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Full text of "Bollettino del R. Orto Botanico di Palermo."

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SOMMARIO DEL 1° FASCICOLO i 


AI lettore. — Antholyza bicolor (Gasp.).Myrtillocactus, nuovo. genere > 
di Cactaceae. — Reliquiae Tineanae. — Esperienze di acclimata- 
i mento. — Di alcune Gigliacee nuove o critiche. — Le Agave cono- 
sciute e descritte nell’ultimo decennio.—Thunbergia elegans(20r2?). 
Index seminum anni_Mpcccxevi. — Osservazioni fenologiche fatte 
nel 1° trimestre del 1897. — Biblioteca ed erbarii. 
aa Bollettino del R. Orto Botanico di Palese sarà 
‘pubblicato a fascicoli trimestrali di 3:5 fogli di stampa con in- 
«cisioni intercalate nel testo o con tavole ed appendici. Gli ab- 
bonamenti sono obbligatorî per un anno. Le appendici al « Bol- 
lettino > che sono anche TESS & psgarigni saranno date 
gratis agli abbonati. 
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(Pagamento anticipato) 
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APBstero..- o, ri si 
;. istrazione silerrà come abbonati quelle 
| persone ni fu spedito il fase. 1° e non da esse re- 
spinto. 


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ALBERTO REBER — PALERMO. | 


ORTO BOTANICO DI PALERMO 


31 MARZO, 1897. Vol. I 


SOMMARIO 


Al lettore. 
1.-Antholyza bicolor (Gasf.). 
2.—Myrtillocactus, nuovo genere di Cactaceae. 
3.—Reliquiae Tineanae. 
4.— Esperienze di acclimatamento. 
5.—Di alcune Gigliacee nuove o critiche, 
6.—Le. de le rimvaszirmine e Ie nell'ultimo TAI, 


5 Index seminum anni MDCCCXOVI 
fenologiche fatte nel 1° trimestre del 1897. 


3; — Osservazioni 
Brbarii e biblioteca. La 9 


SILILSSISISILILISTISIFISISISISN {NN I IININI[N 


se a SÈ» ; © a Saf I I Se a SS DM. 


AL CEETORE 


Seguendo l'esempio di parecchi Istituti botanici dell’Estero, 
l'Orto botanico di Palermo inizia col presente fascicolo una breve 
pubblicazione periodica, possibilmente trimestrale, destinata a 
render conto del movimento scientifico dell’Istituto. Le partico- 
lari condizioni del quale, e le sue accresciute relazioni, e sopra- 
tutto il desiderio vivissimo del sottoscritto di render tali rapporti 
sempre più estesi, giustificano senz'altro la opportunità di questo 
Bollettino. Ed in vero uno stabilimento scientifico come il nostro, 
dotato di così eccellenti risorse naturali in grazia delle favorevoli 
condizioni di clima, non ha, secondo me, semplicemente il do- 
vere di sopperire alle modeste esigenze dell’insegnamento uni- 
versitario; la sua attività, io credo, debba esplicarsi sopra un 
campo assai più vasto, conforme agl’interessi generali della scienza 
e degli studiosi. 

A questo stesso concetto si sono ispirati i miei illustri pre- 
decessori, dedicando, come fecero, tutta la loro intelligente ope- 
rosità, nell’accumulare dentro il recinto del giardino tanta do- 
vizia di prodotti naturali e di piante di climi meridionali, di cui, 
altrove in Europa, la cultura esige immensi dispendî. 

A dare una forma più concreta a questo concetto, sin dal 
1893, epoca in cui la Direzione dell'Orto veniva a me affidata, 
molti lavori sono stati compiuti, coordinando così meglio l’Isti- 
tuto alle esigenze del moderno indirizzo scientifico. Fu costruito 
un Laboratorio per ricerche Micrografiche , di Fisiologia e di 
Batteriologia, corredandolo della necessaria supellettile mercè il 
concorso del Consorzio Universitario di Palermo. La Biblioteca 
e l’Erbario, accresciuti col materiale proveniente dal generoso la- 
scito del compianto Senatore Agostino Todaro e con altri acquisti 
da me fatti, vennero collocati in adatti locali. Molte opere di 


varia Sindole; sono. state ‘eseguité nel piùtdino: Ricordo ‘di ila 
l’impianto di un motore idraulico allo scopo di provvedere l’Orto. 
di perenne acqua d’irrigazione; la sistemazione delle praterie a 
Bambù e dell’ Arboreto, la costruzione di un bacino per piante 
acquatiche tropicali e subtropicali all’aperto; l'impianto di massifs 
| di Cactacee, Gigliacee arborescenti, Euforbiacee, e Asclepiadee 
cactiformi, ecc. Fu costruito ancora un piccolo Osserva per. 
ricerche udometriche e ‘metereologiche in servizio del giardino. 
Ho procurato di dare maggiore impulso. alle culture in piena 


terra di molte piante tropicali. e i tentativi sono stati seguiti da i = 


eccellenti successi. 


tto quest ultimo riguardo è certo che molto resta ancora . È: 
a fare, giacchè, date le condizioni favorevolissime del ‘clima di. 
Palermo e la posizione quasi litoranea del Giardino botanico, ria 
mane ‘vasto campo all'introduzione ed acclimatazione di un buon be 


numero di rappresentanti della flora tropicale. Le indicazioni 
metereologiche e fenologiche, che saranno. regolarmente pubbli- 


cate in questo bollettino, s serviranno appunto a dare un'idea delle ‘ 


| favorevoli influenze climatiche e nel tempo stesso dovranno gio- 
‘vare di scorta pér estendere le nostre culture. 

E molto rimane ancora-a farsi in vista del progettato ingran- 
dimento del giardino. La quale pratica, essendo stata ormai fe- 


valga il ricordare, che-ben opportunamente traendo 1 insigne 
Uomo partito dagli avvenimenti politici del 1860, riusciva ad 


ottenere dal governo l'aggregazione al giardino delle così dette . 
Terre della Vigna del Gallo, dove sorsero ben presto splendide ©—|—|—{—{{|— 
collezioni. di piante, e faceva sancire per legge prodittatoriale ix i 
(del 17 ottobre 1860) il principio, che l’Orto dovesse essere in-0 .|—_—;. 
grandito a spese dello Stato. Soltanto oggi, dopo infiniti osta- 
coli burocratici superati, l'ingrandimento è in via di attuarsi, 
E così, cresciuta l’importanza dell'Istituto, maggiori doveri s'im-. 
pongono a chi è preposto alla Direzione di esso, ed io mi ‘au- 
‘guro, che col concorso benevolo e generoso dei cultori dell’ a- 
.mabile scienza mi sia reso più agevole l'adeinbunegio di questi 


doveri. 
“Ai Bondi. 


ANTHOLYZA BICOLOR Gasparrini.. 


Nel 1833 il professore G. Gasparrini (1) descriveva col nome. 

di bicolor un’ Antholyza coltivata negli Orti botanici per A. aethio- > © 
“pica. Thunbg., ma dalla quale è ben distinta per « floribus disti- 
i chis; corollis incurvis, lacinia suprema porrecta, lineari-spathulata, i 1 
caeteris minimis, abbreviatis, acutis ». Così. la riteneva di poi il 

. Tenore (2), e con tale nome nel 1852 la ridescriveva e figurava 
più sighor Ch. Morren (3). 

Posteriormente il Baker (4) dla riportava ad A. delhiopica come 

» bicolor , non considerando che A. bicolor a primo sun 


“ < Kia. Civ. Napol. 1833, fasc. IV, p. 8a 5 
(2) M. Tenore: Catalogo delle piante che si coltivano se R Orto 


3; ns 16.° 
® Ch. Morren : Notice sur une e espe èce d’ d'Antholpza peu lego. | 


> de Baker + Sistema Iridacearum, in« SA Linn. ima XVÎ, 
(979,1 p. rg 


È - (AE 6 pat 

Le dall’altra per la forma del perianzio (più gozzuto alla. 
base e qui più ristretto, verdiccio o bianco sbiadito o gialletto 
chiaro nella metà opposta al segmento maggiore), con un segmento 
lunghissimo incurvo, lineare-spatolato, e con cinque altri piccoli, 
acuti, eguali, due alterni eretti e tre reflessi, e per la forma della. 
cassula oblungo-cilindrica, trigona, subirregolare nel contorno dl 
ottuso-depressa all’apice. Il Klatt (1), e recentemente i 
Durand e Schinz (2), non al certo con sano criterio l’ha piudict ì 
appartenere al genere Syrrotia, e per di più confusa con ,S. bicolor 
Sweet; quasi che, oltre ai caratteri differenziali ben chiaramente 
espressi dal « Genera plantarum » (3), non fossero bastati a di- 
mostrare il nessun nesso fra le due specie i confronti grossolani 
sulle sole figure del Sims (4). L’ « Index Kewensis » (5) ne fa ad- 
dirittura un sinonimo di A. aefhiopica, che, per vero dire, ci 
appare un tipo molto complessivo e non conforme al vero. 

Pei caratteri generali porti dall’infiorescenza, — dai fiori ses- 
sili con due piccole brattee alla base appena superanti l’ovario, 
con tubo ristretto a modo di pedicello in giù e qui lievemente 
gozzuto , nel resto falcato, compresso , irregolarmente striato, 
con labro superiore allungato, lineare-spatolato, coccineo'in tutta 
la sua lunghezza, mentre l’altra metà del perianzio è bianchic- 
| cia, verdognola o tendente al giallo chiaro, con i cinque denti — 
2 altri ar acuti, tessori, brevissimi, verdicci ne e due 


-atilo alfa 2 più ine dell'o FAI into perigoniale, ue 
| con filamenti triangolari alla base bianchiccia, subulati e 
PS all’ Pe: questo rosso e diviso in tre stimmi poco. d v 


© F. w. Klatt: Erganzungen und Berichtigungen zu Baker's £ 
Iridacearum sor pi his 3 

para Durand et H Schinz : Conspectus florae affini: v, a 

pi 2II. Ea 

e Bentham et I DI Hooker: Genera plantarum It, 


DI asa : 
| (4) E "Sin: Con Botanica Magazine, sig Cado1), tab. si 
- mera tab. 561 A 0 


on; 2g 
ricati,— dall’ovario e dalla cassula allungata, cilindraceo-trigona, 
«con semi rotondi senz’ali, io la stimo e la ripropongo come una 
ben distinta specie. Essa va quindi collocata nella sezione « se- 
mina turgida, nullo modo alata» del Baker, insieme con A. aettzo- 
pica Linn., ringens Andr., praealta DC., che abitano il Capo 
- di Buona Speranza e che tra loro non possono nè fondersi e nè 
confondersi punto, 
È rendere omaggio alla memoria del Gasparrini il riprodurne 
qui la descrizione per intero: 
_ <A. glabra; floribus distichis, corollis incurvis, lacinia su- 
‘prema porrecta, lineari-spathulata, caeteris minimis abbreviatis 
acutis. 
« Planta glabra. Scapi 3-4 pedales erecti teretes laeves vio- 
‘laceo-glaucescentes , foliorum vaginis vestiti. Folia ensiformia 
- striata scapo breviora, nervo medio prominulo, flexilia, pollicem 
lata, altero latere inferne fere excissa. Flores distichi cernui, in- 
terdum subsecundi. Corolla coccinea incurva. Spathae duae vio- 
Jaccae, sub ‘anthesi ovario vix pro apice scariosae acutae 


o ia filamenti © EA abeica PESTE, 
eis. Pistillnm staminibus. aa bea, Phenea | tria in- 


ES 


chi della Favorita presso - 


2. MYRTILLOCACTUS, nuovo genere di CACTACEAE. 


Per circa 40 anni si coltivò in questo R. Giardinò botanico 
col nome di Cerews SETT Mart. una pianta, che alle mie 


minute indagini. |. 
risultò  apparte- Ea: 
nere ad un sin. | 
golare e. nuovo 
genere di Cacta- 
ceae. Descritto 

fino dal 1892 e 
rimasto per più 
ragioni inedito, 

ora ne pubblico na, 
la frase diagno- ; 
stica e la figura; 
attribuendogli il 

nome di Myrtil- 
locactus, come sui 


+ 


propose il signor. 
K. Schumann a = 
p. 178 (in Engler. 
u.Prantl. Natiirl. 

Pflanz. Famil., 
1894. IL 6°) del 
suo favoro sulle’ 
- Cactaceae. Così È 
anche se ne com- 
pletano la descri- 
zione a p. 12 ela” 
fig. I tav; Il del 

sig. G. Karsten 
‘in«Notizen iber 
‘einige mexikani- 
sche Pflanzen » 


del Cereus geometrizans 
sellsch. XV. 1897). 


Mart. (Berichte d, deutsch. bot, Ge- 


— I0 — 

Descr. : Flores diurni (ab ortu solis ad meridiem), in quoque 
areola. 5-10 v. ultra, parvi, 35 mm. diametro, laciniis 15 ‘tri-se- 
riatis, alternis, patulis, magnitudine-fere: conformibus, obovato- 
oblongis, superioribus concavis; inferioribus dorso apiceque vi- 
ride-purpurascentibus ac squamulis minimis interdum praeditis, 
mediis laeviter colotatis, superioribus albis, dorso viride notatis, 
mucronulatis;:—tubo parvo et fere pentagono, e basi constricta, 
sensim versus apicem dilatato, imbutiformi, 8 mm. longo, viridi- 
purpurascente, huc illuc obsolete squamulato; — ovario oblongo, 
ellyptico, basi angustato, 6-8 mm. longo, 2-3 squamulis dotato;— 
staminibus numerosissimis, 8 co - seriatis, spiralibus, exsertis, simul 
ac antheris albis, filamentis tenuissimis, circiter 12 mm. lon- 
gis;-— stylo flexuoso, stamina aequante, 5 radiato ;—- baccis el- 
lypticis v. obovatis ac pyriformibus, 12-16 mm. longis, laevibus, 
parce pruinosis, pur- 
pureo-violaceis; — se- 
minibus in pulpa ru- 
bra nidulantibus, nu- 
merosissimis, ovatis, 
nigris, tuberculatis , 


basi concava funiculo 


v longissimo munitis. 
Fig. 3. Lat Caulis arborescens, 
ramosissimus, ramulis congestis, articulatis, 5-7 costatis, costis 
obtusis, aculeatis, aculeis in quoque areola 5-6, centrali maiore, 
quadrangulis. 

A tal genere va riferito il C. geometrizans Mart. col nome di 
Myrtillocattus geometrizans Cons. del quale in questo R. Orto 


botanico si coltiva anche una varietà pugzonifera Cons., i cui ; 


caratteri differenziali sono: fioritura tardiva rispetto alla specie, 
fiori d’un bianco verdastro, bacche orbicolari, aculei più robusti e 
rami più numerosi ed affastellati. E ad essa deve riportarsi la citata 
figura di Karsten. M. CONSOLE. 


SPIEGAZIONE DELLE FIGURE Ò del vero). 


1. Ramo di M. geometrizans Cons., con bottoni emergenti dalle sin. 

i gole prominenze dell’areola principale. 

dI esi della stessa specie con fiori sviluppati. 
3. Frutti della stessa spe 

4. Frutti della varietà pugionifera Console, 


3. RELIQUIAE TINEANAE, 


Vincenzo Tineo, succeduto giovanissimo al padre, Giuseppe, 
| nella carica di Direttore e di Professore di Botanica, per mezzo 
. secolo circa resse i destini dell'Orto botanico di Palermo. I suoi 
meriti scientifici non sono completamente noti, giacchè egli non 
pubblicò che pochi scritti. I quattro fascicoli dal titolo P/aztarum 
rariorum v. minus cognitarum Siciliae, per quanto molto impor- 
tanti, non bastano a darci un'idea compiutamente esatta del va- 
lore di quell’Uomo. Di più, egli ebbe parecchie disgrazie : forse 
timidezza ed amor di pace, di solitudine, ripugnanza verso tutto 
ciò che avesse potuto metterlo in vista ; forse ingratitudine degli 
uomini dei suoi tempi; forse ancora una certa fiacchezza di spi- 
rito, che cogli anni si esagera e induce il corpo in uno stato di 
permanente apatia, specie quando manca il conforto di una fa- 
miglia. Tutto questo nocque moltissimo alla fama di Vincenzo 
Tineo. Padre F. Tornabene, che ne scrisse la biografia, asserì 
cose non vere e tacque ciò che avrebbe potuto mettere mero 
in evidenza i meriti di quell'insigne Uomo. 
Ca Accingendoci volentieri a compiere un’opera riparatrice e di 
ì giustizia, PRbDHEBEICHO di tanto in tanto, sotto la rubrica « Re- 
- liquiae Tineanae », un’ illustrazione dell’ erbario del Tineo e s 
quanto riflette la sua vita scientifica. ì 
| Occorre a questo proposito premettere come l’opera del Tineo 1 
pparisce interamente ispirata al bisogno di approfondire me- 
o la conoscenza sulla flora locale e qual podere contributo 


a fori te Isola mustia ; lo hitestano. e Gussone sil Presl, 
Idreich, Huet de Pavillon, Nyman, Philippi, Parlatore e tanti 
ì giudici imparziali dell’opera del Tineo; come ne fa pure. 
imonianza l’Erbario da lui fatto e che si conserva ancora in 

| 9 Museo. Naturalmente i 0 recsolts esperte. i. 

i rivolu- 


È Tn 


7. — 129ÒS. ra 
cosa dispersa e distrutta dalla plebaglia tumultuante e inferocita. 
- Si sa che fra le collezioni di piante secche ve ne erano delle 
pregevoli; fra le quali quelle di Giuseppe Tineo, di Padre. Ber- 
nardino d’ Ucria, di Rafinesque , di Bivona, di Bartolotta, di 

| Coppoler e di tanti altri studiosi della flora siciliana. Il Tineo, 
passata la tempesta, si rimise con istraordinaria attività a. ricosti- 
tuire l’erbario. Strinse relazioni colla maggior parte dei SdSRii 
dell’epoca ed ebbe da tutti aiuti generosi. 

L’estesa. corrispondenza epistolare del Tineo, pervenuta hetlé 
mie mani per miracolosa fortuita circostanza e che con religiosa. 
premura. è custodita nell’Archivio di questo Orto botanico, di. 
mostra che ad arricchire l’Erbario dell'Istituto contribuirono ef-- 
ficacemente .il Gussone, il Tenore e il Gasparrini di Napoli, il 
Bruni di Bari, il Biasoletto di Trieste, il Bianca di Avola, il 
Brocchi di Milano, il Bonato e il De Visiani di Padova, il Ber- 
toloni di Bologna, il Bivona e ‘Parlatore di Palermo, Capelli e 
il Moris di Torino, Cesati di Milano, Donarelli di Roma, De 
Notaris e Viviani. di Genova, il Giuli «di Siena, Grech-Delicata 
di Malta, Jan di Parma, Moretti e Nocca di Pavia, Magnaguti - 

di Mantova, Orsini di Ascoli, Gaetano Savi di Pisa, Targioni- 
Tozzetti di Firenze , e molti altri italiani. Non poche notabi- 
lità dell’Estero vi concorsero altresì; tali p. e. il Bosc di Parigi, 
J. Ball di Londra, Boissier di Ginevra, Adriano De Jussieu, 

| Decaisne, Grisebach, Haberle di Pest, Hornemann e Hofmann-. 
< Bang di Copenhaghen , Huet de Pavillon, Heldreich, Jacquin, 
Kosteletzky,. Martius, Morren, C. Nyman, Opiz di Praga, A: Ri- 
| chard, Philippi, Reichenbach padre e figlio, Requien, Saltzmann 
Sbeick di lezi Sig iato di Pisa: Splitgerber di 
rd: eg 


Susi di Vienna, Wikia di Stoccolma. 
Tutto cotesto materiale preziosissimo, di ci 


andato disperso. Quello che oggi cu” come ricordo di tanta 
attività è realmente poco. Non ostante, l’Erbario siculo del Tineo 
. costituisce una raccolta pregevolissima sotto molti riguardi, spe- 
| cialmente come materiale di confronto e di guida per un lavoro 
critico-descrittivo sulla ‘flora siciliana, contenendo esso non pochi 
saggi autentici di specie descritte e illustrate dallo stesso Tineo 

e altre dal medesimo ritenute come degne di studio. 

‘Prima ancora che Filippo Parlatore pubblicasse la sua Flora 
palermitana, il Tineo avea concepito il disegno di un lavoro di 
uesto genere. L’opera avrebbe dovuto essere’ corredata da ta- 

‘vole illustrative eseguite su rame. Gli originali di dette tavole, 
ed anche i relativi clichès, sono stati da me fortunatamente rin- 

. venùti insieme a talune preziose indicazioni manoscritte di pugno 
dell’ Autore. Da’ quali documenti si rileva come il Tineo avesse 
iniziato il suo lavoro verso il 1821. Le incisioni dei disegni for- 
| mano 43 tavole e furono eseguite dal 1821 al 1831 da un certo | 
Francesco Ognibene.. La pubblicazione di tale frammento e spe 
cialmente delle figure presenta certamente qualche interesse, an 
che a prescindere da riguardi storici, pole 3 le illustrazioni so- 


della omonima opera di Parlatore ‘avvenuta nel 1839. d 
Un altro lavoro, al quale il Tineo si era con affetto de 


SRD delle Grchides siciliane. Pare che s «sia. stato ini- do. 


sa > i la E difatti i iii dei di ue > 
dovuta essere corredata l'opera portano'la data del 1833 

ino. al 1845: Il lavoro del Todaro, riflettente lo stesso argo- 
ento, essendo venuto alla luce verso quel torno. (nel 1842), 
avesse indotto D: insigne Autore à sospendere la elabora- sr 


della Monografia. Le illustrazioni. DEI una fattura at 2 


si intellettali di un omo i audi vanno. Gaga i 
dei ii Bi dia gra 


ci apparisce non certo quella di un uomo di molto mediocre le 
vatura, come si disse o si volle dire o come in apparenza po- 
trebbe sembrare. L’opera di lui va giudicata spassionatamente 
e con benevolenza ed il farlo oggi mi sembra compiere un do- 
vere di giustizia e dirò anche di gratitudine verso un uomo così 
benemerito-dell’Istituto che ho l'onore di dirigere. 


A. Borzi. 


4. ESPERIENZE DI ACCLIMATAMENTO. "a > 


Diamo qui un primo elenco di piante, che, insieme con mol- | È 
tissime altre, nel quadriennio 1893-97 prosperarono assai bene Da 5 
in piena terra, fiorendo anzi e fruttificando la più parte. Regi- 
strerò in prosieguo e sotto questo titolo le successive prove di ac- 
climatamento, le quali varranno sempre più a dimostrare le fa- 

vorevoli condizioni di terreno e di clima, onde questo Giardino 
botanico è dotato, e per cui a buon diritto può aspirare al fa- 
vore dei botanici ed a divénire una Stazione internazionale per 
lo studio delle piante tropicali e subtropicali. Qui, dove prospe- 
rano all’ aria libera quasi tutti i Zeus, le Agave, le Gigliacee 
arborescenti, e, tranne poche eccezioni, quasi tutte le Cicadacee, 
le A/usacee, ete., assumendo forme e dimensioni di poco inferiori 

a a quelle dei paesi nativi, dando fiori annualmente e, non di pda; 


Ha | Archontophoenix Alexandrae /7. Werd/. Australia. 
. Ptychosperma elegans 2/wme. Australia. 
 Chamaedorea Sartorii £ie6w. Mexico. 

_ elatior A/art. Mexico. 
Howea forsteriana ecc. Ins. Dom. Howe. 
Hyophorbe Verschaffeltii 7. Wewdl. Ins. Mascar. 
| Gaussia Ghiesbrechti 77. Wend/. Ind. oce. 
| Ficus religiosa Zi#r. Ind. or. 
| Quisqualis indica Zirn. Asia trop. 
Meryta Denhamii .Seem. Nova Caled. 
_ Chaetocalyx vincentina 2C. Ins, S. Vincenz. 
s resta fucata Aer-Gawl. Jamaica. 
a —— coccigera Zinn. Ind. occ. 
Agdestis clematidea og. ef Sess. Mexico. 
Stenocarpus sinuatus End!. Australia. 


Grewillea hilliana £. ». Mill. Australia. 


inia acuminata Linn. Ind. or.; Malacc. 
dba malabarica Roxbg. Ind. or, Burma. 
Bunchosia tuberculata 2E iezuela 
Bauerella anutralakioa Lord (=Acsonyhi Baueri va 


SR i 
hu Wall. Ind. or., Bunm. 
yila H.B.K, ha: e. 


si 


—_ 16-. 


5. DI ALCUNE GIGLIACEE NUOVE O CRITICHE 


i E, 

SI: uisionsii creato dal Baker (1) e Watson (2); e recen- 
temente accresciuto dal Baillon (3), ‘sulla limitazione di un buon 
numero di generi della Tribù delle Alliee ha travolto anche e 
abbandonato nel dimenticatoio il vecchio genere Kunthiano Sex- 
dertta, e così ancora altri che sonò stati da quei. chiari Autori ; 
aggregati ora al ci Milla, ora a Brodiaca, ora anche ad 
Hookera. 

Un lavoro di demolizione. e di novo sescito s’ impone per 
ragioni non solo di coerenza nei criteri sistematici , ma sopra- 
tutto per. vedute biologiche. Che se queste non possono in 
maniera assoluta ‘prevalere sul campo della Sistematica, hanno. 
| però un valore non certo dispregevole associate a caratteri flo- 
‘rali di primaria importanza, Nella. considerazione: dei quali gli 


| Autori non. sono stati sempre. esatti, senza dire che le loro Lio: Rtl 


dicazioni contengono sovente delle lacune. 
È notevole il fatto che se p. e. alle 350 specie circa ascritte si 
Sar aignori Reotiam. e > Beoger alla viR delle nea 


a 
SEUBERTIA Kunth Zx. IV, 475 (emendat. et auct.) 


Perigonium anguste infundibulare, lobis tubo subaequalibus 
vel brevioribus. Stamina 6, omnia perfecta biserialia, filamentis 
filiformibus ad apicem tantum liberis et e fauci exsertis, coeterum 
inferne tota longitudine tubo perigoniali adnatis et interdum ima 
basi costula prominula anguste aliformi auctis, antheris introrsis 
ovato-lanceolatis, versatilibus. Pistillum longe stipitatum, decli- 
natum, ovario ellyptico-oblongo, multiovulato, stylo cylindrico, 
adsurgente, longitudine ovarii , Stygmate capitato trilobo, lobis 
breviter decurrentibus. Nectarioli circa basim stipitis ovariani 
continuum vel unilaterale. Capsula membranacea, loculicide tri- 
valvis. 

Herbae scapigerae, bulbosae; radicibus fibrosis. Folia synan- 
thia linearia canaliculata. Flores umbellati nutantes, bracteis com- 
pluribus involucrati. 


SEUB. LAXA Kunth. L& 


Triteleia laxa Zez/4. Trans. Hort. Sio, I, 413; tab. 15, fig. 21 
Brodiaea laxa S. Wats. Proc. of Am. Ac. XIV, pag. 337. 
S. bulbo globoso aut globoso-compressiusculo , fibroso-tuni- 
cato, 1.5-2 cm. crasso ; foliis 2, synanthiis, carnoso-herbaceis, — 
- planiusculis, subtus anguste carinatis, scapum superantis, medio 
ad 1.5 cm. latis; scapis cylindraceis, glaberrimis, haud v. obsolete 
‘striatis, 25-35 cm. longis ; bracteis 3-5 lanceolatis aut lineari-lan- 
ceolatis ; umbellis 8-20 floris, pedicellis gracilibus, ad apicem, 
sub flote, laeviter incrassatis, 2-4 cm. longis; perigonio infundibu- 
lari, tubo basi angustissimo cylindrico, aequali, coeruleo, 3-3.2 cm. 
 longo, segmentis tubum aequantibus vel paulo longioribus, exte- 
| rioribus ovato-lanceolatis obtuse mucronatis, intimis obovatis. 
n rea ola, staminibos e media superiore tubi parte 


et spositis, filamentis ima basi costula 


or ni, Yalde angusta, donatis: ovario stipite obsolete 6-sulcato 
-6 cm. longo, stylo dani ovarium rene 


PEA 


3 Ciro situato nel Lea del tubo, e e le cellule ea. 


< DG 33 ER 


SEUB. OBSCURA, n, Sp. 
Brodiaea laxa .S. Wats. 1. c. ex parte ? 


Differt a precedente : scapo validiore, sulcato-striato, tenuitèr 
puberulo; tubo perigoniali longiore et basi ‘unilateraliter laeviter 
gibbo ; segmentis brevioribus et difformibus, ‘e. exterioribus 
- ovali-lanceolatis acutis cum mucronulo carnoso ai intimis 
| exacte ovatis ‘ad ‘apicem retusis v. emarginatis; filamentis basi 
aliis exalatis, aliis angustissime et obsolete alato-costulatis; ea 


| ovarii distincte 6-sulco, longiore et magis declinato. 


Io non so come e donde sia stata introdotta nell’ Orto bo- 
tanico di Palermo questa specie. Essa coltivasi da lungo tempo 
insieme alla forma tipica-e paré siasi ottenuta da semi ritirati 
dall Inghilterra. Leggendo fe descrizioni che danno Baker e 


Watson della Brodiaea laxa nasce il dubbio che la nostra pianta. 
‘’. sia stata confusa con quella specie. E di fatti grande n'è la ras- 


‘somiglianza ed occorre un, diligente esame -per-rilevare i carat- 
‘ teri differenziali. Fra' quali, a prescindere dalle particolarità di 


forma e di grandezza dei. segmenti perigoniali e. di altre diffe 
renze: morfologiche, è da ricordare la pronunziata deflessione del 
BERIO e specialmente dello stipite al punto della sua origine. 


do..i fiori orizzontali, per una. lieve flessione. avvenuta. 


l'apice del peduncolo il pistillo si trova sospinto verso. na lato ; 
inferiore del perigonio; la quale deflessione comincia dalla base 3: 


dello stipite, il quale perciò si trova da un- Jato. in immediato 
‘contatto colle pareti del tubo perigoniale, mentre sul lato opposto 
(che è il superiore) vi si allontana dà esso per costituire un pas- - 
| saggio per quanto angusto, ina il solo accessibile al néttario.. 


1 


| 
I 
È 
I 
: 
; 


er MN EN LO 


— 19- 


Qui dunque :èvvi una sola nettarovia; mentre 6 distinte se 
| ne contano nella .S. fara. Questa particolarità giustifica. la sepa- 
razione sistematica delle due forme da me descritte, 

. BLOOMERIA: GRACILIS, n. sp. 

. B. bulbo ovato, fibroso-tunicato; foliis an daniela veli. 
binis , lineari-filiformibus , supra laeviter ' canaliculatis, scàpum da 
aequantibus aut paullo superantibus , ad 2-3 mm. latis; scapo 
gracili, alato; ad 30-40 cm., apicem versus paullatim iricrassato, 
hine glabro, laevi, caeterum scabro et ad basin pubescente, 
‘aphyllo; bracteis 3-multis, linearibus, membranaceis; umbella mul- 
tiflora, pedunculis gracillimis, filiformibus, perianthium 5-6°** su- 
perantibus; perianthio rotato, phyllis exterioribus patentissimis, 
‘oblongo-lanceolatis, ad apicem ‘incrassato-mucronatis, interioribus 
ellyptico-oblongis, apice obtusiusculis v. laeviter emarginati; sta- 
“minibus perianthio triplo brevioribus, erecto-patentibus, nectario 
(appendice basilari) crasso, bigibbo, minuté papilloso, lucido, fi- 
lamentum subaequante; ‘antheris dorsifixis, loculis utrinque obtu- 
sis, introrsum rimosis; ovario 3-lobo, 3-loculari, ovulis 6-pluris, 


prata, adadcntibus, in quoque loculo ; stylo longitudine. È 


*Coltlasi nell’Orto botanico senza indicazione di patria e di 
provenienza. 
È senza dubbio: una uu A alla 2. Cleveland nen 


| cem incrassato-clavato oblique v. subverticaliter arti 


i C). Contrisesioni di Biologia Vegetale. Vol. II, pag. 44 e seg. 


— 20 — 
generico delle Ja. Più tardi Hooker e Bentham (1) restitui- 
vano alla modesta dignità di sezione del genere Brodiaca la Cal 
liprora lutea associandola in quel gruppo coll’ esferoscordium 
hyacinthinum Lindl. 

Senza discutere per ora la incongruenza di siffatto ravvici- 
namento, mi limiterò a dire che caratteri florali di primaria im- 
portanza appoggiati a molteplici criterî biologici, quali sono stati 
da me illustrati in altro lavoro (2), giustificano il ritorno all’an- 
tico, conservando al genere Ca/liprora , fra la tribù delle Alliee, 
un posto distinto. Questo genere, oltre alla specie descritta e fi- 
gurata dal Lindley (3) col nome di C. lutea, abbraccia una se- 


‘conda specie ben distinta della precedente e che indicherò sotto 


il nome di 
C. ALBIDA n, sp. 


Differt a C. /utea: foliis firmioribus, magis canaliculatis et 
nervo medio validiore, subtus magis prominente acutoque, scapo 
ad apicem obscure trigono, firmo, minute papilloso-scabro, pe- 
dunculis gracilioribus longioribusque, perianthio albido, phyllis 
medio extus virescentibus, stipite ovariano breviore. 

Coltivasi nell’Orto botanico senza alcuna indicazione 
venienza. 


Pi 


di pro- 


II. 
BULBINOPSIS, gen. nov. 


Bulbine Linz. Gen. ed. 14, 95 (pro parte); Z/. ef 2. Gen. pl. III, 


784 (pro parte). 
Antherici species, A. Brown. Fl. N. Holl., 275. 
Perianthium patens, pedunculo rigido patente-erecto ad api- 
culatum, mar- 


| cescens, persistens, post anthesin ad capsulam arcte contortum; 
phylla esteriora ovato-lanceolata apice acuta 


Si venire a; » Caeteris angustiora, 
interiora ovalia obtusiuscula. Stamina 6, 


(3) Genera Plantarum. Vel HI, pag. Sor. 


(3) Cfr. Bot. Reg. t. 1590. 


o 


hypogyna, ima basi” 


rate a 


— 21 

phyllorum inserta, tria exteriora duplo breviora, divaricata (i. e. 
ad partem inferam perianthii vergentia), filamentis basi anguste 
ovali-complanato-dilatatis, ad apicem subulatis ; tria intime obli- 
que adscendentia, filamentis basi magis dilatatis et ovalibus; sta- 
mina omnia v. tria interiora, sub antheris penicillo denso pilorum 
simplicium clavatorum donata; antherae oblongae basifixae, lo- 
culis basi divaricatis. Ovarium sessile, stylo gracili iNcurvo, 
longitudine ovarium subaequante, stigmate capitato papilloso, 
subintegro. Ovula in loculis 2, superposita, anatropa. Capsula 
obovato-sphaerica, obsolete trisulca, loculicide dehiscens, semini- 
bus triquetris, nigris, opacis, minutissime tuberculato-scabris. 

Herbae australasicae annuae, aut rhizomate crasso tuberiformi 
perennantes; caule simplici rigido, foliis basilaribus, carnosis, cy- 
lindraceis; scapo simplici aphyllo, floribus flavidis, ad bracteas 
membranaceas solitariis, 

. B. SEMIBARBATA Borzì. 

Anthericum semibarbatum X. 2r. I. c. 
| Bulbine semibarbata 77. A. Zaw. Rev. PI. succ. 33; 22%. in Journ. 
of Linn. Soc. XV, 349. - 
| B. radicibus fibrosis: staminibus exterioribus filamentis im- 
| berbibus, intimis apicem tantum barbatis. 

Hab. in Nova Hollandia, 
B. BuLBOSA Borzì. 


Anthericum bulbosum 2. 2r. sa 76 
Bulbine bulbosa Azct. 


Bulbosa; filamentis omnibus barbatis. Cum praeced. in lisdem = i È 
i... e A. Borzi 

6. LE AGAVE CONOSCIUTE E DESCRITTE 

© NELL'ULTIMO DECENNIO. CIS 


* 


Muti 


Nell Index Kewensis di l'enumerazione delle Agave x ar - 


esta alle specie conosciute sino al 1885. Dappoi în qua si eb 


Menia si 


I 


dex Kewensis plantarum phanerogamarum , nomina et synonima 
; ‘omnium generum et a Linnaeo “di va 


ord, 1895. di 


5 22 do 

| bero. molti lavori illustrativi del genere, Fa dovevano natural- 
‘mente accrescerne il numero e meglio chiarirne la sinonimia; 
‘epperciò stimo opportuno , e per gli amatori e per la scienza 
istessa, sone il ‘contenuto nella forma che per me si può 
più breve. 

In ordine di tempo: nel 1885 (1) io descrissi e figurai A. abor- 
tiva , aspera , Bolli ; nel 1886 (2) il professore R. Pirotta de-.. 
scrisse A. Wie, ibrido fra A. xylacantha ed A. filifera; il 
. professore A. ‘Todaro descrisse e figurò dal 1886 al 1890" (3) CS 
A. longisepala, Willdingii, macroculmis, multiflora, denomi 
nando solamente A. -rovelliana, intermedia; il signor J. G. Baker 
descrisse nel 1887 (4) A. Henriquesti , Morrisiî, nel 1888 ( 5) 
A. Baxteri, huachucensis, pumila, multilineata, Priùploi integri- 
. folia, Todaroî, nel 1892 (6) .4. Franzosini, decipiens; il profes- 
sore E. Regel nel 1889 (7) A. Maximowicziana; nel 1889 (8) 
il Brandegee A. aurea, Margaritae, sobria; dal 1887 al 1890 (9) 
il Watson A. brunnea, Hartmanni, planifolia, vestita; il Trelease.. 
nel 1892 (19) A. Sa: csi con due. figure; i dottori Ross e 


ij A. Terracciano : Primo io ad una a monografia delle Agave. 
i, 1885, con V tavole. 

ta) R. ea Intomo ad ‘una Agave ibrida, in < Boll. R. Soc. Tosc.. 
XI 0 p 295. » x 


itam I, a IVAVII, tab. 31, 


È Chronicle, 1887, pr ur ka 105, ci 
| E RE o e 
of de Amari, e the Altro merieae x 3 


| Lanza nel 1893 (1) A. A pedi sfera; ed. i dottor Ross descrisse 
nel 1894 (2) e figurò nel 1896 (3) A. Bazeri, Cfrernblrizioe 
il Pax nel 1893. (4) A. Terraccianoi. — 
Un elenco delle Agave di Arizona comparve si 1895 (5) : 
e nel 1896 (6) un accurato studio su quelle degli Stati Uniti 
‘d'America; nè l'uno però e nè l’altro hanno specie nuove. 

- Rimandando ad altro luogo le osservazioni critiche è l’ordi- 
nata classificazione loro a seconda delle più o meno naturali affi- 
nità, per ora mi limito a trascriverle in ‘ordine alfabetico, allo 
“scopo. di completare l’enumerazione dell’ Index Kewensis. 25; 


Agave abortiva Terr. fil.» Monogr. Agsr. p. 27, n. AE 
tab. r. — Mexico ? 
aspera Terr. fil. Op. cit., De 33, N 27» tab. So, 
Mexico: I 
aurea. Brandegee. Pi. Baja Calif (1889), 1 pi 400 ieCar 
. lifornia, Purisima,. Comondu. 
-Bakeri Ross. Boll. Soc. Sc. nat. Econ. Pal (890. 
.‘3, et Ic. descr. pl. ‘nov. rar. Hi bot. Pan 
“ (1896); D'grt 2. Patria. ignota. Di 
- Baxteri Baker. Gard. Ghron (1888); II, p. (392,6 
« ‘°° «Handbi Amaryil., p. 178, n.: 53- —Mexico. Da 
Bollii Terr. fil. Mer SE pi 25, n. 18, de ar 
‘ Mexico Pi “x 


o 


cinta. Lore. her. Palio 
et in « Boll. Soc. “So: ad : 


‘et in « Boll. ga - pena Palermo, fn: ns 
Toone et ioni. dell v. rar. Losa Panorm.. 


di 


24 
Agave brunnea Wazsoz. Contr. Am. bot. XVH; p.162--— 
3 Mexico. 
decipiens Baker. Kew. bull. (1892), p. 184; Clarke (5) 
Contr. U. S. National herb., I, n. 7 (1893), 
p. 263; Mulford. Agav. Un. Stat., p. 93. 
Florida australis, Jupiter et Biscayne Bay, 
Lake Worth, huc illuc ad littus Key West. 
Engelmanni Zye/ease. Miss. bot. Gard., p. 167, 
tab. 55, 56; Clarke, Contr. U. S. National 
herb., I, n. 7 (1893), p. 263.—Patria ignota. 
Franzosini Zafer. Gard. Chron., XII, n. 294, p. 179 
e f. 31, p. 181. — Patria ignota. 
grandibracteata Xoss. Delect. sem. hort. Pan. (1892), 
adn. I, et Ic. descr. pl. nov. H. bot. Pan. 
(1896), p. 1, tab. 1.—Patria ignota. 
Hartmanni Watson. Contr. Am. bot., XVIII, p.163.— 
Texico. 
huachucensis Baker. Handb. Amaryll., p.172, n. 27; 
A. *bplanata Lem. var. huachucensis 
lford. Agav. Un. Stat., p. 85, tab. 40, 
4I sifProna, mont. Huachuca 5-8000'. 
Boi Baker. Gard. Chron (1887), I, p. 732;. 
II, pi 306, f. 70, et Handb. Amaryll., p. 170, 
è, 19. — Mexico ? 
integrifolia Baker. Handb. SA p- 185, n. Se —_ 


siceziceaia dare . Ind. sem. hort. bot. Pan. (1858) 
ag 2.—Patria ignota. — st 
. Hort. ia Pan., I, fasc. mv. È 


Agave macroculmis 7òdaro. Hort. bot. Pan., II, fasc. VII, 


pag. 51, tab. 37 et 38, et Ind. sem. h. bot. 
Pan. (1888), p. 36, n. 3.— Mexico ? 

Margaritae 2randegee. PI. Baja Calif. (1889), p. 206, 
et PI. Magdl: and S.'* Marg. Isl., p. 12.— 
California, Ins. Magdalena et Sancta Mar- 
garita, abunde. 

Maximowicziana /ege/. Gartenflora, XXXVIII, 

. 483.—Patria ignota. 

Morrisii Zaker. Gard. Chron. (1887), p. 543, tab. 105, 
et Handb. Amaryll., p. 184, n. 75.—Jamaica. 

multiflora 7odaro. Hort. bot. Pan., II, fasc. VI, P- 47, 
tab. 35.— Mexico ? 

multilineata ZaZer. Handb. Amaryll., p.168, n. 11. 
Mexico ? 

planifolia Watson. Contr. Am. bot. (1887), p. 479-— 
Chihuahua. 

Friagiei sai Baker, Holt AmarylI., p. 182, 

67. — California, mont. 6000'. 

pseudotilifea Ross et Lanza. Boll. Soc. Sc. nai 
Econ. Pal. (1892), n. 4, et Delect. sem. h. 
Pan. ad ann. 1892, adnot. 2.—Patria ignota. — 

pumila Zorz. de Smet; Baker. Handb. sana a S 


20 + 


Agave VEL Todaro. Hort. bot. Pan., II, fasc. IV, t. 32, 
fasc. V, p. 36.—Mexico? 


iL 


SE Un altro non piccolo numero va pei giardini orticoli con 
nomi, che, a quanto mi sappia, non sono stati ancora seguiti 
. da diagnosi specifiche sufficienti; epperciò ignoro il valore che 
. sì possa conceder loro. Tali, ad esempio : Agave apamensis, en- 
sifolia, erubescens, franzoniana, gauliniana, grandidens, Killischii, 
 laevis, latevirens, Miilleri, Robini, smaragdina, sylvestris, etc. etc. 
i» Non è improbabile che A. ensifolia sia ensiformis dei giardini 
inglesi od ensifera Jacobi, che A. franzoniana sia Franzosini RI 
Baker, che A. grandidens sia grandidentata Jacobi, che A. Mil- di. 
_levî sia Milleri Haw.; del pari che, fra le altre; alcune debbano A 
ritenersi o sinonimi o varietà di specie ben caratteristiche. At- 
tendendo io ad uno studio. monografico del genere, pel quale 
"uc professore Borzì , Direttore dell'Orto, ha sinora raccolto :ric- 
chissimo materiale con l’ intendimento di completare ‘ ed.accre-.. 
scere sempre più la splendida ‘collezione del professore Todaro, 
| spero chiarire siffatti dubbîi in tempo non lontano. 
«Fra esse qui, frattanto, coltivate trovansi : 
A laetevirens=A. ‘americana Z., var. picta Terr. si Mo: 
; nogr. Agav.,” p- 41, n. 37. i 
_ smaragdina—A. Franzosini Bak., var. recurvata Terr. 
- di | fil.z folìis parce medio dilatatis, omnibus còe- “Di 
i say | rulescentibus , utrimque tuberculis minimis 
E c. s asperatis, a medio ad apicem recurvis ; ino 
Sa acumen cari ac acutissimum desi 


CORI 


=» KillischiinA. ion ockii Croucher. Gard. dba (187 di 
tha Lor. fili caulescens, caespitosa, aa 
ibus. vi alteà;. supra late ad medium 

la s omni 


bus crectis, nada margine nego» v. paro 


attenuatis, in acumen brunneum ibnetiui 

x validum desinentibus. Affinis videretur A. | 

Houlletii /acod?, sed caule plus minus elato, + 

ec dic; i foliorum margine haud rubescente aliisque 4 

notis distat ; certe ad sectionem Integri- 
pis: foliam 2a£. spectat. Nunc floret. 

A. gauliana 7ort.; simplex, acaulis, foliis intense viridibus, 
paucis, crassis, supra canaliculatis, inferiori- 
bus margine laevissimo brunneo, reliquis ru- ‘ - 
bescente, omnibus denticulatis, spinis parvis, 
planis, irregularibus, a basi deltoidea apice 
subrecurvis in spinam gracillimam decur- 
rentem longe attenuatis. Ab omnibus di 
stinctissima; haud florentem vidi.. 

A. TERRACCIANO. 


_7. THUNBERGIA EL EGANS dadi 


:.  T. foliis valde piloni aliis cordatis, lobis rotundatis, | 
aliis cordato-sagittatis et lobis plus minus obtusis aut truncatis, 
acutis vel cuspidatis, plus minus repando-dentatis, quinquener- i 
.viis, glabris, supra intense viridibus, subtus pallidioribus , nei 
_12 cm. longis, 4-6 cm. latis, summis brevissime petiolatis; ra- 
cemis axillaribus longis, pendulis, laxifloris, bracteis inferioribus 
* cordato-ovatis, cuspidatis, superioribus sensim decrescentibus, ova- | 
| tis, ovato-oblongis, acutis; bracteolis oppositis, anguste ellypticis | 
3 aut oblongis, integerrimis, margine glabro, caducis, purpurascen- | 
tibus; calyce brevissimo, inaequaliter obsolete repando-dentato; 


| conica, in limbum quinquefidum spia; laciniis serale, 
S scr Lodo ‘ovato i n° ng isy rotundati 


— 28 — 


della Francia. Quanto al polimorfismo delle foglie, essa infatti 
rammenta moltissimo quella specie. Anche per il colorito delle 
corolle e delle bratteole vi sono grandi rassomiglianze. Debbesi 
però a questo proposito notare, che la colorazione coccinea dei 
fiori è un carattere costante a tutti gli individui, che nel nostro 
giardino vengono moltiplicati per rami. Ritengo per certo che 
l'individuo a noi pervenuto ‘sarà stato una semplice varietà a 
fiori rossi di specie a corolle normalmente gialle del tipo della 
Thunbergia mysorensis; poichè, se la nostra pianta vien ripro- 
| dotta per semi, i fiori dei nuovi individui a poco a poco per- 
dono la tinta coccinea per assumere appunto una colorazione 
intensamente gialla. 

D' altronde la identificazione degli esemplari nostri a fiori 
rossi con quelli di 7. coccinea non può ammettersi, stante le 
noteveli differenze di forma delle bratteole e delle altre parti 
del fiore. Le bratteole della 7. coccinea sono più larghe e bre- 
vemente ovali; le corolle più corte e più ampie; l'intero fiore 
assume un aspetto globoide quanto mai caratteristico. I fiori 
della nostra specie si accostano invece a quelli della 7. w2ys0- 
rensis e maggiori ne sono le affinità con quest’ ultima specie. 

da notare però che, prescindendo dalle dimensioni più piccole 
de fiori, nella 7. m2ysorensis le foglie sono ellittiche acuminate, 
giammai cuoriformi alla base e tutto al più si presentano quivi 
o rotondate o cuneate, Di più, le foglie. stesse sono 3-nervie e 
era 5-nervie come nella 7 elegans. Nella stessa 7. myso- 
- i grappoli sono più corti e le bratteole, sebbene più strette 
i Soa le T. coccinea, possono dirsi ovali- lanceolate e non bislun- 

ghe sd: cite come è il caso “n Fi seni; 


del quale non potè aver luogo È speditamente, stante le molte 
innovazioni introdottevi. — Si volle anzitutto depurare il eata- 
logo da una infinità di nomi poco sicuri, uniformandoci possi- 
bilmente ai concetti svolti dall’Hildebrandt lo scorso anno a pro- 
posito della compilazione di simili elenchi. 

Specialmente furono tolti dal catalogo i semi di quelle piante, 
che sono molto comunemente coltivate nei paesi temperati e del 
settentrione d’ Europa. Questo lavoro di scelta era già stato 
iniziato fin dal 1893. Si pensò anche allora di limitare le of- 
ferte a’ soli semi o frutti possibilmente capaci di germinare o 
che non perdono presto le facoltà germinative. — Inoltre , cer- 
cammo il più che ci fu possibile, di esser sicuri della identifi- 
cazione dei nomi specifici, togliendo via di netto tutte quelle 
indicazioni ammesse come dubbie o a dirittura erronee e pro- 
venienti da materiali sbagli di registrazione o d’interpretazione, 
- oppure anche dall’abitudine di accettare senza il beneficio del- 
l’inventario tutto ciò che di nuovo contengono i cataloghi di 
mercanti orticoli. — Codesto lavoro di epurazione sarà da noi. 
continuato assiduamente insieme a quello dell’ identificazione 
delle | piante coltivate. Esso naturalmente esige molto tempo e È; 
troppe cure, giacchè per le speciali‘ condizioni dell'Orto di Pa- | 
lermo noi ci troviamo davanti ad un materiale svariatissimo e 
‘ricco, e di cui forse una buona parte. dovrà ancora formare. og- 
getto di particolare studio, come ben opportunamente pensava 
| il compianto Senatore Agostino Todaro, il quale appunto a tale. 
scopo aveva. iniziato la e 9 della nota Lon Jie 


di. 30 — 
Esse tendono a dimostrare, come fu a detto a p. 4, di. 
quali favorevoli condizioni climatiche la natura fornisca questa, 
‘terra, € quali attitudini in ispecial modo essa possieda, perchè 
qui si possano estendere certe colture 'a pien’ aria, che altrove 
richiedono ben gravi dispendii. Epperciò ci siamo limitati a re- 
gistrare, per ora, la data di fioritura delle sole piante coltivate, 
sieno esse indigene e siano esotiche, trascurando le moltissime 
spontanee entro i prati 0 qui e là tra le muraglie e le aiuole. 
A. suo tempo però, e sempre per decadi, non mancheremo di 
notare le piante, di cui si raccolgono i frutti giunti a maturità, 
e sulla cui scorta, a fine d’anno ed in apposita appendice, sarà 

a poi edito il catalogo dei semi offerti in cambio. I 
“——’ La nomenclatura seguita è conforme all’ Index Kewensis,. 
| meno quando più speciali studii abbiano diversamente consi- s 
gliato. Le specie scritte in corsivo 0 sono nuove o non ancora 
bene studiate per accertarne V identità O mancanti nel citato Index. 

I. GENNAIO ii 
(Eemper atura : massima 27°.9, media 11°. dar, ‘minima 0°. 5’ | 
Giorni di pioggia: 19; Quantità d'acqua piovuta: mm. 79 35 ) 


VENTO 


PIOGGIA 
È pred.t* 


a .. 
gainvillea aurantiaca H, Pan., Euphorbia fulgens Karw., E. pulcher- 
rima Willd. var. lutea (Alam.), Iris Histrio Rchb., Holmskioldia san- 
guinea Retz., Jatropha podagrica Hook., Kniphofia aloides Moench., 
Knowltonia vesicatoria Sims, Montanoa bipinnatifida C. K'ock, Narcissus 
-papyraceus Ker.-Gawl., N. Tazetta L., cum. var. Bianciae (Tod.), 


| var. cupularis (Bert.), var. obliquus (Guss.), Strelitzia Reginae Banks, 


«cum var. ovata (Dryand.), Tetranthera brasiliensis H. Pan., Thunber- 
“ gia elegans Borzì, ezio Mocanera L. 


spraianne Sp | VENTO 
bigpaci EIATA PIOGGIA Saga 
massima media minima 
n II 23.3 38:53: ‘90 5.00 Bg 
= di WI6 12.53 | 6.8 0.90 | SW. 
; o IE CA 13.50 .:3 0 o $0 SW. 
î i lg {199 ig 7.5 al a 
ua. CT 
Sl 16 21.2 14. 59 10.4 | -14- 50 SO S 
-19.5 |- 13-59 |. 6 
x 16.4 | r2. 43 2 7.0 "T85 fp SW. 
3. ; - 15 i # o6* pr "A ; Re r: sw. 
i 16.5 dat 39 | : 


| Nella seconda scor fiorioné e faulgen Fod., È cernu 


— 32 — 

Heptapleurum divaricatim Seem., Helleborus viridis L. var. Bocconi 
(Ten.),; Iberis fio ., Jochroma coccinea Scheid., Jaco- 
binia pauciflora B. et H., J. pohliana B. et H. var. velutina (DC.), Jane 
num ga Li st Ladifnalia pendula Soland., Liboria perhonensis 
4. , Ligustrum massalongianum Vis., Misc diosmifolia R. Br., 
Sesta Bulbocodium L., N. Pseudo-narcissus L. var. maior (Curt, 
N. Tazetta L. var. aureus (Lois.), var. commutatus (Parl.), var. etru- 
scus (Parl.), var. micranthus Rich t, N. stracusanus H. Pan.. N. venu- 
stus H. Pan., Oxalis laxa H. et Arn., Osmanthus fragrans Lour., Olinia 
cymosa Thunb., Primula sinensis Sab., Pyrus japonica Thunb. var. 
candidus H. Pan., Romulea Bulbocodium Seb. et Mauri, Rondeletia 
odorata Jacq., Sarcococca pruniformis Lindl., Saxifraga crassifolia L., 
Senecio grandifolius Less., Scilla amoena L., IRA capensis Lindl., 
Verbesina crocata Less., Withania frutescens Pauq. 


TEMPERATURA VENTO 
DARA: 5 PIOGGIA di 
massima media minima 

2I 19. 0 13. 97 i —_ SW. 

22 7:39 va 5 8.5 - 4 45 SW. 

- 23 16. 4 100 8.8 II. 70 SW. 
= 24 18.0 tI. 87 7.2 2.60 SW. 
pri oe TE. 7. 40 dI 12. 95 W. 
- 26 I4. I II. 07 5.6 1.95 W. 
da 27 16.4 E. 31 7-5 o. 25. W. 
28 16. 2 II 81 6.1 I. IO SW. 
29 II, 9 8.84 6.4 o. 70 W. 
30 10. 7 8. 30 5.2 IF W. 
gi 51 9 63 4.5 8.10 SW. 


In questa decade fiorirono : Antholyza aethiopica L., Allium neapo- 
litanum Cyr., Anemone rtgtns Gay, Aphelandra pulcherrima H. B. Ki; 

; -, A. marginata Spreng., riale 

subnudum H. Pan., A ax dintus-acutus H. Pan., Begonia Rex 


Eatzs 
— SÙ grandiflorum MNalid:;.C. fsi Masf., 


C. pinnatifi- 


dum L., Crocus alatavicus Reg. s C. aureus Sibth. et Sn 
Cotto Agrsnana Bak., C. lanililà Bak., Chrysocoma Coma- 
aurea L., Cyrtanthera velutina H. Pan » Corydalis: vesicaria Pers, 


Cyperus alternifolius L., Cneorum pulverulentum Vent., Datura cot- 
nigera Hook., Derndropanax laevigatus H. Pan., Euphorbia Cha- 
racias L., Fritillaria libanotica Bak., Genista ephedroides DC., Hal- 
leria lucida L., Hyacinthus orientalis L., Impatiens Sultani Hook., 
Kalanchòbe marmorata H. Pan., Merendera sobolifera Fisch. et Mey., 
Muscari racemosum Mill. var. Sartorii (Tod.), M. graecum Boiss., 
Nicotiana Tabacum L. var. grandiflora Hort., Narcissus Tazetta L. var. 
chrysantha eb et var. obliqua (Guss.), N. propinquus Salisb., 
. papyraceus Ker.-Gawl. var. niveus (M. Roem.), Oxalis cernua 
Thunb., Blonde” chrysophsila Boiss., Peperomia argyreia Morr., 
‘Parrotia persica C. A. Mey., Pittosporum eugenioides Cunn., Phillyrea 
media L., Psiadia glutinosa Jacq., Raphiolepis indica Lindl., Ruellia 
usa H. Mak., R. speciosa Mart., Senecio hadiensis Forsk., 
S. Petasitis DC., Salvia leonuroides Gloxin., S. confertiflora e 
S. triloba L. fil. var. fruticosa (Mill.), S. leucantha Cav., 
africana L., Scilla amoena L., Sisymbrium thalianum Gay, no 
us L., Taxus baccata L., Viburnum Tinus L., V. suspensum Lindl., 
Valles Sie Ortega, Urginea altissima Bak., Wigandia cara- 
cassana H. B. K., Zebrina pendula Schnizl. 
II. FEBBRAIO 1897. 
Temperatura: massima 20°. 9, media 12°. 59, minima 2°. 8°. ) 
oi di pioggia: 6; — quantità d’acqua piovuta: mm. 67. 85 


TEMPERATURA | vENTO 


pred,!* RE 


‘1 DECADE 


= 34 * 

dactglifolia sf: Pan.; Abutilori hirtum G. Don., Anemone purpurea 
an., Allium triquetrum L., Amygdalus nana L., Acacia longifolia 
Willd. var. Sophorae (R. Br.), A. neriifolia A. Cunn., et var. itea- 
philla (F. Mùll.), A. farnesiana Willd., A. uncinella Benth., Brickel- 
lia veronicaefolia A. Gray, Boungainvillea splendens H. Pan., Babiana 
sulphurea Ker.-Gawl., 2uaus compactus H. Pan., Budleja americana Lo 
Berberis glomerata . Hook. et Arn., Cneorum tricoccon L.., Coronilla- 
emeroides Boiss. et Sprun. , Crocus Boryi F. Gay., Cupressus Ben- 
ervirens L. var. globulifera (Parl.), C. ambigua 


Desf., E. platyphyllos L. var. flavo-purpurea. 
wii lk., E. piscatoria Ait., Echeveria scaphylia Deleuil, F reylinia 
cestroides Colla, Fumaria ici L., Galtonia candicans Dcne., 
Forecintiuis romanus L., H. orientalis L. var. albidus (Jord.), Hibiscus 
R ensis L., Hermodactylus tuberosus Mill. , Homeria collina 

7 ida fiorentina H.. Pan., Helleborus niger L., Isotypus 

us Triana, Monstera ce Liebm., Mogiphanes brasiliensis 

si. Matthiola i incana R. Br., Milla uniflora R. Grah., Muscari com+ 

mutatum Guss., Polygala Dico L., Phillyrea latifolia L., Peri- 

strophe speciosa Noci Psychotria emetica L., Rhamnus Alaternus L., 

‘Salvia cordata Benth., S. Spicata Schult. le (PAXUS adpressà Hork; 
| Vinca maior L., V. minor L. 


TEMPERATURA 


PIOGGIA 


Willd., Aechmea spicata Mart., Ae. pesi E. Morr., Bellis peren- 
nis L. , Boungainvillea go iP » Bohemeria utilis 
ii , Cupressus la ; 
o) Ki pri ie Li; et: var, 
horizontalis (Mill.), C. glauca Lam., È: thurifera H. B. K., Cordyline 
rminalis Kunth, Crocus biflorus Mill., C. susianus. Ker-Gawl., Eu- 
| photbia piscatora Ait., E. Amygdaloides L., Edgeworthia Gardneri 
Meisn., Guarea coffeaefolia H. Pan., Gynura densiflora Miqg., Hyacin- 
thus orientalis L., Heuchera cyltindrica Dougl., Zria refracta H. Pan., 
‘et var. a/biflora, Iris biflora L., I. pallida Lam. var. australis rr se 
I. reticulata Bieb., Juncus acutus L., Laurus nobilis L., Muscari r. 
‘mosum Mill., et var. odorum.(Kunth), Milla uniflora R. Gray. var. 
conspicua (Bak.), M. bivalvis Bak., Mesembryanthemum ‘maximum 
aw., Melianthus maior L., Narcissus Tazetta L. var. Luna (Schult.) 
et var. polyanthos (Lois.), Ornithogahim umbellatum L., O. Paterfa- 
milias Godr., O. tenuifolium Guss., O. neglectum H. Pan., Phillyrea 
angustifolia L:, Primula elatior Hill., P. Palinuri Pet., P. vulgaris 
Huds., Prunus Persica Stokes, P. Chamaecerasus Jacq., Rhaphio- 
lepis indica Lindl. var. rubra (Lindl.), Ruscus Hypoglossum L., R. 
Hypophyllum L., Ranunculus palustris L. var. heucheraefolius (Presl.), 
Romulea ligustica Parl., R. Bulbocodium Seb. et- -Maur. var. i 
chella (Jord. et Fourr.), R. cruciata Eck1., Schoenus nigricans L., Stre- . 
litzia Angusta: Thunb., Scilla festalis Salisb., Senecio cruentus DC., 
| Templetonia retusa R. Br., et val, glauca (Sims), Tupa clio 
‘Hook., T bac Vai 
Teni, Thuya occidentalis L. var. compacta Steud., T. orientalis 
var. aurea (Hort.), EIA tricolorum Sweet., Viola tricolor Lu 


nu TEMPERATURA : . 
Dara i PIOGGIA P- 
: massima media | minima Co 


o de 


N 
HM 


(3* DECADE 


DEI 
D 
PE 
al 


legantissima (Hort.), Tulipa praecox 
La 


dii oa 


— 36 — 
In questa decade fiorirono : Ambrosinia Bassii L., Agave caespitosa 
ida Aloe splendens H. Pan., Camellia japonica L., Cycas revoluta 
Thunb., C. circinnalis L. , Eupatorium ianthinum Home; Echinops 
LE Fres., Erythrina viarum Tod., Hyacinthus romanus 
var. operculatus H. Pan., Humea elegans Sm., Hippobromus as 
Eckl., Hypericum heterostylum Parl., Iris Pseudo-pumila Tineo, Mu- 
scari moschatum Willd., M. racemosum Mill. var. atlanticum (Boiss. 
et Reut), M. neglectum Guss., M. parviflorum Desf., M., Szovitsianum 
Bak., Raphiolepis japonica Sieb. et Zucc., Royena hirsuta L., Sym- 
phytum officinale L. var. album (Hort.), Scilla peruviana L. var. Hughii 
(Bertol.), S. hispanica Mill, var. patula (DC.), .S. a/geriensis H. Parn., 
Vittadinia australis A. Rich., Vifex g/abrata H. Pan., Ulmus parvi- 
folia Jacq., Zamia muricata Willd 
III. MARZO 1897. 
Temperatura : massima 29°, 9, media 13°. 87, minima 3°. 5° 
Fosa di pioggia: 11;—quantità d’acqua piovuta: mm. 90. a) 


TEMPERATURA VENTO 
DATA PIOGGIA 
massima media minima Et 
Ì T7°4 12%.79 4.5 225 SW. 
Ss 2 | 17.6 1345 LE 3. 35 W. 
si $ 19.9 15. 29 9,0 3. 25 NW. 
x 4 7.1 d-%? 9.7 I. 65 W. 
2 5 17.9 | 13.76 7.3 si SW. 
“| 6 | 184 | 13.76 So | 14.85 | SW. 
4 | 59 7.4 a. W. 
8 14.9 | to, 34 sE ILS W. 
LS 149 | In #3 | #0 - 0,15 | SW. 
| 10 | T4I | T0. 00 5> | 4. 55 W. 
su, bet. Ali 1 


ylon R. Br., AL verticillata Wiltd., Pi 


Ù 


e di 
telli Parl., G. Liotardi Schult., G. arvensis Schult., Helleborus gut- 
tatus A. Br., Hyacinthus dubius Guss., Heliotropium peruvianum L., 
Hyoscyamus inibue L., Jasminum humile L., Ixia scariosa Thunb., et 
var. atropurpurea Hort., I. odorata Ker.-Gawl. var. Leichtlini Hort., 
Iris pumila L. var. alptatria Terr. fil., I. Chamaeiris Bertol., Z. si 
cula Tod!,I. lutescens Lam. var. Statellae (Tod.), I. reticulata Bieb., 
Kerria japonica DC., Lavatera arborea L., Laurus canariensis Webb. 
et Bert., L. nobilis L., L. iteaphylla Borzì, Lachenalia tricolor Jacq., 
et var. aurea (Lindl.), var. luteola (Lindl.), var. fol. immaculatis, 
Livistona australis Mart., Myosotis sylvatica Hoffm. var. alpestris 
(Schm.), Mesembryanthemum acinaciforme L., M. edule L., Muscari 
commutatum Gu ss., Melicope ternata Forst., Nothoscordum striatum 

unt h, Oxalis arborescens Hort., Ophrys Speculum Link, O. Arach- 
nites L., O. aranifera Huds., O. lutea Ca v., Orchis iGosiconità Port, 
O. tridentata Scop. var. commutata.(Tod.), o. longicruris L. var. un- 


dulatifolia (Biv.), Prunus Cerasus L., Photinia serrulata Lindl., Pinus î 


halepensis Mill., P. pyrenaica Lap. var. brutia (Ten.), P. Pinea L., 
P. Laricio Poir. var. paroliniana (Webb.), P. canariensis C. Sm., Rosa 
Banksiae Ait., Scilla peruviana L. var. sicula (Tin.), et var. elongata 
(Parl.), Spiraea Vanhouttei Zabel., Sparaxis tricolor Ker.-Gawl., 
S. grandiflora Ker.-Gawl., 


bos 
brida Hort. 


2° DECADE. 


p: 
Symphytum orientale L., Triglochin bul- 
osum L. var. Barrelieri eo ), Tulipa Greigi Regel, Verbena hy- 


. 


i Aptslnte monspeliensis | 


|. Vitiphoenix filifera Becc. . 


“Arabis muralis Bertol., Aiuga orientalis 
c Lauth. var. neapolitanum (T e n.), Bunias Erucago L., 
ea ai L., Bignonia floribunda H. B. K., Crassula marginalis 
Ait., era Cheiri L., Chelidonium maius L., 
tum Lindil, C. ilicifolium Labill., Cotula coronopifolia L., Ferraria 
undulata. L., Gladiolus segetum Ker.-Gawl., Îris tingitana Boiss. et 
Reut., I. lutescens Lam. var. erratica (T od.), Justicia violacea Vahl., 
Lunaria annua L., Medicago arborea L.,; Melasphaerula gsraminea Ker.- 
Gawl., Myrica Faya Ait., Negundo aceroides M oench. var. fraxi- 
nifolium: (Nutt.), Ornithogalum montanum Ten. 
(Strangw.), Phoenix dactylifera L., Pittosporum Tobira Ait., P. undu- 
latum Vent., Pelargonium carnosum Ait., Prunus Persica Stokes. 


var. flore pleno et rubro, P. divaricata Leilth, var. Pissardi (Carr.), 


® 


Quercus Robur L. var. ‘cupaniana (Guss.), Rondeletia Roezlii Vahl., 


| Solanum. heterodoxum Dun., Spiraea prunifolia Sieb. et Zucc,, var. 


nutans (Sm.), var. fl. albis, S. hispanica-Mill. var. campanulata (Ait.), 
Tulipa australis Link, T. .Clusiana R ed., oa ia Jacq., 


TEMPERATURA 
‘DATA È 


| massima media. | minima 


e 


sai | -(d9 i; 


(ARIE 
3.5 
48 


Lc 


var. byzanthinum © 


tamicum St. Hil. et Naud., Brunfelsia macrantha H. Kew., Z/etia Tag 
expansa H. Pan., Begonia ricinifiolia A. Dietr., B. heterophylla H. 
Schoenbr., B. princeps H. Berol., B. caratialiola Regel, B. fuch- sa 
sioides Hook. var. miniata (Planch.), Babiana stricta Ker.-Gawl. var. 
albiflora H. Pan., Beschorneria multiflora Hort., B. yuccoides Koch, È 
Broussonetia Kazinoki Sieb., Coronilla valentina L., Colutea persica n 
Oiss., — tetrandra Lindl, , Cistus ladaniferus L. var. macu- E 
latus Dun., C. monspeliensis L., Cassia eremophila A. Cunn., Cra- È 
taegus ROSTA Persi Corynocarpus laevigata Forst., RPONARI: 
frutescens Medic., Exochorda grandiflora -Lindl., Erythrina insignis 
Tod., cre amygdalina Labill., Eugenia littoralis Panch., Ge- 
ranium sanguineum L., Hept apleurum sellowvianum H. Pan., Iris floren- 
tri L.,-P fail Lam. var. Mandraliscae (Tod.), I. germanica L., 
 Justicia violacea Vahl., Lover laevigatum F. Mull., Mob 


tacea Vis., Pelargoniùm Radula Hérit., cum var. maior (AH. Pan.), 
var. pinnatifidum H. Pan.; P. quercifolium Hérit, P. Sara 
Jacq., P. viscosissimum Sweet, P. graveolens Hériti ‘cum var. tere 
binthaceum (Sond. et Harv.), P. crispum Hérit., P. acerifolium. Herit, 
P. adulterinum Hérit., P. tomentosum Jacq., P. ovale Hérit., P. lo- 
batum Willd., P. decipiens. Trattn., Phjomis armeniaca pia Bo. ; 
| ferriginea Ten., P. viscosa PoiryjsZ. 

butifolia L., P. amygdaliformis Vill., “Physalis pervini LL. Facolt 
Moutan Sims, Prasium maius L., Pistacia Terebinthus L., Quercus la: 
nuginosa Lam., cum var. microcarpa (Guss.),- var. laciniata pork. ; 
<Q. Hex L., 0. macedonica a DE Ribes aureum dro E spe 
- Pursh., Rhus t Se rius. 1 
‘ punctata L., Sophorà s 
folia by Schinus terebinthifi olius 


X Lal 


LORIA RARI RIA ZAIRE 


Sea È | APPENDICE II. 


BIBLIOTECA ED ERBARII. di. 


A) Biblioteca. 
Si ebbero in dono dai rispettivi autori le seguenti opere: 
Schweinfurth G, et Volkens G.: Liste des plantes rècoltées. 
par les Princes Démeétre et Nicolas Ghika-Comanesti | 
dans leur voyage au pays des Somalis. Bucarest, 1897. 
2. Klatt F. W.: Neue Compositen a aus dem Wiener Herbarium, | 
Wien, 1894. 
Die von E. Ule in Estado “ S.ta Catharina (rasiien) 
gesammelten - -Compositen. 
| Berichtigungen zu einigen von C. G Pringle i in Mexico 


gesammelten Compositen 
Die von F rau Aree Dietrich fe das îrhere 3 Museum 


H 


Compositne Mechowianae. Wien, 800 
Iildebra dtianae et Humblotianae in Ma 
c API 


frika posi Compositen und Irideen. 
ischer 1884 Lia DI Fr Stubimann | 


A ar 

to. Klatt F. W.: Americanischen Compositen (Aus dem herba- 
rium der Universitàt Zurich). Genève, 1896. 

II, — Compositae, in « Beitrige zur Kenntnis der afrikani- 
schen Flora (Neue Folge), Herausgegeben von H. 
Schinz. » Genève, 1896. Heft, III, IV, V. 

12. David J. J.: Cotton (J. Planta et C.°, Alexandria, Egypt), 

Bulletin n. 1. Alexandria, 1897. 

13. Philippi R. A.: Plantas nuevas chilenas, Santiago de Chile, 
1893-96, vol. 1-5. 

14. Borzì A.: Flora Forestale italiana, ossia Descrizione delle 
piante legnose indigene all’ Italia o rese spontanee 

x per lunga cultura. Firenze, 1879-80, fascicoli I e II. 

15. — Di Pietro Castelli botanico e dell’ opera sua nell’ Ateneo 
Messinese: orazione inaugurale letta nell'Aula Magna 
della R. Università di Messina il 16 nov. 1887. Mes- 


.sina, 1888. 

16. — Gli attributi della Vita e le Facoltà di senso nel regno 
vegetale: discorso inaugurale. Palermo, 1894. 

17. —  Contribuzioni alla conoscenza dei fenomeni di sensibi- 


lità delle piante. Palermo, 1896. 
18. Terracciano A.: Escursioni botaniche nelle terre e nelle 
isole della. Colonia Eritrea. Roma, 1893. 
19. — La Flora della Basilicata: contribuzione I, II, I, WI. 
Firenze, 1889. - 
20. — Le viole italiane. Spetiabii uila sezione Micicn DC: 
gar di studii filogenetica siatematici. Firenze, 
1889. 


21: "i Le Sassifraghe! del Montenegro raccolte dal dottor 
no | A. Baldacci. Firenze, 1891. 

22. —. Intorno alla struttura fiorale ed ai processi d’i cc 
i nazione in alcune Nigélla. Firenze, T89I.0 
23 — . “n Eryt, ni H 


na et Lin et E ramosissima Pa Firenze 


25. Terracciano A.: Dell’ Allium Rollit e delle ‘specie più, affini. 
Genova, 1889. 


26. — Specie rare o critiche di Geranî italiani. Genova, 1890. 
27. — Intorno al genere « Eleocharis » ed alle specie che lo 
rappresentano in Italia. Messina 1888, 
28. —. Le Giuncacee italiane secondo il Buchenau. Genova, || | 
1392. 
29. —  Contributoalla storia del genere Lycium, Genova, 1891. 
30. —— fimantoglossum hircinum Spr. var. romanum Morren, i 
Messina, 1887. 
S 31.. — Addenda ad Floram Italieam: Aubrietiae italicae. Ge- 
= SA nova, 1887. 
5) 32. —. Scirporum species e sectione Isolepidum. Messina, 1889. 


Dono del professore Borzì A. : 
33. Barbosa Rodriques J.: Exposigao sobre o estado e necessi- 
dades do Jardim Botanico, apresentada em 12 de 
junho de 1890. Rio de Janeiro, 1893. 


34. —  Relatorio sobre Trabalhos do Jardim Botanico, apre- 
sentado em 7 de outubro de 1890. Rio de Janeiro, 
1893. 
—# -.35.. +— Relatorio sobre Trabalhos do Jardim Ribbnivo, apresen- 


tado em 31 de margo de 1892. Rio de Janeiro 1893. 
36. —  Relatorio sobre Trabalhos do Jardim Botanico, apresen- 
tado em 18 de janeiro de 1893. Rio de Janeiro, a x 

‘37. Chodat R.: Remarques de Géographie Botanique 
| aux plantes récoltées dans les Vallées de Bugia et 

cà | de la Viége, et au. Simplon. Paris, 1896. 
— Polygalaceae novae vel parum cognitae; in « Liboa 
toire de Botanique de l’Université de Genève, 3 me. 
serie, I IV.»e ig ». Genève, 1896. 


— IV 
Lagereim G.: Monographie der ecuadorianischen Arten der 
ui. Gattung 2rugmansia Pers. Leipzig, 1895, cum tab. 
«| —’‘42. Martelli-U.: Aponogeton Loriae n. sp. Firenze, 1896, cum. tab. 
‘43. Radlkofer L.: Conspectus sectionum specierumque generis 
Paulliniae. Monachi, 1895. 
44. — Sapindaceaea cl. Warming in provincia Minas Geraés, 
et praesertim circa Lagoa Santa lectae; in « Symbolae 
ad floram Brasiliae centralis. cognoscendam. » 1890. 
45. Rodriquez J. J.: Additions 4 la Flore de Minorque. Paris, 
1878. 
46. — Excursion botanica al Puig de Torrella (Mallorca). Ma 
drid, 1879. 
47. Sauvaigo E.: Les Phoenix DEE dans les. fardine fa 
Nice.—Le Phoenix Melanocarpa de la Villa Henry 
de Cessole. Orléans, 1896. 
48. Sommier S. ed E. Levier. : Altre piante nuove del Caucaso. 
Firenze, 1893. 
49. — Plantarum Caucasi novarum vel minus cognitarum, 
di _manipulus secundus. Petropoli, 1893. 
50, Ranunculi Caucasici ; dichotomice dispositi. Firenze, 


1894. 
st. — Plantarum Caticasi novarum; AAA tertius. Petro-. 
poli, 1894. 
SE _ Cenno sui fiaplrati botaniei di un viaggio nel Caucaso; 
co FE Botanisches. Centralblatt, 1897». 
3% Surtiogar W. F. Ra Catalogue des Broméliacées cultivées 
A i i Lo. Botanique de l’Université ù. sus Leide,” 


Di *. Monte. Oliveto. Siena, 1896. 
55 The ie, sc M col a devoted especially to the. study 


3 PROSA 


relation to plant diseases. Vol. su 


tgegeven . do het Kruidkundig ge- 
nea te Gent. Vol. FIL, ce 


S sb Tassi pi son botanica: sb. Giovanni, di Asso. ed. 


ta 


B) Erbarii. 
Si ebbero in dono ‘dai signori : 


Kikenthal G. (in Gruba. F. bei Coburg), n. 25 specie di Ce © 
rare d'Europa. 

Leone F. (Palermo), n. #° specie di piante dell’ isola di Favi- 
gnana. o) 

Furono inviati in dono ai signori : 

Genty P. (Dijon), n. 19 esemplari ‘di Cuscuta steli 

Ascherson P. (Berlino), n. 1 esemplare di Isoétes sicula. 

Usteri A. Si ni 3 specie di Berberis. 


iliana, e si ricevettero de Lau 
rineae e le specie del genere . ona 


dt 


sà 
1 


Palermo = Libreria Alberto Reber — Palermo. 


Recenti Pubblicazioni 
A. Borzi 


STUDI ALGOLOGICI 
Saggio di ricerche 
sulla biologia delle alghe 
Fasc. 1°, in-4° di pagg. VIII-120 con 9g tav. - Lire 25 — 


(Chierepageca9) 
SOMMARIO : fa p. v.- Wlva (Tav. 1) pag. 1 — Zepfosira nov, 
gen. ha Il) pag. 17 — Ciem “Sedi nov. gen. (Tav. Reni 
A _ - Cladophora Kite. {tav. V) pag. sit — Ply 


( 
i peri (Tav. VI) pag. 7i—Aenztrosphaera nov. gen. (Tav. VIN 
cà S. Hormotila nov. gen. (Tav. VIII) pag. 99 — Aggiunte 
pas. I 
Fasc. 2°, in-4° di pagg. VIII; 121-396 con 22 tav. Lire Lf _ 
(Chlorophyceae fine). ; a: 
i sign Mischococcus Nag. (Tav. X) pag. r21 — Chlorothecium TAI 
ni Borzì (Tav. X1) pag. 139 — Characiapsis nov. gen. (Tav. XIV) 
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sp Bumilleria nov. gen. (Tav. XVI-XVII) pag. 185 — Prasiola Ag. 
ni (Tav. XVII-XIX-XX) pag. 203 — /rofoderma Ktz. (Tav. XXI, — 
i XXII, XXIII; XXIV) pag. 245— pri rima Lagerh. (Tav. X)\ 


pag. OA nov. gen. (Ta XXV-XXVI) pag. 303— 
Pleu gen. (Tav. XVILXAVIÙ) 
) pag. 329_G. 


inni ti pesi “Tav. XXDIXXX 
(Tav. ca pag. 357: | 


Fasc. 3° ed ultimo con s tavole 2 corso di so) 
costerà . Lire 


Nole di biologia vegetale, 
rale di al gare 


° IE proprie 3 E N 
LojAcono Pojero M.— Zora Sicula o descrizione delle 
piante vascolari spontanee o indigenate in Sicilia. 
ok. 1, parte I°. /'0/y Fango halamifforae , con 


20 tavole i in lit., in-4° di pag. XIV-234 (1889) Lire. 30 — i 
— Vol. I, parte II°. Polypetalae-Calveiflorae, con 18 tav. 
in lit., in-4° di pag. XVI-312 {(tY801). Li Loe- 4g de 
| — Sulla morfologia dei legumi del genere « Medicago », \ 
con 3 tav. lit., in-4° di pag. 27 (1 +6 è Go Tie 6 — 


par LI EE ee SAI AEREI 2. ùi 


Toparo A. — Hortus botanicus Panormitanus sive par 
lae novae vel criticae quae in horto botanico panorm.. 
coluntur descriptae et iconibus mC Pal. 1870-98 50° it 
in-fol. Vol. I (12 fasc.), vol. I (9 fasc.) . Lire 205 — i 


INzENGA G. — £unghi siciliani, centuria 1% con 8 tav. 
crom., in-4° pag. 89 6, 1869) . ; bire: 10 — 
_ — — 2°, con Io tav. crom., in-4° Pes: 2 
Saki. Lir 
ni P. — zi droni del Bi 
ossia sinossi metodica delle varie specie di pesci ri. 
scontrate sin qui nel Mediterraneo e în particolare 
nei mari di Sicilia. Fasc. 1°. Bibliografia ittiolo- 
gica, in-8° di pag. VIIL-67 ibi... Li .&. 
“Basco ea n sani in-8°, pag: LI7 
i pen î ù = Lire 10 
mobranchi, Bonap. (Cont) Batoidei, 
Lire 


Lasi 
e) 
| 


stottregi Perciforni,i in-8°, 
Lire 


î - Spacia F. a SICA ni .. 
ilia, ol. in-S°, pagg. a Lire. 


AL è PE 


BOLLEESTINO 


DEL 


Sal 


DR ORTO BOTANICO DI PALERMO 


ANNO I. 
Fasc. II (Aprile-Giugno 1897) 


con una tarola 


| PALERMO 
ALBERTO REBER 


nn 


1897. 


SOMMARIO DEL 2° FASCICOLO 


Diagnosi di specie nuove o critiche : Laurus iteophylla n. sp., Laurus 
pagaia Villaresia citrifolia n. sp., Ficus magnolioides 

1. sp., Ficus procera var. Chauvieri, Phoenix dactyliphera x cana- 
riensis. —Le specie del genere Brachy chiton. — Pleogynium Solan- 

dri (£ng!.).— Magnolia grandiflora var. Pravertiana. — Aloineae et 
Agaveae novae v. criticae: Aloe Borziana n. axii n. sp. 

— Keliquiae Tineanae : Illustrazione alla Flora Palena I. Rhus 
zizyphina, con 1 tav.— Osservazioni fenologiche fatte 


stre del 1897. rn III: @) Erbarii, Biblioteca, 
Sebrib 


rin 2° trime— 
e collezioni botaniche del Maggiore G. Ameglio a nella 
Colonia Eritrea; c) Necrologia. 


Il Bollettino del R. Orto Botanico di Palermo sarà 
pubblicato a fascicoli trimestrali di 3-5 fogli di stampa con in- 
cisioni intercalate nel testo o con tavole ed appendici. Gli ab- 
bonamenti sono obbligatorî per un anno. Le appendici al « Bol- 
lettino », che sono anche vendibili separatamente, saranno date 
gratis agli abbonati. 

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In Italia . 
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L’'Amministrazione riterrà come abbonati quelle 
persone cui fu spedito il fasc. 1° e non da esse re- 
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ALBERTO REBER — PALERMO. 


Per il cambio a alla Direzione del R. Orto Botanico 
di Palermo. 


Di nani | pubblicazione 


» Orto botanico di Palermo 
| PUBBLICATI 


Di PROP "% BORZÌ 
ol. I ing o 


No! 
PARA di 


BOLLETTINO 


DEL 


B ORTO BOTANICO DI PALERMO 


N. 


2, e SR Vol: 1 


SOMMARIO 


—si 


10.—Diagnosi di specie nuove o critiche: Laurus ifeophylla n. sp., 
Laurus canariensis x nobilis, Villaresia citrifolia n. sp., Ficus 
magnolioides n. sp., Ficus procera var. Chauvieri , Phoenia 
dactyliphera x canariensis. 

11.—Le specie del genere Brachychiton. 


13.— Magnolia grandifiora var. Pravertiana. 

14.—Aloineae et Agaveae novae v. criticae: A/0e Borziana n. sp.. * 
A; Paxtt:n. isp. 

15.— Reliquiae Tineanae: ///ustrazione alla Flora Palermitana. I. Rhus 


zizyphina, con I tav. 
i6- Cameli ni fenologiche fatte nel 2° trimestre del 1897. 
Appendice III: 
a) Erbarii, Biblioteca, Orto. 
5) Museo: Le collezioni botaniche del Maggiore G. Ameglio 
fatte nella Colonia Eritrea. 
c) Necrologia. 


PALERMO 
ALBERTO REBER 


10. DIAGNOSI DI SPECIE NUOVE O CRITICHE 


per A. Borzì. 


I. LAURUS ITEOPHYLLA n. sp. 


Foliis lineari-lanceolatis, opacis, subtus.pallidioribus, basi 
longe attenuatis, costis utrinsecus 10-12 erecto-patulis obsolete 
prominulis, acarodomatiis in axillis nervorum wx/4#s; umbellis 
3-5, fasciculatis, 4-5 floris, involucri squamis glaberrimis, sta- 
minibus 12 in quoque flore masculo et hermaphrodito filamentis 
ordinis primi et secundi nectariis (glandulis) destitutis et parum 
dilatatis; bacca e//ipsoidea v. oblonga apicibus angustata; semine 


elliptico , 


adnata. 


testa eximie evoluta cuculliformi epispermate ‘ercte 


Patria ignota, Diu culta in Horto bot. panormitano sub no- 
mine ZL. nobilis var. angustifoliae hort. 

Il valore specifico di questa forma non mi sembra dubbio, 
per quanto ne potrebbe nascere il sospetto, considerando che 
spesso il comune Zaurus nobilis presenta un'estrema variabilità 
specialmente nella forma delle foglie. Il tipo di foglie lineari, 
anguste si ripete sovente nelle varietà conosciute dagli orticol- 
tori col nome di L. angustifolia, salicifolia, lanceolata etc. In tali 


casi però rimangono quasi inalterati i caratteri fondamentali 
della vecchia specie linneana. Non così nella nostra £. ifeopAy/la; 
che se può per la forma delle foglie riferirsi alla varietà salici 
folia 0 angustifolia, vi differisce a primo aspetto per l'assenza 
di acarodomazi. Ormai essendo provato che questi non sono 
produzioni accidentali, e che costantemente esistono in tutte le. 
foglie degli individui di una stessa specie, il valore sistematico 
degli acarodomazi è secondo me indiscutibile. 

A prescindere da tale considerazione e da altri caratteri no- 
tati nella diagnosi, ricorderò che le bacche del £. nobilis sono 
sferiche o brevemente ovali, e non ellittiche o bislunghe e ri- 
strette ad ambo le estremità come nella Z. z/eophylla. Di più 
il seme di quest’ultima. specie presentasi alla base e per un terzo 


circa della sua lunghessa:: invalto da une' sorta di tunica de 


— 44 — 
forma di cappuccio, la quale è tenuissima e aderisce al guscio 
del seme stesso molto tenacemente da non potersene distaccare; 
e se ne distingue soltanto per la tinta più pallida. Nulla di 
tutto questo osservasi nel Z. mobdilis dove la così detta  /esta 
svanisce completamente maturando i semi. Cotesta particolarità 
mi sembra di un certo interesse, poichè sotto punto di vista i 
semi di Z. ifeophylla si accostano moltissimo a quelli di £. ca- 
NAFiensis. 

È molto probabile che la descritta specie si trovi coltivata 
nei giardini e ivi confusa con alcune varietà a foglie anguste 
del Zaurus nobilis. Difficile sarebbe il precisarne la provenienza. 


2. LAURUS CANARIENSIS x NOBILIS, n. sp. hybr. 


Foliis e basi acuta owatis, vel elliptico-lanceolatis, margine 
integro plano, supra saturate viridibus, subtus glaucescentibus 
et ad nervos parce tomentello-ferrugineis, caeterum gMabris, aca- 
rodomatiis in axillis nervorum ostiolo angusto circulari, exiguo, 
dense ciliato, donatis ; floribus dioicis, umbellis 2-4 fasciculatis 
subtrifloris, pedunculo gracili, tomentoso-puberulo, staminibus 
9-12, quorum 4-6 internis nectariferis; bacca..... 

Da lungo tempo si coltiva questa pianta nel nostro giardino 
col nome erroneo di Apo/lonias canariensis. I suoi caratteri di 
transizione al Laurus canariensis e al L. nobilis rivelano con 
evidenza l’ origine ibrida. È possibile che essa siasi generata 

| spontaneamente nel nostro orto stante che le due specie proge- 
nitrici sono rappresentate da robusti esemplari che fioriscono 
allo stesso tempo. i 
3. VILLARESIA CITRIFOLIA Nov. Sp. 

Arbuscula laete sempervirens, quodammodo facie Citri Li- 

monti, cortice minute rimulosa, cinereo-fuscescente, ramulis sparsis 
_v. hinc et illinc approximato-verticillatis teretibus, patentibus v. 
| erecto-patentibus, viridibus, glabris , nitidis, foliis glaberrimis, 


| coriaceis, supra saturate viridibus, subtus pallide luteolo-vire- 


scentibus, margine integerrimo, crasso, cartilagineo, plano, sae- 
e one revoluto, sonni amplo (1. 2-18 cm. long: 4-10 Cm. lat.) 


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ovali-elliptico, vel oblongo-lanceolato, basi acuto v. plus minus 


angustato, apice plus minus brevi, abrupte attenuato, mucronu- . di 
lato-pungente, nervo mediano valido, costulis lateralibus utrin- xa 
que 5-7 prominulis, erecto-patentibus ad marginem convergen- 
tibus, et infra costulas laxe reticulato-venosis, secus nervum me- 
dianum plus minus plicato, ad axillas nervi primarii acarodo- 
matiis foveoliformibus, ostiolo angusto, circulari glabro donatis; 
petiolo brevi tereti, limbo-10-12î8 breviore; floribus polygamis 
parvulis albidis 3-5-7 sessilibus in cimis capituliformibus disposi- 
tis et racemos simplices axillares aut terminales petiolo 3-4 plo 
longiores efformantibus, pedunculis dense puberulis , bracteolis 
scariosis, late ovatis, deciduis; sepalis 5, ovalibus, obtusis, im- 
bricatis, petalis 5 liberis ovato-oblongis sepala 2-3plo superan- 
tibus, patentibus, supra eximie costatis apice eroso-carnosulo 
inflexo, aestivatione imbricatis; staminibus, petalis alternantibus, 
filamentis basi dilatato-crassiusculis ad apicem sensim attenua- - 
tis, antheris cordato-ovatis, erectis, introrsis ; ovario ovato-py- 
ramidato dense tomentoso-puberulo 2 loculari, loculis uniovula- 
tis, stylo brevi, crasso, apice stigmatoso, obliquo, recurvo, fim- i 
briato; drupis oblongis, nigris lucidis ad 2 ’/, cm. long. et ad 
I '/a cm. latis, sarcocarpio tenui. t 
Patria ignota. Diu culta in \Horto Panormitano sub nomine 
Villaresiae grandiflorae. 


* 


4. FICUS PROCERA Reinw.. Ho, 
var. CHAUVIERI hort. ui € 


Arbor procera, fi crassis, Valde “Bieniialà cicatricosis; 
foliis amplis coriaceis, glaberrimis, petiolo longo cylindraceo 
et supra leviter adplanato , ud - cm., lamina e basi acuta. eb L 
liptico-vel ovato - -oblonga , : equila btuse a- 
piculata , ad 11-13 cm. lata et 20-24 cm. + longa, triplinervia, s 
nervo mediano validiore et costulis trinque 4-7 prope 
‘marginem convergentibus praedito, subtus delicatule reticulatà . 
et pallide virescente, on terminalibus ovato-conicis, viridi- > 


ce 


- = 
_ gemmis sessilibus juvenilibus ovato-trigonis inde sphaerico-de- 
pressis umbilicatis pomiformibus magnis (2,5-3 cm. ) glabris ma- 
turis flavo-aurantiacis, bracteis 2-3, coriaceis, extus sericeo-pube- 
scentibus rotundatis obtusis caducìssimis, involucratis. 

Differt a forma typica et a varietate crassirazzea, foliis am- 
plioribus etiam juvenilibus glaberrimis, fructibus majoribus, po- 
miformibus. 

Col nome di Zeus Chauvieriî si coltivava nel nostro giar- 
dino questo bellissimo albero di provenienza orticola introdotto 
nel 1867. 

Esso si è completamente acclimatato in piena terra anche 
in altre ville della città e forma particolare oggetto della cul 
tura ornamentale. La stessa pianta ho visto a Napoli coltivata 
nell’Orto botanico dentro la serra, 

Il valore ornamentale di questa pianta è piro Essa 
raggiunge le dimensioni di un albero di seconda grandezza dalla 
chioma ampia, compatta di un bel verde intenso, Le sue foglie 
sono molto grandi, coriacee, persistenti. Accrescono l’ eleganza 
i copiosi frutti della grossezza di una nespola del Giappone a 
polpa colorata di un bel giallo arancio. 

Il F. Chauvieri è senza dubbio una forma orticola. Forse 
per la sua rarità nei giardini d’ Europa non si hanno ancora 
«dati sicuri sul suo valore botanico. Esso appartiene al sottoge- 
nere Urosfirma ed è con ogni certezza identico alla specie de- 
scritta dal Miquel (in PZ /ung4. I, p. 48) col nome di Uro- 
Tia crassirameum. i 

Intorno a questa specie è da osservare che il King nella 
sua splendida monografia dei /?cus dell’ Himalaia e dell’Arci- 
| pelago Indiano (pag. 36, tav. 41) ha creduto rappresentasse 
una semplice varietà della Ficus procera Reinw, Tale ravvici- 
namento sembra bastevolmente giustificato e sole differenze pe- 
culiari di dimensioni intercedono fra l’una e l’altra forma. 

— Riferendomi alle indicazioni di detti autori la cus Chaw- 
| vieri presenta di notevole semplicemente delle dimensioni an- 
cora pet vistose tanto. ptatiiamente alle foglie, quanto rispetto . 

cesti sono molto. depressi all'apice, 


= - 
5. FICUS MAGNOLIOIDES n, sp, 


Arbor coma ampla, elegantissima, trunco brevi, ramis pa- 
tentibus validis, late eftusis, hiné et illinc copiose radiciferis, ra- 
dicibus aèreis fasciculatis aliis libere dependentibus, aliis; solo 
attineto, valde incrassatis èt ramos mentientibus ; ramulis gla- 
bris cicatroso-anniilatis ; foliis omninòo glabris alternis longitt- 
sctile petiolatis; petiolo dimidiò limbum subaequante art parlo 
lorigiore; terete, supra leniter complànato, 7-12 cm, longo, lim- 
bo coriacéo , firmo, ovato vel oblongo-elliptico, basi plus mi 
nus rotundato, ad apicéin angustato, margine integerrimo, pla- 
no 18-22 cnì. lonig., 10-12 cm; lato, suprà satutate-viridi, sub- 
tus primum albido-argentito nitescente, deinde pallidiore et 
aetate provecta, plus minus feftugineo-lutescente; basi trinetvi; 
nervo mediano validissimo sensim attenuato , lateralibus exi- 
guis erecto-patentibus i costulis utrinque numerosis, crebris ‘pa- 
tentissimis parallelis, aliis magis, aliis minus conspicuis trah- 
sverse venulosis ante miargiriem arcuato-utitis , parenchimate 
interjecto dense minutissime albido-tessellato , Stipulis membra- 
naceis e basi ovata longissime acuminatisi receptàculis axillari- 
bus geminis, pedunculo valido réeto, 2,5-3,5 cm. lonigo suffultis, 
globosis aut bréviter ovatis, matitris pubescentibus; usque ad 2 cm, 


latis, bracteis tenuibus memibranateis, lineari-lanceolatis, citissime | 
deciduis; floribus breviter pedicellatis, aut subsess ilibus, calyce 


4-sepalo, sepalis breviter ovatis obtusîs, stamine unico in fot 
masculo brevi, filamento brevissim 


vato oblique truncato. 


Poco più di miezzo co) - 
ravà da uno stabiliment o orti 


imo aut obsoleto; antheta late | 
Ovata , pistillo in floribus perfectis stylo basilari stigmate cla- 


Picus che venne tosto iscritto néi re 
gistri dell'orto sotto il nome di Ficus nervosa Haenke. Da quel 
: o . tà pianta si diffuse tanto nel - 


Sa 48 DELA 

voli piante ornamentali di Palermo. È ammirevole per la mae- 
stà del suo portamento. Le sue foglie e i rami compongono 
una chioma ampia, fitta. sempreverde. .Accrescono pregio € 
dànno un certo carattere di originalità le numerose radici ae- 
ree che spuntano qua e là a varia distanza sui rami più grossi 
e che per mancanza di umidità sufficiente rimangono sospese 
nell’arià senza punto ingrossare; non così quelle che. nascono in 
prossimità del tronco, il quale può dirsi a dirittura il risultato 
dell’ associazione di innumerevoli radici aeree che giungono sino 
al terreno s’ingrossano considerevolmente mentre il fusto stesso 
rimane relativamente gracile e quasi soffocato dalle radici stesse. 
Cotesta sorta di tronco può raggiungere una periferia di 8 a 
10 metri il che basta a renderci conto della notevole ampiezza. 
che suole raggiungere la chioma dell’albero. 

L'esemplare più vecchio che si osserva nel nostro orto pos- 

| siede una corona capace di occupare una messe, di terreno 
| pari a mq. 800. 

Venendo alla identificazione di questa pianta dirò anzitutto 
che il nome sotto cui essa è conosciuta nei nostri. giardini è 
affatto erroneo. Non vale la pena. insistere sulle differenze , 
essendo queste troppo evidenti. Fra tutte le specie della stessa 
sezione Urostigma soltanto la nostra presenta maggiori affinità 
colla Zîcus elastica Nois. Essa vi rassomiglia. moltissimo per 
- da forma, per la grandezza delle, foglie, per la disposizione ge- 
nerale. dei nervi; per le ampie stipole; ma a prima vista ne dif- 
ferisce per la tinta bianchiccia argentina che assume la pagina 
| inferiore, tinta che coll’età tende al ferrugineo. In tal modo la. 
chioma prende un aspetto che rammenta moltissimo quello della 
. Magnolia grandiflora, Differiscono ancora le foglie per la mag- 
| gior lunghezza dei picciuoli, Del resto la forma dei ricettacoli, 
la presenza in questi di un peduncolo. bene. sviluppato, gli sta- 
comi. quasi sessili, ecc, valgono ancof - meglio. a ada la no- 
‘ stra specie dal . elastica, 

. Aggiungerò ancora che; per quanto esistano nei nostri giar- 
dini colossali esemplari i di sFicus elastica, manca perfettamente 
fn esi la tendenza alla. mazi cd dra sgra. ‘così come 


mi 


d 


ì 


sono state figurate e descritte dagli autori. (Cfr. Engl. u. Prantl, 
Pflanzenf. III, 1, pag. 91, fig. 67). Non così nella 7 magnolioi- 
des coltivata nei nostri giardini; esse sono cilindriche e non 
schiacciate come nella Zicus elastica. 

La var. macrophylla è una forma ben caratteristica, elegan- 
tissima di cui le foglie possono raggiungere persino 30 cm. in 
lunghezza. 


6. PHOENIX DACTYLIFERA-<CANARIENSIS. 


Segnalo la presenza di un ibrido di P4oenzx dactylifera e P. 
canartensis per quanto non affatto nuovo agli orticoltori; vedasi 
infatti quanto è stato scritto in proposito da Odoardo Becca- 
ri (1). Esso è stato ottenuto dal sig. Emilio Kuntzmann solerte 
giardiniere della Villa del sig. Giuseppe Whitaker in Palermo. 

L'esemplare da me veduto conta circa 12 anni di età e quan- 
tunque coltivato in vaso, fruttifica regolarmente, ma non porta 
frutti abbondanti. Tenendo conto che le specie di P4oezir nei 
nostri climi fruttificano un po' tardi, è da notare anzitutto la 
precocità di sviluppo della forma di cui discorriamo. E come 
è stato pure osservato dal Beccari e da altri, essa si distingue 
per rigoglioso e rapido accrescimento. I caratteri spesso di estre- 
ma variabilità degli ibridi in genere, rendono gli esemplari un 
po’ differenti da quelli descritti e provenienti da ibridazione 
delle due citate specie di P%oezix. Le foglie ricordano quelle 
della P%. canariensis per la frequenza delle pinnule, ma sono. 
di una tinta tendente al glauco al pari di quelle della P. dacty- | 
lifera. La forfora onde sono cosparse le foglie stesse sulla re- 
gione dorsale svanisce prestissimo. Non ho visto i fiori. I frutti 
somigliano per forma a «ae del comune e; der see, 


che diviene dolce e mangereccia. . 
littici, tondi alle due estremità e 

Questa forma ibrida non de - 
Palermo, poichè le due specie pi 
quentemente coltivate.. 


(1) 2alesia, INI, p. 364 


Nel nostro giardino è pratica ordinaria di fecondare le spate 
femminee di /. carariensis con polline di 2, dactylifera e si’ 
ottengono frutti regolarmente abboniti e fecondi. 

È da ricordare ancora come frequenti ibridazioni che occor-. 
rono nei giardini di Palermo sono quelle di P. reclinata e le 
specie su nominate. i 

È possibile che nel corso di. molti anni sieno tra le tre sud- 
dette specie di Phoerzx sorte delle complicate associazioni ibride 
come ne fanno prova le numerose varietà di Phoenix che ador- 
nano i nostri giardini e'di cui i caratteri presentano evidenti 
passaggi dall’una alle altre specie. I 


_ 


11, LE SPECIE DEL GENERE BRACHYCHITON 
per A. Terracciano. 


. La fioritura. delle Sferculiaceae viventi in questo R. Orto 
botanico mi ha porto il destro di fare alcune osservazioni, che 
con assai grande brevità qui riassumo. * 

Il genere Zrackychiton deve separarsi da Sferculia per la 
struttura del fiore, a calice ciatiforme od infondiboliforme o ri- 
gonfiato-campaniforme, 5-6 fido, con lacinie dilatate o revolute 
‘0 patenti ad estivazione induplicata e valvata, a tubo stamineo 
incluso terminato dalle antere raccolte in capocchia, a stili coaliti * 
con stimmi liguliformi radiati o ricurvi, e per i follicoli 0 glabri 
0 tomentosi esternamente, più o meno a lungo stipitati, deiscenti 
‘ solo a maturità completa, con semi aderenti variamente sul fondo 
dell’ endocarpio, e muniti di embrione con radichetta prossima 
all’ilo. Include, come sezioni, i generi Poecilodermis e T ricosiphon 
Schott et Endlicher, Delabechea Lindl:, che presentano. 
fra loro differenze secondarie e tali da potersi appena ritenere 
per caratteri di specie. 1 È. | 

I signori Bentham ‘ed Hooker (Gen. pl. I, p. 218) gli attri- - Ù 
buiscono 6 specie, il signor Schumann (in £ ngl. u. Pranti. 3 
__ Nat. Pfiz-fam. III, 6, p.96) 1r, il barone F: von Mueller (Sec, syst. 
sens. Austral. pl. I, p. 26) 12 tra cui un ibrido, il Bentham (FI, 


Dea SUPERI Le 
bedatca ù sat 
ee A e i it 


rs 


SE 


— bi — : 
austr. I, p. 226) 10. Con criteri più restrittivi, riconoscendo cioè 
nei Brackychiton un polimorfismo così pronunziato da potersi 
rinvenire sopra uno stesso individuo le più svariate forme di 
lamina foliare, ed ammettendo del pari non avere grande va- 
lore tassonomico differenziale per più forme affini la varia pu- 
bescenza delle foglie allorchè non sia accompagnata da sostan- 
‘ziali divergenze nello apparato fiorale, si può portare tali spe- 
cie ad un numero minore e che meglio corrisponda ai Suc 
genetici ed alle affinità naturali, onde sono collegate. 


I. Il 8. Bidwilli Hook. Sorike ora per la terza volta, rico- 
prendosi di belli fiori roseo-intensi, quasi sessili intorno al fu- 
sto ed ai rami. Venne dall’ Australia col nome di 2. ramifforus 

_R. Br., donde però differisce pei caratteri chiaramente espressi 
dal Bentham; dalle figure di Hooker e di Van Houtte l’ iden- 
tificazione con 2. Bidwilli è facile, per quanto sembri avere 

I maggiori affinità con 2. pubescens F. Muell., conosciuto solo 
di :nome, Dato ora l’insieme delle note caratteristiche attribuite 
a tutte e tre le specie, non esitiamo a ritenere le ‘ultime due’ 
come varietà l’ una dell’ altra, ed il 2. Bidwilli a foglie 3-lobe 
| od intere e calice tubulare-campanulato , quale spttezpera: Bd: 

B. paradoxus Schott. (=B. ramifforus Auct.). | 

Il tipo d’ infiorescenza in B. paradoxus è rappresentato. dal 

- Îiofi sessili o quasi nell’ascella delle foglie superiori o lungo i ra- 
Ù mi, con calice ad estivazione induplicata e con tubo munito in- 
ternamente di numerose squamette inflesse e villose, con colonna 

| staminea gracile ed irsuta alla. base, con ovario vee è 
stili a stimmi ricutvi. >. i 
Ora questo istesso riscontriamo in 2. luridus F. Muell, che 
da 2. paradoxus differisce per le foglie erbacee. più o meno pro- 
 fondamente lobate o 3-5 fide ed a lacinie. acuminate , | sinuate, — 
talvolta 2-3 .lobe, pubescenti ‘massime di sotto, e per i follicoli 
tomentosi, quando in 2. paradoxus sono glabri di fuori e vil 
losi nell’ interno. Lo stesso in 2. discolor F.Muell., che invece | 
‘ presenta foglie subcoriacee, angglose, PESI D4 lobe a lacinie 
drniosiniare: eda geni parco imi, opra 


tomentose. Epperciò stimo riunirli insieme, indicando con « il 
B. paradoxus come lo intesero Schott ed Endlicher, con @ il 
B. Bidwilli Hooker e la var. B. pubescens F. Mueller, con 
il 8. discolore con è il PB. Zuridus F. Mueller. 

. Fiorisce annualmente da noi 2. acerifolius F. Muell., 
che Di un albero dalle foglie subcoriacee, talora ovate od ovato- 
romboidee , indivise o brevemente paucilobe, talaltra profonda- 
mente 3-5-7 lobe, a lobi mediani oblungo-lanceolati o romboi- 
dei, ora interi ed ora sinuato-lobati, glabri d'’ambo le parti. Esso 
presenta uno dei fenomeni più caratteristici e più belli; poichè, 
mentre è tutto verde del suo fogliame lucente e largo, quasi in 
un baleno perde questo per ricoprirsi di racemi a numerosi 
fiori rosso-vivi, Il Cunningham, descrivendo la sua .Sterculia 
acerifolia (1), vi incluse 8. incanus R. Br.; a ragione quindi il 
Bentham ne lo separò, come non giustamente ebbe invece a 
considerare per var. (?) occidentalis di B. diversifolius il B. Gre- 


(1) Qui cade in acconcio l’osservare come .Sterculia acerifolia Hem- 
s/ey (Biologia centrali-Americana , Botany. I. 126) sia tutt’ altra cosa; 
rciò, evitare confusioni, propongo per ora di chiamarla .S. Hem- 
sfevana, salvo a vedere con studii su esemplari vivi se debba separarsi 
o non dalle vere .Sterculia. 

Nel 1836 col nome di Ckickaea il Presì (Reliquiae Haenkeanae , II. 
141) pubblicò una C. acerifolia , che nel 1842 il Walpers (Repert. bot. 
syst. I. 335) riprodusse sotto Sterculia acerifolia. Diversa questa certa— 

te dalla e di Cunningham, io dico anzi che deve riferirsi al 
genere Zirmiana del Marsigli; altro genere da non confondersi con .Ster- 
culia, come più oltre dirò (*). Il signor O. Kuntze (Revis. gen. phane- 
rog. 1, 78), convenendo nel ritenere diverse .S. acerifolia di Hemsley e 


culia di Linneo (1747) in C/ompanus di Rumfio (1743); giac- 
chè, avendo il Rumfio van Clompanus descritti due generi differenti, lo 


atresià botanica generalmente Pe nel congresso di Genova, 
genererebbe confusione maggiore 


(*) Non giustamente quindi si fa sinonimo di S. carfhaginensis Cav. 2 isp acerifolia 
Presi, la quale con molta probabilità pare Frrmiana diversifolia A. Gr 


gorit F.Muell. Questo ha foglie 3-5 lobe, a lobi slargati e si- 
nuati, a seni ottusi; epperciò non può distaccarsi molto dal 
gruppo di 2. acerifolius, mentre per la rassomiglianza delle fo- 
glie può farlo collegare da un lato a 7. paradoxus & discolor, 
dall’altro per le foglie e pei fiori a 2. diversifolius Y Muelleri 
Nobis.— Il tipo d’infiorescenza in 2. acerifolius è rappresen- 
tato da fiori in racemi ascellari lassi od in piccole pannocchie, 
con calice ad estivazione valvata, con colonna staminea rigonfia 
poco sopra la base e pelosetta, con ovario brevemente Stipita- 
to, a carpelli distinti e terminati da stili appena aderenti con 
| gli stimmi divaricati a raggio; ed i follicoli, glabri, stanno su pe- 
duncoli variamente lunghi, e portano semi entro caselle legger- 
mente irsute di fuori. Tale riscontrasi in 2, Gregorti, che ne 
differisce pel calice più o meno peloso-tomentoso di fuori e gla- 
bro nell’interno, e dei carpelli più piccoli oligospermi; epperciò, 
dando al gruppo il nome di 4. acerifolius, con a distingueremo 
il 5. acerifolius F. Mueller e con 8 il 2. Gregoriî dello stesso 
autore, salvo a vedere in quest’ultimo una specie morfologica- 
mente non ancora bene fissa e geograficamente occidentale. Lo 
stesso F. Mueller (Fragm. phyt. Austr. IV. 137) scrisse: am- 
plius distat a 2. fopw/neo , quod regiones Australiae orientalis 
nullibi transgreditur et jam fructuum proceritate facillime di 
vellitur. i 


non aderenti fra loro ci richiama la vecchia ZJedicteres apetala 


Jacqg.(=Sterculia Helicteres Pers., S. carthaginensis Cav., S. 


apetala K'arst.), e quindi il graduale passaggio, per Erythropis 
Lindley (= Firmiana colorata R. Br.), al genere Firmiana 
Marsigli. de 


Riguardo a Zîrmiana noterò, che, se l'embrione è più 0 


meno obliquo con radichetta laterale e lontana dall’ ilo, come 


in Sferculia secondo il concetto linneano, i follicoli sono aperti. 
quasi a modo di foglie e disposti a raggio nella maturità, e Por 


tano sui margini pochi semi globosi, atteri, fortemente ed irre- 


rolarmente alveolati; il calice è S-partito a lacinie reflesse e gli 
stili sono allungati e coerenti, a stimmi lobati. Epperciò ; 


In questo gruppo del resto la forma degli stili e dei carpelli. 


er sp 


LI 


| mente fu ritenuto autonomo da molti autori, ed in questi ulti- 
mi tempi dallo Schumann, seguendo l’ esempio di Endlicher 
(Gen. pl. suppl. V, 61, n. 5321/2), che ne distinse le sezioni 
Eufirmiana ed Erythropsis. Il carattere fondamentale desunto 
dai follicoli per Z%rmzana , in Erythropsis si rivela sotto altra 
forma, giacchè i follicoli, più a lungo stipitati, pendenti, disper- 
mi, non deiscono che in parte innanzi alla maturità, ed appena 
lontanamente possono: rassomigliarsi alla lamina follicolare di 
F. platanifolia. Perciò, e pel calice infondiboliforme, 5-dentato, 
per gli ovarii 5, liberi o quasi, terminati da stili corti con stimmi 
acuti e ricurvi, £7ythropsis ha un'grande valore filogenetico; e, 
pure collocandolo sotto /irmizza come sezione, è assai più vi- 
cino a Brachychiton. i 
3. Racemi corti, terminali, ascellari, subsemplici, con fiori e- 
retti a calice infondiboliforme o tubolare-campanulato, a colonna 
staminea rigonfia (come in 2. acerifotius) e villoso-barbata nel mez-. 
zo, a stili con stimma peltato, e follicoli brevemente stipitati, 
glabri, oblungo-triangolari, con pochi semi, si rinvengono in 
| B. australis(-=B. platanoides R. Br.), che Schott ed Endlicher 
già avevano ritenuto per un genere autonomo, 7yichosiphon. 
Questi caratteri sono: buoni solamente a ieriare in piedi una 
specie, e per tale va stimato 7. australe Schott (=B. platanoi- 
des R. Br., B. australis Nobis), intermedio fra il gruppo del 
B. acerifolius e ‘quello di 2. diversifolius. — Come in 3. Gre- 
| gorii, che, al dire di F. Mueller (op. cit. V. 212), è « unica. 
arbor Australiae occidentalis extratropicae, quae defrondescit », 
esso ha le foglie decidue (F. Mueller, op. cit. VI. 173) al mo- 
mento della fioritura : cosa pur manifesta in 4 acerifolius, e che 
per me ha un grande valore biologico da non trascurarsi nello 
stabilire le affinità morfo-genetiche. Le foglie presenta palmate, 
. profondamente 5-7 lobe, a lobi ora slargati e lievemente acuti, 
. ora lanceolato-acuti od acuminati, glabri da ambo le parti; ed è 
albero alto, a corteccia glabra. E del pari che 2. acerifolius, 
. strettamente si collega ad Mi/degardia Schott et Endlicher. 
(=H. populifolia R. Br.in Benn. et Horsf. PI. jav. rat. 2354 
Se ded ex Hook. FI. brith. ind. I. 361); ed 


= : 
a Firmiana mediante Scaphium Schott et Endlicher (=S 
“Sa Wallichiî R. Br. in Benn. et Horsf. PI. jav. rar. 236,=Ster- 
di culia scaphigera Wall. ex Hook. FI. brith. ind. L 361). 
Scaphium è la terza sezione, in cui si scinde Zîrmiana; la. poi 
i: ma dei semi e dei follicoli, il comportamento dei follicoli nel. 
deiscere. prima della maturità, l’abito generale, tutto è presso a 
poco identico. Se non che l’ anatropia ; che in Eufirmiana co- 
mincia a manifestarsi ed è più evoluta in Erythropsis, qui di- 
viene completa e caratteristica , segnando per ciò passaggio a 
Brachychiton. Così Hildegardia, che ritiene di Firmiana il ca- 
lice profondamente 5-partito reflesso (come Erythropsis riteneva 
| di Brackychiton il calice infondiboliforme 5-dentato), se ne di- 
3) scosta pei follicoli lungamente stipitati e che, per essere più as- 
sottigliati verso _l’apice, sembrano alati; ma i semi hanno la ra- 
dichetta molto prossima all’ilo, epperciò anatropi come in Bra- 
chychiton. Di più, i follicoli si aprono assai tardamente; epperciò 
il più importante carattere biologico di Zirmzana qui viene al 
sussistere in parte ed i in: via di transizione.-—Tuttavia, non po- 
tendo mai in natura trovare limiti costantemente fissi tra le 
varie forme vegetali, è uopo nel caso nostro. fermarsi a ‘quello 
solo dei caratteri, che possa nello spazio e nel tempo farci tico- 
= | noscere il tipo progenitore. Ed allora anche i/degardia può i 
|. _°‘’‘’‘’‘’‘stimarsi fra le sezioni di Zirmana (1), bene inteso che ad essi. > 


13 


DUE: STA i 


© Sacdonda me, ecco come sore inteso a genere LI 
Pirmiana Mersicli. SERA 


a. Eufirmiana End/. (&Firuianli Schott et E ndl JE i 143 
LE platanifolia (L. Fil. ) Schott et Endl. Melet. bal: 33; e e 


diversifolia A. G r ay. U. S 

B Pa ag et Endi ca > 

3. F. populif aa: sub Had. in Horss. C. Benn. PI, Liar 
rar, era Na + ; 

| Y- Erythropsis Lindl. °° TE 

si F ‘colorata 2. Br. in Hos 


appunto filogeneticamente si congiungono Sterculia e Brachy- 


chiton così : 
= acerifolius 
5 Sterculia, Helicteres 
SE Gregorii 
Brachychiton Erythropsis 


platanoides — x: Hildegardia Firmiana 
X Scaphium 


S Non ho potuto esaminare 2. incanus R. Br. , che il Ben- 
$ tham pose fra 2. discolor e B. luridus; ed il barone F. v. Muel- 
ler dice affine a 2. discolor, forse per la forma dei follicoli a- 
cuminata, Stando però alla descrizione delle foglie, che ha pro- 
fondamente palmate 5-7 lobe con lobi lanceolati, si accosterebbe 
più a 2. australis; mentre pei follicoli tomentoso-irsuti all’esterno 
>: e leggermente tomentosi di fuori si mostrerebbe davvero assai 
x più collegato a 2. discolor. Essendomi sconosciuti i fiori, dei 
+ quali non mi è stato possibile leggere nemmeno una descrizio- 
ne, i0 dal solo abito esterno sono indotto a crederlo un ibrido 
fra 5. australis e B. discolor, modificato da speciali condizioni 
di adattamento nell’unica località, ove è stato finora rinvenuto. 

Come £, v» ò, rappresentavano di 2. paradoxus le forme a 
carpelli pelosi o tomentosi, tale sarebbe 2. incanzs per 2. au- 
stralîs, sotto cui con grande riserva e temporaneamente lo pon- 
go, augurandomi che maggiori studii possano o convalidare o 
modificare questa opinione. 


quel. FI. ind. bat. I, pars 2°, p. 178.—.S7. colorata et fulgens 
in Hook. FI. brith. ind. I. 359-60. 

5. F. linearicarpa (Mast. sub St, in ook. FI. brith. ind. I. 360) 
Nobis. 

6. F. Barteri (Mast. sub St. in OZiver. FI. trop. Afr. I. 218). 
Schumann in Engler u. Pranti, op. cit. III. pars 6, p. 97. 

è. Scaphium Schott et Endi, 

7. F. Wallichii (A. 27. sub .Scaphio, in Horsf. et Benn. PI. 
jav. rar. 236) Nobis. 

8. F. affinis (Mast. sub Sf in Zook. FI. brith. ind. I, 361) 

- Nobis. ©“ a o 


LIRE EI 
RT: AT vg a 


ART 


— 57 — 

4. Nel gruppo, che ha per capostipite 8. diversifolius, il po- 
limorfismo foliare raggiunge il massimo grado ; e nessun altro 
carattere sicuro abbiamo per differenziarne le varie forme, se 
non negli organi fiorali (1) 

Qui l’ infiorescenza è a racemi ascellari, terminali, pendenti, 
subsemplici, eguali o di rado poco più lunghi delle foglie, con 
fiori mediocri a calice inflato-campaniforme, 5-6 fido, con lacinie 
barbellate e revolute, a colonna staminea cilindrica, breve nei 
femminei e lunga nei maschili, ad ovario tomentoso e follicoli 
ovoidi, glabri, variamente peduncolati, in fondo ai quali stanno 
i semi in caselle all’esterno irsute da un denso strato di peli 
ispidi; e servì a Schott ed Endlicher per creare il genere Zoe- 
cilodermis. 

Le foglie lucide variano dalle lanceolate, subrotonde od o- 
vato-caudate e crenulate , alle 2-3-5-lobe e subpalmate , a lobi 
ottusi od acuti, brevi o lunghi; con seni acutissimi od ottusi, 
epperciò non possono offrirci aleun elemento stabile per dia- 
gnosi di specie. Le quali io stimo poter essere: il 2. populneus 
R. Br., con foglie ovate, acuminate, indivise o trilobe, con co- 
lonna staminea affatto glabra, elevata su un cercine tumido, con 
ovario lievemente peloso-tomentoso, e follicoli portati da pedun- 
coli piuttosto lunghi, —ed il 8. caudatus Nobis, con foglie ovate, 
allungato-acuminate e caudate o lineari oblunghe, per lo più 
indivise, con colonna staminea più o meno pubescente alla base, — 
ed ovario piuttosto tomentoso, mentre i follicoli sono glabrì e 
quasi sessili o brevemente stipitati. Nel giardino col nome di 
B. sumatranus si coltiva una forma a foglie costantemente pal- 
mato-3-5 lobe, a lobi lineari, sc acuti, approfonditi quasi 


(1).Devo qui dichiarare, che per . 8 diversifolius io intendo in senso — 
assai lato la .Sferculia diversifolia E. Don. (Gen. Syst. Gard. bot. I. 
516, n. 25,=8. heterophylla Cunng. in Sweet, Hort. brit. 82, i 

Firmiana diversifolia A. G ray. (Un. St. exploring 85 


t. 13) va riferita proprio al genere Finmniaza, di cal ce a uona | 
specie; epperciò mal si oppongono al vero l’ Index Kewensis (II. 993) 
ed il Seemann (FI. Vit. 23)» che pro ica a St et 
G. Don. 


L) 


sino al picciolo, con seni acutissimi; ma proviene da semi di 2. 
populneus SOIA epperciò non stimo prenderla in considera- 
zione. 

5. A primo aspetto non differirebbe da tale forma il 8. ru- 
pestris (=—B. Delabechii F.Mue!l.); ma, presentando questo foglie 
lanceolato-lineari; angustissime, o digitate a segmenti 3-5-7 e più, 
sessili, glabri. e coriacei, ‘liberi fra loro, talvolta auricolati alla 
base, lineari-lanceolati o ‘lineari oblunghi, acuti o quasi, non è 
possibile confonderli, Il Lindley (in A/îfschke//, Journal. .... 
of trop. Austr. 154 adnot. c. ic. xylogr., fide Wa/pers, Ann. II, 
160) lo elevò alla dignità di genere col nome di Deladechea , 

perchè l’ infiorescenza è tomentosa, tricotoma, ascellare, più 
breve delle foglie, ed i follicoli lungamente stipitati, coriaceo- 
-papiracei, stellato-pubescenti nell’interno, a pochissimi semi. Tutto 
ciò che scrive, e giustamente nota, a riguardo dei semi ha un 
valore secondario , in quanto che anco in altre specie di 2ra- 
chychiton essi sono più o meno pubescenti alla base, e presen- 
tano eguale forma di cotiledoni, e di calaza, e di tegumenti. 
Io ritengo però che sia una buona specie, da collocarsi accanto 
e. diversifolius, con cui si congiunge per le forme impropria 
mente ritenute col nome. orticolo di sumatranus. 


| Per quanto breve l’ esposizione, 10 io credo di aver poco tra- 
. scurato che bastasse a mettere in evidenza la necessità di rite- 


nere il genere Brachychiton, e le affinità morfologiche onde sono ‘ 


fra loro collegate le varie sue specie. Sia che queste vogliano 
ritenersi nel modo come le sono venuto considerando, cioè al 


numero di 5 e ciascuna con diverse sottospecie, sia che credasi 

| con criterii più larghi ritenere ancor qneste ultime come specie 

e quindi elevarne il numero ad 11, la costituzione dei gruppi 
a me pare fondata su basi ben solide. 


Le quali hanno tanto maggior valore, quando si considerino 
rapporti geografici che sempre più vediamo esistere tra. loro. 
- NAFA Gtalia infatti esse vivono così ripartite: 


I. 8. paradoxus Schott. 


Bidwilli Hook . . - Q pi 
=  «discolor F. Muell, Mib OO°... . . NSW. ; 
«008 luridus F.Muelli 300 <<... NB 00 
5 II. 2, acerifolius F. Muell © | Q°... NSW. 
Se Gregorii Muell. . N.A. S.A. [ILA 


| a B. australis Nobis . N.A.0 . . W.A. 
incanus R. Br. . N.A. 


3268 - 5. populneus R. Br. . Po:  NS.W. V. 
: caudatus Nobis. . NA.Q . . W.A. i 
* HI. B. rupestris Nobis . QQ cal go 


Per cui chiaro si vede, come anche le pochissime ad area 
molto limitata completino la dispersione geografica dell’ intero 
gruppo, e ne dimostrino in nd qual modo le probabili ori- 
gini. 

Mettendo ora tutto da a contributo ecco come possono ve” 
nire € riepilogate Je Mes Le Ra 


2 


dr 


Brachychiton 


— 60 — 


Premesse queste brevi delucidazioni, così risulta costituito, 


a parer mio, il genere 
Brachychiton. 


R. Brown (1844) in Horsf. et Benn., PI. jav. rar. 234 et 
(1849) in 57277, Bot. app. to Capt. 66. —Wa/pers 
(1845-46), Rep. bot. syst.V, 103.—ZL7î7d/ey (1847), Veg. 
Kd. 362.—A. Jussieu (1849),in Ord. Dict. VII, 615 
(fide Pfeiffer, Nom. bot. L 454).—Pfezffer (1870), 
Synon. bot. n. 10261, p. 289.-- Mueller F.(18. )Nat. 
pl. Vict. I. 94, et Syst. cens. austr. pl. I, p. 15 ad ann. 
1882, p. 26 ad ann. 1889.—Schumann (1890) in Ex- 
gler u. Prantl. Nat. Planz.-fam. III. 6, p. 96, n. 39. 
I, Eubrachychiton £7d/. (1850), Gen. pl. suppl. V. 61, n. 5320, 
a, = Brachychiton (1832), Schott et End!. Melet. bot. 
# 34.—Spach (1834), Hist. nat. phan. in Suites è Buf- 
DS fon. III. 518—Rezchenbach (1837), Handb, nat, Pflanz- 
syst. 291.—Zxd/, Gen. pl. p. 994. n. 5320. d. sub ,Sfer- 
culia. 
I. 8. paradoxus (Schott et Endl.). 
a. typicus: folliculis stipitatis, extus glabris, intus villosis, 
foliis integris v. varie 3-5 lobis. 

B. paradoxus Schott et End!. Melet. bot. 34. — 
Spac h. Suites è Buffon, III 518.—2. ramiflorus R. Br. 
in Horsf. et Benn. Pl. jav. rar. 234.—Walpers. Re- 
pert. V. 103.—Sferculia ramiffora (1863), Benth. FI. 
austt, L 227. 

Hab.: Novae Hollandiae ora septentrionali, Brauns- 
wick et Vansittart's Bays, N. W. coast, Victoria river et 
Point Perron. 

| f. Bidwilli: molliter pubescens v. tomentosus, foliis inte- 
gris 3-lobisve, villosis, folliculis extus pubescentibus. 

B. Bidwilli Hook. (1860) in Bot. Mag. t. 5133—Or£ 
gies in Gartenflora (1860) IX. 99. —Van Houtte in 
Flore d. serres XIV. 193. t. 1465.—Sterculia Bidwilli 
Benth. FI. austr, I, 228 


como: Gi 

Hab.: Novae Hollandiae in Queensland ad Wide Bay 
et loca ex Burdekin expedition. 

Obs.: Huic ferme, sed pro varietate, 2. pubescens 
Mueller F., nomine tantum ex Bentham (op. cit.) mihi 
cognitus. Habitat montes circa Ipswich in Queensland, 

. discolor: foliis irregulariter 5-7 lobis, superne glabriu- 
sculis, subtus tomentosis, folliculis minime stipitatis , 
omnino dense ferrugineo-tomentosis, 

B. discolor (1858-59), Mueller F.Fragm, phyt. au- 
str. I 1 et 242, II. 177.—.Sterculia discolor Bent h. FI. 
austr. I.228,—/700%. (1882) in Bot. Mag.t. 6608.—Ender 
in Gartenflora (1883) XXXII. 179, et (1884) XXXIII. 56. 

Hab.: Novae Hollandiae ora septentrionali in collibus 
basalticis Buck land’s Table Land, orientali subtropica 

ad flumen Pine River, et meridionali in N. S. Wales 
ad Clarence et Richmond River. 
luridus: foliis omnino pubescentibus, 5-7 lobis, floribus 
livide variegatis, folliculis tomentosis , parce stipitatis. 
B. luridus F. Muell. Fragm. phyt. austr. I, 1. et II 177. 
— Sterculia lurida Benth. FI. austr. I. 228. 

Hab.: Novae Hollandiae ora ‘meridionali subtropica, 
ad flumen Clarence river. 
II. Gymnochiton £7 44 (1850), Gen. pl. suppl.V.61, n. 5320.b. 

+ TricHosIiPHUM £24/, Gen. pl. suppl. V. 61, n. 3320. 
b. a.=7richosiphum Schott et End. Melet. bot. 34.— 
Spach. Suites è Buffon, II. 518.— Rc48. Handb. nat. 
Pflanz-syst. 291.—Endl. Gen. B- 994, N. 5320. e. sub n 
Sterculia. 

2. B. acerifolius (Mueller EJ i 
a, typicus : foliis glabris, plus minus 3-5 lobis, raro 7-lobis, 
tribus. medianis elongatis pre omnibus haud raro * 


>» 


i 


La 


so Stveet (o Ho 


‘in Loud. Host, brit 


ue 


ge + 
(38 edit.) 82, n. 18,—202. G. (1831), Gen. hist. dichl. 
pl. I. 517; 11.46, 

Hab.: Novae Hollandiae N. S. Wales, in sylvis ad 
Illawarra loco dicto « Flame tree », ad Macley et Cla- 
rence rivers, ad flumen Hastings, ad Bockingham's Bay. 
Gregorii; foliis ambitu cordatis, 3-5 lobis, lobis brevi- 
bus, acutiusculis, sinu obtusissimo, glabris. 

B. Gregorii Mueller F. (1857) in Hook. Kew. 
journ. IX, 199, et Plants of Viet. L 157, et Fragm. 
phyt. austr. IV. 137, V. 212, X. 53.—Stereulia diver- 
sifolia Don. var, ) occidentalis Benth. FI. austr. I. 
229. 

Hab.: Novae Hollandiae ora occidentali , ad vicinia 


fiuvii Murchison river, et inter portum Esperance-Bay 


et montes -Fraser's Range. 


dl: B. australis (Schott), 


a. typicus: foliis glabris, palmato s- 7 lobis, folliculis gla- 


B. (63) incanus : foliis. ‘profunde 105 ‘palmatilobis, tomen-. 


bris, oblongo-triangularibus, parce stipitatis, 

B. platanoides R. Br. in Horsf. et Benn. PI. jav. 
rar. 234.—Walpers. Rep.V.103,—F. Mueller. Fragm. 
phyt. Austr. VI. 173, et in Trans, bot. soc. Edinb, VII. 
488.—Planchon (1854-58), Hort, Donat. 106.— 7rzcho- 
siphum australe Schott et Endi. Melet, bot. 34. — 
Sterculia trichosiphon Benth. FI. austr. I. 229. 
© Hab.: Novae Hollandiae ora septentrionali ad Abel 
Tasman river et Nicol Bay, et subtropica ad Wide Bay, 
ad Burdekin, Suttor , Dawson rivers, ad Northumber- 
land island. 


tosis, folliculis subsessilibus, acuminatis, tomentosulis. 

B. incanus R. Br. in Horf. et Bennet. PI. jav. 
rar.234— Walp. Rep. V - 103. Sterculia incana Bent h. 
FI. austr. I. 228. 


Hab.: Novae Hollandiae ora occidentali sa Cam- 


badge : sinum. 
RMIS £xd/. Gen. pl. suppl. V. sli 5320. 


A DE 


e x 
EM RE 


b. P.=ZPoecilodermis Schott et End! Melet. bot. 33.— 
Spach. Suites è Buffon, III, st1.—-Rc46. Handb. nat. 
Pflanz-syst. 291. — Endl. Gen. pl. 994, n. 5320, c. sub 
Sterculia. 

4. B. diversifolius (G. Don.). 

x. typicus: foliis integris v. 3-lobis, acutis, ovario tomen- 
toso, folliculis glabris, parce stipitatis. 

B. populneus R. Br. în Horsf. et Benn. PI: jav. 

rar. 234.—Walp. Rep. V. 103.- Mueller F. (1879), 

Nat. pl. Vict. 98, t. 21, et (1860) PI. of Viet, I, 156 et 

suppl. 5.—2. diversifolius Planchon (1854-58), Hort. 


Donat. 106.— Poecilodermis populnéa Schott et Endl.. 


Melet. bot. 33.—Spack. Suites è Buffon: III 3ire 
.. Sterculia diversifolia G. Don. Gen. hist. dichl. pl. I. 
516, n. 25.—ZBenth. FI. austr. I. 229. 

Hab.: Novae Hollandiae ora tropica et subtropica o- 
rientali, in Queesland ad Rockhampton, Dawson river, 
aliaque loca interiora, in N. S. Wales a New England 


et Macleay river ad Twofold Bay, nec non ad Lachlan 
et Hunter’ river, etc., in dele Le Snowy et ira 


river, etc. 


var. Muelleri: foliis fribus profundius lobatis. 


B. populneo x acerifolius F. Mueller(1884) i in tr. 


LES e S.W. IX. 380. 


Kab.: Nova Hollandia, in N. S. Wales, ubi proini- 


scue 2. acerifolius et B, pupulneus vivunt. 


.. ‘ magis tomentoso et pre A is glabriusculis, Creato» 
to-stipitatis. 
| .B. diversifolius R. se 
rar. 234. — Walp. Rep. V. 103. — + 

| Benth. FI. austr. IL >» 


B. caudatus < foliis ovatis, elongato-acuminatis quandoque c 
a cuneata - ‘basi oblongis: caudatisve v. linearibus, ovario. 


% Horsf. et Benn. PI jar — 
: caudata 


» 


= 604 RE 

III. Delabechea Zixd/ey (1848) in Mitchell, Journ. trop. 
austr. 155 adnot. c. ic. xylogr. —Wa/pers (1851-52), 
Ann. bot. syst. II. 160. 

5. B. rupestris (Lindl.): foliis glabris, ex integris oblongo-li- 
nearibus ad 5-7-9 digitatim sectis, segmentis inter se 
liberis, sessilibus, lineari-sublanceolatis, ovario tomentoso 
uti panicula, petiolo aequilonga, folliculis intus stellato- 
pubescentibus, subhexaspermis, parce stipitatis. 

B. Delabechîi F. Muell. PI. Vict. I. 157, et Fragm. 
phyt. Austr. IV. 137.— Delabechea rupestris Lindi. in 
Mitch. Journ. trop. Austr. 155. —Wa/pers. Ann. II. 
160. — Sterculia rupestris Benth. Fl. austr. I. 230. 

Hab.: Nova Hollandia orientali tropica, in Queensland 

ne ad montes Grafton, ad Wide Bay, ad Dawson, Macken- 

3 zie et Burnett rivers, Rochhampton et Peak Downs, etc. 


12. PLEOGYNIUM SOLANDRI (Engl.) per A. Borzì. 


Gli esemplari di P/eogynium Solandri, che formano oggetto 
di questa nota, provengono da semi pervenuti a questo Orto 
botanico dall'Australia ed inviati dal compianto Barone F. von 
Miiller in varie epoche, Qualche esemplare possiede già la di- 
mensione di un albero di circa 10 metri e tutti crescono in 
pien’ aria. Il fatto che alcuni di essi figurano nei registri del 
Giardino come di dubbia pertinenza al genere P/eogynium, men- 
tre quest’ ultimo è un genere monotipico, mi ha indotto a ri- 
cercarne da vicino la ragione. 
E difatti esiste una notevole differenza in tutti i caratteri 
esteriori , nello aspetto , nella maniera di vegetare ecc. fra gli 
individui maschili e quelli bisessuali di detta specie. 
A tal proposito occorre notare che l’Engler (1), assumendo 
come tipo del genere Pleogynium la Spondias pleiogyna di F. 
v. Miiller (2) o .Spordias Solandri del Bentham (3), attribuisce 


(1) DC. Monogr. se Vol. IV, pi 355. 
@ sur eg ot IV, pi 78. 


a questa specie fiori dioici,. ma in realtà non sono che poliga- 


mo-dioici, come anche lo attestano le indicazioni di questi due 
È ultimi autori. 


Io non conosco caso di differenze sessuali secondarie così 
marcate come quelle che ci è offerto dalla considerazione di 
questa pianta, 

Già da varî botanici sono state segnalate differenze di tal 
natura presso varie Fanerogame dioiche e in generale fu notato 
che gli individui mascolini presentano forme più robuste in con- 
fronto a quelli femminei (1). Nel 2. So/andri gli individui ma- 
scolini, a prescindere dalla maggiore robustezza, offrono di no- 
tevole le seguenti particolarità : 

Foglie: rachide delle foglie lunga da 18 a 24 cm., foglio- 
.line di forma bislungo-lanceolata e molto ristrette ad ambo le 
estremità con picciuoletto abbastanza sviluppato, lunghe sino a 
12 cm. in media, Le distanze interpicciuolari Snai da 4 
a 6 cm. Da 

Infiorescenze: è stato notato dagli autori che le infiorescenze ; 
ò mascoline sono delle ampie pannocchie composte di cui i rami 
n principali superano in lunghezza la inetà delle rachidi fogliari, 
i e i singoli fiori sono portati da un pedunculo lungo sino a mezzo — 
centimetro, I fiori stessi stanno situati a varie distanze e sono 
radi. Essi presentano dimensioni più piccole di quelli femminei 
e un ‘color verdiccio; i petali sono SEI ovali iu Brini i 

L'esame degli individui bise particola- 
rità nano : 


ovale, od viti, si la ni S d; 
cortissimo 0 mancante ; distanze pra da 2a SA sto 1 
tatto al più. - 


sE 
è 
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06 
a 
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E 
; 
Wi 


— 66 — 


assai corta, tanto da non raggiungere giammai la metà della 
lunghezza della corrispondente rachide fogliare. Mancano i pe- 
duncoli florali. I petali sono corti, ovali e largamente tondeg- 
gianti all’ apice, ove esiste una sorta di margine carnoso rove- 
sciato in dentro, Il colore di detti petali è bianchiccio. 

Le particolarità rilevate chiariscono meglio i caratteri florali 
di detta specie di fronte alle incertezze delle indicazioni degli 
autori, Mettono ancor meglio in evidenza un caso di eteromorfia 


. ben notevole anche per la considerazione, che la separazione dei 


sessi è qui proceduta in un modo aftatto singolare; alcuni in- 
dividui sono divenuti maschili conservando gli altri i tipici ori- 
ginarî caratteri bisessuali. 

Degna di menzione è in ultimo la presenza di copiosi ac- 


carodomazi sulla pagina inferiore delle foglioline e posti all’ a- 


scelle dei nervi primarî, Essi sono formati da una delicata mem- 
branella che ricopre l’angolo formato dalla confluenza del nervo 
primario col nervetto secondario. La membranella è alquanto 
rilevata e prende la forma di una borsetta aperta da un lato; 
il relativo ostiolo è assai angusto, schiacciato, e munito sull’orlo 
di qualche rado pelo, 

Gli acarodomazi sono frequentissimi e se ne contano persino 
20 0 25 in una stessa fogliolina. 


13. MAGNOLIA GRANDIFLORA 
var. PRAVERTIANA fer C. Sprenger. 


Osservata il 27 giugno, nell’ orto del signor Pravert a Pa- 
dova; forma nuova, oltremodo interessante per l’Orticoltura. 

Albero sempre verde, di forma elevato-piramidale, ramosis- 
simo e con rami incurvati in alto. La corteccia vi è cenerino- 
oscura, macchiata di cenerino-chiaro sino a divenire quasi bian- 
castra. Foglie cortamente peduncolate , ravvicinate fra loro ed 
orizzontali, ovate, larghe, un poco auricolate, verde-chiare, lu- 
centissime, con la costola mediana biancastra di sotto, nell'età 
giovane rossastro pelosa, più tardi verde cupo. Peduncolo assai 
breve, di modo che i fiori appaiono quasi sessili, rossastro e 


mese 


cilindrico. Fiore non molto grande, con 9 petali, più piccoli 
gradatamente verso l'interno, ottusi, ovati, bianchi ò lattei, gli 
esterni alla base d’un verde chiafissimò, venato; l’odore di méla 
matura molto grato. Il frutto è di media grandezza ed i semi, 
che produce in piccolo numero, sono rosso-carminei ! Fioriscé 
quasi tutta l’ estate, e più presto delle varietà finota coltivate; 
ma il più grande suo valore sta nel fatto, che la fioritura co- 
mincia dall’età di appena 4 anni Stando in vaso. Sicchè si rende 
utilissima per la cultura in vaso al grande mercato ed ai giar- 
dini in generale, dove con pochi mezzi ed in breve tempo si’ 
può avere il piacere di possedere un fiore oltremodo bello. 

Tale varietà proviene da semine fatte al 1886 nell'orto del 
noto orticoltore sig. Pravert a Padova, al quale la desidero de- 
dicata, Cominciava a fiorirè nel quarto anno in vaso; éd ora sta 
in piena tetra dal 1892 ed è alta ‘circa 4 metri. Si distingue 
molto, ed è superiore a tutte le altre forme sinora conosciute 
dagli orticoltori per la specie tipica, 


ALOINEAE ET AGAVEAE NOVAE v. CRITICAE 
auctore A. Terracciano. 
A 
I. ALOE BORZIANA 7. sf. o: 
A. subcaulescens, glaucovirens; foliis patentibus v. erecto- | 
patentibus, haud raro subhorizontalibus, a dilatata basi lanceolato- 
oblongis, acutis, rigidissimis ac crassissimis (medio vix 2-2 */, 
cm.), albo-marginatis, margine di tin to albescente, dentibus del- 
toideis, distantibus, corneo-spinosis munito, supta-planis, raro 
concaviusculis, semper v. fere longitudinaliter plus mimus pro- 2 
funde sulcatis, subtus concavis subrotundatisve, se ici 3 
acutatis, triquetris, ignis. ac subtilite 3 
omnibus viridibus v. viridi-glaucescentibus, perse SATA AA 
irregulariter albo-maculatis; 20-25 € em. longis, medio 7-8 cm. et 
basi 9-10 cm. latis; pedunculo plpario intinde o alone 
50-65 cm. elato; basi tantum bic inde stria; 


., — 68 — 


sculo, superne ramoso, ramis primariis nunc simplicibus nunc 
ramulis crebris, apice floribus numerosis plus minus aggregatis 
instructis; floribus 3 1: cm. longis, suberectis, pedunculatis, pe- 
dunculis 2-3 cm., bracteis a basi deltoidea amplexicauli longe 
productis, vix !/2 pedicello brevioribus et dorso, nigro-v. rubescen- 
te, striatis suffultis; perigonii segmentis lutescentibus, superne 
saturate luteis et ad rubrum transeuntibus, inferne pallidioribus, 
in tubo cylindraceo subfalcato , basi late inflato et supra ova- 
. rium constrictiore, valde ultra medium coalitis (3/4 circiter lon- 


gitudine), exterioribus latioribus, apice concavis, interioribus an-, 


gustioribus et apice tantum dilatatis, omnibus plus minus late 
albo-marginatis; staminibus inclusis v. vix segmentorum apicem 
aequantibus, filamentis 3 dilatatis, 3 cylindraceis, antheris dor- 
sifixis, obovato-oblongis, basi distincte bilobis; ovario oblongo- 
cylindrico , profunde sulcato; capsula obovato-trigona v. cylin- 
dracea obscureque trigona, erecta, longe pedunculata, peduncu- 
lis 2-4 cm. longis; seminibus in quoque loculo paucis, oblongo- 
triquetris, costulis ala membranacea alba magna munitis. 

Obs.: A clarissimo Todaro certe cum A. .Schimperi confusa, 
sed notis indicatis, uti ex descriptione et icone et plantis typicis 
Todaroanis, quam maxime distinguenda. Patria dubia, etsi, 
quum Hortus Panormitanus e Schimperio et Braunio promiscue 
semina accepisset, Abyssinia haud procul dubio videretur. 

Clarissimo botanices magistro et Horti Panormitani praefecto, 
Antonino Borzì, summae reverentiae et grati animi testimonio 
libenter hanc speciem dicatam volui. ; 

2. ALOE PAXII x. sf. 

A. subacaulis, foliis 12-18 v. ultra, dense rosulatis, oblongo- 
lanceolatis, inferioribus patulis, superioribus erectis, basi et me- 
dio 7-8 cm. latis, 2 cm. crassis, 25-30 cm. longis, e medio sen- 
sim angustatis, denique plus minus attenuatis,, crebre armatis, 


| apice vero minute serrulato-acutato , supra piva. et maculis 


oblongis irregularibus albis magnis notatis, basi vero interdum 
inter maculas rubellas v. late huc illuc rubescentibus, et apice 
| saepe verrucis sanguineis praeditis, subtus crassiusculis, maculis 


albis crebrioribus minoribusque, haud raro confluentibus et irre- 
gulariter sublineatis, margine corneo continuo , aetate rubello 
v. purpurascente, acute ac regulariter dentato, dentibus crebris, 
concoloribus, deltoideo-cuspidatis, firmiusculis, 3-4 mm. longis;— 
scapo glauco-purpurascente, pruinoso, basi tantum et brevi tractu 
bicipite, 80-90 cm. longo, apice crebre ramoso, ramis elatis, in 
paniculam subcompositam desinentibus, ramulis erectis et erecto- 
patentibus, numerosis, bracteatis, bracteis deltoideis, acutis, 3 cm. 
longis, floribus in quoque ramulo paucis, mediocribus et pro 
specie parvis, 7-8 cm. longis, purpureo-corallinis, pendulis, e pe- 
dunculis flore :/; brevioribus, 1 !/,-2 cm. longis, erectis v. haud 
raro patentibus, basi bracteolatis, bracteolis minimis, apice sca- 
riosis, cuspidatis, pedicello ‘], v. !]3 minoribus, perigonio in tu- 
bum brevem et supra ovarium eximie constrictum attenuato, 
basi ad pedicellum subinflato, segmentis aequalibus, late albo- 
marginatis, apice parce recurvis, interioribus obtusis, exteriori- 
bus acutiusculis, staminibus perigonio sublongioribus v. pene 
superantibus, infra medium supra basim omnibus dilatatis, fal- 
catis, antheris obovato-lanceolatis, ovario elliptico-cylindraceo ì 
apice compressiusculo, capsula..... 
Obs.: Hic sub nomine A. Harburyanae culta, a qua foliis 
I margine aculeatis praesertim longe distat: confer « Naudin, 
Revue horticole, 1875. p. 165, et BaZer, Syn. Aloineae and 
Yuccoideae , p. 162, n. 23». Diftert quoque ab A. #ricolore. 

Bak. Bot. Mag. t. 6324 et Syn. p. 166, n. 35, foliorum acu- 

leis haud tam crebris, deltoideo-cuspidatis, patulis, corneis, rubro- 

- brunneis, turgescentia et forma, maculis non transverse seriatis. 

nec tam parvis oblongisve, florum colore extus haud coccineo 
sa et intus haud luteo, atque structura propter tubum eximie su- 
:. pra ovarium constrictum, etc.;—ab A. commutata Tod./ Hort. 
Pan. I, p..75; t..18, foliis nec. tam crassis, parvis, ovato-oblon- 
gis ac supra -concavis, aculeis, margine totoque habitu, uti a 
diligentissima inspectione cum. pupnnis typicis in Horto viven- 
-. tibus. 
3  Doctori clarissimo F. Pix, Horti Roestavinodi praefecto, di 


—_ 70 _ 
15, RELIQUIAE TINEANAE 


Illustrazioni alla Flora panormitana 


Come abbiamo avvertito (vedi n. 1, pag. 11) il Prof. V. 
Tineo aveva concepito il disegno di redigere una Zora panor- 
mitana corredata da tavole illustrative. Il testo del manoscritto 
non pervenne nelle nostre mani e probabilmente non sarà 
difficile il rinvenirne qualche frammento presso i superstiti pa- 
renti, Della esistenza di note manoscritte relativa a tale lavoro 
attesta la corrispondenza del compianto Uomo col celebre Gio- 
vanni Gussone. Del resto possediamo molti disegni originali 
delle tavole destinate alla Flora panormitana, parecchi dei quali 
furono dall’Autore fatti eseguire su rame e distribuiti in 44 ta- 
vole. Da indicazioni manoscritte che accompagnano i detti di- 
segni rileviamo che siffatto lavoro venne iniziato verso il 1825. 
L'ultimo cliché relativo alla Tav. XLIV porta questa indicazione 
di pugno dell'Autore « 1o dicembre 1831, rame quadrigesimo 
quarto ». E poi più oltre leggesi: « rame quadrigesimo quinto, 
non eseguito per essere uscito pazzo l’Incisore Ognibene. Il di- 
segno quindi si conserva nella nostra Cartiera ». Le Tavole di 
cui è parola contengono i disegni delle seguenti piante, giusta 
l'elenco redatto dall’Autore ; 

I. Crocus odorus. Il, Hagaca alsinaefolia, e H. polycarpoides. 
II. Panicum compressum. IV, Lobelia Bivonae. V. Foeniculum 
| piperitum. VI. Seseli Bocconi. VII. Colchicum Bivonae. VIII. Cam- 
phorosma Vigintimilleis. TX. Ambrosinia reticulata et maculata. 
X: Asperula rupestris. XI. Achyranthes argentea. XII. Rhus zi- 
 ayphinus. XIII. Anthoranthum gracile, XIV. Triglochin laxiflo- 
rum. XV. Koeleria tunicata. XVI. Festuca sicula. XVII. Salicor- 
nia macrostachya. XVII. Salicornia fruticulosa. XIX. Agropy- 

rum scirpeum. XX. Callitriche n. sp. sic. XXI. Salicornia dre- 
+ panensis. XXII. Salicornia herbacea var. XXIII. Tragium Gus- 
| soni. XXIV. Veronica anagalloides. XXV. Veronica panormitana. 
XXVI. Veronica sarete: XXVII Allium Cupani. XXVII. Al 
lium vernale. XXIX. sacruoRaa XXX. Valeriana 


Li 


— }1 — 

tuberosa. XXXI. Valerianella coronata var. sicula: XXXII. Va- 
lerianella carinata var. pubescens. XXXIII Valerianella eriocarpa: 
XXXIV. Valerianella microcarpa et Val. globosa. XXXV. Allium 
tenuifflorum. XXXVI. Schoenus nigricans. XXXVII. Schoenus ni- 
gricans b. recurvus ed Isolepis Savii b. major. XXXVIII. Scirpus 
globiferus. XXXIX. Holoschoenus vulgaris var. gracilis. XL. Cy- 
perus rotundus var. unguicularis. XLI. Cyperus rotundus var. 
subpollicaris et subbipollicaris. XLII. Cyperus badius spie. abbre- 
viatis. XLIII Pennisetum cenchroides. XLIV. Lolium strictum 
et £. perenne tenue. 

Da uno sgnardo al precedente elenco si rileva la importanza 
del lavoro progettato dal Tineo. Le specie e forme critiche o 
nuove o rare figurate in quelle tavole potranno formare oggetto 


di utili notizie colla scorta dei saggi autentici che si conservano. 


nell’ erbario del compianto professore. Ed è questo appro lo 
scopo della presente rassegna. 
AB 
tg 


RHUS zIzyPHINUS Tineo (Pug. pl. rar. sic. I, p. 8). 


« Spinosum. Foliis petiolatis ternatis, foliolis cuneatis, ultra. 


dimidium dentatis, supra lucidis, mervaturis prominentibus. Ra- 


mis divaricatis flexuosis, rubesc. , flor. racemosis tu laatenga 


Arbor. Fruct. antecedenti (Rus Mistero) minor. 


Rhamnus tripartita spinosa, foliis petiolatis, tripartitis, argute- 3 


| serratis.— Bernard. Ucr. PI. ad Linn. op. add. 


Rbhamnus apii folio triphylla, spinis colore, et substantia fructus 


Zizyphinus—Cup. Pamph. 
Hab, in montosis S. Flaviae et S. Viti. 
Nom. Sic. Liens di Santu Vitu> 


Così nel 1817 il Tineo, che certamente non aveva potuto | 


| ricercare se altri prima di lui avesse conosciuta e descritta la 
detta specie. E per vero fin dal 1794 il Cavanilles (Ic. et de- 
scr. III, 36) pubblicava un A. oxyacantha; nel 1802 il Dumar- 


tier (Cours, bot. cult., VI, p, 662) un X. oxyacanthoides ; nel gd 
1805 il Persoon (Ench. I, 326) un R. crataegiformis; ‘nel 1809 > 
325) un A. dioica; secondo una 


=» Broussonet (in Wild. Enum. - 


— 7) — 
citazione di Gussone (Syn. FI. sic. I. 362) Bernardino d’Ucria . 
(PI. ad Linn, opus add. p. 3) un A%kammnus tripartita, che nel 
1819 Roemer et Schultes (Syst. V, 342) riportavano sotto Z7- 
zyphus tripartita, e nel 1820 (Syst. VI, 663) sotto A4us z72y- 
phina. 

La critica ha poi dimostrato, che tutti questi nomi non si 
riferiscono che ad una specie sola, la quale per ragione di prio- 
rità deve essere ritenuta per A. oxyacantha Cav. (Engler. Mo- 
nogr. Anacard. pag. 437 in DC. Monogr. Phanerog. 1883), 
diffusa in tutta la regione mediterranea costiera, dal Marocco 
all'Egitto ed alla Siria, nelle isole Canarie, nella Sicilia. 

Io ho potuto esaminare gli esemplari dello stesso Tineo e 
constatare che, accanto alla specie tipica, raccolta a S. Croce, 
Belmonte, Monte Pellegrino, esistono le seguenti varietà: «fw- 
berula », « minor », « foliîs subintegris ». 

DI queste non tiene parola il Bertoloni (FI. Ital. VII, 477) 
il quale, descrivendo il RA4wus divîcum, pur conviene esattamente 
«col Tineo, meno là dove dice. « ramis . . apice spinescenti- 
bus» e poi « foliis integris », poichè dti nostra pianta i rami 
sono spinosi in tutto il corso della loro lunghezza e le foglio- 
line presentano alla parte superiore da tre a cinque denti ottusi. 

Nè ne fanno menzione il Gussone (FI. Sic. Syn. I, 362) e il. 
Parlatore (FI. Ital. V, 90), che descrissero la specie Tineana e- 
sattamente, ma col nome di R. dioicum; vi aggiunsero solo le 
località di «S. Vito, Sciacca, Scicli, Linosa ». 

Il Lojacono (FI. sic. II, 14, tab. I), che dà una figura ab- 
‘bastanza buona del nostro A%xs, non è del pari felice nella 
frase, con cui lo differenzia dal A. pentfafhylium: « Differt a 
praecedente statura minore, ramis magis dense vestitis, minus 
| distortis, floridioribus et spinis remotioribus, m2dws 4orridus (!), 
| foliis majoribus 5-natis, obov-cuneatis, lobulatis et ad apicem saepe 
bi-tri-fidis, reliquis simile.» Inoltre egli ammette, e giustamente, 
che le due specie sono molto polimorfe pel fogliame, che « cau- 
sano una grave abberrazione sul valore specifico da attribuirsi >, 
e che <« non ci. sia alcun carattere che non sia comune ora al- 
l'una ora all'altra specie.» Io ripeterò qui lo stesso, ma con le 
le assai autorevoli del Gussone È c} che all’ egregio Lo- 


jacono , sono forse sfuggite, avendo egli usato l’inciso « chec- 
chè ne dica Gussone »: « Ideoque quamvis. .. species diversae 
enumerantur /. dicica, oxyacanthoides, et zizyphina, tamen in- 
ter se non differre puto.» 
La figura (1), che qui diamo, fu eseguita sotto gli occhi del 
Tineo medesimo; intanto è bene notare, che negli esemplari da 
lui stesso raccolti e conservati nel 1850 l’inflorescenza è termi- 
nale o ascellare, laddove nel disegno è solamente terminale. 
D." A. M. MIRABELLA. 


9. OSSERVAZIONI FENOLOGICHE 
FATTE NEL SECONDO TRIMESTRE DELL'ANNO 1897. 


IV. APRILE 1897. 

Il mese di aprile fu relativamente piovoso, poichè si ebbero 13 giorni 

di pioggia su 30, con una quantità d’acqua caduta in mm. 87.85, poco 
meno che nel marzo (mm. 90. 10) e più che in febbraio (67. 85) e gen- 
naio (79. 35). La temperatura media oscillò dagli 11° 23' si aprile) a 25° 
27' (23 aprile), mentre la massima si ebbe con 31°9' (23 aprile) e la mi- 
nima con 5°,2 (13 aprile); tuttavia la media può dle quasi esat- 
tamente di 16°. L’aria, meno 6 giorni, fù mossa sempre da venti in pre- 
dominio occidentali (W.NW.SW.); scarseggianti gli orientali (E. NE. SE.) 


‘TEMPERATURA | VENTO 
DATA. i PIOGGIA DE 
massima i 
I 20, 6 _- NW, 
mi? 20.9 3 wW. 

3 5 3 16. 3 320 W. 
Di: 21.4 300 | W-SW 
jd L È r 
048 17.9 o. 50 lg | 
0 1206 2.05 | SW. 

7 ; 22,0 — | : NW. 

8 20.2 _ SW. 

9 16. $ 18. 20 SW. 
3 mv Vedi tavola n. I a 


me 74 
În questa decade fiorirono: Aesculus Pavia L., Ae glabra Willd., 
Ae. Hippocastanum L., Ageratum corymbosum Zucc., Arctotis acaulis 
L., Acer campestre L., A. tataricum L,, Acacia SaS R. Br., An- 
tirrhinum siculum M ill., Allium subhirsutum L., Athamanta sicula L.; A- 
°- vulgaris L., Ampelodesma tenax Link., Alyssum rupestre Ten., 
Babiana angustifolia Sweet., B. stricta Ker-Gawl. cum varr, a/biffora et 
purpurea H. Pan., Berberis vulgaris L., B. canadensis Pursh., 4. sp 
cata H. Pan., Bloomeria gracilis Borzì, Bulbine frutescens Willd., 
Brunfelsia latifolia Benth., Boehmeria u/ilîs H. Pan., Centranthus ruber 
) semum Leucanthemum L. var. maius, C. Roylei H. Pan., 
Citnis Aurantium L. cum subsp. deliciosa (Ten.) et Bigaradia(R isso), C. 
Decumana Murr., C. Medica L. cum varr. Limet tta Ris.) et lumia (Ris.), 
C. Limonum Ris., Coronilla Emerus L., Cephalotaxus tv H.Pasn.; 
Cerastium davuricum Fisch., Celtis latifolia Planch., C. occidentalis L., 
Cercis siliquastrum L., Cytisus Weldeni Vis., Convallaria maialis L., Croton 
ciliato-glanduliferus Orteg., Chamaedorea oblongata Mart., Dianthus 
cr Fisch., Deutzia gracilis Sieb.et Zucc., Dipteracanthus lilacinus 
H. Pan., Eupatorium macrophyllum L., E. janthinum Hemsl.. Euphorbia 
spinosa L., Echium fastuosum Jacq.,; Elaeagnus multiflora Thunb., 
Euonymus europaeus L., Forsythia viridissima Lindl., F. suspensaW a91 
Gerbera /amesit H. Pan., Gladiolus segetum RerGaat, G. byzantinus 
Mill., Gazania pinnata ta Holboellia latifolia Wall., Hyoscyamus al- 
bus L., Heuchera. villosa Michx., Iris Xip L. var. flore luteo, I. vir- 
ginica L., I. Chamaeiris Bertol., I. fc STO Lepech., I. m0x- - 
golica H. Pan., Ixia° maculata L. cum var. floribus luteis et fl. albis, 
Jasminum multipartitum Hochst., Kalanchoè Cassiopega H. Pan., Lan- 
tana Radula Sw., Linaria Cymbalaria Mill., L. macedonica Griseb., 
Lychnis dioica L., L. divaricata Rchb.; Logica grata Soland.,; L. 
Marrowii H. Pan., L. tatarica L. var. pulcherrima, £. glabriuscula H. 
Pan., Mesembryanthemum edule L., Narcissus Jonquilla L., Nuphar 
luteum Sibth., Nymphaea alba L., N. marliacea H. Par., Oxalis ar- 
| borescens Pers., O. floribunda Lehm. cum var. albiflora, O. crenata 
‘Jacq.; O. pubescens H. B. et K., O. incarnata La 0. inizia Eckl.et 
Zeyh., O. purpurea L., O. lilacina Klotzsch., Pistacia atlantica Desf., 
Pittosporum Tobira Dryand., P. viridiftorum Sims., Peltandra virgi- 
nica Raf., Psidium Araga Raddi, Pelargonium peltatum Soland., Py- 
rus arbutifolia L., Polygona tum officinale A11., Quercus incana Roxb., 
Q. polymorpha Schlecht., rt Suber L., Ruta graveolens L., R. Cha- 
| lepensis L., Robinia. pseudo-A cacia L., Ribes aureum Pursh., R. flo- 
ridum H. Pan., Romulea candida Ten., R. /ongicarpa .H. Pan., R. 
Bulbocodium Seb. et M. cum var. pulchella #7. Pax., Ranunculus il- 
ee La Rumex. frcetondia L., Rhodotypos kerrioides Sieb. et Zucc., 
i auriculata Lg Solanum: «scan Paxt., S. sodomaeum 


TA 

L., Spiraea media F. Schur. cum var. molli 7. Paxr., S. Vanhouttei 
Zabel, S. japonica L., S. hypericifolia L., S. mwulfifforo-argentea H. 
Pan., Scilla lusitanica L., S. autumnalis L., Salvia Forskohlei L., S. lu- 
sitanica Jacq., S. coccinea Buch’ hoz. cum var. bicolore 77. Pan., Sta- 
tice macrophylla Brouss. et Spr., Syringa persica L. cum var. flori- 
bus albis 77. Par,, Styrax officinale ‘L., Tritonia flava Ker-Gawl., T. 
crocata Ker-Gawl., T. deusta Ker-Gawl., T. fenestrata Ker-Gawl., 
T. rosea Klatt, T. carnea Hort., Tamarix chinensis Lour., Tournefor- 
tia fruticosa Ortega, Ulmus campestris L., Viburnum prunifolium L. 
cum var. pyrifolia 4. Pi Ma aielfibbaturn Fort., Vinca minor L., 
Wistaria chinensis DC., Zelkovi acuminata Planc 


TEMPERATURA VENTO 
DATA 1 PIOGGIA | red 
massima media minima 
(II 18. 5 14. 16 8. 5 5.15 SW. 
fi 2: 18.7 14. OI 8.1 o. so |. NW. 
È 13.6; 18.6 ap ar NE. 
n MI 195 | 14.90 |-qgr0-8 — | calmo. 
bt 15 17.9 14. 20 7.5 _ calmo. 
S| 16 18.9 - 15.19 91 | 0.25 | calmo. 
17 14,9 | 12:47 |. 395 13.35 | calmo. 
18 19.4 | 14.74 | 10.2 | 27.85 «NE 
= {19,4 227 | 10-78 8.2 — ivi Ja 6 
20 Seal Su. 0 8.7 _ SW. 


In questa decade fori Alo& fi hitopari Tod., A. Lanzae Tod., 
A. saponaria Haw., Antirrhinum maius L. var. montevidense 7. Pax., 
Aspa nanis H. Pan., Aphyllanthes monspeliensis L., Brodiaea 
capitata Benth., B. ixioides S. Wats., Berberis sanguinolenta Schrad., 
Beschorneria californica H. Pan., Broussonetia papyrifera Vent., Cra- 
taegus mexicana Mog. et Sess., C. apiifolia Michx., Cerastium glo- 
ledon Umbi 


meratum Thuill., Celsia cretica L., Coty ilicus L., ili 


3 trifoliata 55 Deutzia umbellata H. Pan., Echinops macrochaetus Fres., 
E 


rythrina ; 
G. nigricans noi; G. disticha Haw., G. verrucosa ina cous di 


viarum Tod. var. picta H. “Pas. Gasteria b brevifolia Haw., 


— 76 — 
loba L., Genista florida L., Gilibertia cuneata March., Glycosmis tri- 
foliata Spreng., Gaura tripetala Cav., Geum rivale L. , G. urbanum 
L., Hyacinthus amethystinus L., Hedysarum coronarium L.,; Iris Sisy- 
rinchium L., I. Chamaeiris Lisi , I. pallida Lam. cum var. viola- 


cea /. Pan., I. tectorum M a Sr Tod., Ixia paniculata D 
lav., I. maculata L. cum var. floribus albis ZH. Pan., Kiggellaria afri- 
cana L., Libertia formosa ., Mesembryanthemum rubrocinctum 


Moench., Oenanthe globulosa L., O. Lachenalii Gi el., Odontosper- 
mum maritimum Sch., Neillia enblilaa B. et H., Plantago crassifolia 
E sac latifolia L., Pelargonium isbatan Willd., P. rigri- 
., P. tabulare L’Hérit,, P. Skelii Hoffmgg., Palsgalo vir- 
asa thusb Pomaderris apetala Labir P. subrepanda F. Muell., 
Passiflora racemosa Brot., Rhus Cotinus L., R. albida Schousb., 
Ranunculus repens L., Rosa spinosissima L., Rumex thyrsoides Test. 
s caroliniana Walt ci ina Fisch. et Mey., R. 
dahurica Pall., R. infectoria L., R. Wightii Wight. et Arn., R. sa-- 
xatilis Jacq., Syrinsa vulgaris L. var. a H. Pan. , Sophora se- 
cundiflora Lag. cum var. lilacina H. Pan., Salvia Verbenaca L., - bee 
rapias occultata J. Gay, Silene "cai ‘Wibel, Tamarix gallica L., 
Thomasia solanacea J. Gay, Viburnum chinense H. Pant, \.; Dia 


te VENTO 
Ha PIOGGIA | la 
mimma 
rt, —_ NW. 
Q 7.6 — NE. 
Qi 
<il 9.I —. 4 _S-SE. 
Lapp ino dii a SW. 
va i 13.3 0.25 | W-SW. 
bo E 9. I — calmo. 
10.0 _ calmo, 
14.4 — N. 
11,8 —_ NE. 
3 e dg — E. 


— 77 — 

In questa decade fiorirono : Aloé Rossi Tod., A. obscura Mill., A. 
virensHaw., Acokanthera venenata G.Don.., Asl farnesiana Willd., 
Acanthus fan L., Aquilegia chrysantha A. Gray, Agave macrantha 

od., A. multiflora Tod., Acer trifilim Hook. t Arn., Aristotelia 
Macqui L'Hérit,, Ariatalocila altissima Desf., ta aristata DC., 
B. nepalensis Spreng., B. sinensis Desf., B. Bealei Fortun., B. deal 
bata Lindl., B. asiatica Roxb., B. vulgaris L. var. alal Pan., 
Bignonia Tweediana Lindl,, Babol maculata Raddi, B. ivcrniaii 
lifolia Otto, B. foliosa H. B. et K., B. Barkeri Knowl. et Westc., B. 
nitida su cum var. compluribus, Dalizvus apiifolia Michx., C. coc- 
cinea L., C. nigra Waldst., C. Pyracantha Medic Ri SS A frodi | Pe 
Cornus candidissima Mill., c. Mas L., C. sanguinea e iptstrictà: Lam, 
Chamaerops humilis L., Corrigiola littoralis L., Calycanthus occiden- 
talis Hook. et Arn., Cordvyline indivisa Steud. - Colcotia sepium L., 
Cystacanthus vuota Nichols., Calceolaria hybrida Hort., Calli ile: 
mon coccineus F. Muell. ci japonica Thunb., C. RRTNOR Ra 
C. paniculata L. var. asili (Schkuhr.), C. straminea Willd., C. ex- 
tensa Good., C. pendula Huds. © ata sphaerocephala i , Ce- 
reus (Ethinocerens) stramineus Fubé » C. (Echinoc.) lei En- 
gelm., C. ( Echinopsis ) multiplex Dea fr& fot: Muelleri 
BI, e Dianthus plumarius L., RA Ebenum Ko tzia 
gracilis Sieb. et Zucc., D. scabra Thunb. cum varr. ni (Sieb. 


et Zucc.) et canescens (Sieb.). Euonymus chinensis Lindl., Elaea- 


gnus saticifolia D. Don., E. umbellata Thunbg., E. parviffora H. 


Hook., Gladiolus maximus H. Pan., Gasteria nigricans Duval, G. 
maculata Haw., G. decipiens Haw., G. trigona Haw. var. elongata 
G. disticha Haw..cum var. angulata (Duval) et conspurcata (Haw.), 
. verrucosa Duval cum varr. latifolia H. /ax., et intermedia (Haw), 
G. glabra Haw., G. sulcata Haw., G. obtusifolia Haw., G. bracky- 
dhylla H. Pan., Haworthia denticulata Haw., Hyacinthus amethystinus 
L. var. albiflorus, Homalanthus Mi valtiamis A. Juss, e: aquifo- 
lium L. var. fol. variegatis, Iris cornuta Lindl., I. variegata L., Juglans 
nigra L., Juncus Angelisii Ten., J. obtusiflorus Èhrh,, Jasminum humile 


L. cum var. revoluta (Sims.), Lomatophyllum rubrum #7. Pan., Myo-_ 
multiceps 


porum pictum i Pan., Moraea iridioides L., Mammillaria 


Salm-Dyck., ar. maiore, M. elongata DC., M. stella-aurata. 


Mart. cum var. - osp M. Bergii Miq. cum var. affine, M. 
polyedra Mart., M. subpolyedra Salm-Dyck, M. neumanniana Lem., 
M. anguinea Otto, Melia dubia Cav., Malvastrum capense Garke 


cum var. grossulariaefolia , Mesembryanthemum bulbosum Haw., M. 


um Lam., M. spinosum L., Mi deflexum Ait., M. 


BA ippraco Jttiyrsoides Jacq., O. narbonense L., Pelargonium 
flavum , P. ovale L’Heérit., P. discipes Haw., P. adu Iterinum 
L’Hérit., P. Radula L’Hérit. var. maior!, P. vitifolium L’Hérit, 
lea grandiflorus Willd., Ph. hirsutus Nutt., Ph. coronarius 
L., Ph. californius Carr., Petrea guianensis Cham., Odercus virginiana 
Mill., Rosa indica L., R. moscata Herrm., R. davurica Pall., Ruellia 
solitaria Vell. cum varietatibus, Rhus Toxicodendron L., Sisyrinchium 
striatum Sm., Silene Tenoreana Colla, Salvia purpurea Cav., S. au- 
rea L. 


V. MAGGIO 1897. 


In questo mese la temperatura media fu di poco meno che 19°: la 
massima temperatura si ebbe in 28°, 9 (il giorno 26), la minima in sat 
5 (il giorno r1). I giorni di pioggia ini 14, con una somma d’acqua 
caduta in mm. 46, 35. rprcianori venti di sud; il predominio fu di 
quelli di E e W, con NW e 


. 


TEMPERATURA VENTO 


Dara | ; Licia A PIOGGIA 
=_= pred.te 
| massima | media (.| minima 

i I 23.6 18. 59 XI, 6-- I. 00 E. 
È 25:71 20.41 14.4 150 SW. 
< 23.1 |: 18.13 12.2. | >> E. 
a 24.9 | 19.56 | 14.8 o. 60 SW. 
Q 20. 2 | SR. SI $4 2 5.20 |. NW. 
a Ce i 
Uni 


culata Poir., Antirrhinum glutinosum Boiss. et Reut., Arrabidaea ka- 
stata H. La , Bupleurum aciphylium Webb. et Berth. , Brodiaea ca- 
pitata Benth., B. Douglasii S. Wats , Cyperus mariti Poit.,-C, 
planifolius Ri6h: , C. alternifolius L., c. decompositus Muell. F., C. 
longus L. LUbbtanica Cineraria L., C. cinerea Lam., C. amplifolia Husia, 
et Heidi », Cheirostemon platasuliti Humb. et Bonpl., Coulteria 
pectinata Dersb: , Cordyline stricta Endl., Cereus Poselgeri Lem., 
Crataegus Solidi H. Pan., Carex hispida Gen d., C. Grayii Carey, 
C. acutiformis Ehrh. var, Kockisgi (DC.), C. pendula Huds., C. syl- 
vatica Huds., C. acuta L., C. muricata L., C. virescens asi. C. ja- 
ponica Thunb., C. Mairii Coss. et Germ., C. leporina L., C.-glauca 
Scop., C. punita L., C. extensa Good., Cestrum Parqui L’ Hér., A 
Cyanotis pilosa $chuit; SR digitata Nutt, , Chamaedorea elatior i 

art., Centranthus. Sibthorp eldr. et Sart., Coreopsis jafonica A 
H. Pan., Deutzia scabra Task D. californica H. Pan., Diospyros ® 
virginiana La, seen card pro H. Pan., Dorycnium rectum Ser., o 


canariensis L., Erodium absintKifo tte H. Pan., Erysimum cepidifo: Si. 
lium Rehb., Echinocactus Williamsii Lem., E. Echidne DC., Elaeo- na 
dendron australe Vent., Euonymus europaeus L: , Felicia Bergeriana bG. a 
Fragaria indica Andr,, Geranium albanum nl . sanguineum L., a 
Geum strictum Ait., Gleditschia caspica Desf., G. monosperma Walt., 
Gazania pinnata Pos ., Gomphocarpus arborescens R. Br., Humea ele- 


| tianus A. Juss., Hemerocallis flava L., Helichrysum rupestre DC., 
Isatis lasiocarpa Fisch., Iris ensata Thunb., I. pseudacorus L., Jatro- 
| pha hastata Jacq., Juncus glaucus Sibth., J. effusus L., J. subulatus 
Forsk., J. prismatocarpus R. Br., J. striatus Schousb., hi baltici Willd., 
Kobresia caricina Willd., Lathyrus latifolius L., Lapeyrousia cruentha - 
Lindl., Ligustrum lucidum H. Pan., L. Ibota Sieb., Lavatera Behriana 
Schl., L. Sieberi H. Pan., Menispermum dahuricum DC., Mammillaria 
vantaggi H. Pan., M. crocidata Lem., M. falcata Aut., M. hystrix 
, M. cirrhifera Mart., Nierenbergia scoparia Sendt., Nolina longi- 

ra Hemsl, Nymphaea gigantea Hook., Versa biennis > Oe- 
the crocata L.; Pelargonium gibbosum L’Hér., P. crithmifolium 
Sm., su Laricio Poir., Petunia hybrida Hort cas pare 
Lour., Stagno eugenioides A. Cunn., P. eriocarpum Royle, Po- 

um paniculatum Benth., Phytolacca dioica L., Panopsis multi 

flora ia Prionum Palmita E. Mey., Periplora graeca Lai sormmaezi 
thus hadiensis Schw., Phyllocactus Aybridus H. Pan., Polygonatum op- 
positifolium Royle, P. Lan AUG. olficinale AIL, co lae- 
vigata L., Rhoeo discolor Hance, Rhamnus tinctoria Waldst., Semele 
aiutrogiia Kunth., Swainsonia canbglieetolia: Salisb., Sida Ralere 


Hook., Syringa vulgaris L., Scirpus nodosus Rottb., S. cernuus Wahl., 
ui Samolus Valerandi L., Sagittaria lancifolia L., Sempervivum canariense 
5 L., S. blandum Schott., S. decorwn H. Pan., Salvia japonica Thunb., 
3 Sonchus maritimus L., Teesdalia dardareaefolia H. Pan., Tradescantia 
virginiana L., Verbena hastata L., Vitis riparia Michx., Viburnum #aw- 


ricum H. 
: TEMPERATURA : VENTO 
Dara PIOGGIA pnt 
massima media minima 

13 22. 4 17. 40 vid. _ È, 

tm 12 23.4 -4* 19 17 12. 5 o. 15 E. 

Hi. i 24.9 18. 87 12.4 o. 65 I 
5 14 19.9 14. 70 9. 5 I. 50 NW. 
A IS] i@moprsa | 95 1.15 | NW. 
° 16 21.5 16, 50 10. 5 — NW. 

17 22.4 | 17.84 8.5 _ S: 

x 18 aL.0_D17,47 8.8 — pol 
19 | 22.4 27I.$7 5a Da NW. 

20 25.7 20, 23 9.5 —_ W. 


In questa decade fiorirono: Agrimonia leucantha Kunze, A. pilosa 
Ledeb., Artemisia stelleriana Bess., A. sacrorum Ledeb., Alstroemeria 
pulchra Sims., A. haemantha Ruiz. et Pav., A. Errembaultii Hort., 
Atherandra acutifolia Decne., Asparagus officinalis L., Aloè vulgaris 

 Lam., A. Rossii Tod., A. saponaria Haw., Aster sericeus Vent., A- 
gave micracantha Salm-Dyck., Apocynum cannabinum L., Anthyllis 
 Hermanniae L., Allium ampeloprasum L., Albuca fastigiota Dryand, 
nia tenuifolia Baker, Babilane tubata Sweet, Brunfelsia latifolia Benth., 


» margina! i yle 

Baker., Candollea cuneiformis Labill., Callirhoè involucrata A: Gray, 

Calliandra portoricensis Benth., Cnicus tuberosus Roth., Cereus pro- 

cumbens A.Gray, C. Smithii Hort., Cordia “i Ten., Cochlearia 
glastifolia L., Coccoloba laurifolia Jacq., Dodonaea triquetra Wendl., 

 Dracunculus vulgaris Schott. Deutzia gracilis Sieb. et Zucc., D. am 


_ Wendl. 


— 81 — 


bellata H. Pan., Cynanchum purpurascens E. Morr. et Decne., Danaè 
Laurus Medic., Datura arborea L., Eupatorium lucidum Orteg., E. a 
haageanum Regel et Koern., E. aromaticum L., Elymus sabulosus DA 
Bieb., Euphorbia grandidens Haw., E. hecis-fubae Webb. et Berth., CR 
E. laurifolia Lam., E. alata Hook., Escallonia rubra Pers., Gaillardia n: 
Laurentiana H. Pan., Galphimia witida H. Pan., Geum album Gmel., 
G. strictum Ait., G. crinifum H. Pan., Gomphocarpus angustifolius 
Link., Gasteria decipiens Haw., G. Ufifiicifolia Ha w., G trigona Haw,, 
G. carinata Duval,, G. disticha Haw., G. sulcata Had: Glossocarya 
sarcocalix H. Pan., Hedysarum tauricum Pall., Hesierdtaliie flava L., 
Hypericum canariense L., Hiptage madablota Gaertn., Hypericum frw- 
tescens H. Pan., Inula montana L., Jochroma violacea H. Pan., Kund- 
mannia sicula DC., Lysimachia mauritiana Lam., Ligustrum Wallichii 
Vis., Lonicera confusa DC., Mesembryanthemum cordifolium L., M. de-. 
flexum Ait., Misrtiliocactàs geometrizans Cons., Mammillaria uberifor- 
mis Zucc., M. multiceps Biesse: + M. Wildiana Otto, M. minima 
Rehb., M. elongata DC., M. Sem i DC.;M. crocidata Le m., M. 
falcata Aut., M. Neumanniana Lug dal, afffhiferà Mart. , M. multi 
plex Salm-Dyck., M. niana H. Pan., M. nigerrima H. Pan., 
Nymphaea wmartliacea var. np H. Pan., Oenothera rosi Li; 
Oxypetalum arnottianum Buek,, Pithecoctenium muricatum Mog., 
Pontederia cordata L., Pilocarpus pennatifolius Lein., Podocarpus ne- - 
riifolia Don., Ptelea mollis Curt., P. trifoliata L., Paliurus aculeatus 
Lam., Phyllocactus crenatus Walp., Pittosporum insetti Soland., 
Pluchea odorata Cass., Phyllanthus epiphyllanthus L., Phila hus < 
ronarius L. et var. Zeyheri (Schrad.), P. grandiflorus Willd., P. hirsu- 
tus Nutt., Rhipsalis funalis Salm-Dyck., Rhus Toxicodendron L., 
Rumex scutatus L., Symplocos japonica DC., Spartium junceum L., 


tum Ruiz. et Pav., Scutellaria Ventenatii Hook., Sisyrinchium gaya- i È 
H. Pan., Serratula cichoracea DC., Vernonia abyssinica Sch. Bip., | 
Trachelospermum jasminoides Lem., Teucrium flavum L., Tanacetum 
, Thalictrum Schweiggeri Spreng.(T. minus), lan 
vilosa «Li, T. asia Brot., Urtica atrovirens Req., U. © 
Guss., Vincetoxicum japonicum Morr. et Decne., V. luteum H stragi Le 
et Link., Valeriana officinalis L., Zygophyllum foetidum Schrad. et 


en: > 


TEMPERATURA VENTO . 
DATA FORSE PIOGGIA 
massima | media | minima ate 
dit E 20, OI I10O0 — NE. 
22 27. 9 23. 07 14. 0 od 1 NE. 
5 23 28. 3 22. 4I 1I7.I _- Di & 
n 24 25.1 19. 14 13.5 5 50 E. 
MI 25 27.7 21. 67 13.2 — W. 
> 26 28.9 21. 97 13. I 3335 SW. 
| 27 247 | 20,41 14. 7 0.10 NW. . 
- 28 23.90 19, 26 14 4 4A: 4A I 
29 ast" 19.8; 14.2 —- NW.. 
30 i 1993 | 11.4 pa E. 
31 24.9 | 20 5I 12,0 _ ii Da 


In questa decade fioriroriò ! Aloè abyssinica Lam., A. macrocarpa 


sissimus Hort., Anttiyllis Hermanniae L., Albuca altissima Dryand., 
Allium Ampeloprasum L., Bouvardia grandiffora H. Pan., Begonia 
plantanifolia Schott., B. lucida Parodi, Beaumontia aufeliiiora Wall, 
Columnea lindleyana Pasq., Callistemon coccineus F. M uell.,. Coccu- 
lus laurifolius DC., Cnicus Casabonae Roth., Cereus Muelleri H. Pan., 
C. Huotti Labour.; C. pentalophus DC.; C. cinerascens DC., C. P 

| selgeri. Lem., Citharexylum serrazum H. Pan., Campanula latifolia RR 
Ai na L., C. punctata Lam,, C. versicolor Sibth., Dorycnium 


E. capense EckletZe yh., Euphorbia ai , Hook., Euonymus butifolius 
H. Pan. Genista ephedroides DC., G. auraritica Ten., Heuchera villosa 
L.; Hibiscus iliioras iui: H. Rosa-si- 


- chinatum Lam, Me. tuberosum L. M. subincanum Haw,, sente 


Podocarpus neriifolia G. Don., Philedelphus grandiflorus Willd., P. hir- 
: sutus Nutt., Piper articulatum A. da anthus ovatifolius La g., 
: Phytolacca ia bi Pitheccl bl pruinosum Benth., Podachenium 
paniculatum Benth., Punica Granatum L. , Rubia tinetorum L , Rosa 
mollissima Willd, Solanum? .ferox L., Sideroxylon magnillo H. Pa > 
Senecio erraticus Bert, S. maritimus L., S. bicolor T od., Statice fru- 
ticans Webb., S. Coridalii L., Saxifraga sarmentosa L., Trifolium La- 
grangei Boiss., T. pannonicum Jacq., Tamarix gallica L., Thomasia so- 
lanacea J. Curi Vinca rosea L. 


VI. GIUGNO 1897. 


La media temperatura del mese è rappresentata da poco meno di- 
la massima fu toccata il 30 con 34°.1' e la minima con 12° il giorno — 
2. - Presi venti di levante, che spirarono dal primo aloe dall 
26 al 30 costantemente e poi il 15 ed il 17 in direzione E: quindi il 
19 ed il 23 e 25 di NE: seguono quelli di SW e NW più scarsi. I giorni 
wii di pioggia furono 5, con mm. 3.77 d’acqua caduta. ; 


TEMPERATURA è VENTO ; 
DATA 7 dini | PIOGGIA guai ce 
) ; des | 24. 9. 20. 64 do. t rt EF. ; 
1 n #0 28.1 nd: beh ; 12.0 riva 
DI 3 29. 2 23:27 |.F5.0 i o 
zi 4 26.1 | 21.93 se 14. I | — Pa 
A 5 3 247.1 25,43 potra I. 00 E. sii 
s "a 25.4 | 20001. is4 Lv 25 pat o 
o se er 23.340 15.0 ata de 
+ 8 25.9 | 22. 00 | 15.5 4 «Bi 
è 26.1 | 22.03 o E sb. de.E 
10. und i 24:31 i È > E. ; 


L;: A. flavum i Agire spyratio | 
rit, Achillea millefolium L., Bra me 
Sera L., Crinum pedunculatum R. Br., È longifolium Roxb., x Cir 
caea lutetiana L. Centaurea cerinthifolia Sibth. et Sm., 
et K., | ‘assia Sopi 


ig 


Lam., C. americana se Pan. , Cereus azureus Parm., C. Baumannii 
Lem.', C. colubrinus Otto, Cotyledon nigi Bak., C. pulveru- 
lenta Bak., C. secunda Bak., C. californica Bak., C. quitensis Bak., 
Cipadessa fruticosa Blume, Caesalpinia pe Lins Calia bignonioi- 
des Walt, Gi Kaempfe eri Sieb, et Zucc., Datura Metel L., Diplotaxis 
6L.;: D.-reflexa 


Lam.,.Di Fazi Dea. eri dig Da cb Diospy- 
ros Lotus L., Duranta stenostachyva Tod., Eryngium Oliverianum D e- 
lar., Erythrina Zelangeri H. Pan., E. Crista-galli L. cum varietatibus, 
Escallonia rubra Sw., E. organensis Gardn., Euphorbia grandidens Haw., 
Erysimum crepidifolium Rehb., Grammanthes /ufea H. Pan., Gom- 
rpus arborescens R. Br., G. fruticosus R. Br., Hypoxis erecta L., 
Hydrangea hortensis Sieb., SEA Leari Paxt., Inula montana L., 
Ixora coccinea L., Jatropha gossypiifolia L., J. glandulifera Roxbg., 
Kniphofia aloides M oe neh., Kyllinga repalensis H. Pan., Lantana flava 
Medic., Ligustrum Roxburghii Clarke, Melia flor onda ce veMi 
Azedarach L., M. sempervirens Sw., Mesembryanthemu 
Haw., Magnolia grandiflora L. cum varr. undulatifolia et road 
Hort., Nepeta Cataria L., Nelumbium speciosum Willd., N. 4ybri- 
dum H. Pan., Nerium Olbinder L., N. odorum Soland., Olea euro- 
paea L., Pennisetum compressum R. Br., P. macrourum Trin., Pleio- 
gynium Solandri Engl., Plumeria acutifolia .Poir., Phormium tenax 


Forst., Poinciana regia Boj., Phyllan thus angustifolius Siw., Ph. mon- si 
tanus L. = Giani: A re latifolius Sw., Pelargonium gib- 
bosum L’Hérit., P. fragrans Willd., P. malvaefolium Jacq., P. ar- 


dens Lodd., P. ignescens i Rosa bracteata Wendl., Ranun- 
. culus repens L., Ricinus zanzibarensis H. Pan., Stranvaesia duca 
Lindl., Silphium integrifolium Michx., Salvia leonuroides Glox., 
> Scutellaria versicolor Nutt., Sterculia Balanghas L., Silene fruticosa L., 
| Scirpus Holoschoenus L. cum var. panormitana (Guss.), S. nodosus : 
 Rottb., S. setaceus L., È cernuus Wahl., .- purpureum Fi- 
sch., T. triangulare zii , Thalictrum ( u-be. Fi minus L., 1. 
flavum L., T. glaucum ‘cong recon stans Juss. cum SI: serrati- 
folia et velatina, Tilia rubra DC. ssi Gawl., 
Vitis. inconstans pin ; TZ 


TEMPERATURA VENTO 
DATA PIOGGIA rasi 
I massima media minima 

II 26.9 22. 07 14. 8 _ NW. 

da 12 288 21. 80 14.0 1:13 SW. 
se 13 25.7 20. 33 13.0 — NW. 
n 14 28.4 23.10 14. 5 —_ SW. 
Q| 15 26.9 21.83 13. 6 — E. 
È 16 26.4 23-13 13.5 — NE. 
17 onor 23.06 15.2 — E. 

18 30. I 24.16 15.0 — NW. 

toi: ‘403: Pag 15.4 — SW. 

20 30.9 23.03 15. 2 _ NW. 


In questa decade fiorirono: e strobiltea Link., Allium 
tenuiflorum Ten., A. maritimum ‘ ampeloprasum L., Anona 
squamosa L., A. Cherimolia Mill., gian fimbriata Cham., A. 

altissima Desf., A. rotunda L., Albuca altissima Dryand., Albizzia 
Julibrissin Dura zz., A. Lebbek Benth., Aechmea coelestis Morr., 
Billbergia speciosa Thunb., B. pyramidalis Lindl., 4. pa/lescens H. 
Pan., Brodiaea grandiflora Sm., Begonia ricinifolia Diati Berberis vul- 
garis L., Brachychiton par sii Schott., Citharexylum reticulatum 
H. B. et K., Cornus iiacrbniatià Wall., Chilianthus oleaceus Burch., 
Callicarpa americana L., C. Reevesii Wall., C. gracilis Sieb, et Zucc., 
C. japoniga Thunb., Convolvulus lineatus L., C. mauritanicus Boiss., 

C. elongatus Willd., C. turbinifolius Hort., Carissa ferox DC., Ce- 
strum 0 Planch., C. aurantiacum Lindl., Dodonaea vi Jacq., 

Dracaena Hookeriana Koch, Erica foi Salisb. 5 gra 
Riste Fon W. et B., Epilobium hirsutum L., eagnus latifolia L., 
Elaeodendron capense Eckl. et Zey., E. ul Vent., Eryngium 


Mi- 
=) 


Serra Cham., E. pandanifolium Cham. et Schlecht., Funkia ovata Spr., 
L., Grewia flava. De G. opposi- 
| tifolia simpatie: G. Malone L., G. asiatica L., G. orientalis L., 
ra neum L., G. Richardsonii Fisch. if; G. ba- 5 
ndigofera cytisoides I 


F. Sieboldiana Hook., 


— 86 — 


E° Herit. Giga pulchrum B. et H., O. vulgare L., O. Onites L., 
Opuntia albicans Salm-Dyck., è elatior Mill. , O. grandis Hort., 
O. microdasys, Pf., O. camanchica Engel. et Bigel., O. polyantha 

aw.,°O. monacantha Haw., O. Tuna Mill., O. tomentosa Salm- 
. Dyck, Pitcairnia xanthocalyx M art., Pterospermum acerifolium W illd., 
Picridium. tingitanum Desf., Psychotria emetica L., Pavonia spinifex 
Cav., a octandra L. , Panicum piaz L., P. virgatum L., 


toa Vitt, vPe longistylum Hochst., PRI e R. , Rhus undulata 


Jacq., Sanseviera zeylanica W.illd., Sambucus mexicana Sedi , Sa- 
cd lancifolia L., Spergularia media Presl., Scabiosa maritima Li 
Spigelia LO Hort., Salvia regeliana Trautv., Stipa papposa 

lile, Teucrium Chamaedrys L., Trisetum pratense P ers., Tilia tomen- 
tosa Moenh., paesi radicans Juss., Trachelium caeruleum L., Taxo- 
. dium mucronatum Ten., Viburnum Hartwegi Bent., Yucca gloriosa L., 
fonte sativa Gaertn.. 


; TEMPERATURA i VENTO 
DATA - < PIOGGIA 
= ì pred.!e 
massima |. media minima 

ta sa: 26.9 21. 61 Tr o. 50 NW. 

ni aa si 24.4 | 20.26 3 14.4 o. 90 W. 
<il 23 25.0 | 20. 37 dat. cai A NE. 

Lv x î 

mi 24 46.4-1::31,70 Tx bi ce SW. 
Qi 25 2&4:| 22.27 | 13.5 _ + NE. 

i ti ; —_. E. 

Co a i 31.4 #37: 116.8 t, _ 2 De s 
] 16.5 = E: 


fer Bak., Bice Papyrus L., Clivia nobilis Lindl., Crinum a- 
siaticum L., C. latifolium L., Centaurea dissecta Ten., C. trichocephala 
Bieb., Cereus validus Haw.; Croton aucubaefolius Andr., Cotyledon 
Sabideei De Smet., Cipadessa suaveo/ens an., Crepis Diosco- 
ridis L., Cnicus Vallichii Hesse Eugenia Minotel pini pr ii 
setispinus Engelm. etGray ia margi 

Pursh., Grevillea Hilliana F. M uell., Helichry sum Sthécheò DÒ: Heliun: 
thus diffusus Moench., H. gi L., Hibiscus syriacus L., Helico- 
phyllum Alberti Reg., rta pe" Mill., J. urens L., Jacobinia 
magnifica Nees., Impatiens Balsa ., Jasminum azoricum L., Iris 
Pseudacorus L., Lythrum Salicaria L., Aa fps Ker-Gawl., 
Mammillaria ,Wildiana Otto, Metrosideros robusta 


siflora racemosa Brot., Phyllanthus grandifolius L., Plumeria rosea H. 
Pan., Psychotria undata Jacq., Pluchea odorata Cass., Pentstemon bar- 
batus Roth., P reus Benth.,'P. laetus A. Gray., , Pelargonium 
sine w illd., Psidium chinense. 
montanum Sw. 
ia fulgida Ait., 
Cham., Sambucus Ebulus ai Solanum glaucescens Zucc., S. inaeque 
Will., Scutellaria peregrina Lo Stapelia Asterias Mass., ‘mutab 
Îacdit S. atrata , S. variegata Jacq., S. rugosa Jacq., Statice 
— minutiflora Guss., S. Coldati L., S. Limonium L., S. tomentella Boiss., 

+ «**:5S. latifolia Sm,; S. Gaspia Willd:, S. echinata Hort., Typha latifolia 
E Shuttleworthii Koch et Sond., Vernonia eminens Bisch., Vitis 
antarctica Benth., Veronica salicifolia Forst., V. Ponae Gouan, Vi. 
gentianoides Wa Line 


unn., Mirabilis. 
Jalapa L., Ocimum micranthum Willd., Plumbago sei Li, Pas-. 


_ 
di 4° 


7377 773929732272777272232222)7)27)7772)22277 = 


APPENDICE III. 


BIBLIOTECA ED ERBARII. 


—ticoo 


A) Biblioteca. da ì. 


È: 
Si ebbero in cambio pe Bollettino le seguenti opere perio- 3g 
diche : 
1. Acta Horti Petcopolicnt. Tom. XII, XIII, XIV. a 


) 1892-1895. 
2. Allgemeine Botanische Zeitschrift fir Systematik, Floristik, 
Pflanzengeographie, ete. Lierac von A. Kneu- 
cker. Karlsruhe 1897. 
. Annales de la Société d’Horticulture et d’Histoire Naturelle 
de l’Hérault. Trente-septième année. Montpellier 1897. 
4. Annales de l’Institut Colonial de Marseille publiées sous la 
direction de M. le Professeur E. Heckel. Troisième 
année. Deuxième volume. Lille 1895. 
s. Atti esp na Toscana di Scienze naturali. Vol. X. Pisa 


W 


6. Atti dell Alcide Pontificia dei Nuovi Lincei compia 
+ dal Segretario. Anno L. Roma 1897. 
7. Atti della R. Accademia delle Scienze di Torino.Vol XXXII, i 
1896-97. Torino 1897. n. 
8. Atti della R Accademia delle Scienze Fisiche e Mans 

i tiche di Sea Serie wi ur VII cai 189; ; 


— Vili —- 
9. Boletim da Sociedade Broteriana, vol. XIIÎ. Colmbfa 1896. 


10. Boletim do Museu Paraense de Historia Natural e Ethno- 
graphia. Parà 1897. 
11. Boletin de la Real Academia de Ciencias y Artes de Bar- 
celona. Tercera epoca, vol. I, N. 13. Barcelona 1896. 
12. Botaniska notiser. Anno 1897. 
13. Bulletin de l’ Association pour la Dro des Plantes 
fondée à Genève le 29 Janvier 1883. N. 11-12-13-14. 
Genève 1893-96. 
4. Bulletin of the University of Wisconsin. Science Series, 
vol. 1, N. 5. Madison, Wis. January 1897. 
15. Bulletin University of Wisconsin, Agricultural Experiment 
Station. Madison, Wisconsin 1897. 
16. Bullettino della Società Botanica Italiana. Anno 1897. Fi- 
renze 1897. 
17. Il Naturalista Siciliano. Organo della criari dei Naturali- 
sti Siciliani. Nuova serie. An. III. Palermo 1896-97. 
18. Jahres-Bericht des Preussischen Botanischen Vereins 1894- 
95 . Kòénigsberg 1895-96... 
19. sara de botatvifiia paraissant le 1°" et le 16 de chaque 
‘mois, Directeur: M. L. Morot. XI année 1897, 
20. La Feuille des jeunes naturalistes. Revue mensuelle d’ hi- 
stoire  naturelle. Fondée è Mulhouse en 1870. La” 
Série, 27° année. Paris 1897. 
I, Mittheilungen des Thiiringischen Botanischen Vereins. X. 
Heft. Weimar 1897. 
CA Mittheilungen des Nordbòhmischen Excursions-Clubs. Lei- 


Leni 


SR Ne PERS un ci 


N 


® 


pa 1897. 
23. Minnesota Hotagicf Studies, Bulletin of Geological and Na- 
tural History. Survey of Minnesota, Conway Mac- 
Millan, State Botanist. Minneapolis 1809: 
24. Meddelanden af Societas pre Fauna et Flora Fennica. XXII 


Haftet. 
Maia della Poeta pe dei Nuovi Co vo- 
. ia Ju: XIL. Roma 1896. 1A i i 
26. Neli hrs ben von = aida 


N 
I 


O 


D 
(93) 


w 
pal 


mt A 
Gesellschaft auf das Jahr 1897 in Zirich. XGIX. Zi 
rich 1897. 


. Notizblatt des Kanigl; Botanischen G Gartens und Museums 


zu Berlin 1895-97. » 
Nova Acta. Abh. der Kais. Leop.-Carol. Deutschen Aka- 
demie der Naturforscher. Bd. LXVI, N. 3. Halle 1896. 
Nuovi annali di Agricoltura Siciliana, redatti dal Prof. F. 
Alfonso. Anno VIH. Palermo 1897. 


. Nuovo Giornale Botanico Italiano. Nuova serie. Memorie 


della Società Batanigt Italiana. Vol. IV, 1897. Fi- 
renze 1897. 


. Processi verbali della Società DIR di Scienze Naturali. 


Pisa 1897. 


. R. Istituto botanico di Palermo : Contribuzioni alla Biolo- 


gia vegetale, edite da Antonino Borzì. Palermo 1897. 


. Recueil des traveaux .du Jardin botanique de Tiflis. Tiflis 


1895. 


. Royal Gardens, Kew. Bulletin of Miscellaneous Information. 


London 1897. 


. Rendiconto dell’Accademia delle Scienze Fisiche e Meteia! 
tiche di Napoli. Serie 3*, vol. III, (Anno XXXVI) Na-. 


‘poli 1897. 


i Ricerche e Lavori del R. ito ed Orto Botanico di Fi- 


renze pubblicati dal Dott. E. Baroni, incaricato della 
Direzione dell'Orto botanico e. dell’insegnamento di 


Botanica. Anno scolastico 1896-97. vena I. Firen- Li 


ze 1897. 
Schedae ad floram cis Deteodagarione. Opus cura 
Musei botanici Universitatis Vindobonensis conditum: 
| Auctore A. Kerner. VI et VIL Vindobonae 1893-96. 
Société botanique des Deux-Sévres. Flore du Haut Poitou, 


ame Land matériaux. pour une Géographie botani- E. 


. 1° 2° 3* livraison. Niort. 
io Fiizetek. A magyar tudomanyos Akadémia 


segèlyével paga a pie + nemzeti Mizeum e 


bensi Mea: FOGA Sàndor. Budapest 1897. 


bi ì 
Suda e 


A 


SAR I 


40. The Forester, an Illustrated Monthy Journal of Forestry. 
Princeton. New Jersey 1897. 

41. The Proceedings and Transactions of the Nova Scotian Insti- 
tute of Science, Halifax. Nova Scotia. Vol. VIII. Ha- 
lifax 1895. 

42. Transactions and Wiicectiriga of the Botanical Society of 

Edimburgh, vol. XX, Part. III. Edimburgh 1896. 

su 43. Trinidad. Royal botanie Gardens. Bulletin of Miscellaneous 
Information, Vol. III. Trinidad 1897. 

44; Vierteljahrsschrift der Naturforschenden Gesellschaft in Zi- 
rich. XLII Jahrgang. 1897. Zurich 1897. 

45. The Museum. A Journal Devoted to Research in Natural 


TUR e TS St 


el e ni SRL RT ZA RI 
RITI TE SER a 


* Science. Albion N. Y. 1897. 
46. Westfalischer Provinzial-Verein fir Wissenschaft und Kunst; 
a Jahres-Bericht der botanischen Sektion fur das Jahr 
a 1895-96. Munster 1896. 
DS 47. Wiener illustrirte Garten-Zeitung. Organ der k. k. Garten- 


bau-Gesellschaft in. Wien, Wien 1897. 
47. Southern California Acclimatizing Association; general ca- 
talogue and Garden Guide for the south. Santa Bar- 
bara, California 1897. 
48. Field Columbian Museum. Annual exchange catalogue. Chi- 
cago 1896. 


II. Si ebbero in dono dai rispettivi autori le seguenti opere: 
57. (1) Barbosa Rodrigues J.: Plantas novas cultivadas no Jar- 
dim botanico do Rio de Janeiro descriptas, classifica- 

das e desenhadas. Rio de Janeiro 1896. 
Pr Boorsma Le va Onderzoek naar de Plantenstoffen van 

1 sc -Indié. Batavia 1897. 
5 59 De Wien È: 4 Prodrome de la Flore Algologique des 
Indes Néerlandaises. Batavia 1897. 

tr ibutions à la monographie des Pingui- 
nes. I Sur un nouveau Pingui- 


n ettin D > del 31 marzo sini 


Di 
- 


cula du Jura Frangais « Pinguicula Reuteri Genty » 
et sur quelques espèces critiques du méme genre. 
Paris 1891. 


. Genty P. A.: Sur une Canile orientale nouvelle pour la 


flore adventice de France. (Extrait de la Feuille 
des Jeunes Naturalistes). Paris 1897. 

Herder Ferd.: Catalogus systematicus Bibliothecae horti 
imperialis botanici Petropolitani. Editio nova. Petro- 
poli 1886. 

Koorders S. H. en Valeton Th.: Tot de Kennis der Boom- 
soorten van Java. Batavia 1896. 


. Kikenthal G.: Carikologische Miszellaneen (in Separat-Ab- 


druck aus « Mittheilungen des Thiir. Bot. Vereins ». 
Neue Folge, Heft. V. 1893), 

—' Carex hyperborea Drejer und Verwandte (in Separat- 
Abdruck aus « Deutsche botanische Monatsschrift » 
Jahrgang 1897, Heft. 3). 

—  Ueber Carex vitilis F. (in Seganz Alias aus « AI 
gemeine Botanische Zeitschrift fir Systematik, Flo- 
ristik, Pflanzengeographie etc., N. 1. Jahrg. 1897. 
Herausgegeben von A. Kneucker » Karlsruhe 1897. 

— Die Hybriden der Carew caesfitosa L. und der Carex 
stricta Good (in Separat-Abdruck aus der « Oesterr. 
bot. Zeitschrift » Jahrg. 1896, N. 5 u. 6). 

Lanza D.: Note di Biologia fiorale con 1 tavola (Estratto 
dalle « Contribuzioni alla biol. veg. di A. Borzì ») 
vol. I, fasc.-I. Messina 1893. 

Medley Wood J.: Guide to the trees and Shrubs in the Na- 
tal Botanic Gardens, Durban. Durban 1897. 

— Report on Natal Hatiaje Gardens for the Year e 
Durban 1897. 

— Preliminary Fao of andigenoua Natal Piante: Na- 
tal Mercury 1894. ; 

— Colonial Herbarium. Report for tue: Year 1896. Dur-- 
ban 1897. 


Mirabella M.-A.: Contribuzioni alla conoscenza ug e 


MI 


5. 


fl e PRETORIA 


#0. 


E e Sagl TI Pa e SE] e A 
% 


2 
: 
vi 
i 


83. 


a 


SRI — 


teri, con tav. II-IV. (Estratto dalle Contribuzioni alla 
biol. veg. di A. Borzi, vol. II, fasc: 1) Palermo 1897. 

Moore Ch.: Catalogue of Plants in the Government bota- 

1 nic Gardens Sydney, New South Wales 1895. Syd- 
ney 1895. 

Moll J. W., Fiet A. et W. Piyp: Rapport sur quelques cul- 
tures de Papavéracées faites dans le Jardin Botani- 
que de l’ Université de Groningue (Pays-Bas) pen-. 
dant les années 1892 et ‘1893. Bois-le-Duc 1894. 

Radde G.: Kurze Geschichte der Entwickelung des Kau- 

kasischen Museums, wahrend der ersten 25 Jahre 
seines Bestehens. I januar 1867 bis 1 januar 1892. 
Tiflis 1891. 

—. Bericht iiber das Kawukasische Museum und die bffent- 
liche Bibliothek in Tiflis, fùr das Jah 1894 Da 1895. 
Tiflis 1895. 

Suringar W. F. R.: : Micenei + novi ex ine Archipelagi 
Indici-occidentalis Neerlandicis Curagao, Aruba et 

—_— Bonaire. Amsterdam 1885. 
‘:— Vierde bijdrage tot de kennis der Melocacti. Amster- 
dam 1896. 

— Derde bijdrage tot de kennis der ‘ Mefocacti van West- 
Indié. Amsterdam 1892. 

—. Nieuwe bijdragen tot de dei er Melocacti. van 
West-Indie, accedunt Melocacti novi ex insula Aruba, 
et supplementum, speciem novam e Venezuela et va- 
rietates Curasavicas continens. Amsterdam 1889. 

Van Eeden F. W.: Le Musée colonial de Harlem. Paris 

1893 (in « Revue des sciences naturelles appliquées, 
pubbliée. os la société nationale Gpiaiation de. 
France »). 

‘— Haarlem SCESE ROS Otis der Boekver- 
zameling I° Gedeelte. Haarlem 1891. 


(35 ‘Zancla A.: Di alcune particolarità anatomiche degli aculei, 


tav. I (in A. Borzì « Contribuzioni alla Biol. > 
vol = Se L 1) Palermo, 1897. 


B) Erbarii. 


. Ricevuti dal professore J. W. Moll, Direttore del R, Giar- 
dino botanico di Groningen, n, 57 esemplari di Papavera- 
cede. 3 

2. Spediti al professore J:W. Moll n. 93 esemplari di. piante 
rare siciliane, 

3. Ricevuti dal sig. P. A. Genty (Dijon, Còte d’Or) n. 3 esem- 
plari Grammica bidentis Roy. ed 1 di Pinguicula Reu- 
feri Genty. 

4. Spediti ai sig. G. Kikenthal (Grub. a. F. bei Coburg) n. 60 

esemplari di Carex della Sicilia. 

5. Ricevuti dal sig. Carollo n. 9 esemplari di piante raccolte 
ad Alcamo il 24 aprile 1897. - 

6. Disseccate e preparate per l’ erbario generale n.. 250 specie 
di piante rare e critiche ottenute dalle semine del primo. 
trimestre 1897, 


9 Giani 305 * 

Spediti n. 5708 pesi di semi, in cambio di fi. 3500. rio 
vuti; e n. 85 specie di piante vive ai pengi D. eenica 
| (Leipzig), Kokayne (Nuova Zelanda), etc. 

Ricevuti bulbi e piante vive dai signori: Maggiore Ameglio 
(Eritrea), Marchese di Sant'Antonino e sig. Whitaker (Pa- 
lermo),.E. Berge (Leipzig), R. Giardino botanico di Kew, 
di Belgrado, di Napoli, di Kopenhagen, di Sassari, di Min- 
chen, prof. Borzì (Messina), prof. Terracciano (Caserta), 
Haage et Schmidt (Erfurt), Comm. Hanbury “— srrarnii i 
etc. al numero di 195: e, i 


SA sE 05 1a 
a CAR ne RE tietegt 


D) Museo. 


Le collezioni botaniche fatte dal Maggiore G. Ameglio 
nella Colonia Eritrea. 


Il Maggiore cav. Giovanni Ameglio, tra le gravi cure delle 
opere di guerra, trovò il modo di raccogliere, nello scorcio del 
1896 e sui primi del 1897, da diversi punti della Colonia Eri 
trea un certo numero di prodotti agricoli, e di bulbi e piante 
vive e semi, che egli volle cortesemente donare a questo Istituto 
botanico. Ognuno è accompagnato dal nome indigeno e dalla 
indicazione del luogo ove fu preso, talvolta con utili notizie su- 
gli usi ; le une e gli altri qui riproduciamo, poichè nessuno più 
del Maggiore Ameglio — che visse 10 anni nell’ Eritrea —poteva 
trascriverli con maggiore esattezza. 

Dal canto nostro abbiamo stimato utile completare le no- 
tizie relative agli usi, mettendo a profitto solo le poche perso- 
nali conoscenze (1); e ciò perchè quelle dell’Ameglio ci parvero 
esposte in modo troppo conciso. Di poi vi si sono aggiunti i 
nomi scientifici, quando ne è stata certa l’ identificazione, in 
questo traendo grande vantaggio e da studii già compiuti e dal 
lavoro dello Schweinfurth « Abyssinische Pflanzennamen» (Berlin 
1893). n 
Del resto, essendo stati tutti i semi affidati al terreno e pro- 
sperando ora le piantine in modo soddisfacente, sperasi quanto 
prima pubblicarne una maggiore illustrazione. 


(1) Oltre un grande numero di articoli comparsi nei giornali politici 
di cp ed in periodici italiani, sul proposito leggasi : 
arth G.: Le piante utili della Colonia Eritrea, in «Boll. 
soc, nei, d’Italia» lid tor n..tte dd; 


Semi 


raccolti in diverse località della zona di Cheren. 


NOME INDIGENO 


"So 


LUOGO 
è DELLA RACCOLTA 


NOME SCIENTIFICO 


Leni 


(SÌ 


w 


diirra (qualità Ocar). 


durra (qualità Elé) . 
durra (varietà diverse) 


» » » 


» » » 


amatef= 103 


Barca: *, 


Azzamat ,. . . 
Chess; 


Begiuk s : i . . 


Andropogon Sorghum 
Brot. var. 
» 
da 


E. 


Pisum sativum Z. 


» 


Zea Mays Zi 


NOME INDIGENO 


LUOGO 
DELLA RACCOLTA 


NOME SCIENTIFICO 


IS) 
(e) 


segam (tigré) e 
sciair (ara at Debra Sina >... 
‘dub i 23 . | Atirba (sui monti) . 
sl { . | Barca ad Agordat . 
adagurà. . #PMogolo.:<. (3. 
cater st Decandu:"...<. + 
“semsim (due varietà) EMmogolo:...0 i $-+ 
papaja . A -.|'Cheren . iS 

maderà Ò . » torrone guila stra- | 
» ° da del Maldi). 

kumel - , -. : i'Baloa Lo 
momonà . Agat. sula 
a selce | 
» pur so - sa Richiéo 0 


a e. 


residenza di Adi Qualà. 


bd 


Hordeum vulgare L 
Gossypium anomalum 
Wed. 
G. barbadense Z. 
Vigna Catjang Was. 
Cicer arietinum LZ. 
Sesamum indicum Z. 
Eleusine Tacussa res. 
» Carica Papaya L. 
Mimusops Kummel 
Bruce. 
Acacia albida Dedile. 
Adansonia digitata L. 
Hyphaene thebaica 
Mart. 


vili o 


Semi raccolti nelle isve del Mai -Tindi 2000 Mm. * altitudine, 


.| Poa abyssinica Jacq. 


| Triticum vulgare Vi/. 


| Zea Mays L. 


Eleusine Tacussa Z7es. 


NOME INDIGENO 


". LUOGO 
DELLA RACCOLTA 


NOME SCIENTIFICO © 


mier 4, 


sà 


Sebere: >; i 0 


alnateros: salle 


«baldengà . . 


NIE <G .iin, 


Adi-Qualà e luoghi 
| circonvicini . . 


Cicer arietinum ZL. 


C. sp. an praec. va- 
“fietafte PM" 

‘ Pisum sativam £. sg 

Vicia Faba L. Fal 

Vigna Catjang. Walp. 
Cass. DA ; 


rs & 1 11 forma 


NOME INDIGENO 


LUOGO 
DELLA RACCOLTA 


NOME SCIENTIFICO 


taff (nero). . . 
adagura: << 2) 
agad--—. 


Adi-Qualà. . . . 
dee, 


» dl aa 


us i 
deglalat <>: <<; 
\ Baza a Mogolo . . 


i 


Pressi di F odà, a sE 
| nistra del G 


| 3* spedizione 


i nel Dembelas ed in altri luoghi della Colonia sopra 


gli 800 m. 


| Ailet a Maldi. 


.| Solanum tuberosum £. 


Poa abyssinica /acg. 

Vigna Catjang Wa/p. È 

Hyphaene thebaica ; 
Mart, 


Hi. pi 


| 


Tre varietà di ottima 
gomma. 


Combretum trichan- 
thum res 


.| Citrus Limonum Risso I 
| €. Aurantium Z. n 


€. medica £. 


Cocos nucifera ZL. 


NOME INDIGENO 


: LUOGO 
DELLA RACCOLTA 


NOME SCIENTIFICO 


toiniback.-snurizi 


avené ed afulé . . 


auahé tsergà . . . 
hamùs era 


entotà 


. 
. 
. 
. 
. 


meli: 
qui iv 
» * Pi E * . 
sciugurti suda (bianca) 
sciugurti cahié (rossa) 
seberé RE OI o 


Ghinda 


. 


» 


Nicotiana Tabacum L. 

‘ Grewia villosa Wild. 

Cordia Gharaf £4rd. 

C. ovalis A. Br. 

Rhus abyssinica Hehst. 

Coccinia adoénsis 
Cogn. 

Allium sativum Z. 
Ricinus communis £. 
» 

Allium Cepa Z. 
i 
Lathyrus sativus Z. 


| Cicer arietinum L. 


= LUOGO 
NOME IN NOME SCIENTIFICO 
dira DELLA RACCOLTA 


103 | ativari (tigrégna), ful | Dembelas . . . .| Vicia Faba LZ. 
(arabo e tigré 
to4g i.durra “—., ..-— <IAdua ... .-.°‘.f Amdropogon Sorghum 
i; Brot. var. 


105 | bersén . - «| Dembelas. . . .| Lens esculenta Meà. 


To:| clienti 2-0; » Lepidium sativum L. 


4. Piante vive. 


La piante vive raccolte nei boschi di Shade e un Don- 
gollo, sul finire di maggio 1897, sono: fi 

Sanseverinia cylindrica 20/7. (hardabba ed bendato) 

» guineensis Wzd4. (ainabahà) E 
Ficus Sycomorus Zinr. (sciagla). 
»  Dahro Delle. (dahro). 

L'eesrogni abyssinicum R. Br. in Salt. (habbe tzellim). 

| Euphorbia Schimperiana /ockst. in Rick. (ghensceb). 

Kalanchoè marmorata Baker (andòr). 

A. siffatto elenco stimiamo non del tutto ina aggiungere i 
nomi di parecchie altre specie da varii anni coltivate e ica 
‘| prosperamente in questo R. Orto botanico : 

Myrsine africana L.— Euphorbia abyssinica Piet Ape 
oo Lam.-A. Schimperi Zodaro! — Cotyledon Barbeyi 

Schwfrth /—Coleus Penzigii Schiwfrth !—Plectranthus hadiensis 
Schiofoth: h!--Croton macrostachys Z/ochst. in Rich.—Zizyphus mu- 
cronata Willa. PAR mitis Rich .)—Dodonaea viscosa /acg.—Budd- 
i 25. — Hypoéstes latifolia ‘Hockst,— Kalanchoé sù 
— Echinops macrochaetus Fyes.—Calputnia au- 
-Vernonia merssi Schultz-Bip.—V. amyg- 

Nobis—Tamarindus indica. £L-— (‘4 

Aaa albida Delle Carica. Papaya L.—oltre a molte specie, i 
mina i xl gue 


Annotazioni : i ci 


n. . Le qualità Ocar ed Zé, Saada mescla e Kaje mesclà, sì usano al 
per. farne burgutta (sorta di pane), le Gambilo e Gumbile per 
bevanda, |’ Aivardà per ce od enghera. <P 

» 9g. Coltivato in moltissime varietà, e serve per pane e merissa degli Sn 
Sciumagallé (maggiorenti), e per birra o scià. 

» 13. Frutto di gusto acidulo; la pianta vive nei luoghi aridi ed ai mar- 
gini dei boschi nelle regioni di mezzana altezza, epperciò esso, 
mangiato ben erre: è molto efficace a tòrre la sete ed è 
abbastanza nutrien I 

» 15. Viene adibita per murs e per il pane dei Ras ed altotscad: ; 
se ne conoscono anche parecchie varietà, tutte gione per ra 7a 

. l'ottima farina x 

». 17. Oltre che r- dana dà le fibre pei tessuti degli sciamma, i semi + 
vengono cotti ed usati per condimento; pare che di olio se ne ui. 

estragga assai poco. # 

» 18. L'olio invece si ricava da die. piantà, tanto ad uso di illumi- Aa 
nazione, quanto di cucina: il sapore è piuttosto nauseante, il n 
colore d’un giallo dorato. 

» 19. I semi si mangiano abbrustoliti, e, macinati si usano per er 
: ‘ mento; le bacche sono molto ci e possono ma 

‘» 21-22. Le specie di cotone più comunemente coltivate nell’ ila dh 

: . sono G. herbaceum L. e G. barbadense L., divenute omai sub- + 
spontanee in vicinanza dell’ abitato. - Invece il G. anomalum 

Wawra et Peyr. trovasi allo stato. selvaggio qua e là, e può 
r ritenersi come il progenitore di una grandissima quantità , se È 
non di tutti i Gossyfium conosciuti ; il cotone però in esso è i; 


DISSE 


at 0 Sei © NÉ 


v 


iaro. 

: 26. a te usata per la birra indigena, e pel pane dei poveri. 
» 30; I ili. si "a in pasto alle capre; il legno è per costruzione 

uno dei migliori conosciuti in Abissinia.. 
SCIE » . Il fusto ed i i rami hanno grande quantità di corteccia , donde si 
i ì estrae ottima fibra tessile. Del frutto gli indigeni mangiano la 
parte interna, che ha gusto aci acidulo e come di Tamarindo. 
» 32. Il frutto, massime di alcune varietà affatto locali, ha sapore di 
pan forte e consistenza poco fibrosa, sicchè viene mangiato 
intere tribù, le quali quasi d’altro non si si nutriscono. LE pa 
dà il ben noto: vino di palma , «che ho veduto raccogliere ad 
“ep i era nno e fibre tessili trovate assai merz 


— XXI —- 

n. 50. Cotti i semi fanno l’ufficio di fagioli; ma il loro potere nutritivo 

a appare assai scarso. 

250 » 52. La radice ed il frutto sono antelmintici; le bacche, pestate, dànno 

i > una pasta che stimo tra le migliori ad imbiancare tessuti, mas- 

2 sime di lana. . 

> 58. I su hanno poca polpa mangereccia, perchè ripieni di grossi 
semi; ma questa poca col disseccamento dà abbastanza quan- 
tità di farina, etc. In tempi di carestia, gl’ indigeni l’usano a 
farne av I semi sono VEBAnA pel commercio orticolo con 
V Europ 

» 60. Le zucche si Ladino ‘cotte e condite di berberi o di adri; i se- 

poi abbrustoliti. A questi si attribuiscono virtù antelmin- 


PEA 
Mi 


PERDA 03 
as 


Faria <= lee; 


iche. 

» 65. La gomma nella nostra Colonia trovasi in maggiore quantità di 
quello che non si creda : è data dall’A. Senegal! Wild. (Dem- 
belas, pianoro del mte Lalamba, etc.), A. Seva/ DeZile (Goho 
verso Mai Lam ed in tutto il Dembelas), A. e/aucophylla 
Steud. in piccola quantità (Habab, Dembelas etc.). La mi- 
gliore ci viene porta da A. .Seya/ ed in quantità tale da po- 
tersene tentare il commercio con grande vantaggio. 

» 67-69. Il limone e l’ arancio sono del tutto indigeni in Eritrea. Fra’ 
750_ed i 1600 m. vive il limone, indicato già dal Beccari, ma 
senza località precisa, e che io ho veduto nel Metri, a Maldi 
verso Solmonà, e che lo Schoeller indica di Filfil. Da’ 1600 ai 
1950 m. è sostituito dall’ arancio assai più comune nei monti 
a mezzodi del Kazen (donde lo ricorda il Rohlfs), di Ad-Ta- 
clesan, di Taclai Ciarù, etc. Il Citrus medica L. è coltivato a 

assaua, Godofelassi, etc: e dai padri del monte Bizen. 


DI ATSE 


; 
an 
; 
> 


rative. Quando vi si aggiungessero la Coffea arabica, Musa pa- 
radisiaca, M. Ensete, Nicotiana sp. diverse, Gossypium sp. di- 
verse, le svariate piante tessili, qualche cosa certamente di più 
ci darebbe quel terreno, ove con insano criterio parecchi hanno 
creduto coltivare GELSI e QUERCE con la non piccola serie di 
ortaggi e d’alberi d’Italia! 


A. TERRACCIANO. 


ST ZAHI 


Il 13 di maggio di quest’ anno cessava di vivere in Paler- 
mo il Primo Assistente di quest’ Orto 


Cav. MICHELANGELO CONSOLE. 


Nacque nel 1813 e lottando colle angustie della vita, si ri- 
dusse a vivere colle modeste risorse dell’arte tipografica ; ma 
non ebbe fortuna. Attratto dalle bellezze del nostro giardino ne 
divenne un assiduo frequentatore. Le Succulenti e segnatamente 
le Cactacee formarono oggetto delle sue cure. Secondato dalle 
premure e dall’affetto del Direttore del. tempo Prof. Vincenzo 
Tineo e più tardi del Senatore Agostino Todaro, attese ad ac- 
crescere le collezioni di tali piante, a studiare, a riconoscere e 
a illustrare le forme meno note. Parecchie specie nuove, in gran 
parte inedite, si trovano nelle collezioni di quest’orto. Il nuovo 
genere Myrtillocactus veniva per la prima volta definito dal Con- 
sole. Prima che declinasse il vigore degli anni, il venerando 
vecchio mantenne vive relazioni coi più competenti cactologi 
dell’Estero ed il Lemaire in suo onore intitolava il genere Cox- 
solea, assumendone come tipo alcune specie di Ofwrzfia. Quan- 
tunque mancasse di sufficiente educazione scientifica, utile si 


‘ rese la sua opera a questo giardino in tutto ciò che avesse un’im- 


portanza pratica. Del resto si distinse per onestà di carattere 
e per l’ affetto grandissimo che egli portò a quest’Istituto. 

La direzione dell’ Orto Botanico di Palermo, memore delle 
benemerenze del venerando uomo, tributa alla sua memoria ri- 
verente ossequio. 


A. Borzi. 


A. Borzi, Direttore responsabile, 


I + 


Dis: 


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n 
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N 
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DÒ 
L 
n 


Palermo — Libreria Alberto Re der — Palermo. 


de +. Edizioni pIgi a 

Lojacono Pojero M.—Z%ora Sicula o descrizione delle 
piante vascolari spontanee 0 îndigenate in Sicilia. 
Vol. I, parte I*, Polypetalae-Thalamiflorae, con 20 
tavole in lit., in-4° di pag. XIV-234 (1889) Lire 

— Vol. E parte ti. o cr Calycifforae, con 18 tav. 
in lit,, in-4° di pag. XVI-312 (1891) Lire 

— Sulla morfologia pi: prc del genere « Medicago », 


con 3 tav. lit., in-4° di pag. 27 (1891) . . Lira: 


TopARO A, — Hortus botanicus Panormitanus sive plan- 
fae novae vel criticae quae în horto botanico panorm. 
coluntur descriptae et iconibus illustr. Pal. 1876-91, 
in-fol. Vol. I (12 fasc.) vol. II (9 fasc.) . Lire 

InzenGA G.— Funghi siciliani, centuria 1a con 8 tav. 
crom.; in-4° pag. 89 (1869) . . i SARE 

— Id. Centuria 2*, con 10 tav. crom. > inego pag. do 


(1879) 

DODERLEIN di: _ Ma; alli Miizico del Meran 
ossia s@ossi metodica delle varie specie di pesci ri- 
scontrate sin qui nel Mediterraneo e in particolare 

i Sicilia. Fasc. 1°. Bibliografia HARO 
gica, in-8° di pag. VII-67 (1881) , Lir 

— Fasc. 2°. Epibranchi Elasmobranchi, in-8°, pag. 137 
(1881 

— Fasc. 3°. Za 3 Bonap. (Cont) Biuviae 
in-8°, pag. 139 Lir 

— Fasc. 4°. Zeleostei po 10 ° Perciformi, ie 
per: 5° (1890) |. Lire 

— Fasc è. (Fine) Li elcostei Acantotteregi Perciformi ; 
in- go pag. 320 (I ire 

ALFonso SPAGNA P. he 3-6 Salla colinagone degli 
agrumi în igor I vol. in-8°, pagg. 362 Lire 


496, con 25 tav. in Maolitogtafia (1887). Lire. 


Ross H.— /Zcones et Descriptiones Plantarum novarum 
vel rariorum Horti Botanici Panormitani , in-fol. 
con 3 tav. in cromolitogr. (1896) . . . Lire 


‘Palermo — Libreria Alberto Reber — Palermo. 


Recenti pubblicazioni ; 


A. Borzi 
STUDI ALGOLOGICI 


Saggio di ricerche 
i sulla biologia delle alghe 


Fasc. 1°, in-4° di pagg. VIII-120 con 9 tav. . Lire 253 — 
| LCA 
- Sommario: Prefazione P. v.- Ulva (Tav. I) pag. 1 — Leptosira nov. 
i gen. (Tav. II) pag. vi: — Cteno dn nov. gen. (Tav. III-IV 
da pag. 27 — Cladophora Ktz. (Tav. V) pag. 51 — P%ysocytium 
nov. gen. (Tav. VI) pag. 7r_Kentrosphaera asl gen. (Tav. VII) 
pag. 87 — Hormotila nov. gen. (Tav. VIII) pag. 99 — Aggiunte 
pag. 113. 


Fasc. 2°, in.4° di pagg. Viuiadicaoo con 22 tav. Lire 65 — 
(Chlorophyceae fine). 
Somm ario: Mischococcus eg (Tav. X) pag. 121 — > (Tal RISI 
5 Borz pure - XI) pag. "139 — Characiapsis nov. gen. (Tav. X 
; pag. — Eilrdiuior. nov. gen. (Tav. XII- XII I) al 169 — 
Resia nov. gen. (Tav. XVI XVID 1 pag. 185 — Prasiola Ag. 
XIX- a 


pas. 2 ; 
Pleurothammnio gen. (T XXVII -XXVIII) pag. 319 — 
lavi | menti - (ro) VC XXX) pag. 329— Gloeotila Ktz. 
(Tav. XXXI) pag 
Fasc. 3° ed ultimo con 5 tavole (in corso di stampa), 
costerà a ee Liro15 — 
Contribuzioni alla Biologia vegetale 
Vol. I in-8°, pagg. VII-192 con 6 tavole . . . Lire 12 — 
Vol, II, (in corso di stampa) . sia » 12 — 


SOMMARIO — Dr. A. Zancla, Di re orfano anatomiche de- 
— Dr. M. abella, Contribuzione 
la conoscenza dei colleteri, p. 13, ta IIH-IV. nin Borziì 


Note di biologia vegetale , pag. Sal VII: Sn flo- 

ale di alcu igli > 2. selle doit ‘delle Epacri- 

dacee.—-3. Biol, della disserminazione di Cysticapson oe 
li sane, © snai dei semi delle Salicinee, — s. 


Vtula id L.-6. ri sulla 
“ulata L 


alii i lrrnezie 


BOLLEA:TINO 


DEL 


R ORTO BOPANICO DI PALERMO 


ANNO I. 
Fasc, III-1V (Luglio-Dicermbre 1897) 


con una tarola 


PALERMO 
ALBERTO REBER nr 
1898. sù } 
Mo. Bot. Garden, pa 
1898. 


SOMMARIO DEL 3° e 4° FASCICOLO 


Zoocecidii dell’ Orto Botanico di Palermo, con 1 tav. — Delpinoa, no- 
vum Agavearum genus.—Sul contenuto di Pilocarpina nel Pilocar- 
pus pennatifolius cresciuto nel R. Orto Botanico di Palermo,—Re- 
visione monografica delle specie del genere Nigella. — Bauerella, 
novum Rutacearum genus.—Le specie di Ficus viventi a pien’ aria 

nel R. Orto Botanico di Palermo.— Aloineae et Agaveae novae v. 
criticae : Alo& Ucriae n. sp., Agave Ragusae n. sp.—Le Palme col- 
tivate nel R. Orto Botanico di Palermo.— Osservazioni fenologiche 
fatte nel 3° e 4° trimestre del 1897. — Appendice IV: Erbarii, Bi- 
blioteca, Orto.—Indice dei lavori contenuti nel primo volume. 


Il Bollettino del R. Orto Botanico di Palermo sarà 
pubblicato a fascicoli trimestrali di 3-5 fogli di stampa con in- 
cisioni intercalate nel testo o con tavole ed appendici. Gli ab- 
bonamenti sono obbligatorî per un anno. Le appendici al « Bol- 
lettino », che sono anche vendibili separatamente, saranno date 
gratis agli abbonati. 

Prezzo dell'abbonamento annuo 
(Pagamento anticipato) 
lede << Lr 8 — 
Middle >. » IO — 


L’Amministrazione riterrà come abbonati quelle 
persone cui fu spedito il fasc. 1° e non da esse re- 
spinto. 

Per domande di abbonamenti rivolgersi all’Editore 

ALBERTO REBER — PALERMO. 

Per il cambio rivolgersi alla Direzione del R. Orto Botanico 

di Palermo. 


Di prossima —- 
Annali del R. ( baratto di Palermo 
. eonaLI TI 
PROP. ia BORZÌ 
Vol. ;- in-40, con 50 tavole. 
( Sarà | pubblicato a fascicoli nel corso dell'anno). 


pi nd di 


BOLLETTINO 


DEL 


ORTO BOTANICO DI PALERMO 


n 


ca 31 DICEMBRE 1897. DERE 


SOMMARIO 


—_—_— 6 


17.—Zoocecidii dell’ Orto Botanico di Palermo (cox / fav.). 
18.—Delpinoa, n m Agavearum gen 
19.—Sul parrot di Pilocarpina nel Pilocarpue pennatifolius 
cresciuto nel R. Orto Botanico di Palerm 
20.— Revisione monografica delle specie del genere oa 
21.—Bauerella, novum Rutacearum genus. . 
22.—Le specie di Ficus viventi a pien’aria nel R. Orto Botanico 
di Palermo. 
23.—Aloineae et Agaveae novae v. criticae: A/of Ucriae n. sp., A- 
gave Ragusae n. sp. 
24.—Le Palme coltivate nel R. Orto Bo Palermo. 
25.— Osservazioni fenologiche fatte nel 3° e 4° trimestre del 1897. 
Appendice IV.: 
Erbarii, Biblioteca, Orto. 
Indice dei lavori contenuti nel primo volume. 


PALERMO 
ALBERTO REBER 


e 


1897. 


Mo.Bot. Garden, 
189985. 


17. ZOOCECIDII DELL'ORTO BOTANICO DI PALERMO 
per Teodosio De Stefani. 


Da che mi occupo dei Zoocecidii della Sicilia aveva esteso 
la ricerca di essi in diverse località, ma non mi era. portato 
mai a frugare nell’Orto Botanico di Palermo che a pochi passi 
di casa mia, mi offriva il destro di farmi risparmiare qualche 
incomoda e lunga gita botanico-zoologica ; difatti per diversi 
anni io andai nel bosco a Sabina fhoenicea, L. di Calattubo 
presso Balestrate a 58 KIm. circa da Palermo, per raccogliere 
esclusivamente la galla d’un Cinipide, la sola che ivi io rinve- 
nissi, sopra due vecchi e malandati sugheri e per giungere ai 
quali bisognava traversare un paio di chilometri di sabbie mo- 
bili, ardenti e brulle come le dune d’ un deserto africano ; or 
bene, questa galla che non aveva incontrato in altre località , 
oggi la rinvengo nell’Orto Botanico, così che senza nessun di- 
sturbo posso seguirla passo a passo. Nè questa è la sola galla 
che mi forniscono le piante di questo Eden di Flora palermi- 
tano che altre importantissime ve ne trovo, sia perchè ancora 
non conosciute, sia perchè non indicate dalla Sicilia e posso su 
di esse fare qualche osservazione non priva di interesse. 

Devo all’ Illustre prof. Antonio Borzì, Direttore di questo 
Istituto botanico universitario, l'agevolazione di potere a mio 
comodo frugare fra le piante dell’ Orto, io quindi lo ringrazio 
della cortesia usatami non solo, ma anche per avere voluto acco- 
gliere queste mie note nel Bullettino dell'Istituto . 


Hymenopterocecidia 


Quercus robur var. lanuginosa Lamk. e var. mzcrocarpa, Guss, 
O. pedunculata var. variegata, End. 
Uynips tinetorianostras, De St. 


Sin. Grip tinctoria nostras De St., Nat. Sic. V, p. 185, 1886—Cyw. 
fincioriae var. nostras (De St.) De Dalla Torre. Catal. Hymenop. 


— 92 — 
etc.... II, 1893 (1). Cyr. sp. e Galla d’Istria del commercio, Mas- 
salongo, Le galle nella Flora italica, 1893.—Cyw. quercus pedunculi, 
Cyn. tinctoria , Galla crespa, noce di galla paesana, Licopoli, Le 
galle nella flora dî alcune provincie napolitane, 1877. 


In una nota che io ho pubblicata nel 1886 e nel catalogo 
degli Imenotteri del De Dalla Torre la galla di questa C772795 
è stata ritenuta come varietà della vera galla di C. #inctoriae 
(O1.) Br. et Ratz., anche altri la ritennero tale prima di noi; 
ma ciò è stato un errore e come la galla differisce grandemente 
da quella prodotta dalla ©. firetoriae, così l insetto del pari è 
specie assolutamente distinta. Noi quindi più sotto diamo la 
descrizione della galla e, come buona specie, quella dell’ in- 
setto. 

Nella nostra idea, applicando alla galla la qualifica binomi 
di finetoria-nostras c'era e ci è ancora il concetto di voler signi- 
ficare che essa in Sicilia ed anche in altri paesi d’ Europa ha 
completamente soppiantato nell’ industria della tintoria la vera 
tinctoriae dell'Asia e ciò perchè la #ncforia nostras si raccoglie 
nei nostri boschi dell’ interno in gran quantità e si vende in 
commercio a più buon mercato di quella che ci veniva impor- 
tata specialmente da Aleppo. 

Propongo quindi di conservare a questa galla il nome di 
tinctoria-nostras come buona specie e non come varietà della 
tinctoriae Br. et Ratz. ex OI. e di scrivere i due nomi spe- 
cifici in unica parola, o meglio, con un trattino di unione; così, 
il primo nome, il prefisso servirebbe ad indicare le qualità, gli 
usi ai quali essa viene dall’ industria destinata, il secondo no- 
me i clicherebbe la sua patria, e ciò è bastevole per distinguerla 
dalla tintoria asiatica, la quale, sebbene si ritrova anche nel- 
l' Europa meridionale e orientale, pure il suo vero /abitaf è 
l’Asia occidentale. 

Questa galla indigena che vive su diverse specie di quercia, 


. noi l’ abbiamo raccolta nell’ Orto Botanico sulle due specie no- 


(DT C. G De Dalla Torre — Catalogus Hymenopterorum hu- 
cusque descriptorum systematicus et synonymicus. Vol. II. Cynipidae 1893 
Lipsiae, 


® 


tate in testa a questo scritto e ne facciamo qui una particola- 
reggiata descrizione. 

Galla. — Uniloculare, di consistenza legnosa, durissima, na- 
scente alle ascelle delle foglie dove comincia a comparire dalla 
seconda quindicina di luglio in poi; essa è globosa, leggermente 
. piriforme, grossa in media come una ciliegia ed a maturità ac- 
quista un color di terra cotta. La sua superficie è più o meno 
fornita di raggrinzature e di qualche piccolo mucrone; alcuni 
esemplari però divengono a superficie quasi liscia, così che si 
avvicinano a delle piccole galle di C. Kollari atrofiche, ma esse 
sono sempre riconoscibili per il corto picciolo col quale si attac- 
cano al rametto della pianta; questo picciolo si accenna nella galla 
sin dal suo nascere e così pure le raggrinzature di cui essa è 
fornita e le di cui creste costituiscono gli scarsi mucroni a cui 
più sopra.ho accennato ; queste raggrinzature hanno le creste, 
quando esistono, più oscure del colore generale della galla. Inol- 
tre essa è sprovvista di pelurie e presenta nella sua . gioventù 
un color verdastro adombrato di piccolissime placche bianchicce 
che non si marcano più all’età adulta. La sua camera larvale 
è situata nel centro della galla e forma una celletta più o meno 
sferica e più tosto ampia, a pareti sottilissime, internamente le- 
vigate e resistenti, esternamente unite alla massa della galla, le 
di cui pareti hanno uno spessore di tre a quattro millimetri. 
L’insetto perfetto vien fuori dalla galla nel mese di ottobre fo- 
rando una delle sue pareti nel diametro orizzontale. La camera 
larvale è circondata da una larga zona protettrice tenacissima e di 
colore bruno, lo strato più esterno dopo questa zona è invece 
meno resistente e di color gialliccio. 

Larva. — Questa è bianca, lucida, fusiforme, conta 12 xi 
oltre l’estremità anale e la testa, in questa sono visibili le pic- 
cole mandibole oscure ad estremità picea, ed un punto oscuro — 
sulla fronte; sulla testa e sopra i primi segmenti sì notano brevi 
e rari peli bianchi. 

All’epoca co Cl i ille (ii lata (id no) pa 


misurava 6 ig; di lunghezza, cioè poco più lunga del diame- i 


‘tro della camera larvale che né misura appena cinque, ragione ù 
per ci li lie paria: lara 
en È 


TRAE 


i ; uti 

Immagine. — Questa cinipe è di corpo tozzo e di un co- 
lore generale fulvo rivestita di peli cenerini brevi; la sua testa 
è piccola, il torace invece è molto sviluppato e gibboso e se- 
gnato sul dorso di cinque solchi longitudinalmente disposti, dei 
quali il primo, che si trova sul mezzo dei parapside, è il più 
breve di tutti, il secondo è più fine e più lungo e collocato sul 
davanti del mesotorace , ‘il terzo o meglio il medio è lungo 
quanto tutto il mesotorace. Le ali sono quasi ialine con le ve- 
nature fulvo-oscure, lo scutello è grosso, piano sopra, molto 
sporgente sul mesotorace a forma di cono ed è diviso dal me- 
sotorace da un solco di color nero; di questo stesso colore è il 
metatorace. I tarsi sono un poco più chiari del color generale 
dell'insetto. L’addome è lucido e la base e il disco del primo 
segmento sono neri e sprovvisti di peli. Lung. 5 mm. circa. 

Do dell'insetto una breve diagnosi latina : 


Imago —9Q Corpus crassum, omnino fulvum, laeviter cinereo-pi- 
losum. Caput parvum. Thorax gibbosus cum quinque sulcis 
longitudinalibus super dorso (primis in medio parapsidum 
brevis, secundus pancum longior ante mesothoracem , medius 
tam longus quam mesothorax). Alae subjalinae, neures fulvo- 


fuscentes ; scutellus productus, subconicus, a mesothorace sulco. 


transverso nigro divisus; metathorax niger. Tarsi fulvo-lutei. 
Abdomen lucidum, base et disco primi segmenti nigris. 
Long. 5 mm. circiter. 


Osse rvazioni. — Ho detto sopra, parlando dell’epoca del 


: volo di questa cinipe, che occorre in ottobre, più sotto poi che 


ho osservato in novembre la sua larva; ciò naturalmente co- 


sa: stituirebbe una inesattezza, perchè non è ammissibile che gli 
insetti usciti dalle loro galle nel mese di ottobre avessero po- 
| tuto originare nuove galle nelle quali si rinviene nel novembre 


immediatamente successivo una larva di già sufficientemente 


sviluppata, è più tosto. da supporre e ne ho quasi la certezza, 
che lo sviluppo. completo di questo cinipe ha bisogno invece di 
un lasso di due anni, così che le larvette da me osservate in 
novembre sono sno drgpinaie. dalla generazione posi pre 


Quercus lusitanica var. boetica Webb.—0. pedunculata Wild. 
e var. variegata Endl,—Q. sessiliflora Pancic—-0. avella- 
naeformis, Colm. 


Cynips Kollaris, Hartg. 
Sin. C. quercus gemmae, Christ. — C. hispfanica, Hartg.. 


Questa Cyrzips è causa della formazione di una simpatica 
galla sferica che spunta sulle gemme ascellari dei rami; ‘essa è 
di grossezza un po’ variabile, ma in generale di un diametro 
medio di 15 mill. circa; a maturità diventa legnosa e di un co- 
lor giallo brunastro, perfettamente levigata e lucida; ma nel suo 
primo apparire, ciò che avviene negli ultimi di aprile e primi 
di maggio, essa è di color verde come le foglie del giovane 
ramo sul quale nasce ed ha una consistenza molliccia, allora 
al tatto si presenta leggermente vischiosa. Dalle galle raccolte 
all’Orto Botanico abbiamo ottenuto l’insetto perfetto sotto la for- 
ma sessuata nel mese di settembre. 


Quercus pedunculata, Willd., var. variegata, Endl., O. lusi- 


fanica var. boetica, We bb. 


Cynips caliciformis, Gir. 


Questa galla, cennata dall’ Europa centrale, io l’ho trovata 


nell’ Orto Botanico di Palermo sulle due querce sopra segnate 
e il Massalongo (op. cit.) la nota del veronese e noi stessi, molti 
anni addietro, l’avevamo di già notata tra le galle di Sicilia. 

Essa, come le due sopra notate, nasce alle ascelle delle fo- 
glie e comparisce sin dai primi giorni di maggio molto somi- 


gliante ad una gemmetta foliare di color rosso-bruno. Il suo | 


accrescimento è rapido, tanto, che nel corso di una settimana 


circa acquista la grossezza di un cece ed anche più; a questa 

‘età essa conserva ancora tracce del color rosso-bruno della pri. 
ma giovinezza, ma queste, ‘man mano che la galla va crescendo —— 
tendono a scomparire sino a tanto che giunta a maturità, que- 

| sti segni een permangono | sii sulle uc creste a . 


su qualcheduno dei mucroni di cui la galla è adorna, mentre 
il restante della superficie di essa acquista uniformemente un 
color verde più o meno bianchiccio. È questa una galla di for- 
ma sferica con un diametro di 6 a 8 mill. e che qualche volta 
giunge anche a 10; ha un picciolo brevissimo, nettamente di- 
stinto dalla galla, col quale si attacca al rametto della pianta, 
inoltre essa porta numerose creste e piccoli mucroni sparsi sulla 
superficie che qualche volta si rendono assai scarsi , quasi co- 
stantemente però ha sulla sua parte superiore, cioè al polo op- 
posto col quale si attacca al ramo, una cresta o un mucrone 
più grossi degli altri. All'età giovanile, la superficie di questa 
galla è longitudinalmente e irregolarmente divisa in setti e ri- 
vestita di scarsa pelurie cenerina, pelurie che scomparisce com- 
pletamente avvicinandosi a maturità, è allora che essa acquista 
un colore di legno bianchiccio e le sue coste o setti scompari- 
scono del pari quasi intieramente. 

L'unica camera larvale di questa galla è situata nel centro 
di essa e forma una celletta sferica, più tosto grande a pareti 
sottili, internamente levigate e esternamente unita alla massa 
della galla la quale in giugno ha raggiunto il suo completo 
sviluppo. La Cyrzòs per venir fuori dalla sua culla rode indif. 
ferentemente un lato o l’altro della massa galligena nel senso 
del diametro orizzontale, considerando la galla come attaccata 
al rametto; i due punti della camera larvale e della massa 
galligena che l’ insettuccio attacca per farsi una via di uscita, 
ho notato che sono di consistenza tenerissima e meno resistenti 
di tutte le altre parti, è ciò certamente un fatto fisiologico che 
ha la sua grandissima importanza nella vita di questa Cynips, 
la quale in tal modo viene dalla natura stessa ad essere age- 
volata per la propagazione della specie, mentre forse l’ insettuc- 
| cio sarebbe stato condannato a morire se avesse dovuto libe- 
rarsi dalla sua culla e prigione tracciandosi una strada di li- 
; bertà attraverso. le altre pareti della celletta e della massa gal- 
| ligena che sono durissime tanto che forse non avrebbe potuto 
mai giungere a traversare. 
. Il Giraud che ha descritto questa galla dice che essa è re- 
Lita retro. in | modo che questo seticoluto viene a for- 


— 97 — 
mare delle losanghe attorno tutta la superficie e ognuna di 
queste losanghe porta un mucrone nel centro (1); or questa re- 
ticulazione noi non l'abbiamo osservato nelle galle in Sicilia, e 
ciò può dar luogo ad una varietà locale per noi di leggerissi- 
ma importanza , stantechè tutto il rimanente della descrizione 
del Giraud vi si riporta benissimo, 


Quercus suber L. 
Cynips conglomerata, Gir. 
Sin. C. cincta, Hartg. 


Anche questa è una galla ascellare, poco più piccola della 
precedente, di color verde in principio e rivestita di scarsa pe- 
lurie, diventa di un bruno chiaro a maturità. La sua forma è 
sferica ma un po’ depressa, a superficie senza asperità ma ru- 
vida ed è di consistenza legnosa; ha un’ unica camera larvale 
situata nel centro. Questo cecidio, sul Q. suder, comincia a com- 
parire dalla seconda quindicina di aprile e gradatamente se ne 
sviluppano altri esemplari sino alla fine di questo mese; ha un 
accrescimento più tosto rapido tanto che le prime galle com- 
parse hanno di già acquistato tutto il loro sviluppo nella prima 
mettà di maggio. È dessa una galla persistente che resta at- 
taccata fortemente alla pianta sulla quale può riscontrarsi dopo 
parecchi anni che il suo ospite l’ha abbandonata. 


Quercus suber, L. 

Andricus grossulariae, Gir. 
Sin. Cyrips amblycera, De St. (nec Gir.) in Nat. Sic. A. XIV, p. 16, 
1894, fig, 12. i 

Su questa stessa specie di quercia ho pure riscontrata , e 
questa volta comunissima, la galla di un Cinipide che io aveva 
descritta come quella appartenente alla Cyrips amblycera Gir.; 

(1) Giraud G.—Verh, zool. bot. Ges. Wien 1x, 1859, p. 339 r. 


— 98 — 
allora, parlando di essa io scriveva: « Piccola e simpatica galla 
piriforme, che si rinviene sul gattino dei fiori del Q, suber ne- 
gli ultimi giorni di aprile e primi di maggio; da principio si 
manifesta come una piccola protuberanza, poi si delinea netta- 
mente e verdastra in principio diviene in seguito di un bel co- 
lore rosso cupo; verso la fine di maggio e primi di giugno que- 
sta galla giunge a maturità ed acquista allora un colore bruno 
un po’ lucente; essa non cade facilmente al suolo, giunge a ma- 
turità sullo stesso amento dove infatti si ritrova di già morta da 
un anno all’ altro. È una galla che si sviluppa in grandissimo 
numero, e sopra alcuni vecchi sugheri ne abbiamo trovate tante 
riunite sopra i rachidi delle inflorescenze quanto acini in un 
piccolo grappolo d’uva. 

Sotto la forma sessuata abbiamo ottenuto l’ insetto perfetto 
nel corso del mese di maggio ». 

Quanto ho detto allora riferendo questi fatti alla E ambly- 
cera, posso confermare oggi, solamente fo notare che si trattava 
invece non di questa Cyzips, ma della galla dell’And. grossu- 
lariae Gir, 

Or questa galla che io aveva trovato solamente sopra al- 
cuni sugheri nel bosco di Calattubo, oggi invece la ritrovo nel- 
l'Orto Botanico di Palermo e posso su di essa aggiungere qual- 
che altra particolarità, 

La conformazione di questa galla, come ho detto è pirifor- 
me, con la parte inferiore più grande della superiore e il suo 
apice o estremità superiore rimane aperto formando l’entrata di 
un piccolo canale che scende nell’ interno per circa un quarto 
della intiera altezza di essa galla, questa apertura però non 
giunge dentro la camera larvale la quale invece viene separata 
da questa specie di ostiolo da un tramezzo o diaframma che il 
cinipide romperà giunta l'epoca di venir fuori. 

una galla uniloculare che si attacca al rachide del fiore 
con molta aderenza per una piccolissima porzione della sua base, 
ed allorquando. sopra un solo gattino se ne accumulano gran 
numero , cosa che avviene quasi sempre, allora alcune si sal- 
dano assieme e divengono convergenti e facilmente all’apparenza 
si srergiini sa de le. galle della C. patio 


Quercus lanuginosa Lamk.—0. cerris L.—O. pedunculata Ehr. 


Spathegaster baccarum Linn. (forma sessuata del Nexroterus 
* J/enticularis (1). 


Sin. Cyrips quercus pedunculi, Linn. — C. interruptrix, Hartg, — C. 
interruptor, Hartg. 


Questa specie origina una galla di forma sferica, del dia- 
metro di 3-5 mill. di color verde un po’ punteggiata di rosso 
e di consistenza carnosa e succulenta; essa nasce alla pagina in- 
feriore della foglia sulla quale si tiene elevata, sta ad essa at- 
taccata molto leggermente tanto che facilmente se ne distacca; 
il suo segmento inferiore è più grande del superiore. Questa 
galla nasce anche sui peduncoli degli amenti e in questo caso 
essa acquista un colore rossastro e resta più piccola di quella 
delle foglie. Il cinipide, tanto dalla galla delle foglie, quanto 
da quella del gattino, l'ho avuto nei primi giorni di maggio da 
galle raccolte nell’ Orto botanico e di altri siti dei dintorni di 


(1) È saputo come in molti Cinipidi esiste la generazione alternante, 
cioè, in una stessa specie si hanno due generazioni differenti, l'una a- 


gama, l’altra sessuata, le quali poi, nel caso delle specie galligene, danno 


luogo a due galle di forma assolutamente diversa, così, che prima di 
conoscersi il fatto della generazione alternante , le due forme venivano 
classate in generi e specie distinti; oggi invece che si è riconosciuto es- 
sere le due forme di galla l’opera d’ uno stesso insetto ita in pe- 
riodi di sviluppo differenti (dovendosi ritenere la generazione agamica 
come uno stadio di passaggio o intermedio alla forma più perfetta, alla 
sessuata) queste due galle dico e gli insetti che le originano sono stati 
riuniti sotto unico nome generico ; e come alcuni autori hanno scritto, 
e come io stesso scriveva nel 1894 pubblicando la Descrizione di alcune 
galle e il Catalogo dei cinipidi trovati in Sicilia (Nat. Sic., A. XII 6 
XIV, 1894-95); sarebbe giusto che anche le specie venissero 

sotto unico nome specifico e ciò perchè, come sopra abbiamo dé le 
forme sessuate e agame non sono che stadii diversi dello stesso insetto; 


e sora reciproca relazione mi. PI: che non si può specificamente 5 


separar 


partenogenica, ma sono ben pochi. La generazione agamica, partenoge- 
| nica o verginale ci pre e 


AT cinipidi galligeni si conoscono esclusivamente sotto la forma 


—;.-100. —- 

Palermo, da quelle invece che ho raccolto al bosco della Fi- 
cuzza, ho avuto gli insetti in tutto il corso del mese di mag- 
gio e nei primi di giugno, epoca quest’ultima nella quale a Pa- 
lermo queste galle sono intieramente morte. Questo ritardo di 
sviluppo tra le galle e di conseguenza dell'insetto di una regione 
ad un’altra dipende certamente dalla differenza di temperatura 
fra le due regioni, essendo il clima di Palermo molto più 
caldo di quello di Ficuzza. 

Questa galla, come abbiamo detto, è sferica, liscia, col dia- 
metro orizontale più lungo del perpendicolare, qualche volta 
porta dei corti peli subfascicolati, ma generalmente essa è gla- 
bra e pellucida. « Le pareti della galla, al di dentro dell’ epi- 
dermide, trovansi costituite da parenchima delicato (nel quale 
decorrono dei cordoni fibro-vascolari) che circonda il tessuto nu- 
tritivo della loggia larvale » (Massalongo op. cit, n. 149), Ap- 
pena l’insetto ha abbandonato questa galla essa comincia a su- 
bire delle alterazioni, si sforma, diventa nera e si dissecca, senza 
nulla conservare più delle sue forme primitive. È una delle 
galle più comuni che io abbia mai incontrato in Sicilia ; sulle 
querce della Valle di Maria alla Ficuzza le foglie ne sono tal- 
mente ricche che alcune di queste sono state completamente as- 
sorbite dai cecidii così che non si scorge che il solo picciolo 
carico di galle per lo più fra loro saldate assieme, alterando 
in tal modo completamente la loro forma sferica ordinaria. 


Quercus lanuginosa, Lamk. 


Spathegaster lenticularis, Oliv. (Forma agama dello Spazke- 
gaster baccarum). 


Sin. Cynips longipennis, Fabr.—Neuroterus i Hartg.—Neur. 
attenuatus, Schenck.—Neuroterus lenticularis, Oliv 


‘Questa forma origina sulla pagina inferiore una piccola galla 
spesso riunita in grande numero sopra una sola foglia. Come 
il suo nome stesso indica, la forma di questa galla rassomi- 
glia a quella d'una dn: ha è circolare ed appiattita con un 


— I0I — 


diametro di 4-6 millim.) la sua facce inferiore, quella cioè che 
viene ad essere a contatto della lamina, è piatta e per tutto il 
suo diametro si adatta alla superficie della foglia, essa è di co- 
lor biancastro, la facce superiore invece è un po’ convessa, con 
una leggiera elevazione conica al centro, di un color giallo- 
biancastro o rossastro con dei peli bruni disposti a stella e a 
superficie minutamente papillata. 

Questa galla comparisce dopo la prima mettà di luglio e 
muore in settembre, allora si stacca dalle foglie e cade a terra 
dove si gonfia modificando la sua struttura ; essa si manifesta 
sulle foglie in sul principio come un punto giallastro che man 
mano si ingrossa ed ingrandisce acquistando la forma lenticu- 
lare. L’insettuccio sotto la forma agama vola sin dai primi giorni 
di marzo. 

Oss,—Nel catalogo del De Dalla Torre, troviamo di già nel 
genere Neuroterus, compreso il genere Spathegaster e questo è 
un passo verso quella identificazione di quella specie che si ma- 
nifesta sotto due diverse forme; ciò è stato ammesso da varii 
autori; ma io intendo che anche i nomi specifici non devono 
mantenersi distinti essendo una forma la conseguenza dell’altra, 
e considero come forma perfetta la sessuata , nel nostro caso, 


| quella cioè, dove ha luogo l’accoppiamento dei due sessi, e nel 


caso peculiare della specie sopra notata, deve conservarsi quindi 
il nome generico di ,Spatkegaster e quello specifico di baccarum. 


Quercus lanuginosa, Lamk. 
Andryceus Mayri, Wachtl. 


Sin. Cynips coriaria Hartg. Ri er (?) De st (galla) 3 in Atti R. 
Acc. di Sc. Let. ed Arti di 


La galla di questo cinipide comincia a comparire parire sulle querce. 
verso la seconda mettà di luglio e gli ultimi di CO mese ed 
anche si incontra appena iniziata nei primi di agosto; essa si 
manifesta sulle genime ascellari e terminali dei giovani rami. con 

una Soir gii piso tifi bop! © 56) mumi 6 9 cda 


+ 


n FOX ns 
verde come le foglie della pianta, crescendo, sino a divenire 
grossa come la galla della C. corzarza, altera man mano la sua 
forma primitiva e, sebbene non sempre, il suo calore; i mucroni 
così si allungano sempre più, giungendo sino a circa 20 mll., 
la sfericità della galla si modifica, i mucroni oramai impiantati so- 
pra una più larga base per l’ingrossamento del corpo della galla 
si dispongono a maggiore distanza fra di loro, diventano laciniati 
e si incurvano , si piegano o rimangono più o meno dritti di- 
rigendosi verso l'esterno in tutti i sensi attorno alla galla; al- 
cuni di questi mucroni, o più esattamente di questi lobi, diven- 
gono assai sottili, altri restano saldati insieme formando degli 
ammassi di lacinie, altri divengono claviforme, alcuni restano 
corti, i più molto lunghi, il color generale, nella maggioranza 
dei casi, di verde si cambia gradatamente in rosso oscuro, fin- 
chè: non restano sulla galla che piccolissime tracce del color 
verde primitivo; questo cambiamento di colorito non si verifica 
completamente che verso la fine di agosto. In alcune galle però 
il color verde uniforme permane sino all’età adulta. Da princi- 
pio questa galla, e sino a tanto che non sia giunta a completa 
‘maturità, è un po’ vischiosa e molliccia, ma poi diviene legnosa 
e molto compatta. Di essa abbiamo raccolto moltissimi esem- 
plari nel bosco della Ficuzza, in quelli delle Madonie ed al- 
l'Orto Botanico e fra di loro di forma più o meno simile ad 
un esemplare che abbiamo figurato nel « Naturalista Siciliano » 
An. VIII, 1888-89, T. III e che a pag. 265 abbiamo descritto. 


"i | Quercus robur var. lanuginosa, Lamk. 
_< ric u s trilineatus, Hartg. 
Sin. Hari noduli, Hartg. — Cyrips trilineata, Kaltenb. 
Ho lana: da ss di questo cinipide sulle querce del- 
© Ol i fori di uscita che l’ insettuccio cagiona 
Ila cc “del ti fori che quando sono numerosi, come 
| spesso avviene, ‘danno ai rami l'aspetto di legno tarlato. Tale 
ten È ago. uniloculare di forma a Rena sr 


per un occhio pratico ed esercitato è riconoscibile esteriormente 
ai piccoli sollevamenti rotondi della scorza; questa galla si ri- 
scontra, ma più raramente, anche sui piccioli delle foglie che 
allora compariscono rigonfi ed un po’ sformati. I fori di uscita 
che questo cinipide cagiona sulla scorza dei rami per venir fuori 
dalla galla, permangono lungamente anche sino a quando il ra- 
mo ha raggiunto parecchi anni di età, ma essi pare che non 
riescono di sensibile molestia alla pianta perchè i rami, così mo- 
lestati, seguitano a vivere e svilupparsi regolarmente e crescendo 
ancora in età finiscono col fare scomparire ogni traccia lascia- 
tavi dal piccolo insetto. 

Questo Andricus è la forma partenogenica dell’ ApAzlotria 
radicis Fabr. 


Andricus radicis (Fabr.) Mayr. 


Sin. Cynips quercus radicis, Fabr.,—Diplolepis quercus radicis, Latr. 

—Aphilotrix radicis, Mayr. 

Se la galla della forma partenogenica è piccolissima e si svi- 
luppa sui rami delle querce, quella invece della forma sessuata, 
cioè dello Ardricus radicis, è molto grossa potendo dalla gros- 
sezza d’una ciliegia, giungere sinanco alla dimensione di un pu- 
gno; è una galla pluriloculare che si sviluppa al colletto della 
pianta o sulle radici di essa appena sotto la superficie del suolo; 
xi . da principio è di un color chiaro quasi bianco ed allorquando 
| è infossata sotto il suolo la sua consistenza è quella di un po- 
mo di terra, più tardi però diviene legnosa e di color bruno. 
All’epoca della maturità la sua superficie è ineguale e d’un bruno 
nero ; un taglio trasversale ci scopre all’ interno numerose cel 
lule arrotondate che racchiudono le larve. L’insetto perfetto esce > 
dalla sua prigione negli ultimi gioni di rain nei pani del... 
maggio. S SE e 


IA 


Prc 


". Andricus ostreus, Mayr sa 4% De . x 
unt ostria, ae ostreus Gir. 


— 104 — 

scono i rapporti; la galla si origina sulla pagina inferiore delle 
foglie lateralmente o sul dorso delle nervature mediane e secon- 
darie, essa è piccola, ovale, di tre a cinque mill. di lunghezza 
e viene abbracciata da due membrane laminari, specie di invo- 
lucri, di color fulvicci, di forma subromboidali e formati di cel- 
lule sub prosenchimatiche. La galla uniloculare è verdastra in 
sul principio, bruna e sfumata di rosso in seguito; giunta a 
maturità ed abbandonata dal cinipide si dissecca acquistando 
un color giallo pallido, allora essa difficilmente resta attaccata 
in sito perchè ordinariamente cade al suolo lasciando sulla fo- 
glia solamente le membrane che sino allora l’avevano trattenuta 
come prigioniera, 


Dipterocecidia 


Ramnus alaternus, L. 

Cecidomyia Borzi, n. sp.— Questa cecidomide, che mi pregio 
dedicare all’illustre professore Borzì Direttore dell'Orto Botanico 
di Palermo, è causa - dell’ alterazione dei fiori di Rammnus ala 
ternus. Nella stagione propizia, all’epoca in cui cessata la fiori- 
tura dovrebbero cominciare a comparire i numerosi frutti dei 
quali va ricca questa pianta, vediamo invece affacciarsi al posto 
di questi, e in numero straordinario, una piccola galla di forma 
assai gentile. Su alcuni alberetti non un frutto è venuto su, la 
intiera fruttificazione è stata da questa specie di Cecidomyia, 
usufruita per la propagazione della propria specie. Questa galla 
l'ho trovata per la prima volta nell’Orto Botanico di Palermo, 
poi l’ ho riscontrata su i Ras della R. Villa Favorita, ed 
in numero veramente straordinario su quelli del Giardino ingle- 
se. Sin dai primi di aprile essa comincia ad essere già matura 
ed al suo interno si nota la larva del cecidiozoo in istato di più 
o meno-avanzato sviluppo, in giugno da alcune galle, forse 
le prime nate, ho ottenuto l’ insetto perfetto, ma l’epoca più 
opportuna, o meglio, il periodo nel quale l’insetto si sviluppa in 
grande numero, corre da settembre alla prima mettà di ottobre, 
‘a quest'epoca la maggior parte delle galle sono di già schiuse 


— 105 * 
e cominciano a cadere dall’albero, ma se ne riscontrano ancora 
racchiudenti la crisalide e qualcheduna anche la larvetta sino 
ai primi di novembre; queste crisalidi però fra due o tre giorni 
schiudono tutte, ma le larvette, che ancora si rinvengono in po- 
che galle, son giunte troppo tardi nella scena della vita ed il 
rapido avanzarsi della cattiva stagione non permette che esse 
giungessero a maturità sulla pianta, perchè in novembre nes- 
suna galla si rinviene più sull'albero, forse cadendo al suolo e 
riparate nella terra, potranno continuare il loro sviluppo ed u- 

‘ scire all'aperto in una data epoca, ma ciò è una supposizione; 
io ignoro la vera loro sorte. 

In ottobre i Ramzzs si rivestono di nuova chioma e di te- 
neri getti; questo fatto coincide precisamente con lo svilup- 
po completo della Cecidornzyia Borzì ed essa è in quest’ epoca 
che uscendo dalla sua prigione depone un uovo sulle inci- 
pienti gemme fiorali della prossima stagione, così essa ha affi- 
dato ad un fiore la sorte della sua progenie, dopo di che se 
ne muore paga d’aver adempito ai suoi doveri di natura. Ed 
il fiore, o meglio la piccola gemma fiorale, accoglie materna- 
mente questo deposito e gelosamente lo conserva e lo garen- 
tisce, così gemma ed uovo si sviluppano di pari passo; ma av- 
vicinandosi essi a maturità la cosa cambia di aspetto, dall’uo- 
vo, che ha compito il suo sviluppo, si svolge e vien fuori una 
larvetta che simile alla vipera raccolta in mezzo la strada in- 
tirizzita dal freddo morse mortalmente il pietoso contadino che 
l'aveva riscaldata in seno, così la nostra piccola larvà anzi- 

chè mostrarsi grata alla gemma gentile che 1’ ha protetta e 
custodita , l’ attacca furiosamente col suo succhiatoio ed al po- 
sto del fiore, colà dove poi sarebbe spuntato il seme, vediamo 
invece il calice fiorale restarsene chiuso e formare la culla 
dell’ esiguo insettuccio. Nati così i cecidii non tutti procedo- 
no sincronicamente nel loro sviluppo, alcuni in giugno sono 
già maturi, altri vanno sino a luglio ed agosto, la maggior 
parte sono maturi in settembre ed ottobre e lo sviluppo della. 
galla naturalmente procede di pari passo con quello della lar- 

‘ vetta. 

Galla (Tav. II, fig. 1) —Essa ha 


— 100 — 


allungato, regolarmente assottigliantesi in basso sino a divenire 
della grossezza del picciuolo fiorale al quale si attacca, superior- 
mente si va elargando sempre sino ad un dato punto dove si 
restringe bruscamente e si chiude per una specie di piccolo cono 
appuntito e quadrilatero, risultante dalla convergenza delle pa- 
reti dello stesso calice galligeno. Essa è di color verde e rive- 
stita «di scarsa pubescenza cenerina, le sue pareti esterne presen- 
tano leggiere rughe o coste longitudinali, le quali possono an- 
che essere colorate di piccole tracce rosso-oscure, colore questo 
che quasi costantemente invade il cono delle galle a maturità. 
Questa galla ha una lunghezza di 5-6 mm., il suo maggiore 
diametro ne misura appena 2 e il minimo meno di 1, fra questi 
due estremi essa procede gradatamente nel suo sviluppo finchè 
si chiude bruscamente col piccolo cono appuntito del quale ab- 
biamo fatto parola (fig. 1-a 

Le pareti della galla sono sottili, ma un po’ carnosette, 
disseccate però divengono molto resistenti ed il loro colore si 
cambia. in giallo-oscuro come di legno secco. Nell’ interno del 
calice troviamo la mandorla degenerata sulla quale si trascina 
la piccola larvetta del parassita in mezzo ad uno spazio suffi- 
cientemente grande e dove essa può muoversi liberamente, nes- 
sun vestigio più si trova degli organi maschili. Vicino alla ma- 
turità un sottilissimo strato, il più interno, si spessisce venendo 
a formare così una zona protettrice di color giallo-pallido con la 
parete più interna a contatto della larva rivestita di lanugine 
cenerina. 
. Alla formazione di questa galla, partecipano tutti gli ele- 
menti fiorali i quali per effetto dell’azione esercitata su di loro 
dal parassita si alterano, i cotiledoni si atrofizzano e in un co 
gli stami pare che siano quelli che alla larvetta forniscono il 
nutrimento , di fatti mentre le galle sono in principio di svi- 
luppo, i cotiledoni atrofizzati si rinvengono nella galla, ma quan- 
do questa è giunta a maturità e la larvetta cambiata in crisalide, 
i cotiledoni più non si rinvengono, essi, secondo tutte le pro- 
babilità, sono stati assimilati dalla larvetta, e nella camera lar- 


vale, impigliati fra i peli che la rivestono, si riscontrano degli 


avanzi come di escrementi. 


— 107 —_ 

Alcune di queste galle si allontano un poco dalla forma ge- 
nerale descritta e divengono più grosse, meno allungate e. più 
rotonde, acquistando così la forma di una botticina, inoltre la 
superficie di queste galle, in dati tratti, comparisce oscura e ad 
epidermide escoriata (fig. 1-b). 

L’ insetto perfetto per venir fuori dalla sua culla, o per 
parlare più positivamente, per uscire dal calice fiorale foggia- 
tosi a galla, non pratica essa stessa una via di uscita, ma si 
serve di un'apertura naturale che si verifica al cono superiore 
della galla allorquando questa è giunta a maturità; a quest’ e- 
poca il cono, per l’asciuttarsi della galla che va disseccandosi, 
divarica le sue pareti, le suture angolari che le tenevano unite 
si distaccano l’una dall’altra, e si viene a formare così un ostiolo 
per il quale l’insetto perfetto può venir fuori; questa via di uscita 
però non è sufficiente al passaggio del piccolo insetto il quale 
per renderlo tale è necessitato di urtare con la testa queste pa- 
reti e spostarle, così oprando perviene al fine fuori lasciando 
impigliata tra le pareti del cono galligeno la sua spoglia di cri- 
salide che si era tirata dietro. 

Larva.— Questa nel suo primo sviluppo ed allorquando è 
ancora molto giovane ha un color bianco-pellucido, crescendo in 
età questo colore si cambia in fulviccio solamente alla mettà ante- 
riore del corpo, forse per l’incipiente chitinizazione; la sua estremità 
posteriore è troncata, la testa visibilissima è piccola e sulla sua 
parte anteriore si scorgono due punti rosso-vivi che possono be- 
nissimo essere gli occhicini, e questa particolarità degli occhi, 
secondo me, non ha nulla di sorprendente sebbene le larve de- 
gli insetti galligeni siano tutte cieche e qui invece vediamo suc- 
cedere il contrario, solamente bisogna riflettere che il fatto della 
cecità si riferisce agli insetti galligeni delle ga//e vere, mentre 
nel nostro caso si tratta d’una falsa gala, cioè d’una galla che 
ad un dato momento viene ad avere un’ apertura naturale per 
l'uscita dell'insetto e non da questo praticata appositamente. 

Oltre ai due piccoli occhi è pure visibile sulla parte ante- 
riore della testa, al posto della n un ani crasso e 
Dee 


Crisalide. =La larva cambiata di a in crisalide si pe 


— 108 — 


senta di color generale fulvo, diviene oscura inoltrandosi nel suo 
sviluppo; è lunga da due a tre millimetri, con un torace molto 
sviluppato , con le alette quasi nere e neri gli occhi molto di- 
stinti ; sul davanti della testa porta due cornetti diritti fra di 
loro a contatto, con le estremità ottusamente appuntite e ap- 
pena fra di loro divaricate. Essa ha la forma di una botticina, 
cioè più grossa nel mezzo; il suo addome conta sette segmenti 
oltre l’ estremità anale e giace essa immobile occupando tutta 
la cavità della galla con la testa rivolta verso la via di uscita; 
giunta a maturità rompe la spoglia di crisalide e vien fuori nel 
modo che più sopra abbiamo detto. 

Immagine. —- Q Piccola, nero-picea, gracile; corpo rivestito 
di peli cenerino-oscuri più ricchi e più chiari sull’addome, que- 
sto è un po’ incrassato. La testa è nera, gli occhi grandi ed 
hanno principio dalle vicinanze della bocca, si congiungono poi 
sul vertice in modo da incorniciare quasi tutta la facce a mo’ 
di un ferro di cavallo, questa è luteiscente, i palpi sono bianco- 
lutei ed a forma di clava fusiforme ; le antenne sono lunghe, 
filiforme, adorni di peli neri e di 13 articoli oltre quello. in for- 
ma di coppa che si attacca alla facce, il primo articolo è bre- 
vissimo, gli altri allungati sino all’undicesimo, il secondo il più 
lungo di tutti, molto brevi gli altri due ma brevissimo e tron- 
cato l’ultimo. 

Torace grande, assottigliato sul davanti, nero-verdastro, fi- 
namente punteggiato e solcato sul dorso di due linee longitu- 
dinali, protorace sul davanti giallo-carico, scutello nettamente 
distinto rettangolare, dietro scutello lineare luteo; petto, epimeri, 
pedicello dei bilancieri s femori e trocanteri lutei, bilancieri a 
forma di clava, estremità di questa rosso viva con la mettà in- 
feriore oscura. Ali nere, pelosi, molto più lunghe dell'addome, 
venatura visibilissima, costa marginale spessa sino all’apice dove 
si anastomiza con la prima nervatura discoidale, al punto di loro 
riunione si forma una piccolissima emarginatura, la seconda 
nervatura giunge al margine interno dell’ala, così pure la terza 
la quale dopo aver seguito molto d’accosto e quasi parallela la 
seconda, a circa mettà della sua lunghezza, si incurva e va a 
raggiungere anche essa il margine interno dell’ala discosto dalla’ 


d 


— 109 — 


seconda , fra questa nervatura e la seconda esiste una piccola 
vena ricorrente obbliqua. 

Ovopositore sempre visibile. Lungh. 2 mm, circa. 

d' Antenne di 12 articoli, quasi tutti ugualmente allungati, 
ultimo non troncato; addome più gracile e più nero. 

Do ancora dell’insetto perfetto una breve diagnosi latina. 


Q Parva, nîgro-picea, gracilis. Corpus pilis cinereo-obscuris indu- 
tus; thorax laeviter punctulatus, magnus, antice attenuatus, 
subdorso bisulcato; alae nigrae, pilosae; antemnae eadem ((Q 13, 
dc 72 annulatis). Vultus, pronotus, post-scutellus, pectus, epi- 
meris, phemora et trocanteris, lutea. Longh. 2 mm. circiteri. 


Oss. — Ritengo , per quel poco che ho potuto osservare, 
che questa Cecidomyia, uscita dalle galle in ottobre, depone il suo 
uovo nelle pareti della gemma fiorale direttamente, dove l’intro- 
duce col suo mediocremente lungo ovopositore, la larvetta ap- 
pena schiusa si traccia una via per giungere dentro al calice 
dove appena penetrata si porta sullo stilo e su gli elementi ma- 
schili e con la sua azione parassitaria fa abortire tutti gli ele- 
menti del fiore; il calice acquista allora una forma più slanciata 
che non ha ordinariamente, i suoi sepali restano saldati e più 
non si divaricano e vengono così a formare la galla del ceci- 
diozoo e la sua camera larvale. 

Che l’ uovo di questa Cecidomyia viene deposto sulla gem- 
ma e non in altro sito o dentro di questa lo deteggo da que- 
sto fatto: Le gemme invase dal parassita e quando sono più 
grossette, i calici fiorali, mostrano allo esterno un piccolissimo 
foro a pareti nere e rilevate che si presenta ad occhio nudo co- 
me un punto, questo piccolo foro dà accesso ad una microsco- 
pica via più o meno tortuosa, come il cammino di una larva 
di qualche microlepidottero attraverso la parte carnosa di un 
frutto; or questa via non può essere quella praticata dall’ ovo- 


positore dell'insetto perchè non adatto a tale bisogna, esso non 


è flessibile in modo da poter tracciare una via tanto acciden- 
tata potendo esso per la sua conformazione, limitarsi a prati. — 
care una. we incisione, Le ca ed i calici. fiorali non i 


se DIO e 
invasi dal parassita non presentano di queste gallerie attra- 
verso le loro pareti. 

Gli elementi fiorali invasi dal parassita subiscono, come ab- 
biamo detto, una forte alterazione, acquistano un color verde-pal- 
lido, non schiudano più e si foggiano a calice assottigliato, Si dà 
spesso il caso di incontrare sin dai primi giorni di dicembre 
dei calici fiorali molto sviluppati e pur non contenenti nessuna 
larva, ciò avviene allorquando la pianta è direttamente esposta 
a mezzogiorno ed ai raggi solari, ma questo è un fatto asso- 
lutamente eccezionale. e i calici conservano la loro forma nor- 
male. Il Ramnus alaternus d'altronde non presenta una fioritura 
sincrona e in gennaio si incontrano fiori di già schiusi e gem- 
me appena visibili ad occhio nudo, e il cecidiozoo che l’ha in- 
vaso segue precisamente la fioritura e si spiega così l’incontro 
di galle in varii periodi di sviluppo per tutto il corso dagli ul- 
timi di dicembre ad ottobre; forse in ciò contribuisce moltissi- 
mo l'alternarsi della temperatura e l’esposizione della pianta. 

Dentro queste galle appena iniziate provviste di una via di 

| entrata ho spesso trovato un acaro piccolissimo, a sei piedi, dal 
corpo tozzo, di color bianco sporco, adorno di pochi e lunghi peli 
e con due macchiette rosse sul dorso dell’ultimo segmento ad- 
dominale. 


Hemipterocecidia 
| Homoptera 
e Laurus nobilis, ba 
Trioza alacris, matta primavera quest'afidide con la sua 

puntura cagiona l’accartocciamento delle foglie sui giovani rami 
35 dell’Alloro. Il cecidio si manifesta per lo avvolgersi circonvolu- 
| tamente del lembo della. a sulla lamina dorsale e parallela- 
| mente alla costa mediana, allora esso acquista un colore bianco- 
| perlaceo con la superficie un po’ ricciuta. Questi accartoccia- 
‘menti possono prodursi ora su tutti e due i lembi d’una foglia, 
‘ora solamente sopra un solo, in questo caso allora essi acqui- 
ciano na fora flip zano di mezza. e gici 


— Ill — 


volta verso il nervo mediano; allorquando ai accartocciamenti 
si manifestano ai due lembi essi con le loro gobbe vengonsi a tro- 
vare a contatto sulla linea mediana della foglia. 

I varii individui della 7Yioza alacris abitano l'interno di que- 
sti cartocci in mezzo ad una sostanza cotonosa ed a poco u- 
more vischioso , l’insetto stesso è rivestito di questa sostanza 
cotonosa bianco-cenerina, ma spogliato di essa ha un color ge- 
nerale giallo d’uovo. 

Una foglia di alloro attaccata da questo afidide è facile ri- 
conoscerla anche prima che cominci l’accartocciamento dei lembi, 
perchè essa allora si presenta largamente macchiata di rosso, il 
lembo attaccato si ispessisce, diviene di un verde molto pallido 
o di un bianco-burro lucidissimo cominciando a venir meno in 
esso la parte colorante della foglia, la clorofilla. 

Le giovani foglie sono quelle che a preferenza vengono at- 
taccate da questo afide ed ho riscontrato i cecidii da essi. pro- 
dotti, oltre che nell’Orto Botanico di Palermo, in moltissimi al- 
tri giardini di Sicilia che ho visitato (1). 


(1) Oltre ai Cecidii delle foglie causate dalla 7yzoza alacris, Alloro 
Sd ‘presenta un’altra alterazione prodotta tta da un Acaro sopra i suoi fiori; 
è questo un caso di fitottosi così descritta dal professore Ra e) 
‘ che in onore del Malpighi denominò l’acaro autore di questa alterazione 
Phytoptus nari : 
ori di Laurus nobilis L. attaccati da milbe si ipertrofizzano de- 
< Spano in una sorta di capolino 0 cecidio più o meno lobato e del 
< diametro di circa 6-10 millimetri. In questa deformazione il talamo. 
< fiorale na talvolta ancora i peduncoli) è ingrossato, i segmenti o tepali 
< del peria © appariscono un poco più ispessiti dell’ordinario ed anor- 
<« malmente > dilatati. I filamenti degli stami, nonchè le appendici Lan 
<« Lo laterali dei medesimi, diventano carnosi ed alla superficie | 
sentano numerose escrescenze 0 prata ga le logge delle artere 
<« restano per lo più chiuse. Ànche il pistillo si metamorfosa in un c 
« informe, oppure, come sembra, ‘atrofizzasi. eni questi. organi fiorali 


<a quelli proprii agli Erineum CPalerin). Tali tricomi di color. fulvo, 


«sono pachidermi, cilindrici, fortemente osi ed assottigliati verso la 
« loro estremità.»—(C. Massalongo « Salta ‘itotoì dei fiori dell’Alloro, 
1893. 


in Bull. d. Soc. bot. italiana» febbraio 


posa A 


Noi non abbiamo trovata questa alterazione sopra gli alloro dell'Orto ; 


— 112 — 


LI 
Pistacia terebinthus, L, 


Pemphigus follicularius, Pass.-—-Nei primi di luglio ho tro- 
vato sui terebinti dell'Orto Botanico la piccola e simpatica galla 
di quest’ altro afidide molto distinta da tutte quelle che altri 
Pemphigus cagionano su questa pregevole e bella pianta, Tale 
galla viene formata dal ripiegamento del lembo sulla lamina 
superiore della foglia; essa è turgida e fusiforme, mentre la sua 
apparentemente affine prodotta dalPemphigus retroffexus Courch., 
ripiega il lembo sulla lamina inferiore ; le altre galle del tere- 
binto sono assai distinte fra di loro e impossibile a confondersi. 
Mi ha fatto una qualche impressione il fatto che mentre gene- 
ralmente di diverse specie di Pemphkigus soglionsi incontrare più 
galle consociate sopra una stessa pianta, sui terebinti dell’Orto 
invece è stata esclusivamente la galla del Pemphigus follicula- 
rius che ho riscontrata e questa stessa in soli sei esemplari; in 
altre località invece, alla R. Villa Favorita per esempio, in ter- 
ritorio di Termini-Imerese, in S. Ninfa ed altrove mi sono im- 
battuto in Pistacchi così carichi di galle delle diverse specie 
di Pemphigus che le foglie ne scomparivano. Non mi pare qui 
il caso di dare la descrizione dettagliata di queste diverse galle 
perchè noi, con questo nostro lavoretto, abbiamo solamente vo- 
luto preparare alcune note sui cecidii che abbiamo trovato nel- 
l'Orto Botanico di Palermo, ma pure voglio riportare un piccolo 
quadro dicotomo per la sollecita distinzione di esse: 


1. Galle formate a spese della nervatura mediana che è forte- 

mente rigonfiata . . Rei 2. 

— Galle formate a spese del lembo, nervatura mediana not- 

pale a i È 3. 

+ Galle IAA, situate alla facce inferiore delle foglie, 
della dro di una ciliegia o di una noce 

P. utricularius, Pass. 


Ta Galle in dna di corno allungato, situate verso o all’estre- 


—mità bi rami i: . P. cornicularius, Pass. 


— llij— 

3. Galle formate per un ripiegamento sui sulla lamina 
della foglia . i ° ; 4. 

— Galle formate per un ripiegamento in Ri di vescica ri- 
gonfiata Ù A i ; ; ; à È hi 


4, Ripiegamento del lembo sulla lamina superiore della foglia, 
galle appiattite è i ì P. pallidus, Derbes. 
— Ripiegamento del lembo sulla lamina inferiore della foglia, 
galle turgide 3 : i P. retrofflexus, Courch. 


5. Rigonfiamento bianco o rossastro, raggrinzato, diretto in for- 
ma di mezza luna sul bordo della foglia 
P. semilunarius, Pass. 
— Rigonfiamento rosso, regolare, arrotondato in forma di spi- 
rale diritta sul bordo della foglia e turgido 
P. follicularius Pass. 


Tutte queste galle noi le ritroviamo, come abbiamo detto, 
comunissime sui terebinti di Sicilia e molti alberetti ne sono 
copiosamente ricchi; la galla meno comune, ma sempre frequente 
pare che sia quella del Pemphigus cornicularius, la quale so- 
vente giunge a notevoli dimensioni ed acquista talvolta delle 
forme speciali; se ne incontrano per esempio, con una strozza- 
tura verso la loro mettà in modo da simulare due galle di cui 
una si tiene sull'altra a mezzo di un piccolo picciolo rappre- 
sentato dalla strozzatura sopra detta, ma in effetti questo picciolo 
non è che un semplice restringimento delle pareti vuote all’in- 
terno, così che la comunicazione fra la parte inferiore e superiore 
della galla è perfettamente stabilita. 


Pistacia Lentiscus, L. 


Aploneura Lentisci, Pass. — La galla prodotta da que- 
sto insetto è in Sicilia una delle più ovvie; dovunque si trova 
del Lentisco si è sicuri di rinvenirla; io l'ho raccolta nei din- 
torni di Palermo, tanto su arbusti bassissimi e male andati , 
quanto su ricche e belle macchie, non che sugli alberetti come 


* 


o Pig 
all’ Orto Botanico; l’ho anche trovato sui lentisci della provin- 
cia di Trapani, a Catania, a Girgenti ed in altri paesi. 

È una galla delle foglie a consistenza coriaceo-carnosa; essa 
si sviluppa sul lembo anormalmente dilatato ed  ispessito , il 
quale ripiegandosi sulla pagina superiore viene a formare una 
galla di color verdastro o tinta di rosso sanguigno, e dopo la 
maturità, quando è vicino a morire, diviene di color giallo-burro; 
la sua forma generalmente è subromboidale o subsemicircolare 
col dorso rivolto verso l'esterno, è compressa e glabra con l’o- 
stiolo della lunghezza della galla stessa e parallelo alla costa 
delle foglie. Le dimensioni di questa galla sono molto variabili, 
dipendendo ciò dal numero di galle che si possono sviluppare 
sopra una stessa foglia; cioè, quando sopra una foglietta se ne 
sviluppa una sola ordinariamente questa è relativamente grande, 
quando invece sulla stessa foglia se ne sviluppano tre o quat- 
tro, allora esse restano più piccole ed anche di forma diversa, 
a piccolissima vescica per esempio, cioè, rigonfiate e poco o nulla 
compresse e collocate a destra ed a sinistra della costa mediana. 


Acarocecidii 
Rubia peregrina var. lucida, L. 


Phytoptus Tubiae, Canestrini. — Questo P4yfoptfus è 
causa di un cecidio sulla Rubdia peregrina var. lucida. Il fiore 
invaso da questo ‘acaro si arresta nel suo sviluppo, la sua co- 
rolla ed il suo calice si saldano assieme, si imbricano in modo 
da venire a formare un tutto omogeneo, acquistano la forma di 
borsetta che dalla grossezza di un cece, arriva sino a quella di 
una grossa nocella , le pareti di questa galla sono carnose, e- 
sternamente verdi in principio, acquistano un po’ di colore rosso- 
oscuro verso la maturità, cioè quando i Pkyfoptus sono vicini , 
ad abbandonare il cecidio, ciò che avviene per un ostiolo che 
si produce all’apice della galla verso la mettà di giugno nei din- 
torni di Palermo, Lo tardi nelle parti elevate e più settentrio- 
nali dell’isola. 


— 115 — 


Il Cecidio (Tav. II, fig. 2) cordiforme o piriforme o sempli- 
cemente ovale, ha la parte più larga, cioè, la sua base, attac- 
cata al peduncolo della pianta, sicchè la parte più assottigliata 
è la superiore, cioè quella rivolta in alto. Dalla base all’ apice 
di questa galla, esistono dei ripiegamenti, dei solchi che ven- 
gono a formare delle piccole coste risultanti dal  saldamento 
delle foglie e di tutte le altre parti dell’inflorescenza; l’ interno 
del Cecidio è divenuto una specie di laberinto per l’atrofia de- 
gli elementi fiorali e in mezzo a questa massa, che presenta 
numerosi vacui in tutte le forme e direzioni, si aggirano nume- 
rosissimi i PAyfoptus che dal prof. Canestrini, a cui ho comu- 
nicato il Cecidio, sono stati ritenuti come appartenenti ad una 
nuova specie e l’ha descritto sotto il nome di /. rubiae. 

È curioso vedere fra i semi giunti a svilupparsi su uno 
stesso rachide, spuntare anche la galla di questo P%yzoptus$, il 
quale spesso, su i giovani germogli, invade la gemma terminale, 
e la galla allora si presenta isolata sull’ estremità del ramo e 
circondata immediatamente da una corona di foglie, in questo 
caso essa dà l'aspetto d’ una corolla, d'una gemma fiorale tur- 
gida e verde (Tav. II, fig. 3). Una volta usciti le milbe, la galla 
comincia a disseccarsi e in pochi giorni diviene nera e friabile. 

Ho trovato questa galla alla Diana sulle falde del Monte 
Pellegrino, nella R. Villa Favorita, nell'Orto Botanico, e nell 
provincia di Trapani a S. Ninfa in tutto il territorio. 

Nella galla di questo P%yfopfus ho anche ritrovato la lar- 
vetta di un microlepidottero di color rosso d’uovo che in due 
o tre esemplari vive a spese della sostanza carnosa della galla 
dove si tiene a suo comodo pur essendo quasi completamente 
coperta dei piccolissimi P%yfoptus, ma di essa non ho potuto 
ottenere l’insetto perfetto e non l'ho quindi potuto identificare. 

Ecco il Canestrini come descrive il do rubiae (1) au- 
tore di questa galla: 

« Corpo na sn attungato punteggiatura di esso fina. 


(1) Prof. G. Canestrini — Nuova be di Phytoptus,—in Atti della 
Società Veneto-Trentina di Scienze conte da II, vol. II, Fasc) IL 
1897. 


— IO — 


« Scudo dorsale triangolare, percorso dall’avanti all’indietro da 
« alcune strie distinte che convergono fra di loro verso l’avanti 
« Le s. d. sono molte lunghe, poichè piegate in dietro, sormon- 
« tano venti semianelli dorsali e sono quindi più lunghe dello 
« scudo dorsale ; esse nascono sul contorno posteriore di que- 
« sto scudo, avvicinate alla linea mediana. 

« S. l. bene sviluppate ; s. v. I assai lunghe, così che sor- 
« passano la punta delle s. v. II; queste e le s. v. III sono pure 
« bene sviluppate. Le s. g. arrivano fino alla base delle s. v. I, 
« Le s. v. p. sono lunghe quanto una quarta parte dell’intero 
«acaro, le s. v. a. sono distinte. 

« Rostro mediocre. Arti robusti, piuttosto tozzi; i loro arti- 
« coli quarto e quinto sono di eguale lunghezza. La pennetta 
«ha cinque paia di raggi e l’unghia tarsale è poco più lunga 
« di essa. Sterno semplice posteriormente indiviso. Anelli del 
« corpo circa 74. Valva anteriore dell’epiginio striata. Lunghezza 
« del maschio mm. 0,15; sua larghezza mm. 0, 06. Lunghezza 
« della femmina mm. 1, 18; sua larghezza mm. o, 05.» 


Palermo, novembre 1897. 


18. DELPINOA, novum AGAVEARUM GENUS 


auctore Hermann Ross. 


Perianthium tubuloso-cylindraceum, regulare supra ovarium 
leviter constrictum, apice non ampliatum, tubo recto longiuscu- 
lo; segmentis aequalibus, lineari-angustis , erectis. Stamina 6, 
medio tubo affixa, exserta, inaequalia; 3 longioribus, segmentis 
externis oppositis, paullo profundius insertis; filamentis filiformi- 


. bus, apice leviter incrassatis; antheris versatilibus. Ovarium in- 


ferum, ovoideo-triangulare, 3-loculare. Stylus filiformis, perian- 


thio paullo brevior. Stigma parvum, trilobum. Ovula in loculis 


ra 2 seriata. Capsula et semina ignota. 
ia axillaris, per, floribus inferioribus bi- 


mati i 
nis, altero longe, altero brevi-pedicellato vel subsessili, superio- 
ribus solitariis brevi-pedicellatis. 

Planta acaulis, herbacea, glauco-viridis; foliis radicalibus her- 
baceo-carnosis, lineari-lanceolatis; rhlizomate crasso, radicibus cla- 
vato-incrassatis. 


Die Gattung De/finoa , die ich dem um die Biologie der 
Pflanzen so hochverdietiten . Professor Federico Delpino widme , 
unterscheidet sich demnach von allen bekannten Agaveen durch 
die 3 lingeren und 3 kùrzeren Staubgefisse und durch den 
Bliitenstand, in dessen unterem Teile je 2 Bliten zusammenste- 
her, von denen die eine kurz-, die andere langgestielt ist, wàh- 
rend die oberen kutz gestielten Bliiten einzeln stehen. 


DELPINOA GRACILLIMA Ross. n. sp. 


Acaulis herbacea, Rhizoma crassum, cylindraceum, descen- 
dens, praemotsum, diametro ca. 1 cm., radices laterales, versus 
basin clavato-et carnoso-inicrassatas emittens. 

Folia pauca radicalia, herbaceo-carnosa, lineari-lanceolata vel 
linearia, apice attenuata, supra concaviuscula, subtus convexa, 
ca. 15 cm. longa, basi 1-‘/, cm.; medio 2-3 cm. lata, glauco-vi- 
ridia et lineis vel maculis smaragdino-viridibus longitudinaliter 
dispositis notata; margine peranguste albo-cartilaginea, tenuiter 
et irregulariter denticulata. 

Inflorescentia racemiformis axillaris, herbacea, teres, gracilis, 
ca. 60 cm. longa; bracteis paucis; submembranaceis in parte in- 
feriori sparsis; floribus axillaribus, inferioribus binis, altero pe- 
dicello perianthium subaequante, altero ara vel sub- 
sessili, superioribus solitariis, brevipedicellatis. 

Perianthium glauco viride, apice fuscescens, rectum, basi le- 
viter  constrictum, ovario duplo vel triplo longius; segmentis 
aequalibus, erectis, apice subconniventibus, ca. 3 mm. longis. 

Stamina inaequalia, longiora profundius inserta, 24 mm. lon- 
ga, brveiora 18 mm. longa; antheris versatilibus 6-7 mm. lon- 
gis, 1 !/s mm. latis, atrofuscis. Ovarium ovoideo triangolare, 3- 
loculare, 5 mm. longum, 3 mm. latum. Stylus filiformis, ca. 8 


21 


ne, feti ET 


— 118 — 
mm. longum, perianthii tubum subaequans. Stigma trilobum, 
2 mm. diametro. 

Bliitezeit - Tuli-August. 

Vaterland: Hòchstwahrscheinlich in dem sidwestlichen Teile 
der Vereinigten Staaten von Nordamerica oder Mexico. 

Bemerkungen: Die Bliiten sind protogyn; wenn sie sich 6ff- 
nen, ist die Narbe vòllig reif, und im Grunde des Perigons 
findet sich reichlich Nectar, der von den Septaldrissen abgeson- 
dert wird, In diesem Stadium biegen sich die Perigonzipfel an 
der Spitze etwas auseinander. Spiter reifen die Antheren und 
dann schliessen sich die Perigonzipfel vollkommen. Beobachtun- 
gen lber Bestiubung u. s. w. habe ich an dem cultivierten 
Exemplar nicht machen k&nnen. Meine kinstlichen Befruchtun- 
gen hatten keinen Erfolg; die Pflanze setzte keine Samen an. 
Bemerkenswert ist noch, dass der Griffel unverindert wAhrend 
der ganzen Bliitezeit bleibt, sich also nicht nachtriglich verlin- 
gert wie bei den Agaven. 

Die Bliten sind auf die obere Halfte des Bliitenstandes be- 
schrànkt. Bei den unteren, zu zweien stehenden Bliten offnet 
sich stets die kurzgestielte zuerst und spiiter erst die langge- 
‘stielte. Wahrscheinlich haben wir es hier mit schraubelartiger. 
Verzweigung des Blitenstandes zu thun. I 

Die in Rede stehende Pflanze erhielt ich. unter dem Namen 
Agave brunnea im Sommer 1892 aus der Gàrtnerei von Eduard 
Gillet in Southwick (Mass.) in der Vereinigten Staaten von 
Nordamerika, und wurde dieselbe im botanischen Garten in Pa- 
lermo cultiviert, wo sie dann im Sommer 1894 zur Blite kam. 

Agave brunnea Wats. (in Procedings of the American A- 
cademy of the Art and Sciences, Vol. xxvI p. 156) ist eine 
zur Untergattung Manfreda gehòrige Art, und unsere Pflanze bo 

| zeigte auch vor der Blite die habituellen Eigentimlichkeiten 

dieser Gr ruppe. Bei der Blite stellte sich jedoch heraus, dass 

.  dieselbe nicht nur keine Agave war, sondern auch von allen 

t. anderen Agaveen-Gattungen wesentlich abwich. 

a - Alle meine Bemiihungen, etwas Nzaheres iber die Herkunft 

si der Pflanze zu erfahren, sind erfolglos gewesen, Wabhrscheinlich 
has Herr Gillet sie von ca (e ee, sa der so ARE : 


SEITE TRE ROL NI DSS Pn e venti î 
STA VICE PAN. PORRI PET ERE SPUTI, © VCR IE DI SS SITI ERE SHE SDENICARIA 


— II1Q — 
reich im sidwestlichen Nordamerica thitig gewesen ist und 
auch dort die Agave Brunnea Wats. gesammelt hat. 

Die Abbildung der Pflanze und ausfiihrlichere Beschreibung 
derselben wird demnichst in den « Annali del R. Orto bota- 
nico di Palermo, ann. I, n. 20» erscheinen, 

In einer ausfuhrlichen Abhandlung von A. Zsabel Mulford 
liber die Agaven der Vereinigten Staaten von Nordamerica im 
« Report of the Missouri Botanical Garden, Vol. 7, 1896 » wird 
«Agave brunnea Wats. kurz erwahnt (p. 66) und sind die Bli- 
ten auf Tafel 63, Fig. 8-10 abgebildet. Die Verschiedenheit die- 
ser Pflanze von Watson’s Agave brunnea scheint demnach nicht 
erkannt worden zu sein, und handelt es sich hier augenschein- 
lich um dieselbe Pflanze, die ich oben beschrieben habe. 


19. SUL CONTENUTO DI PILOCARPINA NEL PILOCAR- 
PUS PENNATIFOLIUS CRESCIUTO NEL R. ORTO BOTANICO 
DI PALERMO fel Prof. Gaetano Gaglio. 


Il Pilocarpus pennatifolius (Lemaire), le cui foglie, sotto il 
nome di Jaborandi, furono introdotte in Europa dal Coutinho 
nel 1874, è un arboscello originario del Brasile della fami- 
glia delle Rutacee. Il Planchon (1) ricorda che da pochi anni 
questa pianta era stata trasportata nelle serre di qualche Orto 
Botanico e che il Museo di Parigi ne possedeva una vivente. 

Flickiger e Hanburg (2) dicono che da molto tempo 
questa pianta era coltivata nelle serre del Museo di Parigi, in 
quelle del giardino di Kew e senza dubbio anche in altri Orti 
Botanici. In una nota al libro citato, Fliickiger scrive in data 
del 3 aprile 1877, che il Pilocarpus pennatifolius di Lemaire 
| era stato introdotto probabilmente da più di vent’ anni nelle 
| serre degli Orti Botanici delle Università di Friburgo e di Stras-- 
SE dove esso aveva ero più di tre metri di altezza, 


(0) Histoire naturelle des. e simples. Vol. HI, pag. Lolcsia - 
(2) E inn Vol. 3 pag. 250. i = 


A soi site elia Santa 
È si » î x 


— 120 — 
La pianta, che esisteva a Strasburgo , avendo fatto i fiori nel 
1875, Fliickiger aveva potuto assicurarsi della sua identità 
con la pianta di Lemaire. 

Certamente oggidì questa pianta si sarà diffusa maggior- 
mente per gli Orti Botanici, ma io credo che ancora non esi- 
stano che pochi esemplari, sparsi qua e là. Poche piante di 
Pilocarpus pennatifolius sono possedute dall’ Orto Botanico del- 
l’Università di Napoli, il cui Direttore, Prof. Delpino, regalò 
due di queste pianticelle all’Orto Botanico di Messina, Le pian- 
ticelle introdotte in Messina hanno bene vegetato all’aria libera, 
anzi furono passate dai vasi nella piena terra del giardino. 

Due belli esemplari della pianta esistono da molto tempo 
nell’ Orto Botanico dell’ Università di Palermo, dove sono cre- 
sciuti all’aria libera e hanno raggiunto l'altezza di un paio di 
metri. 

Nell'aprile di quest'anno, trovandomi nell’Orto Botanico di 
Palermo, e vedendo le piante ricche di foglie, pregai il profes- 
sore Borzì, Direttore dell'Orto Botanico di Palermo, di voler- 
mene regalare una certa quantità, allo scopo di ricercarvi la 
pilocarpina, 

Non mi pareva, infatti, privo di interesse vedere, se questa 
pianta, trasportata e cresciuta nei nostri climi, conservasse il suo 
contenuto in alcaloide, I 

Io ebbi 560 grammi di foglie fresche, che, portate a Mes- 
sina, già per l’evaporazione si ridussero a gr. 490. 

La ricerca fu rivolta alla preparazione del nitrato di pilo- 
carpina, come uno dei sali più facilmente cristallizzabili, e fu 
seguito il processo consigliato dalla farmacopea francese. 

Le foglie, tagliuzzate e pestate, furono spossate con alcool 
80 °/o, contenente 8 per 1000 di acido cloridrico. Distillato lo 
alcool si evaporò il residuo, fino a consistenza di estratto fluido; 
ripreso con un po’ d’ acqua ; si filtrò, si aggiunse un leggero 
eccesso di ammoniaca e si estrasse ripetutamente con clorofor- 
mio. Il cloroformio venne agitato con un po’ d’acqua, alla quale 
si aggiunse, goccia a goccia, dell’ acido nitrico diluito , fino a 
reazione leggermente acida, Il liquido acquoso, filtrato, fu eva- 
porato a secco, ripreso con alcool caldo a 90 °/ e lasciato cri- 

are sotto una oa in è presenza dell l'acido solforico. | 


— RI — 


Furono così ottenuti gr. 0,311 (0, 62 p. 1000) di una so- 
stanza gialliccia, che possiamo ritenere come nitrato di pilocar- 
pina impuro. 

Nel dubbio che la pilocarpina non fosse stata tutta estratta, 
le foglie, che erano state già spossate con alcool acido, furono 
sottoposte ad un altro processo di estrazione, trattandole con ac- 
qua contenente 1 °/, di acido cloridrico. Concentrata la solu- 
zione cloridrica, si aggiunse magnesia, si portò a secchezza, e 
si estrasse con cloroformio. 

Ma questa seconda prova non ci fornì affatto pilocarpina. 

La sostanza estratta col primo metodo in soluzione acquosa 
dava. precipitato coll’acqua di iodo e coi vapori di bromo; trat- 
tata con acido solforico concentrato ingialliva appena un poco 
di più, e per aggiunta, quindi, di bicromato di potassa si co- 
lorava a poco a poco in un bel verde; al microscopio lasciava 
vedere cristalli prismatici, rettangolari, diritti. 

Le prove fisiologiche misero fuori dubbio trattarsi veramente 
di pilocarpina: gr. 0,01. gr. 0,005 della sostanza iniettati sotto 
la pelle dei cani produssero abbondante salivazione, vomito e 
diarrea , in modo perfettamente uguale all’azione della stessa 
quantità del nitrato di pilocarpina del commercio. Una soluzione 
alli °/o, instillata nell'occhio di un coniglio, produsse la carat- 
teristica miosi. 

Per via di paragone, seguendo esattamente lo stesso SPS 
ho fatto la preparazione del nitrato di pilocarpina da 500 gf. 
di foglie di Jaborandi del commercio ; ottenni gr. o, 28, cioè 
0, 56 per 1000, di sostanza dotata delle stesse proprietà fisiche 
e fisiologiche di quella estratta dalle foglie fresche. 

Risulta, dunque, che il Pi/ocarpus PORRI cresciuto in 
Sicilia contiene pilocarpina. 

La quantità di pilocarpina, che esso contiene, noi l’: abbiamo 
trovato quasi eguale a quella che si contiene nelle foglie del 


| Jaborandi, che ci vengono dal Brasile. Ma una sola analisi e su 


piccola quantità di ‘materiale è cosa molto insufficiente per dare 


un giudizio, molto più che noi troviamo già assai discordanti i . 
doi dati degli autori sulla. se di pes Pisi, tu Ss e 
sE nelle aa del siriano SOT 


(SIAE (PT Pg re o at 


TIE 
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Molti autori si riportano ad una analisi del Merk di Darm- 
stadt, il quale estrasse 70 gr. di alcaloide da 100 Kg. di Ja- 
borandi, 0, 7 cioè p. 1000 (1). 

Secondo Gerrard (2) le quantità di PIOTTA ottenute 
variano da 0, 30 a 3, 5,7 per 1000. 

Terminerò osservando, che poichè il Pi/ocarpus pennatifolius 
cresce bene all'aria libera in Sicilia e mantiene il suo contenuto 
in alcoloide, potrebbe tentarsi su larga scala la coltura di esso 
fra noi; non si potrà però calcolare che su di un piccolo red- 
dito di foglie per ogni albero, essendo esso piccolo e di lento 
accrescimento. 


REVISIONE MONOGRAFICA DELLE SPECIE 
DEL GENERE NIGELLA per A. Terrracciano. 


Il presente studio serve d’introduzione ad un lavoro morfo- 
biologico, che comparirà quanto prima nelle « Contribuzioni alla 
biologia vegetale, diretta dal prof. A. Borzì », ed è un riassunto 
di quanto sul genere Nige//a potetti esaminare negli erbarii 
di Monaco, di Modena, di Napoli, di Palermo, di Padova, di 
Roma e nei pochi libri, onde disponevo, allorchè mi decisi a 
scriverlo. 

Contiene nella prima parte quelle osservazioni e discussioni 
di morfologia esterna, che hanno più stretto rapporto con la 
classificazione delle specie; ciò spieghi l’avere affatto trascurate 
quelle d'ordine anatomico e biologico, che spandono tanta luce 
nella ricerca sistematica delle forme e dei mutui rapporti inter- 
cedenti fra loro, e che pure ho in gran parte già compiute. 

Nella seconda ho prima descritte brevemente le specie così 
come mi parve meglio di circoscriverle , citando i sinonimi ed 


i Tibri ele SE consultate; ed ho poscia, nel modo che po- 


(1) Vulpian: Substances toxiques pag. 58. Hardy: De la pilocarpine 


ecc. Revue des sciences medicales t. XÎ, 1878 pag. 767. 


Sa Scudi prize seri Dictionn. de Thérap. Vol. III, pag. 194. 


tevo più completo, adombrata di ciascuna la distribuzione geo- 
grafica, aggiungendovi l'indicazione di quelle località, di cui mi 
fu concesso esaminare gli esemplari o secchi o vivi. Anco la 
parte bibliografica, che facilmente può fare chiunque disponga 
di gran copia di libri (i quali, se a me oggi non mancano, manca 
il tempo a riandare sul già fatto ed a riempire la lacuna com- 
messa per fatale necessità di cose), ho curata diligentemente , 
limitandola però alle opere più attendibili e da me esaminate. 
Del resto mi pare sufficiente abbastanza l’indicare per le spe- 
cie e le sottospecie, per le varietà e le sottovarietà gli autori 
che meglio le descrissero e meglio le figurarono; giacchè que- 
sti dati, col raffronto sugli esemplari veduti e di cui fedelmente 
cito le fonti, possono mettere chiunque sulla via per giudicare 
quanto io mi sia apposto al vero. 
x 

Il genere NigeZ//a, quale fu inteso dai signori Spenner, 
Baillon, Bentham ed Hooker, Prantl (1), e dai migliori autori 
di flore generali, comprendeva pure l’ antico genere Garide/la 
instituito dal Tournefort; ed Zrobatkos di Spach e Nige//a- 
strum di Moench vi appartenevano del pari quali sezioni. Io 
vi ho aggiunto il recente nuovo genere Aomaroffia di O. 
Kuntze; e così Nzge//a di Spenner (ovvero di Linneo, ma in 
senso assai più vasto) resta oggi costituita da 12 specie, diffuse 
nella regione mediterranea e nell’Asia occidentale, e da 5 se- 
zioni. Aomaroffia: fiori mediocri, involucrati, sepali (5) ses- 


(1) Bentham et Hooker: Genera plantarum, I, p 

Prantl K.: Beitràge zur Morphologie und Sei der Ranun- 
aceen, in Engler, Bot. Jahrb., IX 244. 
»  Ranun aceae, in Engler und basi Natirlichen 
zenfamilien, III, n. 2, p 
Spenner ù ©. Monographia generis Nige//Zae (da me però 
on potuta esaminare altrimenti che riassunta dal Wal- 
| pers, in Rep. bot. Syst. II, p. 741 e seguenti). 
Baillon sr ron des Renonculacées, in Hist. d. plan- 
I. p. 8-13 et 84. 


— 124 — 
sili, petaloidei, eguali.o poco più lunghi dei petali, petali (5) bi- 
fidi all’apice e provvisti di una fossetta nettarifera alla base, 
follicoli 3-5, saldati insieme sino alla metà, liberi nel resto e di- 
vergenti a modo di corna, semi trigono-compressi, profondamente 
reticolato-foveolati, pelosi;— Garide/la: fiori piccoli, sepali (5) 
decidui, non petaloidei, della metà più brevi dei petali, petali (5) 
unguicolati e provvisti di fossetta nettarifera all’ apice dell’ un- 
ghia, follicoli (2-3) brevemente rostrati, connati alla base e costi- 
tuenti una cassula 2-3 loculare; — Niîg e//ast7um: fiori grandi, 
gialli o quasi, simili per struttura alle tre seguenti sezioni, ma con 
stami per lo più uniseriati, cassule piano-compresse, semi appiat- 
tito-orbicolari e marginati; — Zur ige//a: sepali più lunghi dei 
petali, che sono numerosi e spesso due a due opposti e bilabiati 
e portanti nel labbro inferiore una fossetta nettarifera coperta da 
squama, follicoli (5-10) connessi fra di loro sino ai due terzi e 
con stili molto lunghi, costituenti ‘cassule 5-10 loculiri, a loculi 
tutti seminiferi. Si suddivide in A. Nzge//aria con sepali pa- 
tenti, cerulei, stami moltiseriati ed in 10 o più falangi, follicoli 
quasi compressi, più o meno saldati verso l'alto, formanti una 
cassula terminata da stili divaricati insieme con la porzione 
superiore libera dei follicoli, semi triquetri, lisci e rugosi o fal- 
cato-oblunghi e papillosi, ed in B. Sfe/Zaris con follicoli sal- 
dati sino ad un terzo o poco più in una cassula obconica co- 
stata e nel resto divergenti a stella, assottigliandosi gradatamente 
verso l’ apice stimmatifero, e con semi tri-quadrigoni papillosi. 
—Erobathos: fiori sempre involucrati, sepali e petali inten- 
samente colorati e variabili di numero, quasi simili per forma 
di nettario alla precedente sezione, ma con follicoli in numero 
mai diverso da 5, rigonfii e saldati fino all'apice in una cap- 
sula rigonfia del pari e tondeggiante, ro-loculare, con le sole 5 
logge interne provviste di semi triquetri, trasversalmente crestati. 
Ù Queste, lungi dall’ essere circoscritte da caratteri naturali e 
dal rappresentare delle unità organiche di un certo valore mor- 
.- fologico e filogenetico, corrispondono piuttosto al bisogno di ag- 
uppare, provvisoriamente e nel modo migliore, le specie sinora 


n saio Le gaù se non sono molte, hanno però subìto con 


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— 125 — 
i diversi autori di flore e di opere generali una diversa esten- 
sione numerica ed una più diversa interpretazione sistematica; 
onde il Prantl ne ammise 16 oltre quella descritta sotto X'o- 
maroffia, 10 i signori Bentham ed Hooker, 15 il Boissier e 
20 l’Index Kewensis. 

Seguendo criterii molto restrittivi ed abbastanza consoni alle 
odierne vedute filogenetiche , esse potrebbero venir distribuite 
anche in sette stirpi, cioè: Komaroffia monospecifica orien- 
tale —Garidella con due specie, delle quali una affatto orien- 
tale —Sativa con la specie omonima, —Arvensis con MN. ar- 
vensis L., N. fumariaefolia Ky., N. deserti Boiss..——Erobathos 
monospecifica,—Hispanica con N. kispanica L. occidentale e N. 
segetalis M. a Bieb. orientale —Nigellastrum con due specie 
‘orientali. Ma nemmeno con ciò si realizza quel concetto di su- 
bordinazione e quella delimitazione nei caratteri differenziali , 
utili a darci l’idea organica di sezioni naturalmente costituite e .; 
del naturale e gerarchico aggruppamento delle forme (1). $ 

I dati desunti dalla morfologia fiorale, in quanto cioè ri- 
guardino la conformazione dei nettarii, mi hanno porto un pri- 
mo elemento alla delimitazione delle specie; un secondo la con- 
formazione della cassula, che qui risulta costituita da numero 
variabile di follicoli, ora assottigliati a stili lunghi stimmatiferi 
in tutto il lato interno, ed ora terminanti in corna più o meno 
> brevi con stimma assai limitato all'apice; un terzo la forma del 
Di seme e la struttura del tegumento seminale. Di tutti e tre, 1 ul- 

| °°’. timo offre la maggiore stabilità, e costituisce il caposaldo nella 
identificazione e nella circoscrizione specifica; gli altri due hanno 
valore secondario, e concorrono, insieme con la struttura delle 
antere e la disposizione degli stami in serie più o meno nume- 
rose e raggianti od a spirale, a stabilire i nessi gerarchici tra 
di loro. Poichè i mutui rapporti tra la forma e la seriazione degli © 
i stami è degli stili par iipalzzonee sono snlaliange i 


(1) Gib elli E e Belli s. : Rivista critica e descrittiva delle piscia 
di 7rifoliwm italiane e affini, comprese nella sezione Lagopus. (La pre- 
fazione fapone criticamente i concetti forme alle ma : 


"i 


— 126 — 

collegati con la presenza dei nettarii nel genere Nigella; e qui 
i nettarii hanno, tra le Ranunculaceae, raggiunto forse uno 
dei migliori differenziamenti a compiere la funzione dicogamica. 
Disconoscere l’importanza di siffatti dati biologici, ai quali tutta 
è collegata la speciale simmetria e la caratteristica architettura 
fiorale del nostro genere, compreso nella tribù delle Helleboreae, 
sarebbe un procedere a ritroso di quei sani principî tassonomici, che 
oggi sono a base della sistematica filogenetica. Ma, appunto perchè 
di tali dati noi conosciamo l’origine, e tutte siamo al caso di valu- 
tare le variazioni avvenute nel tempo e nello spazio e le cause 
che potranno sempre in prosieguo produrvi alterazioni e quindi 
novelle forme, appunto perciò, dicevo, gli è che dobbiamo te- 
nerne conto più limitato, e trarne argomento per determinare 
con una certa approssimazione la seriazione specifica. Così, 
della presenza o meno di foglioline involucranti il fiore, che, 
se è tipico in Erobathos, presentasi accidentalmente in al- 
cune forme di NM. arvensis L.; del colore dei fiori, per quanto 
differenzii bene Nigellastrum da ogni altra Nige//a; della 
forma delle foglie, assai variamente divise e suddivise, mi sono 
solo giovato a completare la diagnosi ed a dare di ciascuna spe- 
cie la fisonomia completa. 

Intorno a ciò, del resto, parlerò lungamente in altro lavoro; 
frattanto è uopo che qui accenni, nel modo più sintetico pos- 
sibile, al come abbia applicati i caratteri già esposti riducendo 
il numero delle specie a 12, ed aggruppandole fra di loro e 
suddividendole , secondo il caso, in sottospecie, in varietà, in 
forme, e stabilendone la graduazione. 

Komarotfia ha una sola specie, N. infegrifolia Regel, 
che, alle note già indicate pel fiore ed i semi e le cassule, ag- 
giunge quelle del sistema di ramificazione e di infiorescenza e 
quelle delle foglie, semplici le inferiori e 3-palmatifide le cauline. 

In Garidella si comprendono due specie, che, a dir vero, 
nel sistema di ramificazione e di divisione della lamina foliare 
presentano assai grandi rassomiglianze; mentre una profonda 
differenza esiste nel fiore, che ha petali brevemente unguicolati, 
ed unghia canalicolato-tubulosa, a lamina lanceolata e profon- 


VARE a ae Ve 


damente fessa all’ apice da due lunghe lacinie in N. Garidella 
Spenner,—ed ha petali lunghissimamenté unguicolati, a lamina 
reniforme,- espansa, irregolarmente crenata ai margini, biloba al- 
l'apice e con lobi brevi e divergenti in N. unguicularis Spen- 
ner. In ambedue il nettare vien secreto alla parte bassa della 
lamina e superiore dell’ unghia, e tutto il nettario è circon- 
dato da peli lunghetti in questa ultima specie, protetto da un 
breve rialzo e da un ciuffo di peli inferiormente nella prima. 
Il Boissier, tra l’altro , aggiunge per nota differenziale di N. 
Garidella « seminibus ovatis, reticulatim exculptis », e per N. 
unguicularis « seminibus oblongis, reticulato-insculptis, praete- 
reaque profunde sulcis exaratis». Sottilizzando potrebbe però 
dimostrarsi che l’una cosa suona quasi l’altra; ma alla stregua 
di più accurate osservazioni risulta, che i solchi fra il reticolo 
di N. unguicularis trovansi anche nella prima, mentre ad am- 
bedue comune è il reticolo sollevato e racchiudente alveoli ir- 
regolari e più o meno infossati. 

La variabilità de’ petali , unguicolati o stipitati, maggior- 
mente si riscontra nelle specie della sezione Nigellastrum; 
poichè N. oxypetala Boiss., cheè a petali minuti ed attenuati 
in stipite ben visibile, ha lo stipite molto allungato nelle va- 
rietà noéana e fenuifolia Boiss., — brevissimo in M. orienta 
lis Linn.,—un terzo dei petali in N. ci/zaris DC. Le differenze 
vere sarebbero: per N. orzentalis i follicoli saldati sin oltre la metà 
e poco divergenti nella parte libera eretta, terminati da stili di- 
ritti e lunghi, percorsi da tre nervi sul dosso, di cui i due la- 
terali sono abbastanza distanti dal mediano e vi si congiungono 
con vene transverse, epperciò la considero specie da sè, — per 
N. oxypetala i follicoli connessi alquanto più sopra della metà 
ed assai divergenti all’apice, co’ nervi dorsali meno lontani dal- 
l’intermedio. Tale carattere avrebbe poco valore (giacchè, 
seconda del grado di maturità e di vigoria e di vegetazione in 
una pianta piuttosto che in un'altra, i follicoli si ingrossano 
od impiccioliscono , ed i nervi si accostano o slontanano e le 
vene appaiono variamente visibili), se non vi si aggiungessero 
3 abito generale e la posuliane struttura de’ petali e la forma i 


— 128 — 

stessa dei follicoli, rotondati in alto e ricurvi nel dosso e termi- 
nati da stili brevi incurvati, a costituirne una seconda specie 
autonoma. Però vi si distingue quale sottospecie la MN. cwlaris 
DC., che ha follicoli ispidi, saldati sino alla metà o poco meno, 
assai divergenti e con nervi più prominenti sul dorso, Nè ai 
semi, che, ovati nella specie, qui appaiono quasi orbicolari e 
come ondulati a’ margini, e nè ai sepali, che, glabri nell’ altra, 
qui alla base sono bianco-ispidi, siccome ispide sono le lacinie 
dei petali, è da porsi mente; poichè questi caratteri, non deter- 
minati da dati morfologici e biologici costanti, costituiscono e- 
lementi diagnostici fallaci sino per singoli individui cresciuti 
in luoghi diversi. 

Per quello che riguarda Erobathos fu già da altri lunga- 
mente discusso, se, data la formazione di un falso tramezzo en- 
tro ciascuna loggia della cassula, potesse ciò bastare a costi 
tuirne un genere autonomo; ma le conclusioni furono negative. 
Io qui ora noterò solo il fatto, che l’ unica specie’, N. dama- 
scena Linn., benchè la più diffusa, offre relativamente un minor 
numeto di variazioni di quanto non potrebbero darne l’area e- 
stesissima di distribuzione e gli effetti della cultura; e le varia- 
zioni, caratterizzata come essa è dalle foglie superiori avvolgenti 
il fiore, consistono appunto nella maggiore o minore lunghezza di 
siffatte foglie involucranti, nel numero dei sepali ora interi ed 
ora fimbriati, in quello dei nettarii ovunque costanti di forma. 
Così abbiamo, accanto ad un’ «. z0ormatis, una f. Bourgaei (Jord) 
comprendente le forme micrante derivate dal suo differenziamento 
morfo-geografico, ed una <. elafa (Boiss.). Hanno tutte e tre 
isemi triquetri, RESA crestati, e le cassule membranose, 
ovato-rigonfie; ma i fiori piccoli e l’ abito quasi rachitico della 
f. ce la dimostrano quale forma spontanea della regione medi- 
terranea occidentale, e le cassule terminate da stili eretti e più 
brevi di esse e la struttura dei sepali e delle antere ci fanno 
vedere in y- una seconda forma spontanea caratteristica dell’ e- 
stremo Oriente. La £. entra morfologicamente nel ciclo di varia- 
zioni di x. rormatis; ma non così <, la quale segna il passaggio 
| con le specie della sezione Eunigella, massime con N. arver- 
do: sis Linn., onde il Koch bene la descrisse per N. intermedia. 


— 129 — 

La sezione Eunigella, così com’io l’ho intesa e divisa in 
Nigellaria e Stellaris, comprende il maggior numero di 
specie, delle quali alcune da lunga pezza coltivate a scopo me- 
dicinale e per condimento di cibi. A Nîge//arîa spettano al- 
cune con semi lisci ed altre con semi o papillosi o rugosi, sem- 
pre però triquetri; N. Azispanica e N. segetalis da un canto, N. 
sativa e N. arvensis dall’altro.—N. sativa Linn. ha i sepali bre- 
vemente unguicolati, ottuse le antere, e le cassule, ovate, co- 
stituite da 5-7 follicoli turgidi, arrotondati sul dosso, quasi ca- 
renati e tubercolati, verrucosi, saldati sino all’ apice, semi tri- 
quetri, ad angoli rilevati, rugosi o rugoso-scabri nelle facce. 
Presenta una notevole differenziazione in {ì. hispidula (var. bra- 
chyloba Boiss.) a cassule densamente verrucose ed a fiori più 
piccoli; qui deve riferirsi N. #uncata Viv. a cassule con stili 
brevissimi e troncate, mentre N. indica Roxb. in nulla differi- 
sce dall’ x. normalis, ed è la forma coltivata nelle regioni sub- 
tropicali ed in Oriente.—N, Aispanica Linn., descritta con an- 
tere apicolate, cassule ovato-coniche, follicoli carenati e bisolcati 
e tricostati solo alla base del rostro, lisci o ghiandoloso-tuber- 
colati, saldati quasi sino all’ apice, è da tutte le altre distinta 
per la forma ed il colore del fiore, ed i semi triquetri, lisci, va- 
riamente macchiettati di scuro. Presenta una {ì. gallica (Jord.) 
a fiori assai piccoli e cassule arrotondate verso la base e lisce 
o lievemente ghiandoloso-tubercolate, ed una y. intermedia Cos- 
son!,a follicoli lisci o ghiandoloso-tubercolati, ed a fiori inter- 
medii fra « e f, che sono le due forme geografiche estreme com- 
prese entro i limiti della sua variabilità.—A semi lisci del pari, 
ma con facce compresse ed angoli assai prominenti sì da parere 
alati, è N. segefalis M. a Bieb. con 8. armena (Boiss.); non ho 
esitato a ritenerla autonoma per tutto un insieme di caratteri 
desunti dai sepali brevemente unguicolati e dai petali confor- 
mati a nettario in modo ben caratteristico. I fiori sono piutto- 
sto piccoli, le antere mutiche ed appena o lievemente apicolate, 
i follicoli arrotondati ‘sul dosso e minutamente tubercolati, riuniti 
in cassula obconica o turbinata; onde taluni stimano riferirla a 
N. arvensis quale varietà, ed altri da escludere del tutto dal no- 

16 


— 130 — 
vero delle specie. Io però, considerata la somma di note comuni 
con N. hispanica L, e la distribuzione geografica, inclino a cre- 
dere con una certa probabilità, che ambedue costituiscano una 
sola stitpe,—Specie molto ricca di forme è N. arvensis Linn, con 
i sepali lungamente unguicolati, i petali ad unghia breve e pelosi, 
le antere manifestamente apicolate, e le cassule, quasi coniche, 
formate da 5-7 follicoli solcati sul dosso € tricostati o trinervi 
e connessi sino alla metà od oltre, La quale io ho creduto, dal 
punto di vista morfogeografico, ripartire in un'a. z0rma/is, i cui 
catatteri corrispondono alla specie linneana,—in {. g/axca ad an- 
tere brevemente apicolate e follicoli connessi sin oltre la metà, 
granulato-scabri, ed è pianta glauca, abitatrice della regione me- 
diterranea orientale insieme con le varietà crassifolia e micro- 
carpa,—in y. divaricata ad antere apicolate e follicoli terminati 
da stili circinnati, ed è erba ramosa, a rami divaricati, pro- 
pria del bacino occidentale mediterraneo con le varietà glauce- 
scens e Catenae,—ind. involucrata a fiori circondati dalle foglie 
superiori, a follicoli angusti, saldati sino al mezzo e poi alquanto 
più divaricati, e trovasi nella Grecia e regioni limitrofe insieme 
con la varietà caudata. 

È per questa, che la sottosezione Stellaris con le specie 
N. fumariaefolia Kotschy e deserti Boissier si congiunge a 
N. arvensis e quindi alla sottosezione Nigellaria.—N. fuma- 
riaefolia K y., di cui ho esaminato buoni esemplari da erbario, 
ai caratteri delle foglie e dei fiori aggiunge quelli peculiari della 
cassula, conformata a stella, con 4-5 follicoli saldati per un quarto 
e nel resto gradatamente restringentisi a punta, e dei semi; la 
N. stellaris Boissier ne costituisce una forma locale, degna 
però del maggiore interessamento.—MN. deserti, da me intesa co- 
me per primo la descrisse Boissier, è specie appunto deser- 
tica, e può, fino ad un certo punto, rappresentare un tipo ve- 
ramente spontaneo di //zg 27/2, donde forse l’uomo trasse le pri- 
me piante, che oggi si sono così largamente cliffuse e differen» 
ziate. Non avendo potuto esaminarne esemplari, ho dovuto li- 
mitarmi a studiare le descrizioni, dalle quali mi sono formato 
il criterio, che debba ritenersi specie autonoma insieme con le 


— izr— 
var, arabica ed assyriaca, da un lato collegata a N. arvensis d. în- 
volucrata var. caudata, e dall’altra a N. fumariaefolia. Perciò non 
fui azzardato quando affermai appartenere ad unica stirpe N, 
arvensîs , IN. fumariaefolia , N. deserti, i cui caratteri differen- 
ziali non sarebbero oggi dovuti che a condizioni pure e sem- 
plici di adattamento. 


* 
* * 


La ristrettezza dello spazio mi impedisce di dire qui, anche 
sommariamente, i rapporti che esistono fra le specie del genere 
Nigella e quelle dei generi affini; poichè ciò importerebbe una 
discussione, che è ben difficile riassumere con chiarezza ed in 
modo esauriente. Dirò piuttosto se e quanto sul numero delle 
forme, oggi descritte e ritenute specificamente ben distinte, ab- 
bia influito la mano dell’uomo, e se anche dall’attuale loro di- 
stribuzione geografica possano trarsi criterii d’ ordine filogene- 
tico. 

N. integrifolia Regel vive al margine dei campi nel Tur- 
kestan; —N. unguicularis Spenn. nell'Asia. Minore pe’ luoghi 
ombrosi di Siria, Palestina, Galilea ed Antilibano, Kurdistan ; 
—N. Garidella Spenn. in Oriente per le parti sterili incolte della 
Tauride, Armenia, Persia boreale, Frigia, del Caucaso, di Creta, 
Cipro, e nella Francia tra le vigne e gli oliveti, e nella Spagna 
tra’ campi sterili ed incolti e le messi della regione più bassa; 
— N. oxypetala Boiss. pe’ colli e nei coltivati della Cappado- 
cia, Armenia, Siria, Caucaso, con {. ci/zaris in Cipro, Galilea 
e Siria; NM. orientalis Linn. pe’ campi, e, sempre attraverso le 
colture, da’ campi a’ colli di mezzana altezza nel Caucaso, Rus- 
sia Asiatica, Asia Minore, Ponto, Cilicia, Siria, Assiria, Arme- 
nia, Persia;—N. damascena Li inn. dappertutto fra le messi, per 
le vigne ed i campi incolti ed i luoghi rupestri ombrosi ed i 
colli secchi, dalla regione inferiore alla montana in Spagna, per 
la regione dell'olivo in Francia, dalla marina alla campestre in 
Italia, dalla campestre alla collina nel resto dell’ Europa meri- 


dionale ed orientale sino in Grecia, dalla littorale mediterranea 


alla montana inferiore nell'Africa boreale, spingendosi quinci e 


quindi dal Marocco all’ Egitto, e con . e/a/a nell’ Asia Minore 
| Lidia, Bitinia, Cipro, ecc.;— N. safzva Li nn. sempre ne’ luoghi 
coltivati in Oriente e nell’ Africa boreale ed in Italia e nella 
Spagna, in Francia salendo per la regione collina de’ Pirenei 
orientali a Conflient, e con la {. brackyloba a quella submon- 
tana di Cilicia e di Siria;—N. Aispanica Linn. pei luoghi argil- 
losi e calcarei sterili della regione inferiore nella Spagna, con 
8. gallica tra’ vigneti ed i coltivati in Francia e con Ò. Interme- 
dia nell’ Africa boreale ed in Sicilia; — N. segetalis M. Bieb. 
tra’ luoghi abbandonati , ed un giorno coltivati, dell'Asia Mi- 
nore, Cappadocia, Armenia, Tauride, Persia; N. fumariaefolia 
K y. nelle terre aride delle isole Cipro e Carpatos, con fi. stellarzs 
in Cilicia e Siria;—N. deserti Boiss. pei deserti dell'Arabia pe- 
trea, con f. assyriaca in quelli d’Assiria, Psidia e Panfilia;—N. 
arvensis Linn, ovunque tra le messi, ed o lungo i campi o, da 
essi sfuggita, nelle parti sterili di quasi tutta l’ Europa media 
ed australe e dell’Africa boreale. Presenta, tra le forme ben defi- 
nite: in Grecia ed Asia Minore la è. invo/ucrata con la var. cau- 
data in Mesopotamia, la 8. g/auca in Frigia, Armenia, Panfilia, 
Tauride, Prov. Transcaucasiche, con varietà in Rumelia e Bul- 
garia (tuberculata), in Licia, Siria, Palestina, Cappadocia (cras- 
sifolia), in Creta e Cipro (microcarpa), la ‘{. divaricata limitata 
alla Sicilia ed alla Calabria, con varietà in Sardegna, Corsica, 
ed altrove nel nostro bacino mediterraneo occidentale. 

Di tutte è ben noto, che N. safzva coltivossi in tempi an- 
tichissimi per i semi aromatici, e che a tale scopo ed anche per 
ornamento si coltiva oggidi N. damascena; devesi quindi a ciò 
se questa occupi ora un’area estesissima, e quella la vada a 
poco a poco restringendo. Per ambedue fu l’uomo direttamente 
ad operare la disseminazione (pur non escludendo le ordinarie 
vie naturali); indirettamente per N. arvensis, che, abitatrice sem- 
pre delle messi, egli ha trasportato da ùn punto all’altro insie- 
me con i frumenti. Gli è perciò che quest’ ultima, emigrando 
di continuo e subendo così ogni volta le più svariate influenze 
di clima e di suolo, ha assunta la tendenza ad assumere certi 
caratteri affatto locali e quella plasticità, per cui non v’ha luogo 


ni als» itgiot 


nr ERRE 
VIE SEP VE PI 


ù — 133 — 


ove non si sia differenziata in una varietà speciale, quando so- 
pravvisse alla scomparsa delle culture con cui fu introdotta. 

Nè minore influenza ebbe la mano dell’uomo nel trasportare 
dai suoi luoghi natii la N. segetaZis, la quale si sarebbe, a giu- 
dizio mio, fissata in occidente con N. kisparica , diffusa oggi 
pei giardini a scopo ornamentale, e donde va di mano in mano 
sfuggendo per differenziarsi in sottospecie ed in forme (N. gaZ 
lica, N. gaditana, N. intermedia) abbastanza ben definite. 

Nell’Europa occidentale e meridionale adunque per ragioni 
di culture o direttamente od indirettamente l’ uomo trasportò 
le N. damascena, N. sativa, N. arvensis, N. hispanica, N. Gari- 
della, le quali si collegano geograficamente alle specie orientali. 
In Oriente, allo stato puramente spontaneo, vive N. deserti, ma 
la sua origine da M. sfe/laris propria delle messi e dei luoghi 
coltivati non è a discutersi, siccome da questa proviene N. fu- 
mariaefolia di Cipro; tutte e tre poi rientrano nel tipo di N. 
arvensîs, nelle varietà e forme descritte per microcarpa e cau- 
data da Boissier. Dall'altro canto N. segetaZis è in rapporti ge- 
netici con N. safzva mediante le rispettive sottospecie {}.. ar72e2a 
e £. brackyloba, le quali alla loro volta rientrano nel tipo di M 
arvensis, per quanto oggi differiscano per la struttura del tegu- 
mento seminale : l’esame minuto del passaggio dall’ una all’al- 
tra esporrò largamente quanto prima. 

Del resto mi riserbo di trattare a lungo i nessi intercedenti 
tra impollinazione e forma del fiore, tra disseminazione e forma 
| del seme, e quanto ambedue abbiano determinata la formazione 
delle attuali specie, così profondamente separate l’una dall'altra 
dal carattere dei semi, compressi ed alati od ellissoidi, triquetri 
o triquadrigoni, lisci o rugosi, crestati, 0 foveolati. Ed allora me- 
glio apparirà se e fino a quanto il genere Nige//a derivi od 
abbia dato luogo a nascimento ad altre Helleboreae affini; e 
come e perchè esso debba contenere le non poche specie da 
parecchi designate sotto generi autonomi. 

Intanto piacemi accennare, che il perianzio di N. arvensis 
Linn. si presenta con cinque sepali ed otto petali; mentre N. 
Garidella Spenn. ha cinque sepali e cinque petali, gli uni due 


E SATO 


:(A3\Eich\er: : Miibendiagzanne 


a due sovrapposti agli altri. Però, bene esaminando la cosa, si 
troverà che anco in N. arvernsis si riscontra tale posizione, salvo 
che i tre petali soverchi costituiscono un terzo verticillo: questi 
tre petali adunque sono da considerarsi siccome sdoppiati dai 
tre corrispondenti opposti, sdoppiamento che spesso sì verifica 
sulle piante coltivate nei nostri giardini (1). — Gli stami in M 
Garidella sono ipogini, ineguali, disposti a spirale, in serie rag- 
gianti, pochi per ogni serie; in N. arversis stanno con la stessa 
spirale, ma, più numerosi nelle spirali secondarie, sono assai vi- 
sibili ed appaiono falsamente sovrapposti in serie verticali. —Il 
numero dei follicoli è affatto secondario, siccome la maggiore 
o minore lunghezza degli stili; poichè carattere morfologico 
di più grande interessamento è la presenza delle placente mol- 
tiovolate all’ angolo interno di ciascun ovario, I follicoli in M. 
Garidella sono 2-3 e saldati solo alla base; 3 e si saldano sino 
a metà in MN. integrifolia ; 4 e 5 uniti sino alla metà o poco 
oltre in N. arvensis; in N. sativa Linn. 5 a 6 connessi quasi 
sino all’ apice ; 6-10 in N. hispanica saldati poco più oltre del 
quarto superiore. In N. orientalis Linn. sono variabilissimi di 
numero e di forma e di inserzione, da 3 a 9, ora rigonfii e 
patenti per saldatura affatto basilare, ed ora eretti perchè conni- 
venti sino oltre i due terzi, con stili dritti o crassi o sottili (2). 

Le maggiori divergenze sarebbero rappresentate da N. da- 
mascena Linn. per l’ovario ed i frutti assai singolari. I quali, 
secondo ebbi agio di esporre più sopra, si presentano siccome 
una cassula rigonfia a dieci logge, di cui cinque vere interne 


| fruttifere e cinque esterne false sterili; quelle, congiunte sempre 


fra loro dal basso all'apice, hanno all’angolo interno la colonna 
placentifera moltiovolata, con ovoli numerosi in doppia serie. Il 
numero de’ petali ne è assai variabile; l’Eichler (3) ne osservò 


G) dpi; H.: Histoire des plantes, Monogr. Ren, I, p. 8. 
s A.: Le ranunculacee del Piemonte, p. 12-14. 
(2) Baillon Hi re sur la famille des Renonculacées, in A- 
s IV. p. 1-43. 
i di 190. 


— 135 = 


9, ed il Wydler (1) 9g serie di stami con 8 petali ed anche 10, Le 
foglie superiori, formanti un involucro intorno al fiore ed alter- 
nanti co’ sepali, sono 3 e quasi sopra un solo piano. Tale ca-. 
rattere sì riscontra presso N, întegrifolia ed in alcune forme di 
N. arvensis e specie affini; ma qui, se non stanno sopra lo 
stesso piano, si continuano con il calice secondo la spirale tipica 
di ?/,. E così N. damascena, anco a causa della morfologia tutta 
del fiore, rientra nel tipo generico, salvo a rappresentare ge- 
neticamente una forma evoluta degna del massimo valore. 

D'altra parte, sotto questo punto di vista, è appunto nel ge- 
nere Nigella, con le specie delle sezioni Komaroffia e Ga- 
ridella, che si prepara e si inizia l’infiorescenza racemosa di 
parecchie Rarunculaceae. Benchè le foglie sui rami superiori 
siano in N. Garidella ed unguicularis Spenn. limitate talvolta 
a 2, semplicissime o squamiformi, pur mancando affatto in al- 
cune forme desertiche di N. deserti Boiss., sono indeterminate 
nelle altre specie e numerose al pari che sul fusto ; epperciò 
tutti i rami secondarii appaiono e sono eguali al germoglio prin- 
cipale. Dei fiori, mentre i terminali si aprono sempre prima, i 
laterali sì svolgono od în serie discendente /N. safiva, arvensis 
e specie o forme da essa derivanti, orzentalis con oxypetala, hi- 
spanica), ovvero in serie divergenti (N. Garidella con unguicu- 
laris, integrifolia, ed in parte N. damascena) (2). 

E se continuassimo le ricerche, confrontando con que’ ge- 
neri in cui identica è la disposizione spirale degli stami, ed i- 
dentiche la posizione reciproca de’ verticilli esterni del fiore e 
la placentazione e lo sviluppo degli ovarii ( per esempio /e/ 
phinium), noi sempre più ci convinceremmo , che Nigella, e 
presa in se stessa e presa in rapporto con molte /e//eboreae della 
sottotribù delle De/fhirieae, costituisce un gruppo ben definito. 
Il che ci viene massimamente confermato dagli studi sulla strut- 


(1) Wydler: Kleinere Beitràge zur Kenntnis einheimischer Gewa- 
chse, in Flora, 1859 (mi è sfuggito îl numero della pagina, nè ho per — 
ora questo lavoro a mia disposizione). 
{2) Pramtl: Beitr.,.i. c. 


— 136 — 


tura interna (1); la quale è novello elemento per non separare 
da Nigella Linn. la Garidella Tourn. e Komaroffia Kze, ed 
a collegare sempre più intimamente fra loro le varie sue specie. 


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GELLA. 


Sepala 5, petaloidea, imbricata, regularia, decidua,— petala 
5-10 (rarius plura), geniculata et varie unguiculata, apice bila- 
biata et intus nectarifera,—folliculi 3-5 ad Io (rarius 2 v. 15), 
sessiles, plus minus inter se connexi, pluriovulati, intus ex 
apice dehiscentes,—semina v. subcompressa, marginata, v, angu- 
lata, testa crustacea v. subcarnosa, laevia v. granulato-scabra v. 
cristato-rugosa. 

Spenner (1829), Monogr. Nigell. ex Wa/pers (Rep. bot. syst. 
II, p. 741), et (1829) FI. Friburg. III, p. 1033.— 2Zextham et 
Hooker (1862), Gen. pl. I, p. 8.—Moggridge (1864-68), Contr. 
fl. Ment. pl. 52 bis.—Zaz/on (1867-69), Hist. pl. Monogr. Ré- 
nonc. I, p. 8-13 et p. 84.— Wi/lkomm et Lange (1880), Prodr.. 
fl. Hisp. III, p. 963.—Prart! (1887), Beitr. Morph. Ran. p. 244, 
et (1891) Naturl. pfl, famil. Ranunc. III, fasc..II, p. 57.—owy 
et Foucaud (1893), FI. de France, I, p. 120. 

Nigella et Garidella Linn. ef Auct. omn. 

Helleboreae Nigellinae .Spack (1839), Suite è Buffon. 
VII, p. 290 et p. 299-312. 

Komaroffia O. Kze (1387), in Act. h. Petr. X, p. 144. 

Observatio : herbae annuae, in regione mediterranea et Asia 
praesertim occidentali sponte crescentes, quaedam etiam cultae. 
Folia caulina alterna, subpinnatim dissecta, segmentis angustis- 
simis, superiora v. a flore remota v. florem involucrantia, Flo- 


( r) Marie P.: Becherches sur la structure des Renonculacèes, in Ann. 
. nat., 6"? serie. XX, p. 1-180. 
n° sio A.: Ranunculaceen, Beitràge zur anatomischen Systema- 
tik, in Bot. Hefte hrsg. v. Wigand. I. p. 3-50. 
Leste: “ Vergieichende Anatomie der Wurzel, Beitr. anat. 
in Bot. Hefte, hrsg. v. Wigand. IL p. 2-24. 


oe 137 pen 
res albidi, coerulei, rubescentes, flavicantes, staminibus nume- 
rosis, nunc unica et nunc multiplici serie spiraliter dispositis, 
antheris v. muticis v. connectivo plus minus longe producto 
et apiculatis.—Seminum forma et capsularum structura in sec- 
tiones quinque genus distinguitur: 


Semina plana: . È " ; . III. Nigellastrum. 
Semina oblonga v. ovato-oblonga: . II. Garidella. 
Semina ovato-angulata, trigona v. triquetra : 

* folliculi 5, biloculares, loculo interiore tantum se- 
minifero, usque ad apicem in capsulam inflatamy sty- 
lis terminatam; connexi : . IV. Erobathos. 

*#£ folliculi uniloculares, omnes seminiferi : 

3-5, in capsulam 3-5 locularem, 3-5 cornutam con- 
nexi: } s 3 i I. Komaroffia. 


4-12, a basi ad medium v. ultra varie connexi, dorso 
trinerves, stylis rectis v. divaricatis longe terminati: 
. © V. Eunigella. 


Sectio I. Komaroffia : folliculi 3-5 sessiles, ultra medium 
connexi et in cornua obconica angulato-divaricata abeuntes, se- 
minibus triquetris, a latere compressis, pilosis, profunde reticu- 
latim exaratis;—flores involucrati. | 

O. Kuntze (1887), PI or. Ross. in Act. h. Petrop. X, p. 144; 
pro genere. 

Observatio : sepala 5 petaloidea, sessilia, petala 5 parce ligu- 
lata, basi fovea nectarifera subplana munita et apice biloba, sta- 
mina 8-10, capsula e folliculis 3-5 varie connexis, pluriovulatis, se- 
minibus trigono-compressis, constituta; folia inferiora lanceolata, 
superiora palmatisecta, suprema plus minus flores involucrantia. 
Hisce notis generice haud distinguendam Xomaroffiam, et, 
dum Nygellas e sectione Eunigella cum Calthaeis et 
Isopyraeis conjungit, ante Garidellam locandam puto. 

1. N. integrifolia Rege/ (1870), Suppl. II ad En. pl. Se- 
men. in Bull. Soc. nat. Mosc. XLIII, p. 246, n. 43-a.: 

flores sepalis ovato-oblongis, extus puberulis, obtusis, erec- 

i » 


— 138 — 


tis, petalis ciliatis sepalis paullo brevioribus, apice bifidis, basi 
intus fovea nectarifera munitis; staminibus 8-10, antheris mu- 
ticis, petalis brevioribus , folliculis 3-5 extus puberulis in cap- 
sulam ovatam ad medium v. ad tertium superiorem usque con- 
nexis, et in cornua vacua erecta, dein angulato-divaricata ter- 
minatis, seminibus triquetris, lateribus compressis , albo-pilosis, 
transverse profunde et reticulato-rugosis. 

Aitchison, Afgh. delim. p. 30, in Trans. linn. Soc. 2. ser. 
DUI 
- N. diversifolia Zranchet (1883), PI. turk. in Ann. Sc. 
nata 6"° série, XV, p. 220. — Trautvetter (1884), Incr. fl. ross. 

5833, pe.364, in. Act. h, Pett. IX. 

Komaroffia diversifolia O. Aze (1887), op. cit. in Act. 
h.. Petr. X, p.-144. 

Icones: Frarchet, 1. c. t. 10.—Aîtchison, 1. c. t. 2. 

Habitat: ad margines agrorum Turkestaniae (Tangi Cha- 
ram) et Afghaniae (Badghis), nec non regionum cis et translien- 
sium (Mogol-Tan e Kckarli-Tan). 

Vidi specimina : Turkestan prope Torschvent (Rege/!), culta 
ex seminibus h. Petropolitani, iulio 1890 (ex 4erb. Monacensi!), 
culta in h. Panormitano (70dar0?). 

Observatio : tota planta viridis, tenuissime puberula, cau- 
libus erectis, pedalibus v. ultra, apice plus minus longe ramo- 
sis, ramis strictis, paniculatis, gracilibus, in florem terminatis, 
foliis adpresse-pubescentibus, infimis oblongo-linearibus, integer- 
rimis, margine plus minus scabris, superioribus sensim sessili- 
bus et palmato-partitis, segmentis longioribus linearibusque, 
summis flores involucrantibus, involucro flore duplo longiore et 
in lacinias paucas subdivaricatas lineari-filiformes partito, Inflo- 
rescentia cymosa, floribus subsessilibus, 7-8 mill. longis v. ultra. 


Sedtio II. Garidella Spenner : folliculi 2-3, basi in capsu- 


lam 2-3 locularem, stylis abbreviatis v. subnullis terminatam 
connexi, seminibus oblongis, obovatis, dorso prominule-subcari- 


natis, irregulariter reticulato-rugosis v. pene subfoveolatis;—flores 


|. solitarii, nudi, longepedunculati. 


— 139 — 


Tournefort 1700), Inst. p. 655. t. 430, et Zàrx. (1737) ex 
Codice n. DCXXIV, p. 438; pro genere. 

Spenner (1829), Monogr. Nigell. ex Wadpers, 1. c.— Willkomm 
et Lange (1880), Prodr. fl. Hisp. III, p. 963.—Rouy et Foucaud 
(1893), FI. de France, I, p. 122; pro sectione. 

Observatio : flores longepedunculati , solitarii, caules angu- 
lati, ramis paucis, subnudis, elongatis, foliis raris, nunc mul- 
tifidis, saepe pinnati-laciniatis, segmentis anguste-linearibus. — 
Pro genere ab auctoribus nonnullis hactenus Garzde//a de- 
scripta, sepalis 5 caducis, subunguiculatis, inaequalibus, 3 exte- 
rioribus, 2 interioribus maioribusque, petalis 5 plus minus longe 
unguiculatis, bilabiatis, receptaculo plano et disco annulato 
parvo , staminibus 10-40, antheris minimis, suborbicularibus, 
exterioribus 5 maioribus, ovario 2-3 loculari, pluriovulato , o- 
vulis biseriatis, placentatione centrali, stylis 2-3 minimis, cap- 
sulis 2-3valvibus, laevibus, Sed hisce notis nihil a Nz7geZ/a dis- 
similis, et solum pro sectione consideranda, 

2. N. Garidella .Sfezzer (1829), Monogr. Nigell. p. 11, ex 
Walpers 1. c.: 

flores sepalis parvis, dimidio petalis brevioribus, patulis, 
oblongis, petalis 5 subsessilibus, patentibus, ungue parva et 
calyce multo breviore, tubulosa, fovea nectarifera infra unguis 
apicem gibbum, superne profunde bilabiatis bifidisque , labio 
exteriore in laminas duas longe producto; staminibus 10-12 v. 
pluribus, corolla brevioribus; capsula e folliculis 2-3 basi tantum 
connexis, dorso laevibus, inflatis, stylo brevissimo terminatis, 
seminibus ovato-oblongis, fuscis, dorso rotundatis, altero latere 
leviter carinatis, extus omnino irregulariter reticulatim exculptis, 
subfoveolatis. 

Baillon (1867-69), Hist. d. plantes. Monogr. Renone. I, p. 8. 
—Rouy et Foucaud (1893), FI. de France, I, p. 122. 

N. Garidelli Moggridge (1874, ed. II, et 1864-68, ed, I, 
fide Burnat), Contr. fl. Ment. pl. 52 bis. 

N. Nigellastrum Willkomm et Lange in Prodr. fl. 
Hisp. III, p. 963. 

Garidella IA Linn. Sp. pl. p. 608 et Ba n 


— 140 — 


3308, p. 439.— Gerardî (1761), FI, gallo-prov. p. 390.— Moenchk 
(1802), Suppl. ad Meth, pl. p. 93.—2C. (1818), Syst. nat. I, 
p. 325, et (1824) Prodr. regn. veget. I, p. 48, et (1815) FI. fr. 
IV, p. g11.—Der (1831), Hist. dichl. pl. I, p. 47.— Grenier et 
Godron (1848), Fl. de France. I, p. 42.— Woods (1850), Tou- 
rist's flora, p. 8.—Steven (1856), Verz. in Bull, Soc. nat, Mosc. 
XXIX, p. 282.—Poxzolz (1862), Fl. départ. Gard. I, p. 27.— 
Boissier (1867), Fl. or. I, p. 64.—£Reaulin (1869), Descr. phys. 
île Crète, p. 397.— Ardoino (1879), FI. anal. Alp. marit. p. 21, 
edit. II,— Co/meiro (1885), Enum. rev. pl. Hisp, Lusit. I, p, 70. 
Gillet et Magne (1867), Nouv. fl. Fr. p. 17. — Burnat (1893), 
Fl. alp. marit. I, p. 46. 

G. anethifolia SaZs8. (1796), Prodr. p. 374 

G. nigellaeformis ,S7 Zag. (1880), in Agi Soc. bot, 
Lyon. VII, p. 126. 

G. nigelliformis .S7. Zag. (1881), op. cit. VIII, p. 203. 

Icones: Ad. ic. in Codice Linnaeno relatas, adde (Gaertn., 
Fruct. et sem. II, t. 118.—Lam., Ill t. 379, f. 1. — Sidia. et 
Sm., Fl. graec. t. 443.— Bot. Mag. t. 1266. —— Payer, Org. fl. 
f. 56.—Moggr., 1. c.— Garidel, Aix. p. 220, t. 39 (fide Rowy 
et Foucaud). 

Habitat: in agris sterilibus, arvis incultis apricis, vineis, 0- 
livetis, et inter segetes regionis inferioris Hispaniae or. et 
austr., Galliae austr., Tauriae et prov. Caucasicae et Transcau- 
casicae, Armeniae mer., Asiae Minoris, Cypri; Cretae, Persiae 
borealis, Phrygiae, etc. 

Quoad habitat, sub G. Nige/lastro, confer etiam : 

Lamotte (1847), Catal. pl. vasc. europ. centr. p. 9.—Nyman 
(1854-55), Syll. fl. europeae, p. 180, et (1878) Consp. fl. eu- 
rop. p. 17, et (1889) Suppl. II, p.11,— Weiss (1868), Beitr. fl. 
Griech. u. Creta, p. 51.— of (1886), Add. consp. fl. europ. 

p. 6.—Smirnow (1887), Enum. ésp. pl. vasc. Caucase, in Bull. 
Soc. nat, Mosc, I—Reckinger (1894), Beitr. fl. Persien, in Beitr. 
zool. bot. Gesellsch, Wienn. 

Vidi specimina: terrains incultes le long de le voie ferrée 
entre Berre et Merveille (Axtemarz /), Provence è Chambery 


— Igl — 


(Bonjean!), île de Crète (.Szeber/), Marseille (Grenzer!, Jordan!), 
champs de blé au bas de la colline de Mar Eliar (S4-E#ef), 
près de l’Aida (Gaz/lardat !), Quchak Phrygiae (2alansa!), culta 
in h. Bisignano (Gwssone !), in Karabagh orientali (Szovzts / ex 
h. Petrop.), Galloprovincia (Zuecarini/), in fruticetis prope Epio- 
tissa (Sinfenis et Rigo!) s in monte Pentadactylos (.Sinzenzs e? 
Rigo !). 

Observatio: caules elati, simpliciter ramosi, glabri, canali- 
culati et striati, foliis inferioribus bipinnatis et petiolatis, seg- 
mentis filiformibus, superioribus trifidis setaceis filiformibusque, 
sessilibus; flores parvi, petalis unguiculatis, ungue sepalis parce 
longiore et canaliculata, inter unguis apicem nectariferis, limbo e- 
longato, valde .ciliato, bilobo, labio exteriore bifido in laminas 
duas divergentes longas lanceolatas partito, interiore minimo, 
sub-integro; capsula glabra, oblonga, e folliculis 2-3 oblongis, 
stylo brevi terminatis, constituta. 

3. N. unguicularis .Sfexzer (1829), Monogr. Nig, p, 8 ex 
Walpers 1. c.: 

flores petalis 5, longe unguiculatis, erecto-conniventibus , 
ungue calyce 2-3 plo longiore, limbo reniformi, margine undula- 
to, superne magis piloso, bilobo, lobis approximatis; staminibus 
ad 40, interioribus sensim brevioribus; capsula e folliculis 2-3 
parce ultra basim connexis, dorso scabris, constituta, seminibus 
oblongis, reticulato-insculptis et profunde sulcis exaratis, 

Garidella unguicularis Zam.(1793), IIl. tab, 379, fig, 2, 
— Poiret (1806), Encycl. méth. Suppl. II, p. 709.—2C. (1818), 
Syst. nat. I, 325, et (1824) Prodr. regn. veg. I, p. 48, — Don 
(1831), Hist. dichl. pl. I, p. 47--> 2esssier (1867), FI. or, I, 
p. 64. 

Icones: Barrelieri, Ic, t. 1240,—Zam. |. c. 

Habitat: in umbrosis dumosis et in graminosis Asiae Mi- 
noris, Syriae, Palaestinae, Galileae, Antilibani, etc. 

Vidi specimina : ad sepes in locis humosis prope Bludan, alt. 

4500 ped., circa Zebdaine prope Damascum (Aozschy{), Kur- 
distania ad Mardin, Deir-Zafran (.Sta8// edidit Sinzenis!), culta 
in h. Panormitano (Todaro!), Hierosolyma (Roth! teste Bois 
sier !), in umbrosis prope Aleppum (Ao#scky! edidit Hoenacker!). 


— 142 — 

Observatio : caulis angulatus, a basi ramosus, ramis flore 
unico terminatis, foliis caulinis inferioribus pinnatisectis , laci- 
niis acutis filiformibus, superioribus 3-5 fidis, setaceis, summis 
secus pedunculos cuspidatis, integris v. trifidis mucronatis; flo- 
res parvi, terminales, longissime pedunculati, pedunculis; graci- 
libus sulcatis, petalis longissime unguiculatis, ungue triplo se- 
palis ovatis ciliolatisque longiore, s staminibus vix sepala supe- 
rantibus, ovarium aequantibus, ovario initio crebre papilloso; 
capsula ovata, tubercolato-scabra, vix quam in N. Garidella 
maior, e folliculis 2-8 fere usque ad quartum inferiorem con- 
nexis, a medio sensim divergentibus, ovatis, constituta, apice 
stylo minimo sub-impresso terminata. Sat a praecedenti florum 
structura et capsula distincta. 


Sect. III. Nigellastram 2C. folliculi usque ad medium v. ul- 
tra connexi , compressiusculi, seminibus planis, orbicularibus , 
marginatis v. fere-—flores ochroleuci, labio interiore petali bre- 
vissimo. 

Moench (1794), Meth. pl. p. 311 — pack (1839), Suite à& 
Buffon. VII, p. 310; pro genere. 

DC. (1818), Syst. nat. I, p. 326, et (1824) Prodr. syst. nat. 
I, p.48.—Don (1831), Hist. dichl, pl. I, p. 48.-—Botsster (1867), 
FI. or. I, p. 69; pro sectione. 

Observatio : sepala 5, aequalia, unguiculata; petala 8-10 bre- 
viter unguiculata, bilabiata; receptaculum breve, disco parce ma- 
nifesto; stamina pauca, 5-10 v. ultra, saepe uniseriata, interdum 
pauciseriata ; folliculi 5-10, a medio liberi, in capsulam oblon- 
gam apice divaricatam et stylis longis terminatam connexi, se- 
minibus lenticularibus, planis, marginatis;—flores lutei, vistosi, 
superiores terminales, inferiores axillares, interdum folio supre- 
mo pinnatipartito involucrati. 

4. N. orientalis Z. Sp. pl. 753 et Codex n. 3972 p. 532: 

flores sepalis ovatis, oblongis, in stipitem attenuatis, glabris, 
patentissimis, dein reflexis, petalis 8-10 calyce duplo brevioribus, 
subsessilibus v. parce unguiculatis, bilobis, labio superiore ovato, 
obtuso, brevissimo, inferiore na breviter bisso emar- 


I ORI ATRIA IO O I ii 
x e a ni PAR 


— 143 — 
ginato, lateribus reflexo, fovea intus nectarifera munitis, capsula 
e folliculis 5-12, ad medium usque et ultra connexis, compressis, 
glabris, subdivaricatis, dorso exquisite 3-nerviis, nervis venis 
transversis conspicuis conjunctis, stylis rectis longis terminatis 
constituta, seminibus orbicularibus compressis, margine membra- 
naceo cinctis. 

Spenner (1829), Monogr. Nigell. p. 7 ex Walpers l. c. — 
Don (1831), Hist. dichl. pl. I, p. 48:—2C. (1818), Syst. nat. I, 
327, et (1824) Prodr. I, p. 49.—M. a Biebderstein (1808), FI. taur. 
Cauc. II, p.17. — Zedebour (1842), FI. ross. I, p. 54— Boissier 
(1867), FI. or. I, p. 69.—Smirnow (1887), En. pl. vasc. Cauc. 
in Bull. Soc. nat. Mosc. I — Deger (1894), Bemerk. XII und 
XVI. in Oester. bot. Zeitschr. XLIV, p. 60-61 et 302-304. 

Nigellastrum flavum /oerek (1794), Meth. pl. p. 312. 

Nigellastrum orientale .Sfack (1839), Suite à Buff, VII, 
p..3i1. 

Icones :Gaertn., Fruct. et sem. II, t. 118.—Bot. Mag. t. 1264. 
—Morison, Hist. III, t. 18, f. 10. 

Habitat: in agris, inter segetes, in campestribus Caucasi o- 
rientalis et Iberiae mediae, Somketiae et Kachetiae, Asiae mino- 
ris, Ponti Australis, Ciliciae, Syriae borealis, Assyriae, etc. 

Specimina vidi: ex horto Braidensi ((Cesazi/), culta in h. Bi- 
signano (Gussone/), circa Aleppum inter segetes et in Caucaso 
orientali (herb. Gussoze/), in herbario Monacensi sine habitat 
(Schreber!, Dufour!, Zuccarini!), Armenia (Szovits/). 

Observatio : species distinctissima, caule firmo, elato, apice 
subramoso, glabro, omnino exquisite angulato et striato, apice 
praesertim sub flore sulcato, foliis decompositis, pinnatipartitis, 
laciniis linearibus, strictis, planiusculis, viridibus, apice tantum 
mucronulatis, antheris connectivo viridulo parce producto, qua 
de re breviter sed distincte apiculatis.—Variat petalis 5-8-10, et 


folliculis isomeris' v. raro 12 in capsulam, parte libera deiscen- 


tem, connexis, Quoad variationes confer: Hoffmann, Culturversu- 
che uber Variation, in Bot. Zeit. 1887, p. 238. 
5. N. oxypetala. 
x. normalis: 
flores sepalis glabris, patentibus, basi ovata attenuatis, a- 


La e Gaara eiie 


— 144 
pice subacuminatis, petalis minutis, pilis albis hirsutis, parce 
unguiculatis, bilobis et intus fovea nectarifera lata instructis , 
labio exteriore transverse latiore, subquadrilobo, lobulis extimis 
horizontalibus, brevissime rotundatis, intermediis in lacinias se- 
staceas, hispidas, interdum longissimas, stamina superantes ab- 
euntibus , labio interiore minimo, antheris breviter apiculatis ; 
capsula e folliculis 7-8 glabris, paullo ultra medium connexis, apice 
divergentibus, dorso trinerviis, nervis approximatis, stylo bre- 
viore extus arcuato v. divergente coronatis, constituta, semini- 
bus orbicularibus, membranaceo-marginatis, basi minute retusis, 
nigricantibus, ad lentem tenuissime papillosis v. punctulatis. 

N.oxypetala Zozssier (1841), Ann. Sc. nat. p. 357, et (1867) 
FI. or. I, p. 69.— Walpers (1842), Rep. bot. Syst. I, p. 49.— 
Lipsky (1894), Nov. FI. Cauc. p. 8. 

Habitat: in collibus et cultis Cappadociae oriéatalis ; ,s Ar- 
meniae, Syriae borealis, Caucasi. 

Vidi specimina: in agris collinis prope Aleppum /Aotscky/ 
edidit Moenacker/), culta in h. Panormitano ( Ponti 

Var. tenuifolia Zoiss., FI. or. I, p. 

petalorum unguis magis elongata; capsula e Loi ad me- 
dium usque connexis, latioribus, suberectis et apicem versus di- 
vergentibus, stylis rectis, brevioribus, terminatis constituta. 

N. persica Zosssier (1841), in Ann. Sc. nat. p. 358. — 
Walpers (1842), Rep. bot. Syst, I, p. 49. — Mechinger (1894) 
Beitr. fl. Pers. p. 89. 

Habitat: in agris Syriae atiemtalià Sono etc. 

Var. noéana ZBoîss., FI. or. I, p. 70 

sepala elliptico-linearia, petala longe SIE coeterum 
uti in varietate praecedente. 

N. noéana Bosssier (1853), Diagn. pl. nov. sér. II. fasc. I. 
p. 9 

Habitat: in Armenia australi et in Antilibano. 

#8. ciliaris: 

flores sepalis ovatis, patentibus, basi attenuatis, apice acumi- 
natis, albo-hispidis, petalis unguiculatis, labio exteriore cuneato 
bifido , lobis in lacinias lineares hispidas longas abeuntibus, 


— 145 — 


basi extus denticulo brevi auctis, antheris apiculatis; capsula e 


folliculis 8-10, parce ultra tertium connexis et magis divaricato- 
patentibus, compressis, oblongis, obtusis, dorso sub-incurvis, et 
obscure trinerviis, superne rotundatis, stylo longo recto persi- 
stente terminatis, constituta, seminibus orbicularibus, papillo- 
sis, margine subundulatis. 

N. ciliaris DC. (1818), Syst. nat. I, p. 327, et (1824) Prodr. 
I, p. 49.—Dor (1831), Hist. dichl. pl. I, p. 48.— 2osssier (1867), 
Fk, pe 90; 

Icones: Delessert. Ic. tab. 45. 

Habitat: in collibus et cultis Syriae litt., Galilaeae, Cypri. 

Specimina vidi: Jaffa (Armitage/), apud Tyrum ad Ma- 
gharat es soukh (Gaz/lardat!), Jerusalem (Rotk/), ad agrorum 
margines prope Rhizo Carpasso in Cypro ((Sintenîs et Rigo!). 

Observatio : parum a N. oxyfetala judicio meo N. în vo- 
lucrata C. Koch (Linnaea XIX, p. 48) « floribus coeruleis, 
involucratis, sepalis suboblongis ad basin attenuatis, ex apice 
contra in cuspide subito desinentibus, labio petalorum stipitato- 
rum, coeruleorum superiore bipartito, inferiore integro, anthe- 
ris brevissime apiculatis, folliculis 2 aut 3 connatis, dorso uni- 
nervibus (?), laevissimis, stylis exacte erectis contortis», differre 
videtur. Certe a N damascena longe distat; et ad sect. N7- 
gellastrum, quamquam characteres e seminum structura de- 
sumpti in descriptione desint, nunc translandam propono. 

N.oxypetala flores saepius foliis supremis basi involucra- 
tos gaudet ; caules foliosos, glabros, subsimplices, apicem tan- 
tum, sed raro, parce ramosos, ramulis flores solitarios geren- 
tibus; folia inferiora plus minus longe petiolata, pinnatipartita, 
laciniis 3-5 fidis, lobulis acutis, linearibus, margine scabriusculis, 
superiora sessilia, laciniis subintegris. AM. orzentali floribus 
et seminibus differt, nec non capsula, quae e folliculis, lato in- 
teriore subrotundatis et apice divergentioribus, dorso venis parce 
conspicuis et valde approximatis, constituta est. 

In var. fenuifolia, quondam sub N. persica a Boiss. 
descripta, folliculi et semina nihil a specie differunt, sed flores 
tantum petalorum ungue longiore et folia petiolo plano nec di- 

È 


RES 46 CRA 
latato, multifida, in lacinias lineares, filiformes, setaceas divisa. 

In var. noéana, iam pro M noéana edita a Boissier, flo- 
res etiam subsessiles, foliis summis involucrati; folia quam ma- 
xime bipinnatisecta, lacinulis lineari-setaceis uti in praecedente; 
folliculi apice divergentes et in cornua eis breviora angustati , 
usque ad medium connexi sunt, Nisi foliorum laciniis angustiori- 
bus et petalis longius unguiculatis et elliptico-sublinearibus a spe- 
cie differt. 

In ?. ciliari vero: caules, folia, flores, fructus pilis raris 
longis sparsis patulis hispidi, dum in N. oxypetala, praeter 
petala, glabri. Caules potius graciles, apice uniflori et raro laxe 
ramulosi, ramulis brevibus etiam unifloris ; folia pinnatisecta , 
segmentis decompositis, lobulis acutis. N. oxyfeta/ae affinis, 
praesertim folliculorum forma et seminum structura, diftert -tan- 
tum petalorum sepalorum folliculorumque hirsutie, e pilis longis 
albis constituta. Antherae longius apiculatae, apiculo extus re- 
curvo acutiusculo sicut in N. oxyfefa/a, dum in N. orten- 
talî antherae parce apiculatae, connectivo minus producto et 
apiculo crassiore. Folliculi variant 3 usque ad 5, raro 7-9 in 
0. ciliari, dum in N. orientali semper 8-12 vel 12, maio- 
res, erecti, haud tam lateribus compressi et apice divaricati. 

Nec mihi nec aliis nota est N. cornicu/ata DC,, sed folli- 
culis glabris descripta et ima basi connexis, qua de re diver- 
gentibus, parce a N. oxypeta/a differre videtur, Confer de- 
script. clariss. DC. et Boissier: 

N. corniculata; sepalis patentissimis ovalibus basi atte- 
nuatis acuminatis, pilis longis ciliatis et dorso hispidulis, peta- 
lis parvis, bilabiatis, ungue foveolato nectariferis , folliculis 3-5 
glabris, basi ima connexis, superne liberis divergentibus, dein 
apice reflexis stylis longis extus arcuatis terminatis, 

DC. (1818), Syst. nat. I, p. 326, et (1824) Prodr. regn. veg. 
I, p. 49,— Don (1841), Hist. dichl, pl. I, p. 48.— Boissier (1867), 


— 147 — 

Sectio IV. Erobathos DC. folliculi 5, turgidi, usque ad a- 
picem in capsulam connexi, quisque—podocarpio, intus soluto, 
loculum exteriorem vacuum relinquente—pseudo bilocellatus, lo- 
culo exteriore vacuo, interiore seminifero;—flores coerulei, foliis 
superiotibus verticillatis semper involucrati, 

Spach (1839), Suite à Buffon, VII, p. 301; pro genere, 

DC. (1824), Prodr. syst. nat. I, p. 49.— Dox (1831), Hist. di- 
chl. pl, I, p. 48.—Zedebour (1842), Fl. ross, I, p. 55.— Boissier 
(1867), Fl. or. I, p. 68.— Willkomm et Lange (1880), Prodr, fl. 
Hisp. III, p. 964.—Aarîtz (1882), FI. europ. fragm. p. 24.— Cosson 
(1887), Comp. fl. atl, II, p. 42.—-2attandier et Trabut (1888-90), 
FI. d’Alg. p. 17.— Rowy et Foucaud (1893), Fl. de France, I, 
p. 120, 

5. N. damascena. 

a, normalis: 

flores sepalis breviter unguiculatis, lanceolato-ovalibus, acu- 
minatis, petalis subsessilibus, labio exteriore bipartito, lobis duo- 
bus ovatis, muticis, interiore dimidio breviore ovato, antheris 
muticis; capsula e folliculis 5, turgidis, membranaceis, laevibus, 
dorso rotundatis, stylis patulis et folliculos subaequantibus ter- 
minatis constituta, seminibus trigonis, elavatim transverse corru- 
gato-cristatis. 

N. damascena Z. Sp. pl. 753 et Codex, n. 3967, p. 531. 
— Girardi (1761), Fl. gallo-provincialis, p. 390.—0# (1789), 
Tent. fl. germ. II. p. 593, et (1830) Prodr. phan. germ. L p. 
774.— Hoffmann (1800), Deutschl. ft. I. p. 246.— DC. (1815), 
FI. fr. IV, p. gio; et (1818) Regn. veget. syst. nat, I, p. 331, et 
(1824) Prodr. syst. nat. I, p. 49.—C. GmeZin (1806), FI. bad. 
Alsat. II, p. 502. — Zapeyr. (1813), Hist. pl. Pyrén, I, p. 306. 
— Saint-Amans (1821), Fl. Agen. p. 220.-— 2a/tis (1827), FI. 
Lyonn. I, p. 23.— Zoisleur (1828), FI. gall. Ip. 390, et (1806) FI. 
gall. I, p. 320.— Zestiboudois (1827), Botanogr. belg, II, p. 360. 
— Bluff et Fingerhuth (1825), Comp. fl. germ. I, p. 716.— 
| Spenner (1829), FI. Friburg. III, p. 1033, et Monogr. Nigell. 
p. 10o.—Don (1831), Hist. dichl. pl. I, p. 48.—/7ost (1831), FI 
Austriaca , II, p. to (1830-32), FI, germ. ex- 


» 


— 148 — 

curs. II, p. 750.— Grzsed. (1843), Spicil. fl. Rumel. et Bithyn. 
I, p. 318.— 20% (1843), Rhein. fl. p. 556.—Zedebour (1842), FI, 
ross. I, p. 55. — Zertoloni (1842), FI. ital. V, p. 434.— Grenier 
et Godron (1848), FI. de France, I, p. 43.— A0c4 (1843), Syn. 
fi. Germ. et Helv. I, p. 22.—De Visiani (1852), FI Dalmatica, 
III, p. 88.— Woods (1850), Tourist's flora, p. 8.— Boreax (1857), 
FI. centr. France, I, p. 23.—//2/y (1860), FI. deutschland , p. 
417.—Martin-Donos (1864), Fl. Tarn. p. 21.— ZBosssier (1867), 
FI. or. I, p. 68. — Schlosser et Vukotinovie (1869), FI. Croatica, 
p.180.—Ascherson (1864), FI. prov. Brandenburg, I, p. 20. — 
Pouzolz (1862), FI. départ. Gard. I, p. 27.— Colmeiro (1885), 
En. y. rev. pl. Hisp. Lusit. I, p. 72.— Garcke (1885), FI. deut- 
schl. p. 14. — Wirtgen (1870), FI. preuss. rheinl. p. 60. — Mog- 
gridge (1874), Contr. fl. Ment. pl. 52 bis.— C/avaud (1882), FI. 
Gironde, I, p. 32.— Cesati, Passerini, Gibelli (1867-84), FI. ital. 
p. 875. — Arcangeli (1882), Comp. fl. ital. p. 18. — Z/oyd et 
Foucaud (1886), FI, ovest France, p. 13. — Willkomm et Lange 
(1880), Prodr. fl. Hisp. III, p. 964.— Cossoz (1887), Consp. fl. 
atl. II, p. 42.— 2Bwurnat (1893), FI. alp. marit. I, 45.—ouy et 
Foucaud (1893), Fl. de France, 1, p. 120. — Zerracciano A. 
(1898), Nigelle di Sicilia, in Nat. Sic. III, (quo loco bibl. auct. 
italicorum late tractata est). 

N. involucrata /JMoerch (1794), Method. pl. p. 314. 

N.-coerulea Zam. (1793 ed. II), FI. fr. II, p. 312, 

N. multifida Gazer (1789), FI. Montaub. p. 100. 

N. elegans .SaZisb. (1796), Prodr. p. 374. 

Erobathos damascenum Sfack (1796), Suite à Buff. 
NH; p. 302. 

Icones : ,S75#4. et Sm., Fl. graeca, t. 509.— Gaertn., Fruct. II, 
t. 118.— Acdb., Ic. IV, t. 120, f. 4737. — Bot. Mag. t. 22.— 
Hayne, Darst. u. Beschr. VI, t. 15.—Zam., Encycl. t. 488. — 


°.Schk., Handb. II, t. 146.—Moggr., Contr. fl. Ment. pl, 52 bis, 


i. 

Habitat: in arvis incultis, vineis, locis rupestribus umbro- 
sis, collibus siccis, inter segetes, in pascuis, ad margines agro- 
rum, regionis Mediterraneae littoralis et interioris, nec non mon- 


a: . 
LP E RR E RT Rea ia i 
BEIGE 9 ETSRIRIE NRE ARS CRON 


DITA PIANI MIL RIE 


— 149 — 


tanae inferioris Europae australis a Lusitania (per Hispaniam, 


Galliam merid. et occ., Italiam fere totam, Croatiam, Istriam, 
Romaniam, Epyrum, Dalmatiam, Montenegro, Hercegovinam, 
Albaniam) usque ad Graeciam et Tauriam, Asiae minoris, A- 
fricae borealis a Marocco et Tunetia ad Aegyptum, insularum 
Maderensium et Canariensium in Atlantico, insularum fere om- 
nium maris Mediterranei. In Oriente vix indigena. 

Quoad habitat confer etiam : 

Bentham (1826), Catal. pl. indig. Pyrén. Languedoc. p. 107. 
—Dumortier (1827), FI. belg. prodr. p. 129.— Cossor, Germain 
et Wedder (1842), Introd. fl. anal. descript. Paris, p. 21. — Ze- 
coq et Lamotte (1847), PI. vasc. plat. centr. France, p. 55. — 
Lamotte (1847)", Catal. pl. vasc. europ. centr. p. 9, et (1877) 
FI. plat. centr. France, p. 55.— Maury (1853), FI. dép. Var. I, 
p.148.—NMyman (1854-55), Syll. fl. europeae, p. 180, et (1878) 
Consp. fl. europ. p. 16 (incl. N. taurica et N. Bourgaei), et 
(1889) Suppl. II, p. 11. — Costa (1864), Fl. Cataluna, p. 8.— 
Schur (1866), En. pl. Transs. p. 27.— Crepin (1866), Mant. fl. 
belg. p. 10. — Weiss (1868), Beitr. fl. Griech. u. Creta, p. 51. 
— Lowe (1868), Mant. fl. Madéira, p. 7. — Neilreick (1868), 
Veg. Croatien p. 173.— -Ascherson et Kanitz (1872), Catal. pl. 
Serb., Bosn., Herceg., montis Scodri, Alban., p. 73. — Araòò 
(1872), Pf. Galiz. u. Bukovina, p. 292.—A@zzf2 (1879-81), Plant. 
Romaniae hucusque cognit., p. 4.—Roth(1886), Add. consp. fl. 
europeae, p. 6.— Loret et Barrandon (1886), Fl. Montp. p. 16. 

Specimina vidi: Liguria ad Finalmarina (Piecone/), Genua 
( Cesati !) ad Sancta Maria de la Sanità (Carneva /), letto del 
Bisagno (Canneva /) , valle di Granarolo ( Canneva /) , Belluno 
(Venzo!), campi della prov. di Modena (Gibelli/), inter segetes 
circa Pisam (Herb. H. Pisani!) Rigoli (A/orî/), Florentiae inter 
segetes (Caruel!), presso Lucca, comune (Mezzetti!) , colli di 
Faenza (Caldesi!), locis erbosis circa Salerno (Zongo/), lago di 
Bolsena (Cherici /), sponde del lago Fucino (Mauri /), Spoleto 
(Corazza!), monte Foce nell’Umbria (écca/), Ascoli a San Sal- 
vatore (Mascarini!), Caramanico {Cesati!), Teramo (Pi edicino!), 
colli fiorentini (/Cesazi/); Roma (Rolli!, Cuboni!, Sanguinetti !), 

LI 


e 50: a 


ad Acqua Acetosa (Cherici/), all'imbarco della pozzolana prima 
di Ponte Fratta e sulla via di Ponte Fratta (0//), a Macchia 
Mattei (Mawuri/), sulla strada della Caffarella (Sanguinetti /), a 
Monte Gennaro (Sebastiani/), Frosinone fuori Porta napoletana 
(Fiorini-Mazzanti !), Terracina (Cherici ! ); ubicumque in Cam- 
pania Felice (N. Terracciano!), Gole d’Itri (Fiorini Mazzanti! ), 
Gaeta (Pedicino!, Terracciano N.!) isola di Capri (Pedicino/), ponti 
di Valle presso Maddaloni (Pasquale /), Portici presso Napoli 
(Pedicino!), San Giuliano (Pedicino!), Castel Baronia (Avellino! ), 
Benevento (Pedicino!), Muro Lucano (N. Terracciano!), Potenza 
(Gavioli!), Castrovillari (N. Zerracciano!); Ischia, nei seminati, 
fra le siepi, sui ciglioni dei campi, a Forio, a Bucceto, alle 
Chianole, ai Fumaioli di Frasca, alle Portelle /Gussoze/); Vil 
lamaina in principato Ultra, Amalfi, Napoli, Caserta, Monte- 
sarchio (Gussone/), Abruzzo Citra (Zenore!), in Lucania (Croc- 
chi’), Sorrento (7 herb. Pan./);-—Sardinia, San Simplicio a Sas- 
sari (Macchiati!), Santa Teresa di Gallura {Reverchon!);—Cor- 
sica, Bonifacio a Canetto (Reverchon /); — Sicilia al Fiume di 
Nisi (Rolli !), Palermo (7odaro!, Tineo!), lave di Catania (Ce- 
sati/), Trapani (Zineo ?), seminati di punta Calcara a Panaria 
(Lojacono!), Melitello ubique (7ine0/), Madonie (7odaro/), Maz- 
zara (Todaro!), Marsala (Tineo!);—Malta (?). 

.__ Nice (Barla/, Cesati!) et Villefranche près de Nice (Bar/a/), 
Marseille (/ordan/), Montpellier (Ze /olîs /) et aux bords des 
champs (A7a&k/), Bouches du Rhòne, Aix, bords gazonnés des 
champs (Bruyas/ edidit Magnier /), prope Hiéres, in collibus 
orientalibus inter segetes (.Sc4wziede//), in Parisiis (Schreber /), 
segetes Europae orientalis (Schrarzk/, Hoppe!), Olissoponae (Mei- 
ners!), Avignon (Zwackh/), champs et vignes près Auch | lrat!); 
— Fiume in pratis et vineis //Voé/), in pratis insulae Vegliae 
prope Fiume (.Syzf4/), in cultis et sepes a Zara ad Cattaro, et 
in insulis Osuro, Pago, Lesina (Vissani /);— Trebinje (Pantoc- 
seck!);—Graecia (Krummer !), Napauliae in Graecia (Berger /), 
Euboea (28ec£/), mons Himettus (Heldreich!), inter segetes prope 
Athenas (/eldreich!):—Lusitania ad Faro (Kor6/), Regnum Gra- 
natense , locis cultis dumosis in Baranco del Caballar pr. AL 


Sp I i al ire ii ire dada ii odia, Sa Mi SI E STIRO NOA AT SIENA RARA IIC SCRIPIRE: 
"D PRO TRONI, di aerea mea RARO AS PRE Mi E i i 
“rg Cel DEE MEET DI E IE I lt ina sg, X 
F . k 


— ISI — 
meira (7uter, Porta et Rigo!), Portugal ad Buarcos do cap. Mon- 
dego (.Schnitz!), Castel de Fels prope Barcinonem /7rémoss /), 
Arredores de Coimbra (Mo/ler!);—Moissons autur de Constantine 
(Marche), ad el Arrouch, prov. Constantine (De Martius!), col- 
libus argilloso-calcareis ad Oran (Durando!), colonne Voirol et 

aux moissons à el Biar (Brec4#!), Alger dans les champs (Du- 
rando!) et loco dicto Kouba (Gandoger 1), Paini prope 
Saradschik (Ascherson! edidit Soleto). 
8. minor 2ozss., (1839-45), Voy. bot. Esp. II. p. 11: 
planta humilis, caule saepius simplicissimo , floribus mino- 
ribus. 

Willk. et Lnge., op, cit. p. 965. — Colm., op. cit. p. 73:— 
Pau (1887), Not. bot. fl. Espan. p. 27.— Rouy et Foucaud (1893), 
Op, cit. p. 120. 

N. Bourgaei /ordan (1852), Pug. p. 2. 

N. coarctata Gmel. ex DC. (1818), Syst. nat. I, p. 331.— 
Don (1831), Hist. dichl. pl. I, p. 48. 

N. pygmaea Zersoon (1807), Ench, II, p. 85. 

N. damascena var. parviflora #4 (1894), Neue 
Art. u. Form, frank. FI. in Verh. Brand. XXXVI, p. LIV. 

Habitat: hinc inde cum specie in Hispania australiore, prae- 
cipue Catalaunia, Valentia, Andalusia, Granata, etc., nec non in 
Gallia et Corsica et Italia simul cum typo. 

Specimina vidi:*in arvis Teneriffae (Bourgeau!), Can Pea à 
(herb. Francavilliano !), culta & Saint-Emiliaud, Saòne et Loire, > 
de graines du Museum de Paris, originaires de l’est de 'Espa- i 
gne (Ch. Ozanon, D Gillot!), Atina in Campania Felice et 
alla Portella (2V} Torrie) I). 

y. elata: 

flores sepalis ovato-oblongis v. ovatis, sessilibus v. fere, pe- 
talis longe stipitatis, labio exteriore bipartito, lobis 2 linearibus 
elongatis , interiore dimidio breviore ovato, integro, antheris 
submuticis, folliculis membranaceis, ovatis brevibus, stylis erec-. 
tis brevibus coronatis. 

N. elata £Zozss. (1842), Diagn. ser. I, fasc. I, p, 66, et (1867) 
FI. or. I, p. 69. — Wa/pers (1843), Rep. bot. syst. II, p. 743. 


N. intermedia C. Aock (1847), in Linnaea. XIX, p. 48, 
Forma taurica : 

antheris breviter apiculatis, sepalis lata basi sessilibus. 

N. taurica Steven (1856), Verz. in Bull. Soc. nat. Mose. 
XXIX, p. 283.— 7rautvetter (1883), Incr. fl. ross. n, 187, p. 52, 
in Act. h. Petrop. VIII. 

N. damascena M. a Bieberstein (1808), FI. taur. Cauc. II, 
p.17;.h, 1058; 

Habitat: in dumosis et ad sepes Tauriae, Asiae minoris, 
Lydiae, Bythyniae, Cypri, etc. 

Vidi specimina: sepes prope Philadelphium Lydiae (Lois 
sîer!), Assos in dumetis (Ascherson ! edidit Stnfents !). 

Observatio : species in hortis ornamenti causa late culta, et 
e congeneribus primum capsularum structura et dein floribus 
iuvolucratis facillime distinguenda. Caules praebet ramosissimos 
v. simpliciuscolos, elatos v. abbreviatos, omnino virentes v. basi 
rubescentes , folia segmentis setaceis v. latiusculis, margine ci- 
liatis v. glabris, flores maximos et minimos, simplices v. plenos, 
varie involucratos, involucro corollam aequante v. !/, v. ‘/, bre- 
viore aut longiore, asperulo v. laevi v. puberulo, sepalis ab- 
rupte rotundatis v. longe unguiculatis, plus minus lanceolatis 
v. ovatis v. apice acutatis, petalis nectariferis longe ciliatis v. gla- 
brescentibus, varie geniculatis et bilabiatis et maculatis, anthe- 
ris ovatis v. obovatis v. ellipticis, connectivo haud producto v. 
fere et qua de re muticis v. submuticis; capsulas ovatas v. ro- 
tundatas v. ellipticas, rubro-violaceas, virides, rubescentes, pal- 
lidas, stylis rectis v. reurvis, erectis v. pendulis, divaricatis v. 
deflexis terminatas. ‘ 

Quibus de causis, varietatibus omnibus exclusis, illas tantum 
sub {. mizore accepi, quae maxime pro speciei typo spontaneo 
considerandae habitu et antheris mucronulo obtuso parce dona- 
tis, foribus capsulaque minoribus, mihi visae sunt; et sub y. e- 
Iata, quae caulem elatum ramosum et folia glabra scabridave, 
foliorum laciniis setaceis , flores sepalis sessilibus et petalis sti- 
pitatis, antheris submuticis, capsulam membranaceam, ovatam, 
brevem, stylis brevioribus terminatam, praebent. 


Quoad culturam, confer: Awrf2 F., in Gartenflora 1892, 
p. 405, Zenslow G. Decorative willd flowers of Malta, in 
Gard. Chron 1871, Zosse, Handb. d. Blumengàrtnerei. II, p. 594; 
—quoad seminum virtutes: Greezisch #7. G.in Pharm. Jahresb. 
XIV, p. 863-864, et in Pharm. Journ. XII, p. 681; — quoad 
variationes; /7o/fmann H. Cultuversuche iber Variation, in Bot. 
Zeit. 1883, p. 312-314 et 1887, p. 236, et Zur Speciesfrage, in 
Natuurk. Verh. Holl. Maatsch. Wetensch. 3. verz. Deel. II, n. 
5, 1875, et A. Gray. Man. of the Botany of North Un. States. 
p. 48.—In herbario Monacensi sub N. coarctata var. coari- 
stata specimina N. damascenae petalis fimbriatis vidi. 


(continua). 


21. BAUERELLA, NOVUM RUTACEARUM GENUS 


auctore A. Borzì. 


Il genere /ambolifera veniva istituito da Linneo (Am. ac. 
I, pag. 398) sulla base dei seguenti caratteri essenziali : 

iori 4meri ; petali lineari-lanceolati, stami 8 con filamenti 
leggermente dilatati alla base, del resto subulati; stilo filiforme. 
Linneo assunse come tipo di questo genere un albero del- 
l'Isola di Ceylan, che già il Rumpf aveva descritto e figurato 

(Herb. Amboîn, I, pag. 131, tab. 42) col nome di Ambolana. 
A. completare la frase diagnostica di detto genere la stessa 
specie apparisce illustrata nell’ opera di Gaertner (De fruet. I 
pag. 280, tab. 58, fig. 6) sotto il nome di Cymznosma Akenda. 
Le indicazioni date e i dettagli della mediocre figura alligata 
dimostiano che il frutto carnoso contiene 4 logge monosperme. 
Posteriormente la medesima specie linneana fa capolino in 
varie pubblicazioni coi nomi di Cymzrosma pedunculata , DC. 
Prod, I, 722, Selas /anceolatum Lour. H. Coch. I, 232, Clau- 
sena simplicifolia Dolz, in Journ. of Bot. III, 180, ecc. E così 

disperdonsi le tracce del genere tipico Linneano /ambolifera. 
Ad accrescere lo scompiglio G. e R. Forster coniano il nnovo 
genere Acronychia (Char. gen. pi. etc. p. 53, tab. 27) assumen- 
19 


DI 


— 154 — 
dovi come tipo una specie molto affine alla fambolifera pedun- 
culata; il qual genere acquista tosto - maggior fortuna e rimane 
il solo accettato dagli Autori fino ad oggi, nonostante la sua 
minore anzianità. In tal modo la tipica specie linneana entra a 
far parte integrante del genere Acronychza che col tempo si ac- 
cresce di nuovi rappresentanti. 

Le specie di Acronychia accettate ora generalmente dagli 
‘Autori sono circa una ventina e provengono alcune dalle Indie 
Orientali, altre dall’Australia ed Isole adiacenti. A_ misura però 
che si sono allargati i confini del genere Acronychia i suoi ca- 
ratteri fondamentali ci appariscono interamente travisati e irri- 
conoscibili, Così p. e. troviamo in Endlicher (Gen. pl. n. 5978) 
indicato lo stilo come brevissimus o subnullus e l ovario conti- 
nuus, il frutto daccaeformis , sarcocarpio crasso subcarnoso. Se- 
condo Hooker e' Bentham (Gen. pl. I. 302) lo stilo può anche 
essere breve e il frutto anche drupaceo. Così anche è detto 
| da Baillon (Histoir. des pl. v. 5, P- 478). Bentham nella flora 
dell’ Australia (Vol, I, pag. 366), mentre nella frase diagnostica 
del genere Acronychia indica i filamenti staminali come subz/at?, 
descrive poi i filamenti stessi dell’ Acronychia Baweri Schott come 
dilatati. 

A voler ricondurre il genere stesso all’antica sua forma io 
credo non sarebbe opera molto difficile. Ed anzitutto andrebbe 
sceverato di una forma, secondo me, molto ingiustamente ascrit- 
tavi dallo Schott(Fragm. Rut. t. 3). Essa è l’Acronyehia Baueri. 
Gli esemplari di questa specie provenienti da semi spediti a 
nf R. Giardino dal compianto Barone Ferd, Muller e che 

si coltivano da varii anni con pieno successo, porgono l'oc- 
casione di rilevare anzitutto che gli esigui sepali non hanno 
punto una estivazione imbricativa come è stabilito nei caratterri 
fondamentali del genere Acronychia. Esaminate le boccie florali 
in epoca quando esse presentano le dimensioni di un granello 
| di miglio, scorgonsi involte dai quattro pezzi calicini che com- 
mente si toccano coi margini senza addossarsi gli uni su- 
i Da: altri. Forse studiati in stadi più giovanili notasi un certo 


5 SL ER n 


I petali sono brevemente ovali. Questo carattere è molto si- 
gnificante per la specie di cui è parola, mentre presso le altre 
forme ascritte allo stesso genere èvvi in essi la tendenza più o 
meno spiccata a divenire allungati fino ad assumere una forma 
lineare lanceolata. Notevole è il grado di dilatazione dei fila- 
menti staminali; circostanza che in qualche modo si avvera nella 
Acronychia retusa figurata da Asa Gray (Un. Stat. Expl. ex- 
ped. tav. XXXIV. A, fig. 9). 

Degno di considerazione è il fatto che nell’ Acronyehia Baueri 
lo stimma è perfettamente sessile, laddove nelle altre specie ri- 
ferite dai moderni autori allo stesso genere Acronychia detto 
organo tende ad assumere uno sviluppo più o meno notevole. 
Probabilmente un altro carattere distintivo dell’ Acronychia Baueri 
è lo essere il frutto di natura drupacea e indeiscente. 

Riassumendo i caratteri su accennati mi sembra conveniente 
elevare la specie di cui è parola alla dignità di genere distinto, 
riservandomi in altro speciale lavoro di dare più ampio svolgi- 
mento a tali criterii. 

Il seguente confronto sommario dei caratteri florali di detta 
specie e quelli delle altre ascritte dai moderni al genere Acro- 
nychia valga intanto a giustificare in via provvisoria tale giu- 
dizio : 


Bauerella mihi 


Calyx aestivatio valvata. 
Filamenta brevia dilatata O- 
varium globosum vel ovatum, 


integrum, loculis saepe 1ovu- 


latis. Stylus subnullus aut stig- 
ma sessile. Fructus indehiscens, 
drupaceus. 


B. australiana mihi (A- 


cronychia Baueri, Schott, 1. c.) 


Jambolifera. L. Ann, ac. 
I, 398. (Acronychia auct. rec.) 
Calyx aestivatio imbricata. 
Filamenta plus minus su- 
bulato-filiformia. Ovarium plus 
minus distincte 4lobum; locu- 
lis 2 ovulatis. Stylus eximie e- 
volutus. Fru:tus capsularis 4 


valvis. 


* 


— 156 — 


»2. LE SPECIE DI Z/CUS VIVENTI A PIEN' ARIA 
NEL R. Orto BoTANICO DI PALERMO 


Ficus BENGALENSIS L. 


I più robusti esemplari che si coltivano in piena terra rag- 
giungono un’ altezza di cirea 7 metri. La cultura però non si 
pratica che da pochi anni, e tenuto conto del grado eccellente 
di resistenza al nostro clima invernale e del rigoglio della ve- 
getazione , è possibile ritenere che questa pianta possa da noi 
raggiungere anche maggiori dimensioni, Essa tuttavia conserva 
il portamento che le è caratteristico e specialmente la tendenza 
a formare lunghe radici aeree da’ rami, le quali raggiungono il 
suolo e s’ingrossano. Esse sono per lo più semplici e possono 
nelle nostre piante raggiungere la grossezza del braccio d’un uo- 
mo. Fruttifica regolarmente. Questa pianta può, io ritengo, nel- 
l'avvenire rendere utili servigi alla coltura ornamentale nei 
nostri paesi specialmente per il suo bizzarro portamento. Il /° 
Bengalensis, com'è noto, raggiunge colossali dimensioni nell’In- 
dia dove si conosce col nome di Bazyaz ed è oggetto di vene- 
razione presso gli Hindoos che sogliono farne delle piantagioni 
presso i loro tempi. (Cfr. KinG, Ze species of Ficus etc. p. 18). 


Ficus ALTISSIMA BI., var. LACCIFERA (Roxb.) 


Per lo stato incompleto del materiale di cui ci siamo ser- 
viti questa specie fu già da noi riferita (Cfr. Bu/. del R. Ort. 
bot. Pal. fasc. II) al £. procera. Ora siamo in grado di correg- 
gere la nostra indicazione in seguito alle comunicazioni fatteci 
dal Dr. G. Schweinfurth , il quale ebbe la cortesia di spedirci 
del materiale dal Cairo. Dopo ciò, va osservato che il nome di 
Ficus Chauvieri sotto cui circola questa pianta nel commercio 
orticolo, non ha ragione di essere conservato. Per altre indica- 
zioni vedi il 8%, loc. cit. 


si Tree bi Ra x) IIS 


Ficus RELIGIOSA L. 


Da qualche anno coltivasi quest’ albero in piena terra nel- 
l'Orto Botanico e sopporta benissimo l’inverno nostro; 1’ accre- 
scimento è abbastanza rigoglioso. Fruttifica anche regolarmeute 
ed abbondantemente. È possibile che la sua cultura si estenda 
da noi poichè, come mi si assicura, trovasi pure coltivato in 
qualche giardino della città con felice esito, Nella villa Ran- 
chibile si osserva un esemplare di questa pianta che presenta 
un tronco del diametro di circa 50 cent. e l'ampia chioma si 
innalza fino a 12 metri. 


FICUS INFECTORIA Roxb. 


Anche questa specie resiste bene al nostro inverno e cresce 
rapidamente. Nella stagione fredda, il suo accrescimento con- 
tinua senza interruzione e le foglie nuove che allora sì svolgono 
servono a mantenere sempre verde la chioma anche nell’inverno 
stesso. 


Ficus RUBIGINOSA Desf. 


Questa specie è fra le più notevoli per il bizzarro  porta- 
mento ed il lussureggìante sviluppo. Il nostro giardino ne pos- 
siede un esemplare che è oggetto di grande ammirazione da 
parte di tutti i visitatori. Esso costituisce da per se una pic- 
cola macchia quasi - impenetrabile per la sua foltezza. Da un 
tronco centrale, che si eleva fino a circa 10 m. con un diame- 
tro di 40 cm. alla base, si partono numerosi rami quasi in di- 
tezione orizzontale. Da questi spenzolano liberamente nell’ aria 
densissimi fascetti di delicate radici avventizie; il numero delle 
quali diviene più grande sui rami che maggiormente si acco- 
stano al suolo. La vicinanza del quale giova moltissimo ad af- 
frettare l’allungamento delle radici stesse, che ben tosto perven- 
gono in contatto al terreno, s' ingrossano rapidamente e costi- 
tuiscono sorta di grossi pilastri per mezzo dei quali si sosten- 
gono e si appoggiano al suolo i grossi rami laterali. La forma- 
zione di tali o è continua a misura che nuovi rami late- 


dn È 58 “a 

rali prendono origine, mentre quelli d’ordine precedente, s' in- 
grossano. L’ accrescimento è rapido, specialmente durante l' e- 
state. Così è che l'esemplare, di cui facciamo menzione, ha po- 
tuto nel corso di circa 30 anni estendersi sopra una superficie 
di terreno di quasi 700 mq., costituendo un vero boschetto , 
del tutto impenetrabile : una piccola stradella vi si è potuta svi. 
luppare all’interno di essa rendendo agevole la circolazione. 


Ficus ELASTICA Nois. 


È specie assai diffusa nella coltura ornamentale e perciò molto 
nota. In Palermo quest’ albero raggiunge anche sino a 15 me- 
tri d'altezza. Giammai esso forma nel nostro clima radici aeree. 
La sua chioma è rada e non così di bello aspetto come quella 
del Ficus magnolioides. 


Ficus mAGNoLIOIDES Bzì, in Bw//. XA. Ort. dot. palerm. 
fasc. II, pag. 47. 

Segnalo questa specie come la più bella, la più elegante fra 
tutte quelle che formano oggetto delle colture di piena terra. 
Immenso è il suo valore ornamentale, come già dissi altrove. 
Il suo accrescimento è rapidissimo e continuasi per tutto l’anno 
senza interruzione: anche durante l’ inverno formansi robusti 
rampolli. L'ampia chioma assume un aspetto quanto mai carat- 
teristico che ricorda molto quello di una Magnolia grandiflora 
.a causa delle foglie, di cui la pagina inferiore presenta un co- 
lore rossiccio ferrugineo. Singolarissima è ancora questa pianta 
«| per la copiosa formazione di radici aeree che tendono ad avvi- 
fra luppare il tronco concrescendo più 0 meno parzialmente insie- 
me nella forma la più bizzarra che possa immaginarsi; e talora 
anche liberamente sergio dai rami adi raggiungere di tanto 
in tanto il terreno, 
| Nell Orto Botanico. si osservano Sea dini ‘di questa 
recie. che contano 27 anni e possiedono un tronco di m. 4,50 
car periferia e la chioma grandiosa, ampia, elegantissima si sione 
ci, nea, un’arca di 800 mq. circa. 

— Ignota è di di gg: specie e già dissi. come. essa sia 


a 


3 23 ARABI ele È 3 
ARIE ME RENE IA MB E ET 


ZIE AV) IT AA A 


KE: 


ditte ri dedotte e Sar e I 


— 159 — 
stata introdotta nel nostro giardino circa mezzo secolo addietro 
sotto il nome di Z7cus mervosa, e con tal nome si diffuse in 
altri giardini dell'Europa meridionale. Il prof. G. Schweinfurth 
mi assicura che essa esiste altresì nei giardini dell’ Egitto e _ri- 
tiene che quivi sia pervenuta dall’ Orto Botanico di Palermo. 
L'insigne viaggiatore opina che il Z%cus magnolicides sia specie 


di origine americana. 

L'abbondante latice di questa specie è ricco di caoutchouc 
che potrebbe benissimo essere estratto e usufruito a scopi in- 
dustriali come avviene del prodotto del latice di altre specie 
di Zicus. Data la facilità di coltura, le modeste esigenze tellu- 
riche, la rapidità di sviluppo, il Zicus magrolicides è destinato 
forse a rendere preziosi servigi alla industria dell’Isola. 

La varietà macrophylla è molto diffusa nel nostro giardino 
e vi si distingue per l'ampiezza delle foglie ed il colorito meno 
rossiccio delle pagine inferiori di queste. 


FICUS BENJAMINA Linn. 


È frequente nelle colture di pien’ aria e possiede eccellenti 
qualità ornamentali. La sua elegante e folta chioma, di un bel 
verde lucente, ben sopporta il taglio e si adatta egregiamente a 
costituire dei pergolati, dei passaggi coperti ecc. di un bell’ef- 
fetto. Forma abbondanti radici aree che scendono in densi fa-_ 
scetti dei rami ma non raggiungono secca il suolo. 


« Frcus NITIDA ‘Liana 


Somiglia alla: precedente specie con cui è d'ordinario con- 


fuso. Ritengo possibile che nelle ville del Mezzogiorno sia pi 
comune del es Benjamina di in confronto a Lee è. 
meno sensibile alla: bassa 


— 160 —- 


Ficus ERvoBoTRyoDES Kunth et Bouché. 


Da pochi anni questa specie vegeta in piena terra nel no- 
stro giardino ma si mostra un po’ sensibile ai freddi invernali. 
Tuttavia può ‘annoverarsi tra le specie più pregevoli dal lato 
ornamentale e coltivate nelle plaghe solatie io son certo riuscirà 
benissimo. 

Ficus PUMILA L. 


Notissima specie di piena terra molto resistente al nostro 
clima. Essendo una forma scandente serve a coprire le mura- 
glie e simili, I numerosi rami aderiscono al substrato per mezzo 
delle radici avventizie che si sono adattate in appositi organi 
prensili. I rami fiorenti si staccano dal sostegno, mancano di 
detti organi e sono provvisti di foglie più grandi e diversa- 
mente disposte in confronto a quelle dei rami repenti. 

Ficus Hispipa L. 


Da pochi anni questa specie si coltiva in pien’ aria ed è 
molto resistente e di rapida vegetazione. Gli esemplari, da noi 
posseduti, hanno il portamento di frutici molto ramosi dalla 
base. Le foglie persistono durante l’inverno, ma cascano appena 
sopraggiunge la primavera ed a misura che le nuove si svol- 
gono. 

FICUS LEUCANTATOMA Poir. 


Magnifico albero oriundo di Giava e dell'Arcipelago Malese. 
Coltivasi da noi all'aperto con ottimo successo, Le ampie foglie, 
di una consistenza quasi coriacea, cadono verso la fine dell’in- 
verno; allora comincia lo svolgimento delle nuove. Fra le spe- 
cie che si coltivano all’aperto è questa certo la meglio caratte- 
rizzata da rapidissimo accrescimento. F Soia abbondantemente 
ma non reo, 
; Ficus OBSCURA BI. 

» Questa pianta, a causa forse della sua origine Himalayana, 
è fra le più resistenti al clima invernale e sarebbe, io ritengo, 


ada TOT — 


la sua coltura raccomandabile anche per altre contrade più tem- 
perate della nostra isola. Nel nostro Giardino quest’ albero si 
coltiva da molti anni coi nomi ora di /icus sympAytifolia, ora 
con quello di /. coronata forse per la variabile grandezza delle 
foglie. Del resto si tratta di differenze insignificanti. È un al- 
bero di 4-6 metri con tronco diritto, e con una chioma densis- 
sima rotonda di un bell’effetto. 
(continua). A..B. 


23. ALOINEAE ET AGAVEAE NOVAE v. CRITICAE, 
auctore A. Terracciano. 


3. ALOE UERIAE r. sf. 


A. longe caulescens, 3-4 pedalis v. ultra, caule foliis im- 
maculatis, spiraliter dispositis, dense vestito, foliis basi caulem 
omnino amplectentibus, lanceolato-ensiformibus, strictis, a basi 
latiore ad apicem sensim attenuatis, medio concaviusculis et 
laxe contortis, aculeis marginalibus laxis, acutis, validiusculis, 
deltoideis, corneis, albicantibus, versus apicem triquetrum mi- 
noribus et in triplici serie dispositis. Scapus 1-2 pedalis, laxe 
ramosus , basi tantum compressus v. biceps, dein cylindricus; 
floribus ad ramorum apicem dense spicatis, longe pedunculatis, 
pedunculo, circiter 3 cm. longo, bractea marcescente obovato- 
lanceolata duplo longiore, initio erecto et postea sensim apice 
parce arcuato, primum erectis, dein varie pendulis, perigonio 
laete luteo-rubescente, recto, cylindraceo, parce supra basim con- 
stricto, laciniis lanceolatis, subaequalibus, carinatis, apice acutis, 
revolutis, luteolis v. e luteo-albescentibus, staminibus inclusis, 
filamentis tribus latioribus, tribus cylindricis filiformibus, anthe- 
ris parvis, rarius perigonii lacinias superantibus, stylo longiore, 
ovario obovato, capsula ovato-rotundata, seminibus irregulariter 
compressis et angulis conspicuis, a medio ad apicem alatis, fa- 
ciebus etiam irregulariter costulatis, varie v. vix huc illux pa- 

illosi 


‘ pillosis. | 
. x 20 


se = 162, prese 
Obs. : ab. affinibus A, arborescente Linn., A. fulgente To- 


daro!, etc., distat foliorum forma, floribus, capsula, seminibus. 
Species mirabilis, qua de re. nobilissimo cet diligentissimo rei 
herbariae Siculae cultori ac benemerenti, Bernardino ab Ucria, 
summae reverentiae testimonio dicatam, volui, 


4. AGAVE RAGUSAE 72. sf. 


A. acaulis, foliis carnosis, numerosis, rosulatis, inferioribus pa- 
tentibus et a basi incrassata, lateribus constrictiore, sensim dilatatis 
et obovato-oblongis, medianis oblongo-lanceolatis , superioribus 
lanceolato-oblongis erectisque, omnibus supra concavis, laevibus, 
viridibus, subtus convexiusculis, scaberrimis, margine profunde 
et irregulariter sinuatis et magne dentatis, dentibus in acumen 
validum, brunneum, incurvum desinentibus, apice tenuiter mucro- 
natis, mucrone parce utrimque %ecurrente. Scapus 2-3 m. altus, 
firmus, bracteis approximatis carthaceis, marcescentibus, pungenti- 
bus, margine laevibus, inferioribus lanceolatis, superioribus sénsim 
minoribus et triangularibus, scapum usque ad. medium v. ultra 
amplectentibus vestitus, e medio ad apicem laxe paniculatus, pani. 
cula,ramulis divaricatis, pro planta potius gracilibus, Flores 6-7cm. 
longi, ad, ramulorum apicem. incrassatum, et crebre. bracteatum 
numerosi, dense in fasciculis bracteatis. subsessilibus congesti et 
hic per paria approximati, quisque bibracteolatus, pedunculatus, 
pedunculo, bracteolis longiore, vix 1,4/3-2 cm.; ovario cylindrico, 
apice ad tubum. sensim angustato et exagono, circiter 3, cm, 
longo, rarius. ultra, tubo 1. 4/, cm. longo , rarius. ultra, exacte 
trigono, 6 costato, costulis obtusis, apice parce dilatato, perigo- 
nii laciniis luteolis v. e viridi-lutescentibus, a lata. basi, connatis, 
apice. lanceolatis et huic pene, callosulis, circiter 2. cm. longis, 
rarius ultra, t/gcm. v.1.cm, latis, exterioribus dotso plano-con- 
vexis, interioribus, superne canaliculatis, dorso late ‘carinatis; sta- 
minibus pallide virescentibus v. viridi-luteoliîs, basi segmentorum, 
ad apicem tubi insertis, duplo laciniis longioribus, basi cylindra- 
ceis crassis, apice sub antheris attenuatis, antheris. versatilibus 
NL an: longis, stylo, maturatione exserto, vix I cm. quam 
stamina coa cylindrico, apice triquetro, stigmate dilatato pà. 


— 163 — 


pilloso; capsula maxima, plus minùs longe pedunculata, òbovata 
v. obovato-oblonga , obscure triquetra , apice pàrce in acumeà 
producta, seminibus obverse semiorbicularibus, costulatis, nigris, 
magnis, compressis. 

Patria ignota, Florentem vidi in horto amicissimi Henrici 
Ragusae, cui grato animo dicavi. 

Obs. : longe a congenèribus distat foliorum et capsularum 
characteribus; certe ad sectionem Americana) Baker spectat, 
inter A. Wistizeni Engelm. et A. scolymeum Karw. locanda. Tm- 
perfecte descripta est A. srandibractéata Ross, quae maxîme 
foliorum forma, asperitate exclusa et aculeis, nostrae affinis vi- 
detur. 


24. LE PALME COLTIVATE NEL R. ORTO BOTANICO 
DI PALERMO, per A. Terrracciano. 


Se non grande, è certamente considerevole il numero delle 
specie di Palme, che qui si coltivano a pien’arià ed in piena 
terra. Favorevoli condizioni di terreno permeabile all’ acqua e 
di relativa umidità atmosferica (nella notte) anco nei mesi più 
caldi, la quasi assoluta mancanza di rigori invernali è di estre 
me secchezze estive, che vengono d’altra parte mitigate natural- 
mente dall’ umidità del sottosiolo; fanno sì che prosperino ri- 
gogliosamente , raggiungendo considerevoli altezze : FHyophorbe 
Verschaffelti H. Wendl,, Archontophoenix Alerandrae ed A. 
Cunninghamii H. Wendl. et O. Drude; Chamaedoreà elatior 
Mart., C. elegans Mart., C Ernesti-Augusti H. Wendl, 
Areca madagascariensis Mart., Howea forsteriana ed H. belmo- 
reana Becc., e così tutti i Cocos, i Sadal, le Livisiona; le Wa- 
shingtonia, i Chamaerops, le Brahea, i Akapis, etc. etc. 

La Zivistona australis Mart. si eleva sino a 9 m., sino a 6° 
la Z. chinensis R. Br., sino a 15 il Cocos flexuosa Mart., 9-10 
il Zrachycarpus excelsa èd il T Fortunei H. Ven dl.; 5-7 la 


— 164 — 
Washingtonia filifera H. Wendl, con periferia del fusto, ad un 
metro, di quasi m. 2 ‘/, (1). 

Conosciuto da lunga pezza, anche oltre Alpi, è il viale delle 
Palme, lungo m. 70. Qui a destra ed a manca giganteggiano : 
16 Phoenix dactylifera L. dai 10 ai 15 m. alte, che nè più belle 
e nè più maestose trovansi nei giardini d'Alessandria e del Cairo, 
ed alle quali si arrampicano, e da una passano all'altra, Acacza 
tamarindifolia W i1ld., Melodinus scandens Forst., Trachelosper- 
mum jasminoides Lem., Periploca graeca L., P. lacvigata Ait., 
—8 Cycas revoluta Thunbg., fra cui una alta circa m. 2], ed è 
forse la prima venuta in Europa, contando un secolo e più (2), 
—8 gruppi di Akapis flabelliformis Ait.,--8 Chamaerops hu- 
milis L.,—4 Archontophoenix Cunninghamii H.V en dl.,—2 Howea 
forsteriana Becc. e 2 H, belmoreana Becc.,— 2 Livistona au- 
stralis Mart., insieme con A/oé africana Mill., A, plicatilis M ill., 
A. ciliaris Haw. 

Perciò mi accinsi alla identificazione delle nostre Palme, cer- 
cando di chiarirne, a quanto in me era possibile, con la sino- 
nimia esatta, il concetto specifico, e di portare un contributo, 
fosse pur piccolo, all’illustrazione di questa così bella e così ricca 
famiglia di piante. — Dei libri d’indole generale e floristica ho 
citato quelli soli da me consultati; d’altra parte ho persino tra- 
scurato di ricordarli, allorchè d’un genere o d’una specie m’ è 
stato possibile avere tra mano monografie recenti e ben fatte. 
Quest’avversione alla bibliografia di seconda mano, così dannosa 
nei lavori di sistematica, mi farà scusare l’ incompletezza delle 
citazioni. — I materiali da erbario sono, per le Palme, in gene- 
rale e qui particolarmente, così scarsi, che non mette proprio 
conto farne menzione ; invece ho avuto non piccolo aiuto da 


i (1) La misurazione si intende del solo fusto, fatta cioè dalla base 
della pianta sino alle foglie costituenti la chioma. 

| (2) Tradizione raccolta da un vecchio giardiniere , il quale alla sua 

volta ne aveva saputo da un suo predecessore, vorrebbe che questa 

pianta, provenuta insieme con altre ben rare dal Giappone e dalle Indie, 

fosse stata donata dalla Regina Carolina d’Austria al nostro Orto. 


ni SE i i 
RE AT e e RO I SPORE 


— 165 — 


raccolte di frutti in alcool, che mi hanno condotto ad accertare 
varie specie dubbie, 

Lavoro è stato questo mio assai improbo e che, per soprassello, 
non dà alla scienza alcun apprezzabile vantaggio; ma di esso mi 
terrò sempre pago e contento, se debolmente avrò potuto con- 
correre a far vieppiù conoscere in Italia ed all’estero le ricchezze 
di questo Giardino botanico, cooperandomi a secondare i desi- 
derî del Direttore prof. A. Borzì. Il quale, infiammato da un 
solo ideale—quello della scienza per sè stessa, spinto da un solo 
desiderio—quello di portare i nostri studii in una sfera sempre 
più alta e più serena, vuole fare dell’ Orto di Palermo una 
Stazione Botanica Internazionale, rispondente ai biso- 
gni cresciuti e rinnovellati dalla scienza odierna. 


PALMAE 


Endtlicher, Gen. pl. 244.—Lindl., Mart., 
Hist. nat. Palm. (1823-1850).— Zentham et Hooker, Gen. pl. II, 
$70.—Drude, in Engler u. Prant!, Nat. Pflanzenfam. II, 3, p. 1. 

A. CORYPHINAE Drude, op. cit. 28. 
I. Phoeniceae 2erzA. et Hook., op. cit. 879. 


1. Phoenix Z., Gen. n. 1224.— Zeccari, Monogr, gen. Phoe- 


nix, in Malesia, III, 345.— ZZooker et Beccari, Flora of Brith. In- 
dia. VI, 432.—Zenth. et Hook., op. cit. 921.—Drude, in Engler 
u. Prant!, op. cit. 28. — Schinz et Durand, Consp. fl. Afr. V. 
454. | 

Osservazioni : le specie conosciute, secondo Beccari, sono 
10 (12 secondo Bentham)ed abitatrici dell'Asia e dell’Africa 
tropicale. La cultura di alcune a scopo d’ornamento e di com- 
mercio ha dato luogo ad una non piccola serie di ia fra cui 
i principali sono : 

a. Ph, aequinoctialisXleonensi is, in Revue bon: 1879, 


P. 340. 

6. Ph. aequinoctialis X spinosa, I. c. 

c. Ph, dactyliferaXcanariensis(=4. intermedia Nasd:; 
Ph. macrocarpa Hort.; Ph. hybrida Andre) ex Beccari, 
Monogr. 1. c.— ZBorzì, Boll. Ort, Pal. I, fasc. 2, p. 49. 


a 


— 166 — 

d. Ph. dactyliferax farinifera, in Rev. hort. 1880, p. 
136. 

e. Ph, leonensisx aequinoctialis, I. c. 

7. Ph. sylvestris X aequinoctialis, in Rev. hort. 1879, 
pi 340. 

g. Ph. dactylifera X senegalensis(=P%. melanocarpa 
Naud.,in Garden. Chron. 1893, II, 299). —.Sovazgo, 
in Rev. hort. 1894, p. 375 et 493 con tre figure. — 
Regel, in Gartenflora, XLII. 1893, p. 601). 

1. Ph. reclinata (/acg. Fragm. bot. 27, t. 24) 2éec., Mo- 
nogr. 346 e 349.—-Ph. spinosa .Sc4hum. et Thonn.— Ph. leonensis 
Lodd.—Ph. farinifera Zoll. (non Roxb.).—Ph. zanzibarensis 77. 

. Pan.— Fulchironia senegalensis Zesc&.—Palma vinifera Z%ever. 

var. pumila /7orf. Pan. segmenti delle foglie più gracili, 
frutti assai più piccoli che nella specie.— Vedasi: Gartenflora, 1871, 
p.153. 

Figure: /acg., Fragm. bot. t. 24.—Martius, Hist. nat. Palm. 
III, 272, t. 164 et 124, f. 1 (sotto Ph. pusilla). — Aerzer, Hort. 
£ 736.— Illustr. Hort. 1859, p. 85 con figura. — Drude, in op. 
cit. f. 22-23.— Beccari, op. cit. tav. XLIV, f. 1.—de Kerch., Palm. 
330, t. 22.—La varietà non è figurata. 

Distribuzione geografica: Africa. tropicale e subtropicale , 
cioè dalla Senegambia, costa di Guinea, Sierra Leone ad occi- 
dente, e dai monti di Suakim, Habab, Eritrea, Abissinia ad o- 
| riente, sino al Capo di Buona Speranza. Trovasi a Mozambico, 
Zambesi, Madagascar, Mauritius, e nella regione dei laghi equa- 
toriali, nei Niam-Niam, nel Sennaarj ed è assai più diffusa di 
| quanto non si crederebbe, come può leggersi in: ScAhweiw- 

furth (Sammlung arabisch-aethiopischer Pflanzen, 51), £ng/er 
(Pflanzenwelt Ost-Afrikas, III, 130), Schine et Durand (Conspec- 
| tus Florae Africae, V, 455, n. 3 € 4). È coltivata nelle Indie oc- 
cidentali ad. Antigua, secondo scrive il Grisebach (Flora brith. 


iS West. Ind. isl. 513), ed altrove nell'America. 


| Osservazioni : ida nostra varietà si distingue facilmente. pel 
3 portamento a frondi non così reclinate, e pei segmenti delle 
frondi a 2,a 3, a 4, irregolarmente disposti lungo la rachide 
Re pi sue o Jo isla che ad essa possano ngi 


— 167 — 

Ph. aequinoctialis—Ph,aequinoctialisXleonensis, 
-—- Ph, aequinoctialis X spinosa, citate nel Catalogo di 
Haage et Schmdt del. 1879 per Phoenix Lilliput, e ricor- 
date dalla Revue horticole, 1879, Pi 340. 

2. Ph. dactylifera Z,, Hort, Cliff, 482.—2ecec., Monogr. 346 
e 355.Vurand et Schinz, Consp. fl. Africae, V, 454.—-Ph. ex- 
celsior Cav., Ic, et. Descr, II, 13. 

Figure: a quelle citate da Pritze/ (Iconum botan. index , 
837, ed; App. 213) aggiungansi Decazsne, PI. util, et ven. t. 12, 
—de: Kerch,, Palm; 123-150; fig. 71, 78; 79, 81, 148, 189, 261, 
—Beccari, op. cit. t: XLIII fi 1-14. 

Distribuzione. geografica: se ne ignora la forma selvatica, e 
l'area geografica è relativa all'abitazione della specie coltivata, 
Ne parla a lungo il Beccari (op. cit. p. 361); che la dice pro- 
sperare nelle Canarie, nella regione. mediterranea (Spagna, Fran- 
cia, Italia cont. ed insulare, Grecia, Africa boreale), in Egitto 


per la valle del Nilo, sulle coste del Mar Rosso ad. Assab e . 


Massaua, ed. a. Mozambico, Zambesi, Mombass, Irangi, Tabora, 
Darfur a Tibesti, Senegambia secondo l'£xg/e7 (Pfzw. Ost-Afri- 
kas. III. 130), Persia ed Arabia. Non è guari introdotta nelle Indie 
N.W.; in Australia secondo il Ju e/ler (Select. extratrop. Plants. 
1885, p. 262), a Trinidad e Jamaica. secondo il Grisebach 
(Fl Brit. W. Ind. Islands. 513). — Oltre le opere ricordate da 
Beccari eda Schinz è bene consultare un articolo di Hoff 
mann. in Regel, Gartenflora, 1877, p. 328. 
Osservazioni : tra le. numerose. varietà orticole, ricercate per 
la quantità e la qualità della polpa, presso noi si coltivano : 
a, sylvestris Mart. ex Becc., op. cit, 356. 
6. cylindrocarpa. Mart. ex. Becc., op. cit. 357: 
c. oocarpa Mart. ex Becc, 1. c. 
d. macrocarpa /ort., (=Ph. dactyliferaX:canariensis). 
e. sphaerosperma Mart. ex Becc., 1. c. (=Ph. mollis 
E méla: Nonna Naud. (=Ph.: dactylifera xsenegalensio). 
Sulle altre varietà coltivate a. scopo commerciale e sui. me- 


todi, di cultura. delle. Palme a dattero ,si confronti ce: Raoul 


si Sea prat. cultures trop. n p. eo 


_ 


— 163 — 


3. Ph. sylvestris Roxd., FI. Ind. III 787.—Leccars, Mo- 
nogr. 347 et 364.— Hooker et Beccari, FI. Brith. Ind, VI, 425. 
— Ph. hanceana Z/or7. non Naud,—Ph. humilis hanceana /7074. 
non Zeccari.—Elate sylvestris Z., Sp. pl. 1189. 

- Figure: Iartius, Hist. nat. Palm. III, t. 136, etc. Griff., 
Palm. Brit. E. Ind. t. CCXXVIII. — A%eede, Hort. Malab. II, 
t. 22, 25.— Beccari, op. cit., ‘t XLIII, f, 25-36.—Illustr. hort. 
1863, t. 351. 

Distribuzione geografica: selvatica e coltivata a Burma e 
nell’India, p. e. a Chiatagong, a Kolha Hill nel Pangiab, Misore 
e Deccan, Bengala, Birmania, China merid., Madras, etc. Alle 
parole del Beccari è bene aggiungere quelle di Iue//er (op. cit. 
263). 

4. Ph. canariensis Z7ort.— Beccari, Monogr. 347 et 369. 
—Ph. dactylifera & Jubae We68 et Berth.-—Ph. Jubae Christ.— 
Ph. tenuis Zorf.—Ph. Vigieri /7ort. 

Figure: Chabaud, in La Prov. agricole (1882), f. 66-68.— 
Naudin, in Rev, hort. 1888, con tav. col. — Beccari, op. cit., 
fig. 17.4 pi 370; € tav.-XLIII, f. 15-21. 

Distribuzione geografica : Isole Canarie. 

Osservazioni: se ne conoscono tre varietà pei giardini, che, 
pur essendo facile il dire prodotte da ibridazione, non è possibile 
accertare sempre l’ altro progenitore. Ho già rammentato sotto 
Ph.dactylifera la var. macrocarpa quale risultato di am- 
bedue queste specie; ora ricorderò, desumendole dal Beccari e 
riscontratele esatte, anche: a. macrocarpa Schenke/.—d. te- 
nuis Schenkel—c. erecta Chabaud. 

5. Ph. humilis /0y/e, Ill. Himal. mount. I, 8, 14, 394; 
se 399.—Beccari, Monogr. 347 € 373.—-Zooker et Beccari, op. 

t. 426.—Ph. ouseleyana. Gri7.—Ph. pedunculata Gri7.—Ph. 
n Lisi Buch. -Hamilt. (non Box8. 2 in parte.—Ph. acaulis Axe. 
in parte, 

a. typica Beto; op. cit. 347 e 380.—Z/o0k. et ha: Op. 
cit. 427.1] Ph. acaulis 7. Pan. non Rox5.—-Vedasi pure 7%. An- 

i derson; in Journ. Linn. Soc. XI. 14: 
Sta plc reirii des p cit. 348 e VITÀ et Becc., 


-_ 169 rà 
op. cit. 427.— Ph. Loureirii Az/%.— Ph. pusilla Zour. — Ph. 
Roebelinii O' 27%e2, in Gard. Chron. 1889, II, 475, 758. f. 68. 
—Ph. farinifera 7. Pan. non Rosd. 

Figure: Garden. Chr. 1889, f. 68,—Zeccarî, op. cit. t. XLIV 
£..13:27. 

Distribuzione geografica : l’ a. typica grandemente diffusa 
in tutta l’India, dall’Indostan all’ Himalaya sino a 500 m., As- 
sam, Khasia, Chota Nagpore, la 6. Loureirii in Birmania, 
Cocincina, Munnipore, e con la precedente anche ad Assam e 
Khasia. 

6. Ph. rupicola 7. Anders., in Journ. Linn. Soc. XI. 13. 
—Beccari, Monogr. 348 et 395.—Zooker et Beccari, op. cit. 425. 

Figure: Gard. Chron. 1877, f.4. — Ill. hort. 1878, p. 104, 
t. 318, e 1887, t. III, (una varietà). 

Distribuzione geografica : monti tra’ 150-450 m, d’ altezza 
nel Sikkim al fiume Teste, Assam e Mishmi Hills. 

. Ph. farinifera X0448., PI. Coast. Corom. I, 55, et FI. 
Ind. III, 785.— Beccari, Monogr. 349 et 402.— Beccari et Hooker, 
op. cit. 426.—Ph. pusilla 7yz2. (non Gaerzn.). 

Figure: Roxd., PI. Coast Corom. I, t. 74.— Beccari, op. cit. 
trad BIV. E 38:37. 

Distribuzione geografica : India meridionale sulle coste coro- 
mandeliane, e Ceylon settentrionale, È coltivata nel Giappone 
ed a Buitenzorg, donde si è diffusa pei giardini botanici. 

8. Ph. robusta /00£. f., in FI. of Brith. India, VI, 427. 
—Ph. humilis var, robusta £ezc., Monogr. 348, 384.—Ph. cy- 
cadifolia #7. Athen, ex Regel, Gartenfl. 1879, p. 131. 

Figure: Xege/, l. c. f. 974. 

Distribuzione geografica: nel Lia a Parusnath, a circa 1200 
m. sul mare. 

II. Sabaleae Drude, in Engler u. Pranti. op. cit. IL 3, 
p. 30.—CorYPHEAE Zenth. et Hook., op. cit. III. 922.. 

2. Chamaerops Z. Gen. pl. n. 1219.— Benth. et Hook., sp: 
cit. 924.— Drude, in Engler u. Prantl., op. cit. 31, — Schinz 
et Durand, | Consp. fl. Afr., Vi 455.— Chamaeriphes Ponted., An 
thol. 147, t. 8, 10 ex Gaertn., Fruct, I, 26, t. 9. 


z su 170 — 


Ossservazioni : la specie conosciuta è una, abitatrice della 
regione mediterranea, giacchè per le ragioni esposte dal /° 47 /a- 
fore e per osservazioni dirette, non pare giusto disgiungere da 
Ch. humilis Z. la Ch. macrocarpa Guss. Nell’ Index Ke- 
wensis figurano altre specie, la cui attendibilità è molto critica, 
dovendo indubbiamente riferirsi od a forme orticole o ad altri 
generi; tali Ch. excelsior 207. Hort. Maurit. 307, il quale, in- 
dicato dell’isola Mauritius, manca nella flora di Baker (Fl. Mau- 
rit. and Seychelles), Ch. gracilis Zod4. dell'America australe, 
Ch. guianensis Zod. della Guiana, Ch. macrocarpa Lix- 
den, Ch. mitis Z. Aey., Ch. reclinata /uss., Ch. tomen- 
tosa /ulchiron, ete.—Si confronti: Sehaedler, in Rev. hort. 1876, 
p. 392, André, op. cit. 1885, p. 231. 

g. Ch. humilis Z., Sp. pl. 1637—A%2/, En pl. III, 248, 
— Roem. et Schult., Syst. veg. VII, 1438.—Par/., FI. ital. II, 276. 
— Willkomm et Lange, Prodr. Fl. hisp. I, 221. —- 2Botsszer, FI. 
or. V, 46.—Schinz et Durand, Consp. fl. Afr. V. 455:—Ch. ar- 
borescens .Sfexd., Nom. ed..I, 183.—Ch. conduplicata A?ekx. i 
Bull. Acad. Brux. V.(1838). 61.—Phoenix humilis Cav., Ic. et 
descr. II, 12.—Ch. Humboldtii /orf. Par. 

Figure : alle figure citate dal Pritzel, aggiungansi: 7arg.- 
Tozzetti, Mem. Soc. ital. in Modena, (1829) XX, t. 4, f. 13-20. 
— Lamb., in Trans. Linn. soc. X, t. 8. — Drude, in Bot. Zeit. 
1877, t. 6, f. 34-35. 

var: macrocarpa: fusto più elevato, spata lanceolata, spa- 
dice ovato-ramoso con fiori scarsi e lassi, drupe ovali e grandi. 

Ch. humilis £ maior 77r., Cat. h. Pan. ad ann. 1827. 
Ch. humilis © elatior Guss., Syn. fl. sic. H, 647.—Ch. macro- 
carpa in. in Guss., Syn. fl. sic. Addenda, p. 883. 

var. Si ta: drupe oblunghe, con pericarpio alquanto 
carnos 
Distribuzione geografica : Portogallo itetidivazti » Spagna 
| austro-orientale ed australe, Italia continentale sulle coste tirre- 
= né; Sardegna, Sicilia, Africa boreale ed Asia minore. 

. Osservazioni: da semi provenienti da Napoli e dalla villa 
(ona in Palermo si Rae due na non ancora bene ca- 


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apra i Dili Eno 


SAS È ORTA I CERRI ESS 
Mer pae Pei Mie ia Lilia A 


act o ii cn 


ratterizzate, e che sembrano ibride fra Ch. humilis e qualche 
Trachycarpus. Abbiamo pure un ibrido fra Ch. humilis e 
Phoenix dactylifera, che, per quanto di pochi anni, mostra 
tutti i caratteri di Ch. humilis; del resto Jaubert (in Bull. 
soc. bot. Fr. XVII, 9) ne fa menzione sin dal 1870, e poi 
il Zocke (Pfl. Mischl. 517). Il signor Germazîn de Saint 
Pierre, ricordando lo stesso ibrido (in Bull. Soc. bot. France, 
XVII, 10), ritiene trattarsi di caso accidentale : eppure egli stesso 
vide trasportare sulla Ch. humilis femmina il polline di Phoe- 
nix dactylifera. Ha forse la stessa origine la nostra var. m a- 
crocarpa?; inclinerei a crederlo, siccome per la varietà che il 
prof. U. Martelli descrive e figura per dactylocarpa 2ece., 
(in Boll. Soc. Tosc. Ort. XIV. ad ann. 1889).—Ignoro se la va- 
rietà descritta dal Cossor (Act. congr. intern. bot. Paris, 1867, 
p. 163) sia una cosa medesima che questa da me ora data per 
var. oblongata, poichè non ho potuto consultarne la descri- 
zione. Martius(Hist. nat. Palm. III, 248) e Ax7z?#%(Enum. IL 
249) descrissero due altre varietà, depressa ed elata, che qui 
da noi promiscuamente si riscontrano sopra una stessa pianta; 
epperciò sono da escludersi. 
3. Trachycarpus 7. Wendeland, in Bull. Soc. bot. Fr. VIII, 
429.— Benth. et Kook., op. cit. III, 929.—Drude, in Zngl. u. 
È Prant!, op. cit. II, 3, p. 32.— Beccari et Hooker, op. cit. VI. 
435. Chiese Auct. in parte. 

Osservazioni : di specie se ne conoscono Une: una del Giap- 
pone e della China, una dei monti dell'India boreale e di Burma, 
sinora descritte sotto il genere Chamaerops. Il Gay trascrive 
nel sopra ricordato volume del Bull. Soc. bot. France le diagnosi 
differenziali fra Trachycarpus, Chamaerops, Saribus, 
secondo che a lui le inviò il chiarissimo 77. Wendelana, il quale 
poi le riporta in uno studio più generale pubblicato nella Bota- 
nische Zeitung (1879, XXXVII, n. 10, p. 145-154); epperciò non 
stimo insistervi più oltre. 

10. T. excelsa 77. Wendl.,1. ‘c.—Chamaerops dea x. Thunb., 
FI. japon. 130.— ecc. et Hook., op. cit. 43 ._M È) Prol. 329. 
— Mart., Palm, III, 251. — Auntk, En. pl. II, nea Gay, 


— 172 - 
Ball. soc. bot. Fr. VIII, 410-430.— /Yanchet et Savatier, Enum. 
pl. japon. II, 1. — Schaedler, in Rev. hortic. 1876, p. 392. — 
Ch. chinensis /7or?. 

Figure: Marf., Palm. t. 125, f. 2 e 3.— Gartenflora, 1878, 
pit. 

var. Fortunei:—T. Fortunei 77. Wendl., 1.c.—-Ch. For- 
tunei Z/ook., in Bot. Mag. t. 5221.— Schaedler, 1 c. — Ch. ex- 
celsa IZig., 1. c. in parte. 

Figure: Mooker, l. c. 

Distribuzione geografica: la specie vive nel Giappone, pei 
colli aprici della parte australe e media, e vi si coltiva a scopo 
commerciale. A tale proposito leggasi il bel lavoro, sopra citato, 
del Gay. La varietà, coltivata a Chusan e nelle province limitrofe 
della China media, è spontanea a Yunan nell'alto Burma, se 
male non interpreto la descrizione del Leccarz. 

‘11. T. martiana ZH. Wendl., \: c. — Becc. et Hook., l. c. 
Ch. martiana WaZ/., PI. As. rar. III, 5.—Ch. excelsa 477. (non 
Thbg.), Fl. Nederl. Ind. II, 60 (in parte) — Ch. excelsa var. 
Mart., 1. c—Ch. Griffithii Zodd.—Laudonia excelsa 77077. 

Figure: Wa/lich, op. cit. t. 211.—Drude, in Engler u. Prantl, 
op. cit. II, 3, fig. 25.—Rev. hortic. 1879, f. 43. 

var. khasiana:=Tr, khasiana 7. Wendl., 1. c:—Ch. kha- 
syana Griff. ex Kurz, For. FI. Brith. Burma, II, 527. 

Figure: ooker, Bot. Mag. t. 7128. — Griff., Palm. Brith. 
Ind. t. 227. 

Distribuzione dinglia regione temperata dell’Himalaia e 
del Nepal la specie sino ‘a 2500 m., la varietà sino a 2000 m. 
nel Khasia Hills e Burma. 
| °°’ 4. Rhapidophyllum 7. Wendl. et O. Drude, in Bot. Zeit. 
1876, p. 803.—2enth. et Hook., op. cit. III, 925. —Drude, ii in fn 
pra. i, Pasti; op. dl IL 3, p. 33 

‘12. R. Hystrix 4. Wendl. et O. Drude, 1. c.— Chamae- 
rops Hystrix Fraser ex Pursch, Fl. Am. sept. I, 240.— Chapm., 
FI. Un. St. 439.— Martius, Hist. nat. Palm. III, 250, — Aux, 
En. tig: III, 249.—Ch. arundinacea .S. in Rees, Cycl. VII, n. 3. 
— . lowisiana. Rafin., E lor. Ludov. 159. — SIT Hystrix 


Cn n i n 
NERE a Mete 


— 173 — 
Desf., Tabl. ed. I, 19 ex Horto Kewensi.—C. repens 2erfram: , 
Trav. 6r.—Sabal Hystrix Pursc4k et Nutt., in Am. Journ, sc. Ser. 
I, (1822), V. 293.—ARoemer et Schultes, Syst. veget. VII, 1487. 
— Rhapis arundinacea Az4., Hort. Kew. II 474. R. caroli- 
niana /7ort. ex Kunth, En, pl. III, 246. 

Figure: /Marf., op. cit. t. 125; f. 4. 

Distribuzione ‘geografica : abita le parti meridionali della 
Florida, della Georgia e della Carolina; ed è l’unica specie si- 
nora conosciuta del genere. 

5. Rhapis Linn. f. in Aît., Hort. Kew. III, 473.— Awnth, 
Enum. pl. III, 251. — /fî9., FI. Ind. batav. III, 61.—ZBenth. et 
Hook., op. cit. III, 930.—Drude, in Engl. u. Pranti, op. cit. II, 
3: P. 33. x 

Osservazione : le specie conosciute sono 4 a 5, abitatrici della 
China, Cochinchina ?, Giappone, Giava ? Presentano una grande 
rassomiglianza con i Trachycarpus, la cui area di distribu- 
zione è presso a poco eguale, e con cui spesso furono talvolta 
confuse. Conosciute di solo nome sono: R. aspera /7orf. ex W. 
Baxt,, in Loud. Hort. Brit. suppl. III, 624,—R. cordata 7ort. 
ex Baxt., le. 

13. R. flabelliformis Z’MHerit. in Azt., Hort. Kew. III, 
473.— Mart., Hist. nat. Palm. III, 253.—Roem. et Schult., Syst. 
veg. VII, 1490.—Awxth4, En. pl. III, 251.—Zranchet et Savatier, 
Enum. pl. japon. II, 2.—-Chamaerops excelsa f. 7%z26., FI. jap. 
130. — Ch. Kwanwortsik .Stebo/d. ex HH. Wendi., Ind. Palm. 
(1854), 34. 

Figure: Aart., op. cit. t. 144. —/ac9., Hort. Schoenbr. t. 316. 
—Bot. Mag. t. 1371. 

Distribuzione ga coltivata qui e là nel Giappone 
insieme con Trachycarpus excelsa, patria ne parrebbe lo 
stesso Giappone. Secondo Franchet,il Bentham la ricorde- 
rebbe di Hon Kong e della China meridionale; non è citata dal 
Beccari nell’accurato studio sulle Palme indiane (Beccari et 
Hooker, in FI. Brith. Ind. VI, p. 403-483). 

- 6. Acanthorhiza 77. Wend!., in Bot. Zeit. 1879, p. 147-148. 
Benth. et Hook., op. cit. II, 925.— Drude, in su ler u. Prantl, 
op. cit. IL 3, p. 33: 


— 174 — 
Osservazioni : se ne conoscono quattro specie, di cui A. a- 
culeata e Mocinni del Messico, A. Chuco del Brasile, A. 
Warscewiczii del Panama, diffondentisi quindi nell'America 
da tropicale dalle Ande Boliviane al Messico e poco più in su. 
; 14. A. Mocinni 2ex#4. et Hook., 1. c—Chamaerops Mo- 
cinni Awn/4, Syn. pl. aequinoct. I, 303, et Enum. pl. III, 250. 
— Mart., Hist. nat. Palm. III 252.— Aoem. et Schult., Syst. veg. È 
VII, 1489.—Sabal Mocinni /7ort. Pan. 5 
Figure : nessuna. i 
Distribuzione geografica: Messico, sulle coste del Mare Pa- 
cifico. 
7. Thrinax Linn. f. in Swartz, Prodr. 57, et FI Ind. occ. 
_1, 613.—Aunth, En. pl. NI, 252.—Aoem et Schult., Syst. veget. 
VII, n. 1489, p. LKXVII.— Zexnth. et Hook., op. cit. II, 930 
inclusivi i generi Hemithrinax e Porothrinax. — 2rude, "5 
in £ngl. u. Prantl, op. cit. II. 3, 34. 
Osservazioni : il genere, come fu modificato dal Drude e co- 
me noi lo intendiamo, si divide nei sottogeneri : Euthrinax= 
Thrinax Azet.con 9 specie, Hemithrinax con l’unica specie 
H. compacta ook. abitatrice dell’isola di Cuba ( Grisebach, Cat. i 
PI. Cub. 221, n. 12), Porothrinax con la sola specie cono- i 
sciuta P. Pumilio H. Wendl. ( Grisebach , I. c. n, 5) di patria 
ignota 
Abitatriei della Florida, delle Antille, e_ regioni vicine del- - 
l'America centrale, le specie della sezione Euthrinax sono: 
T. argentea Zodd. (Panama), T. barbadensis Zod4. (Isola Barba- 
dos), T. Garberi Ckapm. (Florida), T. rigida Gris.; T. SS 
Griseb. et Wendl. e T. havanensis 7ort. (Indie occidentali), T 
miraguana Mart. (Isola di Cuba), T. multiflora Marz. e T. par- 
viflora Sw. (Isola San Domingo). Si ignora l'habitat di: Fam 
rantia Fulch., e di nome solo è conosciuta T. tunicata Lind. 
dg multiflora Mart., Hist, nat. Palm, III, 255. — Kunth, ; 
Fa 2g IH, 253. Griseb., Catal. pl. Cub. 221, ni8—T.grami- 
folia Zort. ex Wendl., Cycl. Pand. Cycad. 39. i 
a Mart, Op, sit t 103» fi 7 et 163. 
var. elegantissima:f mente € profondamente 


* 


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divise quasi sino alla base o poco sopra, in segmenti lanceo- 


lato-lineari, stretti, verdi di sopra, argentini di sotto, piccioli li- 
sci e subglaucescenti, gracili, eretti, lunghissimi. 

T, elegantissima /Morf. —T. graminifolia De Aerchove , 
in Ill, hort. 1884, p. 187. 

Figure: Ill. hort. I. c. 

Distribuzione geografica: isole di San Domingo e Giam- 
maica, nei luoghi marittimi, ed isole Haiti. 

16. T. parviflora .Swartz, Prodr. 57 et FI. Ind, occ, I, 
614. — Zam., Encycl. VII, 635.— Willd., Spec. II, 202.— Att. 
Hort. Kew. II, 307, ed. II Roem. ef Schult., Syst. VII, 1300. 
—Mart., Hist. nat. Palm. II, 256.— A%x?, En. pl. II, 253.— 
Griseb., Fl. brit. West. Ind. isl. 515.—T. elegans 7orf. Kerr, 
fide Griseb., 1. c—-Corypha palmacea X. 2r. 

Figure: .Swarfz, FI. Ind. occ. t. 13.—Iart., Op. cit. t. 103. 
—Aggiungasi, sulla fede di Aux? : Sloane, Voy. II, 121, n. X. 
i 2ra Lo 

var. Martii: lacinie delle foglie assai più argentine nella 
pagina inferiore. 

Tb. Martii Hort — T. Martii Grisebackh , Catal, pl. cubens. 
22I, n. 6 (excl. syn,)? 

Distribuzione geografica : la specie abita le isole di Giam- 

maica, di Haiti, di Bahamas, di S. Domingo, nei luoghi ma- 
rittimi aridi. La varietà trovasi coltivata nei giardini. 

17. T. argentea Lodd. in Desf., Catal. ed. III, p. 31.— 

Roem. et Scult., Syst. veg. VII, 1300.—/Mart., Hist. nat. Palm. 
III, 256.—Aunth, En. pl. III, 253.— Grisebach, Catal. pl. Cu- 
bens, 221, n. 7, et Brith, fl. West. Ind. Isl. 515.— Palma ar- 

‘ gentea /acg., Fragm. 38, n. 125. 

Figure: Mart., op. cit. t. 103. f. 3 et Seo op. cit., 
43 Ei 
| Distribuzione geografica : America centrale al Pailastai; e 
nelle. isole di Cuba, Haiti, Bahamas, Giammaica , formando è 

schi. 

DIL sula Lodd. in Desf., Catel, ed. tI, p. 31. — Roem. 

et Schult., Syst. veg. VII, 1301,— Mart., Hist. nat. Palm. III, È 


257 = Kimth, En. pl. I, 254. — Grisebach, a pl. KunEoe 
‘221, n. 9, et Brith, fl. West. Ind, Isl. 515. 

Figure: nessuna. 

Distribuzione geografica : abita in parecchie isole delle An- 
Pali, fra cui Cuba, Antigua, Trinidad, ed è più rara a Bocas 

e nella costa N. E. 

8. Nannorhops H. Wendi.,in Bot. Zeit. 1879 p. 147-148,— 
Benth. et Hook., Op. cit. III, 923.—Drude, in Engler u. Prantl, 
op. cit. II, 3, p. 35-.— Zecc. et Hook., FI. brith. Ind. VI, 429. 
«19. N. ritchieana I. Wendi,, 1. c.— Aîtchison, in Journ, 

| Lin. Soc. XIX, 140 et 187.— ZBoissier, Fl. or. V,, 754.—Cha- 
maerops. ritchieana nf. ., Palms brit. Ind. 138. —Boiss., Op. cit. 
V; 47: 

| Figure: Aitchison, 20 cit. t. 26. — Gard. Chron. 1886, f. 
aa a 

| Distribuzione assi quest’ unica specie del genere a- 
<a i monti dell’ India di là dal fiume Indus, Sind e Panjab, 
Page giziana il Beludscistan, | la Persia ole etc. 


«— 177 —- 


25. OSSERVAZIONI FENOLOGICHE 
FATTE NEL TERZO E QUARTO TRIMESTRE DELL'ANNO 1897. 


VII. LUGLIO 1897. 


Temperatura: massima 40°, 6', media 27°, r, minima 159, 8. 
Giorni di pioggia: 2; — quantità d’acqua piovuta: mm. 4. 25 


TEMPERATURA VENTO 
DATA PIOGGIA pugili 
massima media minima 
È 34.0 207 ini — E. 
fi. è 33.9 28,5 18.9 - E. 
È 3 32,6 28.2 19. 6 —_ ENE. 
hi 4 29.9 25.0 18. 8 2. 50 NW. 
= 5 28, 4 23. 5 19. 3 I. 75 NE. 
Gi 6 30. I 26. 3 18. 5 —_ ENE. 
7 30.3. ario 18. 5 _ E; 
8 31.9 a; 6° 18. 5 _ E. 
9 31. 6 27.1 18. 6 _ E. 
10 33.7 28. 5 18.0 — E. 


In questa decade fiorirono : Anona suavissima 7. Pan., A. squa- 
mosa L., A. Cherimolia M ill., Begonia Evansiana Andr., Acacia hor- 
rida Willd., A. glomerosa Benth., A. capensis Colla, A. multijuga 
Meissn., Clerodendron planifolium HE Stra CI: infor Gaertn., 
Ck PRESE Willd., Cocos aus , Clematis vitalba L., Cri- 
num asiaticum L., Bocconia cordata sg s Dahlia variabilis Desf., 
D. coccinea Cav., Cereus leucanthus Pfeiff., C. major 7. Pan., Eu- 
patorium lucidum Orteg., Echinocactus vonostigma Salm-Dyck, En- 
terolebium Timboiva Mart., Echinocactus Wi Lem., Gompho- 
carpus fruticosus R. Br., Heliopsis laevis Pers. Hi. padula Wender., 

H. scabra Dun., Ligustrum Quihoui Carr., Ligustrum ovalifolium 
H Dans Lepachys pinnatifida Rafin., Melaleuca linariifolia Sm., M. dio- 
sm R. Br., M. thyrsiffor alo: 
pr labrata Cav., Olea fi i ll 
Willd., ir Lindeni Decne. et Planch., O. 


Decne, et Planch., Punica Granatum L., Palio Uvedalia L., Plu- 
meria rosea 77. Pan., PI. tricolor Ruiz. et Pav.; PI. bicolor Ruiz. et 
Pav., PI. purpurea Ruiz et Pav. 
plantaginum Schlecht., Rochea coccinea DC,, 
rsz., R. humilis L., Ricinus sanguineus Hort., 
Si ipa erb., S. elliptica Ait., S. latifolia 

s L., S. Virgaurea L. S. bicolor L., S. canadensis L., Silphium tri- 
cavia Lio Jatmiatum L.,°S. integrifolium Michx., S. perfoliatum 
LB. rh bun um /7. Pa Cadas trifoliatus Turcz. 
Poir., Sterculia Slo L., Sophora japonica L., Solanum jasmi- 
noides Pax, S hie PRETE H. Pan., S. umbraculifera Mart., 
S. princeps H. Pan., Scabiosa limonifolia Wahl., Tabernaemontana va 
chotoma Roxb., Thevetia nerifolia Juss., Tecoma radicans Juss., 
Tanacetum vulgare L., Phytolacca octandra L., Wigandia caracassana 
H. B. et K., Zinnia elegans Jacq. 


S. surinamensis 


TEMPERATURA VENTO 
DATA PIOGGIA i 
pred.te 
massima media minima 
II 32:53 27.8 18.5 — ENE. 
5 12 30.9 26. 3 17.6 her E. 
Dt 31.6 27:3 19. 5 — E. 
Ul 14 31.6 29.2 18.5 — E. 
> 15 35.9 SLA 19.0 te NE. 
° 16 32.4 27:19 22.8 —_ WNW 
E 47 ACI 26.8 23.0 a NW. 
18 33:4 20. 2 SEI De NW. 
19 i SOLE 25.5 17.5 ni ENE. 
20 31.7 26.5 16. DI —_ NE. 


In questa decade fiorirono : Albizzia Lebbek Bent h., Agave 


striata 


Zucc., Acacia falcata Willd., Abelia chinensis R. Br., Acacia nata- 
litia E. Mey., Bauhinia montana /. Pan., B. aculeata L., Anogeissus 
lejocarpa Guill. et Perr., Borrichia bidentata H. Pan., ARIE 
| cata Wendl., Caesalpinia Gilliesii W a 1l., Carthamus lonatus L., Cen- 
taurea dissecta Tenore, Cereus iii DC., C. var. caesius Salm- 

Dyck, C. v. glaucus Salm-Dyck, v. cyaneus IH. Pan., C. va- 
lidus ist” Fiesse integrifolia E vili longifolium Roxb., Cri- 


— 179 — 
num pedunculatum R. Br., Cephalaria Balansae 7. Pan. , Dianthus 
siculus F. et C. Presl, Ehretia tinifolia L., Euonymus japonicus L., 

ol. aur. margin. , E. var. arg. varieg., E. attenuatus Wall., 
kchiiniope persictus Stev., Cyperus Papyrus L., Gerbera /amesi H. 
Pan.. Hamelia patens Jacq., Helianthus liu Spreng. , Jatro- 
pha multifida L. Inga Feuillei DC., Jucca aloifolia L., etiam var. trico- 
lor Sport., var. quadricolor Hort., et subsp. toga L., Lilium au- 
ratum Lindl., L. var. purpureum Regel., Lagerstroemia india L., Ly- 
copus Vis L., L. europaeus L., Mentha rotanti Huds., et 
var. macrostachya e Menta aquatica L., M. aca H. Pan 
M. sylvestris L., M. Pulegium L., Nicotiana vtr dii hi Orbi 
alba H. Pan.. 01 spinosissima M ill., O. ferox Haw., Pilea mu- 
scosa Lindl., Pimenta acris Kossel., Parkinsonia aculea ul ., Pancra- 
tium mari bia L., P. foetidum Pomel, Solanum Dombeyi Dun. 
Salvia Candelabrum Woisy , Stephanotis Hossusdi Brongn., Ruellia 
brevifolia #7. Pax. Tinnea aethiopica Kotschy et Peyr., Thunbergia 
erecta T. Anders., T. var. albiflora 7. Pa»., T.vogeliana Bth., 
coma leucoxylon Mart., Vernonia abyssinica Sch., Vitis serjaniaefolia 
Maxim., V. heterophylla Thunb., V. incostans Miq. 


TEMPERATURA VENTO 
DATA - | PIOGGIA Sa 
massima media minima 
DI 40, 6 3I1.0 18. 3 —_ E 
22 31.9 27.4 20. 0 rs E. 
% 23 32.1 26.7 17.0 _ NW. 
<| 24 31.9 26. 5 18. 5 — NNW. 
i 25 310 26.1 2 — ENE. 
3 26 31.4 26.1 16. 8 — NE. 
o 27 30. 4 26.0 15.8 oa E; 
384 32.9 | 20.7 17.80 ni WNW. 
29 3-4 26.1 19.0 — {| NW. 
| 30 4. 30.4 | 24.3 17.6 <a NW. 
(31/4293 245 16.7 — | ENE. 


In questa decade fiorirono: Achimenes longiflora DC., A. 
diflora DC., A. violacea 7. Pan., A. hirsuta DC., ne atrovirens 


Karw., A. rigida Mill., Aloè mitriformis Mill., Brexia Tatifolia Ù. 


cino i 


n., Barleria flava Jacq., Cerbera Odollam Gaertn., Cleroden- 
ea trichotomum Thunb., Cephalaria leucantha Schrad., C. am- 
brosioides Roem. et Schult., Dianthera nodosa Benth. et Hook., 
Erythrochiton brasiliensis Nees et Mart., Echinocactus cachetianus 
- Pan., Echin. setispinus Engelm. et Gray., Eucalyptus viminalis 
Labill., Gardenia Thunbergia L., Heteropteris chrysophylla H. B. et 
K., Chlorophytum nepalense Baker, Chl. var. fol. varieg., Iochroma 
coccinea Scheid., I. violacea /#. /jan., Lilium roseum Wall., Me- 
laleuca thymifolia Sm., M. imbricata Hort., M. acuminata F. Miill., 
Mesembryanthenum splendens L., M. spectabile Haw., M.molle A.it., 
M. Lehmanni Eckl, et Zeyh., M. Thunbergii Haw., Pongamia gla- 
bra Vent., Nymphaea Lotus L., Prosopis juliflora DC.,. 
: VIII. AGOSTO 
Temperatura: massima 35°. 1‘, media 25.8, minima 15°. 1° 
ge di pioggia: 2;—quantità d’acqua piovuta: mm. 15. Sa; 


TEMPERATURA VENTO 
DATA 3 PIOGGIA drei 
massima media minima 
= 29.9 24.7 15. 5 Dr ENE. 
al 2 30. 2 25.9 16.8 _ ENE, 
x 3 37 26.7 17.6 - NE. 
18) 4 30. I 25.5 20. 2 10. 85 NW. 
na 5 30.0 25,2 TA.-F = ENEF. 
“i 6 29.9 25.8 TAD — ENE, 
7 30. 2 25.7 17.6 _ NE. 
8 31.6 26. 3 18. 0 — E. 
9 31.9 | 26.9 17.4 = “E 
10 32.4 26 9 199 » NW. 


Pigi NEI de et SE aa 


In n questa decade fiorirono : Acacia viarum Allem., Artemisia vul- 
gare: a ion virgularis Nees., A. morethianus 77. Pan., Aspa- 
pa eni Reg.; Bauhinia montana H. Pan., Baccharis halimi- 

‘ pulchella L Labou 


— 181 —. 
dica L., Mimosa pudica L., Musa sapientium L., M. rosacea Jacq., Marlea 
È » vitiensisBenth., iddio diversifolia Te nore, Origanum Dictamnus 
L., Paratropia rotundifolia Ten., Rouwolfia canescens L., Rosa brac- 


teata Wendl., Tinnea aethiopica Kotsky et Peyr., Tamarix gallica 
à L., Thalia dedi bi Fr rghum i Pers., Senecio grandifo- 
È fine Less., Vallesia cy latita Orte 
TEMPERATURA VENTO 
DATA PIOGGIA 
pred.t* 
massima media minima 
TE 29. 3 sui 19.0 _ ENE. 
[sol 12 30.7 25.9 17.4 — E. 
A 
<| 13 30. I 24.9 162 _ Ei 
= I4 29. 6 Z64 18. 5 — DI 
Ol 15 26. 6 25.6 18.8 va ENE. 
[i 
a 16 29.9 255 17::5 —_ E. 
17 29.0 25.0. 20.0 4.70 N. 
18 30. 3 25.9 18. 6 Da E, 
19 30.9 26.2 tg:3 — NE. 
20 35.1 28,8 17.2 _ SSW. 


In questa decade fiorirono : Actinomeris squarrosa Nutt., Àristolo- 
chia elegans Mast., A. altissima Het Aster a La Aspa- 
ragus acutifolius L., Baltonia asteroid ca Papaya L., 
Clerodendron Devonianum 77. 'Paw., C. inerme na, C. ligustri- ara 
num R. Br., Crinum Moorei Hook., Coccoloba laurifolia Jacq., Clito- 
ria ternatea L., Cereus chalybaeus Hort. Berol., Campanula Steveni 
ab , Callicarpa cana L., C. japonica Thunb., Campylotropis chinensis 
Blume, halaria laevigata Schrad., C. dipuitoide Boiss. et Bal., 
E. asi Schrad., C.rigida Roem. et Schult., Spring agran 
Ù Salm-Dyck, C. anguiniformis H. Pan., C. sple cocen i t. Angl., 
È A Covendiski: Monv., Dendrobium Devonianum Paxt., Dia qua- 
31 drangulatum S. Wats., Dianthus siculus F. et C. Eresto Erigeron 

ermedi asteria. 


E, ‘rocephalum DC. ; Helinus. ovatus E. Mey.; 
Ipomoea Bona-nox Li; Jacobinia carnosa HiPean, Hedychium cocci 
neum dentali, Hibiscus b € (H. Pan., Justicia fscata svn 


— 182 — 


Lespedeza I o Liriope spicata Lour., et var. fol. varieg., Mi- 
mosa Spegaz Pir esembryant. barbatum L., M. bulbosum 
aw., anzi sai Meissn., Nymphaea Lain L., Opun- 
tia Dillenii Haw., O. monacantha Haw., Ophiopogon Jaburan A 
et var. foliis varieg., Piper argyrophyllum Mi dai E irgi- 
niana Benth., Pithecoctenium muricatum Mo Ronda let > rata 
Jacq., Peperomia polystachya Hook, "RA Tia ne th; RA: 
oloides DC., Si sedieri 

.; Sepherdia argentea 


i a officinalis L., Solan 
lumi Satreja ea Tenore, S. montana L., Solidago semper- 
virens L., Thymus mastichina L., Verbena hastata L., V. tenera Spreng., 
Veibesita virginica L. 


TEMPERATURA VENTO 
DATA PIOGGIA fa 
massima media minima 
2 IO 2555 20.0 ari NE. 
Di 22 28.9 24.7 176% — NE. 
5 23 ex yi 17.6 E. 
n 24 32.1 26:7 | 21.7 i NE. 
Qi 25 281 24:4 19. I — NE. 
I 26 29. 4 24.7 17.5 abi E. 
17 30.2. 25.2 16. 8 —_ ENE. 
28 29.9 |. 25.0 17.0 a ENE. 
29 30 0 351 16.0 — ENE. 
30 go.1.-|° 252 16.6 sa NE. 
27 307 25.6 ESE rn ENE. 


In questa decade fiorirono: Aralia nepalensis H. Paw., Amaryllis 
belladonna L., A. purpurea H. Pan.. A. major H. Pa n., A. minor D. 
| Dietr., Begonia tuberosa Lam., Boehmeria biloba Willd.,B. hutilis H. 
Pan., Combretum coccineum La mi, Cneorum pulverulentum V ent., Col- 
chicum a argenteum Jacq., Eugenia supra- 


ad Réhi myriosti ma Salm-Dyck., Ech. Ottonis Link et 
ou, ta, a ona Funkia lancifolia Spre ng., F. Sielbodiana 
ok., Greevia nitida Juss ore 


tiola change L., Goethea cauliflora - 


® 


a 


st 


— 183 — 
Nees., Galphimia nitida H. Pa7n.. Homalium racemosum Jacq., Hae- 
manthus coccineus L., Hedychium carneum Carey., H. Roxburghii 
Blume, H. coronarium Koen., H. coccineum Buch-Ham., Mesem- 
bryant. cordifolium L., Malpighia coccifera L., Obione portulacoides 
bi 


oq., Petunia hybrida Hort., Passiflora suberosa L., P. tuberosa 
Jacq., Photanos. latifrons Walp., Lippia nodiflora Michx., Rivina 
humilis L., R. lut . Pan., R. aurantiaca Vars., Sonchus maritimus 


bi SCHIUS SIRO Raddi, Statice Limonium L.. St. latifolia 
Sm., St. Gmelini Willd., Urginea Scilla Sternh., Urg. haemorrhoi- 
date H. Pan., Urtica ferox Forst., Ur. rupestris Guss., Urera bac- 
cifera Gaudich., Phytolacca octandra L., Zizyphus Jujuba Lam. 


IX. SETTEMBRE 


Temperatura : massima 40°.6', media 24°. 9’, minima 13°. 4 ) 
Giorni di pioggia : 5;—quantità d’acqua piovuta: mm. 24.35 


AES TEMPERATURA i VENTO 
massima | media minima I, 
I 30%: 2502 15.7 = NE. 
nd TE, 30.9 25.9 16. 0 SI NE. 
2 % 3907 26.9 16. 0 _ ENE. 
= 4 7 [ana 16. 6 wi ENE. 
(»| 5 30.9 25.9 19. 5 — NW. 
da 6 29. 4 23.9 1 - NW. 
SÙ, 32.4 25.5 Me I WNW. 
8 30. 9 25.3 ot 1 _ WNW. 
9 28.9 24.5 18.0 — SE. 
10 31. 6 26.9 LS a . ENE. 


In questa decade fiorirono : Aster racemosus Ell., A. sagittifolia 
Wede m., A. ericoides L., A, caespitosus E. Forst., A. Novi-Belgii 
L., A. multiflorus A it., Baptisia perfoliata R. Br., Cassia racemosa Mill., 


rniococca racemosa L., Crithmum maritimum L., xum Ker- 
Gawl., Cotyledon glauca Baker, Crassula spathulata Thunb., Col- 
ch laetum Stev , C. variega divi aker; C. 


‘um. Pi 
Tenorii Parl., Desmodium concinnum DG, Euphorbia. heterophylla L 
E. officinarum L., E. viperina H. Rebut., E. platyllylios L., Erianth 
Ravennae Dale. E. var. violaceus H. Pan., Gynerium fessi 


— 184 — 
Nees., Ipomoea Hardingii Paxt., I. sinuata Orteg., I. Michauxi Sweet, 
Jasminum azoricum L., J. lineare R. Br., J. auriculatum Vahl., Isoto- 
ma longiflora Presl, Lopezia racemosa Cav. , Malvaviscus coccineus 
H. B. et K., M. mollis DC., Mischanthus sinensis A nders., M, Zebrina, 
M. variegata /7or/., Nymphaea Lotus L., N. ampla DC., Pavonia spi- 
nifex Cav., P. multiflora A. St., P. hastata Cav., Psiadia glutinosa 
Jacq., Phyllanthus longifolius Lan Ricinus communis L., et var. san- 
guineus Hort., R. speciosus Bur m., Sida virgata Hook., Urena lo- 


ata L., Zephyranthes carinata Herb., Z. Atamasco H sr 
TEMPERATURA VENTO 
Data | PIOGGIA dii 
massima media minima © 
il SRP 208 23.4 _. SW. 
i 12 34.1 28.9 19.7 —_ NW. 
Si pi E3 34.4 29,2 18. 6 -- ENE. 
s 14 | 40.6 3 23.8 -- SW. 
Ql 15 33.9 dic? 234 —_ SW. 
al 16 31.9 26.0 =i.:2 _ NW. 
17 26.4 22.8 18.4 | — NW. 
18 #7:9 so: 16.1 —. |. NE. 
tot 354 af. 9 13.4 — SW. 
20 30. 3 | 24.8 20.I | 5.20 ! E. 


n questa decade fiorirono: Araucaria Cookii R. Br., Antigonon 
ia Hook et Arn., Coleus Penzigii Schw., Cassia mexicana 
Jacq., Dalbergia Sissoo Roxb., Heteromorpha FCR Cham. et 
Schlecht., 3300 multifida L., Ledembergia rosea var. Lem., 
Mimosa violacea Bolle, M. acanthocarpa Poir., Nymphaea Lotus L., 
var. Adele Hort., var. rubra Roxb. , Ocotea asa it Pan., Parkinsonia 
aculeata L., Plectanthua hadiensis Schw., Phyllocactus phyllanthus 
ink, Polygonum. un La i fgre Sieb. et Zucc., Plum- 


— 185 —- 


| TEMPERATURA VENTO 
| DATA PIOGGIA ERA 
: l massima media minima 
1 2I 23:4 18. 5 15: 7 15. 65 W. 
S. Di 22 26:4 d0 91: PESI _ WNW. 
/ 23 3733 21;:8 15.0 — N. 
> 24 25.9 21.9 15.0 1,15 NE. 
Ò 25 25: 0 21.9 15. 6 — Ei 
cl 26 | 26.4 21.7 i8.t e ENE. 
27 26. 5 22.7 15. 6 — E 
28 26.9 22,0 16. 5 o. 70 NE. 
ds 29 26::7 21.7 | 15.8 1. 65 E. 
: 30 abon | da 3 15.1 de ENE. 


In questa decade fiorirono: Arthropodium cirrhatum R. Br., Aristo- 
i lochia elegans Mast., Acacia Farnesiana Willd., Atropa Belladonna 
n -, Begonia incarnata Link, et Otto, Chaetocalyx vincentina DC., 
# Cocos australis Mart., Cestrum elegans Schlecht., Amyris maritima 
IRR Jacq., Datura arborea L., Dunalia inermis Borzi, Euryale ferox Sa- 
SEE lisb., Aeschinanthus speciosa Hook., Echinocactus myriostigma Salm- 
Dyck, Euphorbia viperina H. Pan., Holmskioldia sanguinea Retz., 
Haemanthus tigrinus Jacq., Helinus ovatus E. Mey., Inula chrithmoi- 
des L., Litsea tomentosa Blume, Leucojum autumnale L., cum var. ss 
prostratis, Lippia chamaedrifolia Steu d., L. asperifolia Rich., 
millaria decipiens Scheidw., Muscari parviflorum Desf., M. Carton 


etida L isman 
fragrans Lour., Pelargonium malvaefolium Jacq., Raphiolepis vera 
Lindl., Securidaca elliptica Tucz., Senecio ande gaiecbio S.An- 
teuphorbium Sch., Solanum macrophyllum Hort. . S. diphyllum L ò 
Ss i 


somnifera e Le fratescens Pauqg. Verbena officinalis 


— 186 — 


X. OTTOBRE 1897. 


Temperatura: massima 32°. 9, media 18°. 9, minima 8°, o'. 
Giorni di pioggia: 15; — quantità d’acqua piovuta: mm. 161. 35 
TEMPERATURA VENTO 
DATA PIOGGIA 
pred.!* 
massima media minima 
I 27.5 IR 13. 6 a SW. 
= 2 32.9 25.2 17.0 ie 
Peel 3 25.7 21.0 16.1 27. 60 Se 
a 4 22.9 19. 6 14. 5 I, 50 W. 
Si.5 24.1 19.9 16.4 27,40 | WSW. 
a 
è 6 19.9 15.5 Ti.:8 i.6o I WNW, 
i; 19. 4 16. 2 T2.% 12.04 | WNW. 
8 22.9 16.8 12. 6 2. 50 SW. 
Di d2;$ 11.09 13.7 12. 65 W. 
IO. 19.5 16. I 12,4 9. 48 WNW. 


decade fiorirono : Anemone japonica Sieb. et Zucc., 


In questa È 
Boussingaultia baselloides H. B. et K. Cluytia pera ni TOS 
neapolit. 


en., Colchicum montanum L., C. 
ar, QEURIESEo H. Pan., Lipari heterophyila ta, 5 "Ephedr par 


var. fl. pleno H. Pan., Heptapleurum laevigatum Sem. , Oxalis flo- 
È flora an., Pennisetum latifolium 
Spreng., Remusatia vivipara Schott., Rhaeo discolor Hance., cum 
| var. unilineata H P@ax., Rhus albida Schousb., R. crenata Thunb., 
Senecio Kaempferi D C., Sagittaria lancifolia L., Sida hirsuta M ill., Sal- 
via leucantha Cav,S. Grahami Benth., Salvia splendens Ker-Gawl., 


; Asterias Mass., S. cationi DC., Thea CA Juss., Tropaeo- 
n lum majus Li Vinca rosea L., Vasconcellosia hastata Caruel, Visnea 


POP TI IIIa TI Qt SI IPUNTEI SIERO 


Rue 
Sit 


ES 


IRE A E! PAIA PM 
E RR 1 (4 N sr i II 


SR RE 
PNT RA 


— 187 — 


TEMPERATURA VENTO | 
DATA PIOGGIA | 
= pred.ie 
massima media minima 
TI 20,2 14: 6 9.8 8:25 WNW. 
hi 12 21/09 16.7 8.8 = W. 
DE sr 22.6 18. 5 9. 6 — DI 
È 
SI I4 26.1 20. 5 TIZI —_ 
È 15 3053 25.8 Indie _ SIE: 
a, 16 31.9 27.5 23. 4 — SSW. | 
17 28.9 Da:13 16. 4 — S. | 
18 26.4 20.8 14.9 4. 50 DU 
19 23.9 19. 6 13. 8 — E. 
20 23.4 18. 6 12.I — NE. 


In questa decade fiorirono: Alstonia scholaris R. Br., Asparagus 
Sprengelii Regel, Armeria plantaginea Willd., falla Lindenii 
H. Pan., Boerhaavia repens L., Biophytum sensitivuam DC., Bougain- 
villaea aurantiaca Hort.. Cordia amplifolia D C., Calliandra portoricensis 
Benth., C. tetragona Benth., Cestrum nocturnum L., Cocos coronata 
Mart., Celastrus serratus Hochst., Colchicum Tenorii Parl., Datura 
foerox L,, Erica peduncularis Salisb., E. ramosissima Wendl., Ery- 
thrina Cristagalli L., E. humeana Spreng., Cotyledon apollinea H. 
Pan., Echeandia eleutherandra C. Koch, Colchicum variegatum L., 
Giobalatia Alypum L., G. salicina Lam., Hyacinthus corymbosus L., 
Hibiscus Bluinensis H. Pax., Ipomoea setifera Poir., I. versicolor 

issv., Linaria macedonica Griseb., Mesembr. subincanum Haw., 
Nerine pumila H. Paz., Oxalis tetraphylla Cav,, O. vespertilionis 
Zucc., Ox. corymbosa DC., Oreopanax nymphaeefolia H. Paw., O. Lin- 
denii Dec.. et Planch., Pisonia aculeata L., Raguncnlus “dalia Lu; 


tulacastrum L. ì Tricyrtis hirta Hook., T. pilosa Wall., Tecoma ca 
| pensis Lindl., Tagetes erecta L., T. patula Loi "cisnc nen car 
He rb. 


— 188 — 


TEMPERATURA VENTO 
PIOGGIA 


pred.ie 


14.0 SW. 
21:34:01 14.8 —_ WNW. 
18.7 IO È NNE. 
18.0 14% WNW. 
17.6 TIPS 
Th.2 TED: 
I4. 6 ga 


3* DECADE 


1558: 9. 5 
16. 6 | LE 


E 1-0 DOBERA EOSO O 
15.4 8.6 


In questa decade fiorirono : Aralia Lindeni H. Pa »x., Arbutus cana- 
| riensis. Duham., A. Andrachne L., A. Unedo L., Colletia cruciata . 
Gill. etHook., c. spinosa Lam., Crocus longiflorus Rafin., Furcraea 
pubescens Tod., Fatsia Japonica D. et P., Hieracium lucidim Guss.. 
Isotoma longiflora. Presl, Kalanchoè integerrima Lange 5 sa 
- fucata Ker-Gawl,  Muehlembeckia ce alli Narcissus Ta- 
DI nepalensis H. Pax., Oxalis micrantha Boi. x da 
= ori l'on O. crenata ]acq., 6 controversa Tod., O. tubi- 
pria acq., O. hirta L.. O. longisepala Tod., O. rosea Jacq., O. 
multiflora Turcz., Rhus crenata Thunb., R. “didimali Ait., cum var. 
i a ), Reseda odorata L., Seseli Bocconi cet Seriania 
i Cam 6a ti ia ceo SL SS i kx; 


L. Radu 


XI. 


— 189 — 


NOVEMBRE 


eran massima 40°.6', media 24°. 9, minima 13°. 4 


Giorni di pioggia : 


5;— quantità d’acqua piovuta: mm. 24.35 


n questa decade fiorirono : Aralia nepalensis H. Pan., AS Lindeni 


brach 


lisia (Jacq.), D. turbinata Tod., D. i 


od. » Freylinia 


Sw., L. gra 


des Sch. 


ntegrifolia Tod., D. Mutisii ) 
O cestrodes Colla, Halleria lucida L., 
Lantana nivea Vani, L. purpurea Benth., L. fiava Medic., L. rosea 
Rafin,/L: scabra Wall. L. Sellowiana Link. et Otto, L. alba MilL, 
la ndiflora H. Pan.. L. lutea 
cherrima H. Pan., L. Bonardi H. Pan., Mahonia tenuifolia Loud., 
Murraya exotica a Pilocarpus. pennatifo) olius Lem., Poinciana regia. 
> Senecio fic 


TEMPERATURA VENTO 
DATA PIOGGIA 
massima media minima det 
I 20.9 15.6 7.6 — SW. 
S 2 20. 6 16.1 10. 0 dui SW. 
pi 3 209 17.6 9.8 _ SE 
5, 4 24.3 19. I 805 2. 40 SW. 
5 5 22.9 I8:f 12.6 _ NE. 
iu Db AE) 15.7 Li 3-45 N. 
7 19. I 14.5 10.0 O. 75 SW. 
8 40,4 ER 9.8 a SW. 
9 19. 7 14.8 9. 6 _ ENE. 
IO 19.9 14-3 7.0 -- NE. 


sà Pan., L. pul- 


— 190 — 
TEMPERATURA ENTO 
Data” ; | PIOGGIA ii 
massima media minima 
II 18.9 147 5.8 — SW. 
Mi 12 18.9 18.3 8.2 —_ NE. 
: ; 13 1957 14. 6 9. 2 — SW. 
> 64 23.4 57.3 9. 6 o. 25 Di 
2 15 25.9 18.6 10. 7 ssi SSW. 
AJ 16 24.8 17.4 8.2 o SW. 
17 20, O 15.8 9. 6 — SW. 
18 22.4 15.6 => cs SW. 
to PiIb# 15.6 9. 8 — SW. 
20. 17.4 14.2 9.2 9. 30 Si 


In questa decade fiorirono : Aloè africana Mill., Brexia madagasca- 


riensis 


Thou., Cotyledon Pachyphytum Baker, 


Celastrus lucidus L., 


Dahlia imperialis Roezl., D. scapigera Knowles, Panni "Pofanoi 
Sche 


id., I. violacea H. Pan., Ligustrum massalongianum 


nl 


saea grandiflora H. Pan., N. syphilitica Steud., N. salicilolia Md 
et K., Solanum Warszewiczii Hort., S. diphyIlum L., Silphium perfolia- 
tum L., Senecio Kaempferi DC., cum var. fol. varieg. H. Pax. 5. Pe- 
tasiti sb. hadiensis Forsk. 


TEMPERATURA | VENTO 
DATA PIOGGIA | 
: 2 = ===|. pred.te 
massima. “media | Î minima 
ESTA 13.9 | 9.0 0.60 .| SW. 
Ra a de ENE, 
« «80-23 18.9 13.9 8.0 _ SW. 
* » 24.4 (RZ 13 o 8.0 0.75 NW. 


— igl — 


In questa decade fiorirono : Abutilon arboreum Sweet, Cestrum e- 
legans Schlect, C. aurantiacum Lindl., C. Parqui L’ Herit., C. Hu- 
gelii H. Pan., C. laurifolium L’Herit., Clivia nobilis Lindl., Cocos 
coronata M art., Cardiospermum hirsutum Willd., ilari lucidum 

rteg., Holmskioldia sanguinea Retz., Hebensttutia dentata 1.) 
Leonotis Leonurus R. Br., Mahernia glabrata Cav., Malcolmia mari- 
tima R. Br., Psiadia clona Jacq., Passiflora racemosa Bro t.', Ra- 
nunculus bullatus L., Pavonia hastata Cav., Salvia Grahami ict, 
Solanum ternatum R uiz.. et Pav. 

XII. DICEMBRE 
Temperatura : massima 20°. 9', media 1I.8, minima 39.2’ | 
ani di pioggia: 14; quantità d’acqua piovuta: mm. 107, 06 ) 


TEMPERATURA VENTO 
DATA PIOGGIA i 
massima media minima 
I 15.4 Fid 4.4 —_ NW. 
SÌ 2 18.9 13.5 4.9 nr SW. 
n 3 20. 4 i IK 10.6 | Ì-:85 SSW. 
©) 4 20.9 16.3 12,0 6.70 SE, 
sa 5 14.9 117 9.8 18. 67 SSW. 
Hp 6 15.0 id.g- i feb 6 — 3 
* 16.9 | 11.6 58] — NW. 
LR 12.9 7.0 I. 90 SW. 
9 18.4 13.5 6. 6 0.90 | WSW. 
10 Ro. 1-t18.0 7.8 26.10 | WNW. 


In questa decade fiorirono : Arisarum vulgare Targ., Acacia glo- 
merosa Benth., Aloè succotrina Lam., Boehmeria platyphylla D. Don., 
°° grandiflora Cha m., B. americana L., B. madagascariensis Lam., 
ypripedium insigne W all., Camellia japonica L., Crassula lactea nie, 
3 otyledon roseata Baker, C. gibbiflora Moc. et Sesse, Carpolyza 
spiralis Salisb., Cyperus NARA L.', Crocus Boryi SEE C. lon- 
giflorus Rafin., C. hyemalis Boiss., Conta Crati Haw., 
cum pl. var. H. Pan., Euphorbia a pulcherrima Willd., E. lutescens 
Cc. do SO E. Lemaireana Boiss.. , Iris alata ca n. 


— 192 


vetula Mart., M. decipiens Scheid w., Phyllocactus hybridus var. Em- 
Napoleon H. Pan., Salvia Reginae Hort., S. princeps H. Pan., S. 
gesneraeflora Link., S. ianthina Otto, S. polystachya Orteg., S. con- 


‘ fertiflora Pohl., S. mexicana L., S. 


leonuro 


oides Gloxin, Thunbergia 


elegans Borziì, Viola tricolor L., Vallesia cymbaefolia Ortega. 


TEMPERATURA 


x 


media 


minima 


PIOGGIA 


iu? 
13.5 
12.4 
13.2 
13.4 
14.0 
È 134 
rà rs | 142 


2% DECADE 


art 


167° b ILA 


di 


ai questa Por fiorirono : Aloè elegans Tod: Acacia sue 
Conn, A. falcata Willd., Campanula rapunculoides L., Chim 
us fragrans. Riadk: Cotyledon gibbiflora Moc. et. sail Olmediella | 
i 1 n (ad ep Rosa indica 
. bracteata Wendl., Templconi retusa 


L., cum var. bengalensi 


L | TEMPERATURA VENTO 
i DATA | PIOGGIA 
1 | massima | media | minima ss 
i 21 14.9 ri.8 7.0 27. 45 SW. 
È 22 12.4 0.13 8.2 8.25 ESE. 
i Si 23 O: 8.2 6:12 6. 69 NE. 
<| 24 TX;3 8.2 "#04 O. 75 NW. 
È 25 13 7 24 5.0 2.00 NW. 
; , 7 26 14.9 9.4 3.6 o. 80 SW. 
dr 27 Id. 9 9.4 3.8 2. 50 SW. 
3 28 14.4 9.6 4.0 — SW. 
: 29 25% 10. 2 5.4 - SW. 
i 30° ipo | 106 5-3 E E. 
3I 15.4 I1.2 3.2 2. 80 &; 


In questa decade fiorirono: Berberis nervosa Pursh., Brexia madaga-, 
scariensis Thou., Hebenstretzia dentata L., Ligustrum 
: Vis. Lachenalia pendula A it., Montanoa bipinnatifida C. Koch, Ni- 
cotiana Tabacum L., cum var. grandiflora 

= Br. Salvia regeliana Trautv. 


massal num 


H. Pan., ilari retusa 


A. de 


i INDICE 


8 DEI LAVORI CONTENUTI NEL BOLLETTINO. 


E Al lettore, per A. Borzì . pi. -3 i 
toa n.14. Aloineae et Agaveae novae. var. diuad: sica A. n 
A RIACE |; . 67 i 


a30--Idem È i 3 ì 
L; AnthstyÉd Bicslor, per Ai Terracciano 
21. Bauerella, novum Rutacearum genus, duclose A. Bond 
18. Delpinoa, novum Agavearum genus, auctore /7. Ross 


MES o ou 
di 
Lon 
ica 


5 5. Di alcune Gigliacee nuove o critiche, per A. Zorzì . 16 
Io. Diagnosi di specie nuove o critiche, per A. Lorzì i 43 sta 

È 4. Esperienze di acclimatamento, per A. Di 14 i 
i 15. Illustrazione alla flora palermitana: Rhus Lassatrni di 

con 1 tav., per A. Mirabella » 70 

8. Index seminum anni 1896, per A. Borzì » 28 QU 
6. Le Agave conosciute e descritte nell’ ftano diccemiio. sai e 
1, Terracciano 24 ii 
24. Le SET coltivate tas R. Orto A di Palena per CR 

"erracci È » 163 pe 


Ir. Le specie Set genere CRAL per w; Varvaccisao » 50 i 

22. Le it di Ficus viventi a pien’ aria nel R. Orto Botanico CR 
iP du > 156. ; 

13. ia ada grandiflora Var.pravertiana, pet G; FRE 66, 

_2. Myrtillocactus, nuovo. genere di Cactaceae, con 3 inci - 

3 ni nel testo, per M. Console . 


ri 


. . 


è Gi Osservazioni fenologiche fatte nel 1° trimestre del 1897 , per 
. A. Terracciano Di: “20 
Id. fatte mi del 2° “imesine ja SI A Te erracciano » 73 
Id. fatte nel 3° e 4° trimestre del 1897, id. 
12. Pleogynium Solandri, per A. Borzì . 
3 Reliquiae Tineanae, per A. Borzì 
| 20. Revisione monografica delle specie del genere Nipelta ; 
per A. Terracciano 2 »- 122 
19; Sul ari di pilocarpina nel Filalarbai dei: 
o nel R. Orto botanico di Palermo, per G. Gagzlio » 119 
Ti STI elegans, per A. Borzì . ; x 7 
vr Zooceci dii dell’ Orto Botanico di Palermo, con I PR sat 
T. De Stefani i > a i i i 9I 


INDICE DELLE NOTIZIE CONTENUTE NELLE APPENDICI. 

Semina Anni MDCCCXCVI , quae pro mutua commutatione ofte- 
i rentur. 

Biblioteca : doni 


Di: Erbari doni i ed invii 
HI Idem. s Ta te 


MIL Clardiagi- | piante vive e si . 

IV. Idem 

H 4 Museo Le collezioni botaniche fatte cal Maggiore Ameglio 
Colonia Eritrea, per A. Terracciano 


XIV 
ur | Necrologia del alri chelangeio Console, pe A. host > XXIII 


‘del R, Orto Botanico di Palermo (T. De Stefani), 


173333319) 2927722212777929122217222277)727372771717 


APPENDICE IV. 


BIBLIOTECA ED ERBARII. 


———_——_ 


1) Biblioteca (1). 


Si ebbero in cambio pel Bollettino le seguenti opere perio- 
diche : 


49. Acta Horti Bergiani, Meddelanden fràn* Kongl. svenska 
vetenskaps-akademiens trigdgard Bergielund. Band I, 
II. Stockholm 1891, 1892-97. 

. Anales de la Sociedad Cientifica Argentina. Buenos Aires 


(PA 
(e) 


1897. — 
: Anales del Instituto Fisico-geogrAfico Nacional, publicado 
bajo la direccibn del Prof. Enrique Pittier. Tomo II, 
2* parte. San José 1890. 
52. Anales del Museo Nacional de Montevideo, publicados 
bajo la direccibn de J. Arechavaleta. Montevideo 1897. 
53. Annales de la Société botanique de Lyon. Tome XXI. 
Lyon 1896. 
54. Annual report of the Board of Regents of the Smithso- 
nian Institution. Washington 1896. 
55. Annuaire du Conservatoire et du Jardin botaniques de Ge- 
I _  nève. I année. Genève 1897. 


(4,1 
(n 


(1) Vedi App. IL del Bol. del 3: marzo, ed Ajp. III del Doll del 
15 luglio 1897. 


56» 


vi. 


Annuario de la Universidad de los Andes en los Esta- 
dos Unidos de Venezuela, América del Sud. Merida, 
1893-95. 

Atti della Società Toscana di Scienze naturali. Memorie. 
Vol. XV. Pisa 1897. 


. Atti e rendiconti dell’Accademia di Lettere, Scienze ed 


Arti dei Zelanti e PP. dello Studio di Acireale. Nuova 
Serie. Vol. IV. Acireale 1895. 


. Berichte der bayerischen botanischen Gesellschaft zur Er- 


forschung der heimischen Flora. Bd. V. Minchen 


1897. 
Bihang till Kongl. svenska vetenskaps-akademiens Hand- 
lingar. Stockholm 1897. 


. Bollettino di Entomologia Agraria e Patologia Vegetale. 


Anno IV. Padova 1897. 


. Botanisk Tidsskrift; journal de botanique publié par la So- 


ciété botanique de Copenhague. Kiobenhaven 1397. 
Bulletin de la Société botanique des Deux Sèvres. Niort 


1897. 

Bulletin de la Société Royale de Botanique de Belgique 
fondée le 1. Juin 1862. Tom. XXVI-LXXXV. Bru- 
xelles 1888-1897. 


. Bulletin de l’Académie Impériale des Sciences de St.-Pé- 


tersbourg. V. série. Tome VII, N. 2, 1897. 


. Bulletin des travaux de la Société botanique de Genève. 


Genève 1894. 

Bulletin of the botanical Department, Jamaica. Jamaica 
1897. 

Bulletin of the American Museum of Natural History. Vol. 
VIII, 1896. New-York 1896. 

Bulletin van the Koloniaal Museum te Haarlen 1897, Am- 
sterdam 1897. 

Bullettino della sezione meteorologica a Valverde annessa 
alla Società d’Acclimatazione. Palermo 1886-96. 
Giornale del Comizio Agrario del circondario di Palermo, 
diretto da Lucio Lanza di Scalea. Anno XXXVII. 

Palermo 1897. 


È » : 
die “ n 
AREE RO CI REI ELIO] E “a IO 1 ITA UT AE 


I 
(911 


SI 
(0.0) 


4 
ba 


8 5. 
86. 


37. 


88. 


— Xxxvii — 


. Giornale di Scienze Naturali ed Economiche , pubblicato 


per cura della Società di Scienze Naturali ed Econo- 
miche di Palermo. Vol. XXI. Palermo 1897. 


. Haarlen, Koloniaal Museum-Extra Bulletin 1894-96. Nut- 


tige indische. Planten door D" M. Greshoff. Amster- 
dam 1894. 

Hesdòffers Monatshefte fir Blumen-und Gartenfreunde. 
Berlin 1897. 


. Informes sobre los trabajos practicados en el Instituto fi- 


sico-geograAfico nacional de Costa Rica durante los 

anos de 1890-93 y 1894-96, y presentados al Sejìor 

Secretario de Estado en el despacho de Instrucciòn 

Publica par Enrique Pittier. San-José de Costa Rica. 
Le Naturaliste Canadien. Chicoutimi 1897. 


. Nederlandsch Kruidkundig Archief, Vesslagen en Mededee- 


lingen des Nederlandsche Botanische TARE 
Derde serie. Nijmegen 1897. 


. Proceedings of the Boston Society of Natural History. Bo- 


ston 1897. 

Proceedings of the American Philosophical Society , held 
at Philadelphia, for promoting useful Knowledge, Phi- 
ladelphia 1897. 


. Pubblicazioni del R. Osservatorio di Palermo, direttore ff, 


Zona. Palermo 1893. 


. Rivista Italiana di Scienze Naturali. Siena 1897 
. Royale Botanic Gardens, Ceylon. Ceylon 1897. 


Royal Society of New South Wales Sydney. Anniversary 
Addres by the president J. H. Maiden 1897. 

The American Museum of Natural History Central Park. 
New York City. New York 1897. 

The Botanical Gazette. Chicago, Illinois 1897. 

Transactions of the Academy of Science of St. Louis. Vol. 
VII, N. 4-16. 1895-97. 

Transactions of the Natural History Society of Glasgow 
Vol. V (New series). Part I, 1896-97. Glasgow 1897. 

Verhandlungen des botanischen Vereins der Provinz Bran- 
denburg. Neununddreissigster RCD 1897. Ber- 
lin 1897. 


— XXVII — 


89. Vierteljahrsschrift der  Naturforschenden Gesellschaft in 
Zurick. Ziurick 1897. 


II. Si ebbero in dono dai rispettivi autori le seguenti opere: 


86. Areschoug F. W. C.—Lunds universitets botaniska insti- 
tution 1872-1897. Lund 1897. 

87. — Ueber die physiologischen Leistungen und die Entwi- 
ckelung des Grundgewebes des Blattes. Lund 1897. 

88. Baroni E.—Supplemento generale al « Prodromo della Flora 
toscana di T. Caruel». Fascicolo I. Firenze 1897. 

89. Blasius W.—Der herzogliche botanische Garten zu Braun- 
schweig 1897. 

go. Camera dei deputati.—Relazione sullo stato della infezione 
fillosserica e sui provvedimenti attuati nel 1896 con- 
tro la Fillossera, presentata dal Ministro di Agricol- 
tura, Industria e Commercio (Guicciardini) nella tor- 
nata del 22 giugno 1897. Roma 1897. 

91. Conway Mac Millan — The metaspermae of the Minnesota 
Valley (Geological and Natural History Survey of 
Minnesota). Minneapolis, Minnesota 1892. 

192. De Fonzo D. — Contribuzione alla conoscenza degli aca- 
rodomazii. Nota preventiva. Palermo 1897. 

93. Dinter K.— Alphabetical Catalogue of Plants growing in 
the open air in the garden of Thomas Hanbury F. 
Lal 

94. Durand Th. et Pittier H.— Primitiae florae costaricensis. 
Troisième fascicule. Bruxelles 1896. 

95. Dubosc G.—Le jardin des plantes de Rouen (dal Journal 

de Rouen, 5 septembre 1897). 

96. Hicks G. H. and Dabney J. C. — The superior value of 
large, heavy seed (U. S. Department of agriculture. 
Division of Botany). 

97. — The vitality of seed treated with carbon bisulphid (U. 
S. Department of Agriculture). 

| 68. Le Jolis A.—Remarques sur la nomenclature algologique 

«_°‘’‘(Extrait des Mémoires de la Société nationale des 


ri, 


me: KRT 


Sciences naturelles et mathématiques de Cherbourg, 
Tome XXX). Paris 1896. 

99. Lyster H. Dewey—Tree new weeds of the mustard family 
(U. S. Department of Agriculture). 

100. Macchiati L.—-Ricerche sulla biologia del Bacillus Bacca- 
rinii (Bacillus vitivorus Baccarini). Modena 1897. 

oI. Maiden J. H. and Betche E.— Descriptions of three new 


DI species. of australian plants (From the Proceedings 
5 of the Linnean Society of New South Wales, 1897, 
7 Part. I, May 26 th.). 

102. — Notes from the botanic gardens, Sydney N. 1. (From 


the Proceedings of the Linnean Society of New South 

ì Wales 1897, Part. I, May 26 th.). 

103. Mazau F.—La vente annuelle au Jardin zoologique d’An- 
vers 14 et 15 septembre 1897. (Da Le Chenil, 23 
septembre 1897). 

L 104. Ministero di Agricoltura, Industria e Commercio. — Legi- 

* slazione sulla Fillossera e norme per l’ applicazione. 

Roma 1895. 

> 105. Pieters A. J.— Seed production and seed Saving. (U. S. 

i Department of agriculture. Division of Botany). 

106. Saint-Lager—La vigne du mont Ida et le vaccinium. Pa- 


TSE IR 6 N 


ris 1896. 
107. — Les nouvelles flores de France. Étude DID LAETARIAe 
a Paris 1894. 
ì i 108. Tonduz Ad. — Exploraciones botànicas en Faliiinaca In- 


forme preliminar (Instituto fisico geografico nacional). 

i San José de Costa Rica 1895. 

| 109. — Herborisations au Costa-Rica. Premier fascicule (Ex- 

trait du Bulletin de l’Herbier Boissier. Tome III, 1895) 

= Genève 1897. 

3 "110. — Informe sobre una enfermedad del cacaotero. (Instituto , 

| fisico-geogrifico nacional). San José 1895. 

III. — La fumagina del cafeto (Extractado de los Anales del 
Instituto Fisico-Geogràfico Nacional. T. VII, 1894). 
San José 1897. 

112. Trelease W. i ono "I cadono on the Azores 1897. i 


B) Erbari 


1. Ricevuti dal professore Fanalis Filippo n. 250 esemplari di 


piante da erbario, raccolti nella primavera del 1897 a 
Marsala. o 

2. Disseccate e preparate per l’ erbario generale n. 120 specie 
di piante rare e critiche. 

3. Si ebbero a prestito, per studio, dal Museo botanico di Fi- 
renze tutte le specie del genere Grevz/lea. 


C) Giardino. 


Si ebbero in dono n. 230 esemplari di piante vive, tra cui 
una collezione di Abissinia (n. 12 sp.) e di Canne (n. 18 var.) 
dal sig. Dammann, n. 5 specie di NymfAaea dal D.r Ross di 
Monaco, n. 105 Cacfeae da Haage Junior ad Erfurth, n. 30 Or- 
chideae e 28 Cacteae e 6 sp. diverse di piante da Berge a Leip- 
zig; ed altre dai signori Marchese di Sant'Antonino (n. 3 sp.), 
Kuntzmann (n. 12 sp.), T. Gulli (n. 7), Ranchibile (n. 2) di Pa- 
lermo; dal prof, Schweinfurth ((Salix .Safsaf di Egitto), dal R. 
Giardino di Kew (n. 6 sp. di Agave ed 1 Fourcroya) etc.—Ri- 
cevuti n, 95 pacchetti di semi. 

Furono spedite al signor Berge n. 97 Cacteae; e date al mar- 
chese di Sant'Antonino, al signor Gulli, al signor Prestigiacomo 


cin Palermo n. 34 specie di piante vive.—Inviati n. 46 pacchetti 
di semi, 


MS 


sp ei 


Palermo — Libreria Alberto Reber — Palermo. 


Recenti pubblicazioni ; 


A. Borziì 
STUDI ALGOLOGICI 


Saggio di ricerche 
sulla biologia delle alghe 


Fasc. 1°, in-4° di pagg. VIII-120 con 9g tav. .. Lire 25 — 
(Chlorophyceae) 

Sommario: Prefazione p. v.- Uva (Tav. I) pag. I -— e nov. 

gen. (Tav. II) pag. — Cteno ocladus nov. gen. (Tav. III-IV 


17 
pag. 27 — Cladopliora Kel::{(Faw.-V) pag. si + Porn 
nov. gen. (Tav. VI) pag. -1— Kentrosphaera nov. gen. (Tav. VII) 
pag. si Hormotila pe gen. (Tav. VIII) pag. 99 — Aggiunte 
pag. 
Fasc. 2°, in.4° di pagg. VIII-121-396 con 22 tav. Lire 65 — 
(Chlorophyceae ag 


Sommario: Mischococcus oa Tav. X) pag. 121 — Ch/lorothecium 
XI) pag . gen. (Tav. XIV) 


Bumilleria nov n. (Tav. vito. pag. 185 — Prasiola Ag. 
(Tav. XVIII- XIX XX) pag. 203 — Protoderma Ktz. (Tav. XXI, 
XXII, XXIII, XXIV) pag È. RA agio Lagerh. cf XV) 
pag. 291—Chlo 'oroclonium nov. ‘e (Tav. XXV-XXVI) pag. 303— 
Pleurothamnion nov. gen. (Tav XXVII XXVIII) pag. 319 — 
CIO a Pest XXIX- XXX) ) pag. 329— Gloeotila Ktz. 
(Tav. XXXI) pag. 357. 
‘Fasc. 3° ed ultimo con 5 tavole (in corso di stampa), 


mer 0 i 


Contribuzioni alla Biologia vegetale 


Vol. I in-8°, pagg. VIIL-192 con 6 tavole . . . Lire 12 — 
Vol. II, (in corso di stampa) . . - (CUTE pe Egna 


Sommario — Dr. A. Zancla, Di alcune particolarità anatomiche de- 
gli ‘aculei, p..1, tav. LI — Pr. M. A. abella, Contribuzione 
alla conoscenza dei colleteri, p. 13, pie II-IV. — A. Borzì i 
Note di biologia vegetale lip 29, tav. V-VII: 1. Biologia flo- 
rale di alcune Giglia Un tipo anemofilo delle ri 
sa Biolo vi cal della disseminazione di L'asta rca 
Giàrtn.— die ne dei i delle Salicinee. — 5. Ghana 
zione degli Acheni Sdi "Cotula coronopi ifolia a Appunti sulla 
biologia dell’ Oxalis corniculata 


na, 


Edizioni ‘proprie 


Lojacono bio M. Florà isla o) descrizione: delle 
piante ‘vascolari spontanee 0 indigenate in Sicilia. 

Vol. I parte I°, Palypetatae. Thalamiflorae, con 20 
tavole “in Iit., in-4° di pag. XIV-234 (1889) Lire 

— Vol. I, parte II°: Polypetolae Calyciflorac, con 18 tav. 
in lit., in-4° di pagi XVI-312 (1891) « ..Lire 

— ceca dura dei legumi del genere « Medicago », 
n 3 tav. lit. in:4° di pag. 27(1891). < «+ Lire 
Wiao A. Hortus botanicus Panormitanus sive plan- 


in-fol. Vol. I (12 fasc.) vol. II Lire 
InzeNnGA G. 7 Fuaghi siciliani, centuria 1à con 8 tav. 
crom.; in-4° pag. 89 (1869) ... . Sa 1 


— Id. Centuria: Td, ton 10 tav. Ioia ineg* pag: 79 

1879). Lire 

DODERLEIN P.. — Manna le “itivogico del Mediterraneo, 
7 deli 

nei mart de Sicilia. Fasc. 1°. Bi bibgratia itt'olo- 


gica, in-8° di pag. VIII-67 (1881) ; . . Lire 
— Fasc..2%i. Epibra nchi dan oDI alata in-8°, pag. 117 


(1881). . 

= Base: 3°? Eiasmobranchi, Bonap. (Cont.) Batoidei, , 
in-8°, pag. 139 (1885) 

— Fasc. 4°. Ta leostei Acantoteregi | Perciformi, in- 8, i 
pag. 188 (18% 


ire 
—Pasch (Fine) Te DORIS Acantotteregi Lirciforni ù 
7° Gin°8% pag. 320.(1891) ‘ Lire 
ALFONSO SPAGNA P. — Mémokia sulla coltivazione degli 

agrumi in Sicilia, 1 vol. in-8°, pagg. 362° Lire 
— Monografia sul nocciuolo, 1 vol. in-8°; pag.XXXIX- 
co con 2 5 tav. in cromolitografia, (RPERI: Lire 
Ross H. — /eones et Descriptiones Plantaru arum 

vel rariorum. Horti Botanici Pan prim» de , in-fol. 
con 3 tav. in cromolitog 896) Lire 


A. ORTO BOTANICO DI PALERMO 


ANNO II. 


Fasc, I-II (Gennaio-Giugno 1898) 


PALERMO 
ALBERTO REBER 


1898. 


Mo. Bot.Garden, 
1901. 


TIR 


si 


SOMMARIO DEL 1° e 2° FASCICOLO. 


L'ampliamento del R. Orto Botanico.—Revisione monografica delle spe— 
cie del genere Nigella.—Le specie e le varietà di agrumi a 
nel R. Orto Botanico di Palermo. — Conspectus specierum. gene 
Doryanthes.—Le Bromeliacee coltivate ed esistenti negli erbarî di 
R. Istituto Botanico di Palermo.—Osservazioni fenologiche fatte nel 

sa «a» 19 semestre «del 1898; — Appendice I: Erbarii, Biblioteca, Orto. 

‘. (Appendice HI: Plantae vivae, quae cum plantis vivis' commutantur. 


Il Bollettino del R. Orto Botanico di Palermo sarà SI 
‘pubblicato a fascicoli trimestrali di 3-5 fogli di stampa con in- 
cisioni intercalate nel testo o con tavole ed appendici. Gli ab- 
bonamenti sono obbligatorî per un anno. Le appendici al « Bol- 
lettino », che sono anche vendibili separatamente, saranno date 
gratis agli abbonati. si 
Prezzo dell'abbonamento annuo Y 

(Pag®mento anticipato) d 

to. lalla. -—-. | «bare 3 
All'Estero 0. Pap » do — 


oa 


L’Amministrazione riterrà come abbonate quelle 
persone cui fu spedito il fasc. 1° e mon da esse re- 
spinto. 

Per domande di abbonamenti Vivien all’Editore 

ALBERTO REBER — PALERMO. 

Per il cambio rivolgersi alla Direzione del R. Orto Botanico 

di Palermo. 1 


Di prossima pubblicazione : 
Annali del R. Orto botanico di Palermo 


PUBBLICATI 


DAL 
PROF. A. BORZÌ 
:; Vol db in-40, con 50 tavole. 
5 icato a fascicoli nel corso dell' anno). 


BOLLETTINO 


h. ORTO BOTANICO DI LAI 


SOMMARIO 


I.—L'ampliamento del R. Orto Botanico. 
2.—Revisione monografica delle specie del genere Nigella. 
3.—Le specie e le varietà di agrumi coltivate nel R. Orto Bota- 


nico di Palerm 
4.—Conspectus specierum generis «< Doryanthes » 
5.—Le Bromeliacee coltivate od esistenti negli sini del R. Isti- 
tuto botanico di Palermo 
O: Gensrvazioni Saga er fatte nel 1° semestre del 1898. 
Apo e IL: 
Erbarii, sia Orto. 
dapoliizà III: 
Plantae vivae, quae cum plantis vivis commutantur. 


PALERMO 
ALBERTO REBER 


— 


1898. 


‘1. L'INGRANDIMENTO DEL R. ORTO BOTANICO 
per Giuseppe Mangano. 


Il culto della scienza di Flora aveva già presso di noi, nella 
metà del passato secolo, preso svolgimento e sviluppo; patrizii 
doviziosi, monaci intelligenti, che amavano arricchire le loro 
ville e i loro chiostri con collezioni botaniche, non a ciò solo limi- 
tarono la loro attività scientifica, ma, coltivando anche la scienza 
in se stessa, lasciarono nelle loro opere tracce di eccezionale 
valore, specie se si considerino le condizioni anormali, causa l’i- 
solamento, in cui eransi sviluppati. Presso Misilmeri, sin dalla. 
.metà del secolo XVII, attorno le mura merlate e le torri del 
castello feudale, indizio dei mutati tempi, rigoglioso crescea 
l'Orto del Principe di Cattolica : ma I Hortus Catholicus, illu- 
strato dal Cupani (1) e celebre per la ricchezza delle sue colle- 
zioni, ben presto decadde alla morte del munifico Principe, Però 
il ricordo del suo splendore servì d’ incitamento ad altri onde 
seguirne l'esempio e le tradizioni. Sorsero infatti nella seconda 
metà del passato secolo in Palermo, l’Orto del Marchese Inga- 
stone fuori porta d’ Ossuna nella località che ancora ne porta 
il nome, quello del Gesuita Pietro La Lumia, quello dei fratelli. 
Gazzara monaci di S. Antonino nel convento dello stesso no-. 
me, e quello infine celebre del Principe di Galati, fàmoso per 
: le riunioni, quasi Accademia, che nel medesimo si teneano dai 
botanici palermitani 

| E tra i molti che in quell’ epoca scrivendo di botanica fu- 
rono di valido incremento allo sviluppo della scienza tra noi, 


(1) Hortus Catholicus—auctore Pat. Fr. Francisco Cupani, Neapoli 
1696. = È 


— di 


mi piace ricordare il P. Filippo Arena da Piazza Armerina (1), 
che, contemporaneo al Kéòlreuter, con severo metodo di osserva- 
zione e di esperimento scopriva le leggi che immortale doveano 
poi rendere il nome del botanico tedesco, 

Questo era lo stato della scienza in Sicilia e facile si com- 
prende come, auspice il Senato di Palermo, nell’anno 1781 sul 
baluardo di Porta Carini dovesse sorgere un Orto, che, non di- 
pendendo dalla volontà di privati, non finisse con la morte di 
chi l’ avea fondato; come quei tanti che già eran sorti e che 
non avean tardato a scomparire. Angusto era il locale all’Orto 
destinato, sicchè non si tardò a sentire il bisogno di più largo 
spazio, e sì cercò acquistare il baluardo dello Spasimo onde tra- 
sportarvèlo. 

Correva l’anno 1778, Con solennità straordinarie si era inau- 
gurata la nuova Villa Senatoria detta la Flora o Villa Giulia (2), 
in prossimità del mare ed in un tratto del Piano di S, Erasmo 
in cui erano ancor vivi i ricordi degli ax4o-da-fe’ della Santa In- 
quisizione. 

Concepissi allora dal Principe di Paternò, che era stato uno 
dei fautori della fondazione del nostro Orto, l’idea di trasferirlo 
vicino alla Villa Giulia, onde accrescere la magnificenza del 
luogo, i 

Nel Diario Palermitano poco anzi citato del Marchese di 
Villabianca al v. 15, p. 447 e segg. troviamo dati importanti 

relativi a questo passaggio. 

Col ricavato di onze mille dalla vendita del baluardo di Porta 


(1) Sac. Ignazio Arena da Piazza —Della natura e cultura dei fiori, 
‘v. 2 con un volume di tavole. Palermo 1768. 

Su questa opera per incitamento peste prof. Borzì, che già ebbe 
a rammentarne, nel.discorso per il giubileo centennale dell’ orto bota- 
nico di Palermo, l’importanza, mi sono accinto a scrivere una memoria 
illustrativa, nella quale credo poter dimostrare che autore ne fosse stato 
il gesuita Filippo Arena zio dello Ignazio, e che perciò si deve riportare 
la data delle esperienze a molto tempo prima del 1760. 

(2) Marchese di Villabianca — Diario Palermitano, manoscritto della 
Biblioteca Comunale di Palermo, 


si Yi 

Carini alle monache della Concezione, furono acquistati nel Piano 
di S. Erasmo, e precisamente nelle terre della vigna detta di 
Gallo di proprietà del Duca di Archirafi Ignazio Vanni e Ma- 
jorana, tomoli 10 e mondelli 3 di terra, che non tardarono ad 
essere intersecati da viali ed adorni di pilastri, vasche e muretti, 
con l'ingresso principale aperto in una via che allora correva 
tra l'Orto e la Villa Giulia, dove ancor oggi esistono i due gran- 
diosi pilastri con le statue di Dioscoride e Teofrasto. 

Il Villabianca aggiunge nel suo manoscritto una pianta (a 
pag. 452) dello stato dell'Orto nel 1789, la cui estensione era in 
larghezza la fronte attuale sulla strada allora di S. Antonino oggi 
via Lincoln, ed in profondità pari a quella della Villa Giulia; 
mancava quindi tutto lo spazio compreso tra l’attuale boschetto 
ed il limite sud est. 

Con largizioni del Re Ferdinando IV di Borbone e con doni 
dei privati si andò arricchendo l’Orto. Le collezioni in breve a- 
scesero a 7000 specie, e sorsero per opera del genio di Leone 
De Fourny lo splendido Ginnasio (1), i due eleganti edificietti 


(1) A titolo di curiosità riportiamo le due iscrizioni che leggonsi ai 
lati della porta nord del Ginnasio; più notevole quella a destra con il 
regolamento dell'Orto scritto con lo stile delle XII tavole. 

A destra: Franciscus de Aquino Princeps Caramanici Prorex III stu- 
diorum in Sicilia auctor et Patronus Hortis Reg. Acad. ab se ob in- 
signem Ferdinandi III benevolentiam institutis leges sanxit in haec ver- 
ba: Cui 


idus julias pomeridianis horis ape III° Heic ne baccator neve studia 
operasque herbariorum interturbator; IV® In areas circumclusas ne tran- 
silito areolas ne conculcato; V° Flores folia ne decerpito neve attrectato 
scapum ne abrumpito semen, ne substolito; VI° Inscio invitoque. Prae- 
fecto nihil molitor; VII° Herbarii iniuria ne afficiuntur secus si quis faxit 
pecunia, carcere exilio multator. 

A sinistra: Ferdinandus — Bo rbonius— Caroli III Hispan. Regis Fil. 
— Philippi V. nepos. — Ludovici Magni Galliar. — R. — Ab — Utr 
Siciliae et Hierus. - Per P. P.F.—P. P.— Posteaquam regiam a 


— atq.— artium aca caden riam — maxima largitate Panormi — fundavit 


rum 

ornavitque — ut et herbariae facultatis -- Instituti one—publicae utilitati — 
et egregiis CRRSE pain urbis dignitati — — consuleret—. hortos om 
| nigena 


herbarum — arborunque copia — aedesque | nobilissimi issimi. veterum . 


destinati a Calidario e Tepidario disegnati dal Venanzio Mar- 
vuglia, Il Duca di Caccamo Giuseppe Amato e il Principe di 
Castelvetrano Ettore Pignatelli donarono le due Sfingi in cal- 
care compatto, che adornano lo scalone nord; Monsignor Lopez 
arcivescovo di Palermo costruì a sue spese il grande acquario 
circolare ; la Regina Maria Carolina donò la grande Serra, già 
destinata pei Giardini Reali di Caserta, ma che, a causa delle 
vicende politiche che avevano fatto rifugiare la corte borbonica 
in Sicilia, non si era potuta ivi collocare. 

Ma non tardò guari a farsi sentire, stante lo sviluppo preso 
dall'Istituto, la necessità di maggiore spazio, sicchè il Senato con 
l’abolire la via che passava tra l’Orto e la villa Giulia, e col per- 
metterne all’Orto l'aggregazione della superficie, dovette portarne 
il confine est con la villa Giulia. Intanto per volontà sovrana si 
acquistava una nuova porzione delle terre Archirafi per aggre- 
garle al confine sud, ove fu piantato il boschetto, che il Villa- 
bianca chiama boschetto americano. Si provvide pure l'Orto di ac- 
qua sufficiente; sicchè in assai breve tempo, per le cure del Se- 
nato, pel volere dei Sovrani, per gli aiuti dei privati, l'Orto era 
divenuto, a quel che dalle cronache possiamo rilevare, il luogo 
alla moda della nostra città nella fine del secolo XVIII, 

Intorno alla fine del primo ventennio di questo secolo, già 
largamente si raccoglievano i frutti delle cure incessantemente 
per quasi cinquanta anni spese alla prosperità dello stabilimen- 
to. Le collezioni accresciute di erbarii e di piante vive con e- 
semplari per forza e bellezza ammirevoli, la sistemazione com- 
pletamente ultimata, la splendida decorazione degli edificii, erano 
tutti elementi che concorrevano ad accrescere la fama dell’Isti- 
tuto, la cui rinomanza si spargeva sempre più lontana. Cui non 
tardò ad aggiungersi la famosa collezione di piante rare che il 
sommo Gussone (1) per ordine del principe ereditario Francesco 


siculoru is— cum musaeo et hypocaustis — ex Regio herario, 
ae — edificari instruique — et annuo censu ditari — Des 
anno regni XXXIV. 
(1) Catalogus plantarum, quae asservantur in Regio Horto Sirchia 
simi Francisci Borbonii Principis juventutis in Boccadifalco prope Pa- 


normo, Neapoli 1821, 


di Borbone aveva già. raccolta nel giardino attiguo al Palazzo 
Reale di Boccadifalco presso Palermo. 

Veniva per conseguenza a farsi. nuovamente sentire la ne- 

cessità di allargare i sempre troppo stretti confini dell’Orto, che 
per le sue speciali condizioni topografiche, limitate al lato nord 
dalla via pubblica e ad est dalla villa Giulia e dai terreni nei 
quali fu poi impiantato il vivaio Comunale, poteva solamente 
cercare di estendere i proprii confini dal lato ovest e sud ovest, 
dove una vasta zona di terre, allora in massima parte addette 
alle colture ortalizie, si estendeva fino a raggiungere l’allora via 
Consolare, che conduce . a Catania, costituendo il predio la Vigna 
del Gallo, 
E appunto verso questo lato rivolse l’attenzione chi in quel 
tempo dirigeva il nostro Orto Botanico. Il prof, Tineo fin dal 
1823, almeno da quanto risulta dai documenti conservati nel- 
l’Archivio dell'Orto, aveva iniziate le pratiche onde ottenere dal 
Duca di Archirafi la concessione delle terre dal medesimo pos- 
sedute, confinanti ad ovest e sud ovest con l’Orto e costituenti 
parte del predio la Vigna del Gallo. 

Il Tineo aveva in animo, da una parte l’ingrandimento del- 
l'Orto onde collocare le accresciute collezioni, dall’altra parte ren- 
dere l’ Istituto benemerito della agricoltura patria coll’ acclima- 
zione di nuove piante (1). E siffatta idea, cioè che il nostro Orto, 
stante le invidiabili condizioni di temperatura, di umidità e di 
sottosuolo, dovesse servire al miglioramento delle condizioni della 
nostra agricoltura, oltrechè ai progressi della scienza pura, è 
stata sempre uno dei PURGATI obiettivi per i preposti alla di- 
rezione dell’Istituto. 

Però erano passati i tempi in cui Sovrani e vice Re face- 


(1) A rammentare le acclimazioni notevoli fatte nel nostro Orto ba- 
Sta ricordare quelle del Cifrus wodilis Lour., Eriobotrya japonica Lindl., 
che costituiscono oggi due tra le più importanti di ani paler- 
mitano, quelle di molte varietà di Tabacco americano, di varie specie di 
Anona, di molte Musa ; ed anche ora si seguono con intelletto di a- 
more dall’ illustre direttore questi importanti esperimenti, di cui già si 
sono avute notizie nei numeri precedenti di questo bullettino 


ag DIS 


vano a gara per promuovere le scienze. I primi da Napoli, se 
rivolgevano un pensiero alla Sicilia, era per tenere a posto gli 
spiriti troppo amanti di nuovo e di libertà , ai secondi erano 
stati sostituiti Luogotenenti inetti ed ingordi, Gli uni e gli altri 
poi nella scienza vedevano il pericolo, nelle Università i covi 
di rivoluzionari; donde gli ostacoli e gl'intoppi di ogni natura 
messi avanti allo scopo d’impedire ogni miglioramento degl’isti- 
tuti scientifici, ai quali in buona parte e non a torto si attri- 
buiva lo sviluppo delle idee liberali. 

La Deputazione di Pubblica Istruzione ed Educazione per 
la Sicilia, che aveva la tutela della nostra Università, prese a 
cuore il progetto del Tineo; ed in seguito alle pratiche iniziate 
dal Tineo col Duca d’Archirafi per la cessione delle terre neces- 
sarie all'ingrandimento dell'Orto, stabilì la forma del contratto, 
l’enfiteusi, e il canone annuo da pagare. Ma era necessaria l’au- 
torizzazione del R. Governo, epperciò si rivolse, per ottenerla, 
al Luogotenente Generale del Re in Sicilia. 

Comincia da questo momento un periodo di ostilità al pro- 
getto Tineo, che si manifesta con le difficoltà create ogni mo- 
mento dalle lungherie burocratiche. 

Il Luogotenente cominciò dal sentire il parere della Gran 
Corte dei Conti. Questa trovò lesivo il progetto , che dalla 
Deputazione si presentava, agl’interessi dell’amministrazione del- 
| l'Università, perchè il canone era troppo elevato, ed osservava al- 
tresì che era più conveniente la compra, € quindi necessario un 
estimo, e che se non si addiveniva dall’Archirafi alle condizioni 
che dal perito si stabilivano, il governo avrebbe dovuto dichia- 
rare il detto ampliamento di pubblica utilità per quindi proce- 
dere all’ espropriazione con le forme di legge. Infatti con reale 
determinazione del 12 luglio 1833 dichiaravasi di pubblica u- 
tilità l’ ingrandimento dell'Orto. 

La Deputazione, sicura dell'appoggio apparente del Governo, 
aveva progettato di procedere all’estimo ed in caso di disaccordo 
passare all’ espropriazione , ed esponeva nel 1837 tali concetti 
lla Luogotenenza del Re. Si ebbe in risposta che il R, Governo 
aveva a cuore l’ attuazione del progetto, ma era necessario si 


sapesse con quali fondi si poteva far fronte alle spese di espro- 
priazione, i 

Questa obiezione non fece perdere alla Deputazione la fidu- 
cia di vedere realizzato il progetto del Tineo ; anzi, fattasi ar- 
dita, osava rispondere che si meravigliava di tale domanda da 
parte del Governo, perchè la Commissione questi fondi ce li a- 
veva e precisamente dovevano prelevarsi da quell’ ingente cre- 
dito, che per arretrati l'’amministrazione della R. Università van- 
tava dalla R. Tesoreria, E prevedendo poi le obiezioni, osservava 
che nel caso non si potesse parlare del decreto 31 luglio 1825, 
relativo al consolidamento degli arretrati dovuti dalla R. Teso- 
reria in rendita al 4 °/,, perchè già erano state fatte a tale de- 
creto eccezioni, tanto nell’ interesse dei privati, quanto nell’in- 
teresse dell’Orto stesso (infatti le somme necessarie allo acquisto 
delle collezioni del R. Orto botanico di Boccadifalco, comprate 
dal nostro Orto, erano state prese appunto da tali fondi), os- 
servava anche la Deputazione che per il disposto dell’art. 3 di 
detto decreto 31 luglio 1825 le somme necessarie all’ acquisto 
delle terre Archirafi si potevano prelevare, come spese urgenti 
e di utilità evidenti, dai detti arretrati dovuti dalla R. Teso- 
reria, 

La Luogotenenza continua a richiedere pareri allo scopo, 
ben si capisce, di ostacolare il progetto Tineo ; ed infatti a 23 
settembre 1837, rispondendo ad un rapporto della Deputazione 
del 2 agosto 1834, con una sollecitudine che ci conferma nel- 
idea che il governo borbonico di mal’ animo vedesse qualun- 
que progetto di miglioramento dei nostri istituti scientifici, 
riportava un parere della G, Corte di Giustizia, che era stata 
richiesta di pronunziarsi sul progetto di enfiteusi delle terre Ar- 
chirafi. La Gran Corte osservava che l’enfiteusi non era com- 
patibile, perchè incorporandosi le terre enfiteutiche con l’Orto, 
venivano esse pure a prendere la caratteristica di demanio 
pubblico e quindi, in caso di mancato pagamento’, non devol- 
vibili. “E 
Riescirebbe difficile capire come la G. Corte mettesse avanti 
questo argomento, di esclusivo interesse dell’Archirafi e da que- 

; i ® 


— 10 — 


sto mai ‘accennato, se non si scorgesse apertamente il pensiero, 
che informava tutti gli atti del governo di allora, e per cui la 
consegna era di opporsi ai desiderii della Deputazione, ma con 
l'apparenza di tutelare gl’ interessi dell’ Orto. Infatti la Corte 
dei Conti sconsiglia l’enfiteusi perchè il canone troppo alto, la 
G. Corte di Giustizia sconsiglia l’enfiteusi perchè ne poteva venire 
danno all’Archirafi. Ambedue propongono come più utile la e- 
spropriazione per causa di pubblica utilità, sicuri poi che il R. 
Governo avrebbe posti ostacoli allo acquisto mettendo avanti la 
quistione delle somme necessarie. —Così la Luogotenenza con- 
chiudeva invitando, tanto per la forma, la Deputazione ad a- 
prire trattative con l’Archirafi onde redigere un progetto, e ove 
entro due mesi le pratiche non fossero sufficientemente avviate, 
si sarebbe passato alle ulteriori pratiche per la espropriazione 
per causa di pubblica utilità; nel frattempo richiedeva che a cura 
del Tineo si redigesse una perizia sul valore delle terre Archi 
tafi, onde servire di base a tale esecuzione. 

L’anno 1838 fu consumato in inutili consulti legali, ed in 
accademiche discussioni intorno ai fondi dai quali si dovevano 
prelevare le somme necessarie all’acquisto, fondi che pur erano 
concordemente additati negli arretri, che dalla R. Tesoreria si 
dovevano alla amministrazione della R. Università. Frattanto si 
ultimava dall’agronomo Rosario Dottore l’estimo delle terre Ar- 
chirafi, che doveva servire di base al Governo per‘ procedere 
alla espropriazione. 

Però fin dal 1820 la Deputazione di Pubblica Istruzione ed 
Educazione, indipendentemente dal progetto Tineo per l’ingran- 
dimento dell’Orto, aveva acquistato da certa Marianna Amato, 
mercè un canone annuo di ducati 190, salme due di terra fa- 
cienti parte del predio detto la Vigna del Gallo, terre prossime 
ma non confinanti con l'Orto. Dette due salme dovevano ser- 
vire alla fondazione d’ un campo sperimentale, che come ab- 
biamo visto era uno dei progetti del Tineo, 

Malauguratamente fu vivacemente combattuta tale fondazione 
dal punto di vista della convenienza (1), giacchè per le munifiche 


(1) Palmeri fu uno di quelli che vivamente attaccò il |progetto del 


» 


largizioni di Don Carlo Cottone, principe di Castelnuovo, veniva 
sorgendo nelle campagne dei Colli un grandioso Istituto Agra- 
rio (1) con annessi campi di esperimento. Sicchè ciò sopra tutto 
determinò la Deputazione ad abbandonare l’idea dell’ i impianto 
del Campo sperimentale nelle terre Amato alla Vigna del Gallo, 
ma non potendole utilizzare sul momento, volle conservarle con 
la speranza di una possibile permuta con le terre Archirafi, e le 
gabellò, onde risentire minore il danno del contrattempo, La 
gabella fu convenuta per ducati 100, con una perdita da parte 
della Deputazione di ducati 30 annui, 

Queste terre, possedute dalla Deputazione e conservate allo 
scopo di servirsene pel miglioramento dello stabilimento, desta- 
rono l'appetito di certo Francesco Canzoneri, che non trovò di 
meglio che rivolgere istanza al ministro degli Affari Interni a 
Napoli, eui espose il danno che risentiva l’amministrazione della 
R. Università; e, novello Cireneo, pietosamente si esibì di libe- 
rarla da tale molesto peso, dicendosi pronto, stante 1’ impos- 
sibilità di impiantare in dette terre il campo di esperimento, a 
prenderle lui, cedendo la Deputazione in di lui favore l’enfiteusi. 

Incredibile a dirsi! Il ministro fece buon viso a tale propo- 
sta e fu pronto ad invitare la Commissione, istituita al posto 
dell'antica Deputazione per il riordinamento amministrativo 
del Regno, ad esaudire le richieste del Canzoneri. Anzi insi- 
stette sempre più con nota posteriore, in risposta alle osserva: 
zioni della Commissione tendenti a dimostrare la necessità di 
conservare le terre della Vigna del Gallo per servirsene in una 
possibile permuta con lo Archirafi, invitando, ove ciò non po: 


ampo sperimentale nei dintorni di Palermo, che avrebbe voluto im- 
piantato nei pressi di Termini Imerese; così almeno apparisce dalle 
condizioni che egli mette come necessarie alla riuscita di un tale pro- 


(1) L'Istituto Agrario Castelnuovo, benemerito dell’ slip sici- 
liana, fu inaugurato il 14 novembre 1847 con il lascito di Ca- 
stelnuovo morto al 24 dicembre 1829. È notevole in roi istituto Pe- 
diîizio centrale, che arieggia il Ginnasio del nostro Orto. 


Leti se 


tesse avvenire, la Commissione ad acquistare le terre Archirafi 
per aggregarle all’ Orto, onde poter cedere le due salme già 
acquistate da potere di Marianna Amato al Canzoneri. 

La Commissione, di fronte a tali vive premure fatte nello 
interesse di un privato a scapito di quello dell’ Orto, con nota 
del 17 marzo 1847 esponeva al ministro tutto quello che era 
stato deciso nel congresso del 14 detto mese, ed insisteva sulla 
necessità di conservare le terre della Vigna del Gallo da servire 
per una possibile permuta. Diceva tra l’altro che si era pure 
pensato all’ acquisto delle terre Archirafi, onde aggregare al- 
l’Orto quel tanto che era necessario, e il soprappiù, di unita alle 
terre già possedute dalla R. Università, rendere mercè le opere 
necessarie irriguo, per venderlo a buone condizioni; ma tali 
pratiche, già a buon punto, erano state troncate per la morte 
del Duca di Archirafi, e, causa questioni sorte tra gli eredi, 
sospese; in quanto all’affare Canzoneri, doversi considerare la di 
lui domanda come intempestiva convenendo prima aspettare che 
avvenisse la permuta, per potere poi farsi cedere le terre dagli 
Archirafi, fermo restando che, nel solo caso che dal Governo si 
passasse all’espropriazione delle terre Archirafi, la Commissione 
avrebbe potuto esaudire le di lui pretese. Aggiungevasi che S. M. 
Ferdinando II, nella sua ultima venuta a Palermo visitando l’Or- 
to, aveva pienamente approvato il progetto di ampliamento , 
anzi aveva disposto che al suo prossimo ritorno gli si presen- 
tassero le carte relative onde determinare il da farsi. Però Fer- 
dinando II non doveva mai più venire in Sicilia! La rivoluzione 
del 1848 riacutizzò quella antipatia, che il Governo di Napoli 
mai credette opportuno celare per tutto quello che riguardava 
la Sicilia; ed il progetto del Tineo incontrò nuovi ostacoli ed 
intoppi. 

Soffocata nel 1849 la rivoluzione, interessi più gravi distras- 
sero l attenzione del Governo dallo andamento interno della 
R. Università, che continuò a tenere le terre della Vigna del 
Gallo. Però nel 1851 il Canzoneri tornò a supplicare il Ministro 
degli affari interni acciò esaudisse il suo desiderio, rammen- 
tando che il Ministro Santangelo nel 1846 aveva m0stra/o buon 


I, d 
an an RO CRU 3 
eo TE sea Lio 


—[. 2 — 


viso alla di lui richiesta appunto per togliere alla amministra- 
zione della R, Università il peso della differenza tra il canone 
e la gabella annua, e che anzi quel Ministro, visto il diniego della 
Commissione di ottemperare al suo invito, erasi persino determi- 
minato di proporre al Re il caso onde provocare una sovrana 
determinazione, che gli eventi politici del 1848 non permisero 
di attuare, Il Canzoneri perciò supplicava il Ministro acciò ri- 
chiamasse a Napoli tutte le carte relative allo affare, e al biso- 
gno provocasse la sovrana determinazione. 

Le terre della Vigna del Gallo adunque fino a quest’ epoca 
eran tenute in gabella. Il prof, Todaro, che alla morte del Tineo 
aveva assunto la direzione dell'Orto, capì che la gabella delle 
terre per un estaglio minore al canone era un incentivo continuo 
al Governo per imporre alla R. Università di dispensarsene. 
Conscio d’altra parte che qualunque richiesta pura e semplice de- 
stinata al miglioramento dell'Orto, come, Istituto scientifico, sa- 
rebbe stata poco favorevolmente accolta dal governo, con uno dei 
primi atti della propria gestione, nei primi del 1858, propose alla 
Commissione che le due salme di terra dalla Università posse- 
dute si aggregassero all’ Orto, allo scopo di soddisfare il desi- 
derio di molti visitatori, di poter fornire cioè moltiplicazione di 
piante da frutta, e di piante ortalizie, non bastando a questo 
scopo il terreno solo dell'Orto. 

Il Todaro ebbe a ricevere incoraggiamenti dalla Commissio- 
ne, sollecita a patrocinare tutto ciò che portava il miglioramento 
dello stabilimento, e fu invitato a redigere un piano dettagliato 
del detto progetto. 

A 30 dicembre 1859 il Todaro trasmetteva al Presidente 
Gran Cancelliere della R. Università un progetto tecnico e am- 
ministrativo, dimostrante come dall'attuazione di tale progetto 
nessun danno venisse all’amministrazione della R. Università , 
restando quasi stazionaria la differenza che fino allora esiste- 
va tra canone annuo e ricavato della gabella delle terre anzi- 
dette; insisteva specialmente sulla necessità di iniziare su tale 
terreno esperimenti di acclimatazione, nuovamente richiamando 
così in vita il vecchio progetto del Tineo, Di tutto fu infor- 


— I4 — 


mato S. E. il Luogotenente di S. M., ma ogni cosa restò sta- 
zionaria. 

A. solo titolo di cronaca rammentiamo un Sovrano Rescritto 
del 24 gennaio 1859 datato da Napoli, col quale si consente 
che all’ amministrazione della R. Università si dia concessione 
gratuita da parte del Decurionato di Palermo di una piccola a- 
rea sita nel piano di S. Erasmo, per costruirvi una conserva 
d’acqua per uso del R. Orto Botanico; e nuove insistenze a 3 
aprile 1860 , la vigilia del tentativo rivoluzionario, da parte 
dell’ Intendente di Palermo alla Deputazione della R. Univer- 
sità, circa offerte per l’acquisto delle terre della Vigna del Gallo 
presentate da privati. Ma tale nota solo il 14 maggio potè es- 
sere trasmessa al Todaro, e non ebbe risposta, perchè il 27 
maggio 1860 il governo borbonico era virtualmente scomparso 
dalla Sicilia. 

Instauratosi l'ordine e costituitosi il Governo dittatoriale, uno 
dei primi e più importanti atti di questo governo fu il decreto 
17 (?) ottobre 1860, riguardante la riforma dell’ insegnamento 
e l'assegno di alcuni milioni per il miglioramento degl’istituti 
scientifici di Sicilia; all'art. 24 del detto Decreto peculiarmente il 
Governo dittatoriale s’interessava delle sorti dell'Orto Botanico 
statuendo che dovesse ingrandirsi, aggiungendosi al medesimo 
un campo di esperimento destinato a giardino di acelimazione, 

Ben si capisce l’importanza di tale decreto, Il progetto del- 
l'ingrandimento dell’Orto, che durante 40 anni dal governo bor- 
bonico con una evidente malevolenza era stato messo da parte 
e sarebbe finito col naufragare, giacchè quasi certo era che du- 
rando tale stato di cose l’Università presto o tardi sarebbe stata 
costretta abbandonare le terre della Vigna del Gallo, veniva uffi 
cialmente consacrato e decretato con legge, contro cui nessuna 
altra mena avrebbe potuto muoversi per stornarlo. 

Infatti nel successivo anno 1861 tornò di nuovo in discus- 
sione il progetto di permuta tra le terre Archirafi e quelle pos- 
sedute dalla R. Università; e le pratiche giunsero a buon punto 
tanto, che in marzo il Barone di Mandralisca Consigliere per la 
Pubblica Istruzione del Luogotenente, che appena avvenuto il 


Plebiscito aveva preso il posto dei Prodittatori in Sicilia, dava 
incarico a Pietro Castiglia, Consigliere della Suprema Corte di 
Giustizia, Procuratore Generale presso la Gran Corte civile di 
Palermo, perchè facesse da arbitro e amichevole compositore nella 
vertenza tra gli eredi Archirafi e l’ Orto. Null’ altro sappiamo 
di ciò che seguì, meno che fu uno dei tanti infruttuosi tenta- 
tivi di accomodamento. 

Il decreto dittatoriale 17 ottobre 1860, stante l'avvenuta an- 
nessione, era diventato così un onere che il nuovo governo assu- 
meva di fronte alla R. Università, ed alle sollecitazioni di tra- 
durre in fatto i progetti nel detto decreto contenuti, compreso lo 
ingrandimento dell’ Orto. Però la dizione del detto decreto sta- 
bilendo l’ingrandimento dell’Orto anco sotto il riflesso di aggre- 
gare allo stesso un giardino di acclimazione, fece nascere nel 
Ministro della Pubblica Istruzione il sospetto che le somme ne- 
cessarie a tale ingrandimento dovessero inscriversi non nel bilan- 
cio della P. I, ma in quello di Agricoltura Industria e Com- 
mercio. 

Il Ministro di Agricoltura aveva volentieri assunto l’incarico 
di collocare tali somme nel proprio bilancio, ma non potendole 
in quello del 1861, perchè già completo, prometteva di farlo nei 
successivi bilanci 1862 e 1863 in due rate di 25 mila lire la 
volta. Non si ebbe cura però di sollecitare tale promessa e solo 
nel 1865; dopo ben quattro anni di assoluta inazione, il Muni- 
cipio di Palermo, preso a cuore il progetto di ampliamento; si 
rivolse al Prefetto acciò facesse sapere lo stato della pratica e 
al bisogno sollecitarla. 

Il Prefetto a 27 gennaio 1866 trascriveva la risposta che il 
Ministro aveva dato, cioè che veramente nel bilancio 1862 nel 
capitolo « Zucoraggiamenti all’ agricoltura » erano state iscritte 
L. 25 mila come prima quota, ma che in seguito, essendo stato 
soppresso dal Parlamento l’intero capitolo d’incoraggiamenti al- 
l'agricoltura, la detta assegnazione era finita, 

Però fin dal 1860 all’Orto erano state cedute dalla R. Uni- 
versità le due salme di terra della Vigna del Gallo, nelle quali, 
benchè scparate dall'Istituto, erano state collocate importanti col- 


16 

lezioni, ed impiantato un frutteto modello che esercitò poi una 
grande benefica influenza nello svolgimento della pomologia tra 
noi, L’aggregazione delle dette terre, se da un lato fece mettere 
a tacere le pratiche per l'ampliamento mercè la espropria delle 
terre Archirafi, servì a far progredire quelle relative ad una pos- 
sibile permuta tra le dette terre e quelle Archirafi; ed il lungo 
periodo ehe corre fino al 1384, è un succedersi di note e di 
lettere, che se da una parte dimostrano il da fare che si dava 
la burocrazia, dall’ altra non riuscirono a cavare un ragno dal 
buco. Eguale effetto ebbero le sollecitazioni che al governo il To- 
daro fece per mezzo di ragguardevoli uomini politici. 

Nel 1885 in seguito ad epidemia colerica sviluppatasi in 
città, si pensò allo allargamento della stessa mercè la creazione 
di nuovi quartieri fuori la cinta murata, disciplinando così l’e- 
dilizia nei punti limitrofi alla città. 

Questo progetto di ampliamento o piano regolatore per co- 
me fu richiamato nella parte compresa tra via Lincoln, il fiume 
Oreto , il Foro Italico e Corso dei Mille, rispettando le terre 
destinate a Vivaio Comunale e quelle occupate dalla Villa Giu- 
lia e dal R. Orto Botanico, nelle rimanenti, cioè nelle terre Ar- 
chirafi e nelle terre possedute alla Vigna del Gallo dall’Orto, trac- 
ciava grandi strade, che da via Lincoln dovevano condurre verso 
il fiume Oreto. 

Ora la prima ad est di queste strade tagliava le terre Ar- 
chirafi proprio al confine dell'Orto, onde lo stabilimento veniva 
ad essere ad ovest, dal lato solo dove era possibile un ingran- 
dimento , limitato in modo da non potersi più in alcun modo 
estendere; si aggiunga poi che la detta via veniva a tagliare fuori 
pure una non piccola parte dell'angolo sud dell'Orto, quella parte 
cioè adibita per la cultura delle Agavi e delle Cactee. 

Contro questo progetto letale alle sorti dello Istituto e che 
veniva a troncare d’ un colpo 60 anni di lotte e di speranze, 
reclamò invano il Todaro avanti la Commissione Municipale, la 
quale avendo inconsideratamente respinto il reclamo, costrinse 
il Todaro a muovere lagni al Ministro degli Affari Interni con 
una elaborata memoria a stampa. In essa, dopo avere esposto il 


— ij 

danno che veniva all’ Orto dall’attuazione di tale progetto, pas- 
sava ad esaminare i criterii d’estimo dal Comune nel detto pro- 
getto seguiti, giacchè il Comune non  calcolava il danno che 
allo Istituto veniva per doversi trapiantare od abbandonare a sè 
Stesse o tutte o parte delle collezioni esistenti da 25 anni alla 
Vigna del Gallo, e già di proporzioni colossali, nei terreni del- 
l'Orto; insisteva perciò che si calcolasse l’estimo non sul valore 
commerciale del terreno, ma su quello derivante dalle collezioni 
possedute e sul danno che veniva all’ Istituto dal poterle per- 
dere nel necessario trapiantamento; reclamava altresì contro la 
parte tecnica del progetto, e proponeva che almeno si abolisse 
la prima strada ad est in modo da lasciare intatte quasi tutte 
le terre Archirafi limitrofe all'Istituto, ed anche una striscia delle 
due salme all’Orto aggregate, rendendosi così possibile un suf- 
ficiente ingrandimento dello stabilimento, 

Il Municipio non tardava ad addivenire a miglior consiglio; 
e faceva fare così una variante al progetto di ampliamento della 
città di Palermo, mercè la quale la prima strada, che doveva 
verso est tracciarsi nelle terre della Vigna del Gallo, veniva abolita, 
e la seconda diventava prima, lasciando così libera una zona di 
terreno, di proprietà in parte di Archirafi ed in parte dell'Orto, 
che in avvenire poteva essere aggregata all’Orto Botanico; in- 
vece il grosso delle terre della Vigna del Gallo di proprietà 
dell’ Orto era interamente destinato come terreno edificatorio. 

Nel 1888 già sembrava prossima la realizzazione del più 
che cinquantenario progetto, tanto che si giunse persino a redi- 
gere uno schema dell’ atto di permuta a stipularsi. Sottoposto 
questo all'approvazione del Ministero delle Finanze e del Mu- . 
nicipio di Palermo, per le parti relative agl’interessi dei due enti 
che nella permuta dovevano intervenire, il Consiglio Comunale 
sollecitamente l’approvò; il Ministero delle Finanze però ebbe a 
trovare difficoltà intorno all’ accollo del canone gravante sulle 
terre a permutare ed all'acqua di irrigazione, della quale erano 
dotate. Dovette perciò tale schema tornare nuovamente ad es- 
sere esaminato per le necessarie modifiche, 

Le modifiche erano verso il 1890 quasi definitivamente con- 

; CI 


RIE SAI AGO 
ferie ng ae) 


*- 18 a i 
cordate , e il nuovo progetto di permuta, quasi completamente 
redatto, sembrava già prossimo a divenir fatto compiuto, quando 
le condizioni di salute cagionevoli del Todaro, quasi al finire 
di sua vita, ne ritardarono il sollecito andamento e restò sospeso 
negli anni 1891 e 1892. 

Morto nel 1892 il Todaro e chiamato a dirigere il nostro 
Orto l'illustre prof. Antonio Borzì, questi diede un nuovo 
e vigoroso impulso all’affare già decrepito; ed opponendo alle 
lungherie burocratiche il fermo e costante proposito di voler tra- 
dotto in fatto quello che fu il sogno costante del Tineo e del To- 
daro, nel 1893 otteneva che si redigesse il progetto di permuta: 
in base alle modifiche concordate con il Duca di Archirafi e la 
R.Avvocatura Erariale, per come era stato desiderio del Ministero 


‘ delle Finanze. Questo progetto di convenzione nel 1894 era final- 


mente trasmesso al Ministero per la diffinitiva approvazione. 

Contemporaneamente dalla Direzione dell'Istituto si facevano 
pratiche con il Municipio di Palermo. Infatti a 8 maggio 1894 
l’ ufficio comunale del Risanamento rispondendo alla nota del 
prof. Borzì del 4 aprile 1894, con la quale s’invitava il Sindaco 
a voler sollecitamente presentare per l’ approvazione al Consi- 
glio il nuovo schema di convenzione, assicurava che non sola- 
mente il Sindaco avrebbe subito presentato al Consiglio il pro- 
getto per una sollecita approvazione, ma che aveva scritto al 
Ministro delle Finanze interessandolo a voler sollecitamente fare 
altrettanto per la parte che lo riguardava. 

Festeggiandosi nel 1893 il primo giubileo centennale della 
fondazione dell’ Orto, i botanici italiani qui convenuti a congres- 
so , in vista delle eccezionali condizioni climatologiche e topo- 
grafiche dello stabilimento, facevano voti che a servigio della 
scienza qui sorgesse una Stazione Botanica Internazionale. 
Questo voto fu per l’ illustre uomo, che regge il nostro. isti- 
tuto, fonte di nuova energia per affrontare più animoso gli o- 
stacoli che incessantemente sorgevano ; fu come faro luminoso 
cui con cura amorevole e costante, sempre fiducioso e nella spe- 
ranza di una prossima realizzazione, è andato incontro. Così per 
lui l’Istituto botanico di Palermo deve uscire dagli angusti con- 


— 19 — 


fini d'un semplice Istituto universitario di provincia. Non è più 
il campo di sperimento annesso all’Orto Botanico desiderato dal 
Tineo, nè il giardino di acclimazione di nuove piante utili e di 
ornamento vagheggiato dal Todaro ; oggi esso deve mostrare 
che la superba epigrafe, che fregia la porta d’ingresso del nostro 
Ginnasio—Botanices Incremento—, non sia un vuoto e pleonastico 
detto, ma invece l’affermazione vera della sua fama scientifica, 
col raccogliere nel suo seno studiosi di tutto il mondo, 

Veniva il 12 maggio 1896 finalmente firmato il diffinitivo 
compromesso tra i rappresentanti della R. Università, la dire- 
zione dell’Orto, l’Intendenza di Finanza, il Comune e il Duca 
d’Archirafi, e, poco dopo, successivamente l’approvavano il Con- 
siglio Comunale e la Giunta provinciale amministrativa. 

Restava solo ad essere la permuta un fatto compiuto, l’ap- 
provazione per mezzo di apposita legge; mercè le ripetute istanze. 
che dalla Direzione dello Istituto si fecero per mezzo di auto- 
revoli uomini politici, il 7 aprile 1898 il Re sanzionava il voto 
delle due Camere legislative autorizzante la permuta. 
‘Il giorno 6 luglio 1898 effettuavansi le formalità legali della 
permuta; e così dopo ben 30 anni di lotte e di disinganni po- 
tevasi dire finalmente un fatto quello che sembrava dover es- 
sere un desiderio irrealizzabile. Mercè la permuta l’Orto viene 
a più che raddoppiare la propria superficie, e si mette così in 
| grado di prestare segnalati servizi alla scienza , anche  conti- 
‘nuando quelle esperienze di acclimazione che formano una delle 
più belle glorie del nostro Istituto. 


2. suna MONOGRAFICA DELLE SPECIE 
DEL GENERE NIGELLA. per A. Yeyrracciano. 


(Cont. e fine ved. Num. prec.]. 


Sectio V. Eunigella : folliculi plus minus alte connexi, varie - 
a latere compressi, «basi intus continui, omnes seminiferi, semi- 


i TuDne Sosa - 


li Aaa 


Nigellaria Zozssier (1867), FI. or. I, p. 65. 

Subsectio A. Nigellaria : folliculi stylis subulatis terminati, 
in capsulam apice parte libera dehiscentem plus minus alte con- 
nexi, semina angulato-triquetra , laevia v. irregulariter rugosa, 
v. oblongo-triquetra, subfalcata, papillosa. 

Nigella /I/oench (1794), Meth. pl. p. 313 pro genere. 

Nigellaria DC. (1824), Prodr. syst. nat. I, p. 49.— Dor 
(1831), Hist. dichl. pl. I, p. 48.—Zedebonr (1842), FI. ross. I, 
p. 54. Grisebackh (1843), Spic. fl. Rum. et Byth. I, p. 317, 
Kanitz (1882), Fl. europ. fragm. p. 24.— Cossor (1887), Comp. 
fl. atl. II, p. 39. — Zrabut et Battandier (1888-90), Fl. d’Alg. 


17. 

Nigella Sfack (1839), Suite à Buffon, VII, 307. 

Eunigella Wil/komm et Lange (1880), Prodi. A Hisp. HI, 
p. 963.—Rouy et Foucaud (1893), Fl. de France, I, p. 121. 

Subsectio ‘B. Stellaris: folliculi in capsulam seminiferam 
usque ad tertium v. parce ultra intime connexi, dein in cornua 
plus minus longa, vacua, sensim attenuata , divaricato-stellata 
desinentes, semina triquetro-angulata, papillosa. 

Observatio : flores. spectabiles nudi, rarius involucrati, sepa- 
lis coloratis plus minus longe unguiculatis, petalis nectariferis, 
saepe per paria oppositis, unguiculatis et medio geniculatis et 
hic foveam nectariferam gerentibus, bilabiatis , labio exteriore 
bifido laciniis varie elongatis, interiore minimo squamuliformi 
foveam nectariferam obtegente, folliculis 5-10, plus minus alte 
connexis v. in stylos varie rectos desinentibus v. in cornua stel- 
latim divaricata sensim attenuatis. — Subsectio A. species semi- 
num structura bene definitas amplectit: N. 4 ispanica m semi 
nibus laevibus et trigonis turgidis, N. segeza/em seminibus 
laevibus et triquetris angulis argute prominulis, N. safzvam se- 
minibus obovatis triquetris et irregulariter rugulosis, M. ar ven 
sem seminibus falcato-oblongis triquetris et papillosis. — Sub- 
sectio B. species seminibus exacte trigonis lateribus compressis 
papillosis praebet, et ab omnibus sat capsularm forma et indu- 
mento distinctas. Mire N. arvensti affines et cui genetice coniun- 
gendae N. sfellaris et N, deserti videntur, 


Subsectio A. Nigellaria. 
7. N. hispanica 4., Sp. pl. p. 752 et Cod. n. 3970. p. 532. 
a.normalis: 
flores maximi, sepalis subsessilibus v. basi tantum in un- 
guem brevem attenuatis, late ovalibus, petalis bilabiatis, labio 
interiore laciniis illas exterioris subaequantibus, antheris apicu- 
latis; folliculis 6-10 a latere subcompressis, dorso elevatim ca- 
rinatis, ad basim rostri tantum bisulcis et tricostatis, extus varie 
glanduloso-rugosis v. granuloso-tuberculatis, usque ad quartum 
superiorem in capsulam turbinatam et apice dilatatam connexis, 
stylis subaequilongis v. longioribus horizontaliter patentibus ter- 
minatis, seminibus triquetris, laevibus. 
DC. (1818), Syst. nat. I, p. 328, et (1824) Prodr. regn. veg. 
I, p.49.—Sferzer (1829), Monogr. Nigell. p. 9.— Don (1831), 
Hist. dichl. pl. I, p. 48. — Spack (1839), Suite à Buffon, VII, 
» P. 307.— Cosson (1849-50), Not. pl. France, I, p. 26 et II, p. 49, 
et (1887) Comp. fl. atl. II, p. 40 et 41. — Wa/fers (1851-52), 
Ann. bot. syst. III, p. 811.— Wi/lkomm et Lange (1880), Prodr. 
fl. Hisp. III, p. 964 et (1893) Suppl. p. 321.— Co/meiro (1885), 
Enum. y rev. pl. Hisp. Lusit. I, p. 70o.— Rowy ef Foucaud (1893), 
FI. de France, I, p. 122 in adnot. 
N. amoena .SaZsb. (1796), Prodr. p. 374. 
N. polygyna //oench (1802), Method. pl. suppl. p. 111. 
N. Fontanesii 77. /iber ex Hort. Utrecht, ad ann. 1873. 
N. atropurpurea 77. Zfîîtber, l. c. i 
N. arvensis X N. divaricata /a% (1892), Not. bot. fl. 
Esp. fasc. III. p. 10 in Rev. bot. Toulouse 1892, ex /ust, Ja- 
| hresb. 1892, et fide WiZ/komm (1893), Suppl. fl. hisp. p. 321. 
N. divaricata Willkomm et Lange (1880), Prodr. fl. hisp. 
III, p. 964 et Suppl. p. 321.— Co/meiro (1885), En. y rev. pl. 
Hisp. Lusit. I, p. 71.—Zax, FI. select. exsiccata, n. 2380. 
. Icones: /aume Saint-Hil., Fl. et Pom. Franc. t. 354, fide 
Spach.— Besler, Hort, Eyst. aest. ord. 2, t. 10, f. 1 .— Weimmann 
(edidit Burmannus), Phyt. t. 758, f. 6 et 757.fe. — vaga 
Hist. III, t; 18, f. 9.—Bot. Mag. t. 1265. 
Habitat : in arvis sn et calcareis sterilibus ice in- 


co DI 


ferioris Hispaniae australis et occidentalis ( Granata , Castillo , 
Baetica, Catalunia, Aragonia, etc.). Ab. auctoribus saepe cum N. 
arvensi confusa (confer Pau, Not. bot. III, p. 10 et IV. p. 11. 
fide Willkomm, Suppl. fl. Hisp. p. 320); qua de re, quoad di- 
stributionem, ad auctores florae Hispaniae sub N. arversi iam 
enumeratos adde: Nyman (1854-55), Syll. fl. europ. p. 180, et 
(1878) Consp. fl. èurop. p. 16, et (1889) Suppl. II. ad Consp. 
fl. europ. p. 11, 

Specimina vidi: Andalucia ad Algeciras (Reverchon!), Torla 
| (Bordere!), champs à Chulanu en Andalousie (Bourgeaz!), Bar- 
cellona (Gusîx /), Lusitania ad Campo Maior (Darzze! F. do San- 

tos !),in segetibus Hispaniae ad radices montis la Sagra (W/24 
— komm!), province de Valence, moissons de la region des. mon- 
tagnes à Cueva Santo /Pax/), culta in horto Jordan ex seminibus 
Hispaniae (/ordan!), Hispaniae in arvis (Gussone!), culta in h. 
Boccadifalco (Gussone /) et h. Panormitano (7odaro !). 
B. gallica: 

flores minores, sepalis unguiculatis, ungue dimidiam sepali 
partem subaequante, petalorum labio interiore exterioris laciniis 
| breviore , antheris breviter apiculatis, capsula valde subrotun- 
data. E 
N. gallica /ordan (1882), Pug. I, p. 3.-—2oreau (1857) 

FI. centr. France, I, p. 23. — Martrin-Donos. (1864), FI. Tarn, 
p. 21.—C/avaud (1882), FI. Gironde, I, p. 33.—Zoret et Bar-. 
randon (1886 ed. II), FI. Monspel. p. 16.— Z/oyd et Foucaud 
(1886), Fl. cuest France, p. 13. — Nyaz (1889), Suppl. II. 
ad Consp. fl. europ. p. 11. — Rouy et Foucaud (1899) FI. de 
France, I pi 121. 

N. confusa ale Ani (1878), Consp. FI. europ. p. 16. 

N. arvensis ZPouzolz (1852), FI. départm. Gard, I, p. 28; 
ex Martin B.Rév. fl. Gard de Pouzolz (Nimes 1892), in /ust, 
Jahresb. 1892. 

N. hispanica Sn (1806), FI. gall. I, p. 321 et (1828) 

op. cit. I, p.390.—Saint-Amans (1821), FI. Agen. p. 221.—La- 
motte (1847), Catal. su vasc. europ. centr. p. 9.— Grenier (1859), 
FI. massil. adven. “e pi 371.— dutel (1834), FI. fr. I, p. 29. 


3% 
— Gillet et Magne (1867), Nouv. fl. Fr. p. 17.— Grenier et Go- 
dron (1848), Fl. de France, I, p. 44. 
N. hispanica var. parviflora Cossor (1849-50), PI. crit. 
p. 49, et (1887) Consp. fl. atl. Il, p. 41. — Wadpers (1851-52), 


Icones : Dedessert, tc. ù t. la mu Beslet, Hort. Eyst. aest. ord. 
I; fol. 106; :f. 2! 

Habitat: in arvis incultis et vineis hue illue Galliae  6cci- 
dentalis et meridionalis, rarior in Hispania. 

Vidi specimina: Deux Sévres, chez Pontatlier (Ze /odis /), 
Charante inferieure, champs fréches calcaires à Biscillon ( Giraw- 
dias! edidit Sckultz!), champs argilo-calcaires près Villemorin et 
à Anhay (Giraudias!); dans les chaumes è Pech-David près Tou- 
louse (7imbal-Lagrave! edidit Billot!), et Toulose (/ordan!), 
environs de Montpellier (Reguien! edidit 27/01!) , Herault au 
Mas de Marot (Barrandon! edidit Rowy!), Gallia ad Castelnau- 
dary (Urgel!), ex herb. J. €. equitis Pittoni a Dannenfeldt (sine 
loco et in 4erd. H. Neap.!). 

. intermedia Cosse 

flores minores quam in x, sepalis unguiculatis, ungue vix 
sepali tertiam partem aequante, petalorum labio interiore exte 
rioris lacinias subaequante, folliculis parcius glanduloso-tubercu- 
latis. 


Cosson (1849-50), Not. pl. France, p. 49, et (1887) Comp. 
fl. Atl. II, p. 41r.— Walpers (1851-52), Ann. bot. syst. III, p. 811. 
—Rouy et Foucaud (1893), Fl. de France, I, p. 122 in adhot. 

N. hispanica ZDesfontaines (1798), FI. atl. I, p, 430—7re- 
but et Battandier (1888-90), Fl. d’Alg. I, p. 18 (pro parte). 

N. gaditana .Sodeir. ex Myman, Consp. fl. èurop. p. 16. 

N. arvensis var. cossoniana /. 24/4 (1878), Spicil. FI. 
Marocc. p. 308. 

N. Cossoniana Zrabut et Battandier, |. c. 

N. intermedia 7yabu! et Battandier, l. c. 

N. arvensis var. AI Loiacono (1888), Fl. Sic, 
I, A, A 

- Icones: Desf, Fi.oti 4 na: 


* 


— 24 — 


Habitat: in arvis, in vervactis, in campis, inter  segetes 
Africae borealis (Marocci, Algeriae, et forsan Aegypti, ubi in 
cultis solum) , Siciliae, nec non Hispaniae centralis et australis. 

Specimina vidi: El Achir in Algeria (Battandier et Trabut!), 
Tunisi (Ca/desi!), in planitie excelsa loco dicto Firz haud pro- 
cul a Lamberé (Cossor/), Constantina (Duval Jouve!), ad Sidi 
Mecid , in campis argillosis (Pa7zs /) et dans les moissons au- 
tour de la ville (Marche!), locis argillosis apud San Cataldo in 
Sicilia (Ziîneo!), Girgenti a Macalubbi (7odaro /). 

Observatio : seminum structura ab omnibus facillime distin- 
guenda , qua de re haud recte clariss. 8a/ (Spic. fl. Maroce, 
p. 309) hanc pro N. arvensis subspecie v. varietate propo- 
suit, nec Zaffandier (Fl. d’Alg. I, p. 18), qui N. arvensem 
per N. cossonianam Ball et N. intermediam Cosson ad N. 
gallicam transire dixit. 

Planta glaberrima, plus minus ramosa, firma, caule erecto 
angulato, pedali v. ultra, ramulis sulcatis sub flore incrassatis, 
foliis multifidis, inferioribus petiolatis, superioribus subsessilibus, 
laciniis linearibus, acutis, longis, raro abbreviatis, latiusculis; flo- 
ribus magnis, sepalis subsessilibus, patentibus, intense violaceis, 
venoso-reticulatis, petalis longe unguiculatis, bilabiatis, labii ex- 
terioris laciniis lineari-subfiliformibus apice dilatatis, interioris 
lacinia lineari-subulata, subaequali, staminibus purpurascentibus, 
antheris violaceis et apiculatis; folliculis numerosis, 6-8-10, a la- 
tere plus minus compressis et dorso carinatis, ad apicem sub 
stylo tantum 2-3 sulcis, granuloso-tuberculatis, stylis suberectis, 
spiraliter tortis terminatis, in capsulam basi rotundatam usque 
ad quartum v. tertium superiorem connexis. — Variat floribus 
albis, coeruleis, violaceo-rubescentibus, antheris longius v. brevi- 


| ter apiculatis, stylis rectis v. deflexo-recurvatis v. patulis, capsula 


elliptica v. rotundata v. globosa, laevi v. tuberculata v. papil- 
losa omnino v. ad angulos; foliorum segmentis margine glabris 
v. ciliatis, acutis v. longe lanceolato-acuminatis ; ramulis rectis 
v. divaricatis. Quoad variationes confer: /7offmann, Culturver- 
suche iber variation, in Bot. Zeit. 1887, p. 237. 

Parce a specie f. ga//ica differt, praesertim foliorum nu- 


mero pauciore et laciniis saepius abbreviatis angustioribus, ra- 
mis divaricato-adscendentibus, floribus duplo minoribus, pallide 
coerulescentibus albidisve, sepalis petalisque in unguem brevem 
attenuatis, staminibus vix flavescentibus, folliculis parvis, stylis 
patulo-erectis, capsula basi attenuata et minore, laevissime v. 
glanduloso-tuberculata, nunc dorso tantum, nunc omnibus par- 
tibus. 

Planta ramis haud diverti est v. rnsarmedta, foliorum 
laciniis longis, glaucis, floribus ffribus quam in { et minoribus 
quam in a, sepalis longius quam in £ csi staminibus 
purpurascentibus v. flavidis, folliculis 7-9 minus quam in a 
glanduloso-tuberculatis, stylis stellatim divaricatis, capsula basi 
attenuata v. parce rotundata. 

8. N. segetalis. 

a. normalis: 

flores sepalis parvis, breviter unguiculatis, glabris, obovatis, 
obtusis, petalis unguiculatis, basi cuneatis, hirtulis, labio exteriore 
bipartito, lobis in lacinias lineares apice callosas attenuatis, la- 
bio inferiore vix breviore, lineari-subulato , antheris muticis v. 
fere ;. folliculis 4-6, dorso rotundatis et apicem versus praeser- 
tim 3-nerviis, usque v. parce ultra medium in capsulam obco- 
nicam v. turbinatam squamuloso-tuberculatam connexis, stylis 
erecto-patulis coronatis, seminibus acute-triquetris, nitidis, pun- 
ctulatis. 

N. segetalis 4. a Bieberstein (1808), FI. taur. Caucas. II, 
p. 16 et (1819) III, p. 574, et (1812), Cat. h. Gorenk. p. 48, et 
(1856) En. phan. Taur. in Bull. Soc. nat. Mosc. XXIX. p. 282. 
—enning (1826), Obs. pl. Tau. in Bull. Soc. nat. Mosc. VI. 
p. 73 et 89.— Ledebour (1842), FI. ross. I, p. 55.—Aymar (1854- 
55), Syll. fl. europ. p. 180, et (1878) Consp. fl. europ. p. 17, 
et (1889) Suppl. II ad Consp. fl. europ. p. 11.—Zozssier (1867), 
FI. or. I, p, 65.—.Smzrnow (1887), En. pl. vasc. Cauc. in Bull. 
Soc. nat. Mosc. nouv. sér. I, ex /zs?, Jahresb. 1887. 

N. foeniculacea Spezzer (1829), Monogr. Nigell. p. 9 (non 
DC.) — Ledebour (1842), FI. ross. I, p. 54 pro parte. — 7c4ikatcheff 
(1866), Asie Mineur, II, p. 385- 


Poi 


N. sativa b. cretica DC. (1818), Regn. veget. Syst. nat. 
I, p. 330, et (1824) Prodr. syst. nat. I, pag. 49.—20x (1831), 
Hist. dicht. pl. I, p. 48. 

N. bicolor Zoîss; ef Heldr., Diagn, pl. or. nov. VIII, 

7. ex Walpers (1851-52), Ann. bot. syst. II. p. a 
(1866), Asie Mineur, II, p. 385.— Zrauzvetter (1883), Incr. fl. 
ross. p. 52. in Act. h. Petrop, VIII. 

Icones: Morisson, Hist. III, t. 18,f. 2.—M. a Bietersibià; Cent. 
Pl, rar. tosse. 6-3 

Habitat: inter segetes, in agris, in locis derelictis, in colli- 
bus Tauriae (Tanain, Simphoropoli, etc.), Somchetiae et Kache- 
tiae, Asiae Minoris (Kharkin ad orientem urbis Koniah, Safran- 
bol, Angora), Cappadociae, Galatiae, Armeniae asiaticae (Erze- 
rum, Baibout), Persiae borealis. 

Vidi specimina: e Tauria inter segetes (Gussone 1), culta in 
h. Bisignano (Gussoné/), Iberia (Richter 1). 

8. armena 2osss. > 

Aofest antheris quamquam connectivo brevissime Lo 
muticis, folliculis 4-8 in capsulam dorso asperiorem subcylin- 
drico-clavatam connexis, stylis longioribus apice revolutis termi 
natis, seminibus laevibus, magis triquetris, angulis eximie pro- 
- minulis, foliorum laciniis angustioribus, lineari-setaceis, 
Boissier (1867), FI. or. I, p. 65.—Aanitz (1879-81), PI. Ro- 
‘man. hucusque cognit, p. 4. 

N. armena Zoissier (1849), Adnot. bot. in Ann. sc. nat. 
gme série, XII, p. 373.— Walpers (1851-52), Ann. bot. Syst. II, 
p. 12.— Zrautvetter (1883), Incr. fl. ross. p,52. in Act. h. Pe- 
trop. VIII 

N. verrucosa C. Aock (1841), Catal. pl. Cauc. Georg. 
Arm. p. 246. in Linnaea, XV.— Zededour (1842), FI. ross. I, 
p. 736.— Walpers (1842), Rep. bot. syst. I, p. 49. 

N. foeniculacea Zedebour, 1. c. pro reliqua parte. 

N. segetalis Zckw. (1831-33). Casp. Cauc. p. 27 fide .Ste- 
ven, Ì. cc. 

Habitat: in sterilibus et cultis derelictis Armeniae rossicae 
(Kulp, Elisabetpol) et Kachetiae, sed huc illuc simul cum spe- 
cie saepe confusa, 


Vidi specimina : ad versuras agrorum prope col. Marienfeld, 
prov. Kachetiae (oenaeker/). ; 

Observatio: species quoad antheras muticas ad M. satzvam 
et kispanicam, sed quoad semina laevia, triangularia praeser- 
tim, potius ad N. Risp anicam accedit; nectaria sparse pilosa 
uti in N. arvensi, et folliculos squamuloso-tuberculatos vix uti 
in N. sativaet hisparica praebet, Caules sunt erecti, stricti, 
e medio subramosi , foliosi, foliis pinnatisectis, laciniis lineari- 
bus acutioribusque quam in N. sativa et fere simul ac in N. 
hispanica. 

In 8. armena tota planta strictior, glaberrima, ramosa, fo- 
liorum laciniis quam maxime angustis, lineari-setaceis, et cap-' 
sula dorso verrucosiore v. magis impresso-punctata, subcylindri- 
co-clavata, medium tenet inter N. segeta/Zem et N. arvensem. 
‘ Antherarum connectivum sic leviter productum, ut antherae 
potius sed breviter obtuseque apiculatae videantur; flores ma- 
iores, et folliculi stylis triplo fere longioribus apice hamatis 
et fructu maturo patentibus terminati. Hisce notis differt a M 
sativa et accedit ad N. segetalem. 

9. N. sativa Z., Sp. pl. p. 753 et Cod. n. 3968. p. 532. 

a. normalis: 

flores sepalis petalisque breviter unguiculatis, petalis bipar- 
titis, exteriore lobis basi attenuatis apice callosis, inferiore sub- 
aequilongo, a lata basi lineari, antheris muticis v. fere; folliculis 
saepius 5-7 turgidis, dorso rotundato-subcarinatis, latere tuber- 
culato-verrucosis v. glanduloso-asperis, feré ad apicem usque con- 
nexis, stylis subaequilongis terminatis , seminibus oblongo 3-4 
gonis, irregulariter et transverse rugulosis v. muriculato-scabris, 
nigris v. fuscescentibus, angulis acute prominulis. 

Roth (1789), Tent, fl. germ. II, p. 594, et (1830) Prodr. 
phan. Germ. I, p. 773.— Hoffmann (1800), Deutsch. fl. I, p. 246. 
—C. Gmelin (1806), FI. bad. Alsat. II, p. 503.—2C. (1815), 
FI. fr. V, p. 640, et (1818) Syst. nat. I, p. 330, et (1824) Prodr. 
regn. veget. I, p. 49. — Lapeyr. (1813), Hist. pl. Pyrén, I, p. 
307.—Saint-Amans (1821), FI. Agen. p. 220,—2/uff et Finger- 
huth (1825), Comp. fl. germ, I, p. 716.—Loisleur (1828), FI. gall. 


— 538 — 


I, p. 390.— Zestiboudoîs (1827), Botanogr. belg. II, p. 360. — 
Spenner (1829), Monogr. Nigell. p. 10. ex Wa/pers (1843), Rep. 
bot. syst. II, p. 742.—Dor (1831), Hist. dichl. pl. I, p. 48.— 
Host (1831), FI. Austriaca, II, p. 84. — Aesckenbach (1830-32), 
FI. germ. excurs. II, p. 750.—Zejewne et Courtois (1831), Comp. 
fl. belg. II, 191. — fac (1839), Suite à Buffon, VII, p. 308. 
— Ledebour (1842), FI. ross. I, p. 53 et 736.— Gillet et Magne 
(1867), Nouv. Fl.*de France, I, p. 17.20 (1843), Rhein. fl. 
p. 556.— Garcke (1848), Fl. Halle, I, p. 16, et (1885) FI. deut- 
schl. p. 14.—Xock (1843), Syn. fl. Germ. et Helv. I, p. 22.— 
Woods (18530), Tourist's flora, p. 8.— Grenier et Godron (1848), 
Fl. dé France, I, p. 43.—Zerdick (1859), FI. Bucovina, p. 331. 
— Maly (1860), FI. Deutschland , p. 417. —Ascherson (1864), 
FI. prov. Brandenburg, I, p. 20. -— Zoissier (1867), FI. or. I, 
p. 68.—Gillet et Magne (1867), Nouv. fl. de France, I, p. 17. 
— Schlosser et Vukotinovic (1869), Fl. croatica, p. 179. — 
Moggr. (1874), Contr. fl. Ment. pl. 52 bis. — Ardoîno (1879), 
FI. anal. Alp, marit, p. 21.— Wagner und Garcke (1882), Illustr. 
deutschl. Flora, p. 25.— Cossòz (1887), Consp. fl. atl. II, p. 42. 
—Smirnow (1887), En. pl. vasc. Caùc. in Bull. Soc. nat. Mosc. 
nouv, sèr. I, fide /ust. — Trabut et Battandier (1889-90), FI. 
Alg. I, p. 17. -- Degen (1894), Bemerk. XII et XVI in Oest. 
bot. Zeitschr. XLIV, p. 60-61 et 302-304. 

N. indica Roxb. mss. ex Z/enning, in Journ. bot. 1814, 
IV, p, 3063, et Journ. Phatm, 1814, p. 253 fide Don (1831), 
Hist. dichi. pl. I, p. 48. 

Icones : ‘Gaertr., Fruct. II, t. 118,— Stibth. et Sm., FI, Graeca, 
t. 5I11.—RAb., Ic. IV, t. 120, f. 4736.—Lam., Encycl. t. 488. 
— Hayne, Getr. Darst. u. Beschr. VI, t. 16.— Guimpel et Klotz, 
Pfl. Abb. ù. Beschr. t. 23.—Z/a/lier, Deutschl. FI. t. 25. 

Habitat: in hottis, in arvîs, in palmetis nonnisi culta adest 
v. subspontanea e cultis avfuga : Persiae austr. occ., Asiae mi- 
noris, Syriae, Babiloniae, Afghanistan, Baeotiae, Tauriae, Ibe- 
ria, Armeniae, Indiae orientalis, Africae borealis huc illuc a Ma- 
roccò ad Aegyptum, Europae australioris (rara et verisimiliter 
paucis ab hinc annis introducta), Graeciae et Archipelagi insu- 


—- 29—- 


larum, Prov, Transcatc., Galliae, Italiae, Transsylvaniae, ete.— 
Coeterum ubicumque culta ; quoad Abyssiniam confer Engder 
(Hochgeb. flora trop. Afrika, p. 216 et Pflanzenwelt Ost-Afrikas, 
II, p. 280); quoad Cyprum et Cretam et insulas adjectas ozs- 
ster (FI, or. suppl. p. 16); quoad Galliam et Italiam 2zrra? 
(FI. alp. marit, I, p. 46); quoad Transsylvaniam, ubi cum A. 
sativa etiam N. Damascena et N. aristata colitur, .St- 
monkai (En. fl. Transs., P. 57). 

Quoad habitat et culturam confer etiam : 

Bentham (1826), Catal. pl. indig. Pyren. Languedoc, p. 107.— 
Dumortier (1827), FI. belg. prodr. p. 129.—Zamotte (1847), Ca- 
tal. pl. vasc. europ, centr. p. 9.—NMymar (1854-55), Syll. fl. eu- 
ropeae; p. 180, et (1878) Consp. fl. europ. p. 17, et (1889) 
Suppl. II, p.11.—,Sc4zr (1866), En. pl. Transs. p. 27.—Neilreich 
(1866), Aufz. Ungarn. u, Slavonien, p. 243, et (1868) Veg. 
Croatien, p. 173.— Zt4ékatcheff (1866), Asie Mineur, II, p. 386. 
—Fuss (1866), FI. Transs. p. 30.—Ziîndemann (1872), Prodr. fl. 
Cherson. p. 7. — Ascherson et Kanîtz (1872), Catal. pl. Serb., 
Bosn., Herceg., montis Scodri, Alban., p. 73:-— Aa (1872), 
Pfl. Galiz. u. Bukowina, p. 292.—A@x#f2 (1879-81), Plant. Rom:- 
niae hucusque cognit. p. 4.— .Sturfevant (1888), Hist. of Gard. 
Veget. in Ann. Natur. XXII; et ArderZnd (1889), Landwirthsch, 
in Aegypten, fide /xs?, Jahresbh.— Zeturnenx (1889), Not. voy. 
bot. Tripol, in Bull. soc. bot. Fr. XXXVI. 

Vidi specimina: Italia (/an/ gen. 471, sp. 2), Casalnuovo, 
principatus Salerni (Gasparrini/), culta in h. Bisignano (Gus 
sone !), campis apud Imolam in. prov. Bononiensi (Matte? /), 
Wiirttemberg (/oenacker! n. 299), Sachsischen Schweiz///oppe/), 
ex h. Braidensi (Cesazî !), culta in h. Panormitano (7odare /), 
Sub nomine var. i2dicae: in India orientali (Var Heurck!), in A- 
byssinia {Simper / pl.-terr, Agows edidit H/oemecker}, ct champs' 
à Girgeh, Egypte sup. (Aradik !). . 

_B. hispidula: ì 

flores minores, sepalis et petalis exquisite unguiculatis, pe 
talorum labiis lanceolato:angustatis, capsula extus densius ver- 
rucoso-tuberculata.—Tota planta pilis albis hirsuta et foliorum 
laciniis abbreviatis confertis. 


ea he: © RIA 
Pod RIOT AS LEN CAA SII NO 


— 30 — 

N. sativa var. hispidula Zosssier (1841), in Ann. Sc, nat. 
p. 360.— Zthihatcheff (1866), As. Min. II, p. 336.— Cosson(1887), 
Comp. fl. atl. II, p. 42 in observ. 

N. sativa var. brachyloba Bossszer (1867), Fl. or. I, p. 68. 

N. truncata Viviani (1831), PI. Aegypt. Dec. I, p, 6.— 
Walpers (1842), Rep. bot. syst. I, p, 49. 

Icohes: Viviani, op. cit. t. 2, f. 1. 

Habitat: in Syriae, Ciliciae et Aegypti locis sterilibus in- 
cultis, sed haud raro huc illuc cum specie occurrit. 

Vidi specimina: Affghanistan ( Griffith / n. 38%, et Zalconer! 
n. 55, in herb. Late East, India Company, distrib. Roy. Gard. 
Kew 1). 

Observatio : stirps a temporibus antiquissimis pro semini- 
bus aromaticis, olim in medicina ad urinam pellendam adhibitis 
et hodie potius ad ciborum condimentum , late culta; qua de 
re summopere variabilis. Caulis villoso-glandulosus v. tantum 
villosus aut glaber v. laevis v. asper, uti foliorum segmenta plus 
minus dilatata et linearia ; ramuli erecti v. divaricati , floribus 
maioribus et minoribus, simplicibus v. plenis; folliculi 3-5-7 su- 
| binflati, magni et parvi, in capsulam magnitudine variam usque 
ad apicem v. fere connexi, stylis erectis capsulam aequantibus v. 
parce brevioribus terminati; semina nigrescentia v. fuscescen- 
tia, obovato-trigona, angulis prominulis, irregulariter elevatim 
scabris. Qua de re y. citrina et Ò. indica DC. 1. c. nihil a 
| typo differunt, dum &. cretica DC. 1. c. ad N. segetalem 
referenda est. Quoad è. în dica n, quae nescio quibus de causis 
cl. Hooker e FI. of Brith. India excludat, confer: DC. (1818), Syst. 
nat. I, p. 331; et (1824) Prodr. regn. veg. I, p. 49.—Dor (1831); 
Hist. dichl. pl. I, p. 48. 

Varietatem tantum a Zossserzo Pas hispidula descriptam, 
pro subspecie accepi, quod certe spontanea et typus speciei vide- 
tur. Tota planta, praesertim ad caulem, hirsutissima v. pilis albis 
‘hirsuto-hispida ; floribus minoribus, sepalis ovatis, basi longe 
unguiculatis petalis bilabiatis, labio exteriore bifido, lobulis o- 
vatis utrimque angustato-attenuatis ,. apice callosis - hirsutisque, 
labio interiore lanceolato acuto glabro, antheris muticis, folliculis 


Gil dI A 


tisque ad apicem valde connexis, dorso intensius tuberculatis. 
Sub nomine N, #runcatae Vivianus speciem descripsit, quam ni- 
hil a varietate 4ispidu/a differre puto; planta ferme villosissima, 
antheris submuticis, folliculis ad apicem usque et ibi truncatis 
coalitis. 

Quoad variationes vide //0/marr, Culturversuche ùber va- 
riation, in Bot. Zeit. 1887 p. 238; et quoad virtutes medi- 
camentosas, ex aliis; confer: :Stu272, Materialen z. Kenntn. 
Vorlksremedien in Russ. 1881-82.— Greenzsch, in Pharm. Jahresb. 
XIV, p. 863-864, et in Pharm. Journ. 1882. XII, p. 681. 

to. N. arvensis L., Sp. plp. 753, et Cod. n. 3969, p. 532. 

n. normalis: er 

flores sepalis subcordato-ovalibus, acuminatis, glabris, longe 
unguiculatis, petalis breviter unguiculatis, plus minus pilosulis 
‘bilabiatis, labio exteriore lobis rotundatis et in lacinias lineares 
+ breves apice calloso-dilatatas productis, inferiore breviore e lata 
basi lineari, antheris connectivo producto longe apiculatis; fol- 
liculis 5-7, ultra v. ad medium usque connexis, dorso elevatim 
3-nerviis, laevibus, stylis aequalibus v. paullo brevioribus, erec- 
tis patulisve terminatis, seminibus nigris, triquetris, subtilissime 
| punctatis v. granulato scabris. 

Gerardi (1761), FI. Gall. Prov. p. 390. — PoMlick (1771), 
Hist. pl. Palat, elect, II, p. 90. — 7%z#/Z4ier (1799), FI. envir. 
Paris, p. 269.—7offmann (1800), Deutschl. fl. I, p. 246,— DC. 
(1805), FI. fr. IV, p. gIo et V, p. 640, et (1818) Syst. nat, I, 
p. 329.— Gmelin (1806), FI. bad. Alsat. II, p. 504. — Loisleur 
(1806), FI. gall. I, p. 390, et (1828) FI. gall. I, p. 320.—Za- 
peyr. (1813), Hist. pl. Pyrén. I, p. 307.—Sazint-Amans (1821), 
FI. Agen. p. 221.—2B/u/f7 et Fingerhuth (1825), Comp. fl. germ. 
I, p. 715. — 2Badbis (1827), FI. lyonn. I, p. 23. — Lestiboudois 
(1827), Botanogr. belg. II, p. 360. — Wimmer et Grabowski 
(1829), FI. silesiaca, II, p. 119.—Spenner (1829), Fl. Friburg. 
III, p. 1033; et Monogr. Nigell. p. 8.— Ro44 (1789), Tent. fl. 
germ. II, p. 594, et (1830) Prodr. en. phan. germ. I, p. 773. 
— Reichenbach (1830-32), FI. germ. excurs. II, p. 750.— Endlicher 


(1830), FI. Poson. p, 418,— Most (1831), FI, austr. II, p. 84. 


— Don (1831), Hist. dichl. pl. I, p. 48.— Zeyeune et Courtots 
.(1831), Comp. fl. belg. II, p. 191.—.Sfack (1839), Suite à Buf- 
fon, VII, p. 306.— ScAmitz et Regel (1841), FI. bonn. p. 341. 
— Ledebour (1842), Fl. ross. I, p. 54 et 736. — Do (1843), 
Rhein flora, p. 556.—Aock (1843), Syn. fl. Germ. et Helvet, I, 
p. 22.— Gren. et Godr. (1848), FI. de France, I, p. 43.— Woods 
{1850), Tourist's flora, p.8.—De Visiani (1852), Fl. Dalmatica, 
III, p. 88. — A?rscehleger (1852), FI. Alsace, I, p. 26.— Steven 
(1856), Verz. in Boll. Soc. nat. Mosc, XXIX, p. 282. — Godron 
(1857), FL Lorr. I, p. 26.—Boreau (1857), FI. centr. France, I, 
p. 23. — ZHerbich (1859), Fl. Bucov. p. 331.—4/a/y (1860), FI. 
Deutschland, p.417.— Cosson ef Germain (1861), FI, envir. Paris, 
p. 23.—- Ascherson (1864), Fl, prov. Brandenburg, I, p. 19. — 
Gremli (1866), Fl. analyt. Suisse, p. 90. — 2oîssier (1867), FI. 
or. I, p. 65.— Ravin (1866), FI. de l’Yonne, p. 51.—Ducommun 
(1869), Taschenb. Schweizer, Botanik, p. 23.—.ScAlosser et Vu- 
kotinovic (1869), Fl. croatica, p. 179. — Wirtgen (1870), FI. 
preuss. rheinl. p. 59.—Moggr. (1874), Contr. fl. Ment. pl. 52 
bis.— Gandoger (1875), Fl. lyonn. p. 40.—/annon (?) FI. belg. 
I, p. 65.—ZBouvier (1878), FI. alpes de Suisse et Savoie, p. 22. 
— Willkomm et Lange (1880), Prodr. fl. Hisp. III, p. 963. — 
Wagner u. Garke (1882), Illustr. deutsche Flora, p. 24 cum ic. 
xylogr.— Clevaud (1882), FI. Gironde, I, p. 33,—Zonzet (1883), 
FI. Paris, p. 17.— Zaressanz (1884), ‘FI. Paris, p. 147, cum ic. 
xylogr.— Colmeiro (1885), Enum. rev. pl. hisp. lusit. I, p. 71. 
— Lloyd et Foucaud (1886), Fl. cuest France, p. 13. — Cossoz 
(1887), Comp. fl atl. II, p. 39.— Gerze (1848), FI. Halle, I, p. 
15, et (1885) FI. deutschl. p. 14. — Mascef (1891), Atl. pl. 
France, I, p. 9. — Rouy et Foucaud (1893), FI. de France, I, 
p..a21. 

Icones : 2//, Herb. t. 126. — Schkuhr, Handb. II, t. 146. 
| —Rehb., Ic. IV, t. 120, f. 4735.—ZLam., Encycl. f. 488.—ayne, 
Getr. Darst. u. Beschr. VI, t. 17.— ZLantzius Beninga, Merkm. 
Deutsch. Pflanzen-famil, t. VII, f. 6.—Alasclef, op. cit. f, 9.—- 
Moggr., Op. cit. p. 52 bis. — //a/lier, Deutschl. fl, t. 20. 

Habitat: in ruderatis, vervactis, campis, arvis arenosis, col- 


libus siccis, inter segetes regionis inferioris et montanae: Eu- 
ropae mediae et australis, Africae borealis a Marocco ad Ae- 
gyptum, Asiae minoris, Syriae, Palaestinae, Mesopotamiae, Per- 


siae, Armeniae. 

Quoad habitat confer etiam: 

Bentham (1826), Catal. pl. indig. Pyren. Languedoc, p. 107. 
Dumortier (1827), Fl. belg. prodr. p. 129. Cosson. Germaîn et 
Weddel (1842), Introd. fl. anal. descript. Paris, p. 21.— Zamotte 
(1847), Catal, pl. vasc. europ, centr. p. 9, et (1877) FI. plat. 
centr. France, p. 55. — //anry (1853), FI. dèp. Var, I, p. 148. 
—(Crepin (1866), Man. fl. belg, p. 10,—Rosas Clem. (1864), PI. 
Ritagues. p. 4.— Costa (1864), FI. Catalana, p. 8.—/%ss (1866), 
Fl. Transs. p. 30. — Sc4zbeler (1862), Culturptl, fl. Norweg. 
p. 101. — Schurr. (1866), En. pl. Transs, p. 27. — Neilreich 
(1866), ‘Aufr. Ungarn, u. Slavonien, p. 243, et (1868) Veg. Croa- 
tien, p. 173. — Ao (1886), Add, consp. fl. europeae, p. 6, 
Fauconnet (1867), Herb. à Saléve, p. 46, 63, 153.— AQapp (1872), 
Pfl. Galiz. v. Bukowina, p. 292.—Z?ndemann (1872), Prodr. fl. 
Cherson. p. 7. -— Willkomm ( 1874), PI. vasc, Balear. p. 133-— 
Freyn et Borbas (1876), Magyarorszag, etc. p. 113. — Ascherson 
et Kanitz (1872), Catal, pl. Serb., Bosn., Herceg., montis Scodri. 
Alban, p. 73. — Aanite (1879-81), Plant. Romaniae hucusque 
cognit, p. 4,—Aerner (1881), Sched. fl. Austr.-Hungar. I, p. 19. 
— Royer (1881), FI. Còte d'Or, p. 16.—Zancic (?), Verz. phan. 
Serbien, p. 517, et (1883) Elem. ad flor. Bulgar. p. 13. — St 
monkai (1886), En, fi. Transs. p. 52.—Myman (1854-55), Syll, 
fl. europ. p. 180, et (1878) Consp. fl. europ. p. 16, et (1889) 
Suppl. II, p, 11,—2@/dacci (1886), css Cetinje p. 50. — Vede 
novskîi (1891), Fl. Bulg. p. 12, etc. 

Vidi specimina: Hungaria ad Sx (Richter !) et ad Szei- 
seny (Haynald /), Moravia (Manganotti !), Braunschweig ad 
Aecker bei Mascherode (Arummel/), Albania secus viam quae 
a Valona ducit ad Artam (Baldacci /), Andelfingen in Helvetia 
(Hirzel 1), Werder (Reimann !), et champs argileux entre Baum- 
gartenbruck et Werder prés Potsdam /Reimann /); Pavia (Rota !), 
in sabuletis prope Papiam (Gibelli /), in arvis Pado proximis 

. s 


— 34 — 
Parmae (Passerini!) ; insula Kupel e ruderàtibus et ad margi- 
nes segetum prope Nifalù (7axscher /), Ofen Aecker (Azchter! bi 
Pest (Lang /), Austria inferiore (Zeytald/), Mossburg et Pap- 
peritz (Aummer !), Engelsfeld (Steznitz /), pr. Viennam (Aeck! 
Schreber !), Brachaeckern bei Kaabs, N. Oestr. (Arenderger !), 
in arvis et cultis Dalmatiae (Visiazz/), Spalato (Pichler !), Vra- 
tislavia ad Mahlen et Oppeln in arvis Silesiae superioris ( Vec4- 
tritz /), in agro berolinensi (P/4ilippi! Lessing), Hessen-Darm- 
stadt (ZMoenacker!); champs du calcaire jurassique à Liverdun, 
près de Nancy (Mazhieu!), St. Maur près Paris (Kralik!), Lyon 
(Jordan!), Avignon (Gussone!). His adde specimina ex herbario 
(Zuccarini!): Saint Louis, Erlangen, Gottingen, Ekmiihl, Wutz- 
burg, Nauendorf, Muggendorf Franconiae, 
8. glauca 2Boîss.- 

flores antheris breviter apiculatis, folliculis ultra medium 
connexis, dorso 3-nerviis, plus minus granulato-scabris; stylis e- 
rectis terminatis. 

Formae orientales : 
Var. glauca Boîss.: 

Boissier (1867), FI. or. I, p. 66.— Ascherson et Kanîtz (1872,) 
Catal. pl. Serb., etc. p. 73. — Zisky (1894), PI. Ghilanenses, 
p. 222.—-A/bow (1895), Prodr. fl. Colchicae, peri. 

. N. glauca .ScAZu4r (1808), Handb. II, p. 92. — War. in 
Linnaea, 1840, p. 587. — Wa/pers (1843), Rep. bot. syst. II, 
P. 743. 

N. foeniculacea DC.(1818), Syst. I, p. 328, et (1824) Pro- 
dr. Syst. I, p. 49.— Griseback (1843), Spicil. fl. Rumel. et Bi- 
thyn. I, p. 317.—Nyman (1854-55), Syll. fl. europ, p. 180.— 
Bornmiiller (1888), Beitr, Kenntn. fl. bulg, Kiistl. in Bot. Centr. 
XXXVI, p. 27. 

N. agrestis /res/ (1822), Delic. Prag. p. 225.—2luff et 
Fingerhuth (1825), Comp. fl. germ. I, p. 715.—Dumortier (1827), 
FI Se: prodr. p. 129. 

. tuberculata Grzsed, (1843), Spic. Fl. Rumel et Bi- 
thyn, I, p. 318.— NMymar (1854-55), Syll. fl. europ. p. 180. 
N. aspera C. Aoch, in Linnaea, XIX, 1847, p. 48. 


LI 


N. arvensis var. glaucescens 7%%ikatcheff (1866), As. 
Min. II, p. 385, p. p. 
i N. arvensis {. tuberculata .SimA. piaci in Math. 
. termész, Budapest, XVI, p. 83. 
N. arvensis var, foeniculacea Paladin FI. bulg. 
pi-12. 
Habitat: in cultis siccis et collibus Phrygiae, Pamphyliae, 
Armeniae, prov. Transcaucasicarum, Tauriae, Bohemiae, Rume- 
liae, Bulgariae ad Varna, etc. 
Quoad habitat confer etiam: Staff O, Beitr. FI. Lyc., Car., 
Mesop., I-II, 1885-86, fide /ush 
Specimina vidi: Jaffa (Roth! teste Boissièr!), Tiflis (Schu- 
mann!), Albania, distretto di Scutari (Baldacci /), 
Subvar. crassifolia: 
flores minores, folliculis granulato-scabris : folia crassiuscula. 
N. divaricata ZBeaupre in DC. (1818), Syst. veget. I, p. 329. 
‘ —Don (1831), Hist. dich, pl. I, p. 48. —Nymaz (1854-55), Syll. 
fl. europ. p. 180, et (1889) Suppl. II ad Consp. fl. europ. p. 11. 
— Griseb. (1843), Spicil. fi. Rumel. et wo I, p. 317.— 70h 
hatcheff (1866), As. Min. II, p. 385, P 
N arvensis y. divaricata Boiss. FOR FI. or. I, P. 66 
excl. syn. et hab, 
| Habitat : in arvis cultis et incultis Lyciae, Cappadociae, Tau- 
riae, Syriae, Palestinae. 
ubvar. microcarpa: 
flores et fructus parvi, folliculis 5-6 , siva ocdulionge. ter- 
minatis, 
. Boiss. (1867), FI. or. I, 66, pro var. 
N. cretensis .Sfev. (1857) Verz. Taur. p. 49. 
N. arvensis .S044. et Sm., FI. Graec. t.. 512. 
i N. cretica C. Bawuàh., Phytop. p. 251, ex aulin (1869), 
Descr. phys. ile Crète, p. 397 in nota. 
N. arvensis var. glauca Heldreich, exs. fide Oa La 
Icones: .Stbth. et Sm., |. c. 
Habitat : in locis maritimis insulae Cretae, Cypri, Ciliciae. 
; - vidi: campis sterilibus maritimis prope messem, 


Canea (Heldreich 1), Cretae, Cydoniae in campis (Zeldreich ! Hi, 
Kissamos, lieux arides (Aeverchon ! n. 216). 
II. Formae occidentales : 
Var, glaucescens Guss. 

flores antheris apiculatis; folliculis glabris, dorso 3-nervibus, 
a basi angustata ultra medium connexis, stylis 5-7 brevibus , 
externe circinatim revolutis terminatis. 

Giussone (1828), F1. sic. prodr. II, p. 34 et Suppl. p. 182. 

N. arvensis Ueria (1789), H. Pan. p. 228.—/resl (1826), 
FL sic. I; p. 23. 

«N. aegusina 7îneo! mss. 

N. divaricata Guss, (1843), Syn. fl. sic. II p. 30. = Ber: 
toloni (1842-44), FI. ital. V, p. 437.— Stro6/ (1880), FI. d. Etna, 
p. 182, n. 954.— Zornabene (1889), FI. aetn. I, p. 27. DR 
(1888), Fl, sic. 1, pi 50. 

Iconés: Guss., FI. sic. t. 260.— A/., Exot. pi 261, ic. 2. 

Habitat: in argillosis et aridis campis, raro in erbosis are- 
nosis maritimis Siciliae: Mazzara‘ Marsala, Girgenti, Castro- 
nuovo, Lercara, Aetna ad Battiati et ad Acireale, Acicastello, 
ins. Maretimo, ins. Favignana. Etiam in Algeria, qua de re huic 
referenda N. arvensis Trab. et Batt., FI. Alg. p. 18 p. p. 

Vidi specimina: Girgenti ai Macalubbi (Gussone! Z?neo! 
Todaro!), Favignana (Tineo!), Zaghowan in regione Tunetana 
(Kralik) , de Mansourach à el Achir (Z7rabut et Battandier !), 
Maillot an Kabylie (Brac4#/), terraines sablonneux è l’est des 
dunes d’Abaroh à Saida (Gai/lardot /). 

Subvar. tyrrhena: 

flores minores, sepalis longius unguiculatis, stylis quam ma- 

| xime circinatis; planta foliis latioribus, ramis divaricatissimis. 

N. divaricata Moris (1837), FI. sard, p. 54. 

Habitat: in maritimis thyrrhenis Italiae centralis, Sardiniae, 
Corsicae , et forsan ins. Balearium. 

Specimina vidi : ex arenosis maritimis prope Terracina, prov. 
Romae (Beguinot !) , Cagliari ( Citarda/), Sardiniae , (Moris! 
Galdesi! Mueller !), Picarello (De Notaris /), Terracina ad lit- 
tus (Rolli! Fiorini-Mazzanti ! nni I). 


% 


Subvar. Catenae: 

capsula folliculis laevibus turbinatis stylisque 5-7 contortis 
muricato scabris, petalis unguiculatis, cordato-ovatis, acuminatis. 

N. Catenae 72n. ef Guss. (1842), Peregr. bot. ann. 1834- 
38, p. 160.— Zerracciano N. (1869), Fl. Vult. syn. p. 14. 

N. arvensis Zerfoloni (1842-44), FI, ital. V, p. 436, p. p. 

N. arvensis var. glaucescens Guss. (1826), PI. rar. p. 
217.— Walpers (1842), Rep. bot. syst. I, p. 49.— 7erracciano N. 
(1890), Syn. pl. vasc. m, Pollini, p. 69. 

Habitat: in collibus apricis herbosis et ad vias in campis a- 
ridis calcareis et calcareo-argillosis, in arenosis maritimis Italiae 
meridionalis; Rionero, Iscalunga prope Atella, Calabriae ad 
m. Pollino et Castrovillari, Siderno, Francavilla, Japygiae et 
Peucetiae. 

Vidi specimina : Calabria, sul mare presso Reggio, Capo 
dell’armi, Roccella, Catanzaro, Taranto, Cotrone (Gussone !) , 
Capo Colonna a Catanzaro (Zior7/), Castrovillari ne’ campi ed 
alle basse falde delle Murge di Pollino (Z7erracciano N./); Lu- 
cania, nei margini dei campi di Rionero sulla strada del Vui- 
ture (Gussone!), Iscalunga e Vulture salendo al bosco di S. Mi- 
chele (7enore /) ; Apulia, Tressanti (Gussone /), Barletta ad 
vias (Bruni /) , 

y. involucrata 2oiss 

flores foliis summis involucrati, folliculis 5, granulato-scabris 
v. tuberculatis, dorso 3-nerviis; supra medium connexis, stylis 
-patentibus. i 

Boissier (1867), FI. or. I, p.66.— Weiss (1868), Beitr. fl. Griech. 
und Creta, p. 51. i 

N. aristata .Si044. e Sw. (1806), Fl. graec. prodr. Da 
373, et FI. graec. t. sro.—2C. (1818), Syst. nat. I, p. 330.— 
Don (1831), Hist. dich, pl. I, p. 48. — Griseé. (1843), Spicil. 
fl. Rumel. et Bithyn. I, p. 318.—Dée/ré4 (1843), Syn. pi. III, 
p. 292.— Nyman (1854-55), Syll. fl. europeae, p. 180, et (1878) 
Consp. fl. europ. p. 17 pro subspecie.— 7ekika/chef (1866), As. 
Min. II, p. 385. 7 

- Icones:; Sibth. et Sm., L c. 


— 33 — 


Habitat: in aridis Atticae, Thessaliae, Macedoniae , Meso- 
potamiae, ins. Tenedos et Astypalaeae. 

Specimina vidi: Attica (Spruzer/), ad Pyrgos Heptalophos 
(Heldreich!), in aridis Lydiae (Bosssier /), in campis prope A- 
thenas et in campis siccis prope Phalerum, etc. (Heldreich !) , 
Graecia (. Sibthorp! Berger!), Athenae ad Areopagum (. Zuccarini!), 
Dardanelli in cultis (Ascherson!). 

Subvar. caudata: 

capsula folliculis angustioribus , parce ultra medium conne- 
xis, apice divergentibus, stylis eis subaequalibus terminatis. 

Boiss. (1867), Fl. or. I, p. 66, pro var. 

Habitat: in agris et vineis Mesopotamiae. 

Observatio : species summopere ludibunda, qua de re rarius 
specimina ad typum unius alteriusve formae descriptae omnino 
conveniunt. Facillime a N. Aisparica, ubi rostrum semper tri- 
nerve et nervi in dorso folliculi haud raro producti sunt, nervis 
lateralibus folliculorum basin usque rarius productis dignoscitur; 
seminibus etiam exacte triquetris, lateribus planis, angulis pro- 
minulis, subtiliter papilloso-scabris longe distat. 

Variat folliculis 4 ad 6, interdum 3, stylis varie longis et 
varie contortis; caulibus erectis, glabris, laevibus, plus minus di- 
varicato-ramosis, foliis scabridis, idest tuberculis minutissimis e- 
xasperatis, bipinnatis; foliolis filiformibus. Petala quoque variant 
numero et forma; qua de re confer: Hoffmann , in Bot, Zeit. 
1883, p. 311, et in Flora, 1870, p. 281,—nec non Gandoger 
M., FI. Europae, I. quoad innumeras species editas (p. 147-I 50). 

Planta glaucescens ramosissima est }. g/auca, foliorum laci-. 
niis quam in specie latioribus brevioribusque, ramis divaricato- 
adscententibus, floribus minoribus. Ad hanc formae endemicae 
pertinent.—Quae pro var. g/awca, et subvar. crassifolia et 
microcarpa occurrunt, ad regiones potius orientales spectant. 
Eadem ac var. g/auca consideranda est N. tenuifolia Gilb. FI. 
lith, V, p. 285, et an huic N. divaricata Brbrst.? Clarissimus 
M. a Bieberstein iù sua FI. Taur. Caucas. III, p. 575 NM. d ivari- 
catam e Caucaso nihil a N. arveusi 8. glauca differre dicit, 
quod utriusque specimina europaea et caucasica ramis quaque- 


versum porrectis et stylis parum arcuatis conveniunt,—Subvar. 
crassifolia planta est glaucior ac ramosior, foliorum laciniis 
latioribos crassioribusque, saepius abbreviatis et ramealibus in- 
terdum integris, —Subvar, n276r0cara etiam a basi ramosa, 
differt ramulorum foliis minimis, seminibus magis tuberculatis, 
antheris evidentius aristatis. i 

Plantae occidentales folia praebent rigida, quam maxime 
glaucescentia, costulis petiolisque muricato-ciliata; caules glabros, 
sed inferne tantum, raro huc illuc muricato-scabros, coeterum 
ramosissimos, ramis magis divergentibus quam in speciminibus 
calabris; petala fere obovato-oblonga, parce unguiculata v. vix 
sessilia. Varietates g/aucescentem, tyrrhenam, Catenae 
descripsi, quae facillime ex una ad alteram,migrant, dum g /auce- 
scens etiam ad n27crocarpam accedit. Quid N. corsicana Stev.? 

Presl N. agrestem (Del. prag. P. 225) simillimam N. a7- 
vensi var. glaucescenti dicit; sed iudicio meo stylis 3-5 rectis 
potius ad var. g/aucam accedit,-——Loiacono (FI. sic. I, p. 50) 
erronee N. arvensem var. glaucescentem ad N. Catenae 
Ten. et Guss.! refert; specimina sicula nihil a M._ Akispanica! 
differunt.,—N. Catenae Ten. et Guss.! est planta caulibus par- 
tim laevibus partim laxe scabris, elatioribus, palmaribus v. ultra, 
ramis erectis divaricatis , foliis glaucovirentibus , scabriusculis , 
tenuioribus, petalis basi indutis et conspicue unguiculatis: qui- 
bus notis a speciminibus siculis differt. Clarissimus Gussone in 
schedula sic scripsit: 

« Nigella arvensis var. Catenae. 

« N arvensis h. Dec. habitu ab ac aliena, et petalorum forma !! 

« N. foeniculacea Dec. h. quoad petala ? nectaria et capsulas ? 
« cum nostra magis convenit, sed in foenic. foliola tenuiora sunt 
« quamvis serrulato-scabra ut in nostris plantis. 

« Specimen ex Calabria cum dubio cum N. divaricata con- 
‘« junctum; tamen nonnullis speciminibus h. Oliver. ex Aegypto 
« haec nostra omnino similis est; uti etiam icon. Deless,; quam 
« confer—Calabria sul mare ». i 

Subspecies omnibus. floribus involucratis distinctissima est 
y. involucrata, multis notis var. glaucae proxima, Planta 


— 40 


est etiam glaucescens, ramosa, foliorum laciniis tenuibus, capsula 
magis muricata, floribus ad N. damascenam accedit, differt vero 
antheris apiculatis, involucro minimo, sepalis stipitatis abruteque 
dilatatis, petalis hispidissimis eximie bilabiatis. 

Subvar, caudata folliculos angustiores praebet, qua de 
re ad subsectionem sequentem migrat. 

Stellaris. 
11. N. fumariaefolia. 

a normalis: 

flores sepalis ovato-oblongis, longe stipitatis , profunde cor- 
datis, glabris, petalis minoribus, brevius-stipitatis, labio exteriore 
bipartito, lobis in laciniam linearem brevem apice callosam at- 
tenuatis, interiore multo breviore, ovato, breviter mucronato, an- 
theris rubris, muticis, folliculis 4-5 valde tuberculato-muricatis, 
ad tertium usque in capsulam obconicam 4-5 angulatam, ad cen- 
trum hianthem connexis, parte libera horizontaliter divergenti- 
bus, et in cornua vacua sensim decrescentia attenuatis, seminibus 
irregulariter 3-4 gonis, omnino tenuiter sed exquisite papillosis, 
fuscescentibus. 

N. fumariaefolia Ao/sky, in Unger et Kotsky (1865), Ins, 
Cyp. p. 319.— Boissier (1867), FI. or. I, p. 66.—Nyman (1889), 
Suppl. II, ad Consp. fl. europ. p. II. 

Habitat : in locis aridis et incultis insularum Cypri et Kar- 
pathos. 

Vidi specimina: inter Letkonico et Arthana, et ad Cap. St. 
André (Sintenis et Rigo! iter Cyprium, 1880, n. 79 et 80). 

8. stellaris: 

flores sepalis ovatis, subacuminatis, dite stipitatis, peta- 
lis longiuscule unguiculatis, antheris submuticis, folliculis 5, Se- 
minibus 3-4 gonis, tenuiter rugulosis, papillosis. 

N. stellaris Zotssier (1846), nie ser, I, fasc. VII, p. 8. 
— Walpers (1851-52), Ann. bot. syst. II, 

N. cilicica 2oiss. et Bal. (1856), sig ser. II, fasc. V 


pi 11: 
Habitat: in cultis Ciliciae et pyinae, 
Nullum specimen vidi. 


Observatio : planta humilis, caulibus pluribus, decumbenti- 
bus, 2-4. pollicaribus, subunifloris, paucifoliatis, foliis plerumque 
radicalibus, confertis, parvis, laciniis crassiusculis, ovatis, brevi- 
bus approximatis, caulinis sensim minoribus et crassioribus, flore 
parvo, saepe foliis summis involucrato. 

Etiam pumila, virens, caule basi subsimpliciy dein divaricato- 
ramoso est {. sfe/Zaris, ramulis tortuosis, foliis abbreviatis et 
plus minus confertis, laciniis brevibus linearibusque , floribus 
mediocribus, foliis summis involucratis. Ipse Boissier proximam 
N.damascenae, dixit, sed certe haud recte. Folliculi in N. sfeZ 
Zarî uniloculares et usque ad tertium inter se coaliti et a tertio 
ad apicem stellatim divergentes sunt, semina etiam 3-4 gona, 
papillosa (non transverse cristata) uti in specie. Quamquam hujus 
specimina haud vidi, e descriptione tantum ad N. fumarzae- 
foliam pertinendam puto; et ad N. arvernsis varietates flo- 
ribus involucratis et folliculis a medio divergentibus transitum 
facit. 

12. N. deserti. 

a, normalis: 

flores minimi, sepalis ovatis, glabris, abrupte unguiculatis, 
petalis brevissime unguiculatis, parce hirtulis, bilabiatis, labio 
exteriore bipartito et intus sparse piloso, lobis in lacinias linea- 
res apice capitato-clavatas hirsutas ‘eis aequilongas ‘abrupte at- 
tenuatis, interiore glabro subbreviore a latiore basi lineari, an- 
theris ovato-oblongis brevissime mucronatis; capsula e folliculis 
3; laevibus, subcompressis angustis, usque ad medium v. infra 
in capsulam basi subcylindricam et apice divaricatam connexis, 
in stylum sublongiorem abrupte attenuatis, constituta , semini 
bus oblongo-triquetris, tuberculato-papillosis. 

N. deserti 2osss. (1867), FI. or. I, p.67.— Walpers (1842), 
Rep. bot. syst, I, p. 49.—Aschersor (1887), Nòrdl. Istmuswiiste 
Aeg. in Verh. d. Geselsch. I, Erdk. zu Berlin. 

N. deserti var. arabica 4osss. (1841), Ann. Sc. nat. p. 
359. 

Habitat: in desertis Arabiae Petreae et ad Euphratem, et 
in Aegypto. x 


-— jèî — 


8. assyriaca! È 

flores petalis longiuscule hirsutis; capsula e folliculis 3-5 
lanceolatis augustis, dorso basi 3, superne 5-nerviis, usque ad 
tertiam partem v. ultra coalitis, superne quam maxime divergen- 
tibus et in stylum aequilongum abrupte attenuatis, 

N. assyriaca Zosss, (1867), FI. or, I, p. 67, — Wettsteîn 
(1889), Beitr. fl. or. in Sitzber, Kais. Acad, Wiss, z. Wien, (1° 
aprili 1889). 

N. deserti var. assyriaca 2oiss. (1841), Ann, Sc. nat. 
-p. 359.— Walpers (1842), Rep. bot. syst. I, p. 50. 

Habitat: in desertis Assyriae, Psidiae et Pamphyliae. 

Vidi specimina culta in h, panormitano, 

Observatio : caules in x. 207 mal? (idest N. deserti Boiss.) 
pumili; 1-4 pollicares, simplices aut a basi divaricato-ramosi , 
foliis glaucescentibus carnosulis, radicalibus parce petiolatis, 2-3 
fidis v. pinnatipartitis, laciniis paucis oblongis, subintegris, acu- 
tiusculis, caulinis sessilibus 2-6-fidis, laciniis linearibus, supre- 
mis 2-fidis simplicibusve ; flores pedunculati minimi, illis N. 
Garidellae similes. Species mire ludibunda, praesertim folio- 
rum forma; sed floribus et folliculis angustis sat a M. ROERIE 
cui solum’ proxima, distincta. 

"Floribus parce maioribus &. assyrzaca et folliculis valde 
A distinguitur, Caules maiores, sesquipedales, albi- 
cantes, erecti, a basi ramosi, ramis flexuosis scopariis, divarica- 
tis, caules et rami striati, subaphylli v. foliis paucis, lacinulis 
linearibus, brevibus ; flores sepalis oblongis, hirsutiusculis, pe- 
talis abrupte stipitatis, bilabiatis, laciniis exterioribus apice ca- 
pitato-clavatis, interiore brevissima; semina omnino speciei simil- 
lima, uti e seminibus hodie acceptis repero. 


3. LE SPECIE E LE VARIETÀ DI AGRUMI 
COLTIVATE NEL R. Orto BoranIco nI PALERMO 


per V. Riccobono. 


È noto da lunga pezza quale e quanta benefica influenza ab- 
bia esercitata l' Orto Botanico di Palermo sull’ agricoltura sici- 
liana, massimamente per la diffusione del Manderino e di altre 
buone qualità di agrumi; e che quest’ Orto possieda una delle 
più belle collezioni di C/?r2s in grazia del clima e del ‘terreno 
così propizii alla loro esistenza. 

Dare qui i nomi e le descrizioni delle specie e delle varietà, 
che tuttora a scopo scientifico noi coltiviamo, non è fuori di 
luogo è di tempo. Se la crisi agrumaria ne ha paralizzata la 
cultura, non dobbiamo péetciò dimenticare la bontà e l'eccellenza 
del nostro fritto su quello di altri paesi, e che perciò è desti- 
nato a riprendere sui mercati il suo incontestato primato, 

D'altro canto, benchè patecchi abbiano tentata la classifica- 
zione delle Aurantiaceae , pochi io credo, hanno potuto esami- 
nare piante vive e frutti ben maturi. Sono nate di qui una certa 
deficienza nelle descrizioni ed una non piccola confusione nei no- 
mi (1), che è quindi doveroso ricondurre sulla retta via. 

‘Con la lunga esperienza, che mi dà la vita che trascorro fra 
le piante, i0 mi lusingo di potere in prosieguo correggere sif- 
fatte inesattezze e dare di tutte le varietà e forme orticole co- 
nosciute una descrizione che meglio ne ritragga i caratteri. 

Qual prodromo di un lavoro di maggiore mole, presento ora il 


(1) 1. A. Risso et Poiteau, Histoire et culture des Orangers, Paris, 1872, 
2. C. B. Presl, Flora Sicula, tomus primus, 1826. ; 
+—<G, Bi Rumphius, Herbarium Amboinense, Amsterdam; 1750. 

4. Jov. Baptista Ferrarius, Hesperides, Libri Quatuor. Romae, 1646. 
5. Prof. Dott. L. Savastano ; Le varietà degli agrumi del Napole- 
- tano, Napoli, 1884. 


“4 


catalogo delle specie e forme viventi nel nostro R. Orto con 
quelle indicazioni sinonimiche ed iconografiche, secondo cui cia- 
scuno può da sè facilmente identificare le varietà che per av- 
ventura coltiva. . 


I, Citrus Aurantium Z.=C. Aurantium sinense Asso, p. 18, 
f. 4.—C. Aurantium lusitanicum ?s- 
p. 45; f. 26.—C. Aurantium Ni 
cense Azsso, p. 25, f. 9.—C. Auran- 
tium verrucosum Aump4. Amb. II, 
p. 115, f. 35.—C. Aurantium sylve- 
vestre Pres/, fl. sic. p. 189.—C. Au- 
rantium vulgare Azsso, p. 17, f. 3.— 
C. Aurantium commune ,Sa7vas/azo , 
p. 31, N. 42. 

Sco » var. sanguinea Zex.=C. Aurantium 
melitense zsso, p. 29, f. 13.—C. Au- 
rantium hierochunticum PresZ, ff. sc. 
p.189.—C. Aurantium indicum Zerr. 
hesp. P. 429. 


» » var. Sumatrana /Zort. pan. 

Ti » «var, dulcis Savastano , p. 33, n. 47 = 
C. Aurantium balearicum isso, p. 
30,:f, 14 
» » var. dulcis, forma sanguinea 77or?. noe 

Pig ». var, intus-Lumia Z/orf. pan. 
» » var, foliis et fruct. varieg. Hort, sai 


= C. Aurantium variegatum res/, 
fl. sic. p. 190.— C. Aurantium vir- 
gatum Zerr. hesp. p. 397, f. 399.—- 
C. Aurantium mutabile sso, p. 46, 
; .f. 28 (poco esatta). 
» » var. maroccana /77ort. pan. 
» a » forma sanguinea /Hort. 
a Aurantium pyriforme isso, 
p. 22; f. 7. 


I. Citrus Aurantium var. maroccana, forma minor san- 


rr 


» 


» 


guinea /7ort. pan. 

var. ellyptica Adsso, p. 33; DI 

var. brasiliensis //orf. pan, = C. Au- 
rantium sigillatum Asso, p. 31. — 
C. Aurantium foetiferum .Savastano, 
p. 34, N. SI. 

var. debigibszefolia Hort. pan. 

var. intusLimonum Z/ort, par 


Bigaradia isso, p. 52, f. 30 = Aurantium acri me- 
u 


la vulgare Zerr. hesp. p. 374, f 
377.—C. vulgaris Pres, fl. sic. p.188, 
— C, vulgaris communis .Savastazo, 
p. 28, n. 29. 
var. confertifolia fort. pan.=C. Bi- 
garadia crispifolia Azsso, p. 60, f. 35- 
— Aurantium crispo folio Zerr. Resp. 
p. 387; f. 389 
var. sulcata, ceo bicolor /#ort. pan. 
=C, Bigaradia fasciata sso, p. 78, 


f. 

var. dr Risso, p. 57, f 33.=C. 
Aurantium foetiferum Pres/, ff. si. 
p. 189. — Aurantium foemina sive 
foetiferum Zerr. hesp. p. 403, f. 405. 

var. salicifolia Azsso, p. 75, f. 48. 

var. foliis et fruct. varieg. /ort 


pan 
var. deliciosaeformis /ort, pan. 
var. limoniformis Pres/, ff. sic. p. 190. 
— Aurantium limonis effigie err. he- 
sp. p. 381, f. 385. 


III. C. decumana Z.= Limo decumanus Rumpf. Amb. II, 


p. 96, i 2 

var. pompelmos Riîsso, p: 95, f. 61. 

‘| Aurantium maximum Zerr. 4est. p. 
437, £ 439-441. 


mae 


HI, decumana ZL. var, Colombo Zort. pan. Questa va- 


rietà fu di recente introdotta e se ne 
attende la fruttificazione per poterla 
i meglio descrivere. 
» » var: Chadok minor \Savastano, p. 35, 


i gal = C. pompelmos Chadock mi- 


nor isso, p. 98. 
IV..C:d eliciosa Ten.— C. Madurensis Azsso, p. 49, f. 29*is. 
— Aurantium sinense Aumpt. Amb. 


dpi di L'3$ 
V. C. hystrix DC = Limo Ferus Rwmr4. Amb, IL, p. 106, 
f. 28. 


VI. C. limetta Aisso=C. Limetta parva Missa. p.88, f. 58 
e Presl, fl. sic. p. 187. 

» » var. melarosa /res/, fl. sic. p. 187 = 

C. bergamia melarosa Azsso, p. 85, 


f. 35. Aurantium stellatum et ro- 


seum Zerr. hesp. p. 393, Î. 395: 

» >» var. macrocarpa /7ort. pan.—C. berga- 
mia vulgaris Risso, p. 82, f. 53 
C. limetta var, bergamium /res/, f. 
sic. p. 187.—C. bergamia communis 
Savastano, pi 27, n. 26. 

VII. C. limonum Aésso= €. limonum vulgaris sso, p. 132, 
f, 84.=- Limon vulgaris Ferry. hesp. 
pi 191, £ 193 — C. limonum com- 

sr, mune .Savastano, p. 19; n. 2. 

» » var, dulcis’ Presl, fl. sic. p. 185= C. 
lumia limetta Azsso, p. 108, f. 69.— 
Limon dulci medulla alyssiponensis 
Ferr. hesp. p. 227, f. 230,—C. limo- 
nun limetta Savasfazo, nota 1%, p. 3, 

monografia, p. 23. 
» » ©’ var, pusilla Azsso, p.114.—Limon pu- 
sillas Calabriae Zerr. hesp. p. 209, 
f.211—C. limonum calabrinum Presl, 

ou sta P. 184 


dfn 

VII, C.limonum Zissa, var. Pomo d’Adamo 7anar. e Ze 
C. limetta pomum Adami isso, p. 

_ 92, f. 60o.—Adami Pomum commu- 
‘ne Ferr. hesp. p. 309; f. 313. 


» ‘» var. pyriformis /ort. pan. 

» » var. foliis et fruct. varieg. Savastano, 
nota 1°, p. 5. 

» » var, neapolitana Assso, p. 123=Li- 


mon secundus neapolitanus Zèrr. he- 
Sp. Pi 209, f. 211, inf. 

» » var, intusAurantium 7/erz. fan.=C. 
lumia-aurantiaca Azsso, p. 107.—C. 
limonum aurantiatum ;Savastano, p. 


DU A 12, 
» » ‘var. ellyptica 7/or/. fan, = Malum Ci- 
trium Awnh. Amb, II, p. 99, f., 25. 

» SR var. Lagenareaeformis //ort. pan. 
» » var, macrocarpa /7orf. pan, — C. li 


monum incomparabile Presi, fl. sic. 
p. 185.—Limon incomparabilis Ferry. 
hesp, p. 221, f. 223 — C. limonum 
incomparabile Asso, p. 112, £. 71. 
» wi; var, canaliculata isso, p. 135=C. 
limonum striatum Asso, p. 113, f. 72. 
—Limon striatus vulgatior Zerr, he- 
sp. p. 245, f. 247—C. limonum stria- 

tum Presi, fl. sic. p. 184. 
VEE Gtumia £ =, uena parva Riso, p. 88, f. 58. 
Ù —C, limetta dulcis Pres/, /. sic. p. 
187.7 Limon qui lima nuncupatur 
Ferr, hesp. p. 331, f. 333 super. — 
C. limetta communis parva .Sava- 
stano, p. 26, n. 23.. : 
» » var.romana /7.pan.=C. limetta romana 
di sa Risso,p.90—Limona Romana piorum 
a in hortis Fer. hesp. p, 331, f. 335. 

» - » var. limoniformis Zort. 


iX. GC medica Z;=C. medica vulgaris /ss0, p. 146, 


f. 96. —Malum Citrium vulgare Zerr. 
hesp. p. 56, f. 59-61-63. —C. medica 
vulgaris Pres/, fl. sic. p. 183. — E. 
medica communis .Savastazo, p. 24, 
n, 18, 

var. costata Risso, p. 156, f. 105-106, 
(poco esatta) —Limon Citratus primae 
notae scabrosus Zerr. hesp. p. 264, 
£. 267. 3 

var. florentina Azsso, p.153, f. 102.— 


Presl, fl. sic. p. 183.—Limon Citra- 


tus primae notae laevior Ferr. hesp. 
p. 263, f. 265. 

var. parva Asso, p. 157= =Limon pseudo 
Citrus barberinorum Ferr. hesp.; P- 
280, f. 285. 

var. maxima isso, p. 149, f. 98-99.— 
Malum Citreum vulgare tr. hesp. 
p. 56, f. 61-63-65.—C. medica vul- 
garis Presl, fl. sic. p. 183. 


X. C, sinensis Pers=C. Bigaradia myrthifolia Rzsso, p. 77» 


f. 50.—Aurantium sinense Ferr. he- 
sp. p. 430, Î. 433. 

var. latifolia Savastano, p. 37, N. 59 
tc. Bigaradia sinensis Asso , P. 76, 
£ 49 


REC: trifoliata Lx 
XII, C.Wolkameriana Pasquale,=C. Bigaradia Volcameriana 
Risso, p. 66, f. 40.—Aurantium Li- 


monis effigie Ferr. duce p. 381, f. 385 
(poco iena : 


* 


4. CONSPECTUS SPECIERUM GENERIS NOR YANTHES, 


auctore A. Terracciano. 


Doryanthes Correa (1802), in Linn. Trans. VI, p. 211.— 
R. Br.(1810), Prodr. fl. N. Holl. p. 298.— Liînk(1821), En. 
pl. h. Berol. I, p. 234.—S7ms (1815), in Bot. Mag. t. 1685.— 
Schultes (1829), Syst. veget. VII, n. 1421, p. XLII et p. 732. 
— Meisner (1836-43), Gen. pl. vasc. p. 293.—/7er der? (1887), 
Monogr. AmarylI, n. 27, p. 70 et p. 128.—Aoemer (1847), Syn. 
monogr. IV, Ensatae, p. 282,—Endlicher (1836-40), Gen. pl. 
n. 1296, p. 180,—Axnf4(1850) En. pl. V, p. 850.— Benzkam 
et Mueller (1873), FI. Austral. VI, p. 452.1. var Houtte 
(1874), in FI. Serres et Jard. Europe, XX, p.77.—LBentham et 
Hooker (1883), Gen. pl. III, p. 739. — Moore Ch. (1884), 
Notes on the Genus Doryanthes, etc. pp. 3. — Baker (1888), 
Handb. Amaryll. p. 162.—Pax (1888), Amaryll.in Zrgder ». 
Prantl, Nat. Pflanz. fam. II; 5, P- r19.—PBaillon (1894), Ama- 
ryll. in Hist. d. Plantes. XIII, p. 17 et 64. 

Observatio : Genus summopere Zurceracae affine et inter 
omnes Agaveas mirabile, praesertim inflorescentia pulcherrime 
purpureo-colorata, qua de re ad Beschorneriam migrat. Ab om- 
nibus tantum distributione geographica differt, et habitu potius 
ad Liliaceas quam ad Amaryllidaceas pertinere videretur.—Her- 
bae sunt caule elato, 8-25 pedali v. ultra, foliis numerosis , in- 
ferioribus rosulatis, longissimis, firmiusculis, apice tantum mu- 
cronulo marcescente donatis, ensiformibus, caulinis spatsis, mi- 
noribus, obovato-lanceolatis, saepe cordiformibus. Inflorescentiam 
praebent compositam, sub m vel raro capituliformem , 
ramis elongatis v. contractis, floribus maximis, bractea concava 
ampla colorata involutis, speciosis, plus minus purpurascentibus, 
in spicas breves, interdum capitulum magnum et saepius secus 
pedunculum dispositas thyrsum longum efformantes , confertis. 
Fructus est coriaceus v. fere, oblongus v. subclavatus, luculicide 
dehiscens, seminibus in loculis numerosis, subreniformi-compres- 

v 


Mo. Bot.Garden, 
pu 000 


— 50 -—* 
sis, planiusculis, latere angulato, altero in membranam tenuem 
terminatis. 

Species adhuc cognitae tres Australiam incolunt, unde in hor- 
tis europaeis paucis ab hinc annis introductae fuerunt; Agaveae 
reliquae (Agave, Furcraca, Beschorneria, Polyanthes, Prochnyan- 
thes, Bravoa, Delpinoa) ad Americam spectant. 

I. D. excelsa Correa, op. cit. p. 213, t. 23-24.—A. Pr., 
op. cit. p. 298.—Linz£, op. cit. p. 234.—Zauer (1813), Ill. pl. 
N. Holl. t. 12-14.—.Sîms, op. cit. t. 1685.— ScAulfes, op. cit. 
VII, p. 732-— Glenny (1839), Journ. t. 1-2,— Zerbert, op. cit. 
p. 128.—Aoemer, op. cit. p. 282.—Aunth, op. cit. V, p. 850.— 
Lodd (1823), Botanical Cabinet, 1823, t. 765. — Mege/ (1864), 
Gartenftora , 1864, p. 1, t. 421. — Cf de Buysson (1869-70), 
Rev. hort. XVIII, t. 1912-1913.— 2entham et Mueller, op. cit. 
VI, p. 452.—2aker, op. cit. p. 163. 

Fourcroya australis Zazwortk (1840), Syn. pl. succ. p. 
74.—Kunth, op. cit. p. 844. 

Agave australis Sfexde/ (1840), Nom. bot. p. 18. 

Doryantes species? Roemer, op. cit. p. 283. 

Habitat: Australia, N. S. Wales ad Port Jakson, George's 
River, Newcastle, sout as Jervis mn northwards to the Man- 
ning River. 

2. D. Palmeri W. /7://. in Bentham et Mueller, op. cit., 
VI, p. 452.—Garden Chronicle (1874), I, p. 181, fig. 44-45, et 
(1881), I, p. 408, fig. 64a.— Van Houtte (1874), FI. d. Serr. et 
d. Jard. XX, p. 77, t. 2097-2098.— Regel (1874), Gartenflora, 
1874, P. 242 et p. 377, cum fig.—Zooker ]. D. (1883), Bota- 

Magazine, tab. 6665.— Ross (1897), in Gartenmagazin, L. 
fasc. 17 cum fig. 

var. Moorei: fioribus ovarii tubo pollicari, segmentis erec- 
tis, exterioribus longioribus et anguste-oblongis, staminibus seg- 
mentis minoribus. Medium tenet inter 2. excelsam et D. Pal 
meri, cui ferme proximior, sed pro varietate melius consideranda. 

D. Palmeri var. Larkini Afoore Ck. (1895), Catal. pl. 
gov. bot. Gard. Sydney, p. 105 (quoad nomen). 

D. Larkini Jfoore Ck. (1884), Notes on the Genus Do- 


— st — 


ryanthes, with a notice and description of a new species (Read 
before the Royal Society of N.S. W. 3 dec. 1884). 

Habitat: Australia. Species in: Queensland in Mount Spi- 
cer apud Cunningham Gap, Mackenzie river, mount Lindsay, 
Toowoomba. Specimina vidi ex South Queensland, legit . 4. 
Bailey!—Varietas in: N. S. W. apud Richmond and Tweed Ri- 
vers. 

3. D. Guilfoylei Zaz/ey / (1893), Contr. to the Queensland 
flora, in « Queensland, Department of agriculture, Brisbane , 
Botany Bulletin n. VII, february 1893, p. 67 ».—Garden Cronicle 
(1893), p. 733.— CA. Moore (1895) Catal. pl. gov. bot. Gard. 
Sydney, p. 105. 

Habitat: Australia, Queensland near the Burdekin River, 
e quo loco specimen .floriferum accepi a clarissimo 2az/ey / 

Observatio: Ab omnibus speciebus florum colore et forma 
longe distat; bracteae sunt tubo minores, obovato-spathulatae, 
apice subcucullatae et fere revolutae, tubus pollicaris v. brevior, 
a basi angusta apicem versus sensim dilatatus, laciniae exterio- 
res ad apicem tubi inferne incrassatae rotundataeque, interiores 
dorso usque ad medium exquisite obtuse-carinatae, utroque latere 
parce dilatatae, omnes oblongo-obovatae, intense purpureae, sta- 
mina laciniis breviora , filamentis subulatis, antheris maximis, 
cylindraceis. (Descriptio e specimine baileyano). 


s. LE BROMELIACEE COLTIVATE ED ESISTENTI NEL- 
L'ORTO E NEGLI ERBARII DEL R. ISTITUTO BO- 
TANICO DI PALERMO, per G. Mangano. 


Le bromeliacee coltivate a piena aria nel R, Orto Botanico 
di Palermo, se in quanto a numero di specie non costituiscono 
una collezione completa, pure per i molti generi da cui sono 
rappresentate valgono a dimostrare le invidiabili condizioni di 
clima del nostro giardino. Oltre agli esemplari coltivati in vaso, 
quasi tutte le specie vengono rigogliosamente all’aria libera ed 


— 52 — 


in piena terra, e fioriscono ogni anno d’ una ben vistosa fiori- 
tura, quasi sempre seguita dall’abbonire dei semi, Solo l’anazas 
sativus raramente fiorisce e mai fruttifica all'aperto, però basta 
solo il riparo d'una aranciera per vederlo normalmente fruttifi- 
care, 

Avendo dovuto studiarle per la revisione che di tempo in 
tempo qui si sogliono fare delle piante viventi, ho curato di 
esaminare anche le non poche specie conservate negli erbarii, 
Essendone così risultato un elenco abbastanza notevole, mi è 
parso cosa non inutile il pubblicarlo; del che rendo vivi ringra- 
ziamenti al direttore prof. Borzì, anche per gli aiuti portimi e 
per l'accoglienza fattami nel suo Laboratorio. 

Nella enumerazione delle specie mi sono valso della nomen- 
clatura dell’Index Kewensis, che è quella usata nel nostro Orto, 
ed in quanto ai sinonimi poi, oltre alle opere dello Anzozze, del 
Beer, del Baker e del Mez, di tutte quelle altre monografie 
relative alla famiglia, che esistono nella ricchissima biblioteca 
del nostro Istituto, 

La numerazione tra parentesi indica le specie conservate negli 
erbarii, delle quali trascrivo le schede tra parentesi. 


I. AcHANTHosTAcHys AZofzsch. in Lk. KI, et Otto. 
(2841), Pi Rar. Hort, Berol. £ I p. 21, t.9. 


I. strobilacea A. (1841), l. c. [Brasile]. 1 
Hoembergia strobilacea .Sckx/f. f. (1817), in A. et S. Syst. 
veg. v. VII, p. 1252. 


II. AECHMEA Awuiîz et Pav. (1794), Prodr. p. 47, t. 8. 
; 2. brasiliensis Rege/. (1885), in Gartfl. p. 258, t. 1202, . 


rasile]. 
\Aechmea polystachya Mez, FI. Bras. p. 345 in ez (1896), 
Brom p. 250. 
Aechmea grandiceps /ez, Fl, Bras. p. 346, in 4/ez (1896), 
> Op. ccp. 251, > 
te Aechmea Glaziovii 2aXer (1879-1889), in Journ. Bot. v. XVII, 
- P. 133 e Handb. of Brom. p. 54. 


— 53 - 
Aechmea distichanta 9. Hookeri Lem. (1864), in Ill. Hort. 
mis. p. 42. 
Chevalliera grandiceps Grised. (1879), Sym. argent. p. 329. 
Hoplophytum polystachium Zeer (1857), Die Fam. der Brom. 


P. 137. i 
Quesnelia distichantha Zindm. in Svensk. ac. andl. v. XXIV, 
n. 8, p. 25, t. 4, in /Zez (1896), op. c. p. 251. 
Tillandsia polystachya Ve. (1827), FI. Flum. v. HI, t. 138. 


3. bromeliifolia Bafer (1862-1889), in BenZ et Hook. 
Gen. Plant, v. III, p. 664 e Handb. of Brom. p. 
67. [America Centrale]. 
Bromelia tinctoria art. Reise. Bras. v. II, p. 554, in Baker 
(1889), Handb. of Brom. p. 67 
Bromelia melanantha Xer.( 1823), in Bot. Reg. v. 9, t. 766. 
Billbergia clavata Zind/. (1823), in Bot. Reg. v. 9, t. 766. 
Macrochordium tinctorium de Vrzes. (1853), Jaarb. med. maat. 
tuins, p. 14. 
Macrochordium melananthum Zeer (1857), Die Fam. der 
Brom. p. 146. i 
Macrochordium bromeliifolium £eer. I. c. 
Macrochordium pulchrum S2eer. op. cit. p. 147. 
Machrochordium strictum Zeer. op. cit. p. 147. 
Tillandsia bromeliifolia Rudge (1805), Guian, p. 32, t. 50. 
Tillandsia vestita Wi. in A. et .S. (1817), Syst. Veg. v. VII, 
Di. 1228. 
4, calyculata Bazer (1879-1889), in journ. Bot., v. 
XVII, p. 232 e Handb. of Brom. p. 59. 
Billbergia lutea Caf. Linden (1865), p. 27. 
Hoembergia calyculata Baker in .Sauz4, (1861), Ref. Bot. 
t. 286. 
Hoplophytum calyculatum 4/orr. (1865), in Belg. Hortc., 
p.-162, L' 11 LESS 
Macrochordium nudiusculum C. Aock (1864), in Wochens- 
chr. p. 176 (nomen). i 
Macrochordium luteum Aege/. (1867), in Gartfl, p. 164, t. 844 


5. conglomerata /70rf Berol ia Baker (1889), Handb. 
of Brom. p. 52 [Brasile]. 
Aechmea glomerata Mez, Fl. Bras., p. 315 e in Mez (1896). 
Brom. p. 200. 
Aechmea glomerata discolor /70rt, in Beer. (1857). Die Fam. 
der Brom. p. 105. 
Lamprococcus glomeratus 2eer. 1. c. 


6. coelestis £. 2Morr. (1875), FI. des serr., ser, II, v. II 
P. 1, t. 2146 [Brasile meridionale]. 
Billbergia coelestis //orf. in C. Aock (1856), Ind. sem. Hort. 
Berol, app. p. 6. 
Billbergia Celeriana /7ort. in Baker (1889), Handb. of Brom. 


, 


P. 41. i 
Hoembergia coelestis Baker (1871), in Sand, Ref. Bot. t. 284. 
Hoplophytum coelestis C) Kock 1, c. 


7. Lindeni C. Kock (1865), Wochenschr, p. 398 [Brasile]. 
Hoplophytum Lindeni orr. (1865-1873), in Belg, Hortc., 
P. 164 ep. 81, t.:5 
Hoplophytum tetrastachium Zeer (1857), Die Fam. der 
Brom. p. 137. 
Macrochordium Lindeni Wiftm. in Engl. Jaharb. (1891), 
Beibl. 29, p. 23. i 
Tillandsia tetrastachya Ve/ (1827), FI, Flum. v. III, t. 1371. 


3. gigantea Zaker (1889), Handb. of Brom. p. 65 [Ame- 
ric. trop.]. 
Billbergia gigantea /ort. in Baker, 1. c:—Mort. Linden in 
Suringar (1894), Cat. Brom. Jard. Bot. Leide DEI, 
Hoplophythum giganteum or? in Zazer 1, c. 


9. Pineliana 2a%er (1879-1889), in Journ. Bot. p. 232 e 
Handb. of Brom, p. 60. [Americ. trop.]. 
Echinostachys Pineliana £rongx. in Planck. (1854), Hort. 


Donat. p, 25. 
Macrochordium Pinelianum Zew. (1862), in Ill. Hortic, v. IX, 
Misc. p. 62. 


Aechmea rosea Zeer (1857), Die Fam, der Brom, p, 149. 
Billbergia mortensis //0rt. in Surizgar (1894), Cat. Brom. 
Jard. Bot, Leide, p, 25. 


10. Weilbachii Diedr. (1854), in ann. sc. nat, serie 48, 
v. II, p. 375. [Brasile], 

Aechmea sub inermis 8aZer (1879-1889), in journ. Bot. p. 
228 e Handb. of Brom. p. 4 

Lamprococcus Weilbachii 4/or7. (1861), in Belg. Horte p. 305. 

Lamprococcus Laurentianus C. A0ck (1860), in Wochenschr. 
v. HL. psi 5% 

Quesnelia Glaziovii Baker op. c. p. 87. 

[1] (Aechmea disticantha. Culta in Hort. Pan. an. 1860). 
Lem. (1853), Jard. Fleur. .v. III, p. 269 [Brasile], 

Billbergia polystachya Pax? (1852-53), FI Gard. v. III, t. 80, 

Hohembergia distichantha 2a&er in .Saund. (1871) Ref, Bot. 


a84, 
Hoplophytum distichanthum Zeer (1857), Die Fam. der 
Brom., p. 136. 


III. AnaNAS Adans. (1763), Fam. v. II, p. 67. 


ri. Sativa Schu/t f. in R. et S. (1817), syst. v. VII, 
p. 1283. [America tropicale]. 
Acanthostachys ananasoides ZaZer (1889), Handb. of Brom. 
p. 25. 
Ananas microstachys Zirdm. Svensch. Ak. Handl, XXIV, 
n. 8, p. 39, t. 7, f. 20-23, in ez (1896), Brom, p, 164. 
Ananas sativus. e. microstachys Mez FI. Bras. p. 294, in Mez 
{1896}, Brom. p. 164. 
Bromelia ananas Zir. (1774), Syst. Plant. p. 408. 
Bromelia sylvestris Ve//. (1827), FL Flom. v. HI, t. 113. 
| Ananassa sativa Zzrd/, (1827), in Bot. Reg. v. 13, t. 1068. 
[2] (Ananassa sativa Zird/. aechte ananas. Bromeliacee He-. 
xandria monogynia, (Bromelia ananas .). Die eingemachten 
Fruchte verden, besonders aus Westindien, nach Europa ge- 
bracht. Die Frucktessenz Wird haifig zum Parfumiren yon 
nutzi, — Malabar Hohenack Arzn, u. Handelspfi,, 
n, 694). 


6 
12. bracteatus * Zîx4/ (1827), in Bot. Reg. t. 1081. 
[Brasile], 
Ananas sagenaria .Scku/t, f. (1817), in A. et ,S. Syst. v. VII, 
p. 1286. 
Bromelia sagenaria arruda de Camara (1810), Diss. Plant, 
Bras. p. 14. 


13. macrodonthes * £. 20rr. (1878), in Belg. Hort. 
P. 140 t. 4-5 [Brasile]. 
Bromelia maerodosa ZHorf,T— 
Bromelia undulata /7orf, in Baker (1889), Handb. of Brom. 
Di 24: 
Disteganthus basilaris 77orf. non Zem.in Suringar. (1894), 
Cat. Brom. jard. Bat. Leide, p. 7. 


IV. BrLLBERGIA 746. in Ho/m.(1823), Decad. PI. 
Bras. v. III, p. 30. 


14. iridifolia Z774/ (1827), in Bat. Reg. t. 1068. [Bra- 
| sile]. 
Bromelia iridifolia Nees. et Mart. (1823) in nov. act. acad. 
Leopol. v. XI, p. 16. 
Billbergia iridiflora 77orf. in Suringar. (1894), Cat. Brom. 
jard. Bot. Leide p. 11. 


15. re de Jonghe (1851), in Journ. Hortic. prat. 
o. [Brasile]. 
[3] (Bilbergia Libia: Culta in Hort, Pan. ann. 1875). 


16. nutans Wexd/. in Regel. (1869), Gartfl. t. 617 [Bra- 
sile]. 
Billbergia Bomplandiana Gaud. in Baker (1889), Handb. ot 
Brom. p. 75: 


nd Benché il Mez Brom. p. 167 consideri lA. bracteatus. e lA. 
crodonthes come unica specie, pure per i caratteri differenziali selon 
ritengo doversi più ragionevolmente seguire gli altri monografi, che ne - 
fanno due distinte specie o quanto meno due sottospecie dell'A. sativus. 


17. Pallescens C. {0ck(1856-1865), in Bowckhe Ind, sem. 
Hort. Berol. app. p. 5 e in Belg. Hortic. p. 65, 
t. 5-6. [Brasile]. 
Billbergia Wictiana de dea in Baker (1889), Handb. of 
Brom p. 73. 
Billbergia pallidiflora /ort. e 
Billbergia albens /7or?, in Surizgar (1894), Cat. Brom Jard. 
Bot. Leide p. 13. 
Billbergia variegata £2eer (1857), Die Fam. der Brom. p. 122. 
Billbergia elegans Mart in A. et S. (1817), Syst. p. Veg. 
FI; v.: VII, pi 126%. 
vane laevis. Van Thieghem in Suringar. op. c. p. 13. 


8. pyramidalis Z7rd/. (1828), in Bot. Reg. v. XIV, 
t. 1068. [Brasile]. 
Bromelia pyramidalis Sims. (1827), in Bot. Mag. v. 42, t 
1781, 
Bromelia nudicaulis £dw. (1817), in Bot. Reg. v. 3, t. 203. 
Billbergia nudicaulis Beer. (1857), Die Fam. der Brom. p. 108. 
Billbergia atropurpurea /7ort.— 
Billbergia peruviana Morf. Parm. e 
Billbergia tricolor ZHort. in Suringar (1894), Cat. Brom. 
Jard. Bot. Leide p. 
[4] (Billbergia casate Culta in Hort, Pan. ann. 1873-75). 
19. pyramidalis var. bicolor Z 774/. (1828), in Bot. Reg. 
v. VII, t. 1181. [Brasile], 
Billbergia Loddigesii Stewd. (1841). Nom. ed. Di, vp. 206; 
Billbergia bicolor ZLodd. (1837) in Lodd. Cab. t. 1819. 
[5] (Billbergia Loddigesii. Culta in Hort. Pan. ann. 1875). 
20. pyramidalis var. Croyana de Jong he (1854), in Jard. 
Fleur. v. IV, t. 413 [Brasile]. 
Aechmea setigera Yor? ed 
Aechmen setosa ZHorf. in Baker (1889), da of Brom, 
P..71: 
Billbergia setosa /orf. in Suringar (1894). Cat. Brom. Jard. 
Bot. Leide p. 10. 


Billbergia seria Mart. in A. et S. (1817), Syst. veg, 
v. VII, p. 1260. 

Jonghea Croyana de /onghe (1854), op. c. v. II, t. 180. 

Billbergia Croyana de /onghe op. c. v. IV, t. 415. 

21. pyramidalis var. farinosa C. Koch. in Baker (1889), 
Handb. of. Brom, p. 71. [Brasile]. 

[6] (Billbergia pyramidalis var. farinosa. Culta in Hort. Pan. 

an. 1875). 


22. speciosa 7knb.in H7o/m. (1823), Decad. Plant. Bras. 
v. III, p. 30. [Brasile]. 

Billbergia amoena Zzrd/. (1818-1875), in Bot. Reg. v. 4, 
t. 344 e Belg. Hort. p. 19, t. 1-4. 

Billbergia discolor Beer (1857), Die Fam. der Brom p. 121. 

Billbergia pallida Zeer 1, c. 

Billbergia variegata Sc4ku/. f, in A et S. (1817), Syst. Veg. 
V. VII, p. 121. 

Bromelia variegata Arruda da Camara (1810), Dem. Plant. 
Bras. p. 7. 

Bromelia pallida er. (1818), in Bot. Reg. v. 4, t. 344. 

Tillandsia amoena Zodd. (1818), in Lodd. Cab. t. 76. 

Tillandsia variegata Ve. (1827), FI. Flum. v. VII, t. 132. 

Pitcairnia discolor Zozse/, (1816), Herb. Amat. v. 5, t. 345. 

Pourretia magnifica Co/a, (1824), Hort. Ripul. app. p. 230, 
t. 19. 

Billbergia clorocyanea de Wriese in Suringar. (1894), Cat. 
Brom. Jard. Bot. Leide p. 8.—fez (1896), Brom. p. 321. 

n Thunbergiana /orf. in Baker (1889), Handb. of 
Brom 

[7] palerzia pallida. Culta in Hort, Pan. ann. 1881.85-86). 

23. vittata 2rongn.in Morel. (1848), Portef. Hort. v.VII, 
P. 353. [Brasile]. 

Billbergia amabilis Zeer (1857), Die Fam. der Brom. p. 118. 

Billbergia Leopoldi C. Aock (1856), Ind. Sem. Hort. Berol. 
app. P. 5. 

Billbergia zonata YHort. in Baker (1889), Handb. of Brom. 
P.- 78. 


Billbergia Rehaniaze Seta» 53-55), in Linnaea v. XXVI, 
p. 756. 

Bromelia Rohaniana Wa. in Ann. v. VI, p.71 in Baker 
(1889), Handb. of Brom. p. 78. 

Billbergia Moreliana Lem. (1852), in Jard. Fleur. v. II, t. 138. 

Tillandsia Moreliana Hexfr, (1851), in Gard. Mag. Bot. v. III, 


P. 33- 
[8] (Billbergia vittata, Culta in Hort. Pan. an. 1875). 
24. zebrina L7înd/,(1837), in Lodd, Cab. t. 1912. [Bra- 
sile]. 
Bromelia zebrina /7erd. (1836), in Bot. Mag. v. 53, t. 2686. 
Helicodea zebrina Zem. (1854), in Ill, Horte. v. XI, t. 421. 
Billbergia farinosa Baker (1889), Handb. of Brom. p. 80. 
Billbergia bicolor /7ort. in Suringar (1894), Cat, Brom, Jard, 
Bot. Leide, p. 16, 
[9] (Billbergia zebrina. Culta in Hort. Pan. ann. 1875). 
V. BroMELIA 2/7. (1703), Nov. Plant. Amer. p. 46, 
t. 8 
25. Antiacantha Zerto/. (1824-1844), Misec., v.IV, p. 6, 
t. I. Virid., Bonon. p. 4, e Comm. ac Bonon. v. VII, 
t. 12. [Nuov. Granata]. 
Again Commeliniana Zeer (1857), Die Fam. der 
Brom. p. 39. 
Bromelia fastuosa Z7înd/ (1821), Coll. fasc. I, t. 1. 
Bromelia sceptrum en2z/ Paradisus Vindebonensis, t. 8 in 
Mez (1896), Brom. p. 33. 
Agallostachys fastuosa Zeer op. c. p. 36. 
Bromelia acanga Wild. in Mez op. c. p. 33- 
Agallostachys antiacantha Zeer op. c. p. 3 
Bromelia commeliniana de Vriese (1844), Descr. t. 4. 
VI. Dvcxia SchuZt. f. in A. et .S. (1817) Syst. v. VII, 
LXV, p. 1194. 
26. brevifolia Baker (1871-1889), in Saund, Ref, Bot. 
t. 236 e Handb. of Brom. p. 30 [Brasile]. 


pi: coi Pa deo 


era 
27. rariflora Schult. f. in R. et S. (1817), Syst. v. VII, 
p. 1895. [Brasile]. 


28. rariflora var. remotiflora O #f0 et Dietr. (1833), Allg. 
Gart, Zeit. v. I, p. 129. [Brasile]. 
Dyckia rariflora GraA, in Bot. Mag. t. 3449 in ez (1896), 
Brom p, 527. 
Dyckia rariflora var. Cunnighamii ZaZer (1889), Handb. of 
Brom. p. 132. 
[10] (Dyckia remotiflora. Culta in Hort. Pan.) 
29. frigida Hook. f. (1877), in Bot. Mag. t. 6294. [Bra- 
sile]. 


Dyckia regalis Zind, et Morr. in Baker (1889), Handb. of 
Brom. p. 134. 

Pourretia frigida YHort. Lind. in Suringar (1894), Cat. Brom- 
Jard. Bot. Leide, p, 25. 


VII. HectIA AVotzsch. in Otto et Dietr. (1855), Gar- 
.tenz. v. III, p. 401. 


30. glomerata Zxcc. (1843), PI. nov. Hort, Monoc, fasc. 
IV, p. 241, t, 6. [Brasile]. 

[11] (Hectia Ghiesbreghtii. Culta in Hort. Pan. ann. 1876). 

Lem. (1862), in Ill. Horte. v. X, t. 378. [Messico]. 

Hectia glomerata Baker (1889), Brom. p. 138, non Ze. 
(quoad syn. Zem. cet. exclus).. 

[12] (C. G. Pringle. Plantae Mexicanae 1885, state of Coa- 
huila 72. Hectia Texensis, Watson. 

Limestone ledges, hills near jmulco 27 april.) 

Watson (1885), in Proc. Am. acad. v. XX, p. 374. 


VIIL KaraTAS P/xm. (1703), Nov. Plant. Amer. Gen., 
pito, © $3. 


31. purpurea Anrzoine (1880-85), Phyt. Iconogr, Brom, p. 
42, t. 25 [Brasile]. 
Nidularium purpureum Zeer (1857). Die Fam. der Brom. 
P. 75. 


e PRAIA SAR PETRA Rene pe Ta RA 


Nidularium discolor Zeer op. cit. p. 74. 
Tillandsia discolor /ort. in Beer op. cit. p. 74. 
Tillandsia rubra Z/orf. in Antoine op. c. p. 43. 


32. fulgens Antoine (1880-85), Phyt. Iconogr. Brom. p. 
41, t. 24. [Brasile]. 
Guzmannia picta Zorf. in Antoine |, c. non MHort in Beer 
(1857). Die Fam. der Brom. p. 29. 
Nìdularium fulgens Zem.(1854), in Jard. Fleur v. 4, t. 411. 
Nidularium pictum /or?. in Baker (1889), Handb. of Brom. 
p. 9. 
33. spectabilis Axf07rxe (1880-85). Phyt. Iconogr. Brom. 
p. 46,, t. 33. [Brasile]. 
Aregelia spectabilis //e2 (1896), Brom. p. 70. 
Nidularium spectabile A/oore (1873), in Gard. Chronicl. p. 8. 
Nidularium eximium ort. in Zaker (1889). Handb. of 
Brom. p. 11. 


IX. NEUMANXIA 2r0rg%. (1841), ann. sc. nat. s, II, 
V..45, Pi 411, 
34. imbricata Brongn. op. c. p. 369 [Messico]. 
Pitcairnia imbricata 2r02g%. in C. Koch. (1856). Ind. sem. 
Hort. Berol, app. p 
Phlomostachis imbricata Zeer (1857). Die Fam. der Brom. 
p. 47. 
X. PITCAIRNIA l’Herit. (788), Sert. Angl. p.7, t. II. 
35. bromeliaefolia 1° 7ér7? 1. c. [Giamaica]. 


36. Karwinskjana .Sc4x/t. f. (1817), in R. et S. Syst. 
v. VIII, p. 1239. [Messico]. 
Pitcairnia jaliscana Wats. in Proc. Amm. Acad. v. XXII, 
p. 456 in Zazer (1889), Handb. of Brom. p. 99. 
Pitcairnia ringens A7ofscA. (1852) in ZA. AZ. et Otto (1841), 
Icon. Plant. Hort. Berol. p. 63, t- 23 e Gartfl. p. 162, t. 53. 
Pitcairnia Warszewicziana AVofsck. in Beer 3 Die Fam. 
der Brom. p. 66. 


si DZ: cv 
Pitcairnia Montalbensis /7ort. Lind.— 
Pitcairnia phoenicea /7orf. e 
Pitcairnia fulgens Zort, in Suringar (1894), Cat, Brom. Jard. 
Bot. Leide p. 45. 
[15] (Pitcairnia ringens culta in Hort, Pan. ann, 1875). 


37. XANTHOCHALYX Mart. (1848), in Ind, sem. Hort. 
Monac. Adn. p. 4. [Brasile]. 
Cochliopetalum flavescens 2eer (1857). Die Fam. der Brom 
p. 69. 
Pitcairnia sulphurea C. Xock (1857), in Ind. sem. Hort. Be- 
ol. $. 
Pitcairnia flavescens Baker (1877), in Bot. Mag. t. 6318. 


38. undulata Schkeidw. in Otto et Dietr. (1842), Allg. 
Gart. Zeit. v. X, p. 275. 

Lamproconus undulatus Zem. (1852), Jard. Fleur. v. II, t. 
127. 

Pitcairnia speciosissima /orf. in Baker (1889). Handb. of 
Brom. p. 114. 

Pitcairnia macropus de Vries in Suringar (1894), Cat. Brom. 
Jjard. Bot. Leide p. 48, 

[14] (Eggers. Flora exiccata Indiae dina — N. 476. 

Edidit. Adolph Toepffer 1880 et seq. 

Pitcairnia latifolia Ait, Water Island prope St. Thomas in 
rupibus maritimis. Juli 1881). 

Pitcairnia angustifolia. Redout. (1802), Liliac t. 76. Mez (1896), 
Brom. p. 403. 

Pitcairnia decora Diefr. (1847), in Alig. Gart. Zeit. p. 353). 

Pitcairnia graminifolia /orf. in /ez op. cit. p. 404. 

Pitcairnia graminea 2eer (1857), Die Fam. der Brom. p, 
198 (nomen). — 

XI. Puva Molino. (1782) Saggio p. 162. 


39. recurvata Sc keidw. in Ofto et Dietr. (1842), Alleg. 
Garten Zeit. v. X, p. 275. [Brasile]. 
Pepinia recurvata £4. Morr. in Baker (1889), Handb. of 
Brom. p. 110. 


A ii ME 
RE ERE I AE AEON 
na ERRE pt 5; 
; 


Pitcairnia recurvata C. Aock. (1857), Ind. sem. Hort. Berol, 
app. P. 4» 
Pitcairnia polianthoides 2rorgz. (1855), Rev. Hort s. 4, v. 
EV, p. 244. 
XII. QuESNELIA Gaudich. (1844-49) atlas Bonite t. 54. 


40. cayennensis 2aker(1889), Handb. of Brom. p. 85. 
[Brasile]. 

Billbergia quesneliana 2rorgr. (1841), in Ann. sc. nat. s. IL, 
AV; pe 371 
Bromelia arvensis Ve, (1827), Fl. Flum. v. III, t. 114. 
Lievena principis Rege/ (1880), in Gartenfi. p. 289, t. 1024. 
Quesnelia rufa £4. Morren. (1882), in Belg. Hortc, p. 115, 
t. 4-6 non Gaud. in Baker |. c. 

Quesnelia arvensis 4/ez Fl. Bras. p. 381 in 4/ez Brom. 
(1896), p. 288. 
 Vanbergia quesneliana 2r0zg%. (1841), in Ann. sc. nat. s. II, 
Vv. AV, D. 382. 


" 


XIII. TiLLanpsia Z 72%. (1737), Gen. p. 100. 


41. splendens 2rorgn. (1846), in FI, des Serr. t. 4. [Bra- 
sile]. 

Tillandsia vittata Rickard in Baker (1889), Handb. of Brom. 
p. 215, 

Tillandsia picta H0orf.— 

Tillandsia zebrina ot. in Baker |. c. 

Vriesia splendens Lem. (1850-51), in FI. des Serr., t. 162. 

Vriesea speciosa /7ook., in Bot. Mag. t. 4382, in Zaker 
(1889), Handb. of Brom. p. 215. 

[15] (Flora exiccata Indiae occidental. 

Edidit. Adolph Toepffer 1880 et seq. n. 289. 

Tillandsia fasciculata .Sw. 

Portorico in arboribus in silvis paludosis, ad La Estansita, 
apr. 1883). 

Tiliandsia fasciculata .Sw. . venosispica Mez/ (1896), Brom. 
p. 683. ; 


— 64 — 

[16] (Gaudichaud pl, Americae australis 64. Bromelia, Lima). 

Tillandsia latifolia Meyer . major. Mez! (1896), Brom. 
p. 790. 

[17] (C. G. Pringle, Plantae Mexicanae 1886. State of Chi- 
huahua 801. Tillandsia recurvata Z. On oaks etc. in a shaded 
canyon. Mapula Muntains. 4 November). Zirz. (1737), Spec. 
p. 410, 

Diaphoranthema recurvata. 2eer (1857), Die Fam. der Brom. 
DL 186, 

Phytarrhiza uniflora /orr. in Zaker (1889), Handb, of 
Brom. p. 164 (nomen). 

Rencalmia recurvata Zizz., op. e. ed. I, p. 287 (exclus. 
var. f}.) in A/ez (1896), Brom. p. 873 

Tillandsia monostachya Gz//. (non alior.) in Baker I c. 

[18] (E. Kerber, Plamtae mexicanae n. 262. 

Maltrata 11 ian. 1883). 

Tillandia usneoides Zizz. (1737) Spec. p. 411. 

Rencalmia usneoides Zzrx. op. c. ed, I, p. 287. 

Tillandsia trichoides A. et .S. (1817), Syst. v. VII, p. 1200. 

Tillandsia crinita Wi%4, in Beer (1857), Die Fam. der Brom. 
pi 154, 

Tillandsia filiformis Zodd, Catal. in A. et 5. op. c. p. 1229. 

[19] (Eggers Flora exiccata Indiae occidentalis. Edidit A- 
dolp. Toepffer 1880 et seq. n. 397 

Nom. Tillandsia utriculata Z. 

Syn. T. flexuosa v, pallida Zànd/. 

Litt. et icones Bot. Reg. t. 749. 

Statio St. Thomas. Signa Chill. 400 metr. Ad saxa et ar- 
bores, 

Dat. mai. 1881. — Leg. Baron, Eggers. — Comm. Adolph. 
Toepffer). 

Linn. (1737), Spec. p. 409 


Anoplophytum flexuosum v, pallidum 2eer (1857). Die Fam.‘ 


der Brom. p. 43. 

Platystachys utriculata Beer op. c. p. 266. 

Tillandsia Nuttaliana ,Sc4z/. f. in A. et S. (1817), Syst. 
‘di: 1220, 


CA 


— bs — 
Tillandsia brevibracteata Baker (1887-89), in Journ. Bot., 
p; 346 e Handb. of Brom. p. 191. 
Vriesea utriculata Rege/ (1869), in Hort. Petrop, p. 34. 


[XIV] CHEVALLIERA Grise8d. (1864), FI. W. Ind. p. 
591, non Gaudich. 


[20] (Eggers Flora exiccata Indiae occidentalis. Edidit A- 
dolph Toepffer 1880 et seg. n. 324. 
Nom. Chevalliera lingulata Grzsed. 
Syn. Bromelia Z. Hoplophytum £eer. 
Litt. et icones. Plum. Ed. Burm. t. 64 f. 1. 
. Statio St, Thomas Crown. soo metr. Inter saxis in silvis 
montium. April, 1881. 
Legit. Baron Eggers—Comm. Adolp. Toepffer). 
Wittmackia lingulata 4/ez, FI. Bras. p. 276 in Az (1896), 
Brom. p. 140. 
Bromelia lingulata Lin. (1737), spec. p. 409. 
.  Hoplophytum lingulatum Beer (1857), Die Fam, der Brom. 
p. 139. e ) 
Aechmea lingulata Baker (1889), Handb. of Brom. p. 37. 
Aechmea odora 2aker |. c. 
Aechmea Plumieri Baker op. c. p. 50 
Hoenbergia odora Baker in Saund (187 1), Ref. Bot. E 284. 


cat alla 390° + RESA 
È 


n 00. 


6. OSSERVAZIONI FENOLOGICHE 
FATTE NEL PRIMO SEMESTRE DELL'ANNO 1898. 


I. GENNAIO 1898. 


svga massima 21°, 4', media 11°. 9, minima 1°. $.. 
Giorni di pioggia: 4; — quantità d’acqua piovuta: mm.12. 80. 
TEMPERATURA VENTO 
DATA PIOGGIA 
: pred.te 
massima media minima 
I 18. I 13. 5 5.0 —_ S. 
E 2 16.9 12. 4 7.2 5.90 | WSW. 
< 3 t%:7 may. 6. _ ENE. 
S 4 17.0 II. 4 6.0 _ SW 
Qi. 5 tr, 1a 7 SE _ SW. 
l..] 
i 6 16.9 10.0 I. 8 — NE. 
7 I7.4 10.9 ca Sa SW. 
8 I7.4 | 12.5 7.5 Co SW. 
9 21.4 14.8 9.0 SW. 
IO 19. I 13.0 6. 6 _ SW. 


In questa decade fiorirono: Agave multiflora Tod., Aloè Saponaria 
Haw., A. virens Haw., A. picta Thunbg., A. umbellata DC., A. arbo- 
rescens Mill., A. fulgens Tod., A. Ucriae Terr. f., Anagyris foetida L., 
Arbutus canariensis Duha m., Cneorum pulverulentum L., Cotyledon 
macrophylla 77. Par., Crocus laevigatus Bory. et Charl., Ephedra al- 
tissima Desf., Eupatorium lucidum Orteg., Euphorbia Bivona Steud., 
Freylinia cestroides Colla., Helleborus viridis L. var. Bocconi (Fe), 
Hyacinthus romanus L., Kniphofia aloides Mnch. , Lachenalia pendula 
(Soland.) Ait., Ligustrum Massalongianum Vis., Mesembryanthemum 
angustum Haw., M. uncatum L., M. linguiforme L., M. linguiforme 
var. latum Haw., Narcissus Pseudo-Narcissus L., N. Tazetta L., Phlo- 
mis viscosa Poir., P. chrysophylla Boiss., Primula sinensis Sabin., 

Î crassifolia L., Senecio grandifolius Less., S. scandens Willd., 
Sparmannia africana L., S. palmata E. Mey., Thunbergia elegans Borzi, 
ia suspensum Lindl., Viola odorata L., Whitania somnifera 

un. 


TEMPERATURA VENTO 
DATA PIOGGIA 
pred.ie 
massima media minima 
TI 20,3 ILE 5.5 _ SW. 
n 12 18.6 | 14.8 6.6 Pa S, 
<| 13 19. I 14.0 9. 2 _ S. 
\©) 
ql 14 19. 4 13.5 9.0 = S. 
- 15 16.9 194 6.1 _ E. 
è 
SESTO 17.7 II. 5 6.0 - S. 
17 16. 4 10. I 3.9 - SW. 
18 157 10. I 3-5 _ SW. 
19 15.7 Th 5.5 — D. 
20 7 12,0 6.9 — 5, 


In questa decade fiorirono: Acacia alata R. Br., Aechmaea Lindeni 
E. Morr., Antholyza aethiopica L., Bilbergia pyramidalis Lindl., B. 
Liboniana De Jongh., B. modesta H. Pan., Cestrum Schotti Sedtn., 
C. elegans Schl., C. Hiigelii 7. Pa»., C. fasciculatum Miers., Cneorum 
tricoccum L.', Dalechampsia Roezliana Muell., Elaeodendron capensis 
Eckl, et =. Euphorbia fulgens Karw., E. Cis cias L., E. amyg- 
daloides L., E. spinosa L., Galanthus nivalis L., Jacobina pauciflora Bth., 
Jatropha sidgrice Hook., Kalanchoe marmorata Schweinf.., Lantana 
nivea Vent., Lavandula Stoecas L., Parrotia persica C. A. Mey., Pit- 
tosporum eugenioides A. Cunn., P. ferrugineum Dry and., Primula 
Palinuri Petagn., Psiadia glutinosa Jacq.; Salvia Grahani Bth. Si 
gesneraeflora Lindl., S. polystachia Ortg., S. leonuroides Gloxin., 


coma capensis Lindl., Vallesia cymbaefolia Ortg., Verbesina crocata 
Less., Viola tricolor L. Wigandia urens H. B. et K 


O Rari pa 
ra he # 


In questa decade fiorirono : Abutilon arboteum Sweet., 


— 68 — 
TEMPERATURA VENTO 
DATA PIOGGIA ill 
massima media minima 
2I 15.4 I1:8 8.8 4. 50 E. 
22 15.9 11,9 8. 2 b..to E. 
pa #3 16, 4 lix2 6.0 O. 30 NE. 
n 24 | 17.5 11,6 s.0 - NW. 
Qi 25 | 176 II: 3 2.5 isa NW. 
i 26 15.4 9. 7 4-3 i ENE. 
1) 27 IkECL MRO 3.8 _ NE 
28 15.9 10, 2 5.0 _ ENE. 
29 17.7 IL: 3 E — NE. 
30 16.9 II: 3 6.5 -- NE. 
3I 18. 6 137 6.0 _ SW. 


Acacia far- 


nesiana Willd., Acalypha macrostachya Ja cq., Bilbergia zebrina Lindl., 


C. latif. var. albiflora 77. Pan.. Edgeworthia Gardneri Meissn,, Epi- 


phyllum truncatum Ha w., E. trunc, var. violacea Ceis., Euphorbia den- 


es L.; Farsetia incana DC., Fritillaria libanotica Boiss., Homeria 
collina Vent., H. collina var. ochroleuca Salisb., Hyacinthus ro- 
manus L., H. orientalis L., Iberi iù, Toson Pohliana 
Bth., Jasminum flori Bnge., Narcissus Bulbocodium L., N. aureus 
dd 


Prunus amygdalus Stokes.; Salvia spicata Schult., Tropaelum maius 
rà ; 


II. FEBBRAIO 


(Garni pa massima 22°:4', media 11°. 5°, minima 1°.9' 
Giorni di pioggia: 17;— quantità d’acqua piovuta: mm. 108. sa) 


TEMPERATURA VENTO 
DATA PIOGGIA delgi 
massima media minima 
I 16. 3 12.9 IO. I 2. 50 NNE. 
Al a 16.4 | 11.2 2:55 vin NE. 
è % I%.4:|-1,9 -ded _ NW. 
= 4 13.9 10. 2 4.8 17. 45 W. 
A 5 16. 6 12. 4 9. 6 13. 13 SW. 
a 6 16. I 10, 8. i 7.9 o. 30 SW. 
1 7 12.9 IO. 3 go | -7.40 N. 
8 EE d 6. 3 25. 00 NW. 
9 12. 4 9.5 7.0 2. 60 NW. 
10 1-4 d. 4 3.8 3:28 N. 


In questa decade fiorirono : Acacia longifolia Willd., A. long. v. 
sophorae, A. long, v. mucronata, A. long. v. latifolia Willd., Agave 
‘Ghiesbregtii Lem., Aloè obscura Mill., A, frutescens Salm-Dych., 
A. fulgensTod., Afiitiotvia bicolot Gasp., Aspidistra elatior Blume,, 
A. elatior var. fol. varieg., Babiana sulphurea Kerr., Camelina sativa 
Crantz, Crocus aureus Sibth. et Sm., C. suaveolens Bert., Cycla- 

men neapolitanum Tenor., |Heliophila pilosa Lam., Helleboru s anti- 
quorum A. Br., Lachenalia tricolor Jacq., Li inisolor var. aurea 


comosum Mill., Periploca laevigata Ait., Pyrus japonicus FTbbg.. P. 
jap. var. atropurpurea, var. albiflora, Reseda crispata Bert., Romulea 
Bulbocodium S. et M., R. Bulb. var. grandifiora Tin., Salix pedice icellata 
Desf., Senecio rn DGE., ibn major L., Viburnum Tinus L. 


RR, dae EE 


— 70 — 
TEMPERATURA VENTO 
DATA PIOGGIA e 
massima media minima 
II IT..9 7.8 1.9 o. 30 NE. 
i 12 12. 4 8.0 43 o. 25 NE. 
- 13 10. 5 6. 5 1.5 9. 20 N. 
È 14 I4. 4 10, 2 2.0 — NW. 
Ql.15 15.0 TI.2 7,8 IT. 70 NE 
a| 16 | 14.9 II1.4 6 —_ NW. 
17 14. 4 II. O 6.4 I. 30 NW 
18 19. 6 13. 8 46 _ W. 
19 22.4 tI-4 8. 6 _ SW. 
20 17.I 12.4 8.9 O. 45 W. 


In questa decade fiorirono : Aristolochia subglauca Lam., Bosea Yer- 
vamora L., Cluytia pulchella L., Cneorum tricoccum L., Cotyledon ca- 
naliculata Baker, yclamen Coum Mill., Edgeworthia Gardneri Meiss., 
Euphorbia ra L,, Fritillaria messanensis Rot., Helleborus ale 
L., Hoffmannia macrophylla Hemsl., Hyacinthus romanus L.,"Musc 
Gulcnia uss., M. neglectum Guss., M. compactum Bak., = 
necio cruentus DC., Succowia balearica Medic. ., Templetonia glauca 
Sims., Tropaeulum tolo Sweet., Tulipa praecox Ten. 


TEMPERATURA VENTO 
DATA PIOGGIA 
pred.te 
i | massima media minima 
i x 17:23 12. 4 get 7. 90 SW. 
ne 22 20.1 13.5 4.8 _ S 
Qi 23 21.9 bo3 è - S. 
tell 24 20.1 13.1 ro. $ _ NE. 
25 20.9 15.7 ros 1 085 S. 
36.1 bt 10. 5 ce S. 
27 18.2 11.8 4.8 _ SW. 
28 17.1 IT.9 5.0 — S. 


ZO SECCO 
Y FARI TICA dI 


— 71 - 


In questa decade pirla Abutilon venosum La m., Allium neapo- 
litanum Cvyr., A. pendulinum Ten., A. triquetrum L., ‘Aloe cernua Tod., 
A. saprai Haw., A. ciliaris Haw., Arabis rosea DC., A. muralis 
Bert., Budleja americana L., Buxus Fortunei Carr., Cupressus fune- 
bris Endl., Euphorbia caput Medusae L., E. platyphyllos L., E. coral- 
. loides L., Fumaria capreolata L., Heptapleurum divaricatum Lem., 
Homeria collina Vent., H. coll. var. ochroleuca Salisb., Iris Chamaeiris 
Bert., I. pseudo pumila Tin., I. pseudo pum, var. panormit. Tod., I. 
pseudo pum. var. nana, I. australisT o d., Jasminum humile L., Lamium 
PR ule L., Laurus nobilis L., Linaria reflexa Desf., Melaleuca 
diosmifolia R. Br., Musa sapientum L., Vicia Faba L., Vitex glabrata 
R. Br, Ogliagie montanum Willd., O. neglectum Guss., O. 
ortophyllum Ten., O. longifolium 7. Pos. O. pater familias sai 
O. tenuifolium Guss., O. nanum Sm., O. comosum L., O. com. var. 
contortum, Pinus alal Mill., Poinciana Regia Boj., Polygala myr- 
thifolia L., Ranunculus palustris L., Ruscus Hypophyllum L., Salvia 
spicata Schult., Senecio vulgaris L., Solanum heterodoxum vi: 


III. MARZO 


Temperatura : massima 24°. 9’, media 13°. 7, minima 3°. 7' ) 
Giorni di pioggia: 21; quantità d’acqua piovuta: mm. 77. 00 


TEMPERATURA VENTO 
DATA | PIOGGIA 
sn pred.!e 
massima media minima 
I 7.5 12. 6 0.7 I. 00. NW. 
TA] 2 18.9 12.9 5.0 0.20 SW. 
p 3 PHI 12. 8 s7 I. 55 NE. 
©) 4 1.7 T3.4 6. 5 — NE. 
[6a] s 
lea) 5 18.9 13.8 5.8 3. 90 Ss. 
pc 6 20. 3 14. 6 6.4 2. 30 SSW. 
7 17.4 10.9 9. I 17.70 Ss. 
8 18.9. 13% 8.7 o. 70 NSW. 
9 18.9 | 13.2 4.9 e. NE, 
10 1h t- 10133 5..I _ NE. 


In questa decade fiorirono : Ajuga reptans L., Allium triquetrum L., 
Aloe obscura Mill., Biscutella laevigata L., Bletia verrucosa H. Par.. 


i 72 — | 
B. eapansa HA. Pan., Bougainvillea spectabilia Willd., B. aurantiaca 


, Calceola 

Sims:, Chorizema ilicifolium Labill., Cleonia lusitanica L., Erithri- 
chium strictum Decsn., Genista florida L., Hebenstreitia comosa Ho- 
chst., Hyoscyamus albus L., Iris comit L., Justicia furcata Jacq., 
Knowltonia vesicatoria Sims., Lachenalia tricolor Jacq., L. tric. var. 
fol. immacul. L., tric. var. quadricolor , Laurus canariensis Webb., et 
Bert., Linaria amethystea Hoffmg. et Link., Lupinus cristal 
Sweet, Mammillaria pusilla Sweet., M. Donati Hort., M. subechinata 

. Dyck., M. macromeris Eng e , Medicago SPREA L., Veltheimia 
viridifolia Jacq., V. viridif. var. siii Webb. et nenti Ornitho- 
galum nutans L., Peperomia obtusifolia A. Dietr., Quercus peduncu- 
lata Willd., Lomolee + I Park; ar speciosa Mart. , Scilla 
bifolia L. , Silene Hookeri N , Smyrnium Olusatrum L., Specularia 
perfoliata uh DE. Tocci oi ans nai Viburnum “Tinus L., Vinca 
major L., V. major var. fol. variegata: 


TEMPERATURA VENTO 
DATA PIOGGIA 
massima media minima sot 
II 18. 4 13.2 TA A 1,90 ENE. 
Bi 12. 17.2. 12.3 4.4 I, 00 SE. 
È 13. 7.9. Mi A SW. 
È 14 16. E Da te = 3.70 ENE. 
Di 15 19. 7 12.2 5.2 21. 65 S 
“| 16 i 17 Si 6.4 o. 90 NW. 
17 4 Fr 5.8 k Ra SE 
Sodo ina a 6. 6 _ Lf 
19 ci #03 14. 6 53 | — W. 
20-4 194 13.9 5.1 _ E. 


In questa decade fiorirono : oa cyanophylla Lindl., Ajuga orien- 
talis L., Allium neapolitanum , Bignonia floribunda H. B. et K., Bi- 


ala auriculata L., droni veronicaetolia A. Gray., Bunias Erucago 


Buxus japonica M uell. B. sempervirens L., B. semp. var. marginata 
H. Pan., B. balearica Lam., B. jap. var. fol. argent. varieg., Cephalotaxus 
Fortunei Hook., Cerastiunm perfoliatam L., Chelidonium #ffiàjus L 
Conringia orientetiio 


Dun., Eupatorium, H Haagemmun Regel., E. jane 


CL LIA ei a ina DTT aio SI 
È 5 = ra Ù È } ‘ . dt È 
5 ceo SE 7 


FARESTEA e TO 


“= i 

thinum Hemsley, E. macrophyllum L., Euphorbia caput-Medusae L., 
Exochorda grandiflora Lindl., Genista monosperma Lam., Geranium 
grevilleanum Wall. , Iris iron na L., Iris pumila L., Ixia scariosa 

g., Laurus canariensis Webb. et Bert., livio australis 
Mart., Maclura aurantiaca Nutt., Melianthus major L., Mesembryan- 
themum filamentosum L., M. Ecklonis S. Dyck. i Mico glaucopis 
Drapiez, Morus alba L., Muscari Argaei Hort., M. compactum Bak., 

li B 


M. arureum Fenzl., M, lingulatum Bak,, M. graecum Boiss., M. 
pallens Fisch., M. szowitsianum Bak., M. neglectum Guss., M. bo- 
tryoides Mill. , Orchis longicornu Poir., Photinia serrulata Lindl., 


Pinus canariensis Sm., P. Laricio Poir., P. halapensis Mill., P. pyrenaica 

eyr., Prunus nana Siokes, P. Persica Stokes var. fl. pleno, P 
domestica L., P. graeca Desf., P. Simonii Carr., P. Cerasus L., Psi- 
dium montanum Sw., Raphiolepis rubra ao , Scandix brachycarpa 
Guss., Schizanthus papilìonaceus H. Pan., Scilla hispanica Mill., 
festalio. Salisb., S. fest. var. nu/ans H. a n., S. fest. v. albiflora A. 
Pen.; S: italica LL, S, Fiangeri H.-Pasn,, S. pra L., S. peru 
viana var. Hughii (Fin. ), Seseli sibiricum Bth., Silene Hookeri Nutt., 
Sparaxis tricolor Ker., Spiraea Vanhouttei Zabel., Sutherlandia fru- 
tescens R. Br., Taraxacum officinale Webb., Taxus baccata L., T. 
‘bace. var. elegantissima Hort., Tulipa sylvestris L. 


° TEMLERATURA | VENTO 
Dara FIOGGIA 
pred.!* 
massima media minima 
stoffa 13.5 6.2 _ ENE. 
ml 22 È 249 18 7 9,8 1.40 Si 
Qi 23 154 } 134 ro. 8 7-35 N 
= 24 20.7 15.0 10.0 I: 70 SW. 
n 25 21.6 17.3 xa a — Si 
DI 26 19. 6 15.0 10. 0 a * E 
27 wi 11.6 6.7 2. 60 NW. 
28 16.9 13. 2 6.0 2.05 a, 
29 22.4 16. 9 5.4 _ SW. 
30 20. 5 15.6 4 o. î5 Ss. 
zx sT.7 16.7 8,0 0, 15 5 


— 74- 


n questa decade fiorirono : Abutilon hirtum Don., Acacia decipiens 
. Br., Acer trifidum Hook., A. italum Lauth. var. aan 
(Ten.), Aesculus Pavia L., Aloe humilis Lam. var. incurv 
var. semiguttata H. Paz. var. subtuberculata //. Par., dai sinua- 
tum L., A. marschallianam Andrz., A.macrocarpum DC., Anthurium 
Andraeanum Linden., Aquilegia vulgaris L. var. nivea (Bung)., A. 
dea Gray., Bignonia floribunda H. B. et K., Brassica campe- 
"idolo Kazinoki Siebol., Cheiranthus Cheiri L., Cistus 
sa ., C. ladaniferus L., Dendropanax sellowianum (Miquel.) 
h., Discaria serratifolia Bth. et Hook., D. crenata Regel., For- 
sythia viridissima Lindl., Garrya lautifolia Bth., Gasteria nigricans 
Duval., Homeria collina Vent., Hypericum ASS cia L., Iris vir- 
ginica L., I. pallida Lam., Jasminum coarctatum Roxbg., Justicia 
violacea Vahl., Ixia longiflora Lam., Leptospermum laevigatum. F. 
, Lonicera chrysantha Turcz., L. involucrata Baks., Lotus 
pelyorhynchus H. Parn., Melianthus comosus Vahl., Melicope ternata 
Forst., Mesembryanth. aureum L., M. caulescens Mill., M. rubrocinc- 
tum Haw., Morus alba L., Negundo aceroides Much:, var. fol. va- 
., Nemopanthus fascicularis Raf., Phoenix ate È, 
Ph. dact. arte Pan., Ph. dact. macrocarpa 77. Pan., Ph. dact. cy- 
lindrocarpa 77. Pan., Ph. dact. var. sylvestris H. ?az., Photinia parta 
. Lindl., Pistacia Lorebintilà L., P. atlantica Desf., Pittos rum Tobira 
Dryan., P. undulatum Vent., Plantago macrorhyza Bain , Polygala 
myrtifolia L., Primula elatior Wink Pyrus amygdaliformis Vill., P. 
communis L., Quercus lanuginosa Lam. var. pinnatifida Borzi, var. DE 
‘crocarpa Guss., var. sicula Borzì, Q. Prinos L., Ranunculus muricatus L., 
= sardous Crantz., R. asiaticus L., Rhamnus Wightii Wight. et Arn., 
osa Banksiae R. Br., Rumex sa Lo Ri rase L., Salvia leo- 
ne Gloxin, Spiraea multiflora Zabl. var. argentea H. Par., S. 
| cantoniensis Lour., S. hypericifolia L., S. pae H. Pan., S. co- 
rymbosa Rafin., S. pubescens Cav., Symphytum orientale L., Spia 
persica 3; Tecoma capensis Lindl., Tulipa viridiflora 7. “Pa "pa DR 
. clusiana DC., T. iaia ca Reboul., T: fulgensHort., Kerria japo- 
nica DC., Viburnum urnum Hartwegi Benth., Zaluzianskia selaginoides Wal- 
ps Zanthoxylon alatum Steud. 


3 a 
Li. 
Z 
° 
m 
es 


| Temperatura : 
Giorni di pioggia: ro;—quantità d’acqua piovuta: mm. 89. 40 


ni E e n 
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IV. APRILE 1898 


oa i 


- 


RSI ® 


ma 30°. 2, media 16°.9, minima 4° 


ISIS 
# di * 


TEMPERATURA VENTO 
DATA PIOGGIA 

massima media minima i arti 

È ahi 19 4 13.4 — NW. 

- 2 18.7 14.4 10.0 ila NW. 
5 3 18.9 13.8 8.5 5.20 WSW. 
S; + 16.4 11.7 9. 5 34:55 | WNW. 

A 5 20. 4 I4: 5 8.8 — NW. 

i 6 18.9 14 3 7-5 — NE. 

7 DI. T4=7 9.0 — DE. 

8 19. 7 155% 9.4 — E. 
9 20:I I5.A* 8.4 - ENE. 

10 20.9 15.9 9.4 — E. 


In questa decade fiorirono: Acacia decipiens R. Br., Acer macro- 
Aesculus glabra Willd., A. Hippocastanum, L., 

, Asparagus zanus Hort., sii 
Bab. 
var. rubrocyanea Hort., Berberis canadensis Pursh., 
tata Bth., Brunfelsia macrantha Lem., B. macrophylla Bth., 
folia Bth., Bulbine annua Willd., B. frutescens Willd., ilbiaopss 
semibarbata Borzì, Cerastium lanatum Lam., Cercis Siliquastrum L., 
Cistus salvifolius L., C. monspeliensis L. , dra coccinea Lehm., 
Crassula marginalis Sciaidi egus oxyacan L., C. tanacetifo- 
‘ lia i Dianthus polymorphus Bieb. gent Echidne DC., 
E. onogonus Lem., E. lamellosus A. Dietr., E. Williamsii Lem., 
a violaceum L., E. amoenum Fisch., viarum Tod. 
var. picta, Ferula gigantea H. Pan., F. tingitana L., Fontanesia Fortu- 

nei Carr., F. phillyreoides Labill., F ia parviflora Lam., F. officina 

lis L., Gazania pinnata Less., Ginkgo biloba L., Gladi is. Colvillei 
duet: G. ramosus Paxt., G. byzanthinus Mill., Fivosciamus albus 
a Iris germanica L., I. Aorentida L. var. coerulescens Hort,, I. mongo- 
ica H, Pan., lxia longifiora Lam., i. paniculata D. a I, macu- 


e 


IAT 


— 76 — 

; lata L., I. scariosa Thunbg., Jasminum porlicum H. Pan., Kalanchoe 
sani Haw., Kigellaria africana L., Lachenalia Cami Hort., La- 
vatera arborea L., Lindera lucida Blume, as peliorhynchus H. Pan., 
Lychnis macrocarpa Boiss.,L. divaricata Rchb., L. brachypetala Schw., 
Mammillaria Donati H. Pan., M. bocasana Poselg., M. Humboldii 


Ehren., Nesaea myrtifolia Desf., N. Pre H. B. et K., Notho- 
scordum striatum Kth., Paeonia oa n Sims. "Bs ne Hort., 
Petunia nyctaginiflora ti uss., Phacelia pveta x po ray., Phillyraea 


crispa H. Pan., Pitteria dibacca Presl. , Pittosporum Spiridifionina 
Sims,, Podachenium paniculatum Bth. , Poly sula virgata Thunbg. var. 
speciosa Sims., Prasium majus L. Pi s communis L., Quercus ma- 
seudo Suber Santi, O. Suber L., 
Q. Cerris L. var. austriaca Wii Ranunculus repens L., Raphiole- 
pis japonica Sieb. et Zucc., Rhus viminalis Ait. var. pendulina Jacq., 
Rhodotypos kerrioides S. et Zucc. ;, Ribes aureum Pursh., Robinia 
Pseudacacia L., Salvia officinalis L. , Silene CINE Wibel., Smyr- 
nium Sitia Mill., Spiraea media F. midt. f mollis, Sk can- 
toniensis Lour. pI., S. corymbosa x S. laevigata L., S. hy- 
pericifolia L. Cl Palchieila Linden., Staphylea colchica Ste "a 
S. trifoliata L., Styrax officinalis L. , Sutherlandia frutescens R. . ., 
Syringa persica: L., Tamarix gallica L., Thomasia solanacea Gay., 1 i- 
glochin bulbosum L., Wistaria chinensis DC. 


n TEMPERATURA lacca i VENTO 
massima media minima sad 

II 21.7 16. 2 yi — E. 

Qi 12 25. 8 19.7 8.4 de Ss 

x 13 21.5 17.5 14. I _ W. 

“ r4 21.3 15. 6 9. 2 è WNW 

Alf 15 20.9 14. 4 4.0 _ NE 

Sl 16 28.3. 20.8 6.0 - S. 
17 28. 6 22.4 13.5 — SE. 
18 21.9 | 16.8 ro. 0 sir E. 
194% 21.5 16.0 5.6 da NE. 
20 30, 2 pa 13.4 o, 60 NE. 


In questa decade fiorirono : Abutilon Thompsoni St. Hill., A. hir- 
tum Don., Aesculus Pavia L., A. parvifiora W alt., Aloe Lanzae 


Totti 


et pe N li Sie A Lr AL 
gio co STARE Ta Ro x 


e al Re E i o e I AR re n, LÀ 


— 77 - 

A. striata Haw., A, paniculata J acq., A. obscura Mill., A. obscura var. 
picta H. Pan., A. obscura var. maculata Hort., A. borziana Terr,, fil., 
A. Paxii Terr. fil., A. latifolia Haw., Aquilegia nevadensis Boiss. 
et Reut., A. fragrans Bth., Carya olivaeformis Nutt., Centranthus 
ruber D c., C. angustifolius DE, Cheiranthus Cheiri L., Cereus can- 
dicans punt lm, C. cinarescen GG. ole Haw., Ce- 
reus llagebiforgie Mill. Celli Parqui rr Herit, Chionanthus 
virginica L., Cistus salvifolius L., Coronilla varia L., Chrysanthe- 

m Balcsinità i Cotyledon pilensis Bak., C. linguaefolia Lem., 


o 
marius L., chinocatus ir DC., Elaeagnus latifolia L., E. argen- 
tea Pursh., E. um hunbg., Eucharidium roseum F. Mjuell., 
Euphorbia iagianidalosa pa Forsythia viridissima Lindl., For. su- 
spensa Vahl., Gasteria nigricans Duva i fubaigrienae Haw., 
G. disticha Ha w. var. angulata Duval., var. ‘aniaiventilolià Haw., var. con- 
spurcata Haw., G. brachyphylla Haw., G. maculata Haw., G. trigona 
Haw., G. verrucosa Duval, G. excAavata Haw., G. vittata S. Dych., ; 
G. obtusifolia Haw., Gleditschia caspica Desf., Hyacinthus amethistynus 
L., var. albiflorus Haw., Jasminum simplicifolium Forst., Juglans regia 
L., Justicia furcata Ja cq. Kniphofia aloides M u ch., Linum perenne L., 
Mammillaria neumanniana Lem., M. glauca Dietrich., M. arr Li: 
Berol., M. acanthophlegma Leh m., M. gobbii Hort., Mesembryant. 
difolium L., M. linguaeforme L., M. forficarum L., M. lunatum Willa, 
M. muricatum Haw., M. deflexum Soland., M. aureum L., M. spi- 
nosum L., M. barbatum L., M. echinatum La m., M. subincanum Haw., 
M. Ecklonis S. Dyck., Myrtillocactus a Console, Ornitho- 
e arabicum L., Pelargonium athamanthoides L’Hérit., P. multi- 
cteatum Hoohek, P. inquinans Soland., P. atrum L'Hérit. pi 

van Hoffmgg., P. odoratissimum Soland., P. lappaceum Hoff- 

mgg., P.lobatum Willd., P. ignescens Lodd., P. tomentosum Facq., 
P. adulterinum L’Hérit., P. cucullatim Soland., P. acerifolium 
L’Hérit., P. amathymbicum Steud., P. quercifolium L’ Hérit., i 
ienolen LL’ Hérit., P. viscosissimum Sweet. , P. decipiens Tratt. . 
P. Radula L’Hérit., P. vitifoliam L’Hérit., Porianibne ovatifolius La g., n 
Pomaderris apetala Labill. P. subrepanda F. M uell., Ranunculus mi- 
llefoliatus Vahl., R. repens L., R. serbicus Vis., R. nitidus L., 
nuginosus L., Rhus Cotinus L., Ruta chalepensis L., Viburnum ent 
Lu VW. pernifszioni EGiW; miccia L. 


— 783 — 


TEMPERATURA VENTO 
DATA PIOGGIA 
| massima media minima cina 
SI 24.2 18. 6 14.4 0. I5 S 
Mi 22 IRA b7-2 10. 9 o. 35 W 
? 23 23.0 18.7 12-98 I. 40 W. 
24 |:200- gn, | 8.8 o 4 NE 
Q| 25 21.9 +ra7.a 9. 6 03 NE 
tl 26 289 #30 tI. 8 "= S. 
27 20. 5 16 7 13.4 9. 45 NNW 
28 BE.I 17.2 11.5 3.03 NE. 
29 19.9 I5.I EI=3 32.70 ENE 
30 20. I 16.7 12. I 2. 00 NW 


In questa decade fiorirono : Acacia Cavenia Bert., Acanthus mollis 
L., Acokanthera venenata Don., Allium subhirsutum L., A. sphaero- 
cephalum L,, A. roseum L., Aloe vulgaris Lam., A. paxii Terr. fil., 
A. borziana Terr. fil., A. ciliaris Haw., Alyssum creticum L., Anha- 
lonium 7ordanianum H. Pan., Aquilegia vulgaris L., Arctotis speciosa 

alisb., Armeria plantaginea Willd., Atamantha ziolia D C., Bego: 
nelumbiifolia Cham. etSchm.,, - heterophylla Schoenb., B. es 

- H. Berol., B. Wrigtiana A. DC., B. carolinaefolia Regel, B. ricinifolia 


ok. 
synica Fisch. et Mey., Camassia Fraseri Torr., Caragana Chambagu 
Lam., Centaurea Cyanus L., Cereus Fendleri Engelm., C. turbinatus 
P fr. Charispora tenella DC., sSpg aurantium L., C. Bigaradia Risso, 
C. Limetta Risso, C. limonum Ris C. deliciosa Ten., C. decu- 
mana Murr., C. lumia Riso a “a splendens G. Don., Col- 
| linsia corymbosa Herder., Columnea crassifolia Hook., Cornus san- 
guinea 3 alba L., Cordyline Lia Steud. var. latifolia H. Par., 

pyracantha Medic taegus oxyacantha L. var. purp. fl. 
pl. Hort. i Craton PIRAS on Orteg., Cytisus sessilifolius 
L., Dianthus barbatus L., Ecballium Elaterium A. Rich., Echino- 
cactus Williamsii Lem. (Aiafisloninin), Elaeagnus salicifolia D. Don. 


Erysimum cuspidatum DC., E. crepidifolium Rchb., Euphorbia splen- 
dens Boj., E. spinosa L., Genista ephedroides DC., Geranium colli- 
num Steph. G. maculatum Da dendron “gioni Fisch., 
Helipterum roseum ns , Hesperis tri- 
sibi <A ms # ;, Iberis iu Li nitido coccinea 
Scheid., J. violacea H. /an., Iris australis Tod., fi variegata L., Ixia 
Diaiciià D. Delar., Lepidium cordatum Willd., Ligustrum Ibota 
ieb., Linaria ibdlaa Bodar Lunaria annua L., L. biennis 
Mach Malcolmia maritima R. di , Mammillaria nigra Ehren,, M. 
Willdiana Otto, centricirrha Lem., M. neumanniana Lem., M. 
seitziana M art., M. Donkelarii H. Pan., Mesenibià nt. erminiumHaw. 
Hoff., var. alpestris Schm., Ni- 
Odonthospermum 
maritimum Sch., Ornithogalum narbonensis L., O. thyrsoides Jacq., 
Pavonia spinifex Cav., Pittosporum T. ag L. var. fol. varieg. H. Pan., 
Rhamnus catharthica Dei; Rosa canina L., sellia juncea Zucc., Sal- 
ea cretica L., Sem 


canarie L., Senecio elegans L., Serapias Lingua L., S. cordigera L., 
Silene D , Solanum Jasminoides Paxt., S. floribun- 
dum Smdt., S. macrophyllum Hort., Tordylium cordatum Poir., 


Teesdalia barbareaefolia H. Pan., Vasconcellosia hastaefolia Caruel. 


_V. MAGGIO 1898. 


fn: : massima 33°. 7', media 19°. 1, minima 8°. 6' ) 


Giorni di pioggia: 6; quantità d’acqua piovuta: mm. 36. 05 


TEMPERATURA VENTO 
DATA 3 PIOGGIA sua 
massima media minima 
I 22.9 18.I 9.4 — E. 
S| e) 20.9 Fra 8. 6 _ E. 
= SRI, 22.9 18.0 8.6 ace NE. 
S| 4 25.9 19 8 9.2 — N. 
n 5 23 18. 6 9.8 — NW. 
o 6 24.1 IR 3 8.7 _ NW. 
di pd 9 | 18.7 4 | — | ,W. 
8 ada | i46 II.I 12.10 | SW. 
# 18.9 a 2 8.6 18. 45 NW. 
Io. 21.9 17 8 LIS. 0,20 NW. 


e 


In questa decade fiorirono : na Lindeni E. Morr., Allium 
siculum Ucria, Aloe saponaria Ha ;s A. Rossi Tod., A. Lanzae 
Tod., A. vera L., A. abyssinica Sera nf., Antirrhinum majus L., 
Asparagus ofticinalis L., Ballota nigra L., Bignonia twediana Lindl., 

rodiaca laxa S. Wats., B. ixioides Bth., B. albida Borzì, Bupleurum 
dianthifolium Guss. , Callistemon coccineus F. Muell., Cereus Po- 

ger 


ma sodi Engelm., C. pentalophus DC., C. 
speciosissimus DC., C. Lagermanni (Eckinopsa Muell., C. arie 
tiplex Hort. Betot y €. nigricans Lem. . Somithii H. Dex Dian- 


mitoria and.) Ait., Iris foetidissima L. , Jasminum multipartitum 
vis forme: Bunge, Justicia vasica H. Pan., Kundmannia 
sicula ce » Ligustrum vulgare L., L. Ibota Sieb., L. Wallichii Vis., 
Liciodendsori tulipifera L. FESSRE brachypoda C., Mammillaria lon- 
gimamma DC., M. rwasa: Erhenbg., M. mult. major H. Pan., M. 
nigra Erhenbg., M. magnimamma Haw., M. Gladiata Mart., M. pyr- 
rocephala Scheidw., Marrubium vulgare L., Melaleuca diosmaefolia R. 
Br., Mesembryanth. scabiuni L., M. deflexum (Soland. ) Ait., M. spectabile 
Haw., M. barbatum L., M. univano Lam., M. sple di, bi 
canum ‘nni Nierenbergia frutescens Dur., Nolina recurvata Hemsl. var. 


Saracha Jaltomaca Sehl., Scabiosa maritima L., S. palaestina L., Se- 

| necio elegans L., Serissa foetida Lam., Sesuvium portulacastrum L., 

Silene aprica Turez., Sisyrinchium striatum Sm., Strelitzia augusta 

Thu unbg., Teucrium flavum L., Thomasia solanacea def Trevesia sun- 
Miq., Veber otiifivaiie Li 


81 


TEMPERATURA VENTO 
DATA PIOGGIA 
vi )% 
massima media minima ? 
TI 2100 17. 6 10. 0 - NE. 
Di 12 28.4 22.9 9. 4 -- SW 
Li 
< 13 28.9 21.8 16 2 — N 
x 14 2I.I 16. 3 10. 5 o. 90 NE. 
Qi Is 20.9 16.7 8.9 o NE. 
Sl 16 22.9 ty55 9. 6 —_ NE 
; "ted 22.9 19. 0 9.7 i NE. 
18 gain 26.8 12.1 — 5, 
19 33.7 24.2 198 i SW. 
20 9 19. 2 12.0 — NE. 


In questa decade fiorirono: Abutilon Thompsoni St. Hill., Acacia 
neriifolia Cunng., Aesculus Pavia L., Agave macrantha Todaro, A. 
micracantha Salm-Dyck., A. caespitosa Tod,, Alòe macrocarpa Tod., 
Anthemis montana L. var. cupaniana To d., Aristotelia Macon 
.L’Hérit., Callirhoe digitata Nutt., Callistemon Îlzicete DC., Calliste- 
mon serale Regel., C. coccineus F. Muell., C. vio/acers H. Pan., C. 
salignus Sweet., C. /anuginosus H. Pan., Cunigialicia Erinus L., Cen- 
taurea sphaerocephala L., Cereus Roemeri Engelm. (Echinocereus), 
C. Berlandieri Eng. (Echin.), C. Baumanni Lem. (Cleistocactus), C. tur- 
binatus Pfeiff. (Echinopsis), C. Eyriesii Hort. Ber., C. Eyr. var, Fischeri 

i hemum 


Pan,, D. scabra Thunbg., D. Fortunei Ca rr., D. canescens Siebold, 

Dombeya ferruginea Cav., Dorychnium setta Ser. , Echinocactus.. 

leucanthus Zucc. var. major, E. myriostygma S. Dyck., Euphorbia spi- 

nosa L. Di DE era L.,E . Regis-Jubae Webb. et Bert., E. ca- 
communi 


G. fruticosus R. Br., Helichrysum bracteatum Willd., Hypericum per- 
foratum L., Isatis praecox Kit., Lathyrus latifolius L. , Lavathera Sie- 


II 


beri H. Pan., Linum perenne L., Mammillaria hystrix Mart., M. vi- 
- Si Drag M. Caput Medusae Ott., M. sempervivi DC., M. crocidata 
Lem., Melia Azedarach G. Don. var. sud Melilotus indica All., 
ici blandum Haw. var. fl. roseis, mulus luteu 
phaea cromatella H. Pan.,Oenanthe crocata nta; peuce urea Poll 
.0. globulosa L., Opuntia css H. Pan. var. fruct. albis, Oxalis 
re Gav. O- Depp d., O. grandifolia D C., O. vespertilio- 
s DC., O, corymbosa seg ea spinifex Cav. Pelargonium gib- 
vara L’Hérit., P. ardens Lodd., P. ignescens Lodd., P. triste (So- 
land) Ait., P. lobatum Jacq., Phacelia Withlavia A. Gray., Phyllo- 
‘cactus crenatus W.alp., Potentil'a reptans L., Psiadia glutinosa Jacq., 
Ranunculus castellanus Boiss. et Reut., R. acris L., R. palustris L., 
R. polyanthemos L., R. illyricus L., R. lanuginosus L., R. repens L., 
Rhamnus Pallasii Fisch. et Mey., R. carolinianus Walt., R. tincto- ‘ 
rius Waldst., Rhipsalis pentaptera P feiff., Ricinus communis L. var. 
tricolor, Salvia coccinea Juss., Sida rhombifolia L., S. triloba Cav., 
Silene fruticosa L., Sisymbrium officinale Sco p., Stipa splendens Trin., 
Stranvaesia seine Lndl., Sutherlandia frutescens R. Br., Thalic- 
trum cornuti L., Thapsia iiiagana Brot., Verbesina sno Less., 
Yucca oloifolia Lo Y. gloriosa L.. 


E 


TEMPERATURA VENTO 
Data PIOGGIA ui 
massima media minima 
2I 24.5 18. 5 9.0 — ENE. 
22 | -24.7 | 190 8.8 1 NE. 
È 23 0% 20. 6 10.9 DR E. 
= 24 23.8 19 6 #3. 2 _ E. 
na :25 26 7 20.2 10. 6 —_ E. 
26 24.6 | 19.7 10. 4. qui E. 
"| 27 26.9 21.6 12.4 e, NE. 
; 28 24.9 19. 8 11.0 — NW. 
ui 29 22 9 18. 5 14.0 . ùi 15 SW. 
1:30 22.9 19.2 14. 8 I. 25 W. 
» | 25°%4 20, I 15.2 du SW. 


a questa fecale fiorirono : Abutilon arboreum Sweet., Acanthus 
- acta E, Allium porrum L., Aloe percrassa Tod, hulice vitifolia 


— 83- 
Buch. Ham,, Saline; reptans ]acq., Ballota acetabulosa Bth., Bap- 


tisia mate Nutt., Bapt. australis R. Br., Beaumontia grandiflora 
hl., Brodiaea a S. Wats., Brunfelsia americana L., Calliandra 
ia Bth., Calliproa albida Borzì, Candollea tetrandra Lindl., 


Carex glauca Scop., C. Grayi Carey, C. nigricans C. A. Meyer., C. 
pendula Huds., C. japonica Thbg., Centaurea sphaerocephala L., C. 
dalmatica L., C. aspera L., C. collina L., C. africana Lam., C. dis- 
secta Hill., Cereus pentlandi Salm. Dyck., C. candicans Gill., Ce- 
strum diurnum L., C. Parqui L’ Hérit, Chrysanthemum Leucanthemum 
na C. corymbosum L., Clematis crispa L., Clorophytum nepalensis Bak., 
. fol. varieg., Convolvulus arvensis L., Coelestina conyzoides L., Co- 
feat grandiflora Nutt., C. lanceolata L., Cotyledon afropulla H. Pan., 
C. albiflora Hemsl., C. pulverulenta Rab C. secunda Bak., Cornus 
stricta Lam., C. aiar L., Croton da granduliferus dirti; Cy- 
nanchum purpurascens E. Morr., Danae Laurus Medic,, Dianthus su- 
perbus L., Engelmannia seg Torr. et Gr., Erythrina vespertilio 


Bth., Escallonia rubra Pers., Eustrephus latifolius R. Br., Galphimia 
glauca Cav., Gazania sad Less., Gonolobus niger R. Br., Ger- 
bera /amesi H. Pan., Gnaphalium alpinum L., Hemerocallis fulva L., 


Hibertia volubilis no dr. , Hiptage madablota Gaertn., Hydrangea pu- 

bescens Court. - Hypdthpede apargioides Hook. , Hypoxis erecta 

Jacaranda lai Don., Jochroma aWbiffora H. Pan., Juncus a- 

cutus L., J. glaucus Ehrb., J. effusus L., ]. obtusiflorus Ehrb., J. Fonta- 

nesii G ay, J. Gerardi Lois., J. compressus Jacq., J. Leroglyie Du 2 
1 Bue 


seum Wall., var. longifolia, Limnanthes Douglasii R. Br., linee 
genistaefolia Mill., Lindelophia spectabilis Lehm., Lobelia a 
H. , Lotus petiorAynchi s H. Pan., Malope tf Cav., Mam 

laria iti Labo , Marica Hebertii H. Pan., Marrubium "scia 
H. Pan., nia apart Jacq., Mesembryanth. albinatum 
Haw.,; Morsta irioides L., Nepeta CSS Bbrst., Nerium Olean- 
der L., N. odorum Ait., Opuntia leucotrica DC. , Oxalis arborea L., 
Pachira alba Walp., Pentstemon campanulatus: W illd., Petrea guia- 
nensis Cham., Phlomis viscosa Poir., Pithecolobium pruinosum Bth.,. 
Pittosporum eriocarpum BETS Ptelea trifoliata L. var. mollis (Curt.), 
Reseda virgata Boiss., Rhus undulata Jacq., Salpichroa rhomboidea 
Miers., Salvia lesa Caw., per Horminum L., S. triloba L., Scutel- 
laria dependens Maxim., S. versicolor Nutt., S. altissima L., Sene- 
cio bicolor Tod., S, maritimus L., Silene PRC Lù Siebel ery- 
simoides Desf., Sisyrinchium strictim Sm., S. graminifolium Lindl., 
S. californicum Aaa S. chilense Hook., Solanum heterodoxum 
Duval., S. triquetrum , Sonchus pinnatus Ait., Statice Suworo- 
wii Regal : Swainsohia Lr Salisb., Symphytum asperri- 


9 LE O IE ia PET A te ia + MN AN Lee 
VEN e na dan N PNR O PE sea e SI 
Ca } È iaia 


— 84 — 

mum Don., S. coccineum 77. Pan., Teucrium lucidum L., Thalictrum 
macrocarpum Dun., T. minus L., T. squarrosum Stephi, T. nigri- 
cans Rchb., T. alpinum L., ‘Trachelosperitivi jasminoides Lem., Val- 
lesia vaibetotia Ortg., Vernonia profuga D. Not., V. abyssinica Sch., 
Viburnum odoratissimum Ker. Gawl,. Vicia disperità ., V. alpe- 
stris Stev., ra japonicum C. Morr., V. officinale Mnch., 
V. purpurascens C, Mo 


VI. GIUGNO 1898. 


Temperatura: massima 40°. 7’, media 24°. o, minima 11°, 5/. ) 
Giorni di pioggia: nessuno. 


TEMPERATURA VENTO 

DATA PIOGGIA ji 
massima media minima 

ti Why A 8 ZI _ ESE. 
i 2 251 20.5: | rt.8 _ NE. 
e) 3 30. I 23.4 I4. 7 = NE. 
= 4 28.4 di 1 12.8 _ NE. 
Dlgs faBa | 23,5 12.6 - NE. 
"I 6 | 282 23. 2 13.0 - NE. 
cd 39.7. 33.7 tg.à:. dia NE. 

8 29.I 23.55 14. I _ ENE.” 

9 31.4 |. 25.0 * 15.2 =. E. 
10 29.4 | 23. 8 tga.: _ NE. 
In questa decade fioritono: Aloe Schult., Althaea rosea 


: oe postgenita 
Cav., Armeria elongata Hoffm., A. plantaginea Willd,, A. splen- 
dens Boiss., Brachychiton diversifoliuta Don., B. fragile R. Br, 


| Bryonia dioica Jacq., Bupleurum aciphylium W. et B., Cadia purpu- 


rea Forsk., Calycanthus occidentalis Hook, et Arn., Giahparnia Ra- 
punculus L., Catalpa bignoniodes Walt., C. Bungei Cc. A.Mey,, Ce- 

reus cinerascens D C,, (Echinocereus), C. leucanthus Pfeiff., C. Huotti 
{Echinopsis) Lab our., C. oxygonus Ott., C. Blanckii Poselg., C. Bau- 
manni Lem. (Cleistocactus) C; col varlalie Otto, (Cleistocactus) , C. 


_pentlandi Salm. Dyck., Cestrum aurantiacum Lindl., Clausena exca- 
vata Burm., Chilianthus oleaceus Burch., Citharerzion serratum Tod. 
C. reticulatnm H. B. et K., Cotyledon Barbey Sch., C. rl; ina LS 
C. californica Bak., .C, dacia Bak., C. pulverulenta Bak., C. retusa 
Bak., C. albiflora H. Pan., C.desmetiana Hemsl., C. inbricata H. sa #.i 
C. mucronata Lam., Crinum zeylanicum L., Cucurbita pepo L., C. ma- 
xima Duchsn., Dyckia remotiflora Ott. et Dietr., Echinocactus Ot- 
tonis Link., Elaeodendron australe Vent., E. capense E ckl. et Zeyh., 
Erodium alsinifliorum Delil., Erythrina Crista-galli L. var. speciosa et var. 
laurifolia, bin aNtiasimia Tod., Gaura Lindheimeri Engelm., G. 
tripetala C eranium Lino vio G. batrachioides H. Pan., Ger- 
bera vari «Pani; cium dea Krantz. vnsazaizan san- 
. guinea Retz gaia) hortensis Siebold,, Fini sminum humile L., 
Kalanchoe rotundifolia Haw., Lathyrus Iatifolius L., Ligustrum gh 
stum Blume, Malpighia boccia L., Melilotus iudià AIl., Mesem- 
bryanth. multiflorum Haw., M. ermininum Haw., Olea chrysophylla Lam., 
Opuntia rufida Engelm., O. Rafinesqui Engelm., O. elatior Mill., 
O. monacantha Haw. var. gracilior, et var. crassior, O: serpentina E n- 
gelm., O. feres H. Pan., O. mìcrodasys Pfeiff. var. fulvinata, Ori- 
ganum Majorana L., Palyurus save Lam., Pelargonium zonale 
L'Hérit. var. ea P. lappaceum Hoffmg., P. triste (Soland.) Ait., 
P. lobatum Willd.. P. ardens. Leda: P. ignescens Lodd., Philadel- 
phus hirsutus Nutt., Plumeria acutifolia Poir. var. grandiflora, P. tri- 
| color Ruitz. et Pav., Quillaia Saponaria Molin., Rochea coccinea DC., 
a candidissima Vahl., S. bracteata Russel., Samolus Valerandi 
, Sedum nicaense A11., Statice limonium L., Ta bernaemontana di- 
= Roxbg., Talas patens Willd. TT, purpureum Fisch., 
Tamarix gallica L., Thalictrum minus L.,T. scuilegiiolium L., T. squar- 
rosum Steud., T. Morisoni H. Pan., T. cine , Thunbergia 
wogeliana Host. s'Thymus vulgaris L., Tilia pipi Sc op., T. to- 
mentosa Mnch. var. virescens, Zizyphus sativa Ga 


— 56 — 


TEMPERATURA i VENTO 
DATA PIOGGIA | rod. 
massima media minima 
II 28.6 23.0 16. 6 — NE. 
Al 12 28.7 23.0 13.5 — NW. 
si 13 27.9 25.5 16.0 _ NE. 
ni 14 28.9 asd 15.0 _ NE. 
AI I5 | ge 29.9 19. 2 — N. 
Sat aa leva TW 
17 30. 2 23.5 15.4 —_ WNW 
18 26-47 21.4 13.8 —_ NW. 
19 26.9 22.0 13.8 _ NW. 
20 26.4 21.2 12. 6 —_ E. 


In questa decade fioritono : Acacia Martii Bth., A. tamarindifolia 
Willd., Agapanthus umbellatus L’ Hérit. var. Mio , Albizzia Ju- 
Libia Durazz., Albuca attissima Jacq. var. cornuta (D loe bre- 
vifolia Mill., AlUn6oa Varscewiczii Regel., dalia acerifolium 
F. Muell., Cippasis curva Jacq. Caria Arduina Lam., Cereus 
anguiniformis H. Pan., C. azureus Parm., Caesalpinia tinctoria Domb. 
Cocculus laurifolius D C., Commelina scabra Bth., C. nudiflora 
Cordia Francisci Graef,, Sapia stricta Endl., Corta macrophyla 
Walk cha | grandiflorum H. Pan, , Croton PARATE ndr., 
Deherainia dina Dcne., liudanea viscosa Jacq., a mi- 
crophylla Willd D. Ellisia Jacq., D. turbinata Tod., D. Plum ieri 
- Jacq., Erica pedunculaita Salisb., Erythrina £e/angeri H. Pan., Fa- 
gopyrum esculentum Moench., Funkia sieboldiana Hook., Haworthia 
tessellata Haw., H. margaritifera Haw. H. marg. var. semimargari- 
tifera, H. marg. var. granata, H. Radula o subulata Baker, 
H. attenuata Haw., H. atten. clariperla, H. var. clar. major, H. 
su bfasciata Haw., H. coarctata Haw., ie Sdi Don., Ilex 

-Walt., Ipomoea Leari Paxt., Jnga Foenillei DC., Lagunaria 
Patersoni Don., Lantana alba Mill., L. alba var. grandi Mora H Pan. 


| I. indica ia L. rosea Raf., Lopezia racemosa Cav., Lophan- 
| thus anisatum Bth., Lythrum Salicaria L., Mallotus tu M iill., 


Mesembryanth. forficubia L., M. perfoliatum Mill., Monarda Bladbu- 
riana Beck., Nelumbium laici Willd., N. hybridum H. Pan,, N. 


— 87 — 


speciosum Willd., Nesaea grandiffora H. Pan., N. salicifolia H. B. et 
K., N. myrtifolia Desf., RI frutescens Dur., Opuntia Tuna & 
Mill., O. pseudo Tuna H. Pan., Origanum pulchrum Uoiss, O. vul- 

gare vulg. var. viridis, È Majorana L., O. Onites L.,.0. pani- 
culatum Hook., Phytolacca dioica L., Pithecolobium cadi Bth 

Plejogynium Solandri Engl., Pterospermum acerifoliu illd., Punita 
granatum. L.., P. gran. var. nana, P. gran. var. fl. matto Salvia fari 
nacea Bth., S. verbenaca L., Senibilicàs Ebulus L., Sonchus maritimus 
Ait., Thymus Mastichina "a cena Mese dia Sweet., T. 
hirsutissima L., Trachelium coeruleum L., Tradescantia nudicaulis H. 
Pan., T. virginiana L., Xerotes asini DC., Zebrina pendula Schniz., 
Zizyphus mucronatus Willd. 


TEMPERATURA VENTO 
DATA : PIOGGIA 
| massima’ | media minima ad 
21 27.9 22.5 Tt;S —_ NE. 
Di 22 28.9 28.3 Ei: — > NB 
n 23 | 30.4 iq:9|--13:8 — ENE. 
= 24 0:35 25.5 15. 6 —_ NE. 
Al 25 32.4 26.2 15. 8 _ ENE. 
Tel 26° 42.0 31.0 16.0 _ S. 
27 32.4 26.3 17.4 ro. Bi 
28 28.9 | 24.6 18.0 - NE. 
29 28.6 25. 6 21.4 —_ NE. 
30 28. 3 24.0 03 _ NE. 


In questa decade fiorirono: Acacia saligna Vendl., A. rostellifera 
Bth., A, son Bth., A. glomerosa Bth., Achillea odorata L., A. 
millefolium Lede Hu cartilaginea Lede bi , A. sulphurea Boiss., 
Achimenes coccinea Pers., Ampelopsis aconitifolia Bnge., A. se- 
<a Regl.,' A. hederacea DC., A. heterophylla Sieb. et 

, A. Veitchii Hort., Anthemis austriaca Jacq., Aralia spinosa 

L., er, tener Harw., A. scaberrimus Less., Bauhinia purpurea L., 
Bletia latifolia Gaudich., Borrichia frutescens DC., Brunfelsia ameri- 
cana L., Budleja brasiliensis sci Cereus validus Haw., C. longispi- 

- Dych., G. Chalibaeus Hort. Berol., C. virens DC., Clematis. | 0 
Vitalba Ba Clerodendron devonianum orta Cnicus Casabonae Sa Si 


cine E a 


Convolvulus arvensis L; , Coreopsis Drummondii Torr. et Gray., Cri- 
num S nuca C, asiaticum L., Cuphaea Llavea Lindl., 
Cussonia triptera Coll., Eupatorium lucidum Orteg., Forskolea an- 
gustifolia L., Funkia sia Spr., Gomphocarpus fruticosus R. Br., 
arborescens R. Br. Grevia occidentalis L., Grewillea hilliana F. Muell., 
Helenium puberulum DC., Helianthus sasa Desf., Hemerocallis falvi 
L., Hibiscus syriacus L RE syr. var. albiflora , Humea elegans Sm., 
Ipomoea Hardingii Past: 2 peebge urens L., Lilium tigrinum Ker- 
Gawl., Lonicera brachypo ., Linaria macedonica Griseb., Loasa 
bicalar. LiadLk, dia suaveolens Lindl., Mirabilis jalapa L., 

usa sapientum L., Myrtus communis L., Hivianà longiflora Cav., 
Ophiopogon ans? Ker., Opuntia ferox Haw., O. polyantha Haw., 
O. Dilleni Haw., O. grandis Hort., O. microdasys Pfeiff., O. cri- 
nifera S. Dych., Pilea muscosa Lindl., Piper Chaba Hunter., Py- 
retrum Parthenium Bernh., Rohdea japonica Rothb., Sambucus ni- 
gra L., Solanum macrophyllum Hort., S. triquetrum Cass Solidago 
virga aurea L., Sempervivum ciliatum Willd. , Sophera japonica L., 
Statice Thouini Viv., Sterculia balanghas L., Symphoricarpos orbicu- 
latus Moench., Tagetes lucida Cav., Tecoma stans Juss., T. stans 
var. serrulata, T. radicans Juss., T. radicans var. grandiflora Hort., 
T. rad. var. purpurea Hort., Thewetia neriifolia Juss., Urtica ferox 
Forst., U. atrovirens Req., U. pendula Willd., U. rupestris Guss., 
U. hispida DC., Vernonia eminens Bisch., Villarsia ovata Vent. 


Pe 1. 


ae È et alti 9 = ie re DI a TO A: 
RES ER ESPONE RO E ATI MITE IO RIT E 
SR aa È A NOE Ù : 


(RERRAREERRENERARERARAARERREEAFA AREE LE RRE ERO, 


APPENDICE II, 


BIBLIOTECA ED ERBARII. 


e 


41) Biblioteca. 


I. Si ebbero in cambio pel Bollettino le seguenti opere pe- 
riodiche : 


*.. Allgemeine Botanische Zeitschrift, N. 1 a 8. 
x 2. Anales del Museo Nacional de Montevideo, Tom. II, fasci- 
colo VIII, 
. Anales de la Sociedad Cientifica ii Buenos-Aires, 
Tom. XLV, da Gennaio a Giugno. 
v° 4. Annales de la Soeieté d’ Horticulture et d’ Histoire natu- 
relle de l’Herault, Montpellier, N. 1. 
5. Annuario de la Universidad de Los Andes en Los Esta- 
dos Unidos de Venezuela, Tomo 7. 
. Atti della R. Acc. delle Scienze di Torino, Vol. XXXIII, 
Disp. 1:13 
Atti della Società Toscana di Scienze Naturali, Pisa, Vol. 
XII, processi verbali, Gennaio-Marzo-Maggio—. 
/ 8. Atti dell’ Accademia Pontificia dei Nuovi Lincei, Roma, 
Sessione 1 a 7, Gennaio-Giugno. 


4 
i 


ha 
en 


k 
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4 9 


« 


TO. 


dIT. 
#13: 
13. 


* 
luni 
0 


mR 
DON 
19) 


* 34- 


Bollettino del Laboratorio Botan. dell’ Università di Siena, 
fasc. 1-2-3. 

Bollettino di Entomologia Agraria e Patologia Vegetale, 
Padova;-N. ‘t-‘a- 6. 

Bollettino del Naturalista, Siena, Anno XVIII, N. 1, Genn. 

Bollettino della Società Botanica Italiana, Firenze, N. 1 a 6. 

Botanical (The) Gazette, Chicago, N. 1 e 2. 

Botaniska notiser for ar 1898, Haftet 1 a 6. 

Bulletin van het Kolonial Museum te Haarlem, Juni, 1898. 


. Bulletin Mensuel de la Société Linneenne de Paris, Janvier. 
. Bulletin de la Soc. Bot. des Deux Sèvres, Wien et Vendee, 


Neuvieme Bulletin, Niort. 


. Feuille (La) des Jeunes Naturalistes, Paris, N. 327 a 334. 


Intermédiaire (L’) des Biologistes, Paris N. 5. 


. Iournal de Botanique, Paris, da Gennaio a Maggio. 

. Malpighia, Genova, Anno XII, N. 1 a 4. 

. Naturalista (Il) Siciliano, Palermo, N. 5 a 8 in un fasc. 
. Naturaliste (Le) Canadien, Chicoutimi, N. 4 e 6. 


Notizblatt des Kònigl. botanischen Gartens und Museums 
zu Berlin, N. 12 e 13. 


. Nuovi Annali di Agricoltura Siciliana, Palermo, Anno IX, 


sc. HIHI. 


. Nuovo Giornale Botanico Italiano, Firenze, N. 1, 2, 3, Vo- 


lume IV. 


. Puglia (La) Agricola, Taranto, la III, Gennaio, Febbr., 


Marzo, Aprile, 


. Rendiconto dell’Accademia delle Scienze fisiche e matema- 


tiche, Napoli, N. 1 a 5. 


. Rivista It. di Sienze Naturali, Siena, N. 1 a 8. 


Royal Botanic Gardens Ceylon, serie 1%, N. 4. 


. Royal Botanic Gardens Trinidad, N. 13 e 14. 
. Royal Gardens Kew, da Gennaio a Luglio. 
. Termèszetrajzi Fiizetek: A Magiary tudomanyos Akademia 


segélsyevel kiadia a Magiary nemzeti Muzeum, Vol. 21, 
Partes 1. e 2. 

Tropenpflanzen (Der) zeitschrift fur Tropieche landwirts- 
chaft, 2 Jahrgang, M. I. 


Lo 


& 


me RE 

35. U. S. Department of Agriculture, Washington , Vol. ; @ 
N. 1. Experiment Station Record; American Ginseng, 
in Bull. N. 16; Farmers, Bulletin, N. 68 e 75; Circular 
Nb Li; 13 

36. University of Wisconsin Agricultural Experiment Station, 

. 64, January 

37. Nasa Tilustrirte Ceno Zeitung Wienn, da Gennaio a 

Giugno, Heft. 1 a 6. 


II. Si ebbero in dono dai rispettivi autori le seguenti opere: 


1. Alfonso F.—Illustrazione dell'Istituto Agrario Castelnuovo. 
Palermo, 1897. 
2. Arnoldi W.—-Die Entwickelung des weiblichen Vorkeimes 
bei den heterosporen Lycopodiaceen. Leipzig, 1896. 
3. Artari A,—Zur entwickelungsgeschichte des Wassernetzes. 
Mit 1 tafel. Moskau, 1890. 
4. Aubouy F.—Auguste Broussonet et la fiore de Montpellier.\ 
Montpellier, 1897. 
s. Barbarosa Rodrigues I.—Palmae matto-grossenses novae vel 
minus cognitae, ete. Rio de Janeiro, 1898. 
6. Berlese A. N.—Descrizione di alcuni nuovi generi di Pire- 
nomiceti. Genova, 1892. 
7. Borzîì A.—Rhizomyxa: Nuovo ficomicete. Messina, 1884. 
8. Bucholtz F.— Zur Entwickelungsgeschichte der Tuberaceen, 
Berlin, 1897. - 
9. — Bemerkung zur systematischen Stellung der Gattung 
Meliola. Généve, 1897. 
10. — Uebersicht aller bis jetzt angetroffenen und beschrie- 
benen Pilzarten des Moskauer Gouvernements, 
11. Camperio M.— Agenzie del Consorzio Ind. Italiano nell’e- 
stremo Oriente. Milano, 1898. 
12. Davin,V.—Révue de quelques plantes exotiques comestibles, 
industrielles, mèdicinales et curieuses cultivées au Jar- 
din Botanique de la Ville de Marseille. Marseille, 1897. 
3. Deinega V.—Der gegenwàrtige Zustand unserer Kenntnisse 
iber den Zellinhalt der Phycochromaceen, Moskau, 1891. 


14. 


15. 


(ni 
Dn 


— IV — 


Dinter K.—Alphabetical Catalogue of Plants growing in the 
open air in the garden of Thomas Hanbury F. L. S. 
Genoa, 1897. 

Engler A.—Nomenclaturregeln fir die Beamten des Kéni- 
glichen Botanischen Gartens und Museums zu Berlin. 
Berlin, 1897. 


. Gerassimoff J. J.— Ueber die Copulation der sua 


Zellen bei Spirogyra. Moskau, 1898. 


. — Ueber ein Verfahren kernlose Zellen zu erhalten. Mo- 


skau, 1896, 


— Einige bemerkungen iiber die function des Zellkerns. 


Moskau, 1890. 


. — Ueber die kernlosen Zellen bei einigen conjugaten. Mo- 


skau, 1892 


. Golenkin M, nininis dia Cohn. Ein beitrag zur 


henntniss einzelliger Algen. Moskau, 1891. 


. Goroschankin.—Chlamydomonas Reinhardi (Dangeard) und 


seine Verwandten. Moskau, 1891. 


. — Chlamydomonas Braunii (Mihi). Moskau, 1890. 


Greenman I. M.—Revision of the Mexican and Central A- 
merican species of Galium and Belbunium. Boston, 1898. 


. — Diagnoses of New and Critical Mexican Phanerogams. 


Boston, 1898. 


. Hart J. H.— Annual Report for the Year 1897, R. Bota- 


nic Gardens, Trinidad, 1898. 


. Hill A-—Report annual of the Botanic Gardens Syndicate. 


31 maggio 1898. 


. Lo Forte G.—Di alcuni apparecchi di disseminazione nelle 


Angiosperme (Tesi di Laurea), Firenze, 1895. 


. Mattirolo O.— Contribuzione alla biologia del genere Epi- 


coccum, Messina, 1889. 
Medley Wood J.—Report on Natal Botanic Gardens for the 
Year 1897 (Durban Botanic Society). Durban, 1898. 


. — Colonial Erbarium, Report for the Year 1897. Durban, 


1898. 
Merritt L. F. — The Genus Antennaria in New England. 
Boston 1898. sj 


“BRE e EA TA 


(03) 
4 


» 
uu 


ks 


Si 


. Ministero di A. I. e C.-— Elenco dei Comuni fillosserati e 


sospetti d’ infezione fillosserica al 31 dicembre 1897, 
dal cui territorio è vietato di asportare vegetali, in con- 
formità dei decreti ministeriali in data 6 luglio 1892 
e 30 novembre. Palermo, 1895. 


. Mirabella M, A.—I nettarii extranuziali nelle varie specie 


di Ficus. Palermo, 1895. 


. Otrokoba P.—-Eudorina elegans Ehrb., 1884. 
. Robinson B. L. — Some reason why the rochester nomen- 


clature cannot be regarded as a consistent or stable sy- 
stem. Boston, 1898. 


. — A new species of Apios from Kentucky, 1898. 
. Ross H. — Delpinoa, novum Agavearum genus. Palermo, 


1897. 


+ Smyth B. — Check list of the Plants of Kansas. Topeka 


Kansas U. S. A. 1892. 


. Stecher A.—Contro la Peronospora. Firenze, 1898. 
. Suringar W. F. R.—Vijfde bijdrage tot de kennis der Me- 


. locacti. Amsterdam, 1897. 


. Terracciano A.— I nettari estranuziali nelle « Bombacee ». 


Palermo, 1898. 


. — Revisione monografica delle specie del genere « Nigel- 


la». Palermo, 1897-98. 


» Tretjakow S.— Die Betheiligung der Antipoden in Fallen 


der Polyembryonie bei Allium odorum L. Berlin, 1892. 


. Ugolini U.—Sulla flora della Valtrompia. Brescia, 1896. 
. — Contributo allo studio della Flora Bresciana. Brescia, 


1897. 
. Willis M. A, — Administration Reports 1897, R. Botanic 


Gardens Ceylon. Part, IV. Miscellaneous. Ceylon ,1897. 


Ricevuti in dono dal dottore A. Terracciano: n. 2 specie 
di Doryanthes, che egli ebbe dal professore F.M. Bai- 
ley di Brisbane, — n. 37 specie del genere Grevillea 


RT Aia A ne e A 
ETA e € 


sis Pi 

inviategli dal prof. H.J. Maiden di Sidney, —n. 2 spe 
cie di Fyitillaria avute dal marchese Giacomo Doria. 

2. Il sig. C. Della Valle inviò n. 6 esemplari di querce sici- 
liane. 

3. Si ebbero in prestito dal Musco botanico di Berlino e da 
quello di Monaco le Bombaceae a scopo di studio. 

4. Furono donate al prof. Nicolò Terracciano di Caserta n. 9 
esemplari di piante diverse, — al marchese Giacomo Do- 
ria di Roma n. 7 specie di Romzlea, n. 6 specie di 
Gagea, e n. 2 centurie di piante siciliane, 


C) Giardino. 


1, si ebbero in dono n. 303 esemplari di piante vive, fra cui 

più notevoli: una collezione di piante d’Arabia, d'Egitto 

e d’Abissinia dal prof, G. Schweinfurth,—specie diverse 

di Orchideae, Bombaceae, Urticaceae dal Giardino di Tu- 

bingen,— Cacfeae etc. dai signori Haage et Schmidt con 

Cacteae, — Irideae e Paconia dai signori Barr et Sons. 

Concorsero anche largamente il Floreal di Palermo, il 

Marchese di Sant'Antonino etc.; ma più di tutti il Giar- 

dino botanico di Monaco di Baviera con ripetuti invii 

di piante acquatiche. 

2; Furono mandati in dono od in cambio n. 398 specie diverse 
di piante, agli Orti botanici di Roma, di Cracovia, di 
Monaco di Baviera, alla Villa Sophia ed al Marchese 
di Sant’ Antonino in Palermo, ed una collezione di 
Cacteae al signor Theodor Frank in Magdeburg. 

3. Si ricevettero semi n. 4223, ai quali più largamente contri- 
buirono spontaneamente i Giardini botanici di Sidney, 
.di Tokio, di Buitenzorg;—ed in cambio si mandarono 
n. 7576 semi a n. 92 corrispondenti ordinarii, 

4. Fu costruita una serra ad abbaino mobile e con calorifero 
per coltura di Orchidee e di piante tropicali ; perciò 
vennero ampliate le colture di specie spettanti a tali 
regioni, 


sono : 


Sl RR i 
5. Le Palme, di cui fu fatta la semina con esito favorevole, 


| 


Archontophoenix Cunninghamii H. Wendl, et Drude. 
Arenga obtusifolia Mart. 
» saccharifera Labill. 
Astrocaryum gynacanthum Mart. 
Caryota mitis Lour. 
» urens L. 
Chamaedorea Casperiana Klotzsch, 
» oblongata Mart. 
» Sartorii Liebm, mi; 


it 


Chamacrops humilis L. var. dactylocarpa 
var. macrocarpa Tin. I 
nali lutescens H. Wendl. 
Clinostigma Moorianum F. Muell, 
Cocos campestris Mart. 
» coronata Mart. 
» eriospatha Ait. 
>» nucifera L, 
» Romanzoffiana Cham. 
Weddelliana H, Wendl. 
Giusi Renda Blume. 
Daemonorops melanochaetes Blume. 
» <% v, microcarpus 
» palembanicus Blume. 
peryacanthus Miq. 
Diana album H. Wendl, et Drude, 
Elaeis guineensis Jacq. 
Euterpe oleracea Engel. 
Heterospathe elata Scheft. 
Howea Forsteriana Becc. 
Jubaea spectabilis H. B. et K. 
Kentia Macartluni Hort. Buitz. 
>» sp. (Nouvelle Caledonie). 


identificate, 


= VII — 


Latania Commersonii J. F. Gmel, 
Licuala spinosa Thunb, 
Livistona Hoogendorpii Hort. 
» olivaeformis Mart. 
» rotundifolia Mart. 
Martinezia erosa Linden. 
Nenga Wendlandiana Scheff. 
Oncosperma filamentosum Blume. 
» herridum Scheff. 
Orania macrocladus Mart. 
Oreodoxa oleracea Mart. 
» regia H, B. et K. 
Phoenix canariensis Hort. 
» dactylifera L. (ex Aegypto). \ : 
» paludosa Roxb, 
» rupicola T. Anders (Afghanistan). 
Pinanga Kuhlii Blume. 
Ptychosperma elegans Blume. 
Rbhapis cochinchinensis Mart. 
cana Baueri H., Wendl. et Drude, 
| sapida H. Masdk, et Drude. 
Sabal fui Lodd. 
> princeps Hort. 
Thrinax argentea Lodd, 
2 palmifere del Paraguay, ed altri semi di specie non bene 


APPENDIX III. 


Ro 5 MS 


. PLANTAE VIVAE QUAE CUM PLANTIS VIVIS 
COMMUTANTUR. 


Ficoideae. 


» 


cultratum, «Salm-Dyck. 
RESO 0 AR 


ix 
— ——Mesembryanthemnm inclaudens, 772%. 
>» . forficatum, LZ. 

perfoliatum, AZ 

var. edentula, 
uncinatum, L. 
multiflorum, /aw. 
rigidum, ZHaw. 
acutangulum, Haw, 
umbellatum, L. 
Burchelli, Zort. Genev. 
caulescens, AZ7// 
deltoides, L. 
muricatum, Z/aw. 
maximum, Z7avw. 
lunatum, Wild. 
falciforme, Haw. 
scabruni, o de 
elegans, /acg. 
inflexum, az. 
polyanthon, az. 
spectabile, /7aw. 


i MOR MI _ 


. roses. 
curviflorum, /7aw. 
molle, Azz. ; 


ta 


VV Vy yy 


v 

US 

cd 
8 


ea 


svvuvvrsa 


ù — XI — 


Mesembryanthemum noctiflorum, Z. 


» splendens, L. Si 
» subincanum, Haw. Db 
» | Ecklonis, .Sa/m-Dyck, Si 
» cotdifolium, L. È 


Sesuvium Portulacastrum, £. 


Crassulaceae. 


Crassula arborescens, Mid. 

» obliqua, Ait. 

» lactea, Az. 

» tetragona, L. 

» perfossa, Lam. 

» —  marginalis, Ait. 

» Bolusii, /00k. 

» spathulata, 7%znd. 
Globulea canescens, Haw, 
Rochea falcata, DC. 


» var. gigantea. 
= »  perfoliata, DC. 
i s >». toccinea, DG: 
n Kalanchée marmorata, .Sc4. 
b- » integerrima, Zange. 
dI » crenata, Haw. 
Cassiopega, .Sc4. 


iufsa orbiculata, L. 


— XI — 

Echeveria farinosa, Lind!, 

» californica, Hort. ex Bak. 
navicularis, £L. De Smet. 
mutabilis, Delewz/. 
agavoides, Lem. 
russettaefolia, /or?. 
coccinea, DC. 
pubescens, ScAleckt. 
Scheideckeri, ZL. De Smet. 


Wi vi MO 4 E MIE 
. 
3 
3 3 
E 
A 
3 
n» 
P» 


Sedum  spectabile, Bor. 


» roseum, .Scof. 
» pulchellum, AIicka. 
i » elegans, Lej. 
>» Clusianum, Guss. 
» nicaeénse, A//, 


xi 


(Sempervivum) decorum, Wed. 
glutinosum, Webb. 

canariense, Webb. 

blandum, orf, 


WvvV vv Yu vv vY 
. 
S 
S 


Amaryllidaceae. 


Agave pseudo-filifera, Ross. et Lanza. 


» 


| Deserti, Erge/m. 


YU VV VV VV Y VV VV YVY vV UV vv vv Vv vu vv v v v 


Schottii, Eng4m. 
lophantha, .Schzed. 

var. stenophylla. 

var. coerulescens,. 
univittata, /7aw. 
Beucarnei, Lem. 
xylonacantha, .Sa/m-Dyck. 
heteracantha, Zacc. 


asperrima, /acobi. dl 
atrovirens, Aarw. 


mexicana, Lam. 
americana, Z. ù i sa 
var. luteo-marginata. 
» » » vittata. 
var. mediopicta. 
var. vittata lutea, 
Franzosini, Bak. 


Ixtli, 


Latte 
«-- Agave sisalana, Perr. 

»  candelabrum, Tod. 
Bakeri, oss. 
decipiens, /7or£. 
multiflora, Tod. 


albicans, /acob. 
chloracantha, .Sa4n-Dyck. 
attenata, Salm-Dyck. var. latifolia. 


TI 


MEMO MMM 


» Cantula, Roxòd. 

5 Furcraea gigantea, Vent. 
Willemetiana, Roem. 
» Lindeni, /acobi. 

>» altissima, 7od. 

»  sobolifera, Cels. ex gente 
» tuberosa, Azf 
» 

» 

» 


v 


elegans, 7od. 
Bedinghausii, C. Aock. 
longaeva, Aarw. 
| Beschorneria tubiflora, Kunth. 
I yuccoides, C. Aock. 
> —_  multiflora, /7ort 


Aloineae. 


i I i DIS cia 

3 Gasteria angustifolia, Haw, 

» conspurcata, Haw. 
brachyphylla, Haw. 
decipiens, ae, 
candicans, 7aw. 


UONOVOV Vv Vv VV vv v 
w S 
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ci sarà 


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var. semiguttata, ai 
virens, Maw.” 
prolifera, Haw. 
postgenita, Schult. fil. 


AYA 


"> 


MOV UYU vv VU Vv VV vv 


v 


dg 


Alde 


ciliaris, Haw. 


» arborescens, /4/2//. 
» frutescens, .Sa/m-Dyck. 
» -abyssinica, Lam. 


» africana, MAM. 
» — plicatilis, 44. 
Apicra imbricata, Willd. 


» torquata, /7orf. 
Haworthia rigida, Haw. 
4 » hybrida, Haw. 


a, Pa, DA RL CÀ A dA gi DI, is 


Stapelia trifida, 7od. 
» mutabilis, Jacq. 
». Var. picta. 


M 
5 
tje 
E 
D 
tea 
dai 
nÀ 
IS] 
> 


conspurcata, IWi/d. 
bufonia, Jacq. 
anguinea, Jacg. 
atrata, 70d. 
ciliolulata, 704. 
variegata, £. 
marmotrata, /acg. 


LARA, DI, RA MI I, AN I 0 DI I 


geminata, Mass. 


v-- Euphorbiaceae. 


» alicornis, /7orf. 


È 


SIVVIIVIAV vv 
È 
> 


Euphorbia officinarum, £. 
s* » beaumierana, Hol, cfi i i 


» Echinus, 7700k. 
; >» mammillaris, £. 
i 2° caput-Medusae, £. 
» viperina, Hort. 
» anacantha, Az. : 
è » ornithopus, /acg. 
7 » = globosa, Sîms. i 
» mauritanica, £. ; 
SS » “Tirucalli, Z. 
>». aphylla, Zrowss. 
* e eSchimperi, Presi 
i <a laurifolia, Zam, a 
3 >» atropurpurea, 27ro0wss. 
9 * » piscatoria, Azt. 
>» _flavo-purpurea, Willk. 
Pedilanthus -padifolius, oif. 
+». carinatus, Spr. 


| Mammillaria longimamma, DG: 


Mammillaria Stella-aurata, 4/art 
ì » subechinata, .Sa/m-Dyck. pa 
» .  gracilis, Pfet/. 
: » -_ var. pulchella. 
Echinus, £g4m. 
’viridis, Salm-Dyck. 
hystrix, Aart. 
Donkelarii, ,Sa/n-Dyck. 
polyédra, Mart. 
var. laevior. 
polygona, .Sa/m-Dyck. 
cirrhifera, 4% 
var. longispina. 
subangularis, DC. 
angularis, Link. 
var. triacantha. ih 
var. brevispina. 
| var. crassispina. 
phymatothele, Berg. 
glauca, Dietr. i wo 
neumanniana, Zem. i a DA 


v 


“i 


UV MOI VV vw VV VV vv Vv Vw 


baie robustus, ‘Otto e VE 


» 


n XX —- 
| Cereus candicans, Gi//. 

» var, tenuispina. 
gladiatus, Lem. 
robustior, /7orf. 

var. candicans, /orf, 
lamprochlorus, Lenz. 
brachiatus, .Sa/m-Dyck. 
gummosus, Hor?. 
tephracanthus, Lib 
Ghiesbreghtii, Hor?, 
Tinei, 7od. 
subrepandus, Haze. 
azureus, Parm. 
peruvianus, 4/77. 

var. hexagona. 


stelltus Pfeif. 


var. tenelliana. 
iii Salm-Dyck. 
alacriportanus, Hort. Monac. 
validus, Ha. 


0 


ON N MN iv Ve v VV VV VV YV YV Vv V V %V Y v Y 


23 


ws 


i KXT —_ 
Cereus Dumortieri, Scheidew. 
» Cavendishii, 4/0nv. var. paxtoniana. 
» Martini, Zort. 
» platygonus, Horf. Berol, 


» tortuosus, Forbes et Otto. 

» Bonplandii, Parm. ex Pfeif. 
» triangularis, Haw. 

» var. picta. 


Ocamponis, ,Sa/r2-Dyck. 

» acutangulus, Horf. 2erol. 

»  variabilis, Pfeifi 

» var. obtusa. 

» formosus, Hort. ex Foerst. 

» xanthochaetus,. Resch6. 

» chalibaeus, Horf. Zerol, 

» serpentinus, DC. 

» splendens, ZHort. Angl. 
longispinus, Sala-Dyck. 
anguiniformis, 7077. 

. Mallisoni, /7ort. 


Mac Donaldiae, 700k. 
tratus, Lam. 

Echinopsis EC) Pentlandi, .SaZn-Dyck. 

var. Maximiliani. — x 
Miskyi, Labour. 
Eyri i et Otto. 
pon Der et Otto. 
‘oxygona, Pfeiff. et Otto. 
Bridgesii, Salm-Dick, 


MOMO Oy 
if 3 x 

S 

3 

n 


vv Vv vv w 


2 — xx — 
Echinopsis (=Cereus) multiplex, Pfeiff. et Otto. 
iter. pieta. 

» var. cristata minor. 
» auccariniana, Pfeiff. 
alo var. nigrispina 
» Muelleri, or? 
» Lagermanni, or, 
» 


Echinocereus (=Cereus) pentalophus, Lem. 
CAINE var. leptacantha. 
i TIA, era 

lankii, Palm. 


Poriisia Hort. ex Palm. 
Poselgeri, Lem. 

procumbens, Lem. 
Ehrenbergii, Englm. 
glycimorphus, /Hort. 

“ paucispinus, Hort. 


MUOIO UOVO vv Vv v 


— XXHI — 


Pilocerus (=Cereus) Royeni, /7ort. 
dì » hermentianus, Leni. 


» flaviconus, Hort, 
x » Curtisti, Salm-Dyck. 
» Consolei, Lem. 4 
flavispinus, Hort. i È 
» niger, Poit, 


polyptichus, Hort. È: 
euphorbioides, ew. 
virens, Lem. 
sublanatus, Foerst. 
tilophorus, Lem, 
» Bridgesii, Hort. 
È; Cleistocaetus (-=Cereus) Baumanni, Lem. 
Sha » colubrinus, Zeme. 
i » var. flavispina. 
» isogonus Hort. 
Myralocactu geometrizans, Console. 
var. pugionifera, Console. 
Pbiflicche hybridus grandiflorus, /7orf, 
>» var. erubescens. 


\ di de0ì, cara, SA, AGIO, Din, AIDA"; 


speciosa. 
General Garibaldi, 


Vu vv vv v 


Sa (LIV — 


Rbipsalis platycarpa, £/ez/. 


— Opuntia 


NO MM vv 


swartziana, P/ez/f. 
pentaptera, Pez/. 
paradoxa, .Salm-Dyck. 
conferta, Salm-Dyck, 
fasciculata, /7aw. i 
mesembryanthoides, 7/aw. 
Saglionis, Otto ex rt 
setulosa, 7orf. 
coccinellifera, Salm-Dyck. 


Todaroana, Console. 
leucotricha, DC. 

ar. fulvispina. 
crinifera, Salm-Dyck.. 


var. crassior. 
var. dactylicarpa. 
var. ilior, 


pseudo Tuna, Salm- Dyck 


Opuntia haemisphaerica, or? 


» 


e A A i La A ah LL) DDA Do 0 a Sk 6 e Sd al i a RE O dI 


— XXV — 


littoralis, Hort. 
occidentalis, Engelm, 
consoleana, Zem, 
Lorayi, /ort. 
albicans, .Sa/m-Dyck. n: 
polyantha, 77azw. 
maculacantha, C. A. Forst. 

nissouriensis, DC. 

sulphurea, G. Don. 
robusta, Wend!. 
maxima, Salm-Dyck. 
piccolominiana, /ort. 
flavicans, Lem. 
grandis, Pfeifh 
glaucescens, Link. 
caracassana, Salm-Dyck. 
triacantha, Sweet. 


diacantha, ort. 
candelabriformis, Hort. Monac. 
streptacantha, Lem. 
hyptiacantha, 7orf. 
Scheeri, Zorz 
spinulifera, Sa2n-Dyc*. 
olicacantha, Hort, Vindo3. 
rufida, Zrgelm. 
micr odasis, P/eiff. 

var. pulvinata. 

decumbens, .Salm-Dyck. 
camanchica, £rgelm. 
cymochila, Engelm. 
Rafinesqui, Ergelm. var. ae 
tomentosa, Salm-Dyck. 
pil) Haw. 


 Opuntia stricta, /Haw. 


Li 


» 


5) 


Wi RN vniaev VI Veg 


# 


x 


tuberculata, az. 
lanceolata, az. 
intermedia, Salm- Dyck: 
curassavica, J7//. 
aurantiaca, Z77d/. 
salmiana, Parm. et Pfeiff. 
fragilis, Haw. 

eburnea, Lem. 


corrugata, Hort. Angl. ex Salm-Dyck. 


ovata, Pfeif. 
vestita, Sa/m-Dyck. 
floccosa, Salm-Dyck. 
teres, /ort. 


Schikendaeutzii, Z/or?. 


subulata, Engelm. 
imbricata, DC. 


| arborescens, Zxgelm. 
tentata: Hort. Berol. ex Preif. 


FITTIAGII, Pr et Meno, 5 
Cf Coorsodk 


ANornpuess TeegruoranodDPY.” \VERCESNTIUSsRETROREANN> 


pren IFHoptoldmo<s pirimmaziiss. 


RE e 


Palermo — Libreria. Alberto Reber — Palermo. 


STUDI ALGOLOGICI 


Saggio di ricerche sulla biologia delle alghe, per A. Borzì. 


Fasc. 1°, in-4° di pagg. VII-120 con 9 tav. . Lire 25 — 

nt vii Parigi seg lone p. v. — Wlda (Tav. I) 

pag Ria eptostra nov, gen, (Tav. II) had È 17 — Ctenocladus 

nov. (Tav. HI-IV) pag. 27 — - Cladophora Ktz. (Tav. V) 

pag. 31— Piso ‘yfium nov.gen. (Tav. VI) pag. 71—-Xe entrosphaera 

nov. gem. (Tav. VII) pag. e nov. gen. (Tav. VII) 
pag. 99 — Aggiunte pag. II 


Fasc. 2°, in,40 di pagg. vaLusii con _ 22. tav. Lire 65 — 


Sommario: Chlorophyceae (fine) — Mischococcus De (Tav. X) 
12° — CHA lola Ad i: XI) pag. — Chara- 
. (Tav. XIV) p 


Protoderma K IV) pag. 245 
Entoderma Lagerh. (Tav. XV) pag. 291— Chloroclonium novi gen. 
(Tav. XXV-XXVI) pag. inni grin nov, gen. (Tav. 
XXVIL-XXV III) pag. 319 — Chaefopeltis Berth. a v. XXIX- 
XXX) pag. 329— G/oeotila Ktz. (Tav. XXXI) pag. 


Fasc. 3° Phaeophyceae e Cyanophyceae con 20 tavole 
circa (in corso di stampa) 
R. ISTITUTO BOTANICO DI PALERMO 
Contribuzioni alla Biologia vegetale 
edite da A. Borzì 


Vol. I in-8°, pp. VII-192 con 6 tavole, . . . Lire 12 — 
Volk. dL in. pp ie ni i tavole a L du 
Spegivon p Fasc. I.—A. Zancla, Po or pg anatomiche 


aculei, p. 1, tav. L-- 2A, rabella, @ 
pa sn dei colleteri eri, si Ta. sità II-IV.— A. Borzi, 
Note di biologia n pag. 29, tav. V-VIII: 1. Biologia flo- 
rale di alcune Gigliace Un tipo anemofilo delle Epacri- 
dacee. A Biologia della disseminazione di È sia africana, 
Germinazi semi delle Sali 


Germina- 
zione ‘degli Acheni d satana i Cotula “soronopi ifolia L.—6. Dai sulla 


biologia - 
Fasc. II. — P. Baccarini 34 Tev. sn Contributi di dba 
afia ed ce del Glinus lotoides, p. 81, tav. a XIV.-M.A, 


Mirabella, Swi tie delle radici aeree di Ficus, p. 13I. — 
nelle 
Pez) XV-XV 


"er racciano, I nettarii estranuziali le Bombacee, p. 197. ati 
VIII, SIC 


Palermo — Libreria Alberto Reber — Palermo. 


Edizioni proprie 
Lode 


= 
Lojacono Pojero M.— Zora Sicutir'© descrizione delle 
piante vascolari spontanee o indigenate în Sicilia. 
Vol. I, parte I*, Po/ypetalae-Thalamiflorae, con 20 
tavole in lit., in-4° di pag. XIV-234 (1889) Lire 
— Vol. I, parte II". Polypetalae- Calyciflorae, con 18 tav. 
in lit., in-4° di pag. XVI-312 (1891) . . Lire 
— sea dgr, Sg dei legumi del genere « Medicago », 
3 tav. lit., in-4° di pag. 27 (1891) . . Lire 
Tobias AÙ — Hortus botanicus Panormitanus, sive plan- 
tae novae vel criticae quae în horto botanico panorm. 
coluntur descriptae et iconibus aging Pal. 1876-91, 
in-fol. Vol. I (12 fasc.) vol, II (9 fasc.) . Lire 
Inzenca G.— Zunghi siciliani, centuria 1a con 8 tav. 


crom., in-4° pag. 89 (1869) . - Lire 
— Id. Centuria 2*, con 10 tav. crom., ineg° pag. 79 
(1879) 


DODERLEIN P. — Manuale ‘ittiologico del Mediterraneo, 
ossia simossi metodica delle varie specie di pesci ri- 
scontrate sin qui nel Mediterraneo e în particolare 
nei mari di Sicilia. Fasc. 1°. Bibliografia ittiolo- 
gica, in-8° di pag. VIII-67 (1881) . . . Lire 

— Fasc. x: Epibranchi, Elasmobranchi, in-8°, pag. sel 
(1881). Ù 

— Fasc, 3° Elaomobranchi À Bonap. (Cont) Bitvidei, 
in-8°, pag. 139 (1885) - Lir 

— Fasc, 4°. africa Acantotteregi ‘ Perciformi, ing*, 


pag. 188 (1890) . Lire 
— Fasc. 5°. Fis. Teleostei Acdntotteregi Pere iformi : 
in-8°, pag. 320(1891) . Lire 


ALFonso Spagna P.—Memoria sulla iottivatione degli 

agrumi in Sicilia, 1 vol. in-8°. pagg. 362 Lire 
— Monografia sul nocciuolo, 1 vol. in-8°, pag. XXXIX- 

496; con 25 tav. in cromolitografia, (1887). Lire 
Ross H.— /eones et Descriptiones Plantarum novarum 
vel rariorum Horti Botanici Panormitani , in-fol. 
“con 3. tav. .in native. (1898). Lasa pare 


È 
+ 
| 
| 


BOLLESTINO 


h ORTO BOTANICO DI PALERMO 


ANNO II. 


Fasc, IÎMT-IV (Luglio-Dicermbre 1898) 


PALERMO 
ALBERTO REBER 


1899. 


SOMMARIO DEL 3° e 4° FASCICOLO. 


Coltura ed usi dell’ Agave na all’anatomia dell’Ag- 

destis clematoidea.—Le pi nuove o rare descritte od illustrate nei 

lectus seminum e nell’ 20 panormitanus dall’anno 1856 al 1896. 

_ —Osservazioni fenologiche fatte nel 2° semestre del 1898. — Appen- 

dice IV: Erbarii, Biblioteca, Orto.— Indice dei lavori contenuti nel 
secondo volume. 


Il Bollettino del R. Orto Botanico di Palermo sarà 
53 pubblicato a fascicoli trimestrali di 3-5 fogli di stampa con in- 
e cisioni intercalate nel testo o con tavole ed appendici. Gli ab- 
n bonamenti sono obbligatorî per un anno. Le appendici al « Bol- 
lettino », che sono anche vendibili separatamente, saranno date 
gratis agli abbonati. 
Prezzo dell'abbonamento annuo 
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‘ ABIN: » IO — 

L’ Amministrazione riterrà come abbonate quelle 
persone cui fu spedito il fasc. 1° e non da esse re- 
spinto. 

Per domande di abbonamenti rivolgersi all’ Editore 

AL BERTO REBER — PALERMO. 

| Per #l cambio rivolgersi alla Direzione del R. Orto Botanico 
di Palermo. 


ni suore labii: s 
li del ia Orto botanico di Palermo 
PUBBLICATI 


DAL 
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ol. > se: con E tavole. 


P 


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A Bga grata 7 na a AT L, 5 SE LE) d 


h. ORTO BOTANICO DI PALERMO 


7.— Coltura ed usi dell’ < Agave Sisalana > 

8. — Contribuzione all’anatomia dell’ « ipa clematoidea >». 

9. — Le piante nuove o rare descritte od illustrate nei « Delectus 
seminum » e i «Hortus panormitanus » dall'anno 1856 


al 1896. 
10.—Osservazioni fenologiche fatte nel 2° semestre del 1898. 
Appendice IV.: 
Erbarii, Biblioteca, Orto. 
Indice dei lavori contenuti nel secondo volume. 


——— vofpos-— 


PALERMO 
ALBERTO REBER 


i 


1898. 


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7. COLTURA ED USI DELL’AGAVE SISALANA 


per A. Terracciano. 


I 


L’anno scorso fiorirono nel nostro giardino botanico due 
maestosi esemplari di Agave sîsa/aza (1), dando nascimento 
a circa 2000 piantine; giacchè è noto che tale 2adare, al posto 
ove produsse i fiori, seguita per alcun tempo a generare bul- 
billi, pei quali si moltiplica,— Nativa del Yucatan, fu scoperta 
dal Perrine e descritta nel 1875 da Engelmann e nel 1888 da 
Baker per varietà dell'A gave rigida Mill. (2), e da me non 
giustamente per Agave (=/aevis Tod.) anacant ha (3); ed 
a causa dell’ottima qu lità della fibra tessile, che si estrae dalle 
sue foglie, ben presto venne introdotta in Florida, a Key West 
e coste adiacenti, nelle isole Bahamas, ecc. ecc., formando la 
base di un commercio assai rimunerativo. 

Essa prospera a Palermo meravigliosamente, giacchè le piante 
da noi possedute hanno raggiunto un’ altezza di m. 2 ed una 
circonferenza di m. 3.75, per essere le foglie in media lunghe 


(1) Engelmann G.: Nots on Agave, p. 312, n. 14, in « The botani- 
cal works of the late George Engelmann , collected for Henry Shaw, 
edited by W. Trelease and A. Gray (Cambridge 1887)». si 

(2) Baker J. G.: Handbook of the Amarvllideae, p. 181, n. 65. 

(3) Terracciano A.: Le Agavi conosciute e descritte nell'ultimo d 
cennio, p. 26, in « Boll. R. Orto bot. dita n. I, 1897%, - casi 


digli teo di dC 


— 92 — 
da m. 1,50 ad 1,90 (1); epperciò potrebbe essere sostituita alla 
comune Zadara, su cui ha l’incontestata supremazia della fibra 
tessile e della maggiore rapidità di riproduzione. 

Dal punto di vista botanico, è una varietà a foglie inermi 
dell’Agave rigida, la quale, una tra le piante più utili e più 
variabili del genere e nativa del Messico meridionale e province 
di Vera Cruz, da lunga pezza viene coltivata a scopo ornamen- 
tale nei giardini della Riviera, di Napoli, di Palermo. Si di- 
stingue per le foglie ordinariamente lisce nei margini (di rado 
con scarsi e piccoli denti) e terminate da un aculeo bruno, va- 
lido, acuto, non decorrente, verdi di sopra e concave, quasi 
glaucescenti e tondeggianti nella pagina opposta, poco spesse 
ed abbastanza rigide, Quando fiorisce, emette uno scapo ramoso 
nel terzo superiore ed alto da 4 a 5 m., che si ricopre da nu- 
merosissimi fiori verdognoli, dei quali nessuno qui ha dato cap- 
sule con semi. Invece al loro posto, dopo appassiti, nascono bul- 
billi, che ‘cadono da sè medesimi allorchè si sono aperte le pri- 
me foglioline; e ne rinascono ancora, spesso perdurando in tale 
produzione per circa due mesi. Frattanto, e già prima della 
fioritura, dalla base della pianta escono rigetti, che rapidamente 
si sviluppano e che poscia, al luogo della madre morta , for- 
mano un gruppo fitto. 

© Dal punto di vista commerciale fornisce la migliore fibra 
tessile, che si conosca provenire dalle Agavi; e per ciò e per 
l'abbondante prodotto e per la facilità di coltivazione, si rac- 
comanda grandemente all’ industria. E questo R. Giardino bo- 
tanico, che vivamente s’interessa a riconoscere ed acclimare le 
piante, che più possano riuscire utili all'economia paesana, non 
può non richiamare ora su essa l’attenzione dei nostri agricol- 
tori e degli industriali, nella certezza che ben presto la colti- 
vazione della Sisal sia in Sicilia un fatto compiuto. 

È meraviglioso seguire come e quanto si sia interessato il 


. (1) Il caule è alto da m. 0,80 a 0,90 0 poco meno, con circa 80 fo- 
glie ; ciò però è dovuto alla buona esposizione ed al buon terreno in 
cui vi 


en. gr 

Governo inglese a diffonderla e renderla prosperosa nelle sue 
colonie : ed Honduras, Fiji, Florida, Grenada, Jamaica, Baha- 
mas, S.' Lucia, S.' Vincent, South Australia, East Indie, Uni- 
ted States, Trinidad, Turcks and Caicos Island, West Africa, 
Yucatan, ecc, ecc. contano oggi aziende per l’ estrazione della 
fibra di Sisal assai rimunerative,— Anche il Governo Germanico 
sta cercando di darvi forte impulso nelle sue colonie dell’Africa 
orieritale, e nel 1896 il Giirke pubblicava preziose ed utili no- 
tizie a tale uopo (1). ? 

Perchè da noi non facciamo altrettanto, quando le nostre e- 
sperienze ne addimostrano la possibilità ? La Sisal vive nè più 
e nè meno che là e come la comune Agave americana, volgar- 
mente Zabara, la quale non si presta bene all'estrazione della 
fibra tessile a causa delle numerose spine di cui sono armati 
i margini delle foglie e perchè queste non raggiungono mai la 
lunghezza di quelle. Non differenze adunque di clima e non di 
terreno o di esposizione—amando del pari terreni sterili ed e- . 
sposizione al sole; — vantaggi invece di produzione e di raccolta 


e di smercio. 
II. 


Giova intanto qui riportare sommariamente quanto dagl’in- 
glesi è stato praticato, desumendolo dalla pubblicazione perio- 
dica del R. Giardino botanico di Kew (2), che in questi giorni 
è stata pure compendiata dalla Semaine horticole (3). 


ca (1) Giirke M.: Notizen iber den Anbau und die Gewinnung der Fa- - 
sern der Agave—, Fourcroya - und Sanseviera-Arten, in « Notizblatt. 
de Kèònigl. botanischen Corsa or Museums zu Berlin » n. 4, p. 135- 


© Bulletin of miscellanous information of Royal Gardens Kew.—Se 
ne riscontri l’indice ages contenente i lavori comparsi - 1887 al 
1896 e pubblicato col n. ia 

(3) La semaine ‘orticole # revue des cultures coloniales, III, 1899, 
dal 1° gennaio in poi, nella rubrica « Plantes economiques ». 


Quantunque di continuo se ne facciano delle nuove piantagioni, 


» Da. 94 spo 

1.-L'Agave sisalana, molto coltivata in Florida ed in 
diverse altre regioni, fornisce una materia tessile di primo or- 
dine, la così detta Cazape di Sisal, che si ottiene decorticando 
le foglie. Fra tutte le Agavi, ha il gran vantaggio di potere 
essere piantata nei terreni aridi e pietrosi, che non potrebbero 
essere utilmente impiegati ad alcun’ altra cultura. Nelle isole 
Bahama diede luogo ad una esportazione pel valore di 30000 
lire nel 1893, quando la sua cultura vi occupava una superfi- 
cie di 6800 ettari di terreno. Si calcola che , piantando circa 
2000 piante ad ettare (numero che è preferibile di non sorpas- 
sare per non tener troppo ristretta la piantagione), da ciascuna 
pianta può ottenersi presso a poco un chilogrammo di fibra, 
cioè 1800 a 2000 chilogrammi per ettare. La produzione della 
Canape di Sisal anche nel Yucatan costituisce un'industria im- 
portantissima ; e noi tragghiamo da una relazione del sig. A. 
Pierce, vice-console a Merida , fatta e pubblicata nel 1892 per 
ordine del Ministero degli affari esteri d'Inghilterra, le seguenti 
indicazioni : 

« Una pianta di Sisal dura in vita circa quindici anni, secondo 
generalmente colà si afferma, e se ne calcola la produzione in base 
a 45 chilogrammi per ogni 17 metri quadrati. Ordinariamente 
fa uopo aspettare cinque anni prima che i bulbilli piantati co- 
mincino a produrre ; sopra un terreno buono il ricolto si fa 
dopo 4 anni 0 poco meno, in quelli rocciosi dopo 6 anni e più. 
Tali calcoli sono basati su esperienze comparative fatte pian- 

tando i bulbilli allo stesso modo nelle due sorta di terreno 5 
con le piantine d'un’ altezza di 45 a 50 cm.. La Sisal in ter- 
reno fertile produce una fibra più lunga e più sottile, ma in 
minore quantità. — Si conoscono qui sette specie di Agavi di 
cui due solamente, facili a distinguersi, vengono coltivate: l’una 
detta dagli indigeni Jacqui, o Canape bianca dal colore verde- 

chiaro delle foglie, quasi argentee ai raggi solari, e l’altra Vaxqui 


| dalle foglie verde-carico. La prima è coltivata quasi dappertutto; 


. la seconda in piccola quantità, massime nelle regioni orientali. 


| la superficie coltivata, attualmente di circa 260 ettari, non può 


10006 balle; e in totale nei tre anni 1889-91, 20296 balle, — 


molto aumentare, giacchè le vecchie piante muoiono a poco a 
poco; potrebbe accrescersi solo in seguito alla immigrazione, che‘ 
d’altra parte è difficile a causa degli eccessivi calori del clima. — 3 
La produzione massima dell’Yucatan non può quindi oltrepas- È 
sare le 400 a 450000 balle, di 160 a 170 chilogrammi l’ una. # 
La pianta può moltiplicarsi per semi; ma tal procedimento non | 
è stato mai seguito per l'estrema sua lentezza, e quindi si im- ) 
piegano sempre bulbilli ». Ma 

Il South American Journal scrive, che la maggior parte ig 
della fibra prodotta nel Yucatan è spedita a New-York, e che ni 
l'esportazione vi si è sviluppata così considerevolmente, che, 
mentre nel 1875 il valore totale secondo i documenti della do- 
gana non oltrepassava i 710124, ascese nel 1889 a circa 6872593 
dollari, come dal seguente quadro : 


.. 1.166.504 dollari | 1884. . ‘4.165.020 dollari | 
AIUDITIT5 » 1885. . 3.988.79I » 
- 1.495.467 » 1880"... 2.G30. 016 » 
‘ 2.284.389 » 185%... 3:001,028 ...® 
s:3,672,104 »- 1888. . 6.220.460 » 


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Secondo le statistiche americane del sig. Crocker citate nel 
Monthly Circular dei sigg. Ide et Christie del 15 gennaio 1892, 
il totale dell’ importazione della Canapa di Sisal fa: nel 1889 
di 237736 balle, nel 1890 di 230800 balle, nel 1891 di 237700 
balle. Su questo ultimo numero solo 1’ Inghilterra importò per 


$ 2.— Nella Florida le culture dell’ Agave sisalana rimon- 3 
tano al 1836 e 1837, quando ve le introdusse il D." Perrine. 
È utile di and da una recente relazione Datpiae dal me 


ia 


nistero dell'Agricoltura degli Stati Uniti e scritto dal sig. Char- 
les R. Dodge, le seguenti notizie : 

« Walker mi fa sapere che la Sisal fu la prima volta intro- 
dotta dal Yucatan nel 1837; alcune piante vennero spedite dal 
Giardino, botanico di Cuba. Allorchè tali piante incominciarono 
a moltiplicarsi, i funzionarii del Fort Dallas, all'imboccatura del 
Miami, raccoglievano sovente i giovani rigetti, e li spedivano 
al Nord per la cultura in serra, e in altre parti dove erano col- 
tivati a scopo ornamentale. 

Ne conseguì che la pianta fu introdotta in molte nuove lo- 
calità della Florida, dove essa non tardò molto ad impiantarsi; 
quelle stabilite ad Indian Key si moltiplicarono con prodigiosa 
rapidità. L’Agave così introdotta nella Florida vi si diffuse pron- 
tamente e sovratutto nella parte centrale del paese, dove i primi 
coloni usavano sovente piantarle nei loro giardini a scopo d’or- 
namento. i 

Ci pare interessante ricordare questi fatti, perchè mostrano 
che la Canape di Sisal continua a svilupparsi e si diffonde mag- 
giormente, a dispetto degl’incendî, della vegetazione spontanea 
e della mancanza di cura, là ove ogni traccia di cultura antica 
è da lungo tempo scomparsa. 

Il D." Engelmann descrive d’ un modo assai completo la 
forma Yaxci (Agave rigida var. sisalana), sicchè non v'ha al- 
cun dubbio sulla sua identità. Il D." Pary, che fu botanico ad- 
detto al Ministero dell’Agricoltura, trovò la pianta in piena fio- 
ritura à Key West e nelle isole adiacenti nel febbraio del 1871, 
e descrive le foglie d'un verde pallido ma non glauche, lunghe 


| m. 1,20 ad 1,80, larghe da 10 a 15 cm., coi margini general- 


mente lisci, ma talvolta con denti ineguali e tal’altra fortissimi 
ed acuti. —Tale la pianta introdotta in Florida dal D.r Perrine 
per la produzione della fibra tessile e che il D." Engelmann 
considerava come la più utile delle Agavi tessili. Ed è questa 
la forma che io ho incontrato su tutta la costa meridionale 
della Florida, dal cap. Canaveral sulla costa orientale sino a 
Charlotte Harbour, sulla costa occidentale o costa del golfo, 


comprese molte fra le piccole isole, 


La più importante azienda visitata su questa parte della 
costa si trovava a circa un miglio sotto la stazione della via 
ferrata e di Wharf de Jupiter. Vi erano Agavi della varietà li- 
scia ed a spine; molte avevano scapi ricoperti di fiori. A Juno, 
dieci miglia quasi verso sud, in alto dal lago Worth, era un’al- 
tra piantagione di circa 100000 piante appartenente al sig. A. 
M. Fields, appassionato per tale industria. Però il 50 °/ non 
sono di Sisalana, sebbene d’una specie riscontrata poi su molti 
punti lungo le coste orientali ed occidentali e nelle piccole isole, 
probabilmente l’ Agave mexricana. 

Ad Addison Landing, presso Cutter, il sig. Addison esti- 
mava a circa 15000 le piante costituenti la sua coltura, tutte 
provenienti da poche piante che venticinque anni innanzi tro- 
vavansi in quella stessa località, La prima piantagione fu fatta 
da Charles Howe, socio con il D." Perrine, Egli aveva piante 
d'ambedue le varietà, spinosa e liscia; ma quest’ultima è quella 
che si propaga più rapidamente, come io stesso ho potuto os- 
servare in questo terreno, dove le piante della varietà spinosa 
sono assai poco numerose. 

Di là mi sono rivolto al sud, ma non ho trovato nulla di 
speciale interessamento sino ad Upper, e Mettecombe Key, dove 
esistono le più superbe piante che mai abbia incontrato nel mio 
viaggio. In una foresta, dove era quasi impossibile di penetrare 
senza lacerarsi gli abiti e la pelle, ne vidi di magnifiche, la cui 
cima sorpassava di 60 cm. l'altezza di un uomo ». 

$ 4.—Nelle isole Bahamas è del pari estesa questa cultura. 
Nel Bulletin du Département botanique de la Jamaique (ottobre 
1891) il sig. James M, Rae pubblicò una relazione degna di 
essere studiata per importanti notizie sulla cultura e sulla mol- 
tiplicazione della Sisal, sull’andamento dell’azienda, ecc. Egli al- 
lora calcolava a 2500000 le piante coltivate, da potersi aumen- 
tare di circa 2000000 nei sei mesi a, a causa dei nu- 
merosi sigetti disponibili. 

Ecco le testuali parole : 

« Gli abitanti d’Abaco, Harbour Island, Long Island, Bum 
Cay, Exuma et Grand Bahama, isole in cui si coltiva di più 

13 


la Sisal, hanno da lunga pezza l’abitudine di fabbricare una pic- 
cola quantità di corda per gli usi domestici con la fibra estratta 
dalle foglie di Sisal maciullandole prima e poi facendole ma- 
cerare, 

Il centro di tale industria è Abaco. 

Il sig. J.J. Johson possiede ad Hole nel Wall 81 ettari con 
130000 piante, di cui alcune, piantate circa due anni avanti, a- 
vevano foglie lunghe quasi un metro; un’altra ne ha ad East, 
Creek, Little, Harbour, con 21000 piante; ed una terza a Witch 
Point con 31000 piante. Tra i filari di Sisal coltivasi anche il 
Cotone. 

La Bahama Fibre C.0, il cui direttore è Abbott, possiede una 
piantagione di 73000 piante a Broad Creek, ed una di 62000 
a Joc Creek. 

La Munra Fibre C.9, diretta da T. Trumble, cominciò a pian- 
tare nel 1889 e possiede attualmente 654000 piante a Cocoa 
Plum Creek, e 7000 a Black Sount ; tale azienda ha cinque 
macchine Death ed Ellwood, messe in moto da un generatore 
della forza di 15 cavalli. Mi si è detto che il reddito in fibra 
netta era del 4 °/,; però quando si avranno macchine più per- 
fezionate senza dubbio alcuno il reddito in buona fibra sarà di 
gran lunga superiore ». i 

stesso Mac Rae ricorda la piantagione di Marsh Har- 
bour di proprietà del sig. Benjamin E. Roberts, come la più 
bella che avesse mai visto. Si estende per 56 ettari con 107000 
piante; il proprietario vi aveva fatto tagliare 47000 rigetti, re- 
standogliene ancora da cavare altri 25000. Tra i filari di Sisal 
erano piante di cotone, 

$ 5. —Anche nella Giamaica è stata introdotta ed acclimata 
la Sisal. Il governatore Sir Henry Blake si è molto interessato 
a questi tentativi ed una piantagione d’Agave è già sorta ad 
Hope Gardens; vi prosperano 20000 piante, ed il direttore del 
dipartimento botanico fornisce rigetti in grande quantità a chi 
voglia intraprendere tale industria. 

V' ha nelle pianure della Gamaica grandi estensioni di ter- 
reni in pianura, e provvisti di comunicazione, come si conven- 


tt. 

gono alla cultura della Sisal; se gli abitanti avessero saputo pro- 
fittare di tale circostanza sette od otto anni avanti, avrebbero 
goduto i beneficî del prezzo elevato, cui è giunta in questi ul- 
timi tempi la fibra bianca per cordami, così come gli abitanti 
del Yucatan. 

La relazione del dipartimento botanico di Giamaica del 1889 
dà le seguenti notizie : 

<« Nell'isola molti domandano piante di Sisal. Tre anni fa, 
io ho cercato di farne venire dal Yucatan, ma quei piantatori 
sono così gelosi di conservare il monopolio di un commercio 


che li arricchisce, che non mi fu dato di poter ottenere più di 


una dozzina di esemplari della specie coltivata (Agave rigida 
var. elongata); e ciò a mezzo del segretario coloniale che of. 
ficiò il vice-console britannico di Progreso. 

Un'altra varietà (Agave rigida var. sisalana) coi margini 
sprovvisti di spine coltivasi da qualche anno alle isole Baha- 
mas, dove probabilmente fu introdotta dalla Florida. S. E. Sir 
Henry Blake, allora governatore delle Bahamas, presentò nel 1886 
un saggio della fibra all’Esposizione delle colonie e dell'India. 
Un esperimento su tali fibre, estratte con la macchina ‘Kennedy, 
fu fatto da L. Mackinnon nelle officine delle strade ferrate; e si 
constatò che esse possono rendere servigi eguali a tutte le al- 
tre qualità di fibre sinora usate, col vantaggio anzi che l’estra- 
zione esige minore spesa di mano d’opera, perchè le foglie pre- 
sentano i margini lisci, Il governo delle Bahamas ha interdetta 
l'esportazione della pianta, colà designata col nome di ita ; 


durante un periodo di tre anni; ma fortunatamente si è potuto. 


procurare più di 20000 piante alle isole Turks e creare la pian- 
tagione di Hope Gardens ». i . ; 
Infine il Bollettino del dipartimento botanico annunziava in 
ottobre 1891, che il Governo, ad incoraggiare le piantagioni di 
Sisal, faceva venire dalla Florida 25000 piante della stessa va- 


rietà coltivata alle Bahamas; e queste oltre alle 51000 già date. 


ai piantatori e le 20000 coltivate ad Hope Gardens. 


$ 6.— Nell’ Honduras inglese, per la vicinanza al Yucatan, 


i due paesi non essendo divisi che dal fiume Hondo, le piante 


‘i #& 
di Sisal sono abbondantissime. Al nord della colonia, nelle vi- 
cinanze di Corosal ) dove il clima è analogo a quello del Yu- 
catan, sono stati fatti tentativi di piantagioni. Sir Alfred Mo- 
loney inviò a Kew dei saggi di foglie delle due varietà di Si- 
sal e di fibre estratte colà da quelle foglie. Le fibre arrivarono 
un po’ malandate, poichè imballate in foglie verdi, che durante 
il viaggio avevano fermentato ; tuttavia la relazione di Ide e 
Christie del 17 dicembre 1891 è favorevole, e suona cosi: « Dal 
punto di vista commerciale noi non facciamo una grande diffe- 
renza tra la varietà bianca e la verde, Ambedue costituiscono 
una fibra di eccellente qualità, analoga alla Canape di Sisal, 
ed in questo momento si venderebbe facilmente a Londra al 
prezzo di L. 491 a 515 per 1000 chilogrammi, A nostro av- 
viso si dovrebbe poterla preparare in modo da ottenerne un 
migliore colore, ciò che permetterebbe di venderla a un prezzo 
maggiore. Il colore ha una certa importanza in quella che chia- 
masi Carape bianca. Il mercato di Londra sino ad ora ha ri- 
cevuto solamente piccoli lotti di Sisal dalle Bahamas, ma in 
generale il loro colore e la loro preparazione erano eccellenti , 
ed i produttori dell'Honduras inglese dovrebbero curare molto 
questi due punti ». : 

A Trinidad del pari è stata introdotta, e la relazione del 
direttore di quel R. Giardino botanico, nel 1891, dice così: 

« Durante l’anno dai fratelli Reasoner di Manatee (Florida) 
abbiamo ricevuto 10000 bulbilli di Agave rigida var. sisalana, 
e 2000 da altri. Di questi 7700 distribuiti a diverse persone 
che li chiesero , gli altri sono ancora in giardino, In tale nu- 
mero figurano 1000 piante requisite per Tobago e 2000 inviate 
al Dépòt des Convicts. 

Le piante sono arrivate in ottimo stato; esse sono bulbilli, 
cioè piante senza radici. Piantate molto vicine le une alle altre 
per comodo di coltura, tosto che emisero radici furono ripian- 
tate con maggiore spazio. Hanno sinora vegetato molto bene ». 

$ 7.— Nelle isole Windward fu il governatore generale Sir 
Walter Huly-Hutchinson che ha introdotto le piante di Sisal. 
Nella stazione botanica di Grenada il direttore della colti- 


RAZIONI, TRI 
Pat d doi 


— I0I — 
vazione scrive nel Bollettino del settembre 1891 che vi erano 
80 are circa piantate a Sisal. « Le Agave sono state piantate 
col metodo di Stoddart, cioè con ‘una distanza di m. 3,60 fra 
i le linee e m. 3 nelle linee sopra un pendio roccioso esposto ad 
A ovest e ben soleggiato. Ad ombreggiare maggiormente la metà 
3 della piantagione si fece la prova di seminare una fila di grano 


turco tra le linee di Agavi; ed è interessante notare che le . 


piante così ombreggiate hanno vegetato molto più rapidamente 
n di quelle prive di ombra. Donde pare che, quantunque la pianta 
di Sisal sia estremamente rustica e non cerchi ombra nè nel 
paese natio e nè nelle isole ove è stata acclimatata, la sua cul- 
i tura qui abbia giovamento da un poco di ombra, massime du- 
| rante qualche mese al principio della sua vegetazione ». 
Nella relazione del direttore di coltura alla stazione bota- 
«a nica di S.' Vincent, 1° agosto 1890, si legge che: « 2000 piante 
“I di Sisal, probabilmente Agave rigida var. sisalana , si ebbero 
Ì dalla Florida. Di queste 130 si trovarono malandate e 1600 fu- 
rono distribuite, le altre 270 vennero poste nel giardino bota- 
nico, dove le più grandi sono state collocate nel terreno che a- 
| vevo più adatto per loro e le altre a vivaio per essere trapian- 
tate più tardi». 1 
A proposito della introduzione di Sisal a S.t Vincent, deve 
notarsi che nel mese di agosto 1890 il direttore del Giardino 
botanico di Trinidad, J. H. Hart, aveva richiamata l’attenzione 
sull'esistenza a S.° Vincent di un’Agave molto affine ad una, 
che può considerarsi come forma selvatica di 4. rigida. Essa 
era munita di spine e dava fibra eccellente; degli esemplari tro- 
vansi ora in coltura a Kew. Certamente è molto vicina alle 
piante di Agavi tessili, ma ha corte foglie, di rado più lunghe 
dei 40 ai 60 cm. Dal portamento ricorda molto l’Agave excelsa 
di Jacobi. Dacchè le sue foglie sono corte e spinose, verosimil- 
mente essa non sarà mai ricercata nei luoghi ove si può avere 
il Zita a foglie lunghissime ed inermi delle Bahamas e della 


Stata ancora segnalata nell’ isola Barbados e deve egualmente 
ritrovarsi nelle altre isole delle Antille. 


Florida (A. rigida var. sisalana). La specie di S.' Vincent è 


© 4 dA 
SERRA E 


«—-- 102 — 
Nella relazione del direttore delle culture della stazione bo- 
tanica di S. Lucia per l’anno 1890 è detto che: « per favorire 
lo sviluppo dell’industria tessile nell’ isola, il governo ha inco- 
minciato dal fare importare dalla Florida 5000 piante di Sisal. 
Queste giunsero in buono stato e furono subito messe a vivaio, 
per farle sviluppare prima di piantarle a posto. Se ne sono già 
vendute 700, e vi ha altre richieste di cui una per 1000 ed 
un'altra per 600 piante». 

$ 8.-—Nell’Africa occidentale ancora e più recentemente nel 
Transwaal è stata introdotta quest Agave. Nel 1890 già il Giar- 
dino botanico di Kew riceveva dal Ministro delle Colonie alcuni 
saggi di foglie d’ un'Agave proveniente da Sherbro nella colo- 
nia di Sierra Leone. Spettavano essi ad una delle tante forme 
dell'A. rigida, cioè con piccoli denti neri distanti fra loro e la 
spina terminale così caratteristica della specie, di tessitura sot- 
tile e di colore verde glauco. 

È possibile che se ne trovino in altre colonie dell’Africa oc- 
cidentale; intanto giova notare che la sua presenza colà mostra 
sino a qual punto alcune piante del nuovo mondo si sono estese 
pel vecchio anche nelle parti meno accessibili. 

Da notizie favoritemi dal D." K. Dinder, già botanico del 
Giardino Hanbury alla Mortola , la Sisal è stata introdotta in 
Egitto. Egli stesso sulla metà del 1897 partiva per Namaqua- 
land ad impiantarvi culture per estrarne fibre tessili. 

$ 9.— Anche recentemente dal Giardino botanico di Kew 
furono mandate piante di Sisal ai giardini botanici di Madras, 
Singapore, Ceylan, Mauritius; e solamente nel 1892 circa 1000 
a quello di Calcutta. Dappoi in qua il governo dell’ India ha 
fatto sforzi per averne una grande quantità allo scopo di stu- 
diarle e diffonderle nelle diverse parti dell’ India. 

si Se John Thurston ha fatto inviare diverse specie di Agave. 
| che producono fibre tessili alla stazione botanica di Suva nelle 
| isole Fiji. Malgrado il lungo viaggio, arrivarono in buono stato 
“e dalle notizie ricevute pare abbiano vegetato in modo assai 
| soddisfacente. 


III. 


In quanto ai metodi colturali ed ai dati commerciali , per 
essere più coscienziosi e precisi, riassumeremo prima la parte 
della citata relazione del sig. Pierce, la quale riguarda quanto 
si pratica nel Yucatan, uno dei più importanti centri sisalofili 
del mondo. 

$ 1.—Egli dice, che le piantagioni si fanno allorchè i bulbilli 
hanno foglie lunghe 45 a 50 cm., e le piantine sono così poste 
in linee dritte, tra cui corrono dei sentieri in direzione est-ovest 
(ciò più per consuetudine che per una qualsiasi ragione). Se ne 
contano 96 per ogni 17 mq.; un tempo però se ne ponevano 
solo 64, sicchè l’aumentato numero di 96 è stato la conseguenza 
dell’accresciuta industria e deve considerarsi come un massimo 
da non oltrepassare, se vuolsi che le piante crescano bene e la 
coltura col ricolto sia facile. x 

Come si è già detto, i terreni che meglio si convengono a 
tal pianta sono i rocciosi, e la sola preparazione, cui devono an- 
dar soggetti prima di porvi le Agavi, consiste nel ripulirli de- 
gli alberi e delle piante che mai vi si trovassero. Così ripu- 
lito il terreno vi si semina del grano turco a causa della rapi- 
dità di vegetazione; frattanto il coltivatore ha il tempo di cir- 
condare con siepi il suo terreno, e quindi dopo il raccolto del 
frumentone pianta le Agavi. 

Nella maggior parte di siffatte piantagioni sono state isti- 
tuite delle piccole strade ferrate a scartamento di 50 cm.; il 
materiale. ferroviario in gran parte è venuto dalla Francia e dal 
Belgio, sistema Decauville.—Due volte per anno, talvolta tre, il 
terreno è rimondato dalle cattive erbe ; operazione questa ne- 
cessaria, perchè le erbe guastano e rallentano la crescenza del 
Sisal, s di 

Non vi han regole ben determinate relative all’epoca delle 
tagliature delle foglie; la pratica insegna meglio. — Quanto al 
modo di tagliarle ecco il procedimento; il primo anno della pro- 
duzione si prende, a partire dalla base, qualche foglia su cia- 


— 104 — 

Scina pianta; è così d’anno in anno si arriva sino a 24 per 
pianta. Se si è obbligati a tagliarne un più gran numero, questo 
non deve oltrepassare il 12 in una volta sola, poichè le piante 
allora morirebbero in breve tempo. Dall’altro canto non si possono 
lasciare le Agavi con le foglie quando sono mature. Queste ta- 
gliate, la pianta seguita a produrne; e l’osservazione porta che 
le piante, su cui tagliansi regolarmente molte foglie, durano da 
15 a 18 anni in produzione continua. La pianta vien distrutta 
dopo che ha emesso dal centro un lungo scapo firifero, giacchè 
dopo essa non produrrà più foglie. Lo scapo dà fiori-seguiti da 
semi, che non vengono però mai utilizzati. Invece per rinno- 
vare la piantagione senza nuove spese e per non modificarne 
la forma, si ha l'abitudine di collocare ai piedi di ciascuna 
Agave, giunta ai tre quarti della sua esistenza, una piccola pian- 
tina che sia poi in grado di produrre al momento che l’ altra 
è morta. 

Circa il miglior mezzo di piantare i rigetti, le opinioni sono 
diverse. Generalmente raccolgonsi nelle stesse antiche piantagioni, 
e si pongono subito in posto nelle nuove; tuttavia si è provato 
di tenere, innanzi di piantarli, i rigetti ammucchiati per circa 
due mesi all’aria libera, disponendoli in modo che la loro base 
conformata a cipolla e donde nascono le radici sia esposta a 
| tutto l’ardore del sole. Ciò parrebbe aver dato risultati soddi- 
sfacenti. Al momento di metterli in posto, si ripulisce il tuber- 
colo , si tolgono le radici morte e le foglie secche. In seguito 
a tale trattamento essi sembrano aver molto sofferto e nei primi 
due anni hanno un aspetto piuttosto triste, tanto da crederli 
completamente disseccati, Ma dal terzo anno in poi cominciano 
a vegetare con tal vigore da sorpassare quelli piantati così co- 
me vennero tolti dalle piante madri. Maggiore quindi è il nu- 
mero , la grandezza e il volume delle foglie. 

I coltivatori che non hanno piante adulte per cavarne ri- 
getti, se li preparano, riservando un terreno speciale per vivaio 
di piccole piantine o per mettervi semi; si piantano in linee, 
ad 8 o 10 cm. di distanza, con uno spazio di 25 a 30 cm. a 
seconda della forza delle piante. Trapiantando le piante da se- 


= 105 — 


mi, se ne tagliano le radici; al modo istesso che già si è detto, 
è bene lasciar tali giovani piantine una o due settimane espo- 
ste al sole prima di piantarle. Di tanto in tanto, e sol quando 
basti per impedire che la terra troppo si dissecchi, conviene 
innaffiarle. 

L’apparecchio che è più generalmente usato per estrarre la 
fibra è la raspa circolare di Death et Ellwood di Leicester com- 
pletata in diverse altre parti; ma da un pezzo in qua i pian- 
tatori comperano solo la parte principale, la raspa, che ha un 
metro di diametro, 20 cm, di larghezza di faccia e 37 mm. di 
spessore. Avendo l’ industria della Canape di Sisal preso un 
grande sviluppo, i piantatori sono stati costretti a cercare pro- 
cessi più rapidi per estrarne la fibra. La raspa circolare, di cui 
sopra è parola, è manovrata da due uomini, e può lavorare 
circa 9000 foglie al giorno.—Da poco tempo nelle grandi cul- 
ture si sono introdotte le macchine Prieto, Villamor e Thébaud. 
Ecco intanto un quadro comparativo dei risultamenti ottenuti : 


Antica Stephens 
mac- Prieto |Villamor lo) 
china Thébaud 


Prezzo della macchina resa sul 
boetb: “ii lano ha 859 22,920 | 14,280 | 38,200 


Prezzo per collocamento. . >» 95 7,640 | 3,820| 9,500 
Forza necessaria (in cavallo va- 

pote); uni um I14/ 16 18 20 
Numero di operai necessarî. » 3 5 4 DS) 


Numero delle foglie lavorate in 
IO ore PERI EREDI MIAT TI ENG SME I 9,000 100,000 50,000 | 100,000 


Rendita in canape di buona qua- 
RE - 


90 85 90 » 
Rendita in qualità inferiore » n TO 5 15 
Perdita di fibra, di corteccia, ecc. | 10 5 5 5. 


O PNE CERA 2) PUN N ia sa) CORE ti 


i #00 — 


La fibra fabbricatà con le macchine Stephens o Thébaud si 
vende negli Stati uniti da 5 a io cent. il chilogramma in più 
di quella ottenutasi con le altre. Quella, mescolata con qualità 
itiferiore o poco pulita, si vende il 25 al 50 0/, in meno. 

Indipendentemente dal sistema di macchine usate, le spese 
ordinarie si tipartiscono così : 

Un operaio, che taglia. 200 foglie per giorno, è pagato in 
ragione di 25 a 95 cnt.—Per trasportare le foglie dalle piante 
alla macchina si fa uso di muli o di tramvai; quattro uomini, 
ciascuno pagato in ragione di L. 1,90 al giorno, possono tra- 
sportare 120,000 foglie con un tramvai. Anche un muletto può 
tirare un vagone con 3000 foglie e fa in media cinque volte 
lo stesso percorso al giorno secondo la distanza. Il mulo costa 
circa 75 cent. per nutrimento al giorno; ed occorre un mulat- 
bere è L. 145: 

Gli uomini che si occupano del disseccamento della fibra 
dopo l’ estrazione e che la trasportano disseccata allo strettojo 
per l'imballaggio hanno di salario L. 1, 90 al giorno, se il ser- 
vizio è fatto con tramvai ed occorre un uomo per 20000 foglie; 
ovvero L. 1,95 al giorno, se il trasporto è fatto a mano ed oc- 
corre un uomo per 10000 foglie. L’operaio che toglie i residui, 
la polvere, ecc. guadagna L, 1,45. Chi dirige il funzionamento 
della macchina è pagato in ragione di L. 76 a 152 al mese, 

e grandi aziende vi è anche un capo operaio a L. 1,90 al 
giorno. La ferrovia portatile, larga 50 cm., costa L. 5350 in 
posto; un vagone; che può contenere 3000 foglie, L. 375. 

La fibra è è compressa in balle a mezzo di pressoi, che fun- 
zionano a mano o con forza idraulica;—Le balle pesano da 160 
a 200 chilogrammi, con un volume di circa 600 dmc., che si 
riduce a 530 col pressoio idraulico. Tale operazione suol farsi 
a parte e si paga 38 a 57 cent. per balla secondo il sistema 
usato; si comprimono 4 o 5 balle al giorno.—I pressoi a vite 
costano L. 950 a 1900 in America; quelli idraulici fabbricati 

in Inghilterra da L. 11500 a 12000. 

Le corde per attaccare le balle sono fatte sul posto con fi- 
bre di qualità inferiore, e gli uomini adibiti a ciò ricevono li- 


— 107 — 
re 0,95 ad 1,90 al giorno; per ogni balla occorrono 39 a 35 
metri di corda, del peso circa di Kg. 2. 

Il capo dell’ azienda guadagna L, 115 a 230 al mese; e le 
spese dell’amministrazione variano da L. 190 a 380. 

Per combustibile delle macchine s’impiega il legno che tro- 
vasi sul posto. Per l’estirpazione delle erbe le spese sono circa 
di L. o, 75 per ogni 17 mq. 

$ 2,—Molte però delle cose praticate nel Yucatan non pos- 
sono trovar da noi applicazione; epperciò, comparando i modi 
di cultura usati recentemente nelle varie regioni dell’ Africa e 
già da tempo nella Florida (le cui condizioni flòristiche hanno 
tanto intimi rapporti con la nostra flora siciliana), accenniamo 
qui le norme generali, che presumibilmente dovrebbero seguire 
i nostri agricoltori, cui venisse vaghezza d’iniziare le culture di 
Sisal. Ben s'intende che questi sono dati sempre approssimativi, 
che possono subire variazioni più o meno grandi, a seconda 
del terreno prescelto e del modo di educare le piante, In ogni 
modo le esperienze condotte in questo Giardino botanico ten- 
dono solo ad assicurare categoricamente che: l’Agave Sisalana 
trova în Sicilia condizioni di esistenza non gran fatto dissimili 
da quelle che sono in Florida ad altre regioni, ove felicemente è 
stata introdotta, e quindi può essere adibita o a farne estese pian- 
fagioni a scopo industriale od a ricingere î campi e rinsaldire gli 
spalti invece della comune zabara.— Così, se mai il nostro con- 
siglio fosse benevolmente accolto, ancora una volta l’ Orto bo- 
tanico di Palermo ben meriterebbe della pubblica riconoscenza. 
Fu di qui che uscì un tempo e si diffuse nell'isola il Citrus mobilis 
(mandarino) insieme con tante e tante altre piante, che oggi 
sono ancora largamente coltivate e rimunerative. Ed è con que- 
ste tradizioni che il Direttore Borzì ha proposto e propugna 
con intelletto d’ amore la creazione della Stazione botanica in- 
ternazionale di acclimazione. Intanto oltre il Sisal si stanno stu- 
diando altre piante, delle quali in questo stesso Bollettino sarà 
dato notizia volta per volta. 

Moltiplicazione,—L’Agave Sisalana (come anche lA. rigida 
e le altre varietà di questa specie così comuni nelle ville pa- 


TR t08 a 

lermitane) ha la proprietà di emettere numerosi rigetti dalla 
base del fusto, e di produrre nell’ infiorescenza moltissimi bul- 
billi. A misura che i rigetti abbiano raggiunto 40 a 50 cm. di 
lunghezza si raccolgono e si ammucchiano al sole, tenendoveli 
per uno o due mesi. Del pari ammucchiati ed al sole, ma per 
15 O 20 giorni soltanto, si terranno i bulbilli nati sull’infiore- 
scenza, che spesso raggiungono il migliaio o poco più. 

Intanto al cadere di ottobre va preparato il terreno, che 
deve essere ben soleggiato, in piano od a lievissimo pendio , 
pietroso e di natura piuttosto sterile; giammai troppo irriguo 0 
di ottima qualità, quantunque sia stato constatato che in tal caso 
la produzione della fibra è di gran lunga superiore, ma più 
Scarsa, — Si scavano in linea retta delle piccole buche di circa 
60 cm. di diametro, distanti l’una dall’altra m. 2,10 per il lungo 
e m. 2,60 per il largo (1), in modo però che quelle della se- 
conda linea cadano alterne con le altre della prima, e così via 
via. Al quarto o quinto filare si lascia un intervallo di m. 3,60. 
Ogni buca sarà occupata da una piantina quando le foglie ab- 
biano raggiunta la lunghezza di 40 a 50 cm.; cosa che sarà 
prontamente fatta coi rigetti, ma che importerà del tempo per 
i bulbilli, i quali frattanto occorre tenere a vivaio. I vivai vanno 
sempre ben rimondati dalle cattive erbe così come le piante già 
collocate al loro posto; pei vivai 1’ annaffiatura è necessaria di 
tanto in tanto, per le piante solo nel primo o secondo anno, 
e ciò più ad agevolarne lo sviluppo che come un'assoluta ne- 
cessità. Siccome la produzione delle foglie da fibra comincia al 
quarto o quinto anno (ed a seconda del caso, anche al sesto), 
si consiglia seminare pel primo e secondo anno tra filare e fi- 
lare, per lungo e per largo, del grano turco o del cotone; ciò 
però solamente se si potesse disporre di acqua sufficiente, ed il 
terreno prescelto non fosse molto sterile. Non deve poi trascu- 
rarsi, che i rigetti, quando dopo averli tenuti al sole si pian- 
tano, vogliono essere ripuliti delle «foglie e delle radici morte ; 


(1) Alcuni consigliano m. 2.10X 2.70, 0 meglio 2.4o in tutti i sensi. 


= {ig 


che i bulbilli, tolti dal vivaio a tempo opportuno, vanno del 
pari tenuti al sole e trattati poi al modo istesso. 

Produzione.—Quantunque sembri chiaro che questa debba 
variare con la natura del terreno e con lo stato di vegetazione 
delle piante, nullameno in media può dirsi che s’inizii al quarto 
anno, o per dir meglio quando le foglie abbiano raggiunta una 
media lunghezza di m. 1, 20.ad 1, 50, Ogni pianta può dare 
all'anno 30 a 40 foglie utili, che si tagliano nettamente alla 
base appena raggiunta la misura voluta; il loro peso comples- 
sivo varia da 450 a 680 chilogrammi, e producono circa il 4 °%y 
di fibra tessile. Sicchè un ettare, che contenga da 1450 a 1500 
piante, raramente 1800, dà fra i 50 ai 60000 chilogrammi di 
foglie, e dai 1800 ai 2200 chilogrammi di fibra netta. 

Il modo di raccolta è semplice. Un operaio taglia la foglia, 
un secondo la ripulisce dalla spina terminale o dalle spine mar- 
ginali che potessero eventualmente trovarvisi; un terzo le ada- 
gia ordinatamente entro apposito carrello a ruote. —Siccome le 
piantagioni su piccola scala non sono rimunerative, così nelle 
grandi ad ogni quinto filare si colloca un piccolo binario con 
vagoni (tirati a mano o con muli o con somari) sistema De- 
cauville, Tale pratica raccomandasi vivamente, o tutt'al più qual- 
che altro sistema sbrigativo ed economico. 

La durata è fra’ 15 odi18 anni e più, al cadere dei quali 
la pianta fiorisce e muore. Intanto, per non subire danni, dopo 
ro o 12 anni dalla primitiva piantagione fra due piante madri 
contigue si suole porne una piccola, la quale possa cominciare 
a produrre allorchè quelle perirono. 

Valore commerciale della fibra. —Non mi è stato possibile 
avere all'uopo altre notizie all’ infuori di quelle pubblicate nel 
1892 dal Bollettino del R. Giardino botanico di Kew; ma non 
mancheremo di completarle , allorchè ci giungeranno dalle au- 
torevoli e competenti persone, cui ci siamo rivolti. Tuttavia pare 
assodato che, come qualunque produzione , subisce delle flut- 
tuazioni più o meno considerevoli; tanto vero che nel 1889 la 
fibra di Sisal raggiunse il prezzo massimo di L. 1412 per ton- 
nellata, e nel 1891 un massimo di 712 che è meno del primo 


— IIO -— 


circa la metà. Il commercio è per la maggior parte fatto dai 
luoghi d’ origine con gli Stati Uniti, dove nel 1889 la media 
fu di L. 1000 a tonnellata, nel 1890 da L. 700 a 725, nel 
1891 da L. 500 a 512; una piccola quantità solamente va di- 
rettamente in Spagna ed in Francia. L’ Inghilterra può dirsi 
che ne abbia il monopolio in Europa, sia ritirando la fibra pro- 
dotta nelle sue colonie e sia intercettandone da altri mercati; e 
la seguente tabella indica i prezzi medii per tonnellata avuti 
su Londra a Liverpool dal 1879 al 1891. 


Gennaio .. 
Febbraio. . 
Marzo ... 
Aprile... 
Maggio. . 

Giugno... 
Luglio... 
Agosto... 


Ottobre... 
‘ Novembre . 
Dicembre. . 


1879 


575 


Settembre . | 5: 


1880 | LÌ 1882 


812 687 


812 687 


737 662 


737 625 


575 708 


687 


675| 


a 


712 
750 


737 | 725 


GAI 
| PS7 


712 


712 


1883 


1884 | 1885 | 1886 


1887 


1888 | 1889 | 1890 


700. 


562 | 475 | 443 


562 | 462 


587 | 462 


575 | 462 
525 | 487 
525 | 487 
500 | 462 
525 | 462 
500 | 462 
487 | 462 
487 


487 


462 


456 


687 


925 


1000 975 |1250 


1000 


975 


| 


900 |1250'1012 


| 


912 lu 
925 |1412}| 800 
950 1337| 700 
875 |1325| 668 
812 |1225| 650 
725 \1250' 625 


812 |1230, 625 


675 
662 


975 (1250 


1000/1125) 812 


1125 109) 737 


Honduras 


a Macchine per preparare la fibra.—— Dipende da macchine. 
| Più o meno buone l’eccellenza e la bontà della fibra. Nel Yu- 
| catan usano alcuni ancora il rasfador già descrittto dal Pierce 
nella sua relazione; ma lì stesso nelle maggiori aziende, nello 
| , in Florida sono in uso quelle denominate Prieto , 
Villamor, Thébaud, Stephens, tutte che danno discreti risulta- 


— iti — 
menti. In Giammaica è stata esperimentata, secondo risulta dal 
« Bulletin du Département botanique de la Jamaique » di lu- 
glio 1891, la macchina Weicher, che in 17 minuti prepara 115 
foglie e chilogrammi 9,40 di fibra umida pari a 3,74 secca; in 
10 ore poi circa 132 chilogrammi di quest’ultima. 

Nelle Bahamas è stata introdotta la macchina Albee Smith, 
che in un giorno preparerebbe, secondo il costruttore, 50000 fo- 
glie e 1360 chilogrammi di fibra. Ma sinora non v è alcuna 
relazione ufficiale, che sia in grado di permetterci di fare il 
controllo con queste cifre, 


8. CONTRIBUZIONE ALL’ ANATOMIA DELLA « AGDE- 
STIS CLEMATIDEA Mog, et Sessé. » fel Dr. Empedocle 
Cobau. 


È noto che alla Famiglia delle Fitolaccacee oltre a piante 
a fusto eretto appartengono delle specie rampicanti, vere liane, 
che in generale presentano nella struttura anatomica degli assi 
l'anomalia, secondo cui l'accrescimento secondario avviene per 
formazione di una o più cerchie concentriche continue od in- 
terrotte di fasci vascolari collaterali , distinti, ad accrescimento 
limitato, immersi nel parenchima interfascicolare. 

Che io mi sappia, le meglio studiate sono alcune specie dei 
generi Phytolacca, Seguieria, Ledenbergia ed Ercilla. De Bary (1), 
Solereder (2), Morot (3), Van Tieghem (4), Pedicino (5), Avet- 


(1) De Bary. Vergleichende Anatomie des Vegetationsorgane, Leip- 
zig 1897. 

(2) Solereder. Ueber den systematischen Werth der Holzstructur. 
Miinchen 1885. 

(3) Morot. Recherches sur le periéyete ou Souche périférique du cy- 


lindre central chez les tri ‘iper des sciences. naturelles. 


Bot., 6° série, tom. XX) 1885. 

(4) Van Tieghem. Traité de Botanique; 2° editioni Pel 

(5) Pedicino. Studi sulla struttura € sulla maniera di accrescersi di 
iledoni. 


alcuni fusti di piante dicoti 


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ta (1) e più recentemente Kruch (2) (cui rimando il lettore pet 
avere conoscenza dell’estesa bibliografia sull’argomento), studia- 
rono sotto diversi punti di vista la P%yfolacca dicica. Lo stesso 
Solereder(3) e Schenk (4) esaminarono i fusti di Seguseria lon- 
gifolia e S. floribunda ; Kriger (5) quelli di Ercilla volubilis ; 
Schulze (6) l’intera famiglia. 

Nessuno mai rivolse l’attenzione all’ Agdestis, genere mono- 
specifico, forse perchè essendone stati incerti per alcun tempo 
ed i caratteri generali e le affinità genetiche ed il posto nel si- 
stema naturale, ne parve ozioso lo studio anatomico, Le mie 
ricerche quindi tendono a colmare questa. lacuna, e riconfermare 
dal punto di vista anatomico la giustezza d’aver classificato tale 
genere tra le PHYTOLACCACEAE, con cui, se molto si differenzia 
per la morfologia florale, ha certamente di comune la struttura 
interna. 


Comincerò ad esporre le condizioni di struttura dei fusti 
prendendo le mosse dalla considerazione di sezioni fatte a poca 
distanza dalle sommità vegetative. In tali regioni il fusto pre- 
senta una struttura primaria affatto normale, vale a dire i fasci 
libro-legnosi sono disposti in unica cerchia verso la periferia del 
cilindro assile. 

Nulla di notevole mostra l’ epidermide. Le cellule, disposte 
in unico strato, appariscono nella sezione trasversale serrate , 


fitte, con un diametro radiale, che supera in qualche modo 


(1) Avetta. Contribuzione allo studio delle anomalie di struttura nelle 
radici delle Dicotiledoni. Ann. del R. Ist. Bot. di Roma, 1888. 

(2) Kruch. Ricerche anatomiche ed istogeniche sulla Pkytolacca dioica. 
Annuario del R. Istituto Botanico di Roma, 1894. 

(3) Solereder. Op. cit. 

(4) Schenk. Beitrige zur Anatomie und Biologie der Lianen, 1892. 

(5) Krager . Beitràge zur Kenntniss der sog. anomalen Holzbildun- 

ziger Dissertation. Nauen 1884. 

(6) Sere Carl. Ueber den anatomischen Bau des Blattes und der 
Axe in der Familie der Pkyfo/accaceae und deren Bedeutung fiir die 
Systematik. Inaug.—-Dissert. v. Erlangen. Danzig, 1895. 


— tijt 
quello tangenziale; più tardi però divengono quadrate nella se- 
zione. Le pareti esterne sono molto convesse ed hanno una cu- 
ticola piuttosto sottile; contengono una maggiore copia di pro- 
toplasma in confronto alle altre dei tessuti sottostanti , e mo- 
strano con molta distinzione il nucleo, di forma sferoide, prov- 
visto di nucleolo. Anche nelle parti del fusto più distanti dal- 
l’apice il loro contenuto apparisce meno ricco di protoplasma; e 
così questo scema a misura che si considerino in regioni di 
fusto più vecchio. 

In tutti i casi però, anche in assi, che hanno raggiunto lo 
spessore di qualche centimetro, l’ epidermide persiste intatta e 
giammai essa subisce alterazioni durante l’ accrescimento del 
fusto. i 

A tal uopo è da notare che l’Agdestis nei nostri climi con- 
serva in tutte le parti del sistema vegetativo i caratteri di una 
erba perenne, e l’accrescimento compiesi rapidamente dalla pri 
mavera sino al principio dell'inverno, potendo il fusto durante 
questo periodo di vegetazione ispessirsi anche notevolmente alla 
base. In plaghe solatie e bene riparate dal freddo però può il 
fusto sopportare l'inverno, tendendo così la pianta a conservarsi 
per la seguente stagione, Anche in tal caso di eccezionale con- 
servazione del fusto l’epidermide non subisce alcuna variazione 
nè si forma un vero periderma, come sarà detto più oltre. La 
scorza primaria presenta una notevole semplicità di struttura, 
Infatti essa risulta di cinque a sei strati di cellule disposte in 
zone concentriche, alternautisi fra di loro. Il volume di dette 
cellule è negli stati giovanili del fusto inferiore a quello delle 
cellule epidermiche, e nelle sezioni trasversali esse presentano una 
forma presso a poco quadrangolare, più o meno regolare, Ab- 
bondano di clorofilla, e nelle fasi giovanili di costituzione del 
fusto offrono tutte i medesimi caratteri morfologici. Però a mi- 
sura che il fusto si accresce in lunghezza i primi due o tre 
strati esterni di scorza acquistano i caratteri di ipoderma col- 
linchimatoideo , mentre i sottoposti strati corticali Matrass allo 
stato normale. Durante tale trasformazione scema il contenuto 
clorofillaceo, specialmente negli elementi esterni dello strato cor- 

15 


è ilj - 


ticale. In tale stadio risalta distinta l’endodermide, la quale si 
distacca dai tessuti circostanti per le sue cellule prive di clo- 
rofilla, ricche di granulazioni amilacee, ed aventi un diametro 
tangenziale più lungo di quello radiale. In complesso gli ele- 
menti della endodermide appariscono più grandi e costituiscono 
un limite ben marcato fra la scorza ed il cilindro assile. 

Il cilindro assile, considerato nelle medesime fasi di sviluppo 
su accennate , offre anzitutto un volume considerevole im con- 
fronto alla scorza; ma più che mai notevole è lo spessore che 
assume il periciclo, superando questo di quattro o cinque volte 
lo spessore della scorza. Tutto ciò è in relazione colla funzione 
caratteristica del periciclo stesso, essendo esso, come si dirà, cen- 
tro di attività formativa di nuovi tessuti. Le cellule, che costi- 
tuiscono il periciclo, presentano nelle sezioni trasversali un ca- 
libro più piccolo di quello delle cellule corticali, e si trovano 
disposte in serie concentriche alternantisi tra di loro. In una 
sezione trasversale si contano da 14 a 18 di siffatte serie. La 
forma di: ciascuna cellula si approssima a quella esagonale. 

i considerazione è il fatto, che una metà circa dei 
suddetti Ras pericielici tende di buon’ ora ad assumere la 
forma di fibra; e dà così luogo ad uno spesso astuccio fibroso 
sclerenchimatico, che circonda da ogni dove e inviluppa il ci- 
lindro-assile, costituendo la parte principale del sistema meccanico 
del medesimo. Mentre a tale trasformazione sono soggetti gli 
strati esterni del periciclo , quelli sottoposti conservano parete 
esile e contenuto ricco di protoplasma. 

Della funzione di quest'ultima regione del periciclo dirò poi, 

I fasci libro-legnosi non offrono nulla di notevole, essendo 
di tipo collaterale, normale della più grande parte delle altre 
Dicotiledoni. Essi sono disposti, come si avverti, sopra unica 
cerchia continua e quasi a regolare distanza gli uni dagli altri, 
occupando la regione periferica subpericiclica del cilindro as- 
sile. Presentano nella sezione una forma triangolare depressa , 
col vertice che guarda la regione midollare, la quale è piuttosto 
ampia, La regione xilemica primaria scorgesi individualizzata 


da tre a cinque trachee accompagnate da un certo numero di 


= 115— 


elementi cambiformi, a pareti delicatissime. Questi ultimi per- 
sistono anche nelle fasi ulteriori di sviluppo, 

La zona cambiale, dopo avere attraversato in tutta quanta 
la sua larghezza il fascio, si protrae lungo i fianchi di questo 
per costituire dei ponti di comunicazione tra un fascio e l’altro 
attraverso i raggi midollari. Essa, durante la fase di sviluppo 
in cui consideriamo il fusto, ci apparisce dotata di grande at- 
tività in tutto il suo percotso. I suoi elementi vedonsi disposti 
in serie raggianti, provviste di frequenti setti tangenziali. Da tali 
divisioni prendono rapidamente origine centrifiigamente grossi 
vasi legnosi ed elementi di parenchima legnoso in seno alla re- 
gione xilemica e corrispondentemente, in direzione centripeta, 
gruppi di elementi caratteristici del floema, separati da paren- 
chima floemico ed accompagnati da cellule cambiformi, Per at- 
tività del cambio vediamo a grado a grado allargarsi i raggi 
midollari e tosto in seno a questi scorgiamo gli accenni della 
formazione di nuovi fasci, contraddistinti da attiva segmenta- 
zione di determinati elementi nelle varie direzioni. Un’ attenta 
indagine dei modi e dell’ordine di nascita degli elementi desti- 
nati alla costituzione dei nuovi fasci ci porta alla conclusione, 
che il floema abbia la precedenza nella costituzione del fascio. 
Quando si individualizzano i primi accenni dei tubi cribrosi, 
comprese le relative cellule annesse, i vasi xilemici non esistono; 
scorgesì bensì la traccia dei primi elementi cambiali destinati 
alla costituzione di questi. 

prima maniera dunque di accrescersi in ispessore dei fu- 
sti di Agdestis consiste nell’ aggiunta di nuovi fasci librole- 
gnosi a quelli preesistenti dentro il parenchima dei raggi mi- 
dollari. E ciò segue per esclusiva attività paia zona generatrice 
normale, 

L’ ulteriore accrescimento in diametro del fusto PRE PS 
questa via; in moto che a periodo vegetativo inoltrato i fusti 
di Agdestis sulle sezioni trasversali non presentano in lane: 
nulla di anormale ed in essi si conta un grande numero di 
fasci libro-legnosi disposti in unica serie immediatamente al di 
sotto della spessa zona periciclica. 


is aa VERE FRENI ata 


— 116 — 


Al tempo, in cui s’inizia l'accrescimento del fusto per atti- 
vità di neoformazioni secondarie, la scorza non presenta sostan- 
ziali modificazioni nel numero degli strati, che ne costituiscono 
l' ipoderma. Questi continuano ad essere in numero di 5 o 6. 
Però vi si manifesta spiccata la tendenza nelle singole cellule 
ad aumentare di volume; e ciò per effetto della trazione subita 
nel senso tangenziale in seguito all’ aumentato e sempre cre- 
scente aumento del diametro del fusto. È notevole ancora la 
tendenza delle dette cellule a segmentarsi nel senso radiale ed 
anche tangenziale. Ciò segue specialmente quando l'aumento in 
volume degli elementi di cui parliamo, ha raggiunto un limite 
massimo ; per cui se non seguisse la segmentaziene, le cellule 
sarebbero costrette a lacerarsi. Ma siffatto laceramento non ha 
mai luogo a misura che aumenta il diametro del fusto , bensì 
effettuasi una segmentazione nelle diverse direzioni; per cui, co- 
me poi dirò, viene nelle ulteriori fasi d’ accrescimento ad au- 
mentare lo spessore della scorza, senza però che prenda origine 
un vero periderma sugheroso. 

modificazioni , di cui è parola, sono appena abbozzate 
nei primordi della costituzione dei fasci secondari: fondamen- 
talmente la scorza conserva la sua struttura iniziale, vale a dire 
i primi 3 0 4 strati di cellule hanno i caratteri di collenchima 
e contengono scarsa clorofilla; invece questa è limitata ai due 
ultimi strati corticali interni, i cui elementi non hanno assunto 
il carattere di collenchima. In tale fase l’endoderma risalta molto 
distinto per il volume considerevole dei suoi elementi e per la 
assenza completa di clorofilla. Di più, le pareti delle due cel- 
lule assumono una tinta bruniccia. 

Notisi che il parenchima clorofillaceo subipodermico può di 
tanto in tanto mettersi in relazione con l’epidermide, avanzan- 
dosi attraverso l’ipoderma collenchimatico per costituire sorta di 
prominenze ben caratteristiche. Ciò ha luogo in regioni deter- 
minate dalla posizione di uno stoma. 

| Venendo a dire delle modificazioni che si effettuano in seno 
al cilindro assile noterò anzitutto, che esse consistono nella for- 
mazione di fasci librolegnosi secondari. Tale formazione è do- 


— 117 — 
vuta all’attività di speciali centri istologici generatori svoltisi in 
seno alla fascia periciclica interna. Naturalmente tali fenomeni 

3a hanno luogo appena il cambio normale dei fasci librolegnosi 

primari ha cessato di essere attivo. Tale particolarità è carat- 

teristica della pianta di cui è parola. I fasci librolegnosi dei 

fusti sono impotenti ad accrescersi in ispessore al di là di certi 

limiti. L’ estinzione della relativa zona generatrice rende ne- 

cessario l'intervento di nuovi focolai di attività rigenerativa, i 

quali costantemente prendono origine dagli elementi del peri- 

ciclo situati più in prossimità dei fasci librolegnosi primari. Detti 

elementi, come si è detto, costituiscono una spessa zona, ben 

‘ distinta da quella esterna, la quale è formata da fibre scleren- 

chimatiche. Quando comincia la formazione di fasci librolegnosi 

secondari l’astuccio sclerenchimatico fibroso periferico del peri- 

ciclo tende a perdere la sua primitiva continuità; si spezza qua 

e là in frammenti, che sulla sezione trasversale assumono il ca- 

rattere di archi distinti ed aventi un certo spessore. Siffatti ar- 

chi sono collegati fra di loro da pochi elementi parenchimatici 

i in via di rapida segmentazione; il quale processo è più attivo nel 

È senso radiale, derivandone così delle aree soggette ad amplia- 
3 mento a misura che il fusto aumenta in diametro. 

| I centri formativi dei fasci secondari prendono origine qua 

e là ad una certa distanza lungo la zona periciclica interna. 

i Essi quindi non hanno una sede determinata costante; per cui 

in fusti abbastanza vecchi l’insieme dei fasci primari e secondari, 

terziari, ecc. non esprime un aspetto regolare, per quanto i fa- 

sci stessi appariscano disposti in zone concentriche. Però le a- 

ree formative giacciono ad una certa distanza dalla faccia esterna 

del fascio primario ; in modo che a sviluppo compiuto s' inter- 

pone costantemente fra i fasci primari e quelli secondari una 

zona più o meno spessa di parenchima , le cui cellule conser- 

vano la parete sottile, ma non prcca alcuna attività neo- 

formativa. © 

Gli elementi destinati alla costituzione di un fascio secon- 

dario si differenziano di buon’ ora, assumendo un’orientazione 

tutta speciale, determinando così la costituzione di un’area cir- 


—_ ri8 — 


colare nettamente limitata. Seguendo lo sviluppo di siffatta area, 
si nota che gli elementi interni a poco a poco assumono una 
posizione raggiante, prendendo così i caratteri di cambio inter- 
fasciculare. Lo sviluppo ulteriore del fascio secondario procede 
regolarmente colla costituzione di elementi floemici all’esterno ed 
elementi xilemici all’ interno. Così il fascio raggiunge gradata- 
mente la sua struttura normale. 

Considerando la struttura del fusto a fasi più inoltrate di 
svolgimento va anzitutto rivolta la nostra attenzione alla cor- 
teccia, Quivi se in realtà manca formazione di un vero peri- 
derma sugheroso e l’ epidermide persiste intatta anche quando 
il fusto ha raggiunto un diametro di qualche centimetro, non 
può dirsi che non abbiano luogo delle modificazioni, rese ne- 
cessarie dal cresciuto spessore del fusto. Infatti tanto gli elementi 
del collenchima, quanto i sottoposti appariscono aumentati in 
numero : ciò avviene per segmentazione subìta dai medesimi. 
Attentamente esaminando la massa di siffatti elementi vi si scor- 
gono qua e là le tracce dei primitivi ispessimenti caratteristici 
del collenchima. Anche le cellule dell’ endodermide hanno su- 
bito una trasformazione, e specialmente quelle corrispondenti ai 
punti, in cui si è effettuata la frammentazione dell’astuccio scle- 
renchimatico periciclico. Tali cellule appariscono stivate nel senso 
tangenziale in modo da raggiungere una lunghezza quadrupla 
o quintupla della primitiva. Alle volte dopo essersi siffatte cel- 
lule così considerevolmente accresciute si segmentano ripetuta- 
mente nella direzione radiale. A siffatto processo di segmenta- 
zione possono essere soggetti tutti gli altri elementi dell’endo- 
dermide, ma ciò ha luogo con meno frequenza. 

Le ragioni per cui escludo la possibilità della esistenza di 
un vero periderma risiedono su due circostanze: la prima è che 
la segmentazione degli elementi corticali procede irregolarmen- 
te, mancando una zona generatrice determinata per posizione 
€ per caratteri morfologici (fellogeno); l’altra ragione consiste 
| nel fatto che gli elementi della corteccia conservano sempre la 
loro parete cellulosica. 

Il cilindro assile si accresce in ispessore coll’aggiunta di fa- 
. 


sci librolegnosi terziari, i quali prendono origine in seno alla 
regione interna del periciclo come quelli secondari , nella ma- 
niera come si è detto per questi. Fra la cerchia dei fasci se- 
condari e quella dei terziari persiste sempre una zona di pa- 
renchima molle. Detto tessuto si troverà ancora interposto tra 
i fasci terziari e quelli quaternari ed è destinato ad aumentare 
la mole dei tessuti connettivali molli ed a congiungere i diversi 
fasci in unico plesso, 

Il fusto dell’Agdestis non essendo soggetto a lignificazioni, 
il parenchima connettivale fondamentale rimane sempre non li- 
gnificato. 

Degno di considerazione è infine il fatto, che i vasi xilemici 
raggiungono nel corso dello sviluppo un considerevole aumento 
in diametro a segno da rendersi qualche volta visibili anche ad 
occhio nudo, così come si osserva in quasi tutte le liane. Per- 
sistendo in seno alla regione xilemica del fascio degli elementi 
di parenchima attivo, accade sovente che essi si sviluppano e 
vanno ad insinuarsi dentro la cavità dei grossi vasi, costituendo 
numerosi tilli, così come è stato osservato in altri casi identici 
a questo, 

Riassumendo, l’ anomalia di struttura del fusto di Agdestis 
rientra nel tipo normale noto per le altre Fitolaccacee , per le 
Nictaginee, Amarantacee ecc. ecc. ecc., dove, secondo gli studi 


di molti autori, ha luogo formazione di una serie di fasci se-. 


condari, terziari, quaternari, ecc. in seno al periciclo e special 
mente per attività degli elementi della zona interna del mede- 
simo, Tale formazione si effettua tosto che il cambio dei fasci 
primari ha cessato di essere attivo. 

Pa 


Le radici di Agdestis hanno esternamente una conformazione 


tutto affatto particolare. 

Io non ho esaminato che radici bi poichè gl'indi 
vidui coltivati nell’Orto Botanico non producono semi, e quindi 
non ho potuto studiare come si comporta la radice primaria , 
“mancandomi il necessario materiale. 


Tute già ita 


— 120 — 

Le radici secondarie tendono ad ingrossarsi qua e là ed a 
divenire tuberose; acquistano sovente il volume di un pugno, 
e sono per lo più allungate, rapiformi, od in varia altra guisa 
conformate. Il sistema 'radicante di una sola pianta costituisce 
spesso degli enormi ammassi della grossezza della testa di un 
uomo. Talora l’ispessimento ha luogo a tratti, a mo’ di nodo- 
sità su di una stessa radice, e tanto le parti ispessite quanto 
le altre non ispessite, emettono laterali ramificazioni, che pos- 
sono alla loro volta tuberificarsi o no. 

L’Agdestis presenta la singolare particolarità di potersi fa- 
cilmente moltiplicare per frammenti di radice. 

I caratteri anatomici delle più tenui barbe radicali, dove i 
tessuti si trovano allo stato primario, sono i seguenti. Lo strato 
epidermico pilifero è estremamente tenue. La sottoposta scorza è 
formata invece da 4 o 5 strati di cellule molto grandi e di cui 
il contenuto scompare di buon’ ora e le pareti assumono una 
tinta bruna. L’endodermide non offre nulla di notevole; salvo 
che le sue cellule sono molto più piccole di quelle della scorza, 
e presenta le caratteristiche nodosità sulle pareti radiali. 

Il periciclo consta di pochi strati di cellule, i quali spesso 
si raddoppiano in contatto ai fasci liberiani primari. Il cilindro 
assile è di tipo diarco. I 2 fasci legnosi sono costituiti nel più 
gran numero di casi da 3 a 5 trachee, che stanno situate a 
poca distanza, tendendo ad accostarsi verso l’interno. 

Nelle radici, che hanno raggiunto un diametro di 1 a 2"" 
non apparisce affatto alterata la struttura primaria, salvo che 
è aumentato il volume dei fasci librolegnosi, e si è iniziata la 
orientazione dei fasci stessi in modo da occupare il libro la re- 
gione esterna ed il legno quella interna. Però di notevole pre- 
sentano siffatte radici la formazione di un periderma piuttosto 
abbondante e dotato di un rapido accrescimento. Cotesto tes- 


suto prende origine manifestamente dagli elementi dell’ endo- 


derma, i quali hanno subito delle segmentazioni nel senso tan- 
genziale, costituendo così delle serie radiali regolarissime, men- 


| tre gli strati della sovrapposta corteccia, forzati, lacerati, si di- 
| staccano. Un'altra particolarità è quella, per cui il periciclo scor- 


gesi aumentato in ispessore per dar luogo ad una zona paren- 
chimatica, che circonda da ogni dove i fasci. 

In condizioni di sviluppo più avanzato, quando cioè si ini- 
ziano le prime anomalie, notiamo aumentata la mole dei tessuti 
peridermici, cresciuto lo spessore del parenchima periciclico, e 
costituiti in seno a questo qua e là nuovi fasci librolegnosi di- 
stinti. Naturalmente ciò avviene quando la zona generatrice in- 
terfascicolare ha cessato di essere attiva. 

Nelle radici divenute tuberiformi cotesta struttura non si 
modifica; soltanto, astrazion fatta dall’aumentato numero di fa- 

, è il parenchima interfascicolare che prende considerevole 
sopravvento, trasformandosi in un tessuto destinato ad imma- 
gazzinare materiali nutritizi, specialmente amido. 


In conclusione, le anomalie di struttura, che presentano le. 


radici di Agdestis, hanno lo stesso valore istologico di quelle 
che abbiamo studiato nel fusto. Anche nella radice dunque il 
periciclo è sede di attività formativa di tessuti secondarî, ter- 
ziarî, ecc., derivando da esso delle cerchie di fasci librolegnosi 
in direzione centrifuga. 


In complesso l’Agdestis presenta nelle parti del suo sistema 
assile anomalie identiche od analoghe a quelle note per un gran 
numero di liane. Coteste anomalie si riferiscono in maniera par- 
ticolare a quelle descritte dagli autori per i fusti delle Fitolac- 
cacee (L’Aytolacca, Villamilla, Seguieria e Ledenbergia). Non vale 
la pena spender troppe parole per chiarire nei particolari tali 
affinità di struttura, È utile solo insistere sul valore biologico 
di tali fatti, essendo l’Agdestis una pianta rampicante, e come 
tale le particolarità anatomiche rilevate sono necessariamente la 
espressione di esigenze biologiche speciali. Infatti l’ assenza di 
tessuti consistenti, lignificati, sotto forma di fibre e di cellule, 
e la prevalenza di tessuti molli, compressibili, assicura a questa 
categoria di piante il vantaggio di contorcere e ripiegare i loro 
rami, senza scapito della funzione del trasporto di materiali nu- 
tritizi liquidi. Molto verosimilmente a questa necessità di au- 
mentare le vie di trasporto di detti materiali e per conseguenza 

16 


» i — 122 — 


di diminuirne gli ostacoli sarà dovuto il fatto segnalato in tutte 
le liane, che il cilindro assile si scompartisce in un gran nu- 
mero di fasci (1). 


—_—_——-. 


tato 


ris piaist si 
ati so è a a e 


9. LE PIANTE NUOVE O RARE DESCRITTE ED ILLU- 
STRATE NEI DEZLECTUS SEMINUM E NELL’'AOA- 
TUS PANORMITANUS DALL’ANNO 1856 AL 1896, 
per il Dott. A. Terracciano. 


RSA e no e Ve 


Fu consuetudine di descrivere od illustrare nei « Delectus 
seminum R. H. Panormitani, quae pro mutua commutatione 
offeruntur » le specie di piante o nuove del tutto o critiche, 
che qui ciascun anno, a partire dal 1856, venivano in fiore ed pi 
abbonivano semi, 

Sorto quest’Orto in sul finire del 1789, ebbe già nel 1790 
per opera di Giuseppe Tineo il primo catalogo (2), cui dallo 
stesso Tineo fu nel 1802 aggiunto un secondo (3); in ambedue 
erano enumerate semplicemente le specie coltivate. Più .impor- 
tante per mole e per indicazioni è quello edito nel 1827 da 
Vincenzo Tineo (4); che però nel 1821, 1822 e 1823 lo aveva 
fatto precedere da due « Selectus seminum » ed un'appendice, 
contenenti i semi offerti in cambio. 


TTI 


ai ite dira debate 
RETE AI 7 EN RARE EI RO a A PRI È dle CI dl MELI Pad tI 


I) Quantunque d’ indole istologica, la presente nota del D.r Cobau 
trova posto in questo Bollettino, giovando i dati desunti dalla indagine 
anatomica a chiarire meglio la posizione sistematica del singolare ge- 
nere. fis. ILA DIREZION 

Aia Index renza Horti botanici Academiae regiae punorigitmaie. 
us pharmaceuticis atque vernaculis in usum juventutis. 
ta 1790, pp. 88. 
() Synopsis plantarum horti botanici Academiae regiae panormita- 
. Anno 1802, PP. 34. e 
(91° Catalogus plar n horti regii itani ad 1827, pp. 284. 
2° Selectus seminum. ex cioe atini 1821 quae in horto botanico 
| regiae universitatis panormitanae pro mutua commutatione offeruntur. 
3° Idem pel 1822, con supplemento nel 182 


* 


Nient'altro, ch'io sappia, venne alla luce sino al 1856, quando 
il prof. Agostino Todaro, succeduto al Tineo, si diè annual- 
mente a pubblicare quei cataloghi, che oggi costituiscono uno 
dei migliori vanti di questo Orto, Non tutti, ma i più conten- 
gono, in appendice all’enumerazione di semi, brevi diagnosi a 
modo di illustrazione sommaria delle specie dubbie o critiche 
o nuove qui per la prima volta fiorite. E dico sommaria, per- 
chè veramente Agostino Todaro pubblicò altre opere descrittive, 
che, per la ragione dei tempi e dell’ indirizzo scientifico allora 
prevalente, molto contribuirono ad accrescere la nomea ed a me- 
glio far conoscere il giardino palermitano (1). 

Mutatosi ora il concetto direttivo dell'Istituto, il quale, pur 
facendo dell’Orto la sua cura precipua e costante, mira a porre 
questo museo di piante, smaglianti per vegetazione e porten- 
tose per numero, in diretto ausilio ed a vantaggio degli studî 
di anatomia e biologia e sistematica intesa nel senso più lar- 
go, a quelle antiche pubblicazioni sono subentrate delle nuove. 
E così abbiamo negli « Annales R. Horti Panormitani » con- 
tinuato l’ antico « Hortus Panormitanus », e sostituito alle os- 
servazioni annesse ai cataloghi annuali un « Bollettino », dove 
trovano posto osservazioni di maggior momento e studî e ricer- 
che sistematiche più larghe sulle collezioni vive; il catalogo an- 
nuale di semi è quindi del Bollettino divenuto un'appendice (2). 

Stando così le cose noi abbiamo stimato essere molto u- 
tile, sia nell'interesse degli studiosi, e sia a meglio far cono- 
scere quanto questo Giardino abbia dato di buono e di utile 
alla Scienza e quanto più possa dare ora che l’aumentata e- 


(1): 1° Nuovi generi e nuove specie di piante coltivate nel R. Orto 
bot. di Palermo.— Palermo, fasc. I-III, 1858-61. Il quarto è inedito. 
2° Hortus botanicus panormitanus , sive plantae novae v. criticae 
ae in horto botanico panormitano coluntur , descriptae et iconibus 
illustratae. Palermo o, vol. I. 1876-78, vol. II. 1879-91. 
Bollettino del R. Orto botanico di Palermo. — Palermo , vol. I. 
i. vol. II. ne: 


— 124 — 
stensione gli permette di allargare le culture (1), di riunire qui, 
disposte per famiglie naturali, le piante esotiche, nuove o rare, 
coltivate e fiorite a Palermo, che dal 1856 al 1892 dal prof. 
Todaro e dal 1893 al 1896 dal prof. Borzì vennero descritte o 
nelle appendici del catalogo di semi o in altre opere illustra- 
tive dello stesso catalogo (2). 

Quantunque la critica sia stata molto severa per molte 
delle specie o dei generi creati o modificati dal prof, Todaro, 
noi li riporteremo qui con i nomi e la descrizione o le osser- 
vazioni, onde comparvero la prima volta. Avremmo intanto vo- 
luto per ciascuna forma aggiungere in brevi annotazioni quel 
tanto che più fosse bastato a chiarirne il valore in rapporto con 
le odierne vedute; ma, essendo di ciò argomento nel « Catalogo 
generale del R. Orto botanico di Palermo », prossimo a pub- 
blicarsi, ci siamo limitati a farlo solo per alcune, sempre però 
conforme alle vedute degli stessi descrittori (3). 


1. Amarantaceae. 
1. Pupalia 
1. Pupalia Figarei 7od. Nuov. gen. e nuov. spec. di piante 
coltivate nel Real Orto bot. di Palermo, fase. IV, ined.; et Ad- 
not. ad ind. sem. ann. 1866, fd. 34- 

P. caule suffruticoso erecto, et ramis teretibus tomentosiu- 
sculis, foliis oppositis, ovatis, basi in petiolum attenuatis, dense 
breviterque pilosis, sepalis trinerviis lanuginosis , glochidibus 
longiusculis , bracteis rachidis secundariae contractae oppositis, 
late ovatis, concavis, acuminatis, dimidio glomerulorum brevio- 
ribus. 

Habitat: In Aegypto.—Cultum in H. Bot. Pan. ex semini- 
bus a Cl Figari missis—Floret a julio ad novembrem. 


(1) Confrontisi: Mancano G. L’ ingrandimento del R. Orto bot. di 
in « Boll. R. Ort. bot. Palerm, vol. II_, fasc. 1-2, p. 1-19». 
(a) Confrontisi: Ross H. Fcones et sue plantarum novarum 
v. rariorum horti botanici panormitani.—Palermo 1896. 
(3) Le cose da me aggiunte sono quelle “csi nelle « Osservazio- 
ni» e scritte in italiano. 


Observationes : Flores cymoso-glomerati; glomeruli in spica 
laxiuscula elongata dispositi, subsessiles, inferiores remoti. Brac- 
teae tres; una (inferior) ad rachidem principalem adnata, e cu- 
ius axilla prodest axis cymae in glomerulum contractae; duae 
alterae oppositae, ad rachidem cymae enatae, concavae, ovatae, 
cymamque ipsam fulcientes. Cymae decompositae; flos in dicho- 
tomia situs fertilis, illi in apice ultimae divisionis rachidis siti, 
qui ob contractionem rachidis laterales videntur, steriles in glo- 
chidibus mutati. 


2. Amaryllideae. 
2. Agave. 


2. Agave applanata Lem.—7od. Hort. Panorm. IL. p, 29, 
fab. XXX. 

A. (Euagave) caule, parte foliata brevissima, a media parte 
superiore paniculam oblongam a basi ad apicem aequaliter 
latam gerente; foliis primaevis in planta juvenili horizontali- 
bus, caeteris patentibus, omnibus rigidis elongatis, in apicem 
lanceolatum, acuminatum spina valida longiuscula cornea ca- 
staneo-ferruginea superne excavata terminatum excurrentibus , 
griseo-coerulescentibus, basi tumidis vix latioribus, supra basim 
laeviter constrictis, superne brevi tractu explanatis, deinde lae- 
viter concavis, ad apicem canaliculatis, subtus supra basim vix 
tumidis, deinde leviter convexis, caeterum scabriusculis, mar- 
gine corneo spinescente, versus basin tenuiore, griseo-ferrugineo, 
spinis concoloribus deltoideis saepissime introrsum incurvatis, 
ornatis; bracteis deltoideis acuminatis sub anthesin exiccatis, in- 
vicem remotiusculis; perigonii laciniis, tubo cylindraceo apice et 
basin vix constricto ovarioque vix brevioribus , linearibus, tri- 
bus interioribus angustioribus ; staminibus medio tubi insertis, 
laciniis plus quam semel longioribus. i 

Agave applanata Zemaire in Jacob. Monogr. p. 48. 
219, et Nachtr. p. 4, n. 17.— Baker in Gard. Chron. VII, 
d. 717, fig. 115.—Ric. Succ. mon. Agave. p. 15, fig. 8, icon mu 
tuata a Bakero. — Terr. Prim. contr. monogr. Agave. p. 48 
‘excd, var. B. 


— 126 — 


Agave cinerascens Jacob. Mon.51 et Nachtr. p. 5, n. 23. 

Habitat: Probabilmente originaria del Messico , fiorisce in 
estate, i 

3. Agave asperrima /acob. Monogr. p. 6r.— Tod. Adn. ad 
ind. sem. ann. 1888, p.36.—A. Todaroi Baker, Amar. a. Agav. 
PD. 195, n. 125. 

Descriptio Jacobz, doc. cit. cum planta nostra ex asse qua- 
drat. Nescio an A. asperrima Bak. op. cit. p. 173, n. 29 eadem 
ac A. asperrima Jaco bi; verosimiliter a planta jacobiana diversa. 
Species nostra inter Euagaveas adnumeranda ; hucusque icone 
non illustravimus, nam sub anthesi inflorescentia a grandine et 
insolito frigore perturbata non bene evoluerit; tamen semina ad 
maturationem perfecit vere et aestate supervenientibus ; planta 
sobolifera. x 

4. Agave Bakeri Ross. in Bollettino della Società di Scienze 
Naturali ed Economiche di Palermo, 1894, n. 3, et in Zeones et 
descript, Plant. nov. v. rar. H. bot. Panorm. I, d. 4, tab. IL 

A. (Euagave) caulescens. Caulis 1 m. altus, usque ad basin 
foliatus, Folia numerosa , stricta , subcoriacea , erecto-patentia , 
60-70 cm. longa, e basi dilatata subito linearia, 3-4 cm. lata, 
in apicem longum, suprema parte brunneo-marginatum, spina 
terminali valida, pollicari, brunnea, supra canaliculata, sensim 
excurrentia; ima basi percrassa, supra plano-convexiuscula, de- 
mum valde concava, subtus convexa; margine dentato, dentibus 
minutis, remotis, basi deltoideis, antrorsus curvatis vel uncina- 
tis. Scapus 5-6 m. altus, bracteis foliaceis, remotis adpressis tec- 
tus, in parte superiore paniculatus. Flores breviter pedunculatis, 
. ad extremitatem ramorum fasciculati. Ovarium subcylindraceum, 
apice laeviter constrictum. Perigonii tubus infundibuliformis; la- 
 ciniae lineari-lanceolatae, obtusae, erectae, exteriores planae, in- 
teriores paulo angustiores, stria mediana prominente notatae. 
Stamina medio tubi inserta, laciniis duplo longiora. Stylus ma- 
turitate stamina excedens, stigmate leviter incrassato. Capsula 
et semina ignota. Planta tota viridi olivacea. 

Agave Corderoyi /7ort non Baker. 
. Habitat: Patria ignota, fiorisce in febbraio. 


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— 157 — 
5. Agave candelabrum 70d.Hort. Pan. I, di 66, tab. XV, 
et an ad ind, sem. ann. 1877, fp. 38. 

A. (Euagave) caule brevi tractu foliato, inde elongato brac- 
leali, a quarta parte inferiore usque ad apicem florifero; foliis 
late linearibus, elongatis, subcoriaceis, basi dilatatis, carnoso- 
incrassatis, cito in laminam per totam longitudinem fere usque 
ad quartam partem superiorem subaequilatam excurrentibus, 
superne gradatim in apicem acuminatum , spina brevi cornea, 
subulata, canaliculata, castaneo-fusca terminatum desinentibus ; 
in pagina superiore ad basin brevi tractu vix concaviusculis, 
deinde usque ad quintam partem inferiorem planis, coeterum 
canaliculatis; in pagina inferiore ad basim brevi tractu incras- 
satis, statim per totam longitudinem convexis, margine spino- 
so-dentato , spinis omnibus antice incurvatis, basi substantiae 
foliorum aequalibus, parte superiore cornea, fusca, triangulari ; 
floribus in panicula basi pyramidata, coeterum elongata, decom- 
posita, deinde sobolifera dispositis; ramis secundariis subtricho- 
tomis : floribus confertis: perigonii sexfidi laciniis linearibus, 
erectiusculis, tubo longioribus, ovario subaequilongis, ante an- 
thesin flaccidis. 

Agave Rumphii Zort. pan. et hort. belg., gall., etc. 

Habitat: Probabilmente del Messico, fiorisce in primavera. 

Osservazioni: Appartiene al gruppo Cerazhocanthae, sezione 
Subcoriaceae, ed è grandemente distinta dall’A. pupa Hassk., 
ed A. Cantula Roxd. 


6. Agave coespitosa 7od. MHort. Panorm. I, p. 32, tab. 


VIII, et Adnot. ad ind. sem. ann. 1877, fp. 38. 

A. caule brevissimo, prolifero-coespitoso, foliis carnosis, laete 
viridibus, elongato-sublanceolatis, supra basin angustatis, in me- 
dio vix dilatatis, a medio ad apicem, spina terminali, debili, 
tereti , laete ae munituaf, gradatim attenuato-acuminatis; 
subtus a basi ad medium semiteretibus, a medio fere usque ad 
apicem gradatim explanatis, ad apicem convexiusculis, supra 
per totam longitudinem fascia ex albo-viridi notatis, a basi us- 
que ad quartum inferiorem planiusculis, a quarto inferiore usque 
da apicem concaviusculis, margine dentibus parvis vix invicem 


ai 


— 123 — 

temotis, spinescentibus, laete castaneis, alterne majoribus, a basi 
usque fere ad apicem munito; scapo tenui, incurvato-nutante, a 
basi usque ultra medium bracteato , coeterum superne floribus 
geminis, sessilibus, axillaribus, bractea multo longioribus spica- 
tim vestito; perigonii phyllis in tubum, supra ovarium constric- 
tum, coalitis, limbo sexfidò; laciniis late linearibus, obtusis; erecto- 
patentibus, tubo longioribus ; staminibus deinde exertis, stylo 
brevioribus, lacinias perigonii superantibus, stigmate subindiviso; 
capsulis globosis, obtuse obscureque angulatis, e viridi-albidis, 
bracteis e basi latiuscula in acumine elongato productis, supe- 
rioribus gradatim brevioribus. 

Agave Sartorii var. pulcherrima or. 

Habitat: Di patria ignota, fiorisce in maggio e giugno. 

Osservazioni: Larga ed ampia è qui la discussione che il 
descrittore fa per dimostrare come A. caespitosa non possa essere 
nè A. univittata e nè A. Sartorii, giacchè dalla prima diffèrisce 
per il carattere generale delle foglie, e dalla seconda per l’esa- 
me comparativo della struttura fiorale. Così precedentemente 
scriveva a p. 38 dell’Index seminum anni 1877: « Ab A. ,Sar- 
tori K. Koch (Wochenschr. 1860, d. 37), cum qua a claris- 
simo Bakerio non recte nostro judicio confusa in Zof. mag. 
1877, tab. 6292, differt, ovario et capsula globosis, nec oblongis, 
scapo breviori nec elato, foliis 2-3 plo longiori, ultra tertiam 
partem tantum nec a quarta parte inferiore florifero, spica 
laxiuscula nec densa, tubo ovario vix breviore nec fere nullo, 
perigonii laciniis anguste oblongis, fere acutis, ovario duplo lon- 
gioribus nec ellipticis, in apicem obtusum desinentibus. 

7. Agave grandibracteata Ross, Adnot. ad ind. sem. 1892, 

d. £ et Zeones et descript, plant. nov. vel rar., I, p. 1, tab. 1. 

A. (Euagave) acaulis. Folia numerosa, coriaceo-carnosa, su- 
pra plana, subtus convexiuscula, basi incrassata ; inferiora pa- 
tentia, late obovato-lanceolata, sub medium constricta, basi di- 
latata, 60 cm. longa, 16 cm. lata, in apicem longum producta, 
spina terminali longa (5-6 cm.) robusta canaliculata , margine 
sinuato-dentato, dentibus paucis, spinis magnis uncinatis, ver- 
sus basin minoribus, in infima parte omnino deficientibus; folia 


— 129 — 

media et superiora gradatim angustiora, erectiora, spinis tenuio- 
ribus, ad bracteas transeuntia. Scapus 3 m. altus, bracteis fo- 
liaceis magnis adpressis omnino tectus, in tertia parte superiore 
paniculatus. Flores pedunculati, ad apicem ramorum fasciculati, 
viridi-flavi. Ovarium cylindraceum, rostro brevi leviter constricto. 
Perigonii tubus late infundibuliformis, laciniae oblongae, apice 
obtusiusculo cucullato, tubo duplo longiores; exteriores planae, 
interiores stria mediana prominente notatae. Stamina ore tubi 
inserta, laciniis subtriplo longiora, antheris viridibus, Stylus ma- 
turitate stamina excedens; stigma cile incrassatum. Capsula 


Habitat : Patria ignota. 
Osservazioni: I semi vennero nell’anno 1880 da C, Platz et 
Sohn, col nome di Agave Vanderwini. Ma la specie qui sopra 
descritta spetta alla sezione Americanae ed è prossima ad A. 
Scolymus Karw; mentre Agave Vanderwinneni Jacg. è della se- 
zione Marginatae. 
8. Agave Haynaldi 7od. Hort. Panorm. I p. 88, tab. 
XXIV. 
A. (Littaea) scapi parte nuda brevissima, florifera procerrima, 
inferne bracteis e basi in medio carnosa triangulari in laminam 
o angustam linearem acutam scariosam tortuoso-inflexam excurren- 
A tibus vestita, coeterum in spicam longissimam habeunte; flori- 
bus in media et superiore parte spicae breviter pediculatis, sub- 
ternatim enatis, in parte infera pedunculo communi brevi crasso, 
quandoque ramoso, suffultis, subpaniculatis; pediculo ovario tri- 
plo breviore; perigonii laciniis brevissimo tractu connatis, ovarii 
longitudine, tubo brevissimo; foliis fibroso-coriaceis, supra basin 
constrictis deinde parce dilatatis, coeterum in apicem elongato- 
lanceolatum spica terminali valida cinereo-fusca munitum ex- 
currentibus., superne prope basin tumidiusculis, deinde ‘brevi 
tractu planis, coeterum canaliculatis, subtus convexiusculis; mar- 
gine angusto cinereo cartilagineo spinoso-dentato , plerumque 
continuo, quandoque interrupto cinctis, spinis validiusculis basi 
parce dilatatis, antice incurvatis, in parte inferiore approximatis 
minoribus, coeterum remotiusculis capsulis ellipticis. 


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Habitat: Coltivata nel giardino del sig. Whitaker ai Colli 
nelle vicinanze di Palermo col nome di /aghamzi longissima ; 
fiorisce verso la fine dell'autunno, e si protrae sino alla pri- 
mavera, : 

9. Agave intermedia 7°od. (ined.) Adnot. ad ind. sem. ann. 
1888, p. 36. 

Species insignis valde elata inter Zxagaveas, ob inflorescen- 
tiam ad A. scolymum accedentes, collocanda. 

Io. Agave longisepala 70d. Mort. Pan. II, È. 34, tab. 
XXXI. 

A. (Euagave) caule, parte foliata brevissima, in tertia parte 
superiore paniculam oblongam a basi ad apicem fere aequaliter 
latam gerente ; foliis erecto-patentibus elongato-obovatis, fere 
spathulatis, in apicem lanceolatum acuminatum, spina valida 
longiuscula, cornea, castaneo-ferruginea terminatum, parce ex- 
currentibus, glaucis, basi tumidiusculis angustatis, supra basin 
constrictis (9 cent. latis) superne brevi tractu explanatis, deinde 
in parte media dilatatis (20 cent. latis), vix convexiusculis, in 


parte saperiore canaliculatis, ac statim angustioribus, subtus su- 


pra basin vix tumidis, deinde leviter convexis , margine den- 
tibus versus basin incurvatis, castaneo-ferrugineis, prope basin 
minimis, ascendendo majusculis deltoideis, basi dilatata (2 cent. 
lata), versum apicem minoribus ac in extrema parte omnino 
deficientibus munita; bracteis 25 cent. longis sub anthesin jam 


exsiccatis, a basi semiamplexicauli triangulari in spinam tenuem 


apice desinentibus: floribus dilute luteolis, perigonii laciniis su- 
baequalibus, linearibus, tubo brevissimo, et ovario longioribus; 
staminibus laciniis duplo longioribus, fere ad basin tubi in- 
sertis; sub anthesi pistillo, ad apicem leviter incrassato obtu- 


si seque triquetro, longioribus; capsulis junioribus glandiformibus 


parviusculis, obtuse triquetris. 
Habitat : Probabilmente nel Mexico, fiorisce in estate. 
11. Agave macrantha Tod. Hort. Panorm. II, p.rr. tab. 


XXVII. 


di (Littaea) 2 humili (1, metr. 40 cent.) , crasso, basi 


brevi tractu foliato; foliis in parte inferiore caulis enatis paucis, 


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— 131 — 


glaucis, arcuatim ascendentibus, spathulatis, in medio dilatatis, 
a quarta parte superiore angustatis, in apicem acuminatum , 
spina valida fusca superne canaliculata terminatum, excutrenti- 
bus; ad basin percrassis, subtus subrotundatis, superne semi- 
rotundato-depressis , in pagina superiore concavis, ad medium 
fere cocleatis, lateribus explanatis, subtus in medio convexis; 
Junioribus margine tenuissimo, deinde, praeter apicem, fere ob- 
soleto, undique dentato spinoso cinctis: spinis corneis, varie in- 
curvatis, acutissimis parviusculis, basi dilatatis, in parte supe- 
riore caulis invicem remotis, abbreviatis, reductis, deinde in 
bracteas parvas ovatas, basi fere deltoideas ad apicem callosas 
habeuntibus; floribus sessilibus magnis, in singulas axillas brac- 
tearum enatis, bibracteolatis, tubo avario breviore, incurvo, an- 
gulato, sepalis carnosis, late linearibus tubo duplo longioribus, 
patentibus, subrefiexis, ad apicem tuberculo exiguo, pilis brevi- 
bus densis albis induto, praeditis, coeterum glabris; staminibus 
filiformibus apice subulatis, laciniis perigonii fere duplo longio- 
ribus, stylum aequantibus; capsula parva, angulata, acutiuscula. 

Habitat: Probabilmente nel Messico , fiorisce in marzo ed 
aprile. 

12, Agave macroculmis 70d. /ort. Panorm, IIg f. 51, 
tab. XXXVII et XXXXIII, et Index sem. ann. 1888, p, 2 36. 

A. (Euagave, americanae latifoliae) caule pervalido, brevi 
tractu foliis numerosis, caeterum usque ad supra medium brac- 
teis numerosis vestito, supra medium tantum florifero; floribus 
pedicellatis in paniculam contractam dispositis, fere conglome- 
ratis; foliis magnis prima aetate erectis, deinde patentibus, in 
anthesi patentissimis, humi adpressis, oblongo-spathulatis, ad 
basin, pagina superiore tumido convexis usque ad quartam par- 
tem inferiorem fere planis, obscure canaliculatis, in quinta parte 
superiore subito angustioribus , profunde canaliculatis, margine 


erecto utriusque lateris invicem approximato, in apicem acumi- 


natum attenuatis, spina rotundata, castaneo. coccinea terminatis, 
‘margine dentibus deltoideis castaneo-fuscis, basi dilatatis, prima 
‘aetate approximatis ornato, serius dentibus confluentibus in li 
neam castaneo-subcoccineam excurrentibus , cinctis dentibus 


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— 132 — 

triangularibus basi dilatatis (13 vel 18 mill. latis) corneis, spi- 
nescentibus, apice attenuatis, saepe retrorsum incurvis; bracteis 
triangularibus, fere per totum marginem cinctis linea castaneo- 
coccinea, et in spinam validam castaneo-coccineam desinentibus; 
floribus breviter pedicellatis, perigonii laciniis late linearibus, con- 
cavis, obtusis, margine luteo cinctis, interioribus vix longioribus, 
basi coalitis in tubo brevi, campanulato, ovario breviore, stami- 
nibus vix inaequalibus, stylo, tubo, ovarioque multo longiori- 
bus, stylo staminibus breviore, ovario cylindraceo laevigato. 

Agave coccinea /Hort. 

Habitat: Probabilmente originaria del Messico , fiorisce in 
estate. 

Osservazioni : Il Todaro così scriveva in Adnot. ad ind. sem. 
ann. 1888, p. 36: « Caulis non elatus sed valde crassus. Folia 
illa A. atrovirentis Karw. A. salmianae Ott. var. jacobinae ma- 
gnitudine emulantia, flores ad apicem caulis conferti, paniculae 
rami abbreviati; inde inflorescentia fere capitata; nulla affinitas 
cum A. coccinea Roezi. cam quo nomine habuimus. Planta ad 
inflorescentiam tantum, non ad axillas foliorum inferiorum, s0- 
bolifera.—Planta per integrum biennium floruit; tertio anno de- 
peruit; mox cum icone illustranda ». 

13. Agave multiflora Tod. Hort, Panorm. II, d. 47, tab. 
XXXV. 

A. (Littaea) caule foliis parvis, paucis, patentibus, brevis- 
simo tractu vestito, coeterum usque ultra medium bracteis 
triangularibus acuminatis numerosis munito; supra ad extremam 
tertiam partem in spicam linearem laxam elongatam terminato; 
fluribus (3-8 plerumque 4-5) ad axillam bractearum fere sessi- 

ibus conglomeratis; foliis laete viridibus, laevigatis, fibroso-car- 
nosis, oblongo-spathulatis, super basin tumidam constrictis, in a- 
picem acuminatum spina gracili carnosa castaneo-fusca superne 
terminatis, margine dentibus castaneo-fuscis, parvis, deltoideis, 
basi vix dilatatis ornato; perigonii laciniis brevibus viridibus, 
margine luteo, linearibus, basi in tubo brevissimo, ovario dimi- 
dio brevioribus coalitis; staminibus, sepalis et pistillo sub an- 


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— 133 — 


thesi longioribus; pistillo firmo vix apice incrassato, capsula o- 
livaeformi. 

Habitat: Originaria torse del Messico, fiorisce in estate. 

14. Agave paucifolia 7od. Hori. Panorm. I; p. 77, tab. XIX. 

A. (Littaea) obscure virens, caulis parte foliata brevissima, 
aphylla elongata, tuberculis rotundatis bracteisque scariosis al- 
bidis conspersa, ad apicem floriféra; foliis paucis, firmis, erec- 
tis vel paulo patentibus, linearibus, basi brevissimo tractu di- 

‘ latatis ac tumido carnosis, deinde gradatim usque ad apicem, 
spina subulata terminatum, attenuatis, utraque pagina tenuissi- 
me nervoso-striatis, supra planiusculis, subtus a basi ad medium 
rotundatis, coeterum carinatis, dentibus tenuissimis, oculo nudo 
vix conspicuis, margine scabrosis; floribus in spicam densiuscu- 
lam oblongam per paria enatis; perianthii sordide virentis sub- 
sexangulati incurvi laciniis brevibus, obtusis, albo-marginatis , 
tubi sopra ovarium angustati limbo subdilatato; staminibus longe 
exsertis, stylo basi dilatato brevioribus; ovario brevissimo, tri- 
gono , angulis aliis tribus obscure prominentibus interpositis , 
capsula, ovata, acutiuscula. 

Habitat: Patria ignota; ricevuta da varii stabilimenti orti- 
coli col falso nome di A. Roezlit. Fiorisce in primavera, 

15. Agave pseudofilifera Ross ef Lanza, Bull. soc. sc. nat. 
ed economic. di Palermo 1892, n. 4, et Adnot. ad ind. sem. ann. 
1892, P, 47. 

A. (Littaea) acaulis; folia rosulata erecto-patentia, rigida, li- 
nearia apice sensim attenuata; subtus convexa, supra ad basim 
incrassata, deinde plana, tertio superiore leviter concava, ad 
margines fibrosa filis capillaceis, spina valida fusca terminata. 
Scapus simplex, erectus, 3 m. altitudinis, bracteis undique tec- 
tus. Bracteae lineari-attenuatae basi dilatatae , in parte infima 
scapi densiores et latiores, 10 cm. longae, in regione florifera 
florem evolutum aequantes vel breviores, omnes erectae scapo 
adpressae. Flores gemini, pedunculis brevissimis. Ovarium cy- 
lindraceum rostro brevissimo laeviter constricto. Perigonium bre- 
viter tubulosum; laciniae conformes , tubo triplo longiores , li- 
SL acutiusculae sa apice deflexo. Stamina ore ‘tubi 


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— 134 — 
inserta, laciniis 4-plo lorigiora. Stylus maturitate stamina exce- 
dens. Stigma leviter incrassatum. Capsula ovata trigona, 

Habitat: Patria ignota, fiorisce in estate. 

Observationes : Colitur haec species in horto botanico panor- 
mitano ab anno 1886 a Geoffre A., Massiliae, accepta nomine 
A. schidigerae. Specimen quod descripsimus et unde semina col- 
legimus progenies e stolonibus orta est. 

A. filiferae S. Dyck, quam maxime affinis, differt imprimis 
bracteis, quae in nostra erecto-adpressae latiusculae, in illa de- 
flexo-pendulae omnino filiformes ; unde habitus diversissimus, 
Folia in A. pseudofilifera angustiora, exacte linearia, in A. f- 
lifera lanceolata, in medio latiuscula, apice cito attenuata. Pe- 
rigonii tubus in nostra multo brevior, laciniae acutiores et mi- 
nus recurvae; stigma vix ‘incrassatum, in A. filifera grosse 
capitatum, ; 

- His characteribus, plus quam typo A. filiferae, accedit varie- 
tati Alamentosae S. Dyck, a qua tamen satis distincta est. 

16. Agave rovelliana 70 d. (ined.) Adnot. ad înd. sem. ann. 
1888, f. 36.—A. marmorata /Zort. rovellianus. 

Inter Zitfacas aloineas recensenda, nulla cum A. marmaraia 


affinitas; folia parva angusta elongata-spathulata, perviridia, ma- 


culis rotundatis fuscis crebris in pagina superiore variegata, mar- 
gine dentibus parvis approximatis, saepe alternis majoribus, fu- 
sco-castaneis ornata, 

A. fratribus Rovelli accepimus sub nomine A. marmoratae. 

17. Agave Salmiana O?/0 var. Whitakeri Ross, Adnot. 
ad ind, sem. ann. 1892, p. 48, 

Haec Agave, introdueta a Verschaffelt nomine A. Whitakeri, 


est forma gigantea A. Sa/mianae Ott. sed satis distincta ut 


pro varietate haberetur. Differt a typo: foliis majoribus (2-3 m. 
longis, 30-40 cm. latis), numerosioribus (50-60) , erecto-patenti- 


bus, canaliculatis, margine subintegro , spinis minusculis rario- 


ribus, ‘scapo elatiore (alto 8 m.) et robustiore. Flores numero- 


| siores structura. tamen ab A. Sa/miana typica non differunt. 


18, AGE. Tod. Hort. Panorm. IL, fp. 4, tab. 


XXV. 


A. vivipara, caulis parte foliata brevissima, florifera elongata, 
in tertio superiore paniculam obovatam , obtusam, basi angu- 
statam gerente; foliis erectis, longissimis, perglaucis, late linea- 
ribus, in apicem lanceolatum spina cornea, conico-subulata, co- 
staneo-fusca terminatum, excurrentibus ;-basi latiusculis, tumi- 
diusculis, supra basin vix constrictis, a basi ad medium planiu- 
sculis, a medio ad apicem canaliculatis, subtus convexis, mar- 
gine explanato , prope apicem excepto, per totum crebre den- 


: tato, dentibus castaneo-fuscis, spinescentibus, corneis, antice in- 


curvatis, basi dilatatis; bracteis triangularibus, acuminatis, sub 
anthesim apicem tantum exsiccatis, invicem remotiusculis; peri- 
gonii laciniis tubo subgloboso basi et apice leviter  constricto 
vix longioribus, ovario brevioribus, linearibus, obtusis, concavis, 
sub anthesin omnino ftaccidis, tribus exterioribus vix latioribus; 
capsulis subellipticis, basi et apice vix angustatis. 

Habitat: Probabilmente origina del Messico , fiorisce in e- 
State. 

19. Agave Willdingii 704. Hort. Panorm. II, p. 36, tab. 
XXXII. 

A. (Euagave) caule brevi tractu foliis paucis coeterum us- 


que supra medium bracteis oblongis numerosis vestito ; supra 


medium tantum florifero ; floribus breviter pedicellatis; in ca- 
pitulum fere conglomeratis ad apicem ramulorum insidentibus; 
foliis laete viridibus, laevigatis, coriaceo-carnosis, oblongo-spa- 
thulatis, supra basin tumidam constrictis, in apicem lanceola- 
tum acuminatum spina gracili cornea superne sulcata termi- 
natis, margine dentibus castaneis vel castaneo coccineis , par- 
vis, deltoideis, basi dilatatis, varie incurvatis ornato; perigonii 


laciniis luteo-aurantiacis linearibus, basi in tubo brevissimo coa-’ 


litis, ovario subequilongis, sub anthesi cito, marginibus inflexis, 
ore iran staminibus, voro et pstillo sub anthesin Negio 
ribus. 

De Willdiagii Tod. in Baker, Amargi. and Age 
veae, d. I 
Co e adi Messico, fioris sz 
rà : È tra le was todaroane una delle più. ca- 


vr 


A 


— 136 — 
ratteristiche , tanto da poter costituire il tipo di una sottose- 
zione ben distinta. A tale sottosezione dovrebbero. appartenere: 


. A. sobolifera Salm-Dyck., A. Scolymus Karw., così come io 


le ho intese nella mia monografia. 
Fourcroya. 


20. Fourcroya altissima 7°04d. (ined. in 7/ort. bot. pan. cum 
icone) ex Adnot. ad ‘înd. sem. ann. 1888, d. 36. 

F. Delevanti Mortz. 

Species altitudine insignis, magis elata quam /. gigantea. 
Folia ratione generis angusta valde elongata. 

Osservazioni: La pianta non fu poi mai descritta, ed una 
mia descrizioue sarà pubblicata in uno dei prossimi numeri del 
Bollettino. 

21. Fourcroya Bedinghausi A. No ch. Wochen, 1863, P. 
233, et Bele. hort. 1863 p. 327. 

Fourcraea Bedinghausi Baker, Amary!Il. and Agaveae, 
p. 203, n. 16. 

Agave Roezlii André, in Rev. Hort. 1887, . 353 fig. 71. 

Osservazioni: Todaro a p. 36 dell’Ind. sem. ann. 1888 così 
annotava: Habuimus praeteritis annis ab /7ort. Aewensi sub 
nomine /. longaeva Zucc. Caulis crassus, non elatus, fere ab 
ipsa basi floriferus, inflorescentia pyramidata ramis defiexis. Bul- 


‘ billi innumeri parvi. Habitus ante anthesin Zeschornerae. 


22. Fourcroya elegans 7od. /ort. Panorm. I, fp. 13; 
tab, IV. * : 

F. caule inferne brevi tractu foliis numerosis, fere omnibus 
| persistentibus ; in orbem dispositis crebre stipato, deinde per 
totam longitudinem florifero; foliis carnoso-coriaceis, praelongis, 
elongato-lanceolatis , ima basi ad marginem compressis, supra 


._ basin vix angustatis, superne apice mucrone recto, brevissimo, 


| corneo terminatis ; supra ima basi percrassis tumido-convexis , 
| deinde brevi tractu convexis et usque ad tertiam partem e con- 


| vexo gradatim explanatis, ad tertiam partem plano concavis, 


coeterum canaliculatis; subtus inferne semihemisphaerico-conve- 
- Mine da depresso-rotundatis, a tertio inferiore us- 


SON ASD, 


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que ad apicem carinato-convexis; junioribus erecto-patulis, senio 
ribus patentibus, omnibus sub anthesin patentibus, supra intense 
viridibus, subtus scabris, margine vix sinuato, spinoso-dentato; 
dentibus subtriangularibus, acuminatis, antice incurvatis, basi 
brevi tractu viridibus, in reliqua parte corneis, intense castaneis; 
floribus numerosissimis in racemo bulbilligero, decomposito, e- 
longato-subpyramidato dispositis, pedunculatis, pendulis, in 
axilla bracteolarum 2-3 enatis, sepalis usque ad medium im- 
bricatis, tribus interioribus majoribus ovato-ellipticis. 

Fourcroja Ghriesbrechtii Verschaf. Cat. ann. 1867 et 
1868, p. 23. 

Fourcroja pugioniformis Verschaff. loc. cit., pag. 24. 

Agave regia 7ort. 

Habitat: Probabilmente originaria dell'America, di qua dal- 
l’equatore, introdotta nel 1868 da Verschaffelt di Gand. 

Osservazioni: Appartiene al gruppo delle acauli o quasi cau- 
lescenti, ed è affine alla #. cudensis; cadono perciò .tutte le ras- 
somiglianze che si sono volute fare con , /ongaeva ed atrovi- 
ridis; ambedue arborescenti 0 quasi, e con /. fuberosa, Commelini, 
Bedinghaussi, nettamente caulescenti. 

23. Fourcroya pubescens Tod. Nova Fourcroyae species , 
in « Giorn, Cons, perfez. X. p. 105, tab. VI-VII-VII bis ». 

Osservazioni : La specie è riportata dal Baker nella sua Mo- 
nografia delle Amarillidacee; a me è stato però impossibile po- 
ter vedere le figure e la descrizione originale del Todaro. 


4. Hermione. 
24. Hermione TA Tod. Adnot. ad ind, sem. ann. 1857, 


43- . 
H. spattia tnoltiflera,; corona cupulari truncata ‘phsolete cre- 
nata, perigonii laciniis ovato-oblongis sordide albis, tubo viridi 


. subaequalibus, corona duplo vel subtriplo longioribus, stylo tubo 
duplo vel triplo breviore, scapo ‘ancipite, foliis. pera 


obliquis, 
Narcissus banco Tod. PI. exsico. 
Narcissus italicus Bzanca in Guss. Pat sic. syr. add. 


et emend. f. 809 non Ker. 18 


ni è 
san le ci E 


— 138 

Habitat: In campis apricis prope Avola (Bianca) ; Floret 
februario, martio. 

Observationes : E tubulosus, cylindricus, compressus, 
interdum sesquipedalis et ultra, foliis longior, folia 3-4 lin. lata, 
canaliculata , obliqua, apice planiusculo carnosulo. Flores odo- 
rati, odore G. fazettae Lin. consimili; perigonii laciniae subae- 
quales , ovatae, divaricatae subreflexae, sordide albae, post se- 
cundam tertiam partem laminae margine subinvoluto, ad apicem 
mucronulatae ; corona luteo-aurea, cupularis, ore truncato sed 
haud costricto, obsolete crenata, laciniis duplo triplove brevior; 
stamina tria longiora tubum vix superantia; stylus tubo duplo 
triplove brevior; pedunculi post anthesin elongati; capsula ex- 
quisite trigona 3 lin. circiter longa, ! /s circiter lata. 

Proxima «A. tazettae Haw., H. italica Herb. et H. brevi- 
styla Herb. sed precipue differt ab omnibus forma coronae; ab 
H. tazetta Haw., et H. italica Ker. ob stigma tubo brevius, nec 
‘inter stamina longius vel coronae subaequale; ab H. brevistyla 
Herb. ob lacinias perigonii omnes subaequales, nec tribus exte- 
rioribus evidenter latioribus, et ob folia late nec anguste linearia. 

25. Hermione elegans Maw. (Mon. XV, n. 51) Tod. Ad- 
not. ad ind. sem, ann. 1857. f. 44- 

Narcissus novus 7ix. in .Syz. 4. reg. pan. ann. 1802 
(absque descriptione). 

Narcissus elegans .Spack, ex AwztA, Enum. pl. V, 
d. 748. 

Narcissus serotinus Desf. All fp. 283, fab. 82, (fig: 
dext. non sinistra et excl. omn. synon.). 

Narcissus serotinus Guss. Pr. fl. sic. 1 p. 393 
Narcissus Cupanianus Guss. Syx. fl. sic. 1, p. 382. 
Narcissus autumnalis Lir%. in Lin. > d. 569 
Hermione autumnalis Roem. Am. d. 2 
 Narcissus. serotinus var, multiflorus sl Syst. 


ic pi et arsong linearia , uti Sr, 


— 139 — 
nec subcanaliculata.——Narcissus autumnalis vulgaris stellaris me- 
dio croceus, odoratissimus, monojuncifolius Cu. (Panph. 1, tab. 
184 et 2, tab. 250. Zox. t. 30, Raf. tab. 74 f. 1, et H, Cat. 
n. 149) huic specie a Gussonio et a Roemerio, Am. 231, rela- 
tus, quamvis in icone habeat folia potius synanthia et scapum 
biflorum, tamen habitu ab . eleganti Haw. recedit, et potius 
IH. serotinam Haw. refert. 

26. Hermione Sequentiae 70d. Adnot. ad ind. sem. ann. 


1858, Pd. 27 


H. scapo subterete, levissime striato, A] 4-6 floro; 
perigonii laciniis patentibus , obovato-ellipticis , subaequalibus , 
marginibus inflexis, tubo brevioribus, exterioribus apiculatis; co- 
rona laciniis triplo breviore, cyathiformi, ore subconstricto, sub- 
integro; staminibus superioribus coronae dimidium aequantibus, 
inferioribus tubi longitudine, stylo staminibus inferioribus vix 
longiore; foliis late linearibus canaliculatis, obtusis, subglauce- 
scentibus, erectis in quarta parte superiore oblique tortis, scapo 
brevioribus. 

Narcissus Sequentiae 7od. PZ exsice 

Habitat: Prope //essiza collecta et nobis benevole commu- 
nicata a cl. Seguenza. Floret decembri, januario. 

Observationes: Scapus subteres, rarissime compresso-suban- 
ceps, obsolete striatus, 50 cent. altus, 4-6 florus. Flores potius 
ampli, parce odorati. Tubus obsolete et obtuse trigonus, e flavo 
viridis, 17 mill. longus, crassiusculus, apice vix dilatatus. Peri- 
gonii laciniae flavidae, ‘obovato-ellipticae, apice rotundato-obtuso, 
subaequales , patentes, 14 mill. longae, 7 mill. latae, margini- 
bus leviter inflexis, tres exteriores apiculo albo cuspidulatae. 


| Corona cyathiformis, 4 mill. et ‘/, alta, in ore subconstricto 8 


mill. lata; intense lutea, levissime plicata petalis triplo brevior. 
Stamina inferiora tubo vix breviora, superiora dimidium coro- 
nae aequantia ; stylus inter stamina supetiora et inferiora lu- 
teolus, stigmate subtrilobo. Ovarium oblongum, triquetrum, in- 

tense viride. Folia lorato-linearia canaliculata, laetae viridia, in 


a longitudine subaequilata, levissime striata, carinata, 40 cent. 
longa, erecta, in tertio superio: leviter usi distorta, mar- 


— 140 — 
ginibus obsolete replicatis.—Species habitu suo et florum colore 
ab omnibus aliis speciebus hujus sectionibus aliena. Proxima 
H. Bertolonii, differt tamen floribus magnis, laciniis dilute fla- 
vis, caule elato (50 cent, alto) foliis longiore, foliis non anguste 
linearibus. 

27. Hermione syracusana 7od. Adnot. ad ind. sem. ann. 
1858, p. 27. 

H. caule subterete, breviter striato, glaucescente, 5-7 floro; 
perigonii laciniis tubo vix brevioribus, patentissimis, ovato el- 
lipticis, imbricatis, omnibus aequalibus, obtusis ; exterioribus 
breviter apiculatis ; corona laciniis quadruplo breviore , cyathi- 
formiore constricto integro vel integerrimo , staminibus supe- 
rioribus coronae dimidium aequantibus; ovario oblongo, trique- 
tro; stylo tubo staminibusque inferioribus breviore ; foliis late 
linearibus per totam longitudinem subaequilatis, canaliculato-ex- 
planatis, carinatis, obtusis, supra medium oblique distortis, sub 
anthesim scapo valde brevioribus, 

Narcissus syracusanus 7od. PZ exstce. 

Habitat: Habuimus commixtam cum /7. Biancae Tod., a qua 
toto coelo diversa; sponte provenit prope Syracusam. Floret de- 
cembri, januario. 

Observationes : Scapus 40 cent. altus, subteres, erectus, glau- 
cescens, leviter striatus. Flores 5-8 approximati, leviter odorati. 
Tubus pallide viridis, trigonus, ad apicem parce dilatatus, 16 
mill. longus. Laciniae ovato-ellipticae, obtusae, conformes, albae; 
tres exteriores brevissime apiculatae, patentissimae, 15 mill, lon- 
gae, 11 mill. latae, Corona cyathiformis parva, brevissima, 3 
mill. et ‘, alta, luteo-aurea, laciniis quadruplo brevior, ore con- 
stricto, subintegro. Stamina inferiora , in parte superiore tubi 
inserta, inclusa, superiora medium coronae vix superantia. Sty- 
lus crassiusculus triqueter, flavo-albidus, staminibus inferioribus 
brevior. Stigma trilobum, lobis rotundatis. Ovarium oblongum, 
sublineare, triquetrum, obscure viride, Folia erecta, rigidiuscula, 
late linearia, in tota longitudine fere aequilata, obtusa, striata, 
canaliculata, a medio ad apicem oblique distorta, 25 cent. alta, 
scapo breviora ; carinata , carina striis duobus validis, elevatis, 
sulcato depressa, 


28. Hermione. venusta Tod. N. gen. e n. sp. fd. IS. 

H. subglaucescens, scapo 4-8-floro, erecto, fistuloso, striato, 
obsolete compresso; foliis erecto-patulis, scapum subaequantibus, 
obtusis , lineari-subloriformibus, explanatis, basi vix latioribus 
subcanaliculatisque ; corona sepalis breviore, luteo-aurea, cupu- 
lari, ore repandulo-crenulato subconstricta; perigonii laciniis lu- 
teis, subaequalibus, imbricatis, rotundato-obovatis, subemargina- 
tis, appendiculatis, stellato-subretroflexis, tubo semel brevioribus; 
staminibus stylo incluso longioribus. 

Narcissus venustus Zod. PI. easice. 

Habitat : Coltivasi in questo R. Orto botanico, e se ne ignora 
la provenienza, 

Osservazioni: Si avvicina al N. cupularis Bert. (in KR. et S. 
Syst. veg. VII, 2, p. 970) ed al N. #0a/icus Herb., ma dal primo 
differisce per la proporzione dei tepali interni rispetto agli e- 
sterni, e di questi in rapporto con il tubo, dal secondo per un 
maggior numero di caratteri, Sotto il nome di 7. z0a/ica il 
Kunth ha messe parecchie specie, che nulla hanno a che fare 
tra loro; giacchè fondarsi in questo genere sulla sola lunghezza 
degli stili è come incorrere in errori grossolani. 

29. Hermione formosissima 704. N. gen. e n. sp. pd. 29, 
et Adnot., ad ind. sem. ann. 1859. P. i 

H. scapo ancipite, valide striato, glaucescente, 3-5 floro; pe- 
rigonii laciniis tubo brevioribus, ovato-ellipticis, imbricatis, stel- 
lato-patentibus, tribus exterioribus obtusis, ad apicem cuspidulo 
brevissimo terminatis; corona lacinis triplo breviori scutellata., 
discolore, depressa, ore subconstricto, integro, vel obsolete cre- 
nulato; staminibus superioribus corona vix brevioribus, foliis late 
linearibus, loratis, planiusculis, obtusis, erectis, glaucescentibus, 
supra medium leviter contortis, scapo brevioribus. - 

Habitat: Di origine incerta. Fiorisce da gennaio a febbraio. 
.. Osservazione: Il Todaro creò tale specie su una pianta col- 
tivata come varietà del NWarcissus fazetta, 

‘30. Hermione tubulosa Tod. Adnot, ad ind. sem. ann. 1858. 
d. 27. 

H, scapo tereti, leviter striato, viride-subglaucescente , sub 


— 142 — 
sexfloro ; perigonii laciniis subaequalibus, stellato-subreflexis, 
tubo crassiusculo subaequalibus, interioribus ovatis obtusiuscu- 
lis, exterioribus latioribus, apice subemarginatis, cuspidulatis , 
omnibus basi angustatis, corona laciniis subtriplo breviori, tu- 
buloso-campanulata , discolore, ore crenulato-lobato ; staminibus 
corona multo brevioribus, ovario elongato, obtuse triquetro, stylo 
staminibus longioribus subaequali; foliis exterioribus late linca- 
ribus, explanate-canaliculatis obtusis, interioribus angustioribus, 

‘ omnibus patulis, spiraliter tortis, scapo subaequalibus. 
Narcissus tubulosus 70d. PZ exsice. 
Habitat: Di ignota provenienza, fiorisce in gennaio. 
Osservazioni : Scapus teres, firmus 25 cent, circiter altus, le- 
viter striatus; flores circiter sex, parum odorati, uno latere versi, 
pedunculis elongatis, valde inaequalibus. Tubus crassiusculus 
basi ovario diametrum aequans, apice parce incrassatus, viridis, 
15 mill. longus. Perigonii laciniae obovato-oblongae, a medio 
ad basin sensim angustatae, marginibus vix undulatis, apice ob- 
tuso; tres exteriores apice emarginatae, mucronulo patentiusculo, 
deinde reflexo in emarginatura interjecto; tses interiores angu- 
stiores, omnes reflexo-patentes, haud imbricatae. Corona tubu- 
losa-campanulata ore ventri aequilato, irregulariter  crenato-lo- 
bato, intense lutea, 6 mill, longa. Stamina superiora tubo vix 
exserta, corona multoties breviora, inferiora tubi apice ampliato 
breviora, inde in ima parte coronae visibilia. Stylus staminibus 
 longioribus aequilongus, viridiusculus, stigmate luteolo. Ovarium 
elongatum obsolete et obtuse trigonum, intense viride, 12 mill. 
longum. Folia patentia obtuse et obsolete carinata, undique stria- 
ta, scapum subaequantia vel superantia; exteriora ab ipsa basi 
| late lineari (22 mill, lata), sese in apicem angustantur, in parte 
infera explanato-canaliculata, a medio ad apicem prorsus expla- 
| nata, interiora angustiora. Ab omnibus speciebus albo-discolori- 
bus prorsus aliena foliis patulis, nectario tubuloso-campanulato, 
ovario elongato. — A. N. fazetta, sub quo nomine in H. Bot. 
Pan. colebatur, i aliena. 


— 143 — 


5. Leichtlinia. 


Ross. in Delect. seminum horti bot, panormitani 1893, f. 48 
et in Bollettino delta Società di Scienze Na'urali ed Economiche 
di Palermo 1894, N. 3 et in Jeones et descript. plant, nov. v. 
rar. H. bot. Panorm. I, pd. 7. 

Perianthium subinfundibuliforme, tubo brevissimo in faucem 
brevem ampliato, labis 6 aequalibus, patentibus. Stamina 6 fauci 
ad basin laborum affixa, iisque longiora, filamentis filiformibus, 

- antheris linearibus, majusculis, medio dorso affixis. Ovarium ob- 
longum, vertice conico intra perianthium breviter protruso, 3- 
loculare; stylus filiformis, stigmate vix incrassato, triquetro; 0- 
vula in loculis numerosa, 2-seriata; Capsula ovoidea, plus minus 
‘triquetra, pericarpio membranaceo, ab apice loculicide dehiscente. 
Semina numerosa, plano compressa, nigra. 

Osservazione : Il Ross nelle « Adnot. ad Ind, sem. ann. 1893,. 
p. 48» così scriveva: 

Planta, cuius semina in nostro « Index seminum anni 1887 » 
nomine errato Agave virginica L. et anni 1892 nomine Agave 
protuberans Engelm. oblata fuerunt, novum genus Zesch#/inia 
constituit, ideoque species LZ. profuberans appellanda. 

Genus Zeichtlinia medium inter Agavem et Polianthes tenet: 
differt ab gave ovario vertice conico intra perianthium brevi- 
ter protruso, quo charactere convenit cum Polianthe , a qua 
tamen staminibus longe exsertis et perigonii tubo brevi arrecto 
omnino diversum. 

31. Leichtilinia protuberans Ross, in Zeones et descript. 
plant. nov. v. rar. H., Bot, Panorm. I, d. 8, tab. 3. 

Caulis annuus e tubero globoso perenni erectus, simplex 
strictus, teres, glauco-viridis, I ‘/, 2 m. altus. Folia ima basi 
caulis conferta, in parte inferiore sparse gradatim breviora re- 
motiora, herbaceo-subcarnosa, fragilia, margine plano vel undu- 


lato, peranguste cartilagineo-all ido, minutissime denticulato, W.. 


| nearilanceolata, 15-20 cm. longa, 3-4 cm. lata, patenti-recurvata, 


| supra canaliculata fere conduplicata, subtus convexa, g 
nosa, utrinque viridi-guttata. (GG 00° 


Me tr RE Re AIN e Re 
Ha Rai n I 


sole Ma avi i pren ot Re 


MR a e at A 
ORI > 


IE 


Racemus terminalis, densus, pauciflorus. Flores solitarii, sub- 
sessiles, proterandri, ovarium 15 mm., perianthium 20 mm. lon- 
gum, laciniae lanceolato-lineares, obtusae, patentes, apice recur- 


‘ vatae 4 mm. latae, 15 mm. longae, intus luteo-virides atropur- 


pureo-punctatae, extus glauco-virides, apice atropurpureae, Fila- 
menta lutea, castaneo-punctata, laciniis perigonii duplo-longiora 
(30-32 mm. longa); antherae castaneo-atropurpureae, 11-14 mm, 
longae, ex 2 mm. latae. Stylus colore filamentorum, sub anthe- 
sin recurvato deflexus, maturitate erectus, 40 mm. longus; stigma 
vix incrassatum , triquetrum. Bracteae 2 ad singulos flores al- 


| bido-scariosae, altera externa anterior major, altera lateralis in- 


terna minor. Capsula ovoidea brevissime (ex 5 mm.) peduncu- 
culata, 20 mm. longa, centro ex 17 mm. diametro, maturitate 
subtrigona , apice breviter rostrata, perigonio marcescente sub 
apice coronata. Semina 5 mm. longa ex 4 mm. lata. 

Agave protuberans E£nge/m. inedit. (Baker, Hand. 
Amaryllideae, p. 197 pro parte). 

Habitat ; Messico. 


3. Apocyneae. 
6. Nerium. 


39, Nerium oleander Li ge, TO d. Adnot, ad ind, sem. anni 
1859, dp. 30. 
Plures varietates hortenses hybridae N. o/eandri et N. odori 


coluntur , utpote : atropurpureum , aurantiacum , columbianum , 


Leliuri, Mabiri, mutabilis, albo-lineatum, Ragonotti, sanguineum, 
spectabile, splendens fl. pl., splendens fol, variegatis, splendidissi- 

Osservazioni : Tali varietà non ho «66 valore scienti- 
fico, come già osservava lo stesso Todaro. È bene intanto ren- 


dere noto come il Nerîum qui viva assai bene, e naturalmente 
dia luogo a ‘numerose ibridazioni, che si fissano d’ordinario nei 
list sia Le ua 


> al colore, sia riguardo alle fimbriature interne 


-— I4ji + 
4. Asclepiadaceae. 
7. Stapelia. 

33. Stapelia angulata 70d. Mort, Panorm, I, p. 54. tab. ASTI, 
fig. inf. 

S? (Orbea) orbiculo erecto, carnoso, quinque angulato , ore 
quinque lobato ; corollae planae quinquepartitae laciniis expla- 
natis, demum revolutis , late-ovatis, acutiusculis, margine pilis 
glandulosis ciliato-fimbriatis, luteis, lineis transversis laete-pur- 
purascentibus, undique conformiter reticulato-maculatis; coronae 
stamineae exterioris laciniis late linearibus, brevibus, basi latio- 
ribus, apice constrictis bi-tridentatis; internae corniculis omnibus 
undique crebre punctis nigro-purpurascentibus maculatis; exterio- 
tibus patentibus subulatis, interioribus longioribus exsertis e basi 
suberecta incurvato-arcuatis; apicibus incrassatis punctis elevatis 
subcristatis. 

Habitat: Probabilmente del Capo di Buona Speranza, fiori- 
sce da settembre a novembre. 

34. Stapelia atrata 704. Hort. Panorm. I, p. 50, tab. XIII, 
fig. sup. 

S. (Orbea) orbiculo subscutellato , parce elevato, ore expla- 
nato, ampliato; corollae laciniis stellatis, demum in tertio supe- 
riore subreflexis, triangularibus, acutissimis, nigro-purpurascen- 
tibus, lineis paucis luteis in duobus tertiis inferioribus pictis , 
coeterum concoloribus, brevissime ciliolatis ; coronae stamineae 

ti exterioris laciniis linearibus, apice bifido-dentatis, partitionibus 
divaricatis, sinu amplo, denticulo brevissimo quandoque interjec- 
to; internae corniculis subaequilongis maculis minutissimis con- 
spersis, interioribus e basi erecta arcuatis, apice clavatis, exte- 

; rioribus erecto-patentibus, 

di Habitat: Originaria del Capo di Buona Speranza , fiorisce 

da settembre ad ottobre 

35. Stapelia disco Tod. Hort. Panorm. I, d. 49, tab. XII; 


fg iso 
S. (Orbea) orbiculo erecto, carnoso , luteolo, lineolis purpu- 
reis transverse reticulato-lineato; corollae parviusculae quinque- 
19 


du e P_i +0 e 


de 


REST 


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i 


s 146 — 


fidae purpurascentis lineolis vix conspicuis, hinc inde maculatae, 
laciniis reftexis, brevibus, ovatis, basi vix angustatis; margine 
pilis longiusculis, glandulosis, fimbriato-ciliatis; coronae stami- 
neae exterioris partitionibus breve ac late linearibus  bi-triden- 
tatis; internae corniculis exterioribus subulatis, erectis, interio- 
ribus longioribus exsertis, luteo-viridibus, glandulis maculisque 
nigris undique conspersis, e basi erectiuscula incurvatis, apice 
clavatis. 

Habitat: Probabilmente del Capo di Buona Speranza ; qui 
provenne dalle culture del rinomato orticultore francese Cels, e 
fiorisce da settembre a novembre. 

Osservazioni : Non è improbabile, che questa specie rientri 
nel tipo di S. m2ufabilis, quantunque per molte note sembri dif 
ferirne; lo stesso Todaro vi trovava delle rassomiglianze con ,S. 
mutabilis var. thuretiana. L’ orbiculo è identico, ma di colore 
diverso , le lacinie della corolla del pari finira rigate per 
peli ghiandolosi, etc.; differiscono quindi per caratteri di minor 
valore, 

36. punt mutabilis Jacq. Tod. Hort. Panorm. I; d. 47. 
tab. 12, fig. me 

S. (Orbea) conii erecto , carnoso ; corollae quinquefidae, 
laciniis revolutis, ovatis vel oblonge ovatis, basi levissime an- 
gustatis, acuminatis, ad tertium superum fere concoloribus, mar- 
gine pilis glandulosis, clavatis, fimbriatis ; coronae stamineae 
externae laciniis apice polymorphis, nunc bifidis cum denticulo 
intermedio quandoque interjecto, nunc in apicem carnosum an- 
gustiorem cuspidatum productis; internae corniculis exterioribus 
brevioribus, obtusiusculis, divaricatis, interioribus assurgentibus 
a medio ad apicem clavatim incurvatis. 

Stapelia mutabilis /acg. Stap. tab. 28.—Decne, in DC. 
Prod. VIII, p. 661, n. 73? excluso synonimo S. rufae Mass. 
Stap. pd. 16, tab. 20.—Dietr. Sp. pi. II p. 884, n. 10.— Spr. 
Syst. veg. I p. 838, n. 10. 

Habitat: Probabilmente del Capo di Buona Speranza, colti- 
vata dappertutto nei giardini, dove è quasi sempre erroneamente 
determinata. Fiorisce da settembre a dicembre. 


— 147 —- 
Osservazioni : Lo stesso Todaro, convinto dell’ estrema va- 
riabilità di tale specie, così vi aggruppò le seguenti: 


a. genuina. 
S. mutabilis /acg. 4 c. fab. 28. 
f. passeriniana, 
S. fuscata 7. 8. Parm. non Mass. 
S. Passerini 7od. ind. sem, h. pan. ann. 1864, p. 8, et 
Hort. Pan. I, fp. 47 în obs. 
y. neglecta. 
S. neglecta Tod. N. gen. e n. sp. fasc. IV. ined. et 
Hort. Pan. p. 48, tab, XII, fig. med. 
ò. thuretiana. 
S. umbilicata TAur. Choîx de graines n. 2, 1869, 
. 6 absque descriptione. 
Ss dele var. Jacg. (Op. cit. tab. 29). 


Essendo state la prima e l’ ultima descritte da Jacquin, ri- 
porto sole le frasi diagnostiche della seconda e terza. 

n 8. passeriniana: lacinie della corolla quasi unicolori al- 
l'apice perchè le macchie trasversali non vi sono più distinte, 
e nel resto percorse da linee porporine confluenti fra di loro, 
i cornetti esterni della corona staminea un poco più lunghi della 
pot metà di quelli interni. 
i y. neglecta: lacinie della corolla lungamente ovato-acumi- 
ui nate, percorse da linee trasversali porporine assai vicine tra-loro, 
x corona staminea esterna bifida all’apice e con piccole lacinie a- 
cute munite fra mezzo di un breve ed acuto denticulo. 

Io credo che un migliore esame potrebbe rilevare altre note 
differenziali; ed allora forse non sarebbe da trascurare l’ osser- 
vazione del Todaro quando scriveva : « forse un migliore esame 
ci condurrà a riunire in unica specie le varietà genuzza e pas- 


e S. umbilicata Thur» 
37. Stapelia scutellata 704. Hort. Panorm. 1 1.52, 
XLII, fig. med. 


seriniana , ed a separare in due specie distinte le due varietà 
neglecta e thuretiana, sostituentio 1 le due specie ,S. cene; Tod. 


Gi 
x 


— 148 — 


S. (Orbea) orbiculo scutelliformi, valde elevato, minutissime 
punctato, ore explanato non reflexo; corollae quinquepartitae la- 
ciniis reflexis, ovatis, acutis, maculis oblongis subconfluentibus 
transversalibus pictis, margine pilis inaequalibus breviusculis 
glandulosis a basi usque fere ad apicem ciliatis; coronae stami- 
neae exterioris laciniis late linearibus, divaricato bifidis, quan- 
doque denticulo minimo in sinu amplo interjecto; internae cur- 
niculis subaequalibus exterioribus subulatis, interioribus e basi 
erectiuscula antice incurvatis, apice incrassatis, glanduloso-tuber- 
culatis, i 

Stapelia deflexa Zort. bot. lips. ann. 1864. 

Habitat: Probabilmente del Capo di Buona Speranza, fiori- 
sce da agosto ad ottobre. 

Osservazioni: È questa forse la specie meglio distinta, poi- 
chè caratteristica e propria ne è la forma dell’orbicolo fra tutte 
quelle della sezione Ordea, così come i margini cigliati, i peli 
delle ciglia, la grandezza del fiore, ecc. ecc. 

33. Stapelia trifida 7od. Hort. Panorm. I, D. d. 45, tab. 
XII, fig. sup. 

S. (Orbea) orbiculo erecto, carnoso, parum elevato; corollac 
quinquefidae reticulato-maculatae, laciniis reflexis, ovatis, basi le- 
vitet angustatis, acutiusculis, ad tertium superum fere concolo- 
ribus, margine pilis longiusculis glandulosis, clavatis, fimbriatis; 
coronae stamineae externae laciniis linearibus, tridentatis; inter- 
nae corniculis difformibus , exterioribus brevioribus, gracilibus, 
acutis; interioribus basi triangularibus depressis usque fere ad 
basin trifidis, ramulis lateralibus patentibus, intermedio longiore 
subclavato incurvo. 

Habitat: Probabilmente nativa del Capo di Buona Speranza; 
orisce da settembre a novembre, 

5. Bignoniaceae. 
8. Colea, 

39. Colea undulata Reg/—70d. Hort. Panorm. I, . 83, 
tab. XXIL. 

E. (Eucolea) fruticosa, foliis glabris, imparipinnatis, verticil- 


Li 


latis; foliolis 4-5 jugis, raro 2-3 vel 6-7, lanceolato-oblongis, vel 
elliptico-oblongis, in acumine brevi obtusiusculo desinentibus , 
undulatis, integris, breviter petiolatis, jugalibus basi inaequali; 
racemis fasciculatis, e latere in inferiore parte nuda canlis ortis, 
floribus inaequaliter gracileque pedunculatis; pedunculis simpli- 
cibus vel divisis 2-5 flores gerentibus; corolla undique puberula, 
intus plicis binis villosiusculis percursa; staminibus inclusis, co- 
rollae tubo multo brevioribus, prope basin affixis; antheris di- 
midiatis; fructibus . .... 

Colea undulata g/ în Gartenfiora XIX, ann. 1870 , 
pag. 222, tab. 669. 

Colea Commersonii Hort, 

Habitat: Madagascar; fiorisce in estate. 

6. Cacteae. 
9. Cereus. 

40, Cereus Tinei 7od. Adnot. ind. sem. ann. 1857; f. 39-40. 

C. (sect. Eucereus, subsect. Cereaster) caule viridi, inarti- 
culato, erecto, subattenuato, simplici, vel basi interdum ramoso, 
sulcato, 8-11 angulato, sinubus subacutis, aetate inferne parum 
obsoletis , costis obtusis, vix supra areolas rotundatas approxi- 
matas constrictis, ideoque subsinuatis, aetate subcontiguis; a- 
culeis 12-20, e griseo tomento areolarum exeuntibus, parum 
inaequalibus, stellatim patentibus, acicularibus, aliis albidis, aliis 
albido-fulvis, omnibus apice nigrescentibus ; baccis magnis, au- 
reis, ovalibus, glabris, tuberculatis, tuberculis apice fasciculo pi- 
lorum persistentium praeditis, pulpa alba, seminibus mumerosis, 
nigris, foveolatis. 

Cereus cossyrensis 77x. inedit. 

Habitat: in Brasilia. Floret iulio, octobri. 

Observationes : Caulis *|,—2 */, pedes altus (22-81) cent.), 
erectus vix subattenuatus, et apice aliquando obtuse truncatus, 
costis semipollicem (12-15 mill.) inter se aequaliter distantibus.— 
Sulci in ramis juvenilibus acuti, valde angustati, aetate inde pau- 
latim ampliantur, minusque excavatis efficiuntur, ita ut ad ve 
terem basim caulis costae magis inter se distantes et minus 
e, fiant. 


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— 150 — 


Areolae parvae rotundatae in dorso costarum alternatim 
more generis dispositae, in serie longitudinali ‘/,--*/, (poll. 14-20 
mill.) et in serie transversali semipollicem) 12-15 mill.) ratione 
crassitiei caulis aequaliter distantes, griseo-tomentosae, pilis bre- 
vissimis. Aculei 9-20, in areolis veteribus numerosioribus, ple- 
rumque sordide albi, apice nigrescentes, cum aliis paucis lon- 
gioribus dilute-fulvis, aequaliter apice nigrescentibus intermixti, 

‘/-6 */, lin. (5-15 mill.) raro 9 lin. (20 mill.) longi. Flores 
sessiles, serotini, a parte superiore caulis erumpentes, plerumque 
unilaterales. Perigonii multiseriati tubus more generis cum 0- 
vario connatus, ibi globoso-incrassatus ; inde elongatur, et in 
formam campanulatum ampliatur. Sepala fulvo-brunnea, primae 
seriei interioris linearia, acuminata, petala superantia, vel ali- 
quando aequantia, iisdem adpressa; caeterarum serierum iisdem 
sensim breviora, evidentius spiraliter disposita, deinde carnosula 
bracteiformia, a media parte tubi ad basim reflexa, estrema li- 
nearia brevissima ac in axillis fasciculo pilorum praedita. Pili 
elongati, fasciculati, sepalorum colore, in fructibus persistentes. 


Petala alba, linea dilute viridi per medium notata, oblongo- 


linearia, obsolete-spathulata, acuminata, sepalis conformia, inte- 
riora ad majorem extentionem spathulae magis dilatata, breviora, 
convexiuscula, a medio ad apicem in acumine evidentius pro- 
ducta, et obsolete denticulata, linea viridi dorsali, gradatim e- 
vanescente, notata. Stamina gracilia, petalis breviora. Stylus 
staminibus longior, ‘10-12 fidus. Bacca ovoidea, apice vix an- 


gustiore , circiter duos pollices (5 cent.) longa, sesquipollicem - 


(4 c.) lata, pulpa alba potius insipida Semina numerosissima. 
Proximus C. eriophoro Otto e C. subrepando Haw. A primo, 


cum quo convenit caulis crassitie, recedit areolis rotundatis, ap- 


proximatis, longitudine aculeorum, sulcis angustioribus, acutio- 


ribus, evidentius excavatis, et costis non ita sinuato-repandis.— 


AC subrepando Haw.caule duplo crassiore, habitu, forma et 
magnitudine baccarum aliisque notis. Haec pulchra species in- 
venta olim fuit in Cossyra (Pantellaria) super tectum cuiusdam 


domus, et in Horto Regio Panormitano allata per multos annos 
sub diu colitur, floret, et fructos ad maturitatem producit. — 


Certe haud in Cossyra indigena, ubi ab hominibus avibusque ab- 
sque esitatione allata, unde nomen mutavi. Probabiliter in Bra- 
silia sponte provenit; nam fama est olim in Cossyra anthophi- 
lum existisse, et semina variarum specierum e Brasilia accepta- 


rum coluisse, 
7. Cannaceae. 


ro. Canna. 

41. Canna Tinei 7od. Adnot, ad înd. sem. ann. 1858, f. 25. 

Canna aurantiaca 777. ined. non Awet 

Ulterius inquirendum an haec pulcherrima species jam a 
cl. Tineo evulgata fuisset, seu potius remaneat verosimiliter 
adhuc inaedita. Flores certe non aurantiaci, multoque minus 
aurei, sed potius rosei cum aliqua luteola mixtura, Hortulani 
nostri enarrant ex spontanea hybridatione ortam esse. . 


8. Chenopodiaceae. 


11. Halocnemum. 
42. Halocnemum cruciatum 704. Adnot. ad sed Sem. ann, 


1872, f. 40. 

Salicornia cruciata Zors?. Z/. aegypt-arab. descr. pi. 2. 
Guss. Syn. fl. sic. I, f. 7. 

Halocnemum strobilaceum de cruciatum 09. in 
Dec. Prodr. XIII, pars post. p. 149. 

Habitat; In salsis inundatis maritimis Lav: Siciliae, et 
Sardinae, ubi legi Cagliari alla Scaffa simul cum SaZicornia fru- 
. ticosa, S. herbacea, S. fruticulosa, et S. macrostachya. 

Observationes: Specimina /7. strobilacei Bieb. a cl. Regelio 


comunicata lecta ad mare Kaspium ; et a cl. Bungeo recognita 


videntur recedere a planta sicula caule i lira rta ramis dif-_ 


osa Linn. (Sp. di. 3—-Guss. Syn. 1,di 6, 
Moris FI. sard. p. 366) facillime a 


"N Spie rendi distinguitur ramis erectis decussatis, spicis ter- 


fusis paria, amentis minus crassis. 
icornia frutic 


‘98-FI. sicc-teoni dad. 3. — 


minalibus longioribus; cl, Morisius forsan cum ,S. fruzicosa con- 
fundisse videtur .S. fruticulosam Tin. quae copiosissime vegetat 
eodem loco, et procul dubio a .S. fruficosa Lin. distincta ramis 
adscendentibus radicantibus, statura humiliori , spicis breviori- 
bus.— CI. Morisius .S. fruficosa a S. macrostachya generice se- 
paravit, dum C. Moquinus uti varietatem ejusdem speciei habet. 
Sed quamvis evidentissime specifice distinguendae, certe gene-. 
rice non separandae. 


9. Compositae. 
12. (Cirsium. 


43. Cirsium elatum 7od. Adnot. ad ind, sem. ann, 1858, 
dp. 25. 

C. caule suiato. floccoso-lanato; foliis oblongis, sinuato-loba- 
tis, dentato-spinosis, supra hispido-scabris, subtus tomentosis , 
caulinis basi cordato-semiamplexicaulibus, minoribus brevioribu- 
sque, summis ovato-oblongis; floribus grandibus, axillaribus, vel 
in summitate caulis congestis, omnibus breviter pedicellatis; an- 
thodiis semigloboso-ovatis, basi depressis, in pedunculo excavatis, 
squamis numerosis, imbricatis, lineari-lanceolatis, apice spina 
longiuscula fuscescente terminatis. 

Cnicus elatus 7od. P/. exzce. in herb. Hort. Bot. Pan. 

Habitat : In sylvaticis montosis, vel submontosis Siciliae me- 
ridionalis. Monti di Rifesi, vicino Palazzo Adriano, fiume della 
Verdura sotto Ribera, ubi primus invenit egregius rei herbariae 
cultor Julius Benso, Floret iulio, 

Observationes : Planta biennis.— Caulis teres, striatus, farctus, 
erectus, floccoso-lanatus, orgialis-6-pedalis, parce ramosus, ramis, 
aliquando subcorymbosis. — Folia radicalia oblonga, latiuscula, 

45 cent. et ultro longa, in medio 15 cent. lata, acuminata, sub- 
coriacea , supra viridia, hispido-scabra, subtus albo tomentosa, 
subfloccosa; radicalia sinuato-lobata, sinubus loborum 5-7 spino- 
sorum acutiusculis; omnia crasse nervosa, nervis ultra laminam 
protractis spinescentibus, spina nervorum secundariorum minus 
valida, primariis in rachide principali alternatim orientibus, se- 


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cundariis minus validis; folia caulinaria ascendendo sensim bre- 
viora, basi cordato-amplexicaulia, auriculis pariter spinosis, su- 
periora multo minora , ovato-oblonga. — Flores magni breviter 
pedunculati, in parte superiore caulis axillares, 1-2 in quovis 
pedicello, in extrema parte approximatis, et ob pedunculos ab- 
breviatos inde in glomerulos 3-4 floros . congesti. — Anthodia 
crassa, semigloboso-ovata, basi depressa, in pedunculos excava- 
ta, parce floccosa, squamis numerosis, imbricatis, adpressis, li- 
neari-lanceolatis spina 5 mill, longa, fusca, patenti-subreflexa 
terminatis. — Flosculi purpureo-rosei, Akenia laevia. 

Proximum C. gigarteo , differt tamen pluribus notis, prae- 
sertim anthodiis semigloboso-ovatis, basi depressis, concavis, 
squamis lineari-lanceolatis, spina subreflexa, fuscescente, longiu- 
scula terminatis, minusque numerosis; dum in C. gigarnzeo an- 
thodia ovoidea, basi obconica in apice pedunculi desinentia, 
squamis numerosissimis, spina brevi subpatula terminatis. 

44. Galatella Sorrentini 70d. Adnot. ad ind. sem, ann, 1857, 
PD. 42-43. 

Galatella caule coespitoso, basi suffrutescente, ibique ramoso, 
ramis simplicibus teretiusculis erectis vel adscendentibus plerum- 
que monocephalis, raro 2-4 cephalis subcorymbosis; foliis linea- 
ribus, obsolete subspathulatis, junioribus inferioribusque ciliatis, 
inferne approximatis, adscendendo remotiusculis minoribus, me- 
ritallo semper longioribus, involucri squamis brevioribus linea- 
ribus, obtusiusculis, margine membranaceo, ciliato-squarroso, li- 
gulis involucro duplo longioribus , lineari-lanceolatis acutis vel 
tridentatis; receptaculo alveolato ad margines dentato; acheniis 
demum apice subglabratis, inferne hirsutiusculis, 

. Habitat: In apricis elatioribus montosis meridiem spectan- 
tibus Monti di Rifesi presso Palazzo Adriano, Floret junio, julio. 

Observationes : Caulis basi suffruticosus, interdum radicans, 
parvos caespites efformans, inferne ramosus. — Rami in plantis 
spontaneis 3-6 uncialibus, plerumque simplices ac uniflori, ali- 
quando praecipue in plantis cultis subpedales, 2-4 flori, subco- 
rymbosi. — Folia linearia, infra apicem vix dilatata, inde sub- 
spathulata, obliquata, meritallo longioria, in parte inferiore ra- 

| 2°) 


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— 154 — 
morum crebra, subamplexicaulia, exquisite ciliata, in parte su- 
periore paulatim remotiora, breviora, minora, remote subciliata, 
omnia puberula vel praesertim superiora glabra, —Capitula am- 
pla ovato-hemispherica. Involucrum disco brevius, squamis im- 
bricatis, late linearibus, obtusiusculis, coloratis, margine mem- 
branaceis, ciliato-squarrosis , externis descendendo brevioribus , 
angustioribus , obsolete ciliato-squarrosis. Ligulae neutrae, vel 
organa foeminea abortiva gerentes, uniseriales, amoene coeru- 
leae, lineari-lanceolatae, acutae, integrae, vel 2-3 dentatae, invo- 
lucro duplo longiores.—Flores disci lutei, post anthesin pallide 
perpurascentes.—Achenia oblonga, pilosiuscula, aetate a medio 
ad apicem glabrata, a medio ad basim pilis, descendendo cre- 
brioribus, sparse pilosa. Pappus pluriseriatus, setis scabridis, su- 
binaequalibus, albescentibus. Receptaculum alveolatum , ore al- 
veolorum membranaceo-denticulato.—De genere certi non sumus, 
nam habitus potius Asterîs $ Amellî quam Gatatella ob invo- 
lucri squamas ciliato-squarrosas, et capitula magna : recedit ta- 
men ligulis, etiam in plantis quotannis cultis, neutris vel abor- 
tivis, quam ob causam ad Ga/azellam traximus: sed a Gadatella 
quoque recedit, praeter habitum , acheniis maturis non dense 
hirsutis, nec strigoso sericeis. — An Ga/atella et Tripolium ab 
Astere mere artificialiter disjuncta, et character e sexu ligularum 
excerpto nullius momenti ? 

o. Convolvulaceae. 
13. Convolvulus, 

45. Convolvulus tricolor Lin. Sp. pl ed. 2, t. 7, p. 225. 
Sims. Bot, mag. tab. 27.— Tod. Adn. ind. sem. ann. 1863; p. 32. 

Convolvulus pseudo-tricolor Bert, Flor. ital. 2, p.450! 

Convolvulus foliis lanceolato-ovatis, glabris, caule declinato, 
floribus solitariis Zin. Vir. cliff. p. 19. 

Convolvulus foliis lanceolato-ovatis, nudis, caule erecto, flo- 
ribus solitariis Lim. ZHort. cliff. p. 68, n. 12, et Hort. Ups. dp. 38. 
ft, 2 ; 

->convolvalua lonbioliva azureus niveo ttubilion: erectus, a- 
us Bocce. Mus. p. 76, tab. 63. 


— ISS — 


Convolvulus longifolius azureus niveo umbilico, erectus Bocce. 
Mus. p. 148, tab. 105. 

Habitat: in collibus imibititaniivia et januensibus et forsan in 
collibus maritimis Galliae, Hispaniae, Lusitaniae, et in omnibus 
hortis Europaeis cultus!! Floret aprili, majo. 

Obs.: Bocconius olim cum C. Cupaziano nostro videtur con- 
fundisse, et /.c. p. 76 sic ait: Coltivasi questa pianta nell’orto 
delle Stalle in Firenze venuta con altri semi donati al Serenis- 
simo Cardinale Gio, Carlo Medici e alza da terra una spanna. 
Nasce parimente in Sicilia. Deinde optime mutato consilio (f. 148) 
sic addit,: Questo Convolvolo differisce da quello dello Aldino, 
dal nostro Siciliano e dal Clusiano con le foglie di Spigo, per- 
chè produce le sue foglie lunghette, olivari, glabre, ed il suo fiore 
azzurro con una macchia nivea nel mezzo, ed è una pianta an- 
nua, ed eretta una spanna in circa. L'ho osservata tra le piante 
del padre Barreliero e nel giardino delle Stalle in Firenze, mentre 
viveva il signor Angelo Donnini botanico celebre, e benemerito per 
le sue virtuose fatiche. Planta Linnaeana omnino illa in hortis 
culta. 

I. Cruciferae. 
14. Pastorea. 

Tod. N. Gen. e n. sp. d.I7,et in Bull. Soc, bot. Fr.V, p. 667, 
ct in Bert. FI. ital. X, p. 520. — Bivonae species Bert. FI. 
ital, X, fp. 

Calyx ca foliolis concavis, basi aequalibus, Corol- 
lae petala quatuor, hypogyna, breviter unguiculata, integra, ca- 
lyce paullo longiora. Stamina sex, hypogina tetradynama, libera 
edentula. Silicula e latere compressa, elliptica, apice subemargi- 
nata, dehiscens, valvis carinatis, apteris ; septo ovali-oblongo , 
stylo subnullo, stigmate capitato papilloso. Semina tuberculato- 
i osa, in loculis 6-12, ovata, pendula, funiculis filiformibus, 

basi septo adnatis. Embryonis exalbuminosi cotyledones planae, 


crassiusculae, incumbentes.—Herba sicula, annua, glabra, cras-. 


siuscula, tenella, 2-6 pollicaris, caule parce ramoso foliis alter 
nis, inferioribus petiolatis, ovato-ellipticis, superioribus sessilibus, 


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obovato-subrotundis, grosse hinc inde denticulatis, obtusis, flo- 
ribus axillaribus, in racemum elongatum apice contractum di- 
spositis, pedicellis filiformibus, basi foliato-bracteatis , siliculis 
subaequalibus, floribus parvis albis. 

Ord. nat, Siliquosae Zzx. Ord. nat. n. XXXZX, et Pracl. 
p. 481, Cruciferae /uss, Gen. p. 237, Dec. Syst. nat, 2, p. 139. 
Bartling Ord. nat. 261. Meisner Gen. 9 (10). £nd/. Gen. pl. 
p. 861, 

46. Pastorea praecox 7od. N. gen. e n. sp. p. 18, et Ad- 
not, ad ind. sem. ann. 1861, p. 32. 

Pastorea praecox Tod. in Bert. ZI. ital. X, fp. 520.— 
Bivonaea praecox Bert. 7. ital. X, f. 5 

Ionopsidium albiflorum Dr, in ce Rev. bot. II, 
ann. 1846-1847, P. 4 

Stylo subnullo, si capitato-papilloso , seminibus pen- 
dulis, funiculis basi septo adnatis, aliisque caracteribus a _/0r0f- 
sidio nobis videtur generice distincta. Habitus certe alienus, et 
planta nostra omnino caulescens. 

12. Cucurbitaceae. 
15. Cucurbita. 

47. Cucurbita Farinae Te n.— Tod. Adn. ad ind, sem. ann. 
1858, dp. 26. 

Cucurbita maxima var. 14 (Potiron de Farina) Naud. 
Esp. et Îar. du genr. Cucurbita; in ann. des Scienc, natur, 1856, 
d. 24, n. 14, dl. I, fig. 4. 

— var. rocarpa. 

Cucurbita maxima var. 14 (Potiron ou Courge de l Ohio) 
Naud, loc. cit. p. 26, pi. 1, fig. 7. 

Cucurbita utilis e Java, Znidex seminum Hortis Craco- 
viensis, ann. 1857. 

C. elongata maxima var. n. 18 (Potiron ou Courge di 
Valparaiso) Naud, loc, cit. p. 27, pi, 1, fig. 2. 

Videtur a Cucurbita maxima distincta ob foliorum formam, 
et precipue ob fructuum apicem non excavato-compressum, sed 
elongatum et prominentem, 


= 35/ = 

48. Cucurbita maxima Duck. var. ambigua 7od. Adnot. 
ad ind. sem. ann. 1858, p. 26. 

Ulterius inquirendum an sit varietas C. maxzziae, vel spe- 
cies propria. — Habuimus a Cl. Taranto, historiae naturalis e- 
gregio cultori, et colitur in Calatajerone, ubi vernaculo nomine 
appellatur Cucuzza a pani Americana. 

— var. clypeiformis 7od. Adn. ad ind. sem. ann. 1857, 
d. 48. 

Pileocalyx elegans Gasp. Osservo. diagn. e inci so- 
pra alcune specie di Zucche coltivate; in Ann. des science. natur. 
3 série, tom. IX, pag. 220. 

Cucurbita maxima Duc. var. A. n. 1. Naudin. Esp. et 
var. du gen. Cucurbita; in Ann. des Sciences nat. IV, 3 sér. £. 6, 
d. 18. 

— var. depressa 7od, Adnot. ad ind. sem. ann. 1857, f. 40. 

Cucurbita maxima Duc. var. B. n. 4. Naud, loc. cit., 
d. 22. 

— var. neapolitana Tod. Adnot. ad ind. sem. ann. 1857» 

40. i 

Cucurbità maxima Duck. var. Bi n. 10, Naud. loc. cit. 
pag. 23. 

—. var. messanensis. 

Cucurbita maxima var. 14 (Potiron Messinais ou Courge 
de Messina) Naud. loc. cit. p. 24, pl. 1, fig. 5; Tad. Adnot, ind. 
sem. ann. 1858, p. 20. 

Courge Messinaise Vi/m. Andr. Suppl. cat. 58,). IT. 

In nostra planta fructus non sunt ita valide sulcato-costati; 
quamobrem a varietate naudiniana diversa. 

49. Cucurbita melanosperma A. 57raun. Catal. Hort. 
Karslr. ann. 1824, et app. sp. nov. Hort. Ber. 1853.— Gasp. 
Ann. des Science. nat. 3 serie, tom. IX. pag. 208. —Tod. Adnot. 
ad ind, sem. ann. 1858, p. 26. 

Apud nos quandoque perennat. 

Fructus sapidissimi. 

so. Cucurbita moschata 2x4. var. cubensis Tod. Adnot. 
ad ind. sem. ann. 0A d- 30. i 


sim È 58 ci 

Insignis varietas ab insula Cze accepta; fructibus magnis 
profunde sulcatis ab aliis hujus specici varietatibus diversissima. 

— var. macrocarpa 7od. Adnot. ad ind, sem. ann. 1857, 
d. 42. 

Cucurbita macrocarpa Gasp. loc. cit. 220 € seg. 

Cucurbita moschata Duck. var. n. 3 (Grande courge 
pleine Naud. loc. cit. p. 47 e 52. 

— var. minor 7od. Adnot. ad înd. sem. ann. I1857,D 41. 

Cucurbitae moschatae Duch. var. macrecarpae simillima, sed 
fructibus omnibus partibus triplo minoribus — Vulgariter Cu- 
cuzza spagnuledda. 

— var. pusilla 7od. Adnot. ad ind. sem. ann, 1859, 
Pd. 30. i 

Proxima Cucurbitae moschatae var. minori, sed fructibus tri- 
plo minoribus. 

— var. vulgaris 7od. Adnot. ad ind. sem. ann. 1857, 
D. 40. 

Cucurbita moschata DucA, var. n. 1 (Melonte ou courge 
muscade des Marscillais) Naud, loc, cit. Pest. 

St. Cucurbita pepo DC. var. aurantia Tod. Adnot. ad 
ind, sem. 1857, d. gI. 

Cucurbita aurantia Wi//d. Sp. DI. 4, pag. 607. 

Cucurbita pepo DC. var. 5 (Orangine) Naud. loc. cit. 
pag. 43. 

— var. australis 7od. Adn. ad ind. sem. ann. 1857, p. 4I. 

Cucurbita pepo DC. var. 1 (Courgerons sub. a Courge- 
rou ou courge de Maroc) Naud. loc. cit. p. 33. Vulgariter Cu 
cuzza di Mirtu. 

|. var. courgero 7od. Adn. ad ind, sem. ann. 1857. P. 4I. 

Cucurbita courgero Ser. /7. des Jard. f. 531. 

Cucurbita pepo var. 1 (Courgerons subv. a, Courgeron 
de Geneve) Naud. loc. cit. pag. 35. 

— var. italica Tod. Adnot. ad ind, sem. ann. 1857, VARIA 

Cucurbita pepo DC. n. 3. (Giraumons subv. b, Girau- 
mon coucorzelle ou Courge longue d' Italie) Naud. loc. cit. p. 37. 
Vulgariter Cucuzza napulitana. 


2 = 150.e 

— var. melopepo 7od. Adnot. ad ind. sem. aun. 1857, 
D. 4I. 

Cucurbita melopepo Zinr. Sp. dI. fd. 1435. 

Cucurbita pepo var. 4 (Poutisson subv. A. Patisson 
ou Artichaut d’ Espagne) Naud. loc. cit. p. 4r. 

— var. ovifera 70d. Adn. ad înd. sem. ann. 1857, fp. 41. 

Cucurbita ovifera Lin. Sp. dI. 4, pag. 607. 

Cucurbita pepo DC. var. 7 (Coloquinelle subv. A. Colo- 
quinelle oviforme) Naud. loc. cit. fp. 45. 
— var. pyxidaris 70d, Adn. ad ind. sem. ann. 1857, f. 41. 
C- Cucurbita pyxidaris Duck. in Lam. Diction. 2, p. 148 
= e seg. 
i Cucurbita pepo DC. var. 7 (Coloquinelles, subv. 6, Cour- 
gourdette) Naud. loc. cit. p. 40. 
BE — var. verrucosa 7od. Adnot. ad ind. sem. ann. 1858, 
2 d. 26. 

Hujus insignis varietatis C. feforzs, multae subvarietates in 
horto nostro coluntur, videlicet : 

A. turbinata Naud. loc, cit. dI. 3, fig. Ir. 

B. depressa Naud. loc. cit. pl. 3, fig. 6. 

C. rotundata 7od. 

D. aurantiaca 7od. 

Tres priores varietates habent corticem luteolum, extrema 
gaudet cortice aurantiaco crebre tuberculis viridibus consperso. 

— var. villosa 7od. Adnot. ad ind. sem. ann. 1857, DI. 

Cucurbita villosa /7or4? non 2/um.? 

Cucurbita pepo 2C. n. 3 (Giraumons subv. G. Petite 
Courge bicolore) Naud. loc. cit. p. 39? 


16. Citrullus. 


52. Citrullus vulgaris Sckrad. var. rimosa 7od. Adn. 
ad ind. sem, ann, 1858, p. 20. 

Ulterius inquirendum an simplex varietas, vel species a C. 
vulgari diversa. Peponida C. vulgaris, qui apud nos colitur, 
habent semina laevigata, et pulpam ruberrimam vel roseam ; 3 
haec insignis varietas habet pulpam luteolam et semina rimosa, 


17. Lagenaria. 


53. Lagenaria vulgaris .Ser. var. microcarpa Tod. Adnot. 
ad înd. sem. ann. 1857, d. 44. 

L. idolatrica Ser. Mss. in DC. prodr. 3, d. 299? 

L. microcarpa Nawd. in Rev. Hort. ann. 1855, p. 65 ic.? 

Cucurbita folio molli, flore albo ampulliformi, fructu minore, 
seu fructu ampullaceo multo minori, usitatim Cucuzza picciridda 
imbutaredda Cup. H. Cath. pag. 62. Fructus parvus, magnitu- 
dine ut in icone Z. microcarpae Naud., a qua collo magis ob- 
solete ventricoso parum discrepat. 

— var. elongata 7od. Adnot. ad ind. sem. ann. 1857, dp. 44. 

Fructus elongati, 2-3 pedales. - 


18. Momordica. 


34. Momordica Huberii 704. Sopra una nuova specie di 
Cucurbitacea coltivata nel R. Orto botanico di Palermo, in Gior- 
nale del Reale Istituto di Incoraggiamento di Sicilia, anno 1863, 
serie 3, tom. I, part. 3, p. 165. 

Momordica balsamina leucantha C4. Auder. Cat. 
des cult. spec. ann. XVIII (1864) p. 6. 

M. annua, foliis circumscriptione rotundatis, palmato-lobatis, 
lobis per sinus amplissimos seperatis, late breviterque obovatis, 
basi angustatis, subdeltoidisque, irregulariter dentatis; dentibus 
mucronatis; floris masculi pedunculo elongato ad apicem brac- 
teato-rotundatis, tribus interioribus minoribus obovatis, basi fu- 
sco-maculatis ; floris foeminei pedunculo ovario longiore, basi 
bractea majuscula munito; calycis limbi quinquepartiti laciniis 
brevissimis, subtruncatis, saepe tridentatis, carollae regularis pe- 
talorum limbo obovato, ad apicem mucronulato, petalis calycis 
laciniis multoties longioribus, tribus interioribus macula albo 
fusca notatis; peponibus ovatis, seriatim per lineas longitudina- 
liter remoteque muricatis; seminibus ellipticis compressis. 
| Osservazioni: Specie distintissima dalla 2. Se/samina non 
fosse altro che per la forma assai diversa dei petali e dei n 
nei + fiori maschili e nei femminei. 


— ibt — 
19. Sechium. 


71. Sechium edule Swarfz. F/. ind, occid. 2, p. 1150,— 
Tod. Adnot. ad Ind. sem. ann. 1861, pf. 32. 

Hujus singularis stirpis Cucurbitacearum familiae semina a 
peponibus carnosis, sapidissimis non evelluntur; pepones pomo 
Cydoniae vulgaris majores, sulcati, pilis spinescentibus armati. 


13. Euphorbiaceae. 
20. Euphorbia. 


55. Euphorbia Bojeri 00%. Bot. mag. tab, 3527;—Boiss. 
in De C, Prodr. XV, pars posterior p. 79, n. 291 excl. sin. E. 
Breoni Hort.—Todaro, Sopra alcune Euphorbiaceae coltivate nel 
£. Orto bot. di Palermo, f. 3. 

E. splendens Decaisne, Le bon Jardinier. 2°, pag. 428. 
— Hort. Gall. et Hort. Panor. 

Foliola sub involucra parviuscula, pedunculi partitiones pa- 
tenti-divaricatae, involucra inter se distantia. Capsula uti in £. 
splendente. Folia pa, cuneata, obtusissima vel retusa, sub- 
tus pallidiora. 

56. Euphorbia Breoni /ort, Ann. fl. et pom. 1883, p. 189, 
—Decaisne Man. du bon Jardinier, 1852, 2, 428;— Tod. 
pra alcune Euphorbiaceae coltivate nel R. Orto botanico di Paler- 
mo, P. 3. 

E. grandiflora /Mort. Gall, et Hort. Panorm. 

Pedunculi involucra 4-8 gerentes; capsulae cocci ovato-rotun- 
dati, apice product dorso ab apice usque ad medium profunde 
sulcati, 

57. Euphorbia splendens £0/er. in 2ot. mag. t. 2902; 
— Boiss. in Dec. prod. XV, pars posterior, pag. 79, n. 290; 
— Tod. Sopra alcune Euphorbiaceae coltivate nel R. Orto bot. di 
Palermo, p. 3. 

E. Breoni /ort. Gall, et Hort. Panor. 

Pedunculi 2-4 involucra gerentes; capsulae cocci. rotunda- 
ti, dorso leviter sulcati; pedunculi partitiones erecto-patentes , 


bracteis inter se approximatis. 
st 


— 162 — 
14. Geraniaceae. 
21, Erodium. 


58. Erodium commutantum 704. inedit. 

E. chium 7od. 7. sic. exsicc. VII, n. 631r.—Heldr. Herb. 
graec. norm. n. 125,.—Guss, FI. sic. syn. II, pf. 209 ex patte, 
quoad locum natale Bagheria a Catalfano.—-7od, Adnot. ad Ind. 
sem. ann. 1868, d. dp. 35-30. 

Habitat: In campis arenosis Siciliàe, Bagheria a Catalfano. 

Observationés : CI. Heildréich in suo %erd. norm, graec. ad 
liane speciem refert synonimon £. chi St5th. fl. graec. tab.'657 
cum admirationis signo; sed cel. Boissier in sua flora orientali 
E. chium fl. graec. tab. 657 pro forma maritima petalis diminu- 
tis £. /aciniati habet; planta nostra et /He/dreichii, ob valvula- 
rum foveolas subtus plica profunda auctas, ab. £. /aciniato et 
ab £. chio procùl dubio distincta.— Planta Heldreichiana in 4erd. 
graéc. norm. edita, lecta est ad vias Afficae versus Phalerum 
in herbosis. 

59. Erodium ili. Tod. Adnot. ad. Ind, sem. ann.1868, 
d 35-30. 

Habitat: In argillosis, Zicwzza-Bagheria. 

Observationes : Protimum £, a/nifolio  Guss. sed videtur dif- 
ferre, caulibus elongatis, bipedalibus et ultra, prostratis, inter- 
nodiis approximatis, foliis radicalibus et imis tantum cordato- 
ovatis, mediis ovatis vel ovato lanceolatis, breviter petiolatis , 
supremis lanceolatis, sessilibus, caulinis omnibus acutis, ac acute 
dentatis. 

60. Erodium soluntinum 70d. Adrot. ad Ind. sem. ann. 
1868, p. 35-36: 

Habitat: In campis arenosis Siciliae, PEPRED a Catalfano. 

Observationes ; Ob caules elongatos, et tolia caulina inferiora 
et media integra, suprema tantum palmato-laciniata et acute 
dentata, aliisque characteribus ab £. Zacîniato distinctum—Cau- 
les usque ad duos pedes longi; folia caulinaria inferiora et me- 
dia longe petiplata. 


— 163 — 


22. Oxalis. 


61. Oxalis asinina /acg. Ox. n. 40, lab. 26.--Tod. N. gen. 
n. Sp. pag. 38. 

O. (Pteropodae) acaulis, foliolis duobus lanceolatis, margine 
cartilagineo-denticulatis , calycibus. lanceolatis, erectis, acutulis; 
pedunculis basi articulatis, supra medium bibracteolatis , foliis 
longioribus, stylis intermediis, filamentis piloso,gianiaione: Flo- 
res flavi. 

62. Oxalis Consolii Zod. N. gen. e n. sp., dp. 3I e 37, et 
Adnot, ad Ind. sem. ann. 1859, f. 03. 

Oxalis leporina 7od. /nd. sem, h. bot. pan. anni 1858, 
D. 24 non Jacq. 

O. (Pteropodae) acaulis, foliolis duobus lanceolato-spathulatis, 
obtusiusculis, interdum emarginatis, margine cartilagineo-cilio- 
lulatis; sepalis obtusis, apice patulis, staminibus glabris, stylis 
intermediis ad apicem piloso-glandulosis. 

Habitat: Di origine incerta. Si è coltivata nel R. Orto bo- 
tanico col nome di O, legoriza, e fiorisce nei mesi di ottobre e 
novembre. 

Osservazioni I petali sono bianchi, esternamente da un lato 
percorsi da una fascia rosea. 

63. Oxalis controversa Zod. N, gen. e n. sp. p. 33 et «Ad- 
not. ad Ind. sem. ann. 1859, f. 30: 

| O. rosacea Guss. Cat. pl. h. reg. in Bocc. p. 459_Tod 
Ind. sem. h. bot. pan. ann. 1858, f. 24 non Jacqg. 

O. (Sessilifoliae) caule erecto, ad medium ramoso; peduncu- 
lis bibracteatis, folio vix longioribus; bracteolis a calyce parum 
remotis; foliolis obovato-cuneatis , profunde emarginatis, corolla 
campanulata ; staminibus edentulis, stylisque intermediis villo- 
siusculis. 

Habitat: Si coltiva nel R. Orto botanico, proveniente dalle 
piante acquistate dal R. Orto di Boccadifalco, e quindi di ori- 
gine ignota. Fiorisce nei mesi di ottobre e novembre. 


Osservazioni: Dall’O. rosacea di Jacquin è ben distinta pel 


colore dei fiori, per gli stami senza denti, per la forma delle fo- 
glioline, per la lunghezza dei peduncoli, ecc. 


SAGA TM RI VE IATA ANI SEAT 


SET - 


— 164 +— 

64. Oxalis Coppolerii 704. N. gen. e n. sp. p. 32 et Ad- 
not. ad Ind. sem. ann. 1859, f. 30. 

O. lancaefolia Tod. ciente sem. h, bot. panorm. ann. 1857, 
d. ni non Jacq. 

O. (Pteropodae) acaulis, foliolis tribus v. duobus lanceolatis, 
obtusiusculis, leviter undulatis, margine cartilagineo denticulato- 
ciliatis, pedunculis folio longioribus basi articulatis, prope apicem 
bibracteolatis, sepalis oblongo ellipticis, obtusis, apicibus patu- 
lis, stylis longissimis, filamentis glabris. 

Habitat: Di origine incerta, fiorisce in ottobre e novembre. 

Osservazioni: Sebbene vicina ad O. Zancaefolia, col cui no- 
me era stata coltivata sino a che il Todaro non la descrisse, 
se ne differenzia per la presenza di brattee nella porzione supe- 
riore dello scapo è pei sepali. I petali sono esternamense per- 
corsi da una fascia purpurea. 

65. ci crispa /acg. Ox. n. 57, tab. 23.—Tod. N. gen. 
e a St P: 3 

i inini acaulis, foliolis duobus subrotundo-obovatis, 
marginatis, margine undulatis, sepalis ovatis, obtusis, apicibus 
patulis; stylis longissimis, filamentisque piloso-glandulosis. Flores 
albi. 

66. Oxalis lora tl Ox. n, 41, tab, 27,— Tod. N, gen. 
e n: gg D: 3 

Portata acaulis, foliolis tribus, obovatis, marginatis, 
*mucronatis,. calycibus ovatis, apice patulis, stylis intermediis, fi- 
lamentisque. glanduloso-pilosis. Flores lutei 

67. Oxalis fragrans 7od. N. gen. e n. sp. p. 35, et Adnot. 
ad Ind. sem. ann. 7859, d. 30. 

Oxalis versicolor Guss. Cat. à. dot. in Bocc. p. 45 ?— 
‘Tin. Cat. pl. h. bot. pan. 1827, p. 183.— Tod; Ind. sem. h. bot. 
pan. p. 4 non Jacg. 

0. (Acetosellae) caule inferne nudo, erecto-patulo, ad medium 
ramoso; foliolis obcordato-bilobis, glabris; pedunculo nudo, elon- 


| gato, caule foliisque longiore, ad apicem umbellato, stylis bre- 


vissimis. 
-. Habitat: Coltivata nei giardini col nome di O. versicolor 


23 165 da 
edi O. /ateriflora, ma nulla ha di comune con esse; tanto meno 
con O, viridescens, che è nome orticolo. 

68. Oxalis isosepala 7od. N. gen. n. spec. fp. 30. 

O. (Palmatifoliae), caule brevissimo, erectiusculo; foliolis 6-9 
glabris, linearibus, basi cuneato-angustatis, canaliculatis, obtu- 
siusculis ; pedunculo sub anthesi folio aequali; calycis foliolis 
omnibus aequalibus, obtusis, glabris; stylis intermediis. 

Habitat : Di origine incerta. Fiorisce in ottobre e novembre. 

Osservazioni : Il Todaro la trovò col nome di O. {abellifo- 
“ta, da cui differisce per le foglie canalicolate e non piane, per 
le foglioline del calice eguali tutte fra loro, pel colore dei fiori, 
etc. etc, Parrebbe vicina ad O. fava Jacg., ma se ne discosta 
per gli stili intermedii ed i calici non cigliati ed ottusi. 

69. Oxalis SE Jacq. Ox. n. go, tab. 26, — Tod. 
iN, Sta et dpi i 

O. (Pteropoda) Pe foliolis duobus v. tribus, lanceolatis, 
margine cartilagineo-scabris, pedunculis ad basin unibracteatis, 
calycibus lanceolatis erectis, stylis longissimis, filamentis glabris. 
Flores ftavi. 

70. Oxalis punica Jacqg. Ox. n. 59, tab. 25.— Tod. N. gen. 

EA 53 D. 37. 
O. (Pteropodae), acaulis, foliolis duobus , ellipticis, emargi- 
natis, margine cartilagineis, denticulatis, sepalis acutulis, glabris, 
apicibus patulis; stylis longissimis filamentisque pese isadilo: 
sis. Petala alba, extus uno latere fascia rosea notata. 

71. Oxalis longisepala 704. N. gen. e n. spec. p. 77 et in 
Ann. Sc. nat. 1863, f. 308. 

.- (Sessilifoliae) caule brevi, decumbente, ab ipsa basi ra- 
moso; foliolis linearibus, sessilibus, canaliculatis, acutulis, pedun- 
culatis, foliis triplo vel quadruplo longioribus; bracteis a calyce 
remotiusculis; sepalis anguste linearibus, acuminatis, petalorum 
unguibus brevioribus; stylis longissimis. 

Habitat: Di origine incerta, e forse originaria del Capo di 
Buona Speranza, è stata coltivata nel giardino come una varietà 
dell’Oxalis hirta Linn. 

Osservazioni: Non ha nulla a che fare con O. #zrta: è in- 


L 


— 160 — 


vece molto vicina ad O. fulgida LindI., che però se ne distin- 
gue per le brattee più accoste al calice, pei sepali angustamente 
lanceolati e più brevi dell'unghia dei petali. 

72. Oxalis Majoranae 7od. Adn. ad Ind. sem. ann. 1858, 
pi ez. et N. gens en. spec. P. 37. 

O. (Pteropodae) acaulis, glabra, foliorum trifoliatorum folio- 
lis oblongo-obovatis, a tertio superiore ad basin cuneato-attenua- 
tis, obsolete marginatis , obtusis, subretusis; stylis intermediis 
filamentisque piloso-glandulosis; corolla alba. 

Habitat: Patria ignota, fiorisce in novembre e dicembre. 

Osservazioni : Il Todaro così completa la descrizione: « Flo- 
res albi fundo citrino; laciniae calycinae viridescentes, margini- 
bus dilute .subflavicantibus, staminibus longioribus vix brevio- 
res, obtusae, corollae adpressae. Petala oblonga, obovata, a tertio 
superiore ad basin cuneato-attenuata , ibi extus margine luteo 
cincta. Pedunculi bibracteati, bracteis a calyce remotis, lineari- 
setaceis, scapo adpressis. Proxima O. deporinae Jacg. et O. fa- 
baefolia Jacq. tamen ab-utraque videtur diversa ». 

15. Graminaceae. 
23. Aegilops. 

73. Aegilops speltaeformis /ord. Mem. sur l Aegilops tri- 
ticoides; ann. 1856—Tod. Adnot. ad Ind. sem. ann. 1866, fp. :32. 

Obs.: Jam ab anno 1858 in horto nostro culta ex seminibus ab 
auctore benevole acceptis; nescio quo jure pro A. triticoide Reg. 
ipso in Bert. ZU. ital. r, p-788 habita, a qua prorsus aliena. 
—In A. triticoide glumae omnes 1-3 aristatae, quod minime in 
A. speltaeforme.— Forsan ad A. triticoidem veram spectat 7riti- 
cum vulgare-ovatum Gren et Godr. fl. frane. III, f. 600, sed 


. In planta sicula glumae aristae nec inaéquales, nec brevissimaè, 


nec gluma ipsa unidentata, nec dente inter aristas interiecto.— 
| Planta sicula tamen omnino convenit cum 7yitico vulgari-ovato 


| in arvis prope Arles collectum et nobis a cl. Duval Jouve com- 


municato, Semina perfecta in pianta sicula nunquam vidimus. 
Planta enata e seminibus sub nomine A. #rificoîdes missis ab 


| Horto botanico Burdigalensi minime pertinet ad A. #rificoidem 


— 1607 — 
Règ. et ulterius observandum an differat ab A. speltaeforme 
Jord. 

74. Aegilops spfeltoides 7ausch. Flor. XXXIX, fi. 109, 
— Tod. Adnot, ad Ind. sem. ann. 1866, p. 32. 

Ut Aegilops Aucheri Boiss., et omnes hujus sectionis spe- 
cies (Sitopsis) potius ad genus Agropyrum referendae. 

75. Aegilops squatrosa Linm. Sp. pi. edit. II, p. 1489, — 
Tod, Adnot. ad Ind. sem. ann. 1866, fp. 32. 

A. squarrosa biennis /7.Viînd. ann. 1863,et H. Leon- 
top. ann. 18064. 

Obs.: In hortis occurrit saepissime sub nomine A. cylindricae 
Host.,aqua probe distincta glumae valvis in spiculis omnibus 
exaristatis et apice truncatis, ac rotundatis, dum in vera A. 
cylindrica Host. glumae valvis in spiculis lateralibus bidentatis, 
dente altero aristato, aristis spiculae terminalis longissimis. Apud 
nos constanter annua nec biennis. 

76. Aegilops triaristata Wi//d. Sp. pi. IV, %, 943: 

Aegilops neglecta Aeg. in Bert. /. ital. Ig pd. 787. 

— var. intermedia: Racheos internodiis spicularum ferti- 
lium, infimae praesertim, abbreviatis 7°0d. Adnot. ad Ind. sem. 
ann. 1860, p. 32-33. 

Aegilops neglecta /ort., Vind. 

Obs.: Quasi media inter A. 0vafam et A. triaristatam, — Differt 
ab A. ovata, cui habitu magis accedit, glumis palmato-triaristatis, 
spica ovata basi, et superne attenuata, spiculas 4 gerente, spi- 
culis abortivis ad basin spicularum fertilium 2-3, aristis glumis 
multoties longioribus; ab £. #riaristata spiculis fertilibus magis 
turgescentibus, magisque adglomeratis, internodiis racheos spi- 
cularum fertilium magis abbreviatis, ita ut glumae, aristis non 
computatis, spiculae fertilis inferioris rachidis internodium spi- 
culae fertilis intermediae aequent, spiculis abortivis ad basin 
spicularum, fertilium plerumque tribus, unde spica basi etiam 
Una. et fere articulato-pedicellata. 


24. Aira. 


77. Aira sicula 7od. P/. exstcc. ann. 1846 et Adnot. ad Ind, 
sem. ann. 1872, f. 38. 


me TOR — 

Aira corsica /ord. Pug. p. 353, et pl. exsicc. ann. 1857 
non 7Zausch, 

Habitat: Jam ab anno 1846 lecta in fruticetis maritimis Si- 
ciliae, fra Mirto e la piana di Naso insimul cum A. 7odari Tin. 
ined,, A, cupaniana Guss., et A. capillari Host. 

Observationes : Quoad habitum potius A. Cuparzianae pro- 
xima, et quasi media inter eam et A. cafi//arem; sed ab utraque 
distincta pedunculis brevioribus, spiculis minoribus etc. Nomen 
a cl. Jordanio impositum anterioritatis jure praeferendum, sed 
mutandum cum jam alia Aîra corsîca extat ab ann. 1837 a cl. 
Tauschio evulgata, inde nomen, quo olim specimina exsiccata 
communicavi, retinui, 


25. Panicum. 


78. Fanicum Figarei 70d. N. gen. e n. sp. IV inedit. et 
Adn. ad Ind. sem. ann. 1866, DI 

Panicum turgidum Dedil Descr. de l’Egypt. p. 18, tab. 
9.—Fig. et Dnt. Frag agrost. aegypt, p. 38. 

Panicum nubicum Steud. Syn. $/. gram d. 88, n. 680, 
non Zig. et Daf. 

Habitat: Floret per totam aestatem et per totum autumnum. 
Ex Aegypto semina benevole misit cl. Figari. 

Observationes: Valde affinis P. turgido Forsk. Acgypt. 
Arab. p. 18, et P. nubico Steud. Gram. D. 88, n. 680, et forsan 
omnia in unam eamdemque speciem conjungenda, 

De Panico turgido Forsk. CC. Roemerius et Schultesius 
(Syst. veg. 2, pd. 467) inter alia scribunt; — Frutex facie Junci, 
folia sesquipollicaria plana involuta. An 7. turgidum ex descript. 
de l’Egypt. tab. 9?—Inde in add. et emend. $. 889 ex observa- 
| tionibus Poiretii (Dict. enc. suppl. 4, p. 284) addunt: Habitus 
fere Bambusae, deest tertia valvula calycis, vix ergo Paricum. 
Et in descriptione mutuata a Poiretio tribuunt huic speciei fo- 
lia fere subulata, spiculas subinde sessiles, valvulas calycinas 
acutas exteriores minores, valvulas corollae angustas acutas.— 
Tandem in Mantissa (2, p. 256) observant: 2. turgidum Forsk. 
omnino idem cum homonymo Deliliano. Accuratissimus Nees 


I î 
in sua. Agrostographia Brasiliana, describens ex herbario Sie- s 
beri specimina aegyptiaca, /. furgido folia convoluto-subulata SG 
tribuit, et in observationibus sic addit: Gluma inferior dimidio i 


cp 
SAREI mr 
HEPETA 


vix brevior, superior flosculum masculum aequans, novemnervis, 
margine lato tenui enervi. Flosculus inferior masculus, bivalvis, 
hermaphrodito longior, valvulis ‘aequalibus, exterioré ovata, tur- 
gidula, novemnervi, superiore profunde bifida apice lacinulata, n 
margine ciliata. — Novissime Steudelius (Syr. 9/. gram. n, 88) b: 
tribuit ?. turgido Forsk. glumas flosculos aequantes, paniculam 
2-3-pollicarem, folia involuta, abbreviata, et /. mudico, noviter 
descripto, folia plana, elongata, pedalia, 2-4 linea lata, panicu- 
lam elongatam, 6-9 pollicarem, glumas flosculos aequantes. —In 
nostra planta nec gluma inferior dimidio vix brevior, nec val- 
vula superior floris masculi profunde bifida, apice lacinulata, et 
margine ciliata, «prout nec folia fere subulata, nec spiculae ses- 
siles, unde a planta aegyptiaca a Neesio in herbario Sieberi de- . 
scripta videtur aliena. —Magis convenit cum 7, nudico Steudelii, 
ob folia plana elongata, 2-4 lineas lata, paniculam elongatam, 
glumas flosculos aequantes; recedit tamen vaginis non longe bar- 
batis nec ligula nec pedicellis spiculis brevioribus, sed semper 
plus minusve longioribus; palea superior flosculi masculi apice 
obtuse emarginata, nunquam profunde bifida, nec apice lacinu-. 
lata, prout a Neesio describitur, qua ratione verum aricum 
ate turgidum plantam a Neesio descriptam habuimus; et plantam 
i natam e seminibus a Figareo acceptis, uti novam proposuimus: 
haec accedit ob folia lata et elongata ad /. nubicum Steud. et 
forsan eadem, nec similiter diversa a planta a Delilio et a De- 
Notarisio et Figareo descripta ; tamen semper nomine mutan- 
% dum; quia alia species sub nomine Paricum nubicum adest jam 
; ab anno 1853 a CI. De-Notarisio et Figareo ‘descripta (loc. cit., 
p. 36). | CRE 


CRA fa 


26. Serrafaleus. 

79. Serrafalcus Hughi Tod. N. gen. e n. spec. fasc. IVi- 

ned. et Adnot. ad Ind. sem. ann. 1860, f. 33-34 
. Bromus Hughi 7od, pi. easico. 


AL 


ira a 


cognitis aliena, 


pei 170 pra 

Bromus intermedius /7ort, Paris ann. 1864 non Linti. 

S. panicula ovata, laxiuscula, erecta, pedunculis patulis ad 
nodos inferiores semiverticillatis, inaequalibus, interdum ramosis, 
2-3-spiculas gerentibus: spiculis molliter villosis, lineari-lanceo- 
latis, elongatis, compressiusculis, subdecemfloris, flosculis imbri- 
catis, glumis inaequalibus, lanceolatis, majore obtusiuscula; pa- 
lea inferiore elliptico-oblonga , apice bifida , laciniis lanceolatis, 
acutis, margine lato, scarioso, in medio angulum obtusum exhi- 
bente, in dorso prope apicem aristata, aristis sub anthesin pa- 
tentiusculis, tandem subintorte divaricatis; foliis molliter villosis, 
ligula ovata, margine erosulo-lacera. 

Habitat: Forsan in Gallia. Floret aprili, maio. 

Observationes : Proximus .S. molli intermedio , et Woydiano , 
sed ab omnibus diversus spiculis anguste lanceolatis, evidenter 
longioribus; flosculi in rachide remotiusculi, unde habitus alie- 
nus, et glumae respectu paleae inferioris magis quam re vera 
breviores videntur. 

16. lridaceae. 
27. Dietes. 

$o Dietes iridioides Sweef.— Tod. Adnot. ad Ind. sem. ann. 
1858, fp. 16. 

Dietes rudioides (an spalmate ?) Sweet ex Steud. Nom. 
bot. ed. 2, tom. I, p. 822. 

Dietes iridiflora Sa/isb.in Schul/tes Mant. ex Steud. 
Nom. bot. loc. cit. d. 822. 

Moraea iridioides ZLix. Mant. 28 RA syn. Till. —Ker. 
Bot. Mag. tab. 693. 

Iris moreoides Gaw/. Bot. Mag. (in notis ad tab. 1407). 

Viesseuxia irioides Liîn%. Enum. alt. I, p. 454. 

Naron iridioideum Moench. ex R. S. Mant. 1, p. 303: 

Obs.: Species sub diversis generibus infauste relata, stami- 
num structura et embrione incurvato a Moraeis Zrideisque prorsus 
aliena, potius ad Vieussezxias referenda.—Ulterius inquirendum 
an genus Naron a° Moenchio efformatum restaurandum, nam 

îridioides forsan ab aliis hujus generis speciebus, nobis in- 


28. Iris 


Iris australis Zod. N. gen. e n. sp. p. 49 et in Ann. 
Sc. nat, 1863, f. 303. 

I. caule tereti, foliis longiore, 4-6-floro, superne ramoso, ra- 
mis 1-2-floris, infimis elongatis, caeteris subnullis; perigonii tubo 
ovario longiore, laciniis subduplo breviore; laciniis longitudine 
subaequalibus, exterioribus paulo latioribus, obovato-spathulatis, 
a basi usque per totam tertiam partem inferiorem patentibus, 
caeterum dependentibus, in tertio superiore dilatato-rotundatis, 
subemarginatis, subcrenulatis, lamina utroque latere reflexa, la- 
teribus invicem valde approximatis; laciniis interioribus obovato- 
rotundatis, subemarginatis, marginibus leviter subundulatis, in 
quinto inferiore subito angustatis; stigmatum, laciniarum dimi- 
dium vix superantium, cristis externe eroso-denticulatis; bracteo- 
lis a medio ad apicem scariosis, obtusulis, ovario paullo longio- 
ribus, subinflatis; foliis ensiformibus, acuminatis glaucescentibus, 
erecto-patulis; rhizomate horizontali, 

Iris germanica 7%. cat. hort. bot. pan. ann. 1827, p. 141. 
= Gite fino pe SAL, 178. 

._ Iris vulgaris germanica, sive sylvestris Cu). 4. cath. $.103 
non Bauh. 

Habitat: Era coltivata col nome di 4zs germanica, per tutte 
le probabilità è spontanea in Sicilia ; alla stessa è da riferirsi 
l'{ germanica Guss., non Linn. Fiorisce da gennaio ad aprile. 


Osservazioni: Non vale nemmeno la pena di fare dei con- 


fronti con VZ germanica Linn., cui a torto fu sempre riferita. 


82. Iris erratica 7od. N. gen. e n. sp. p. 10 et in Ann... 


Sc. nat. V, p. 660. 

I. (Pogoniris) scapo cylindrico, foliis parum longiore, sub- 
unifloro; flore breviter pedicellato; perigonii tubo ovario subae- 
quante, laciniis longitudine subaequalibus, exterioribus spathula- 
tis, basi valde attenuatis, apice obtusis rotundatis subintegris, 
iena obovato-ellipticis, margine subundulatis, a medio ad 
quartam partem inferiorem obsolete, quarto inferiore sensim 
angustatis, apice rotundatis; bracteis foliaceis, apice scariosis, ob- 
tusis; foliis ensiformibus, erectis, glaucis; rhizomate repente, 


tI 


Habitat: Si coltiva da più tempo in questo R., Orto bota- 
nico, e se ne ignora la provenienza. Probabilmente o è indigena 


SLI 


di Sicilia, ovvero è un ibrido, È sparsa in varii giardini con 
b-: diversi nomi. Fiorisce nei mesi di marzo ed aprile. 

83. Iris Mandraliscae 70d. N. gen. e n. sp., fp. 42 et in 
Ann. Sc. nat. 1863, f. 302. 

I. caule tereti, foliis turionalibus subaequali, superne ramoso; 
ramo infero 1-2-floro, elongato; floribus breviter pedicellatis; pe- 
rigonii tubo ovario breviore, apice dilatato, laciniis multo bre- 
viore; laciniis longitudine subaequalibus, exterioris paullo lon- 
gioribus, latioribusque, late obovato-cuneatis, a basi usque per 
totam tertiam partem inferiorem erecto-patentibus, coeterum ho- 
rizontaliter porrectis, leviter. recurvatis, in tertio superiore ro- 
tundatis, denticulato-marginatis, ad apicem subretuse emarginatis, 
lamina planiuscula; laciniis interioribus elliptico-rotundatis, re- 
tuso-emarginatis, crenulato-denticulatis, erecto-arcuatis, invicem 
approximatis, marginibus leviter retroflexis, in quinto inferiore 
subito angustatis, bracteis sub anthesi omnino scariosis, obtu- 
siusculis, pedicellum ovariumque subaequantibus, subinflatis; 
stigmatibus obovatis, sepalorum exteriorum dimidium superan- 
tibus; cristis crenato-denticulatis; foliis ensiformibus, acuminatis, 
glaucescentibus, erecto-patulis, rhizomate horizontali, capsulis ob- 
longis, obtuse-triquetris, faciebus unisulcatis. 

Habitat: Patria ignota, e fiorisce da marzo a maggio. 

Osservazioni: È intermedia fra l'Z germanica e V/ pallida, 
dalle quali certamente è distinta; poichè più lungo ne è il tubo 
e più scariose le brattee rispetto ad / germarica , e la forma 
e la direzione istessa delle lacinie. esterne e la larghezza della 
lamina dello stimma assai diverse da quelle di Z pallida. 

84. Iris panormitana 704. N. gen. e n. sp. p. 3 et in Bull. 

Soc. bot. Fr. V, fp. 659. 

I Iris (Pogoniris) scapo cylindrico, foliis subaequali, unifloro; 

| flore brevissime pedicellato ; perigonii tubo longissimo , ovario 

plus quam quintuplo longiore, bracteas subaequante; laciniis lon- 
gitudine subaequalibus, stylo longioribus, exterioribus barbatis, 

angustioribus, oblongo spathulatis, supra medium usque ad basim 


« 


attenuatis, apice rotundatis, leviter emarginatis, interioribus ob- 
longo-ellipticis, in quarta parte inferiore sensim angustatis ad 
apicem profunde emarginatum rotundatis; bracteis foliaceis, a- 
cutis; foliis ensiformis, erectis, glaucis; rhizomate repente. 

Habitat: Nei monti attorno Palermo, a Ilonte Cuccio, al Ca- 
puto, ecc., Carini; nei quali pesi fu raccolta in fiore nei mesi 
di marzo ed aprile. 

Osservazione : L’autore la stima vicinissima all’ /. pseudo-pu- 
mila Tin., e quindi del sottogenere /’ogonzris e della divisione 
ove va collocata /. pumzla L. 

85. Iris sicula 7od. N. gen. e n. sp.p. 7 et in Bull. Soc. 
bot. Fr. V, p, 660. 

Iris (Pogoniris) scapo cylindrico elato, foliis multo longiore, 
multifloro; flore breviter pedunculato; perigonii tubo ovarii brac- 
tearumque longitudinem subaequante, laciniis subquadruplo bre- 
viore; laciniis exterioribus interioribus vix longioribus, oblongo- 
cuneatis, apice rotundatis, crenulato-denticulatis, interioribus la- 
tioribus ellipticis, tertio inferiore valde angustatis, apice rotun- 
datis, crenulato-denticulatis; bracteis apice et margine scariosis, 
obtusis, subinflatis; foliis late ensiformibus, erectis, rhizomate 
repente. 

Habitat : Nei luoghi selvaggi montuosi delle montagne molto 
elevate. Fu raccolta dal Todaro stesso nel mese di giugno nel 
1852 vicino Busambra presso il Cozzo di Morabito. Nicolò Ci- 
tarda la ritrovò egualmente presso Lercara della provincia di 
Palermo (Arcara di li Friddi) nel boschettino di Nicolosi in 
giugno 1856- Fiorisce nei mesi di maggio e giugno, 

86. Iris Statellae Tod. N. gen. e n. sp., p. 5 et in Bull. 
Soc. bot. France V, p. 659, et Hort. Panorm. I, p. 23, tab. VI. 

Iris (Pogoniris) scapo cylindrico, foliis longiore, bifloro; flore 
subsessili; perigonii tubo ovario subduplo longiore, bracteas ae- 
quante, laciniis longitudine subaequalibus, tubo styloque longio- 
ribus, exterioribus barbatis, prope medium. usque ad basim at- 
tenuatis, apice rotundatis, subintegris, in tertia parte superiore 
reflexis, interioribus oblongo-ellipticis, infra tertiam partem infe- 
riorem sensim angustatis, ad apicem rotundum vix crenulatum 


7 sm fer 
inflexo-subconniventibus; bracteis foliaceis, apice scariosis; foliis 
ensiformibus erectis; rhizomate repente. 

Habitat: Patria ignota, fiorisce in aprile. 

87. Iris Tinaei 7od. N. gen. e n. sp. p. 46 et in Ann. Sc. 
nat. 1863, fp. 302. 

I. caule subtereti, elato, foliis longiori, glaucescente-superne 
ramoso. 4-6-floro ; ramis subunifloris, infimo elongato , caeteris 
subnullis; bracteis, foliisque superioribus bracteaeformibus, jam 
ineunte floratione per totum scariosis ; floribus breviter pedun- 
culatis ; perigonii tubo ovario subbreviori, bracteis subaequali, 
laciniis longitudine, et latitudine subaequalibus; exterioribus spa- 
tulato-obovatis, in medietate suprema rotundatis, subemargina- 
tis, subcrenulatis, a tertio inferiore ad apicem dependentibus , 
lamina utroque latere reflexa lateribus invicem approximatis; in- 

| terioribus elliptico-obovatis, in quinto inferiore subito angustatis: 
stigmatum cristis obtusiusculis, margine exteriore crenato-den- 
tatis, bracteolis scariosis, obtusis, subinflatis; foliis ensiformibus, 
acuminatis glaucis, erecto-patulis; rhizomate horizontali, capsulis 
oblongis obtuse triquetris, faciebus unisulcatis. 

Habitat: Coltivasi col falso nome d’'Z pallida Lam. e quindi 
di incerta origine. Fiorisce in marzo e aprile. 

Osservazioni : È certamente vicina ad Z pallida, ma ne dif 
| ferisce per la direzione della lamina delle lacinie esterne e per 
altri caratteri di minore importanza, 


29. Moraea. 


88. Moraea sicula 7od. Hort. Panorm. II p. 43, iab. XXXIV, 
et Adnot. ad Ind. sem. ann. 1887, f. 37. 

M. caule unifoliato, staminibus brevi tractu monadelphis, la- 
ciniis brevissime unguiculatis, lamina maculis rotundatis varie- 
gata. 

| Gynandriris sicula 70d. pl. exsie. 
Iris elegans Tod. pl. easice. 
I. maculata 70d. pi exsice. 
Habitat: Cresce nella Sicilia meridionale. Fiorisce da aprile 


» 


ci 175 si 

Obs.: Affinis Gynandriridi sisyrinchio Parl. nov. gen. et sh. P. 
52 (Iris sisyrinchium L.). Plures varietates Zris sisyrinchium ab 
auctoribus evulgatae pro speciebus recesendae erunt. Omnes, uti 
unifoliatae - descriptae, ab Zride sisvrinchio certe reparandae uti 
Iris monophylla Boiss, et Heldr., Iris samaritana Heldr., Iris ae- 
gyptia Delil.; an reapse inter se differant nescio, sed ab Zride 
sisyrinchio diversae, quia ob descriptiones incompletas et ex 
sicco depromptas non possumus recognoscere an species vel va- 
rietates! 

Genus Gyrandriris a Parlatorio constitutum potius cum 
Moraea, quam cum Zride conjungendum. 

Nostra Moraea sicula differt a Moraca sisyrinchio (Ker. Ko- 
ning. et Sims. ann I, 241). caule unifoliato, perianthii segmen- 
tis lilacinis maculis rotundatis parvis numerosis variegatis; tri- 
bus exterioribus breviter unguiculatis non ut in Ioraeam sisy- 
rinchium laminae longitudinem aequantibus. 


30. Romulea, 


89. Romulea Parlatorii Tod. Adnot. ad Ind. sem. ann. 
1857, D- 45. 

R. foliis linearibus compressis sulcatis rectiusculis, scapo u- 
nifloro longioribus, spathae valvis anguste marginatis, floribus 
parvis, staminibus pistillo longioribus. 

Romulea purpurascens Pa7/ 77. pan. ed. r. p. 39.— 
Guss. Syn. fl. sic. I, f, 34, exclusis forsan multis locis natali- 
bus, non Prodr. 

Romulea purpurascens 7od., PZ rar. sic. dec. 1, p. 3, 
exclusis synonimis praeter ea superius relata, et exclusa varie 
tate B. 

Romulea Columnae 77r., ined. non Seb. 

Habitat: In collibus et pascuis montosis Siciliae. Floret fe- 
bruario, aprili, 

Observationes :. Affinis potius R. ramiflorae Ten. quam R. 

purpurascenti Ten. vel R. bulbocodio Seb.—Romulea purpurascens 
Ten. longe alia species est, habet flores majores, folia elongata, 
recta, stricta, vel patula, scapo multum longiora; eam obtinui- 


è 


— 176 + w 
inus ex agro Casertano a cl. Gussonio, et a nostra planta toto 
coelo diversa. — Romulea purpurascens Guss. Pr. fl. sic. I, p. 31, 
a nostra etiam videtur distincta; nam in omnibus speciebus prope 
Panormum sponte provenientibus semina nunquam vidimus ni- 
gra. Nostra ad Romuleam ramifloram Ten. cum qua conjun- 
ximus in Zoe. cît., valde proxima; differt tamen scapo simplici non 
ramoso, foliis non elongatis. 

17. Labiatae. i È 
31. Salvia. ! 
90. Salvia praetermissa 704. (inedit.) in Adnot. ad Ind. 
sem. ann, 1880, dp. 37. i 
_ Simillima Salviae canariensi; occurrit in hortis sub nomine 
A. aegyptiacae Lin., a qua longe diversa. 
18. Leguminosae. 
32. Biancaea. 
Tod. N. gen. e n. sp. p. 21 et in Hort. Pan. I p. 3. 


(continua). 


siti 


10. OSSERVAZIONI FENOLOGICHE 


FATTE NEL SECONDO SEMESTRE DELL'ANNO 1898. 


VII. LUGLIO 1898. 


ao massima 35°. 4', media 24°. 97, minima 12°, 6° \ 
Giorni di pioggia: 3; quantità d’acqua piovuta: mm. 23. 61 ) 


TEMPERATURA VENTO 
DATA PIOGGIA i 
massima media minima 

I 29. I 23. 9I 95 _ NE. 
(5) 2 28.9 23. 00 14.4 — N. 
- h- 30. 6 24.19 13. 6 da E. 
È 4 29.7 24. 54 14.4 sa E. 

A 5 29.9 24. 86 16.0 _ ESE. 

£ 6 30. 9 24. 39 18.0 _ NW. 

7 28.7 22. 70 14. 6 _ NW. 

8 att 22.27 17.4 12. 35 NW. 

9 5 f 4 22. 9I m.6:- —_ ENE. 

Io 28.9 23. 60 15.2 — ENE. 


n questa decade fiorirono : Ampelopsis vrrizne di Michx., Ac- 
tinomeris squarrosa Nutt., Agrimonia Eupa , A. odorata Mill., 
A. leucantha Kunze, Allium Stan one PR panini culatuiim L., A- 
gave sisalana Perrin, us umbellatus L’ Hérit., A. dii. 
latus var. albiflorus, asa Penzigi Sch, deren Cacipriohe: Sc Sha, 

. primulaefolia Brot., 
Ait., Crassula a ui; C. perfossa Lal C. spathulata Thunb., 
Cimosta erecta L., C. erecta var. hispanica Host Callicarpa ameri- 
cana L., Chelone bartuta Cav., C. glabra L., Clerodendron infortuna- 
tum Gaertn., C. purpureum Hort.. Crinum longifolium Roxb., Cas- 
sia laevigata W illd., C. Tora L., C. glauca Lam., C. schinifolia A. 

DC., C. australis Simé CEL erenichiifia A. Cunn., Cerbera Odollam 
Cuesai Coronilla varia L., Cornus capitata W all., Centaurea Parla- 


33 


— 178 — 


toris Heldr., Crinum asiaticum L., Cyperus Papyrus L., Deherainia 
smaragdina Decne., Echinops Ritro L., Erigeron speciosus DC., Eu- 
comis punctata L’Hérit., Escallonia concinna Phil., Euonymus japo- 
nicus L., E. japonicus var. fol. varieg., E. fimbriatus Wall., Globulea 
canescens Haw., Helianthus canus Hort., H. divaricatus L., Hebecli- 
nium janthinum H ook., Jasminum dianthifolium Vis., J. trinerve Vahl., 
J. gracile Andr., J. càapense Thunb., J. azoricum L. var. fol. varieg. 
Hort., J. azoricum Li , J. revolutum Sims., Kalanchoe cassiopega Hort., 


nuloides L’ Hérit., M. campanuloides var. albiflora Hort., Myrtus 
boetica Mill., xenba rotundifolia Huds., Metrosideros robusta A. 
Cunn., Macleja cordata R. Br., Murraya Sona L., Muenlenbeckia 
compressa Meissn., Marlea vitiensis Benth., Napae dioica L., Oxalis 
tetraphylla Cav., O. Deppei Lodd., O. esculenta Hort., O. tuberosa 

olina, 0. Lan ifolia DC., O. vespertilionis Zucc., Passiflora tri- 
loba Ru t Pav., P. reflexiflora Cav. , P. Pulchella H. B. et Ri; 
CARI dà L., Piper angustifolium Ruiz. et Pav. Pentstemon 
campanulatus Willd., Petraea guineensis Cha m., Passiflora princeps 
Lodd., Portulaca grandiflora Hook., Phoenix reclinata Jacq., Ponte- 
deria Loureiriana Schult., Rivina brasiliensis Nocca, R. laevis L., 
R. purpurascens Schrad., R. humilis L., R. octandra L., R. tincto- 
ria Ham., R. aurantiaca Warsz., Rubdeckia ca Hort., R. 
lanceolata Bisch., R. fulgida Ait., Richardia Nelsoni Hort., Sophora 
tomentosa L., Sanseviera zeylanica Roxb., S. guineensis Willd., Sta- 
tice arborea Ra Silphium perfoliatum L., S. scaberrimum ElIl., 
S. integrifolium Mchx., Schotia speciosa Jac q., S. brachypetala Sond., 
Stapelia rectiflora Tod., Sapindus Mukorossi Gaertn., Trifolium re- 
pens L., Verbena officinalis hi Verbesina Coreopsis Michx., Veronica 
Ponae Gouan, V. speciosa 


TEMPERATURA VENTO 
DATA PIOGGIA 

massima media minima sun 

II 3ori 25,37 T7.I _ ENE. 

Qi 12 31.2 25.13 18. 8 —_ NW. 
p 13 29. 5 23. 90 14. 6 _ NW. 

i 14 31.9 25. 16- 14. 6 o. 50 |. W. 

CIS 27.3 22.74 16. 5 10. 76 NW. 
=. 10 27.9 22. 80 16.0 _ ENE. 
17 28.7 23.70 15.0 — ENE. 

18 28.9 23. 89 IA. 5 — ENE. 

19 29. 2 24. 44 15. 4 to: NE. 

20 32.2 26. 07 15.4 _ | NE 


In questa decade fiorirono : Aralia spinosa L., Asparagus Sprenge- 
lii 7. Pan., Alstroemeria psittacina L., Allium ala e Lu 
Braclyébiton: ia R. Br., Bume la ambigua Ten., B. lycîoi- 
des Willd., B. tenax Willd., Ginenii ricinifolia n ui Cerbera 
Manghas L. seo ccoloba laurifolia Jacq ereus Bonpiandti Parm. 
(Echinocactus),. Chloroph 
varieg. H. Pa Grido spathulato Thunbg., Cotyledon orbiculata 
L., Cereus diana . Pan., Clematis Flammula L., C. affinis 
Wight., C. integrifolia L., Crocosmia aurea Plansch., Dianthus ru- 
picolus Bivona, Cotyledon Uhinki Hort., C. imbricata Deleuil., 
Eugenia uniflora ‘Berg Echinocactur aulacogonus Lem., Glycyrrhiza 
dubia Bern h., G. glabra L., Goethea cauliflora Nees., Hypoxis ere- 
cta L., Incarvillea variabilis Hort., Mimosa rixosa Mart., M. quitensis 
Benth., Monarda fistulosa L., Malvaviscus arboreus Cav., Malpighia 

ta Ker-Gawl., Oreoponax capitatum Decne., Petunia myctagi- 
flora Juss., P. myctagiflora var. grandiflora 77. Pax., Polygonum cu- 
spidatum Sieb., Psidium littorale Raddi, al princeps 77. Pan., 

. Adansonii Guern., S. Ghiesbreghtii H. Pan., Scutellaria Vente- 

natii Hook., Stephanotis fioribiusda Brougn., Scabiosa limonifolia 
Vahl., Solanum Dombeyi Dun., Sanseviera javanica Blu 
ofticinalis 


lo; 
tureja tonesolià Ten., S. montana L., ga elata Fisch., S. 
scula Girard, S. cordata L., S. pectinata A S. inarimensis Guss., 
 S, tomentella Zog S. bahamensis Ca ge Tephrosia ochroleuca 


ytum nepalense Bak er., C. nepalense var. fol. 


S. persica Boiss., Spigelia splendens Hort.Wendl., Sa- > 
duriu-. 


Ii SEI tte E 


tg de ù 
SIARTARTI A RI ge LIS o es 


Va 


Pers., T. biflora DC., Thymus Mastichyna L., Thunbergia erecta T. 
Anders., Tanacetnm vulgare L., Virgilia aurea Lam., Yucca Droco- 
nensis L., Zapania repens Bertol., Ziziphus chinensis Spreng., Ze- 
phyranthes candida Herb., Z. verecunda Her 


TEMPERATURA VENTO 
Dara PIOGGIA 
pred.!® 
massima media minima 
2I 35.4 28. 33 16. 6 _ NE. 
mi 22 ART 26.71 19. I _ E 
Qi 23 32.9 27.43 16.9 _ NE. 
< 
vl 24 30.9 26. 67 20, 8 _ E 
: 25 31.4 27. 90 17:35 _ ENE. 
è, 26 ed: 39.13 18. 8 _ E. 
27 30.1 25. 86 17.0 _ E, 
28 31.4 | 26.97 17.5 _ E. 
29 33.4 27:37 20. 5 — NW. 
30 31.9 26. 00 17.0 -_ NE. 
3I 30: 9 25.29 16. 2 - NE. 


In questa decade fiorirono : Acacia uncinella Benth., A. glomerosa 
patio Abutilon indicum Sweet., Andropogon saccharioides S w., Bre- 
ia madagascariensis Thou., Cipadessa fruticosa Blume, Cereus stel- 
i Pfeiff., C. validus Haw., Clematis vitalba L., Cissus antarctica 
sigg Commelina communis L., abis sativa L., Cleone arborea 
. B. et K., Cephalaria corniculata Roem. et Schult., C. radiata 
cei et fichabi. C. leucaniha Schrad., C. leuc. Schrad. var. 
albescens (R na 
to) Vell., D. variifolia Kunze, D. oppositifolia L.. E- 
chinocactus Mirbelii Lem., Euphorbia Lathyris L., Galeopsis ochro- 
leuca Lam,, G. tetrahit L., Gomphrena Haageana inn Garde- 
um 


japonicus Muell., Plumeria alba ih Wadi Fidù odia H 248: 
Pongamia glabra Vent., Peltophorum africanum Sond., Pennisetum 
villosum R. Br., Paspalum dilatatum Poir.,, Rosa bracteata Wendl., 


— 181 —. 
Stipa gigantea Link., Sabal prînceps Hort., Sapindus manatensis 
Shuttlew., Tripsacum dactyloides L., Vitex agnus castus L., Zinnia 
elegans Jacq., Z. Ghiesbreghtii Verlot. 
VIII. AGOSTO 1898 


Temperatura : massima 37°, 4, media 20°.06’, minima 16° . 
Giorni di pioggia: 5;—quantità d’acqua piovuta: mm. 15.86 


TEMPERATURA VENTO 
DATA PIOGGIA 
massima | media minima nn 
I di 9 26, 40 20. 3 _ . NE. 
S 2 32.9 | 26,73 16.0 — E. 
alc 33:9.-| 27557 18. 4 “ni NE. 
zi 4 30.9 26, 40 18. 5 nr E. 
A 5 ALI 26.74 18. 6 _ WNW. 
ud 6 31.9 26. 64 18. 6 — E. 
7 30. I 26. 40 19.0 — ENE. 
8 30.9 26. 47 17.5 _ NE. 
9 37.4 mp 117,5 — SSW. 
10 30. I 25.31 19.9 — NW. 


In questa decade fiorirono: Acacia viarum Allem., Anisacanthus 
virgularis Nees,, var. moretzianus H. Pew., Artemisia sugli Li, & - 
sparagus Sprengelii Hort., Baccaris alimigonfa L., Bauhinia montana /#. 
Pan., B. aculeata L., Cereus Labouretianus Lem., Cluytia pulchella L., 
Dracocephalum roseum 77. Pan., Erianthus Ravennae Beauv., siga 


L. var. rosea H. Pan., var. albiflora 7. Pan., Leea coccinea 
Planch. s Marlea vitiensis Benth., Mimosa pudica L., Musa rosacea 
Jacq., M. sapientum L., Meievcnedii diversifolia T en., Origanum 
Dictamnus L., Pluchea camphorata DC., Passiflora Globe Ruiz., P. 
pallidiflora Wertat- P. pulchella H. B. et K., P. sanguinolenta Most., 
Paratropia rotundifolia Ten., Pavetta indica L., Rauwolfia canescens L., 
Rosa bracteata Wendl., Rhapis flabelliformis L’Hérit., Rondeletia 
speciosa Lodd., Senecio grandifolius Less,, S. grandiflorus Berg., 
Sorghum halapense Pers., S. vulgare Pers., S. cernuum Willd., S. 
nigrum' Roem., Thalia desifali Fras., Tinnea aethiopica Sri 
Valea cym mbaefolia Orteg. 


— 182 —- 


i TEMPERATURA VENTO 

DATA PIOGGIA Wa 

massima media minima 

ll 30.9 25. 04 Tv _ NW. 

È 12 29.4 23.10 17.0 —_ NW. 

<| 13 31.4 | 25.53 17.4 pe NW. 
Pe Eat «3009 26.04 170 —_ ENE. 
= I5 3r% 26. 83 19.0 —_ ENE. 
siae È dog | 26.36 | 164 =: PENE 

17 30.1 25. 46 18.0 o, 70 N. 

18 50,I 25. 60 19.4 6: 5I NE. 

19 29.9 | 25.69 18.8 _ NE. 

20 30. 7 26. II 197 _ NE. 


In questa decade fiorirono : Abelia chinensis R. Br., Abutilon me- 
gapotanicum St. Hil., Acacia horrida Willd., Agave Rumphii Hassk., 
A. grandidens Tod., Aristolochia alegans Mast. , Bauhinia montana 
Hort., Cereus Labouretianus Lem., Crinum Moorei Hook., C. Doria, 
Clematis paniculata Licah , Colchicum autumnale L., C. aut. var. 
purpureus H. Pa »., Crassula Smithii H, Pan., C. spathulata Thunb., 

di renne nulata Ku 
nae Beauv., toria prog . var. laurifolia Hort., Euphorbia 
marginata Frsh., Eustrephus latifolius R. Br., Grewia oppositifolia 

elia 


neri Hort., H. Roxburghii Blume, Melaleuca acuminata F. Muell., 
phiopogon n intermedium Don., Poederia foetida |L., Passiflora gracilis 
Jacq., Russelia juncea Zucc., Rosa bracteata Wendl., Solanum Dom- 


beyi vera S. «aan S. Jasminoides 


di 183 cime 
TEMPERATURA VENTO 
DATA PIOGGIA La 
massima media minima 
2I i Sri 26, 16 17.5 _ " NE. 
22 31.3 26. 95 18.8 _ ESE. 
5 23 30.9 26. 10 Î7.::5 - E, 
n 24 31.9 26. 30 17.1 —_ E. 
Ri 25 30. 7 26.20 17.6 — E. 
S 26 32.9 26.19 20.0 o. 80 E 
; 27 30.9 26. OI 18. 0 _ E. 
28 30. 2 25. 5I 18. 4 _ NE. 
29 29.9 25. 50 18.8 $45 NW. : 
30 29. 2 24. 26 18, 5 6. 50 NW. 
3I 29. 2 25 br 18.I _ NE. 


In questa decade fiorirono : Abrus precatorius L., Armeria elongata 
Hoffm., Baccharis halimifolia L., Begonia Schmidtiana Regel., B. 
aesculifolia H. P@an., B. Evansiana “An dr., B., tuberosa Lam., - 
maedoroea oblongata Mart., Citharexylum reticulatum H. B. et K., 
Clerode Had trichotomum Tube. , C. ligustrum R. Br., Crithmum 
maritimum L., Clematis integrifolia L., Dalechampia Roezliana Muell., 
Durantha oa hya Tod., D. Plumieri Jacq., D. turbinata Tod., 
D. microphylla Willd., D. Tiaiwpodadi od., Ger. anium pratense L., 
Hypericum elatum Ait., Ipomoea Hardingii Paxt. ; Iso | longiflora 
Presl., Leea coccinea Planch., Lonicera canescens Schonb. , Man- 
daevilla suaveolens Lindl., Marlea vitiensis Benth., Patrinia scabio- 
saefolia Fisch., Piper Chaba Hunter, Plumbago zeyfanica L., Pluchea 
camphorata DC., Poligonum cuspidatum Sieb. et Zucc., P. cognatum 
Meissn., P. sachalinense F. Schmidt., Psiadia glutinosa Ja cq., Quis- 
qualis sinensis Lindl., Rivina ottandra L., R. es . canescens 
©D; Don, R. humilis L., Russelia juncea Zuc i e 
Ten., S. montana L., Statice tomentella Boiss., SSA radicans Juss., | 
Praga Mancshina vii, T. radicans Juss. var. sanguinea H. Pax., xa 

(A. sana Thewetia ara du Jrginea 
Pag disick 


Sag E Le 


NT Soi en SL 
x FT AUS 


IX. SETTEMBRE 1898. 


Temperatura: massima 30°. 7’, media 23°. 76’, minima 14°. 6. 
Dl di pioggia: 7: quantità d’acqua piovuta: mm. 43.75 


PUSiS 


TEMPERATURA ENTO 
DATA PIOGGIA da 
massima media minima 
I 28.9 24- 47 Ur. — NE. 
- 2 28.9 24. 4I T7.2 — NE. 
> 3 dan: 23. 24 18.2 12. 85 S, 
= 4 27::9 23. OI 16. 6 dere 
Ql.s 28.7 | 23.70 | 16.3 _ NE. 
DI 6 29. 6 24.47 Ta _ NE. 
7 30. 6 25. 33 Tr.3 —_ ENE. 
8 30. I 24. 93 16. 2 _ E. 
9 30. I 24.71 16.4 L ENE. 
IO 29.9 24. 46 16. 4 - NE. 


} cactus Wislizeni Engelm., 


In questa decade fiorirono : Achimenes Warsewicziana Regel., A. 
coccinea Pers., A. grandiflora DC., Amaryllis belladonna L., A. bel- 
ladonna var. purpurea Hort., A ort., A. 
belladonna var. minor Hort., A. belladonna var. albiflora Hort., A- 
ster bicolor Hort., A. azureus Lindl., A. junceus Ait., A. junceus 
var. tenuifolius Hort., A. concinnus Willd., Boehmeria biloba Miq., 
B. hutilis Hort., B. nivea Gaud., Celosia cristata L., pene euphor- 
bioides Haw., C. fulvispinus Salm. Dyck., chili conca cemosa L., 
Cobaea scandens Cav., Dianthera enth. ua , Echino- 


ella-aurata Mart., Pancratium 
oq., Sabal princeps Hort., Sedia spectabile Bor., So- 


atropurpurea M 
-lanum eni Hort., S. Dombeyi Dun., Sophera japonica L., 


Stapelia deflexa Jacq., S. variegata L., S. picta Dun., var. Anguinea 

Jacq., S. asterias Mass., S. hirsuta L., Tabernae montana dichotoma 
Roxb., Tanacetum vulgare L., Thunbergia grandiflora Roxb., Urtica 
atrovirens Req., U. dioica L., U. cannabina L., U. rupestris Guss., 


— 185 


U. grandidentata Miq., Vasconcellosia hastata Caruel, Whitania som- 


nifera Dun., Yucca aloifolia L., Y. gloriosa L 


TEMPERATURA ENTO 
DATA PIOGGIA BETA 
massìma media minima 
II 29.0 24. 26 1% A — ENE., 
i 12 28.9 24.24 ri _ NE. 
È 13 28.9 24. 03 15 5 — NE. 
È 14 30. 7 24. 9I 16.9 _ NE. 
Al 15 29.7 24. 74 16. 2 — NW. 
| 16 27.4 23. 26 t-2 9. 10 NE. 
17 28. 6 23: 46 15. 5 Zelo NE. 
18 28.4 23. 8I 7 _ NE. 
19 27.4 23.23 17.0 _ NE. 
20 27.4 22.74 15. 6 _ NE. 


In questa decade fiorirono: Aster squarrosus Walt., A. scaber 
mus Less., A. formosissimus Hort., A. asper Nees., Bovgninvilea 
aurantiaca Horti B. glabra Choisy, Coreopsis sa i D. Do 
Campanula Rapunculus L. estrum Parqui 
vincentina 
laetum Stev,, C 
Lindl., Datura arborea L., Desmodium Tina um DC. , Duranta 
Pianiga Jacq., D. ibfetopiivia Willd., Eugenia supraaxillaris Spring., 
Euphorbia splendens Boj., Galeopsis Ladanum L., Haemanthus lanceae- 
folius Jacq., H. tigrinus Jacq., Hibiscus aesculentus L., Hippeastrum 
psittacinum th Jochroma coccinea Scheid., J. violacea H. Pax., 
Jnga Feuillei DC. Mimosa sensitiva L., Mollugo verticillata L., Neptu- 
nia oleracea Lour. , Nerine sarniensis Herb., Nymphaea tha a} 
(Ortgesiana Planch.), var. rubra Hort., Pavonia hastata Cav., Plum- 
bago scandens L., P. capens hubg., Rivina humilis L., R. auran- 
tiaca Warsz., Salvia leucantha Cav., Salvia farinosa L’Hérit., Scilla 
autumnalis L. (gallica Tod.), S. obtusifolia ile (intermedia Guss., 
Solanum ternatum Ruiz., Sophera tomentosa L., Sparmannia palmata 
E. Mey., Statice caspia Willd., S. tomentella Boiss., S. Limonium 

= ecc capensis Lindl., Tulbachia violacea Harv., Verbelina vir- 
ginica L., V. alata L., V. serrata Cav., Verbena tenera Spreng, 


= I980-— 


| : a SIE 
TEMPERATURA VENTO 
| DATA PIOGGIA 
pred.te 
massima media minima 
2I 26.9 22.71 155 a ENE. 
Mi 22 T1:5 Zi 37 1555 o NE. 
a) 
| 23 28.1 23. 39 15.8 — NE 
i 24 30, I 24. 50 14. 6 o. 60 NE. 
Qi 25 28.6 | 23.86 16. 6 — NE. 
to 26 29.8 24 9I 18.0 — NE 
27 25.9 22.16 19. 6 9. 55 SSW. 
28 27.9 23. 3I 18, 8 LR 40 SSW. 
29 26.9 21, 79 1.7 1. 80 SSW. 
30 27.5 21. 43 14.7 SR SW. 

In questa decade. fiorirono Psa ris maritima Jacq., Achimenes 
coccinea Pers. , Canav = i DC. var. gladiata (DC.), Ce- 
drus Libani Baer, gia nese Dest , Colchicum autum- 
nale L., montanum — 2 "© montanum var. angustifolium Hort., 


C. entita L. (Valeryi Tin.), C. Tenori Parl., C. persicum Baker, 
Cotyledon imbricata Deleuil, C. roseata Baker, Coleus Penzigi Sch., 
a Fontanesii Schott., Dalechampia Roezliana Muell., Euco- 
mis milo Ait., Grewia nitide Juss., Limnocharis nympheoides (Mi- 
cheli), Leucojum autumnale L., Muscari Botryoides Mill., Murraya 
exotica 1. ithogalum tenuifolium Guss., Oxalis fitribunida Lehm., 
O. pirpurata tua , O. hirta L., O. affinis Sond., O. versicolor L., 
O. pentaphylla Sims., O. biida Thunb., Petiveria alliacea L., Psy- 
chotria emetica L., Rhus albida èchosidi R. pentaphylla Hear, 
Salvia leucantha Cav., Solanum ternatum Ruitz. et. Pav., S. hetero- 
doxum Dun., Solidago serotina Ait., Typhonium divariostunà Decne., 
Vinca rosea L., Visnea mocanera L. , Zephyranthes purpurea Phil., 
Zizyphus Fuiuba Lam, 


ì 


VII. OTTOBRE 1898. 


\ 


Temperatura : massima 35°. 6’, media 21°. 40, minima 9°. 5 
Pipe di pioggia: 16; quantità d’acqua piovuta: mm. 115. 78 ) 


TEMPERATURA ENTO 
DATA PIOGGIA da 
massima media minima 
I 27.4 21. 60 16.7 8, 00 calmo 
es] 2 29.9 24.19 16. I 1.70 NE. 
- 3 30.1 24.17 18, 2 _ NE. 
© 4 29. 8 23. 96 16. 6 O. 35 calmo 
- 5 30. 0 24. 09 15.7 RR; SE. 
à 6 29.0 24.11 17.0 —_ NE. 
7 27: 23.23 17.0 2. 65 NE. 
| 8 29. 3 23. 09 14. 5 — W. 
| 9 26. 2 20. 30 16. 0 30. 05 SSW. 
| 10 d54 20. 56 14. 8 30. 80 | WNW. 


In questa decade tiorirono : Abelia chinensis R. Br., Acacia farne- 
siana Willd., Anthurium dn cum Linden, A. pedato-radiatum 


Schott., A. deal Schott, Begonia platanifolia Schott, B. undu- 
lata Schott, B. tuberosa Lam. B. aesculifolia Hort., B. Schmidtiana 
Regel, B. ticinifolia A. Dietr., Bouvardia grandifiora Hort., Cal- 


liandra portoricensis Benth., se è ipeitilali Thunb., Cassia gioca 
Lam., C. glauca Lam.var. flava Hort. 01 erodendron ligustrinum R. 
Br. Diniobzi tenuifolia DC., Conai capitatum (Jacq.) Benth., 
Gode fulgens H. Par ea nitida Hort., Elaeagnus rotundi- 
folia Gagn., Hermannia Candia s Ait., Hibiscus liliiflorus Cav., H. 
rosa-sinensis L., H. mutabilis L., “to integerrima Lange, Inula 


crithmoides L., Ipomoea Bona nox L., Leonotis Leonurus R. Br., Mal- 
pighia urens L., Manettia tannini Mat È Berberis tenuifolia Lindl., 
Malvaviscus mollis DC., M. arboreus Cav., Maurandia semperflorens 


ad Mimosa Spegnntti Pit, ai albinotum Haw., 
M. bulbosum Haw., M. subincanum Haw., Nerine undulata Herb., 
fol 


ckia carnea Kunth, Salvia leucantha Cav., S. Grabamni Benth:, 5. 


splendens Ker.-Gawl., Senecio grandifolius Less., Solanum macro- 


— 188 — 


“phyllum Hort., Spathiphyllum cochlearispatum Engl. Thevetia nerii- 
* folia Juss., Thul 
Yucca aloifolia L., Y. gloriosa L. 


ulbachia violacea Haw., Tinnea aethiopica Kotschy, 


Vallesia cymbaefolia o rteg. 


TEMPERATURA VENTO 
DATA PIOGGIA 
pred, !* 
massima media minima 
II 25.9 20. 05 14. I o. 50 NW. 
QI 12 29. 4 22.77 10. 6 —_ SSW 
© i 
<| 13 26. 6 20. 93 14.8 — SW. 
> 14 30.0 22. ZI 14.8 — SW. 
Qi 15 28.9 22. 49 16. 5 3.10 SW. 
16 29. 3 23.76 17:34 _ SSW 
17 33.2 36. 90 15.5 - SSW. 
18 33.6 28. 96 23. 6 _ S, 
19 25.8 19. 29 16.0 I. 65 SW. 
20 21.4 16.74 12.0 O. 95 SSW. 


In questa decade fiorirono: Aloè africana Mill., Amarantus abys- 
sinicus da Agave rigida Mill., Abutilon Thompsoni St. Hilld.,, An- 
tirrhinum Seatuki Mill., A. Mi anrandioNi Gray, Bouga ainvillea au- 
tai Halicacah um L., C. hirsutum W illd., 

COC. 


, Epip 
ciskioliia san- 
guinea Retz., Hyacinthus corymbos , Impatiens Sultani Hook., 
Hyeracium lucid SOTA viali Hort., Leea coccinea . 
Planch., Maurandia Lula AL Gray., Malpighia fucata Ker-Gawl. 


. Nerine undulata Herb.; Passiflora gracilis Jacq., Ricinus communis L., 


Russelia juncea Zucc., Solanum pigna L., Sonchus maritimus L., 
i eginae Banks, Tricyrtis hirta Hook., T. pilosa Wall., 


— 189 — 


TEMPERATURA VENTO 
DATA PIOGGIA 
massima media minima png 
DI 22:14 19.37 13:.5 2. 65 NW. 
22 24.4 19. 49 TR. f ct 48 NE. 3 
» 23 23.6 19. 33 12. 4 54.10 NE. 
S 24 24.9 19. 30 14.1 15.45 SW. 
Mi 25 23.7 19. 73 14. 5 I. 05 NE. 
è 26 21. 6 18. 89 | 150 10. 30 SW. 
no 27 24.9 20. 04 14. 4 —_ SSW. 
28 25,2 19. 26 13.0 cu SW. 
29 24.1 18.91 | 12.6 _ SW. 
30 a%:8 17. 60 9. 5 _ SW. 
31 250 18. 54 9. 5 _ NE. 


In questa decade fiorirono: Arbutus canariensis Du ham, Aloè Lan- 


zae Tod., Crocus longiflorus Rafi in. , C. biflorus Mill., Discaria spi- 

nosa Lam., D. cruciata Gill., D. ira Vent., Crithmum ma- 

ritimum L., Fourcraea altissima Tod., F. pubescens Tod., Fatsia japo- 

nica D. et P1., Hyeracium lucidum Gyss: , Heptapleurum venulosum 

Seem., Isotoma longiflora Presl, Kalanchoe integerrima La nge, 

Oxalis longisepala Tod., O. rosea Jacq., O. hirta L,, O. mic crantha Hort., - 
b i i Ortgiesii 


Regel, Pomaderris apetala Labill., P. subrepanda F. pls Li 


seda odorata L., Rosa bracteata Wendl., R. indica L. var. 
sis Pers., Rhus crenata Thunb., R. viminalis Ait., Scilla inbila 
Poir., Seriania velutina Cambess., Seseli Bocconi Guss. 


— 190 — 


XI. NOVEMBRE 1898, 


Frnicnnantà massima 29°, 9’, media 18°, 15’, minima 8°. 4. ) 
Giorni di pioggia: 14; quantità d’acqua piovuta: mm. 76.97 


TEMPERATURA VENTO 
DATA ni PIOGGIA ERI 
massima media minima 

I 27.1 20, 83 Xiao 45 SSW. 

Di 2 25.9 | 20. #6 14.0 o. 25 SW. 
a 3 27.9 20. 57 12.5 | _— SW. 
ne 4 24. 7. | 19.9I 14.0 —_ calmo 
9 5 29.9 21. 89 15.5 13. 90 55h; 
Di 6 20, 9 7 FI T%;:5 13. 05 SSW. 
7 24.9 18. 09 1.5 5.70 SW. 

8 23.9 17. 96 10.7 o. 65 SW. 

9 24-0- | 18.03 11. 6 —_ SW. 

= 4619 331 wi 73 II.6 - ENE. 


} 


In questa decade fiorirono: Anogeissus lejocarpa Guill., Aralia 
Lindeni Hort., Berberis tenuifolia Lin d1., Cestrum elegans Schlecht., 
C. aurantiacum Lindl., C. Parqui L’Hérit., C. Hugelii H. Pax., Cae- 
salpinia Gilliesii Wallich,, Centranthus ruber DC., Citrus Bigaradia 
Loisel., Duranta integrifolia Tod., D. microphylla Willd., D. ste- 


. nostachya Tod., D. Plumieri Jacq., Freylinia cestroides Colla, Gle- 


ditschia caspica Des fi, Hallatia lucida L., Heteromorpha arborescens 
Cham., Jochroma coccinea Scheid., Lantana Radula Sw. , L. TA 
H. Pan., L. Sellowiana Link., L. Bici Medic., L. alba Mill., 

rosea Rafin., Murraya exotica L., Pilocarpus pennatifolius Asa È 


# Poinciana regia. Bor, Ruellia speciosa Mart. , Senecio ficoides Sch., 


pu 


ira P . 


TEMPERATURA VENTO 
DATA PIOGGIA dae la 
massima media minima . . 5 
II 24.1 18. 33 13.0 a SW. È 
Qi 12 22.9 17. 43 II.O _ SW. 2 
c 13 23.9 17. 59 11.6 a. SW. 
e 14 24.5 18. 13 11.8 o. 25 SSW. 
= 15 23.4 17. 23 14. 8 15 E. 
DI 16 #3,$ 17. II 10. I - SW. 
17 DI 4 16. 5I 11.6 rr.io | WNW? 
18 24.1 17. 97 II. 6 4.05 SW. 
i 19 22.8 16. 70 9.0 . SSW. 
20 23h4 16. 44 II. 6 _ S 


In questa decade fiorirono : Alo&è africana M ill., A. fiori A et. 
A. arborescens Mill., Celastrus scandens L., C. lucidus L., Catha - 
lis Forsk., Cotyledon Pachyphytum Biker Dahlia ra Roezil, 
D. variabilis Desf., Holmsckioldia sanguinea Retz., Jochroma violacea 
Hort., J. albiflora Hort., Ligustrum Massalongianum Vis., L. Ibota 
Siebola) L. vulgare L., L. ovalifolium Hsck., Nesaea syphilitica 
Steud,, Psiadia glutinosa Jacq,, Senecio Kaempferi DC. var. fol. va- 
rieg. Hort., S. japonicus Sch., Senecio hadiensis Forsk., Solanum 
Wario Hort., S. pseudo-Capsicum. g Si biavvisclià Luce; 
S. Dombeyi Dun., Verbena hybrida Hort., V. officinalis 


î92 


psoni St. Hill., 


A. venosum 


- TEMPERATURA VENTO 
DATA PIOGGIA su 
massima media minima 
21 22 4 16. 17 8.4 _ SW. 
ai 22 254 15. 81 10. 8 2. 65 SSW. 
| 23 22,3 18. 07 11.8 _ D, 
* 24 22.9 16. 96 12. I _ SW. 
È 25 27.6 | 22.16 | 9.6 pa = 
al 26 26.0 18, 56. I4. 3 _ SW. 
x; 27 24. I 18. 83 ro. 5 - SSW. 
28 25.0 Th17 11.6 -- I 
29 24.9 19. 03 VERO. 2 60 3 
30 22.9 15. 00 IO, 3 13. 05 SSW. 


In questa decade fiorirono: Abutilon arboreum Sweet., A. 
em., Arisarum 


Thom- 


vulgare Targ., Cardio- 
spermum hirsutum Willd., C. Halicacabum L., Cestrum laurifolium 
L’Heérit., Clivia miniata Regel , 


Eupatorium officinale Baill., He- 


benstreitia dentata L., H. comosa Hésnsi, Jacobinia pauciflora Benth. 
et Hook., J. velutina cata Leonotis Leonurus R. Br., Passiflora ra- 
ì tata Cav,, Ranunculus bullatus L., Salvia 
Grahami Benth., S, “Cotoni Gioxin., Si spicata Schult,, S. 
splendens Ker. Gawl,, S. polystachia Orteg., Solanum ternatum 
Ruiz., S. jasminoides Paxt., S. heterodoxum Dun. 


— 193 — 


XII. DICEMBRE 1898 


Temperatura : massima 20°. 9’, media 12°.46’, minima 3°. 
Giorni di pioggia: 14;—quantità d’acqua piovuta: mm. 233.65 


TEMPERATURA ENTO 
DATA PIOGGIA 
massima | media | minima Lama 
I 20, 6 14. 51 8.4 _ SSW. 
ia 16. 3 13. 24 10. 5 88. 85 W. 

: È 3 17.4 13. 27 9.0 47. 85 SSW. 
n 4 16. 8 13. 73 8.1 6.70 SW. 
(©) 5 20. 9 17.16 II. 8 6.15- | SSE. 
al 6 19. 4 15. 44 12. I 8. 30 SSE., 

7 20:3 "| 1409 6. 6 1.25 SW. 

8 19. 9 Tu gt 8.8 sini WNW. 

9 20. 5 13. 96. 9.I — SW. 
10 16.8 12, $I 9.2 12. IO SSW. 


In questa decade fiorirono : Acacia glomerosa Bent h., Alo& soc- 
cotrina Lam., Arisarum vulgare Targ., Boehmeria sletipioita D. Don., 


Crassula lactea (Soland.), Crocus Boryi Gay, Cotyledon roseata n 


ker, C. gibbiflora cià C. pulverulenta Lies sL56 
ker, C. glauca Baker, ipedium|) insigne Wall., Epiphyllum ud 


ris alata Poir., Mammillaria multiceps Salm.-Dyck., M. longimamma 


DC., Phyllocactus hybridus H. Pan., Salvia Verbenaca L., S. reginae 
H 


ort., S. princeps H. Pa »., S. gesneraefolia Lind1., S. janthina Otto et 
Dietr., S. confertiflora Pohl., Thumbergia elegans Borzì, Vallesia 
olia Ortega, Viola tricolor L., V. odorata L. 


In questa CESSI fiorirono : Acalypha macrostachya H 


TEMPERATURA VENTO 
DATA PIOGGIA sa 
II 19.0 | 13.73 8.3 13. 20 ENE. 
i 12 19. 3 13. 43 8.0 —_ SW. 
3 t3: 20, I I4. II 7.8 SS SSW. 
4 14 20.I 13. 47 8. 5 _ SW. 
Al is | 2909 | 1460 | 7.6 - | ssw. 
ci| 16 16. 6 13; 17 IO, I 15. 00 NW. 
17 13. 6 II. 36 7.8 2, 09 NNE. 
18 18.6 | 12,94 5.9 = SSW. 
19 18. 6 1% 17 7.0 i NW. 
20 17.0 13, 16 6. 5 _ WSW. 


cacia  neriifolia Cunng. , A. falcata Willd., A pito siciù, 
A. uncinella Benth., Aloè Saponaria Haw., A. elegans To d., Campa- 
nula Rapunculus L ithus fragrans Lindl,, Cattleja luteola 
Lindl., Ery Tod., Fourcraea altissima Tod,, Gasteria 
maculata Haw,, Gi Vidor Haw., Oncidium splendidum A. Rich., 
Plumbago rubra GLAAA Rosa tomentosa Sm., R. viridis Hort., Tem- 
pletonia glauca Sim 


Lé ‘ 
TEMPERATURA VENTO 
DATA PIOGGIA pied 
massima media minima 
2I 17.8 13 46 10.9 —_ SSW. 
22 IO. 4 6.37 3.6 32.10 | WNW. 
= 23 tt, Ta 15 4.95 | WNW. 
<| 24 tat 8. 56 4.8 I.00 | WNW. 
È 25 12.0 8. 5I bb —- ENE. 
n. 26 14. 3 9. 90 LA. _ SW. 
RI 27 14. 8 10. 73 =. — N. 
28 17. 6 TI 01 3.6 _ Si 
29 16. 2 II. IO 5.8 4.20 SSW. 
30 15.4 II. 50 6.0 - 5 
3I 17.2 II.4I 5.6 — SW. 


In questa decade fiorirono: Berberis nervosa Pursh., B. japonica 
R. Br., Brexia ma dagascariens is Thou., Cardiospermum hirsutum Willd., 
Celastrus lucidus L., C. scandens L., Cocos coronata Mart. var. Todari 

cc., Hebenstreitia comosa Hocst., Hyacinthus spicatus Sibth., 
Lachenalia pendula Soland, Ligustrum robustum Blume, L. Mas- 

ongianu i i 


Templetonia retusa R. Br., Yucca gloriosa 


» 


(ee) 
* 


A 


uv MM 


INDICE 


DEI 


LAVORI CONTENUTI NEL BOLLETTINO. 


Conspectus specierum generis EOTTS nthe s, perA. 


Terracciano . pag 49 


Contribuzione all’ anatomia dell’ TEN emi 
dea, per £. Cobau . ; » 
Cultura ed usi dell’ Agave ia, per.A. Z7er- 
racciano . » 
L'ampliamento del R. Orto Botanico, per G. fear » 
Le Bromeliacee coltivate od esistenti negli erbarî 
del R. Istituto botanico di Palermo, per G. Mar- 
gano È ; È : : s a ‘ » 
Le piante nuove o rare illustrate e descritte nei D e- 
lectus seminum e nell’ Hortus panormita- 
nus dall’anno 1856 al 1896, per A. Terracciano » 
Le specie e varietà dl agrumi coltivate nel R. Orto 
Botanico di Palermo, per V. Riccobono » 
Osservazioni fenologiche fatte nel 1° semestre del se 
per A, Terracciano . i È : A » 


È LASA Li 5 1 e ; 
— n. to. Îd. fatte nel 2° seritestre del 1898, per A. 7errac- 
i | ciano. 2 x ù È - + i - Pag. 177 
» 2. Revisione monografica delle specie del genere Nigella, 
ue naerniccianio | i si. fg 


‘INDICE DELLE APPENDICI. 


I. Index seminum anno 1898 collectorum quae pro mutua commu- 
tatione offeruntur. 

Biblioteca: . - È î i » È DA: 

e V 

om. » VI 

III. Plantae vivae quae cum plantis vivis commutantur. >» IX 

IV. Biblioteca: wii RAEE 


de 


NAAAAAAADAADADAANADAAAA 


APPENDICE III. 


BIBLIOTECA ED ERBARII. 


A) Biblioteca. 


I. Si ebbero in cambio pel Bollettino , oltre alla continua- 
zione delle già citate nel 1° e 2° fasc. 1898, le seguenti opere 
| periodiche : * 


1. Acta Horti Petropolitani. Tomo XV, fasc. 1, St. Peters: 
d burg 1896. 
| 2. Acta Societatis pro fauna et flora Fennica, Vol. d- i 3 

Helsingfors 1897-98. 
% 38 de la Société Benzina de Lyon. Tome xx, 


i 897. 
4. sa de l’Institut Colonial de Marseille. Auiele 4° et s°. 
as-Iile:1 897-98. 
5. Annals of the Royal Botanic Garda Calcutta. Vol. VIII, 
pat, P-#4 io i 

da Annuaire du Conservatoire et du 1eod, 
<a Genève 1898. Do 
| 7. Bericht ber das Kaukasische Museum und die offentl 
qui Bibliotek in Tiflis fur die ua SE und 1898. 


ci KXX 
8. Berichte der Bayerischen Botanischen Gesellschaft. Bd. V. 
Miinchen 1897. 
Boletim da Sociedade Broteriana. Vol. XIV e XV, fasc. 1 
e 2. Coimbra 1897-98. 

o. Boletim do Museum Paraense de Historia natural et Eth- 
nographia. Vol. 2, N. 3. Parà 1898. 

11. Boletin de la R, Academia de Ciencias y Artes ‘de Barce- 
lona. Enero-Abril, Julio-Octubro 1897, Enero-Abril 1898. 

12. Botanische Zeitung. Anno 1898. Leipzig. 

13: Botanisches Centralblatt, Bd. 76, N. 9 a 13. Cassel 1898. 

14. Botanisk Tidsskrift. Joùrnal de Botanique de Copenhague. 
21 Binds, Hefte 1, 2, 3. 1897. 22 Binds, Hefte 1. 1898. 

15. Bulletin du Museum d’ Histoire naturelle, N. 1, 2, 3, 4, 5- 
Paris 1898. 

16. Bulletin des Travaux de la Société Botanique de Genève. 
N. 8, années 1895-97. Genève 1897. 

17. Buletin de l’Academie impériale des Sciences de St. Peters- 
bourg. V Serie, Tome VIII, N. I, 2, 3,4, 5. Tome IX, 
«N. tt; 1898. 

18. Bulletin of the Botanical Departement Jamaica. Vol. IV, 

| Part. 1, 2,3. Kingston 1897. 

19. Bulletin de la Société des Sciences Naturelles de l’ouest de 
la France, Tome VIII. 1°e 2° trimestre, Nantes 1898. 

20. Bulletin of the American Museum of Natur History, Vol. 11, 
Part. 1* New-York 1898. 

21. Bulletin of the Buffalo Society of Natural Sciences, Buffalo, 
Vol. V, N. 5, 1897, Vol. VI, N. 1, 1898. 

22. Bulletin de la Société d’Études scientifiques d’ Angers. XXVII 

= anne 1897. Angers 1898. 
artment of agriculture. Sydney, New South Wales, Di- 
Teena I. H, Maiden. Miscellaneous Publication N. 253, 


O 


bi 


2 Field ica Museum. Chicago, Bornici Series, Vol, I, 

Ni:4 1898. 

5; Forester (the), published by the American Forestry Asso-. 
-- Sisto Vol. 4, N, 1 risa 1898. 


se BIORZI — 

26. Gartenflora, Zeitschrift fur Garten und Blumenkunde, Ber- 
lin 1898. 

27. Giornale del Comizio Agrario del Circondario di Palermo. 
Anno XXXVIII. Palermo 1898. 

28. Jahres-Bericht der Botanischen Sektion. von Westfalische 
prov. Vereins, fur das Jahr 1895-96. Miinster 1896. 

29, Jahres-Bericht des Preussischen Botanischen Vereins. 1897- 
98. Flora von Ost und Westpreussen 1898. -ROBgE 
berg in Pr. 

30. Meddelanden af Societas pro Fauna et Flora Fennica, Tju- 
gondetredje Hàiftet. Helsingfors 1898. 

31. Missouri Botanical Garden. Eighth Annual Report. St. Louis 
1897-98. 

32. Mittheilungen des Kaukasischen Museums, Tiflis, Band I, 
Lieferung II. Tiflis 1897. 

33. Mittheilungen der Naturhistorischen Gesellschaft in Colmar. 
Neue Folge, IV Bd. Jahre 1897-98 

34» a des Nordbòhmischen Macuisiòn Clubs. N. 1, 

,4. Leipa 1898. 

35. ana des Thuringischen Vereins. Neue i XI 
Heft, 1897; XII Heft, 1898. Weimar. 

36. Nederlandsch Kruidkunding Archief, Vesslagen en Mede- 
deelingen des Nederlandsche Botanische Vereeniging. 
Derde serie 1% Deel. 3 Stuk. Nijmegen 1898. 

37. Nova Acta. Abh, der Kais. Leop. Carol. Deutschen Aka- 
demie der Naturforscher. Bd. LX, N. 2, 1893; Bd. 
LXIV, N. 4.. 1894; Bd: LKVHI, Bd. LX, N. 2, 3, 
1897. Halle. 

38. Proceedings of the Boston Society of Natural History. N. 8, 
9, IO, II, 12. Boston 1898. 


39. Proceedings of the Canadien Institute. N. 1, 2, 3. Toronto 


1897. 
40. Proceedigs of the American Philosophical Society N. Li 
a 157. Philadelphia 1898. 


| 41. Transaction of the Canadian Institute. N. 9, October toh. 


+ Toronto. 


— XXXII — 


42. Transaction of the Kansas Academy of Science. Vol 13% 
Topeka Kansas 1895-96. 

43. Transaction of the Asiatic Society of Japan. Vol. 24° sup- 
plement. Tokyo 1896. 

44. Transaction of the Academy of Science of St. Louis. Vol. 

VIII, 1898. 

45. Transaction of the Natural History Society of Glasgow. 
Vol. V, Part. 2%. Glasgow 1897-98. 

46. Verhandlungen des Botanischen Vereins der Provinz Bran- 
denburg. Berlin 1898. 


II. Si ebbero in dono dai rispettivi autori le seguenti opere: 


1, Barbosa Rodrigues I.—Plantae mattogrossenses ou Relagào 
de plantas novas etc. Rio de Janeiro 1898. 

2. — Plantas novas coltivadas no Jardin Botanico do Rio de 
Janeiro. Rio de Janeiro 1898. 

3. Jeffrey E. C.— The Gametophyte of Botrychium Virginia- 

i num. (University of Toronto) Biological Series, 1898. 

4. Maiden J. H.— A contribution towards a Flora of Mount 
Kosciusko. (Department of Agriculture) Sydney-New 
South Wales. N. 241, 1898 

5. — Observations on the vegetation of lord howe Island 
(From the proceedings of the Linnean Society of New 
South Wales 1898, part. 2. Iune 2 th.) Sydney. 

6. — and Camfield J. H. Notes on some port Jackson plants. 

7. — Botanic Gardens and Domains & C. Report on for 
Year 1897. (Legislative Assembly. New South Wales). 

8. Meston I. S.—-Report on the progress and condition of the 
Government Botanical Gardens. Allahabad 1898. 

9. — Report on the Government Horticultural Gardens Luck- 

2 now for the year 31 st. March, 189g, Allahabad. 

10. Mirabella M. A.—Sui laticiferi delle radici aeree sE Ficus. 

Palermo 1898. 

Niedenzu F. — De genere Bunchosia. (In Index lectionum 

in Lyceo R. Hosiano Brunsbergensi per hiemem a die 


— Xxxli — 
15 oct. a* usque ad diem 15 martii 1899). Brun- 
sbergae 18 


12. Relazione Lo stato della infezione fillosserica e sui prov- 


vedimenti del 1897, presentata da S. E. il Ministro di 
A. I. e C. (A Fortis) Roma 1898. 


13° Pittier F.—Informe sobre los trabajos practicados en el In- 


stituto Fisico-Geografico Nacional de Costa Rica du- 
rante el aio 1896-97, 1897-98. San José. 


14. Suringar W. F. R. — Prodromus Florae Batavae Vol. II, 


Nijmegen 1898. 


15. Swingle W. T. and Webber H. I, — Hybrids and Their 


Utilization in Plant Breeding (Reprint from Yearbook 
of Department of Agriculture for 1897). 


16. Terracciano A.— Revisione monografica delle specie del ge- 


nere Nigella. Palermo 1898. 


17. — I nettarii estranuziali nelle Bombacee. Palermo 1898. 
18. — Cospectus specierum generis Doryanthes. Palermo 1898. 
19. Wildeman (De) E. et Durand Th.—-Illustrations de la Flore 


du Congo T. I, fasc. I . (Annales du Musée du Congo. 
Serie I. Botanique) Mbiicia 1898. 


III. Si ebbero in dono dal Prof. Borzì le seguenti opere : 


1. Baccarini P.—-Intorno ad una malattia dei grappoli dell'uva 
(Phoma Briosii Bacc.) Milano 1886. 

2. Ball I. -- Della conservazione degli Erbarii ( Dal « Malpi- 
ghia » anno I, fasc. 

3. Balzan L.—La seta vegetale del Paraguay. -— Assuncion — 
Paraguay 1888. 

4. Camus I.— Botanique et pralelonie (Extrait de la Feuille) 
Paris, 

5. — L’opera salernitana « Circa instans » ed il testo primitivo 
« Grant Herbier en Francoys ». Modena 1886. 

6. Chauveaud G.— Moyen d’assurer et de rendre très hative 
la germination des vignes. 


— XXXIV — 


7: De Souza Pimentel C. A.— Algumas observagdes sobre for- 
magào do Cerne na floresta nacional de Leiria. Alco- 
basa 1884. 
8. Fairchild G.—Bourdeaux mixture as a F ‘ungicide. Washing- 
ton 1894. 
9. Gasperini G.— Il leghbi o vino di Palma. Firenze 1888. 
Solms Laubach.— Die Heimath und der Ursprung des cul- 
tivirten Melonenbaumes, Carica Papaya L, (In Bot. Zei- 
tung 1889, N. 44-49). 

11. Heckel et Schlagdenhauffen. — Sur le févier ( Gleditschia 
triacanthos L.) Paris 1893. 

12. Hooker I. D. — Report on the progress and condition of 
the Royal Gardens at Kew, during the Year 1882. 
London 1884. 

13. Lagerheim G. — Note sur 1’ Uronema, nouveau genre des 
algues d'eau douce de l’ ordre des A ig 
(Malpighia, anno I, fasc. XII). 

14. Maiden I. H.—Some New South Wales plants worth cul- 
tivating for Shade, ornamental, and other purposes, 
(Department of agriculture—Sydney 1896). 

15. Mattirolo O.—L’opera botanica di Ulisse Aldrovandi (1549- 
1605) Bologna 1897. 

16. Penhallow P. — Montreal Botanic Garden. — First annual 
Report 1885. Montreal 1886. 

17. Perona V .— Notizie dendrologiche. Firenze 1895. 

18. Saccardo P. A. — Contribuzioni alla storia della Botanica 

| italiana (Malpighia anno VIII). 

| 19. — L'’Orto botanico di Padova nel 1895, anno CCCL dalla 

; sua fondazione, Cenni illustrativi. Padova 1895. 

_— La Botanica in | Italia. —Materiali per la. storia di questa 

x scienza. Venezia 1895. 

2I Voglino P.--Ricerche intorno alle macchie nere delle foglie 

«| _°’‘’‘del Gelso ed alla alla flaccidezza. del baco da seta. Casale 

1894. 


ses 


Lan 
° 


Si ebbero in dad N. 80 Dettplti di piante vive, da si- 
fori Herman Ross, Prof. Sprenger, Th, Franke, Marchese di 
S. Antonino, Ing, Torregrossa. 

Furono date in cambio N, 22 esemplari di piante vive al 
| Marchese di S. Antonino. 

Si sono ricevuti N. 321 pacchetti di semi. 


Palermo — Libreria Alberto Reber — Palermo. 


STUDI ALGOLOGICI 


Saggio di ricerche sulla biologia delle alghe, per A. Borzì. 
Fasc. 1°, in-4° di pagg. VIII-120 con 9 tav. . Lire. 25 — 
Sommario: all cia i pe io p. v. — Uva (Tav. I) 
pag. 1 — Le E nov. gen. (Tav. II) pag. 17 — Cfenocladus 
nov. gen. (Tav. III-IV) pag. 27 — Cladophora Ktz. (Tav. V 
pag. Prati iosa nov. Lg: (Tav. VI) pag. 71—Aentrosphaera 
nov. a (Tav. VII) pag da — Hormotila nov. gen. (Tav. VIII) 

pag. — Aggiunte pag. 
Fasc. 2°, in.4° di pagg. dei con. 22 tav. Lire 65 —- 


fo Serena soa nta ge (Tav. X) 
pag. le Borzì (Tav. XI) pag. — Chara- 
ft nov. gen. (Tav. XIV) pag. I51 — Zoér dd nov. gen 
(Tav. SII pag. ar ite nov Ri cn (Tav SVI, 

V pag. rie 


— Protoderma Ktz. (Tav. XXI, xii, XXIII, XXIV) pag. 245 
/) pa hlor sg mov. gen. 
V. 
XXVII-XXVIII) pag. i Chimera feti cal (Tav, XXIX- 
XXX) pag. er Kte. (Tav. XXXI) p 357. 


Fasc. 3° Phaeophyceae e Cyanophyceae con”20 tavole 
circa (in corso di stampa) 


KR: ISTITUTO BOT AMECO DI PALERMO 
Contribuzioni alla Biologia vegetale 
edite da A. Borzì 
Vol. I in-8°, pp. VII-192 con 6 tavole, . . . Lire 12 — 
Vol. IL ‘in-89, pp. 325, con Ig.tavole . . . . -». 28 — 
qsta 0 —Albo G. Sulla funzione fisiologica della Solanina (fasc.IIl), 


—Borzì A., Note di biologia vegetale, tav. V-VII, (fasc.l), © 
6: si crd Azione desti later sugli organi sensibili delle piante 


(fasc. INI); p..26r,- ini Pe Scrilamò, V., nt 
AT OrERNDE TAR ed iù a Glinus lotoides L. pei EX-XIV), 
(fasc. II) p. 81t.—Mirabella, M. A. Conzribuzione alla conoscenza 


dei cara” dr. II-IV, (fasc. I) p. 13.—1d. Sui U daro delle ra- 
dici aeree di Ficus (fasc. do: p. 131. —FerruzzaG. 
tras i alcune Palm 


Ts ia Apa dlire perte Bombacee, tav.XV- XVII, 
struttura 


ovalifolia R. Br. 
tav. XIX, i; (fasc. Pd p- ci Zancla A., Di alcune 
anatomiche degli aculei, tav. I, (fasc. I), p.I. | 


sperienze Peso 
e piante cr. ‘asse (fasc. II), pi: ia i - È 


7 Ai se 


\ 


Palermo — Libreria Alberto Reber — Palermo. 


Edizioni proprie 


Lojacono Pojero M.— Zora Sicula o descrizione delle 
piante vascolari spontanee 0 indigenate in Sicilia. 
Vol. I, parte I°, Po/ypetalae-Thalamiflorae, con 20 


tavole in lit., in-4° di pag. XIV-234 (1889) Lire 30 — 
— Vol. I, parte II°. i con 18 tav. 
in Hit, ia di pag. XVI-312 (18014. .. . Lire 35 A 


— Sulla morfologia dei legumi del genere « Misiicsa », 
con 3 tav, lit., in-4° di pag. 27 (1891) . . Lire 6 — 
TopaAro A. — MHortus botanicus Panormitanus, sive plan- 
tae novae vel criticae quae in horto botanico panorma. 
coluntur descriptae et iconibus illustr. Pal. 1876-91, 
. in-fol. Vol. I (12 fasc.) vol. II (9 fas.) > be 03 = 
INZENGA Sa — Funghi siciliani, centuria 1* con 8 tav. 
rom., in-4° pag. 89 (1869) . . Lare.i0 == 
— Id. Geasaria 2, con 10 tav. crom., in- 4° pag. 79 
Lir 


(1879) o 
DODERLEIN PS ila \attiolagico del Misiirranio 
sinossi metodica delle varie specie di pesci ri- 
scontrate sin qui nel Mediterraneo e în particolare 
nei mari di- Sicilia. Fasc. 1. Bibliografia ittiolo- 
edo di vagVIIFO7 (1881). Lia, Lue 3 — 
— Fasc. 2°, Epibranchi, Elasmobranchi, in-80, pag. 117 
(1881). Li o a 
— Fasc. 3°. eni 3 Bonap. (Coat) Batoidei , 
in-8°, pag. I E i Lire. 10. — 
— Fasc. 4°, Teleostei Lar SPerciformi, in-8°, 
pag. 188 (1890) . Lire 111 figa 
— Fasc. 5°. (Fine). 7? eta Mogirotteredi Pertiformi * 
in-8°, pag. 320 (1891) bue 109 —— 
ARNAO > 2 "Sapeccagiai degli agrumi. — Trattato — 
I vol. in-8°. pagg. 447; illustr. . Lue o 
Arroxso Si F. Monografia sul nocciuolo, I vol. 
in-8°, pag. XXXIX-496, con 25 tav. in cromo- 
pese (1887)... Life 450 
Ross H.— /cones et Descripliones Plantarum novariun ) 
vel rariorum Horti Botanici Panormitani , in-fol. 


con 3 tav. in cromolitogr. (1896) Tote La 00 


BOLLETTINO 


A ORTO BOTANICO DI PALERMO 


Fasc, I-II (Gennaio-Giugno 1899) 


an 


I 
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Ss ria e= 


= 


i PALERMO 
Stabilimento Tipografico Virzi 


1899 


Mo.Bot.Garec.., 
190I. 


SOMMARIO DEL 1° e 2° FASCICOLO. 


i rdaigi alla conoscenza della flora delle Sciare di Marsala.—Descri- 
zione ed illustrazione del R. Orto Botanicoedi Palermo.— Le piante 
nuove o rare descritte ed illustrate nei « Delectus. seminum e nel- 
l’Hortus panormitanus dall'anno 1856 al 1896. (cont. e fine). —Os- 
servazioni fenologiche fatte nel 1° semestre del 1899. 


Il Bollettino del R. Orto Botanico di Palermo sarà 
pubblicato a fascicoli trimestrali di 3-5 fogli di stampa con in- 
cisioni intercalate nel testo e con tavole ed appendici. Gli ab- 
bonamenti sono obbligatorî per un anno. Le appendici al « Bol- 
lettino », che sono anche vendibili separatamente, saranno date 
gratis agli abbonati. 

Prezzo dell'abbonamento annuo 
(Pagamento anticipato) 
te-Idllia: Pv. ihre è — 
Bree » IO — 


L’Amministrazione riterrà come abbonate quelle 
persone eni fu pre il fasc. 1° e non da esse re- 
spinto. 

Per domande di abbonamenti e per il cambio rivolgersi alla 
Direzione del R. Orto Botanico di Palermo. 


STUDI ALGOLOGICI 


S ù sio di ricerche sulla biologia delle alghe, per A. Borzì. 
e di pagg. VIIRI20 con 9 tav. + bite de —- 
È di PISE: VII-121-396 con 22° tav. Lire 65 — 
| ve IA con 20 tavole 


BOLLETTINO 


h ORTO BOTANICO DI PALERMO 


SOMMARIO 


1.— Contributo alla conoscenza della fiora delle Sciare di Mar- 
2. — Descrizione ed illustrazione del R. Orto Botanico di Pa- 
lermo. 


— Le piante nuove o rare descritte od illustrate nei «< Delectus 
minum » e nell’ « Hortus panormitanus » dall'anno 1856 
si 1896 (cont. e fine) 
4.—Osservazioni fenologiche fatte nel 1° semestre del 1899. 


de 


PALERMO 
Stabilimento Tipografico Virzi x ; 


meme 


1899 . 


RS E ELI e AT Met Sg SU IMA A en RCA AIA i AAT) RL i 
A EEK È LR “ag 


TE "MPI PRA SIENA NL se SCSI Me siz ste sia LS PA 74 sl sie FS Sic SL sie 
7iS N SE SIR CININ CIN OI IN ASSO IN O I A RE RE. CAI. 


1. CONTRIBUTO ALLA CONOSCENZA DELLA FLORA 
DELLE SCIARE DI MARSALA per filippo Fanales. 


Il territorio di Marsala è per un certo tratto costituito di una 
pianura che giace nella parte occidentale della Sicilia, di fronte 
all'Africa, e non si potrebbero ad esso attribuire più adatte pa- : 
role di quelle che il PrRESL (1) scriveva per la Sicilia intera: » 
«quae media inter Europam et Africam utriusque terrae par- È. 
« tibus proprietatum aliquarum particeps >». 

La natura geologica del terreno generalmente è di un cal 
care tufaceo pliocenico, più recente verso il mare, meno verso 
l’ interno, coperto e mescolato , come sempre a sabbie d’ altra 
natura lungo la riva, e qua e là ad argille sedimentarie nella 
parte che più s’' interna verso terra e che si avvicina alle col 
line. 

Questo calcare tenero conchigliare, di un color bianco-bigio, 
è più o meno disgregato, più o meno superficiale nei varî punti. 
Là dove è rimasto più coerente ed affiora alla superficie costi- 
tuisce, come si dice nel nostro ordinario linguaggio, le sczare. 
Queste, non disgregate ancora dall’azione degli agenti naturali, 
nè dissodate dalla mano dell’uomo, non sono suscettibili di col- 
tivazione, e rappresentano una delle note più caratteristiche della 
flora marsalese. 


(1) G. B. Presi, lora Sicula, Pragae 1826, 


—_ 4 = 


La scarsa vegetazione spontanea che vi esiste è dappertutto 
uniforme e va dal mare ai colli seguendone le lievi irregolarità 
e spiccando in modo singolare sul circostante terreno coltivato 
a ubertosi vigneti. 

Predominano fra le specie da me raccolte: Del/fhinium car- 
diopetalum, D. longipes, Fumaria agraria, Raphanus Raphani- 
strum, Brassica macrocarpa, Alyssum maritimum, Biscutella ly- 
rata, Capparis rupestris, Reseda alba, Cistus monspeliensis , Si- 
lene inffata, S. sericea, Gypsophila permixta, Alsine procumbens, 
Hypericum tomentosum, Oxalis corniculata, Ruta bracteosa, Lo- 
tus hirsutus, Anthyllis tetraphylia, Melilotus infesta, Trifolium 
stellatum, T. agrarium, Hippocrepis unisiliguosa, Poterium po- 
Iygamum, Sedum stellatum, S. coeruleum, Pimpinella Gussonet, 
Cachrys echinophora, Eryngium amethystinum, E. dichotomum, 
E. tricuspidatum, Galium pallidum, Vaillantia muralis, Scabiosa 
marittima, S. grandiflora, Lonas inodora, Filago germanica, F. 
gallica, F. prostrata, Phagnalon saxatile, Buphthalmum spinosum, 
Carlina sicula, Centaurea cichoracea, Evax pygmaea, Inula crith- 
moîdes, Convolvulus arvensis, Echium plantagineum , Linaria 
stricta, L. spuria, L. reflexa, L. Elatine var Sieberi, Bartsia 
Trixago, Prasium majus, Teucrium fruticans, Stachys hirta, Pas- 
serina hirsuta, Euphorbia helioscopia, E. terracina var. angusti- 
folia, Chamaerops humilis, Cynodon Dactylon, Cynosurus echina- 
tus, Ampelodesmos tenax, Lagurus ovatus, Bromus matritensis, 
Briza minor, Sclerochloa rigida, Poa annua, Hordeum murinum. 

L'uniformità della vegetazione che ricopre le sciare, dovuta 
in gran parte alla costituzione geologica, è però in diretto rap- 
porto con le condizioni meteoriche, l’esposizione e la giacitura 
del terreno, la mancanza di rilevamenti e depressioni del suolo, 
di boschi e di corsi d’acqua importanti. 

Il mare girando attorno al Capo Boeo, circonda quasi il ter- 
ritorio di Marsala, facendo sentire la sua influenza col ravvici- 

nare gli estremi di temperatura e mitigare il clima di quella 
pianura bruciata dal sole. Raramente per ciò la temperatura 
invernale raggiunge lo 0° o scende al di sotto e quella estiva 
raggiunge o supera i 35° C. Non si hanno ordinariamente ge- 


Tue 
pae 


—_ 5 —_ 
late, ma vi abbonda la guazza, e questo è un fattore impor- 
tante, di cui bisogua tener conto nelle considerazioni che può 
suggerire lo studio della flora delle sciare. 

Anche i venti con assidua costanza dominano nella pianura 
marsalese, specialmente d’inverno lo scirocco e qualche volta il 
maestrale, e di està i venti di nord, tanto che quegli abitanti 
non sentono ancora il bisogno di abolire quella selva di ruote 
di mulini a vento fantasticamente giranti per tutta la riviera 
sino a Trapani. 

A Marsala, come in tutta la Sicilia in genere, si deplora 
più la scarsezza che l’ eccesso di pioggia, o meglio la cattiva 
distribuzione di essa. Sono specialmente assai rare le precipita- 
zioni di està, scarse, quando vi sono, quelle che si avverano 
verso la fine della primavera ed il principio dell’autunno. 

Queste condizioni accompagnate dall’ assenza di corsi d’ac- 
qua di una certa importanza, rendono arido il suolo attorno 
Marsala, specialmente nella pianura rocciosa. Solo alla distanza 
di circa otto chilometri vi è il fiume Ponte o fiwmara, come la 
intendono comunemente, che conserva anche in està un po’ di 
acqua e a circa 18 chilometri il 2#rg7, che secca in està. 


Tutte queste condizioni meteoriche e telluriche, che eserci- 


tano la loro influenza sulla vegetazione delle sciare, sono presso 
a poco identiche a quelle che agiscono sulla restante flora, la 
quale se apparentemente diversa ha però con quella le più grandi 
affinità. 

Abbastanza comuni sono in fatti per tutto il territorio: Re- 
seda lutea, Stellaria media, Arenaria serpyllifolia, Erodium ci- 
cutarium, Tribulus terrestris, Lotus coronillaefolius, Melilotus ele- 
gans, Polycarpon tetraphylium , Daucus Carota, D. maritimus , 
Tordylium apulum, Torilis purpurea, Ferula nodiflora, Ptycho- 
tis verticillata, Bupleurum glaucum, Athamantha sicula, Galium 
ei, G. murale, Centaurea napifolia, C. sphaerocephala, 

. Calcitrapa, Carduus corymbosus, Carlina lanata, Picridium 
ae Andryala dentata, Crepis bursifolia, Buphthalmum ma- 
ritimum, Convolvulus arvensis, C. lineatus, C. cantabrica, C. al- 
theoides, Heliotropium europaeum, E. Bocconi, E. supinum, Hyo- 


» 4 1 a 
Sa a E I ASTRI fi 
BICI pe co na A E EE e ME 


— 0 — 


sciamus albus, Solanum nigrum, Marrubium vulgare, Plantago 
Psyllium, P. Lagopus, Chenopodium album, Polygonum Convol: 
vulus, Rumex pulcher, R. bucephalophorus, R. thyrsoides, Crozo- 
phora tinctoria, Euphorbia biglandulosa, Aegilops ovata, Triticum 
villosum, Bromus mollis, B. fasciculatus, Stipa tortilis, Milium 
coerulescens, Avena pratensis. 

Sono prevalenti poi in generale per numero di generi : 
I. Graminacee e Composite; II Papilionacee; III Ombrelli- 
fere; IV. Labiate.— Per numero di specie: I Papilionacee ; 
II Composite; III. Graminacee e Labiate; V. Ombrellifere. 

Come si vede, abbiamo qni le caratteristiche di una flora 
xerofila, formata cioè per la massima parte di quelle piante che 
hanno conformazioni ed attitudini speciali di adattamento ai 
climi soggetti a prolungata secchezza, 

Recenti studii del Prof, Borzi (1), com'è noto, hanno pro- 
vato che nei climi meridionali secchi gli organi aerei di talune 
delle piante della regione mediterranea hanno la facoltà di as- 
sorbire e condensare il vapore acqueo e l’acqua di rugiada av- 
valendosene a profitto della vegetazione, in via secondaria e su- 
bordinata però alla funzione principale dell’assorbimento che ha 
luogo per mezzo delle radici. 

Il vapore acqueo e l’acqua di rugiada, nel caso in cui ciò si 
renda necessario per ricondurre l’organismo allo stato di turge- 
scenza normale, possono essere assorbiti dalle cellule dell’ epi- 
dermide deglì organi aerei in assenza della luce, cioè durante 
la notte, quando il processo traspiratorio è temporaneamente 
sospeso. Gli stomi non vi avrebbero perciò alcun ufficio, rima- 
nendo chiusi durante la sospensione delle funzioni traspiratorie. 

In un lavoro posteriore il Prof. Borzi (2) dimostra come in 
alcune erbe funziona da area assorbente l’intera epidermide de- 
gli organi aerei, mentre in altre ora è la pagina inferiore o i 


(1) A. Borzi—L’acqua in rapporto alla vegetazione di alcune xero- 
file mediterranee Att del Congresso Botanico Internazionale di Geno- 
va, 1892. 

(2) A. Borzi—Apparecchi idrofori di alcune xerofile della ftora me- 
diterranea—Nota preventiva, Firenze, 1896 


margini delle foglie, ora i picciuoli od i rami e in genere sem- 
pre quelle superficie non provviste da indumento ceroso, e nota 


finalmente come organi speciali, che hanno forma propria a que- 
sta funzione: 1° le guaine e i cuscinetti nodali delle Cario- 
fillacee ; 2° le guaine delle Graminacee , Ombrellifere ecc. ; 
3° le ocree delle Poligonacee. 

Un'altra serie di piante, incapaci di assorbimento per le vie 
aeree , possono resistere a prolungate siccità perchè in esse lo 
assorbimento che ha luogo per la via del suolo è bastevole ai 
bisogni della vegetazione, o perchè son fornite di radici pro- 
fonde, o perchè possiedono conformazioni morfologiche destinate 
a proteggere l'organismo contro la eccessiva evaporazione, Tra 
queste conformazioni bisogna annoverare la presenza di un in- 
dumento ceroso che riveste gli organi aerei e li rende imper- 
meabili all’ acqua e la presenza di abbondante e fitta peluria 
che riveste le foglie ed i rami. In questo caso l’aria che ade- 
risce ai peli, trattenuta fra il complicato intreccio di essi, im- 
pedisce il diretto contatto dell’ acqua colle cellule epidermiche 
ed il relativo assorbimento. Anche le frequenti ed anguste ca- 
vità stomatiche, delle quali è tapezzata la superficie delle pa- 
gine inferiori delle foglie, come nel Nerium Oleander, formano 
una disposizione particolare che impedisce il pronto accesso del- 
l’acqua. 

Un'altra serie ancora di piante, che il Prof, Borzi riferisce 
in un altro lavoro (1) riguarda quelle fornite di validi rizomi, 
cinti di una spessa fascia peridermatica, i quali fungono da ser- 
batoi cquiferi, immagazzinando durante l inverno una gran 
quantità di acqua, che nel corso della stagione secca serve poi 
a mantener desta Vattività dell'organismo. 

A questa serie riferisce anche molte piante biennali, per lo 
più Composite ed Ombrellifere, che chiudono la loro vegeta- 


(1) A. ira alla biologia delle xerofile della Flora insulare 
i Mediterr, — Contribuzioni alla biologia vegetale," An. I, fasc. I, 
dui risi edit. 1894, 


ei 
zione ad estate avanzata, e molti frutici sempre verdi nei quali 
l’acqua può essere custodita lungamente nelle parti sotterranee. 

Ricordate così in brevi cenni le conclusioni alle quali questi 
studii tanto interessanti e queste esperienze han dato luogo, ve- 
diamo se esse, riferite alla vegetazione che ricopre le sciare di 
Marsala, ci confermano nel fatto che essa è caratteristica di una 
flora eminentemente xerofila, 

Senza tener conto dell ’intero elenco che seguirà, bastereb- 
bero le sole piante precedentemente citate, messe in rapporto 
con le condizioni climatiche della contrada, per giudicare delle 
attitudini xerofile di quella flora, La massima parte delle piante 
poi citate come xerofile nelle pubblicazioni del Prof. Borzì, an- 
che per particolari xerofilie, e di quelle da lui adoperate nei 
suoi esperimenti, sono comprese fra le piante di Marsala citate 
e superfluo sarebbe ripeterle. Molte fra di esse appartengono a 
quelle xerofile nelle quali l'assorbimento si avvera per la totale © 


- superficie degli organi aerei. Riguardo all’assorbimento dovuto 


ad organi speciali ricorderò , che fra le 78 famiglie di piante 
marsalesi findra raccolte, le Graminacee occupano il primo po- 
sto per numero di generi ed il terzo per numero di specie; le 
Ombrellifere occupano il quarto posto per numero di generi 
ed il quinto per numero di specie. 

Anche della seconda serie di xerofile vi hanno numerosi 
rappresentanti nella flora delle sciare, come si può dedurre da 
quelle citate. Io ho ripetutamente osservato durante la stagione 
secca la Passerina hirsuta, la Capparis rupestris e varie Legu- 


| minose che non mostravano fra la notte ed il giorno alcuna 


differenza di turgore dei loro organi aerei. Ho provato più volte 
a svellere parecchie di queste piante, anche allo scopo di tra- 
piantarle, come per la Passerina hirsuta; ma per quanto abbia 
fatte, scalzando prima accuratamente tutto intorno la pianta, non 
mi è mai riuscito di poterla avere nella quasi integrità delle sue 
radici principali, tanto profondamente son queste infisse tra le 
screpolature della roccia o nel terreno là dove la roccia è pro- 
fonda. 


Nelle stesse condizioni di turgore ho osservato la Evax $yg- 


PENETRA, SR RO IR ll E EEA IE IRE IO e DPIENEION Sa AREE 
RETI SIRO O a e e rp a 
53 e no NC a RETI TRN 


—__ 9 — 

maea;, così comune nelle sciare di Marsala, ed altre che spesso 
s'incontrano come Phagnalon saxatile, Lonas inodora, Teucrium 
fruticans, Pallenis spinosa, Stachys hirta, Mentha Pulegium, E- 
ryngium tricuspidatum , Echium plantagineum , Hypericum to- 
mentosum , Ruta bracteosa, Raphanus Raphanistrum, Brassica 
macrocarpa , Reseda alba, Cistus monspeliensis, e molte altre. 
Evidentemente o per l abbondante tricoma, o per l’indumento 
ceroso che le ricopre, queste piante hanno una grande attitu- 
dine a resistere al secco. 

Della terza serie di xerofile non mancano esempii e nume- 
rosi, nella vegetazione delle sciare, tra le Euphorbia, Eryugium, 
Echinophora, Marrubium, Convolvulus, Picridium, Artemisia ecc., 
non solo, ma la prevalenza di Composite ed Ombrellifere so- 
pra quasi tutte le altre famiglie, basterebbe a dimostrarlo. I folti 
e bassi cespugli di Chamaerops humilis ne sono un'altra prova. 

Non mancano poi le Crassulacee, .Sedum stellatum, S. coe- 
ruleum, S. nicaense, Umbilicus horizontalis, e son note le pro- 
prietà xerofile di queste piante, collocate in prima linea tra le 
fanerogame resistenti al secco. Lo SCHRÒDER, citato dal Borzi, 
riferisce di un esemplare di .Sedum elegans, che riprese il suo 
sviluppo normale dopo aver perduto per effetto di secchezza il 
90 °/ dell’acqua contenuta. 

Un fatto che impressiona osservando la vegetazione delle 
sciare è la statura delle piante che la compongono; il loro por- 
tamento è di piante basse ridotte nelle dimensioni dei loro or- 
gani e spesso cespugliose. Sembrano adattarsi mirabilmente alle 
condizioni alle quali sono sottoposte, non solo nel caso in cui 
esse crescono fra le screpolature delle rocce, ma anche quando 
sì trovano in quelle aie di terreno ben disgregate e provviste 
qi materia organica, che si trovano qua e là per le sciare e 
dove la pianta non può soffrire per deficienza di nutrimento.. 

Già precedentemente accennai due condizioni metereologiche 
caratteristiche alle quali stanno sottoposti questi terreni: i venti 
dominanti e l'abbondante rugiada (guazza). Fra i venti lo sci 
rocco, benchè prevale d'inverno, ciò..non esclude che la sua in- 
fluenza si faccia sentire, sebbene più raramente, nella stagione 


2 


micio LO in 

secca, molto più verso la fine della primavera e il principio 
dell’està, I tristi effetti dello scirocco son noti, com'è evidente, 
chè più la pianta è elevata dal suolo, più resta esposta all’ a- 
zione contraria de’ venti; più cresce bassa e cespugliosa e me- 
glio ne resta difesa. È noto ancora che la rugiada si forma alla 
‘superficie del terreno e delle piante più basse; sugli alberi non 
si forma rugiada. È perciò evidente che il portamento umile 
di queste piante eminentemente xerofile, dev’ essere un effetto 
di adattamento alle condizioni meteoriche. 

La pianta non si eleva dal suolo prima per sottrarsi all’in- 
‘fluenza. dei venti e particolarmente a quella estenuante dello 
scirocco, che, promuovendo una rapida evaporazione, ne compro- 
metterebbe l’esistenza, e poi per poter usufruire della guazza, 
che, secondo le citate esperienze, concorre a riparare le perdite 
‘ generate dalle lunghe siccità delle nostre regioni. 

Dopo quanto si è esposto è facile dedurre che a Marsala of- 
fre il maggior interesse erborizzare sulle sciare, ed in esse so- 
pratutto è stata raccolta la maggior parte delle mie piante e 
‘lungo la riviera o tra i vigneti che occupano la massima parte 
del suolo coltivato, 

Raramente mi sono spinto sino alla parte submontana del 
territorio, tranne che nella località detta Messinello, che supera 
la distanza dei 20 Km., dove ho raccolto: Brassica campestris, 
Helianthemum Barrelieri, H. arabicum, Medicago lappacea, Me- 
lilotus sulcata, Trifolium arvense, Tordylium apulum, Ptychotis 
‘verticillata , Torilis purpurea, Daucus maritimus, Ferula nodi- 
flora, Fedia cornucopiae, Chrysanthemum coronarium, Galactites 
tomentosa, Carduus corymbosus, Carduncellus coeruleus, Erithraca 
Centaurium, Echium italicum, Thymus capitatus, Calamintha Ne- 
peta, Asphodelus ramosus, Ornithogalum arabicum, Bromus ma- 
tritensis, Setaria verticillata, Triticum villosum. 

Il suolo della pianura marsalese, generalmente arido, ha qua 
‘e là in qualche piccola depressione dei luoghi umidi, talora 
forse per infiltrazioni del mare, dove ho potuto raccogliere, co- 
me ancora presso la fiumara, qualche esemplare di Ranunceulus 
‘repens, R. heucherifolius, Dorycnium rectum, Lythrum Graefferi, 


i e LA TI Ae i RR i E TI TS AL E 
PI PR Sg DS Sa Cp MANO 
E RO 


— TI — 


Heracleum cordatum, Veronica Anagallis, V, anagalloides, Teu- 
crium scordioides, Mentha rotundifolia, Samolus Valerandi, Sa- 
licornia amplexicaulis , Juncus bufonius, Cyperus badius , Holo- 
schoenus globiferus, Carex riparia, C. distans; Polypogon mon- 
speliense, Pipthatherum multiflorum, Agrostis alba, A. verticil- 
lata. 

Le piante da me raccolte insieme a quelle che ho trovato 
nelle ricche collezioni degli erbarii secchi di Tineo e di To- 
DARO, che si conservano presso l'Orto Botanico di Palermo, ed 
a quelle che si trovano riportate come piante marsalesi nei li- 
bri che hanno illustrato la flora siciliana, sopratutto quello del 
GussonE (1), ch'è sinora l’opera più completa (2), son qui riu- 
nite in un elenco disposto secondo l’ ordine adottato dal Ny- 
MAN (3), contrassegnando con / quelle da me raccolte. 


Fam. I. Ranunculaceae /uss. 


Anemone L. 
A. hortensis L.—A. stellata Lam.—Guss. Syn. 2, p. 33.—Loj. 
FI, Sic. 1, p. 29.—In pascuis apricis maritimis, Ex 
herb. h. panorm. 
A. palmata L.—Guss. Syn. 2, p. si fii FL Sit...t, piso 
In pascuis submaritimis argilloso- -calcareis.—Ex Gus- 
sone l, c. et ex Lojacono I. c. 


Adonis L. 
A. microcarhba DC. — A Cupaniana Guss. Syn. 2, p. 38.—Loj. 


(1) G. Gussone—Florae Siculae Synopsis, 1842. 

(2) La Flora Sicula del Presl rimase al solo primo volu ume, ed ha 
una sola pianta di Marsala; la Flora Sicula del Lojacono, restò inter- 
rotta al secondo volume ed ha i nomi di una trentina di piante di Mar- 
sala, tutti copiati dal Gussone; la Flora Sicula di Tornabene ne ha solo 
14 quasi tutti ricordati dal Gussone.—È inutile consultare opere a que- 
ste precedenti. 

(3) C. F. Nyman — Conspectus Florae Europaeae, 1878, 


FI. Sic. 1, p. 3i.—In campis herbosis et inter sege- 
tes—Martio ! 
Ficaria Huds. 

F. verna Huds,—£. ranunculoides Rth.—Ranunculus ficaria L. 
—Guss. Sin. 2, p. 41.—Loj. FI. Sic. 1, p. 49.—In 
cultis et in arvis.—Ex herb. h. panorm. 

Ranunculus L. 

R. bullatus L.—Guss. Syn. 2, p. 41.—Loj. FI. Sic. 1, p. 38. 
In herbosis campis incultis_—Ex herb. h. panorm. 

R. repens L.-—Guss. Syn. 2, p. 46.—Loj. FI. Sic. 1, p. 45.— 
In umidis.—Majo ! 

R. palustris Sm.—R. macrophyllus Dsf.— KR. heucherifolius Pr. 
—Guss. Syn. 2, p. 47.-- Loj. FI. Sic. 1, p. 44.— 
In pascuis humidis.—Aprili ! 

R. sardous Cr—R. philonotis Ehrh,— Guss. Syn. 2, p. 48.— 
Loj. FI. Sic, 1, p, 46.—In pratis humidis.—Ex herb. 
h. panorm. 

R. trilobus Dee Ce Syn. 2, p. 49.—Loj. FI. Sic, 1, p. Ù 
In humidis et inundatis—Ex herb. h. panorm. 

R. ophioglossifolius Vill—Guss. Syn. 2, p. 42.—Loj. FI. Sic. 1, 
p. 41.—In humidis.—Ex herb. h. panorm. 

Nigella L. 

N. damascena L.—Guss. Syn. 2, p. 30.—Loj. FI, Sic. 1, p. 50. 
—In campis aridis et inter segetes.—Ex herb, h. pa- 
norm.—Aprili ! 

N. arvensis L.—-N. divaricata Beaup. —N. arvensis var. glau- 
cescens Guss.—Guss. Syn. 2, p. 30.—Loj. FI, Sic. 1, 
p. 50.—Ex Gussone L e et ex Lojacono 1, c. 

Delphinium L 

D. cardiopetalum DC. var, longipes Moris. —Guss. Syn. 2, p. 2. 

| —Loj. FL Sic. 1, p. 51. —In campis maritimis, — 

Ex herb. h. panorm.—Aprili ! 


— I3—- 


Fam. II. Papaveraceae 2C, 


Papaver L. 

P. setigerum DC.—Guss, Syn. 2, p. 8.—Loj. FL Sic. 1, p. 59. 
— P. somniferum L. var. setigerum DC. (Arcang. FI. 
It. p. 248)—In cultis et inter segetes. —Ex Gussone 
1. c. et ex herb. h. panorm. 

Haec species prob. est typus spontaneus a quo deri- 

vatur cultum . sommzferum (Nyman. Consp. FI. Eu- 
rop. p. 24). 

P. Rhocas L.—Guss, Syn. 2, p. 8.--Loj. FI. Sic. 1, p. 59. 
Inter segetes.—Aprili ! 

P. hybridum L. 3%; pi 6,-Loj. FI: Sic 1; db 57: 
—Inter segetes—Aprili ! 


Fam. III Fumariaceae DC. 


Fumaria L. 
F. agraria Lag.—Guss, Syn. 2, p. 238.—Loj. FI. Sic. 1, p. 62. 
In saxosis calcareis.—-Ex herb. h. panorm.—Februario! 
F. capreolata L.—Guss. Syn. 2. p. 237.—Loj. FI. Sic. 1, p. 60. 


—In ageribus, ad sepes et in calcareis.—Februario! 


F. flabellata SE Syn. 2, p. 238. — Loj. FI. Sic. 1, 
2.—Ad sepes in cultis.—Ex herb. h, panorm. 


F. officinalis e Syn. 2, p. 239.—Loj. FI. Sic. 1, p. 64. 
Februario ! 


—In saxosis maritimis.— 
F. Vaillantii Lois. — Guss. Syn. 2, p. 240. loi FI. Sic. 1, 
p. 65.—In herbosis et cultis.—Ex Gussone 1. c. 


F. parviflora Lam—-F. leucantha Viv.—Guss. Syn. 2, p, 240. 
Loj. FI. Sic. 1, p. esorta vineis.—Ex herb. h. panorm. — 


Pe ES 


I 


= de Rea DI 


"i : Fam. IV. Cruciferae /uss. 


Cakile Scp. 
C. maritima Scp,—Guss. Syn. 2, p. 142.—Loj. FI, Sic. 1, p. 75- 
— In arenosis maritimis. — Ex Gussone Il. c. et ex 
 Tornabene FI. Sic. p. 116. 


Raphanus L. — Raphanistrum T. 


R. Raphanistrum L.—Raphanistrum innocuim Med.—Guss. Syn. 
2, p. 139.—Loj. FI. Sic. 1, p. 73.—Ex herb. h. pa- 
norm.—-In arvis.—Aprili ! 

R. fugax Pr.—Guss. Syn. 2, p. 139.—Loj. FI. Sic, 1, p. 73. 
—In arvis.—Ex herb. h. panorm. 

Sisymbrium L. 

S. officinale Scp.—Guss. Syn. 2, p. 188.—Loj. FI, Sic. 1, p. 93. 

—Ad vias.—Aprili! 
Brassica L. 

B. macrocarpa Guss.—Syn. 2, p. 197.—Loj. FI. Sic. 1, p. 115. 
— Eruca macrocarba Caruel, FI. ital. IX, p. 973.— 
In rupibus calcareis.— Februario ! > 

db. campestris L.--Guss. Syn. 2, p. 195.—Loj. FI. Sic. 1, p. 115. 
—In cultis.—Aprili ! 

Sinapis L. 

S alba L.—Guss. Syn. 2, p. 203.—Loj. FI. Sic. 1, p. 109.— 

| In arvis incultis.—Ex Gussone I. c. (Val di Mazzara). 

. dissecta Lag.— Bonannia dissecta Pr.--Guss. Syn. 2, p. 204, 

Loj. FI. Sic. 1, p. 109.—In cultis, —Ex herb. h. pa- 
norm. et ex Presl. FI, Sic. p, 100. 

 incanum a adpressa Boiss.—-Sinapis incana L.— 

Guss. Syn. #. p. 203, dra FI. Sic. 1, p. 110. — 

(E campis aridis.— Aprili 


; 


— î5— I 


5 


Diplotaxis DC. 


D. erucoides DC.—Sinapis erucoides L.—Guss. Syn. 2, p. 192. 
Loj. Fl. Sic. 1, p.118.—In vineis.—Aprili! 

D. viminea DC.--Guss. Syn. 2, p. 193.-—Loj. FI. Sic. 1, p. 116. 
—In vineis.—Ex herb. h. panorm. 

D. crassifolia DC.—Guss. Syn. 2, p. 191.—Loj. FI. Sic, 1, p. 
118.—In rupibus calcareis maritimis.—Aprili! 


La 


Koniga Br. cn 

C. maritima Br.—Alyssum maritimum Lam,— Clypeola mariti- 
ma L.—Guss. Syn. 2, p, 165.—Loj. FI. Sic. 1, p. 89. "0 

— In rupibus calcareis. — Martio collegi! sed floret Ue 

per totum annuum, 
Biscutella L. i SI 

B. didyma L.—B. Iyrata L.—Guss. Syn. 2, p. 146.—Loj. FI, 
Sic. 1, p. 77.—In campis aridis. — Ex herb. h. pa- 
norm.—Februario ! Di- 


Coronopus Hall. 

C. procumbens Gil.— Senebiera Coronopus DC.— Guss. Syn. 2, 
p. 145.—Loj. FI. Sic. 1, p. 85.—In arenosis mari- 
timis.—Ex herb. h. panorm. 

Capsella Mch, 

C. bursa pastoris Mch.—Guss, Syn. 2, p. 155.— Loj. FI. Sic. 

1, p. 82.—-In arvis incultis et ad vias.—Martio! 
Erucazo L. — Bunias R. Br. 

E. campestris Desv.— Bunias Erucago L.—Guss. Syn. 2, p. I4I. 
— Loj. FI. Sic, 1, p. 75. — In arvis herbosis.— Ex 
Gussone 1. c. (Val di Mazzara). 


Fam. V. Capparideae /uss. 
Capparis L. 


C. spinosa L.—C. papera Smith.—Guss. Syn. 2, p. 3.—Loj. 
FL Sic..1, p. 121.—In pla calcareis.—Majo ! 


; i — 160 — 


Fam. VI. Resedaceae DC. 


Reseda L. 


R. alba L—R. fruticulosa L-—Guss. Syn. 1, p. 529.—Loj. FI. 

sd Sic. 1, p: 123.-—In calcareis maritimis.—Februario ! 

R. lutea L.—Guss. Syn. 1; p. 529—Loj. FI. Sic. 1, p. 122.— 
In calcareis maritimis.-—Ex Gussone 1, c. et ex herb. 
h. panorm. 

» > vari mucronulata.—R. mucronulata Tin.— Guss. Syn. 
; p. 529.— Loj. FI. Sic. 1, p. 123.—lisdem locis, 
cum specie. 


Fam. VII. Cistineae 2DC.. 


Cistus L. È 

C. creticus L.—Guss. Syn. 2, p. 11.—Loj. FI. Sic. I, p. 125. 
In collibus aridis et in rupibus calcareis.—Ex herb. 
h. panorm. 

C. salvifolius L.— Guss. Syn. 2, p. 12. bi FI. Sic. 1, p. 

—In calcareis—Ex herb. h. panorm. 

C. monspeliensis L-—Guss. Syn. 2, p. 13.— Loj. FI. Sic. 1, 

127.—In campis aridis calcareis.--Aprili ! 
Helianthemum G. 

H. guttatum Mill—Guss. Syn. 2, p. 22.—In campis maritimis 
aridis—Ex herb, h. panorm. 

H. lellifolinm G.—H. niloticum Pi— Cistus niloticus 1. — Guss. 
Synl 2) pi 23.--Loj FI. Sic. 1, pi.135.-In campis 
ci rg o I. c., ex Gussone I, c. et ex 

i b. h. pan 

4 ipa ar Spa: 2, p. 23.—-Loj. FI. Sic. 1, p. 136. 

- In campis sterilibus montosis.—Ex herb. h. panorm. 

Ds arabicum P.—Fumana arabica Sp.—Guss. Syn. 2, p. 17. 

Loj. FI. Sic. 1, p. 138.—In collibus aridis argilloso- 

calcareis.—Ex Gussone 1, c. et ex herb. also 


H. 


he 


bo) 


S 


Rare Sed pp me ici 


e, ES 
laevipes P.--/imana laevipes Spach. =—Guiss;.Syn:; 2; pi 18. 
—Loj. Fl; Sic: 1; p: 137.—In collibus:—Ex Gussone 
1. c: (Val di Mazzafà). 

th oa Pe #7, viride Ten. — Guss. Syh: 2, p. 16. 
Loi. BE SIG; PD. 13brrth submontosis calcareis.— 

Ex Gussone 1. c. et ex herb. h. panorm. 
>» var. darrelieri — H. barrelieri Ten, — Guss. Syn. 2, 
p. 16.—It collibus.—Ex hefb; li. panotin.—Majo ! 


Fam. VIII. Polygaleaè /uss. 


Polygala L. 


Presti Spr:—Guss. Syn. 2; p: 242.—Loj. FI. Sic; 1, p. 145. 
— Ifi atvis.-Ex herb. h. panorm. 


Fam. IX. Frankeniaceae .S7. /:/ 


Frankenia L. 


. intermedia DC. var. incana (?) Tin.—Guss. Sei. 1, pi 420. 


— Loj: FI. Sic. 1, p.145.—In lapidosis inundatis.— 
Ex herb. h. panorm. 


Fam. X. Silenaceae (2ar#.) Lind!. 


Eudianthe Fzl. 
coelirosa Fzl,.—Guss. Syn. 2, p. 825. — Loj. FI. Sic. 1, di 109, 
— Hi éalcateis.— ET 


Silene L. 


cucubalus Wib.—S. inffata Sm.— Guss. Syn. I, p. 485. — 
Loj. FI. Sic. i, b 149.— In rupibus AES - Majo! 
» var. angustifolia DC. — S. angustifolià Guss. SE 
1, p. 485. Ex herb. h. panorm. = 
bipartita Desf—Si seritea AU. Guss: Syf: 1, Pi 3165. 
FI. Sic. 1, p. 154 saxosìs imaritiftis.—Ex herb. 


h. panorm.—Martio ! 3 


A 
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5. mocturna L.— Guss. Syn. 1. p. 482.—Loj. FI. Sic. 1, p. 152. 


—Ad agrorum margines—Aprili ! 

S. hirsuta Lag. — S. hispida Desf. — Guss. Syn. 1, p. 483.— 
Loj. Fl. Sic. 1, p.150.—In arvis—Ex herb. h. pa- 
norm. 

Tunica Scp. 

T. cretica Boiss.— Gypsophyla cretica Sibth.— Guss. Syn. 1, p. 
472.— Loj. FI. Sic. 1, p. 168. — In aridis submonto- 
sis—Ex herb. h. panorm. (Val di Mazzara). 

T. rigida Boiss.—G. rigida L.— Guss. Syn. 1, p. 473.— Loj. 
Fl. Sic. 1, p. 166.— In collibus aridis et in saxosis 
calcareis.—Ex Gussone l. c. et ex herb, h. panorm. 

T. saxifraga Scp. — G. saxifraga L.— G. permixta Guss. 
Syn. 1, p. 473. — Loj. FI. Sic. 1. p. 166.— In sa- 
xosis calcareis. — Majo! 


Dianthus L. 


D. velutinus Guss. Syn. 1, p. 477.—Loj. FI. Sic. 1, p. 162.— 


In silvaticis.—Ex Gussone 1, c. (Val di Mazzara). 
Fam. XI. Alsinaceae £2ar#/ 
Stellaria L. 
S. media Cyr.—Guss. Syn. 1, p. 493: —Loj. FI. Sic. 1, p. 175- 
—In cultis.— Majo ! 
Arenaria L. 
A. serpyllifolia L.—Guss. Syn. 1, p. 495.—Loj. FI. Sic, 1, p. 
174.—In collibus aridis, ao 
Alsine Wahl. 


A. procumbens Fzl. — Guss, Syn. 1, p. 497.— Loj. FI. Sic. 1, 


». p. 172.—In lapidosis.—Majo! 
Sagina L. 


| S maritima Don.—Guss. Syn. 1, p. 209.—Loj. FI. Sic. 1, p. 


170.—Ad vias.—Martio! 


— 19 — 


Spergularia P. Lepigonum Fzl. 


S. salina Pr.—L, medium Wahlb.—S. media Pers.—Guss, Syn.. 
I, p. 502—Loj. FI, Sic. 1, p. 183.—In arenosis ma- 
ritimis.—Majo ! 


Fam. XII, Lineae DC. 


Linum L. 


Li cene Kit—L. strictum L. var. capitatum Guss. Syn. 1, 
- 378.—In campis aridis.—Ex herb. h. panorm. 
dae ong Huds.—L., cribrosum Rchb, — Guss. Syn. 2, 
807.—Loj. FI. Sic. 1, p. 217. -— In campis apricis 
i et in calcareis. — Ex Gussone I, c. et ex 
herb. h, panorm, 
L. gallicum L.—Guss, Syn. 1, p. 377.-—Loj. FI. Sic. 1} p. 218.— 
In calcareis.—Ex herb. h. panorm. 
» » var. confertum Loj. Fl. Sic. 1, p. 219. — Ex Lo- 
jacono I. c. i 
L. spicatum Lam.—L. strictum L.—L. inaequale Pr—Guss. Syn. 
I, p. 378.—Loj. FI. Sic. 1, p. 219.—In campis ari- 
dis.——Ex herb, h. panorm. et Lojacono I. c. 


Fam. XHI. Malvaceae 2, 


Lavatera L. 
L. trimestris L. — Guss, Syn. 2, p. 234. —Loj. FI. Sic. 1, p. 197. 
._—In cultis, — Majo! 
Malope L. 


M. malachoides L.—Guss. Syn. 2, p. 235.—Loj. FI. Sic. 1, p. 
‘ 191.—In calcareis—Ex Tornabene FI. Sic. p. 164. 
» » var, sinuata Guss.—-Syn, 2, p. 235.—Loj. FI, Sic. 1, 
p. 191. — In arvis argilloso-calcareis,— Ex Gussone 

I, c, et ex Lojacono I, c, 


ea AI et Mt e EV, A EA AIA 
DE Li ia A Renn 


musi“ ZO 
Malva L. 


M. sylvestris L.—Guss, Syn. 2, p. 226.--Loj. FI. Sic. 1, p. 192. 
—In arvis, ad vias et in calcareis —Ex Lojacono I. c. 

» » var. erecta.— M. erecta Pr. var. palmata Guss. Syn. 
2, p.224.—Loj. FI, Sic. 1, p. 192,—In arvis siccis et ad 
vias.—Ex Gussone |. c. 

» » var. polymorfha — M. polymorpha var. glaberrima 
Guss.  Syn, 2, p. 226.—Loj. FI. Sic. 1, p. 192.—In 
arvis, inter segetes, ad vias. — Ex Gussone l.c,, ex 
Lojacono 1. c. et ex Tornabene FI. Sic. pag. 167. 


Fam. XIV. Hypericineae DC. 


Hypericum L. i 
H. perfoliatum L.—H. ciliatum L.—Guss. Syn. 2, p. 380.—Laj. 
, FI. Sie. 1, p. 186.—In collibus aridis et ad vias. — 
Aprili ! 

H. tomentosum L,—Guss. Syn. 2, p. 381.—Loj. FI. Sic. 1, p. 
187.— In calcareis, — Ex herb. h. panorm., ex Gus- 
sone 1. c., et ex Lojacono I, c. (Val di Mazzara).— 
Majo ! 

“ » » var. 5. foliis minoribus approximatis.—Guss. Syn. 2, 
p: p. 381. — Hisdem locis.— Majo! —Ex Gussone LG 
(Val di Mazzara). 


Fam, XV. Geraniaceae DC. 


Geranium L. 


G. columbinum L.—Guss, Syn, 2. p. 217.—Loj. Fl. Sic. 1, p. 
203.—Ad sepes umbrosas.— Ex herb. h. panorm. 

6. dissectum L.--Guss. Syn. 2, p. 216.—Loj. FI. Sic. 1, p. 203. 
—Ad sepes et in saxosis,— Ex herb. h. panorm. 

G. robertianum L. var. eriocanpum Guss. Syn. 2, p. 217.—L0). 
FI. Sic. 1, p. 207. -In umbrosis, ad sepes.— Ex herb, 
h, panorm. et ex Lojacono I, c, 


E. 


Ji 


E, 


PA 


E. 


» 


E. 


o. 


Z. 


Erodium L’Her. 


botrys Bert.—Guss, Syn. 2, p. 208.—Loj. FI. Sic. 1, p. 212. 
In arenosis submontosis, — Ex herb. h. panorm, et 
Lajacono 1. c. 

» var. luxurians Guss. Syn. 2, p. 208,—Loj. FI. Sic. 
I, p. 212.—Ex Gussone Il. c, 

laciniatum Wi. var. glabriusculum Guss. Syn. 2, p. 207.— 
Loj. FI, Sic. 1, p. zro.—In arenosis maritimis. — 
Ex Gussone I. c. 

chium W.—Guss. Syn. 2, p. 209.—Loj. Fl. Sic. 1, p. 208. 
— In herbosis arenosis et ruderatis maritimis. — Ex 
Gussone 1, c. et ex Lojacono I. e, 

moschatum L'Her,—Guss. Syn. 2, p. 207.—Loj. FI. Sic. 1, 
p. 214.—In pascuis saxosis calcareis.—Martio ! 

cicutarium L'Her.—Guss, Syn. 2, p. 206.— Loj. FI. Sic. 1, 
p. 214. — In calcareiîs et arvis siccis. — Ex herb, h. 
panorm.—-Martio ! 

» var, canescens Guss, Syn. 2, p. 206,—Loj, Fl. Sic. 1, 
p. 214,—Ex Gussone 1, e. et Lojacono l. c. 
romanum \W.—Guss, Syn. 2, p, 205.—Loi. FI. Sic, 1, p, 213. 
In campis solo argilloso-calcareo.—Ex Gussone I. c. 

(Val di Mazzara). 


Fam. XVI. Oxalideae DC. 


Oxalis L. 
corniculata L.—Guss. Syn. 1, p. 521.—Loj. FI. Sic. 1, p. 215. 
— In calcareis. — Martio ! 


Fam. XVII. Zygophylleae £. 57. 


Tribulus L. 
terrestris L.—Guss. Syn. I, p. 462.—Loj. FI. Sic. 1, p. 220, 
—In calcareis, — Majo ? 


ec DR 


Fam. XVIII. Rutaceae /uss. 


Ruta L. 


R. bracteosa DC.—Guss. Syn. 1, p. 463.— Loj. FI. Sic. 1, p. 
221,—In calcareis.—Aprili!—- Ex herb. h. panorm., 
ex Gussone l. c. (Val di Mazzara). 


Fam, XIX. Rhamneae 2r. 


Rhamnus L. 


KR. oleoides L.—Guss. Syn. 1, p. 274.— Loj. FI. Sic. 2, p.Itr. 
, — In collibus calcareis—Ex Gussone 1. c. 


Fam. XX. Terebinthaceae /wuss. 


Pistacia L. 
P. Terebinthus L.—Guss. Syn. 2, p. 626.—Loj. FI. Sic. 2, p. 15 
—In calcareis submontosis.—Ex Lojacono 1. c. 
. Lentiscus L.— —Guss.Syn. 2, p.627.—Loj. FI. Sic. 2, p. 14. 
— In calcareis.—Ex herb. h. panorm. 


ae 


Fam. XXI. prg nto Br. 


Cerstonia Da 


C. siligua L.—Guss. Syn. 2, p. 646.—Loj. FI. Sic. 2, p. 160. 
—In saxosis calcareis. — Ex Gussone 1. c. (Val di 
Mazzara), 


Fam. XXII. Papilionaceae LZ. 


ta La 

G, siii Lam.—Guss, Syn. 2, p. 251.—Loj. FI. Sic. 2, 
p. 27.-- In campis calcareis. — Ex Gussone I. c., ex 
cicci Lea et ex herb, h. panorm, 


N 


» 


N 


S 


9 


5 


Ai 


Calycotome Lk. 

spinosa Lk.—Guss. Syn. 2, p. 246,— Loj. FI, Sic, 2. p: 24. 
— In fruticetis. — Ex Gussone 1. c. et ex herb. h. 
panorm. 

villosa Lk,—Guss. Syn. 2, p. 247.—Loj. FI. Sic. 2, Di 23, 
—In collibus aridissimis, in fruticetis et ad sepes,— 
Ex Gussone 1. c., ex Lojacono 1. c. et ex herb. h. 
panorm, 


Lupinus T. 
hirsutus L.—Guss. Syn. 2, p. 268.—Loj. FI. Sic. 2;:P, dd: 


— In herbosis arvis. —- Ex herb. h. panorm. et ex. 


Lojacono I. c. 


. micranthus Guss. Syn. 2, p. 268.— Loi. EL Sic, bg 


In collibus et planis demissis aridis.—Ex Gussone 1. c. 


Ononis L. 


- pendula Dsf.—O. Schouwii DC.—Guss, Syn. 2, p. 258.— Loj. 


FI. Sic. 2, p. 41.—In collibus apricis.—Ex herb, h. 
panorm. 
moltis Sav.—Guss. Syn. 2, p. 239.—Loj. FI. Sic. 2, p. 40. 
—In campis aridis.—Ex herb. h. panorm. 
» var. minor Guss. Syn. 2, p. 259.—Loj. ao bic... 2 
. 40.—-Ex herb. h. panorm. 
Steberi ie ap. DC.— Guss. Syn. 2, p. 262.—Loj. FI, Sic. 
P. 38.—In collibus aridis.—Ex herb, h. panorm. 
ORC. "Ten —Guss, Syn. 2, p. 258.—Loj. FI, Sic. 2, p. 
38.—In arvis et ad vias.—Ex herb. h. panorm. 
diffusa Ten.—Guss. Syn. 2, p. 257.—Loj. FI. Sic. 2, p. 43- 
—In arenosis maritimis.—Ex herb. h. panorm. 


2, 


Anthyllis L. 


letraphylla L.—Vulneraria tetraphylla Guss. Syn. 2, p. 266. 
—Loj. FI. Sic. 2, p. 46. — In collibus et campis ari- 
dis et in calcareis.—-Ex herb. h. panorm. —Martio! 


gie po 


Medicago L. 


M. arborea L.— M. arboréscéns Pr. Guss. Syn: 2, pi 367: 
Lòj, Fl. Sic. 3; p. 53.=Ifi pratis hefbosis. — Majo! 

M. scutellata All. —Guss. Syn. 2, p. 362.—L0j. Fl; Sic. 2, p. 55- 
Inter segetes in collibus. — Ex herb. h. panorm., 
ex Guissonie (Val di Mazzara).—Aprili ! 

M. ritgosa Dsr;.—M. elegans Jacq. — Guss. Syn. 2; p. 365. — 
Loj. FI. Sic. 2, p. 55.— In collibiis Galcareis. — Ex 
herb. h. panorm. 

M. litoralis Rhod, — Guss, Syn. 2, p. 372. — Loj. FI. Sic. 2. 
p. 58.—In arenosis maritimis ed in calcareis. — Ex 
herb. h. panorm. 

M. murex W.—M. sorrentini Tin. —- Guiss, Syîîi. 3, p. 373-— 
Loj. FI. Sic. 2, p. 62.—Inter segetes.—Aprili ! 

M, sphaerocarpa Bert.—Guss. Syn. 2, p. 374.—Loj. FI, Sic. 2, 
p. 63.—Inter segetes.— Ex herb. h, panorm. 

» » var. inermis Guss, Syn. 2, p: 374. — Loj. FI. Sic. 2, 

63z---Ex “Gues, lc: 

M. Liver La —Guss, Syn. 2, p. 366.—Loj. FI. Sic. 2, p. 
66. — Inter segetes. — Aprili ! 

M. Echinus DC,—-M. intertexta All, — Guss. Syn. 2, p. 370.— 
Loj. FI. Sic. 2, p. 69.— Inter segetes in collibus. — 
Ex Gussone 1. c. et ex Lojacono I. c. 

M. ciliaris W.—Guss. Syn. 2, p. 369.—Loj. FI. Sic. 2, p. 70. 
— In collibus herbosis et inter segetes. — Majo! 


Melilotus Juss. 


M. messanensis AÎ.— Guss. Syfi. 3, p. 323.— Loj. FI. Sic. 2, 
p. 74.—In pratis frerbosis humetitibus,——Ex Gussorie 


LL ; 
M. sulcata Desf.—Guss. Syn. 2, p. 321—Loj. FI. Sic. 2; p. 73. 
—In collibus apricis.—Ex herb. h. panorm.—Aprili! 
AM. a Guss. Syn. 2, p. 322.—Loj. FI. Sic. 2, p.74.—In col- 
libus SS et in calcareis. — Ex herb, h. panorm. 
— April 


M. elegans Salzm.—Guss. Syn. 2, p. 323.-—Loj. FI, Sie. 2, p. 
74.—In saxosis herbosis calcareis. — Aprili ! 

M. italica Dsr.—Guss. Syn. 2, p. 320.—Loj. FI. Sic. 2, p. 72. 
—-In cultis.—Martio ! 

M. indica AI.—M. parvifora Dsf. -— Guss. Syn, 2, p. 321.— 
Loj. Fl. Sic. 2, p. 73.—In pratis humentibus et in 
calcareis—Ex Gussone 1. c. et ex herb, h. panorm. 
— Aprili ! 


Trifolium L. 


T. pratense L.—Guss. Syn. 2, p. 330.—Loj. FI, Sic. 2, p. 102. 
In pratis fertilibus.—Majo ? 

T. angustifolium L.—Guss. Syn. 2; p. 336.— Loj. FI. Sic. 2, 
p. 99..-În collibus et in pascuis aridis. — Aprili ! 

T. stellatum L.—Guss. Syn. 2, p. 334.—Loj. FI. Sic. 2, 98. 
In rupibus caleareis.—Ex herb. h. panorm.—Aprili! 

» » var. zncanum (?)-- Ex herb. h. panorm.—In rupibus 
calcareis. 

T. arvense L.—Guss. Syn. 2, p. 336. —Loj. FI. Sic i p. 89. 
—In arenosis. Ex herb. h. panorm. — April 

T. maritimum Huds.—Guss. Syn. 2, p. 332,—Loj. PE Snc, 
p. 95.—ÎIn arvis. Ex herb. h. panorm.— Aprili ! 

T. scabrum L.—Guss. Syn, 2, p. 327.—Loj. FI, Sic. 2, p. 93. 

—In campis saxosis aridis.—Ex herb. h. panorm. 

T. physodes Stev.—T. Cupani Tin. — Guss. Syn. 2, p. 343-— 
—Loj. FI. Sic. 2, p.87.—In pascuis montosis.—Ex 
‘herb. h. panorm. et ex Lojacono I. c. 

T. resupinatum L.—T. suaveolens W.— Guss. Sen; 2; 1 34€ 

i Loj. FI. Sic. 2, p. 86. — In arvis et ad vias, — Ex 

herb. h, panorm.—Aprili ! 

T. spumosum L.—Guss. Syn. 2, p. 341. — Loj. FI, Sic. 2, p. 
84. In campis herbosis et in calcareis.-- Ex Lojacono 


3 FRA sa 
I. nigrescens Viv.—Guss. Syn. 2, p. 339.—Loj. FI. Sic. 2, p. 
81.— In pratis maritimis. — Ex herb. h. panorm. — 
Martio ! 


4 


n 36. — 


T. isthmocarbum Brot.—Guss, Syn. 2, p. 340.—Loj. FI. Sic. 2, 
p. 82.— In herbosis vel humentibus. — Ex Gussone 
Rc 

7. jaminianum Boiss,—T. strangulatum Huet.—Guss, Syn. 2, 
p. 340 (7. isthmocarpon).—In herbosis humentibus. 
Ex: Gussone-L' c., ex Lojacono l.-c. 

T. agrarium L.—Guss. Syn. 2, p. 346.—Loj. FI. Sic. 2, p. 75. 
—In calcareis.—Ex herb. h. panorm.—Aprili ! 


Dorycnium Tourn, 


D. rectum DC. — Bonjeanea recta Rchb. — Lotus rectus L. — 
Guss. Syn. 2, p. 354.—Loj. FI. Sic. 2, p. 108.—Ad 
fossas.—Aprili ! 

D. hirsutum DC.—Lotus hirsutus L,— Bonjeanea hirsuta Rcb. 
—Guss. Syn. 2, p. 354.—Loj. FI. Sic. 2, p. 108,— 
In collibus aridis et in calcareis, — Ex berb. h. pa- 
norm.-Aprili ! 

Lotus L. 


L. biflorus Dsr. — Tetragonolobus biflorus DC. — Guss. Syn. 2, 
P. 349.—Loj. FI. Sic. 2, p. 107.—In arvis.—Ex herb. 
h. panorm., ex Lojacono 1. c. et ex Gussone I, c. (Val 
di Mazzara),—Aprili ! 

L. conjugatus L.—Guss. Syn. 2, p. 350.—Loj. FI. Sic. 2, p. 107. 

Inter segetes.-Ex Gussone l, c. 

L. cytisoides L.—L. coronillaefolius Guss. Syn. 2, p. 356.— Loj. 
FI. Sic. 2, p.113.—In calcareis rupibus.—Martio! 

» » var. prostratus DC. — L. prostratus Desf, — Guss. 
Syn. 2, p. 358.—Loj. FI. Sic. 2, p. 114.—In rupi- 
bus calcareis.—Majo! 

L. decumbens Poir.—Guss. Syn. 2, p. 353—Loj. FI, Sic. 2, p.111. 
In arvis herbosis.—Ex herb. h, panorm. 

L. ornithopodivides L—Guss, Syn. 2, p. 355.—Loj. FI. Sic. 2 
p. 115.—In cultis.—Aprili! 


Hippocrepiîs L. 
__ H. ciliata Willd.—Guss. Syn. 2, p. 305. — Loj. FI. Sic. 2, p 


ETRE RAI RAR TT AE O E e TAI PRI VI 
a dd È pf Sea 4 Presi tt 


— 27 — 
157.-In collibus calcareis.—Ex Gussone Il. c, (Val di 
Mazzara), et ex Lojacono I. c. 
IH, unisiliguosa L.—Guss. Syn. 2, p. 304.—Loj. FI. Sic. 2, p. 
156.-In rupibus calcareis.—Martio ! 
Scorpiurus L. 
S. subuillosa L.—Guss. Syn. 2, p. 307,—Loj. FI. Sic, 2, p. 153. 
—In arvis,—Aprili ! 
Psoralea L. 3 


P. bituminosa L.—Guss. Syn. 2, p. 318.—Loj. FI. Sic. 2, p. 1222. 
—In rupibus calcareis. Majo ! 

P. alnifolia Bert.—Loj. Fl. Sic. 2, p. 123.—In arenosis mariti- 
mis.—Ex Lojacono 1. c.—Non conosciuta dal Gussone. 


Astragalus L. 


E o 


A. hamosus L.—Guss. Syn. 2, p. 313.—Loj. FI, Sic. 2, p. 117. 
In campis et ad vias.—-Martio! 

4. boeticus L.—Gusg. Syn. 2, p.-313.=Loj. FI. Sic.: 2, p. 117. 
In collibus. — Ex herb. h. Sosta et ex Gussone 
(Val di Mazzara). 

A. sesameus L.—Guss, Syn. 2, p. 312.—Loj. FI. Sic. 2, p..116. 
—In collibus calcareis.—Ex Gussone lc. et ex Lo- 
jacono l, c. (Val di Mazzara). 

Hedysarum L. - 

H. coronarium L.—Guss. Syn. 2, p. 308.— Loj. FI. Sic. 2, p. 
15g.—In collibus argillosis et in rupibus calcareis.— 
Ex herb. h. panorm. 

Onobrychis T. 

O. sativa Lam.—Guss. Syn, 2, p. 310. i FI Sic. 2, p- 1602, 

In collibus.—Majo! 
Lathyrus L. 

L. Gorgoni Parl.—Guss. Syn. 2,-p,274,—Loj..FI. Sic. 2, p. 147 

—Inter segetes.—Aprili ! 


‘+ 


DI — 


L. Clymenum L.—L, tenuifolius Desf.—Guss. Syn. 2, p. 278.— 


Loj. FI, Sic. 2, p. 144.—Inter segetes.—Aprili ! 
Vicia La 


V. atropurpurea Dsf.—Guss. Syn. 2, p. 293.— Loj. FI. Sic. 2, 


p. 135.— Inter segetes et in calcareis saxosis. — Ex 
herb, h. panorm.—Aprili! 


V. sicula Guss.—Syn. 2, p. 292.—Loj. FI. Sic, 2, p.137.—In- 


ter segetes in argilloso-calcareis. — Ex -Gussone I. c. 
(Val di Mazzara), et ex Lojacono I. ‘c. 

V. cordata Wulf.—Guss. Syn. 2, p. 284.— Loj. FI, Sic. 2, p. 
© 124.—Inter segetes.—Aprili ! 


V, maculata Pr.—Guss, Syn. 2, p. 285.—Loj, FI, Sic. 2, p. 124. 


In herbosis calcareis.—Ex herb. h. panorm. 


V. Biebersteini Guss.—V. pubescens DC.—Guss. Syn. 2, p. 297. 


Loj. Fl. Sic. 2, p. 141.—In rupibus calcareis. — Ex 
herb. h. panorm. 


Fam. XXIII. Rosaceae /uss. 


Fragraria L. 


F. vesca L.—Guss. Syn. 1, p. 571,—Loj. FI. Sic. 2, p. r76.— 


In herbosis incultis humidis.—Majo ! 
Potentilla L. 


P. repitans L.—Guss. Syn. 1, p. 572.—Loj. FI. Sic. 2, p. 177. 


In incultis humentibus:— Majo ! 
Poterium L. ; 
P. muricatum Sp.—P. poligamum W.K.—Guss. Syn. 2, p, 601. 
—Loj. FI. Sic. 2, p.191.—In rupibus calcareis.—Ex 
herb. h. panorm.—Aprili ! 


Fam. XXIV. Pomaceae 2ar#. 


Cydonia T. 
C. vulgaris P.—-Pyrus Cydonia L.—-Guss. Syn., 1, p. 558.—Loj. 


agg E cir at È L La rt 
di A SÈ di Do di n° 5 * ri 
o ° 


FI. Sic, 2, p. 195.—Ad sepes.—Ex herb. h, panorm, 
et ex Lojacono I. c. 
Crataegus L. 


C. oxyacantha L. (Ucria2)—Mespilus oxyacantha Gaertn,.—Guss. 
Syn. 2, p. $30.—Loj. FI. Sic. 2, p. 203.—Ad sepes. 
Ex Lojacono I. c. 


Fam. XXV. Myrtaceae 27. 


Myrtus L. 


M. communis L.—Guss. Syn, 2, p. 550.—Loj. FI. Sic. 2, p. 225. 
In fruticetis maritimis.—-Ex herb. h. panorm. 

» » var. daccis nigris Guss. 1. c. et Loj. 1, c—Ex herb, 
h. panorm. 


Fam. XXVI. Cucurbitaceae /uss. 


Bryonia L. 


B. dioica Jacq.—Guss. Syn. 2, p. 620,—Loj. FI. Sic. 2, p. 237. 
Ad sepes.—Aprili! 


Fam. XXVII, Onagrarieae /uss. 


Epilobium L. 
E: tetragonum L.—Guss. Syn, 1, p- 444.— Loj. Fl. Sic. 2, p. 
234.—Ad fossas.— Ex herb. h. panorm. et ex Loja- 
cono I. c. 


Fam. XXVIH. Callitrichineae Lk. 
Callitriche L. : 
C. pedunculata DC,— Guss. Syn. 1. p. 8,—In calcareis hyeme 
inundatis.—Ex herb. h. panorm. 
C. truncata Guss. vat. minor (Tin.?)—Guss. Syn. 1, p. 9o,_In 
paludosis.—Ex herb. h. panorm. 


sO pon 


Fam, XXIX. Lythrarieae /uss, 


Lythrum L. 

L. acutangulum Lag.—L. Graefferi Ten.—L. Preslii Guss. Syn. 
I, p. 525. — Loj. FI. Sic. 2, p. 229,—In paludosis. 
— Majo !" 

L. hyssopifolia L—Guss. Syn. 1, p. 525.— Loj..FL Ste.:a, p 
229.—In paludosis. — Ex herb. h. panorm., ex Gus- 
sone l. c. et ex Lojacono I, c. 

L. peploides ? Tod.—In herb. h. panorm. 


Pam. AXX. Paronychieae St. Hil, 


Polycarpon L. 
P. tetraphyllum L.,—Guss. Syn., I, p. 166—In calcareis.—Majo ! 
Paronychia T. 


P. argentea Lam.— IMlecebrum Paronychia L.—Guss. Syn. 1, p. 
230.-In campis aridis—Ex herb. h. panorm. 


Fam. XXXI. Crassulaceae DC. 


Umbilicus DC. 
U. horizontalis DC, — Cotyledon horizontalis Guss. Syh,.1;p. 
513.—Loj. FI. Sic. 2, p. 222.— In rupibus calcareis. 
—Majo! 
Sedum L. è 
S. nicaense All,—Guss. Syn. 2, p. 820, Lox' FI. Sic. 2, p. 220, 
In rupibus calcareis.—Aprili ! 
S. stellatum L.—Guss. Syn. 1, p. 514.—Loj.-FI. Sic. 2, p. 214. 
In rupibus calcareis. —Aprili! 
S. coeruleum Vahl.—Guss. Syn. 1, p. 516.—Loj. FI. Sic. 2, p 
216.—In rupibus calcareis.— Ex herb. h. panorm.— 
Martio !. 


sE 3 È 
222.0 SS 


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S 


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gi —i 


Fam. XXXII. Umbellatae Z. 


Daucus L. 


. Carota L.—Guss. Syn. 1,-p. 531+—Loj: Fl Sic 2) p.:300, 


In arvis.—Ex herb. h. panorm.—Aprili ! 

maritimus Lam.—D. parvifforus Dsf.— Guss. Syn. 1, p. 333. 
—Loj. Fl. Sic. 2, p. 301.—In pratis aridis,—Majo! 

drepanensis Tod,—Loj. Fl. Sic. 2, p. 298.—In lapidosis cal- 
careis.—Majo ! 

lopadusanus Tin.—Loj. FI. Sic. 2, p. 298.—In lapidosis cal- 
careis.—Majo ! 


Torilis Hoff. 


T. purpurea Guss.—T. helvetica var. purpurea DC. — Caucalis 


S 


purpurea Ten.—Guss. Syn. 1, p. 337.-—Loj. FI. Sic. 
2, p. 305.—In collibus.—Aprili! 


Ferula L. 


nodiflora L.—Guss. Syn. 1, p. 353.—Loj. FI. Sic. 2, p. 288. 
In collibus saxosis aridis. — Ex Gussone 1. c. et ex 
Lojacono 1, c. (Val di Mazzara). 


Opoponax K. 


. Chironium K.— Guss. Syn. 1, p. 352.— Loj. FI. Sic. p. 291. 


—In collibus aridis.—Majo! 
Heracleum L. 


cordatum Pr,—Guss. Syn. 1, p. 350.—Loj. FI. Sic. 2, p. 291. 
In humidis.—Junio ! 


Tordylium L. 


T. apulum L.—Guss. Syn. 1, p. 349—Loj. FI. Sic., 2, p. 293. 


Tr. 


In campis herbidis.—-Martio ! 
maximum L.—Guss. Syn. 1, p. 350.—Ad sepes umbrosas, 
— Majo, 


CIR e ARI 


pg DI) pe 5 ? 


— 32 — 
Kundmannia Scp.—-Brignolia Bert, 
K. sicula DC.—B. pastinacaefolia Bert.—Guss, Syn. 1, p. 321. 
—Loj. Fl. Sic. 2, p. 279.— In calcareis. — Majo! — 
Ex Gussone l. c. (Val di Mazzara). 
Magydaris K. 
M. tomentosa K.— Guss. Syn. 1, p. 345.— Loj. FL Sic, 2, p. 286. 
Ad sepes umbrosas.—Ex Guss, 1. c. (Val di Mazzara). 
Tinguarra Parl. 
T. sicula Bth. Hook.— Afhfamantha sicula L.,—Guss. Syn. I, p. 
315.—Loj. FI. Sic. 2, p. 286.— In rupibus calcareis, 
Ex Gussone l. c. (Val di Mazzara). 
Oenanthe L. 
O. globulosa L.—Guss. Syn. 1, p. 328.—Loj. FI. Sic. 2, p.-281. 
In humidis, Ex herb. h. panorm. et ex Lojacono I, c. 
Ptychotis K. 
P. ammoides K.—P. verticillata Dub.—Guss. Syn. 1, p. 321.— 
Loj. FI, Sic. 2, p. 284.—Ex herb. h. panorm.—Aprili! 
Pimpinella L. 
P. Gussonei Bert.—Guss, Syn. 1, p.313.—Loj. FI. Sic. 2, p. 266. 
—In rupibus calcareis.—Ex herb. h. panorm., ex Guss. 
l. c. et ex Lojacono I. c. 
Bupleurum L. 
B. protractum Hoffgg. Lk.—2. subovatum Lk,—Guss. Syn. 1, 
p.. 308.— La. FL Sic. 2, p. 268— Inter segetes. — 
Majo ! 
B. Odontites L.—Guss. Syn. 1, p. 308.—Loj. FI. Sic. 2, p. 268. 
Inter segetes.—Ex herb. h. panorm.—-Aprili ! 
B. Columnae Guss. — B. tenuissimum L. var. Columnae Willk. 
Lag.—Guss. Syn. 1, p.310.—Loj. FI. Sie. 2, p. 270. 
In campis argillosis post messes. — Ex herb. h. pa- 
norm. 


+ glaucum Rob.— Guss. Syn. 1, p. 309.— Loj. FI. Sic. 2, p. 
269.—In collibus argilloso-calcareis.—Ex herb. h. pa- 
norm. 


d 


Hippomarathrum Lk. 


Z 


, cristatum Boiss.— Cachrys echinophora Guss. Syn. 1, p. 347. 
—Loj. Fl. Sic. 2, p. 284.— In arenosis maritimis et 
in lapidosis calcareis.—-Ex herb. h. panorm. ex Loja- 
cono l. c. et ex Tornabenè FI. Sic. p. 278. 


Eryngium L. 
E. amethystinum L.,—£. dilatatum Lam.—E. amethystinum var. 
dilatatum Brot. — Guss. Syn. 1, p. 302. — Loj. FI. 
Sic. 2, p. 259.— In rupibus calcareis.— Ex Gussone 
1. c. (Val di Mazzara).— Augusto ! 


E. triquetrum Vahl.—Guss. Syn. 1, p. 302. — Loj. FI. Sic. 2, 
p. 260.—In rupibus calcareis.—Julio ! 
E. dichotomum Desf.— Guss. Syn. 1, p. 303.— Loj. FI. Sic. 2, 


p. zno,—In rupibus calcareis.—Majo ! 
tricuspidatum L.,— Guss. Syn. 1, p. 303.— Loj. FI. Sic. 2, 
p. 259.—In rupibus calcareis.—Julio! 


i 


Fam. XXXIII. Caprifoliaceae A. 


Lonicera Br. 


Ita 


» tmplexa Ait.—Guss. Syn. 1, p. 259.—Ad sepes.— Ex herb. 
h. panorm. 


Fam. XXXIV. Rubiaceae /uss. 


Rubia L. 
R, peregrina L.—Guss. Syn. 1, p. 193—Ad sepes—Aprili! 
Galium L. 
G. cinereum All.—G. pallidum Pr.—Guss. Syn. 1, p. 184.-In 
rupibus calcareis.—Aprili ! 
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litorale Guss. Syn. 1, p. 184.—In arenosis maritimis. — Ex 
‘Guss. Ì c. et ex herb. h. panorm. 


. longifolium Grsb.— Asperula longifolia—Gus. Syn. 1, p. 179. 


—In calcareis.—Julio ! 

saccharatum All.—Guss. Syn. 1, p. 189.—In lapidosis her- 
bosis.—Martio ! 

Aparine L.—Guss. Syn. 1, p. 188.—Ad sepes.—-Februario ! 

murale All.—Guss. Syn. 1, p.190.—In herbosis et umbro- 
sis. —Majo ! 

Vaillantia L. 

muralis L.—Guss. Syn. 2, p. 639.— In calcareis— Martio ! 

Sherardia L. 


arvensis L.—Guss, Syn. r, p. 181.—In arvis—Aprili! 
Fam. XXXV. Valerianaceae DC. 


Centranthus DC. 

Calcilrapa Dufr.— Valeriana Calcitrapa L.—Guss. Syn. 1, p. 
25.—In rupibus calcareis.— Ex herb. h. panorm. 

Fedia Mch. 

cornucopiae G.—Guss, Syn. 1, p. 27.—In calcareis. —Aprili! 
Ex herb. h. panorm. 

Valerianella Tourn. 

dentata Poll—V, mixta DC.—Guss. Syn. 1, p. 29.— Inter 
segetes,—Aprili ! 

coronata DC.—Guss. Syn. 1, p. 28.— In collibus aridis. — 
Ex Gussone 1. c. et ex herb. h. panorm: 


Fam. XXXVI. Dipsaceae DC. 
Scabiosa L. 


maritima L.—S. grandiffora Scp.—Guss. Syn. 1, p. 172 € 
177.— In rupibus calcareis. — Majo! 


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S. maritima var. atropurpurea Guss.—S. atropurpurea L.—Guss. 
Syn. 1, p. 173.—In rupibus calcareis.—Majo ! 
» » var. prolifera Guss, Syn. 1, p. 173. — In rupibus 
calcareis. — Ex herb. h. panorm, 
Knautia L. 


K. integrifolia Bert.— Guss, Syn. 1. p. 170,—In arenosis ma- 
ritimis.—Ex Tornabene. Fl. Sic. p. 297.% 


Fam. XXXVII. Compositae L. 


Senecio L. 


S. delphinifolius Vahl.— Guss, Syn. 2, p. 477.—Inter segetes. 
—Ex Gussone 1. c. (Val di Mazzara). 

S. leucanthemifolius Poir.—.S. vernus Biv.—Guss. Syn. 2, p. 472- 
473.-—Ad saxa calcarea, —Ex Gussone I, c., (var. gla- 
ber) ex Tornabene, FI, Sic. p. 320 et ex herb. h. pa- 


norm. 
Anthemis L. 


A. arvensis L.—Guss, Syn. 2, p. 492.—In arenosis maritimis. 
— Majo! 

A. intermedia Guss. Syn. 2, p. 491.—In arenosis maritimis.— 
Ex Gussone 1. c. et ex herb. h. panorm. 

A. mixta L.—Guss. Syn. 2, p. 493.—In arenosis maritimis— 
Aprili ! 

A. secundiramea DC.—Guss. Syn. 2, p. 870.—In lapidosis ma- 
ritimis—Ex Gussone |. c. 

A. fuscata Brot. — Guss. Syn. 2, p. 493.— Ad fossarum mar- 
gines:.—Ex Gussone 1. c. (Val di Mazzara). 


Anacyclus (L.) P. 
A. clavatus P.—A., tomentosus DC.—Guss. Syn. 2, p. 495.— In 
herbosis— Ex herb, h. panorm.—Aprili ! 


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Lonas G. 


L. inodora G.—Guss. Syn. 2, p. 454. — In rupibus calcareis.— 
Ex Gussone 1, c., ex herb. h. panorm,—-Majo ! 


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Chrysanthemum (L.) Lam. 


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segetum L.—Guss. Syn. 2, p. 484.—-In cultis ubique.—-Ex 
herb. h. panorm.—Martio! 

coronarium L.—Guss. Syn., 2, p.484.—In herbosis ubique. 
—Apprili ! 


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Pyrethrum G. 


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. hybridum Guss. Syn. 2, p. 483.—In arvis.—Ex Gussone |. c. 
(Val di Mazzara). 
Artemisia L. © 
A, arborescens L-—Guss. Syn. 2, p.456.—In rupibus calcareis. 
—Junio ! 
Helichrysum G. 
HH. coespitosum DC. var. compactum Guss. Syn. 2, p. 468.—In 
calcareis.—Ex Gussone l. c. 
Filago Tourn. 


F. pyramidata L.—Guss. Syn. 2, p. 461.—In calcareis.—Ex herb. 
h. panorm. et ex Gussone Il. c. (Val di Mazzara). 

F. prostrata Parl.—Guss. Syn. 2, p. 462.—In rupibus calcareis. 
— Majo! 

F. germanica L.—Guss. Syn. 2, p. 461.—In rupibus calcareis. 
—Ex herb. h. panorm.—Majo! 

F, gallica L.— Guss. Syn. 2, p. 462. — In rupibus calcareis.— 
Ex herb. h. panorm.—Aprili ! 

Phagnalon Cass, 

P. saxatile Cass,— Conyza saxatilis L_ Guss. Syn. 2, p. 499. 
In rupibus calcareis.—Martio ! 

P. rupestre DC.—P. Tenoriî Pr.— Conyza Tenoriî Spr.—Guss. 
Syn. 2, p. 500.—In rupibus calcareis.— Ex herb. 
panorm,—Majo ! 

Conyza (L.) Less, 
C. ambigua DC. — Guss. Syn. 2, p. 499. — In cultis siccis,— 


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sicula Willd,.— Pulicaria sicula Mor.—fasonia sicula DC.— 
Guss. Syn. 2, p. 498.—In campis hyeme inundatis.— 
Ex herb, h, panorm. 


Bellis L. 


. annua L.—Guss. Syn, 2, p. 508.—In calcareis.—Martio!'-—Ex 


herb. h, panorm. 

Pallenis Cass. 

spinosa Cass.—LBuphthalmum spinosum L.— Asteriscus spino- 
sus Gr. Godr.—Guss. Syn. 2, p. 505.— Ad saxa cal- 
carea.—Junio ! 

aurea Slzm.—Buphthalmum spinosum fl. aureis, Guss. Syn, 2, 
p. 505.—Ad saxa calcarea. —Junio ! 


Buphthalmum L. 


. marttimum L.—Guss. Syn, 2, p. 506.—Ad saxa calcarea. — 


Ex Gussone I, c. 
Evax G. 
pygmaea P.— Guss. Syn. 2, p. 459.— Ad saxa calcarea, — 
- Aprili! 
Calendula L. 


arvensis L.—Guss. Syn. 2, p. 522.—In vineis,—Februario ! 
» var. bicolor R. — C, bicolor Raf. — In vineis.— Ex 
Gussone 1, c. 


Carlina L. 


. lanata L.—Guss. Syn. 2, p. 432. — Ad saxa calcarea. — Ex 


herb. h. panorm.—Julio ! 


- sicula Ten, — Guss. Syn. 2, p. 433.— Ad saxa calcarea, — 


Ex Gussone (Val di Mazzara).—Julio! 
Atractylis L. 


cancellata L.—Guss. Syn. 2, p. 435,— In collibus calcareis. 
—Ex Gussone 1. c. (Val di Mazzara). 


du 38 pesi 
Onopordon L. 

O, tauricum W.,—Guss. Syn. 2, p.437-—Ad viarum margines. 

—Junio ! 
Galactites Mch. 

G. tomentosa Mch,—Guss. Syn. 2, p. 521.—Ad agrorum mar- 
gines.—-—Aprili! 

» » var. flore candido Cup.—Guss. Syn. L c. 

Carduus L. 

C. corymbosus Ten, —Guss. Syn. 2, p. 439.—Ad saxa calcarea. 
Ex Gussone 1. c. (Val di Mazzara).—Ex herb. h. pa- 
norm.—Aprili ! 

C. Argyroa Biv.—Guss. Syn. 2, p. 440.—Ad vias.—Ex Gussone 
1. c. (Val di Mazzara). 

Serratula DC. 

S. cichoracea DC.— Centaurea cichoracea L.—Guss. Syn. 2, p. 518. 

—Ad saxa calcarea.—Ex herb, h. panorm.—Junio ! 
Carduncellus All. i 

C. coeruleus DC.—Guss. Syn. 2, p. 430.—In arvis—Majo! 

C. tingitanus Guss.—C, coeruleus var. tingitanus DC.— In ar- 
gillosis.—Ex Gussone I. c. 

C, pinnatus DC.—Guss. Syn. 2, p. 431.—In calcareis.— Ex Gus- 
sone l. c. (Val di Mazzara), 

Cnicus G. 

C. siculus Guss. — C. pungens Biv. — Cirsium siculum Spr. — 
Guss. Syn. 2, p. 442.—In palustribus.— Ex Gussone 
I, c. (Val di Mazzara). 

C. syriacus W.—Guss. Syn. 2, p. 445.—In arvis.—Ex Gussone 
Lc.—(Val di Mazzara). 

Centaurea L. 

C. nicaensis A.C. fuscata Desf.—C. sicula Lam.—-Guss. Syn. 
2, p. 517.—In campis ubique-—Ex herb. h. panorm. 
et ex Gussone I. c. (Val di Mazzara).—Junio ! 


C. Calcitrapa L.—Guss. Syn, 2, p. 518.—Ad vias.—Ex herb. 
h. panorm,—Junio ! 
C. sonchifolia L.—Guss. Syn. 2, p. 514.—In arenosis maritimis. 
—- Aprili ! 
C. sphaerocephala L.—Guss. Syn. 2, p. 514.—In arenosis mariti- 
mis.—Julio ! 
» » var. fl. flavo Tod.— Ex herb. h. panorm, Tod. 
C. napifolia L.—Guss. Syn. 2, p. 515.—In campis siccis et in 
calcareis.— Majo! 
Sonchus L. 
S. fenerrimus L.—Guss. Syn. 2, p. 391.—In ruderatis.— Aprili 
collegi sed floret fere per totum annum! 
Andryala L. 
A. dentata S. S.—A, tenuifolia Tin. —Guss, Syn. 2, p. 406-407. 
— In calcareis.—Ex herb. h, panorm. 
Crepis L, 
C. vesicaria L.— Guss. Syn. 2, p. 411. — In pratis et ad saxa 
calcarea. — Ex herb. h. panorm. 
C. purpurea Guss. Syn. 2, p. 409.—In pascuis,-- Ex. herb. h. 
panorm. 
C, bursifolia L-—Guss, Syn. 2, p. 408.—In calcareis.—Ex herb. 
h. panorm, et ex Gussone I. c. (Val di Mazzara). 
Picridium Desf. 
P. vulgare Desf.—.Sonchus picricides Lam.—Guss. Syn. 2, p. 302. 
Ad saxa calcarea, —Februario ! 
Tragopogon L. 
T. Cupani Guss. Syn. 2, p. 384. — In cultis. —Ex Gussone 
Scorzonera L. 
S. deliciosa Guss. Syn. 2, p. 389. — In collibus calcareis. — Ex 
Gussone l. c. (Val di Mazzara). 


S. Columnae Guss.—S. villosa Scp.—Guss. Syn. 2, p. 388.—In 

collibus aridis.—Ex Gussone 1. c. (Val di Mazzara). 
Urospermum Scp. 

U. Daleschampii Desf—Guss. Syn. 2, p. 385.—In campis apri- 

cis.—Majo! 
Hypochoeris L. 

H. cretensis Benth. et Hook.—,Seriola cretensis L.—Guss. Syn. 
2, p. 421.—In demissis maritimis.—Ex herb. h. pa- 

norm,—Majo ! 

H. neapolitana DC.—H. radicata Ucr. non L.— Guss. Syn. 2, 
P. 423.—In pascuis et ad vias.—Ex herb, h. panorm. 

Seriola L. 

S. laevigata L.—Guss. Syn. 2, p. 422,—Ad rupes calcareas,— 

Ex Gussone 1, c. (Val di Mazzara). 
Scolymus L. 

S. hispanicus L.—Guss. Syn. 2, p. 428. In: arenosis maritimis. 

Junio ! 
Tolpis G. (Biv.). 

| T. barbata G-—Guss. Syn. 2, p. 414.— In collibus aridis are- 
nosis—Ex herb. h. panorm. 

T. virgata Bert. —T. sexaristata Biv. - Guss, Syn. 2, p.415.— 
In collibus—Majo !'—Ex Gussone 1. c. (Val di Maz- 
zara), 

Hedypnois (T.) W. 

H. cretica W.—Guss, Syn. 2, p. 419.—In erbosis maritimis,— 

Ex herb. fi. panorm. 
Hyoseris Juss. 

H. lucida L.—Guss. Syn. 2, p. 417. — In saxosis calcareis. — 

Ex herb. h. panorm, 
Rhagadiolus (T.) Juss. 
R. edulis W.—Guss. Syn. 2, p. 425.—Ad sepes. — Ex herb. h. 


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Fam. XXXVII. Campafulaceae /uss. 


Campanula L. 


C. dichotoma L.— Guss. Syn. 1, p. 249.—In rupibus calcareis. 
—Ex herb. h. panorm. 

C. Frinus L..—Guss. Syn. 1, p. 249.—In rupibus calcareis.— 
Ex herb. h. panorm. 


Fam. XXXIX. Ericaceae 47. 


Erica L. 


E. peduncularis Pr.— E. multiffora L.— Guss. Syn. 2, p. 446. 
—In collibus aridis—Ex herb. h. panorm. 


Fam. XL, Asclepiadeae 2r. 


Gomphocarpus Br. 
G. fruticosus Brr——Guss. Syn. 1, p. 288.—In campis mariti- 
mis.—Ex herb. h. panorm. 


Fam. XLI. Gentianaceae ((//uss.) Lindl. 


Chlora L. 
C. serotina K,—Guss. Syn. 1, p. 445.—In arenosis maritimis. 
— Ex herb. h. panorm. 
Erythraea Rich. ap. P. 


E. Centaurium P.— Guss. Syn. 1, p. 281.—In collibus aridis. 
—Aprili ! i 

E. pulchella Fr.—E. ramosissima P.— Guss. Syn, 1, p. 282.— 
In pascuis maritimis.—Ex herb. h. panorm.—-Majo! 

E. spicata P.— Guss. Syn. 1, p. 283.—In pascuis. maritimis. — 
Ex herb. h. panorm. Se 


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Fam, XLIIL*Convolvulaceae Vent. 


Convolvulus L. 


Soldanella L.—Guss, Syn. 1, p. 243.—In arenosis maritimis. 
—Ex herb. h. panorm. 

Cantabrica L,—Guss. Syn. 1, p- 245.—In calcareis. Ex herb. 
h. panorm., — Majo ! 

lineatus L.—Guss. Syn. 2, p. 245.—In calcareis. — Ex Gus- 
sone Ì. c. et ex herb. h. panorm.— Aprili ! 

arvensis L.—Guss. Syn. 1, p. 241.—In arvis.—Junio! 

» var. angustifolius Guss. Syn. 1, p. 241.—Ex herb. 

. panorm. 

althaeoides L.—C€. italicus R. S.—Guss. Syn, I, p. 241,—In- 
ter vineas.—Ex Gussone 1. c.—Aprili ! 

tricolor L.— Guss. Syn. 1, p. 243.—In arvis.—Aprili ! 

stculus L.—Guss, Syn. 1, p. 244. — In collibus saxosis. — Ex 
herb. h. panorm. 

Cressa L. 

cretica L.—Guss. Syn. 1, p. 289. — In argillosis salsis subi- 
nundatis.—Ex Gussone I. c. 

Cuscuta L. 

Epithymum Murr.— C, minor L.— Guss, Syi.t;p..290,- i 
Parasitica.—Ex herb. h. panorm. 

alba Pr.—Guss, Syn. 1, p. 290, — Parasitica, — Ex herb. h. 
panorm. (sopra Cisfus creticus). 


Fam. XLIII. Borragineae /uss. 


Heliotropium L. 


H. Bocconi Guss. Syn. 1, p. 211.—In vîneis et in saxosis cal 


careis.—Majo ! 


HH. europaeum L.—Guss. Syn. 1, p. 212.—Ad saxa calcarea — 


Junio ! 


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H. supinum L.—Guss. Syn. 2, p. 212.— In saxosis calcareis et 
arenosis.—Ex herb, h. panorm. 
Cerinthe L. 


C. aspera Rth.—-Guss. Syn. 1, p. 227.—Ad saxa calcarea. —Ex 

herb. h. panorm.— Februario ! 
Echium L. 

E. italicum L.— Guss. Syn. 1. p. 230, — Ad saxa calcatea — 
Aprili ! 

E. plantagineum L.—Guss. Syn. 1, p. 231.—Ad saxa da 
—Ex herb, h. panorm.—Maîttio ! 

E. maritimum W.—Guss. Syn. 1, p. 230.—In arenosis mariti- 
mis. —Ex Gussone Il. c. 

E. arenarium Guss, Syn, 1, p. 233.—In arenosis maritimis.— 
Martio ! 

E. calycinum Viv.—Guss, Syn, 1, p. 232.—In campis incultis 
saxosis calcareis.—Ex herb. h. panorm. 

Alkanna Tsh, 
A. tinctoria Tsh.—Lithospermum tincetorum DC. —Guss. Syn. 1, 
p. 218.—Ad saxa calcarea. Ex Gussone I, c. 

» » var. Lehmanni—A. Lehmanni DC.—L. Lehmanni Tin. 
—L. commutatum Bianca. —Guss. Syn, 2, p. 791. 
Ad saxa calcarea.-—Ex herb, h. panorm. 

Lithospermum L. 

L. apulum Vahl.—Myosotis apula L. — Guss. Syn. 1, p. 215.— 
Ad saxa calcarea.—Ex Gussone I, c. et ex herb, h, pa- 
norm, 

Myosotis L. 

M. sicula Guss. Syn. r, p. 214.—In apricis montosis.—Ex herb. 

h. panorm. 
Cynoglossum L. 

€, pietum Ait.—Guss. Sym, r, p. 222,—In iii Si herb, 

h. panorm, 


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C. clandestinum Desf.—Guss. Syn. 1, p. 223.—Inter segetes et 


in herbidis maritimis.— Ex Gussone 1, c. 


Fam, XLIV. Solanaceae /uss, 


Hyoscyamus L. 
H. albus L.—Guss, Syn. 1, p. 267.--Secus vias—Martio ! 
Solanum L. 


S. nigrum L. (W)—Guss. Syn. 1, p. 272.—In cultist—Majo ! 
Fam. XLV. Personatae 7. 


Verbascum L. 
V. sinuatum L.—Guss, Syn. 1; p.263.—Ad vias—Majo ! 
Celsia L. 
C. cretica L.—Guss. Syn, 2, p. 130.—In calcareis—Apprili ! 
Scrophularia L. 
S. peregrina L.—Guss. Syn. 2, p. 126.—In cultis.— Martio ! 
Antirrhinum L. 
A. Orontium L.—Guss. Syn. 2, p. 126,—In vineis.——Majo ! 
Linaria Juss. . 
L. triphylla Mill. —Guss. Syn. 2, p. 119.—Inter segetes et ad 
saxa calcarea.—Ex herb. h. panorm. 
L. stricta Sibth. et Smith.— Guss. Syn. 2, p. 122.— Ad saxa 
| calcarea.—Exherb. h. panorm.—Apriii ! 
L. pelisseriana DC. var. micrantha Guss. Syn. 2, p. 123. —In 
arenosis maritimis.— Ex herb. h. panorm. 
L. reflexa Desf—Guss. Syn. 2, p. 120.—Ad saxa calcarea.— 
Ex herb. h. panorm.—Februario ! 
L, spuria Mill. —Guss. Syn. 2, p. 119.—Inter segetes.—Junio! 
L. Sieberi Nym.— L. Elatine Guss, non Desf. var. Siederî Rchb. 
In calcareis.—Junio !—Non la trovo notata finora co- 
me pianta siciliana. 


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Veronica L. 
Anagallis L. var. elata Guss. Syn. 1, p. 16.-— In acquis 
lente fluentibus.— Ex Gussone I. c. 
anagalloides L. var. caule undique pubescente.—Guss. Syn. 1, 
p. 16.—In stagnis.—Ex Gussone |. c. 
Bartsia L. 


latifolia Sibth. et Sm. — Guss. Syn. 2, p. 114.— Ad saxa 
calcarea.— Ex herb, h. panorm. 


. viscosa L.—Guss. Syn. 2. p. 114,— Ad saxa calcarea, — Ex 


herb. h. panorm, 

Trixago Stev. 

apula Stev.— Bartsia Trixago L.—Guss. Syn. 2, p.113.— 
Ad saxa calcarea. —Aprili ! 

» var. versicolor Guss. Syn. 2, p. 113. —Ad saxa cal 

carea.—Ex Gussone I, c. 

Euphrasia T, 

rigidifolia Biv_—Guss. Syn. 2, p. 112.—In campis aridis.— 
Ex herb. h. panorm. ‘et ex Gussone I. c. (Val di 
Mazzara). 


Fam. XLVI. Orobancaceae Aic4. 


Phelipaea Desf. 

ramosa C. A. Mey.— Orobanche ramosa L.—P. albiffora G. G. 
Guss. Syn. 2, p. 137.—Parasitica.—Aprili ! 

Mutelî Reut. in DC.—Ex herb. h. panorm. 

Orobanche L. 

Spartii Vauch. — Guss, Syn. 2, p. 135.—Parasitica Spartii 
juncei ecc.—Ex herb. h. panorm.—-Aprili ! 

crinita Viv.—Guss. Syn, 2, p. 136.—Parasitica Loti cytisoi- 
dis, ecc.--Ex herb. h. panorm. 

minor Sm.—Guss, Syn. 2, p. 133.— Parasitica leguminosa- 
rum,—Majo ! 


O. lavandulacea Reich.—Guss. Syn. 2, p. 137.— Parasitica le- 
guminosarum.— Ex herb. h, panorm. 


Fam. XLVII. Acanthaceae 2;. 


Acanthus È: 


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. moltis L.-—Guss. Syn. 2, p. 131.— Ad sepes et în tmbro- 
sis.—Aprili ! 


Fam. XLVIII. Verbenaceae /uss. 


Verbena L. 

officinalis L.—Guss. Syn. 2, p. 108.—Ad vias.—Martio! 

supina L.--Guss. Syn. 2, p. 108.—In humentibus arvis a- . 
renosis.—Ex herb. h. panorm. 


XX 


Fam. XLIX. Labiatae /uss. 
Prasium L. 
P. majus L.—Guss. Syn. 2, p. 107.—Ad saxa calcarea, —Mar- 
tio '—Ex Gussone 1. c, (Val di Mazzara). 
Teucrium L. 
T. fruticans L.—Guss. Syn. 2, p. 57.—Ad saxa calcarea. —Ex 
herb. h. panorm.—Majo! 
T. campanulatum L.— Guss, Syn. 2, p. 59.— In argillosis hu- 
mentibus.— Ex berb. h. panorm. 
T. Scordium L.—Guss. Syn. 2, p. 58 (Gussone lo attribuisce a 
Ucria e non a Linneo e lo riporta come sinonimo di 
T. scordicides Schreb.)—In humidis.—Majo! 
T. scordioides Schreb.— 7. lanuginosum Hoffm, et Link.—Guss. 
Syn. 2, p. 58,—In humidis— Junig!—Ex herb. h. 


panorm. 

T. favum L.—Guss. Syn. 2, p.: 56.—Ad saxa calcarea. —Majo! 
Ex Gussone 1. c. (Val di Mazzara) et ex Tornabene 
FI. Sic, p. 416. 


n 


T. Polium L.—T. pseudo-hyssopus Schreb.— 7. flavescens Schreb, 
Guss. Syn, 2, p. 60-61. — In collibus aridis apricis, 
Ex herb. h. panorm.—Majo !-—Ex Gussone 1. c. (Val 


di Mazzara). 
» » var. angustifolium Guss. Syn. 2, p. 6 —Ex herb. 
h. panorm. 
» » var. virescens Guss, Syn. 2, p. 60.—Ex herb. h, pa- 
norm, 
Salvia L. 


S. clandestina L,—S. multifida Sibth. Sm.—Guss. Syn. 1, p. 21. 
—-In collibus et in arenosis maritimis, — Ex herb. 
h. panorm. 
Rosmarinus L. 
R. officinalis L. var. flore albo. —Guss. Syn. 1, p. 20.—In cal- 
careis.—Ex herb. h. panorm. 
Lamium L. 
L. amplexieaule L.—Guss. Syn., 2, p. 74.—In vineis—Martio! 
Stachys L. 
S. hirta L.—Guss. Syn. 2, p.78.—Ad saxa calcarea.—Ex herb. 
h. panorm.— Aprili! 
Phlomis L. 
P. herbaventi L.—Guss. Syn. 2, p.84.—In collibbs.—-Bx Gus- 
sone l. c., (Val di Mazzara). 
Marrubium L. 
M. vulgare L. — M. apulum Ten.— Guss. Syn. 2; p. 8o. — In 
ruderatis et in calcareis—Ex herb. h, panorm.—Aprili! 
Siderites L. 
S. romana L.—S. approximata Gasp.—-Guss. Syn, 2, p. 66-67.— 
In calcareis. — Ex herb. h. panorm,—Aprili ! 
S. sicula Ucr.— Guss. Syn. 2, p. 67.-—In collis aridis saxosis. 
— Majo ! 


Clinopodium L. 
C. vulgare L.—Guss. Syn. 2, p. 93.— Ad sepes.—Ex herb. h. 
panorm, 
Calamintha Mch. 
C. Nepeta Sav.— Junio! 
Micromeria Bth. 
M. graeca Bth.— Satureja graeca L.— Guss. Syn. 2, p. 89. — 
In rupibus calcareis.— Junio! 
» » var. longiffora Guss. Syn. 2, p. 89.— Ex herb. h. 
panorm. 
» » longifolia—Ex herb. h. panorm. Tod, 
» » var. paniculata—Ex herb. h. panorm. Tod. 
M. approximata Rchb.—Satureja fasciculata Raf.— S. approxi- 
mata Biv. — Guss. Syn. 2, p. 92. — In calcareis. — 
Martio ! 
Thymus L. i 
T. capitatus Hoftg, Lk. — Guss. Syn. 2, p. 94.— In calcareis. 
—Junio ! 


Mentha L. 


} 


M. rotundifolia L.—-M, macrostackya Ten.—Guss. Syn. 2, p. 69. 
In humidis,—Junio ! 

M. aquatica L.--Guss. Syn. 2, p. 70,—-In acquosis, humentibus 
et ad rivulos.—Ex herb. h. panorm. 

» var. ?—Ex herb. h. panorm. 

% Pulegium L.— Guss. Syn. 2, p. 70.—Ad saxa calcarea. — 
Ex herb. h. panorm.—Majo ! 

» » var. hkirsuta Guss. Syn. 2, p. 70. — In submontosis. 
Ex herb, h. panorm. 


Fam. L. Primulaceae Vers 
Asterolinum Hoffg. Lk. 
A stellatum Hoffg. Lk,—Lysimachia linumstellatum L.—Guss. 


VARO DI s ; f Sap siae e 
= ISS 


=— 49 = i 
Syn. 1, p. 238,—In collibus herbidis.—Ex Gussone 
i 
Samolus L. 
S. Valerandi L.—Guss. Syn. 1, p. 237. A! rivulos.- Martio! 


Anagall:is L. 
A. coerulea Schreb.—Guss, Syn. 1, p. 239.—In arvis, ad vias 
et in calcareis.—Martio ! 
A. arvensis L.—Guss. Syn. 1, p, 239.—In arvis, in vineis et 
in calcareis ubique cum precedente. —Martio ! 
Coris L. 
C. monspeliensis T,— Guss, Syn. 1, p. 237.—In collibus aridis 
calcareis.—Ex Gussone l. c. 


Fam. LI. Globularieae Camd. . 


Globularia L. 


G. Alypum. L.—Guss. Syn. 1, p. 168.—In saxosis calcareis.— 
Ex Gussone l. c. et ex herb. h. panorm. 


Fam. LII. Plumbagineae Vers. 


Statice Willd. 

S. Zimonium L.—S. serotina Rchb.—Guss. Syn. 1, p. 367. 
In inundatis maritimis, Ex herb. h. panorm. 

S. dictyoclada Boiss.—-S. dubia Andr.—Guss. Syn. 1, p. 371.— 
In humentibus arenosis maritimis—Ex herb. h. pa- 
norm. 

S. ferulacea L.—Guss. Syn. 1, p. 374.—In salsis argillosis ma- 
ritimis hyeme inundatis, — Ex Gussone I, c, 


Fam. LIII. Plantagineae Venz. 


Plantago L. 
P. Psyllium L.—Guss. Syn. 1, p. 201.—Ad saxa calcarea. —Ex 
herb,.h. panorm.— Martio ! i 7 


A; 


ao, 


SD 


1% 


. 


fn 


[pi 


— $0 — 

serrarta L.—Guss, Syn. 1, p. 199.—In collibus et ad vias. 
—Aprili ! 

macrorhiza Poir.—P. ceratophylla Hoffg. Lk.—Guss, Syn. 1, 
p. 201.— In lapidosis maritimis. — Ex herb. h. pa- 
norm. 

Coronopus L.—P. commutata Guss. Syn. 1, p. 199-200. —In 
arenosis maritimis et in calcareis.— Ex herb. h. pa- 
norm. 

maritima L.— Guss. Syn. 1, p. 198.—In arenosis maritimis 
inundatis.—Ex Gussone 1, c. 

Lagopus L.— Guss. Syn, 1, p. 196. — Ad saxa calcarea. — 
Aprili ! 


Fam. LIV. Chenopodiaceae 2. 


Beta L. 


vulgaris L. —Guss. Syn. 1, p. 297.—In cultis.—Majo ! 
marittima L.—Guss, Syn. 1, p. 298.—In arenosis ac lapido- 
sis maritimis.—Ex berb. h. panorm. 


Chenopodium L. 


murale L.—Guss. Syn. 1, p. 294.— In ruderatis et in cal- 
careis.—Junio ! 

opulifolium Schrad.—Guss, Syn. 1, p. 295.—In cultis—Majo! 

album L. var. viride.—Guss. Syn. 1, p. 294.— In cultis.— 
Ex herb. h. panorm. (Tin.). 

Bonus Henricus L.—Guss. Syn. 1, p. 293.—In pascuis mon- 
tosis.—Junio ! 


Obione Gaertn. 


. portulacoides Moq.—Atriplex portulacoides L.— Halimus por- 


tulacoide: K.—Guss. Syn. 2, p. 587.—In fossis salsis 
maritimis.—Septembri. 


Salicornia T. 


S. fruticulosa Tin—S. radicans Smith.— Guss. Syn. 1, p. 5- 


—In inundatis salsis.—Ex herb. h, panorm 


So o GE lia e n re POI di 
LU vs & det ic RSA di 


— sr — 
S. amplericaulis Vahl.—Guss. Syn. 1, p. 3.—In inundatis argil- 
losis maritimis,—Ex Gussone 1, c.--Majo ! 


Suaeda Forsk, 
S. facquini Dum.— S. maritima Dum.— Chenopodium Jacquini 


Ten.—Guss. Syn, 2, p. 296.—In salsis inundatis ma- 
ritimis.—-Ex Gussone I. c. 


Fam. LV. Polygonaceae (/uss.) Lindl, 


Emex Neck. 


E. spinosa Neck.—Guss. Syn. 1, p. 436.—In saxosis maritimis. 
—Ex Gussone 1. c.( Val di Mazzara). 


Rumex L. 


L. pulcher L.—Guss. Syn. 1, p. 432.— In cultis et ad vias.— 
Majo! 

R. bucephalophorus L.—Guss, Syn. 1, p. 432.—In cultis.—Aprili ! 

R. thyrsoides Desf.—Guss. Syn. 1, p. 434.—In cultis,—Aprili ! 

fe. lunaria L. — Subspontaneus. — Trovasi inselvatichito dalle 
Sbarre al Capo Spartivento (Arcang. FI. It.)—-Majo! 


Polygonum L. 


P. Convolvulus I..—Guss. Syn. 1, p. 457.—In vineis.—Majo ! 

P. serrulatum Lag. var. declinatum.— Guss. Syn. 1, p. 456. — 
In humidis.—Ex Gussone |. c. 

P. intermedium var. tortuosum.—Ex herb. h. panorm. (Tin.).— 
Non lo trovo altrove notato. 


Fam. LVI. Thymeleae /uss. 


Passerina L. 
P. hirsuta L.—Guss. Syn. 1, p. 450.—Ad saxa calcarea.—Martio! 
P. pubescens Guss.-— Lygia pubescens C. A. Mey.— Guss. Syn. 
I, p. 451.—In argillosis—Ex herb. h. panorm. 


Lap EEE ea 


Fam, LVII. Santalaceae 27. 


Thesium L. 


T. humile Vahl.—Guss. Syn. 1, p. 258.—In collibus aridis.— 
Ex Gussone I, c. 


Fam. LVIII. Aristolochieae £. 


Aristolochia L. 
A. longa L. Guss. Syn. 2, p. 560.—In campestribus argilloso- 
calcareis.—Ex Gussone l. c. (Val di Mazzara). 
A. rotunda L.—Guss. Syn. 2, p. 560.— In fruticetis calcareis. 
‘—Ex herb. h. panorm. et ex Gussone 1, c. (Val di 
Mazzara). 


Fam. LIX. Euphorbiaceae A. /uss. 


Crozophora Neck. 
C. tinctorîa A. Juss.— Croton tinctorium L.—Guss. Syn. 2, p. 617. 
—In vineis,—Junio ! 
Mercurialis L. 
M. annua L.— Guss, Syn. 2, p. 633.—In cultis, in ruderatis, in 
umbrosis,--Martio ! 
Euphorbia L. 
E. pubescens Desf.—Guss, Syn. 1, p. 541r—In humidis—Ex herb. 
Cig h. panorm. 
3 E. helioscopia L.—var. 5. capsulis altero latere purpurascentibus 
Guss, Syn. 1, p. 539-40. — Ad saxa calcarea. — 
Aprili! 
E. akenocarpa Guss. Syn. 1, p. 540.—In arvis argillosis Ex 
herb. h. panorm. 
E. cuneifolia Guss. Syn. 1, p. 533. — In arvis herbosis. — Ex 
Gussone 1, c., et ex herb. h. panorm, 


SII 53 pasa 

E. pterococca Brot.—Guss. Syn. 1, p. 533.—In arvis—Ex Gus- 
sone l. c. 

E. terracina L.—Guss, Syn. 1, p.535.—In rupibus calcareis.— 

; Ex herb. h. panorm. 

» » var. angustifolia. —Ex herb. h, panorm. (Tin.). — 
Aprili! 

E, pinea L.—Guss. Syn. 1, p. 538.—In calcareis.— Junio ! 

E. Cupani Guss. Syn. 1, p. 538. — In argillosis campis sub- 
maritimis.—Ex Gussone l. c. 

E. falcata L.— Guss. Syn. 1, p. 534.—In rupibus calcareis.— 
Ex herb. h, panorm. 

E. Peplus L.—Guss. Syn. 1, p. 532.—In cultis—Ex herb. h. 
panorm, 

E. exigua L.— Guss, Syn. 1, p. 534.—In cultis et in rupibus 
calcareis—Ex herb. h. panorm. 

E. biglandulosa Desf.—Guss. Syn. 1, p. 546.—In collibus cal- 
careis.—Ex herb. h, panorm. 

E chamaesyce L.—Guss, Syn. 1. p. 431.—In rupibus calcareis. 
Ex herb. h, panorm. 


Fam. LX. Urticaceae £. 


Urtica L. 


U., membranacea Poir,—Guss. Syn. 2, p. 579.—Ad vias.—Aprili! 
bi uretz L_— Guss. Syn. 2, p. 579.—In ruderatis et ad vias. 


P. diffusa M. K.— P. officinalis L. — Guss. Syn. 2, p. 640.— 
Ad muros, in umbrosis. — Februario ! 


Fam, LXI. Cupuliferae Az. 


Quercus L. 
Q. coccifera L.—Guss, Syn. 2, p. 604.—In collibus maritimis 
calcareis.—Ex herb. h. panorm.—Aprili ! 
» » var, foliis spinosis—Ex herb. h. panorm. (Tod.). 


SRO A ME 
C RIE A RI Se SÈ. 


Fam, LXII, Gnetaceae 24 


Ephedra L. 
E. fragilis Desf—Guss. Syn. 2, p. 637.—In arenosis maritimis. 
Ex Gussone I. c. et ex herb. h. panorm. 


Fam, LXIII. Alismaceae A. 


Damasonium Juss. 
D. stellatum Rich,— Alisma Damasonium L.— Actinocarpus Da- 


masonius Sm,—Guss. Syn. 1, p. 440.— In inundatis. 
—Ex Gussone l.c., et ex Tornabene FI. Sic. p. 492. 


Fam. LXIV, Juncagineae ich. 


Triglochin L. 
T. Barrelieri Lois —Guss. Syn. 1, p. 439.— In arenosis mariti 
mis. —Ex Tornabene. Fl. Sic. p. 493. 


Fam. LXV. Zosteraceae A. /uss. 


Posidonia Koen, 
P. Caulini Koen.— Zostera oceanica L.— Caulinia oceanica DC. 
Guss. Syn. 2, p. 566.—In fundo mari locis arenosis, 

Ex herb. h. panorm. 


Fam. LXVI. Potamogetoneae 2Dwr4. 


Potamogeton L. 
P. pusillum L.—P. panormitanum. Biv..—Guss. Syn. 1, p. 207. 
— In aquis lente fluentibus.— Ex herb. h. panorm., 
Zannichellia L. 
Z. palustris (L.) Fr.—Guss. Syn. 2, p. 563.—In stagnis. —Éx 
herb. h. panorm. 


Fam. LXVII. Orchideae /uss. 


Spiranthes Rich. 
S. autumnalis Rich.—Guss. Syn. 2, p. 559.—In herbosis— Ex 


Gussone I. c. (Pianure da Marsala a Trapani), 
Serapias L. 
S. cordigera L-—Guss. Syn. 2, p. 552.— In herbosis aridis,— 
Ex Gussone I, c. 
Orchis (L.) Br. 

O. coriophora L.—O. fragrans Poll—Guss. Syn. 2, p. 533.— 
In apricis pascuis demissis.—Ex Gussone 1. c. et ex 
herb. h. panorm. 

O. papilionacea L.— Guss. Syn. 2, p. 531 — In arenosis.— Ex 
herb. h. ponorm. et ex Gussone 1, c. (Val di Maz- 


zara). 

O. pyramidalis L.—Guss. Syn. 2, p. 532.— In herbosis apricis 
demissis—Ex Gussone l. c. (Val di Mazzara) 

Ophrys (L.) Sw. 

O. tenthredinifera W.—Guss, Syn. 2, p. 546.—In apricis her- 
bosis demissis.—Ex Gussone Il, c. 

O. apifera Huds. — Guss. Syn. 2, p. 548.— In pascuis apricis 
demissis.— Ex Gussone 1. c. (Val di Mazzara). 


Fam. LXVIII. Irideae 27. 


Iris L- 
I. Sisyrinchium L.— Guss.Syn. 1, p. 39.—-Ad saxa calcarea, — 
Februario ! 
Gladiolus L. 
G. segetum Gawl.—Guss. Syn. 1, p. 36.— Inter segetes.—Aprili ! 
G. byzanthinus Ait.—Guss. Syn, 1, p. 35.—Inter segetes—Ex 
herb, h. panorm. 


= — 56 — 


Romulea Maratti. 


R. Bulbocodium Seb. Maur.—Guss. Syn. 1, p. 33.—In pascuis 
apricis—Ex herb, h. panorm. 

R. Linaresii Parl.—Guss, Syn. 1, p. 33.—In herbosis maritimis. 
—Ex herb. h, panorm. 

R. Columnae Seb. Maur. — Guss, Syn. 1, p. 35.— In arenosis 
maritimis et rupibus calcareis. Ex herb. h. panorm. 

R. micrantha Tin.—Ex herb. h. panorm. —In rupibus calcareis. 


Fam, LXIX. Amaryllideae 27. 


Narcissus L. 


N. cupanianus Guss.—N. autumnalis Lk,— Guss. Syn. 1, p. 382. 
—In calcareis.—Ex Gussone 1. c. (Val di Mazzara). 


Leucojum L. 
L. autumnale L.—Guss, Syn. 1, p. 381'—In campis maritimis 
aridis—Ex Gussone 1. c. 


Fam. LKXX. Smilaceae Lin4d/. 


Smilax L. 
S. aspera L.—Guss. Syn. 2, p. 619. —-Ad sepes.— Septembri! 


Fam. LXXI. Asparageae DC. 
Asparagus L. 
A. albus L.—Guss. Syn. 1, p. 417.—In lapidosis calcareis.—Ex 
Gussone 1, c. (Val di Mazzara). 


Fam. LXXII. Liliaceae DC. 


Asphodelus L. 
A. ramosus L.-—Guss. Syn. 1, p. 413.—In campis aridis et ad 
vias. — Februario ! 


— 57 — 
Ornithogalum L. 
O. arabicum L.—Guss. Syn., 1, p. 404.—In pratis et cultis.— 
Ex Gussone l. c. (Val di Mazzara).—Aprili! 
O. montanum Cyr.—Guss. Syn. 1, p. 404.—-In pascuis monto- 
sis.—Aprili ! 
Scilla L. 
S. intermedia Guss. Syn. 1, p. 407.—In cultis. — Ex Gussone 
Le 
Allium L. 
A. arvense ‘Guss. Syn, 1, p. 393. — In campis sylvaticis.— Ex 
Gussone 1. c. (Val di Mazzara). 
A. roseum L,—Guss. Syn. 1, p. 388.—In cultis et ad vias.— 
Aprili ! 
A. pendulinum Ten.—Guss. Syn. 1, p. 387.—In collibus,—-Majo! 


Fam. LXXIII. Colchicaceae DC 


Colchicum L. 
C. Bertolonit Stev.—C. Cupani Guss.—C. Valery Tin, — Guss. 
Syn. 1, p. 436-437.—In pascuis maritimis et ad vias. 
Ex Gussone l. c. et ex herb. h. panorm. 
Muscari (T.) Kth. 
M. commutatum Guss.— Botryanthus commutatus Kth.— Guss. 
Syn. 1, p. 411.—In pascuis maritimis—Ex herb. h. 
panorm. | 


Fam. LXXIV. Juncaceae (/2ar/.) Fy. 


Juncus {(L.) DC. 
È maritimus Lam.—/. rigidus Desf,.—Guss. Syn. 1, cc» 4T9-20. 
—In uliginosis maritimis et ad torrentium margines, 


—Ex herb. h, panorm.—Junio! i 


= 
J. multifforus* Desf—Guss. Syn. 1, p. 421.—In inundatis, ad 
fossas.—Ex Gussone 1. c. (Val di Mazzara). 
/. ambiguus Guss.—/. Tenageja L.— Guss. Syn. 1, p. 423-24. 
In arenosis humidiusculis maritimis.—Ex Tornabene 
PL Slc. pi 540, 
J. bufonius L.—Guss. Syn. 1, p. 424,—In udis arenosis.—Aprili! 


Fam. LXXV. Palmae Z. 


Chamaerops L. 


C. humilis L.—Guss. Syn, 2, p. 647,—Ad saxa calcarea. —Ex 
Gussone 1. c. (Val di Mazzara).—Martio! 


Fam. LXXVI. Aroideae /uss. 


Biarum Sch. . 

B. tenuifolium Sch.-- Arum tfenuifolium L.— Guss. Syn. 2, p. 
597.— In lapidosis calcareis herbosis.— Ex herb. h. 
panorm. 

Arisarum (T.) Targ.-Tozz. 


A. vulgare Targ.-Tozz.— Guss. Syn. 2, p. 595.— In umbrosis 
cultis et in calcareis herbosis. — Martio ! 


Ambrosinia Bass, 
i 


A. Bassii L.—-Guss. Syn. 2, p. 594.—In pratis herbosis.—Ex 
herb. h, panorm. 

>» » var, angustifolia Guss. Syn. 2, p. 594.— In pratis 
herbosis.—Ex herb. h. panorm. 


Fam. LXXVII. Lemnaceae 2Dmrs. 


Lemna L. 


L. trisulta L.—Guss.Syn. 2, p. 562.—In aquis lente fluentibus. 
—Ex herb. h. panorm,—Majo! 


ERsI 


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> n (e 


hi 


(ie, 


. 


A 


i 


Fam. LXXVIII. Cyperaceae DC. 


Cyperus L. 

badius Desf,—Guss. Syn. 1, p. 46.—In humidis,—Junio ! 
glaber L.—Guss, Syn. 1, p. 44.—In oryzetis. — Septembri ! 
Schoenus L. 


. niîgricans L.—Guss, Syn. 1, p. 42.—In palustribus.—Ex Gus- 


sone l. c. 
» var. recurvus.—Guss. Syn, 1, p. 42,—Ex Gussone I. c, 


Cladium Browne. 


. germanicum Schrad.—Guss. Syn. 1, p. 41.—In fossis—Ex 


herb. h. panorm. 

Scirpus L. 

Philippi Tin.—S. littoralis Schrad,—Guss. Syn. 2, p. 780.— 
In paludosis mari finitimis.—Ex herb. h, panorm. 

Eleocharis R. Br. 

palustris R. Br.—Guss. Syn. 1, p. 48. —In paludosis.—Ex 
herb. h. panorm. 

Holoschoenus Lk. 

globiferum Dietr.—Scirpus globiferus L.—S. Parlatoris Biv. 
— Guss. Syn. “1, p. 50.— In humidis torrentium al- 
veis.—Junio ! 

Carex L. 

riparia Curt.—Guss, Syn. 2, p. 576.— In stagnis,—Aprili ! 

distans L.—Guss. Syn. 2, p. 574.—In humentibus inunda- 
tis—Aprili! 

extensa Good.— C, nervosa Desf.— Guss. Syn. 2, p. 572. 
In inundatis.—Ex herb. h. panorm. i 

hispida Willd.—Guss. Syn. 2, p. 577.-— In paludosis.—Ex 
herb, h. panorm. 


. muricata L.—Guss. Syn. 2, p. 568.—In humentibus.— Majo! 


RE 


C. Linkii W. Séhk.— Guss. Syn. 2, p. 571.— Ad sepes.—Ex 
herb. h. panorm. 


Fam. LXXIX. Gramineae /wuss. 


Imperata Cyr. 
I. arundinacea Cyr.—I. cylindrica P. B.—.Saccharum cylindricum 
l Lam.— Guss. Syn, 1, p. 161,—In arenosis maritimis. 
Ex herb, h. panorm. 


Sorghum P. 
S. halepense P.—Guss. Syn. 1, p. 159.—In vineis.— Julio ! 


Andropogon L. 
A. pubescens Vis—Guss. Syn. 1, p. 162.—In collibus calcareiîs. 
Ex herb. h. panorm. 
Setaria P. B. 
S. verticillata P. B.—Guss. Syn. 1, p. 114,—-In cultis et hortis. 
Junio ! 
Panicum L. 
P. repens L.—Guss. Syn. 1, p. 112.—In humidis arenosis ma- 
ritimis.—Julio ! 
P. colonum Morett. non Lin.—P. zorale Guss. Syn. 1, p. 112. 
In humentibus cultis—Ex Gussone L c. 
Cynodon Rich. 
C. Dactylon P.—Guss, Syn. 1, p. 110o.—In cultis et in calcareis. 
Julio ! 
Anthoxanthum L. 
A. odoratum L.—Guss. Syn. 1, p. 157.—In pratis herbosis.— 
Martio ! i 


| Phalaris L. 


P. sura LA coerulescens Desf,--Guss. Syn. 1, p. 117. | 
In argillosis —Aprili ! 


BE 
canariensis L.—Guss. Syn, 1, p. 119.—In cultis.—Aprili! 
minor Retz.—Guss. Syn. 1, p. 119.— In campis argillosis. 
Ex Gussone I c.— Aprili ! 


Pbleum L. 


DD 


P. echinatum P.—P. felinum Sibth. Sm.—Guss. Syn. 1, p. 122. 
In herbidis apricis collium. — Ex Gussone 1, c. (Val 
di Mazzara), 
Crypsis L. 


O 


nigricans Guss. Syn. 1, p. 120. — In argillosis viis hyeme 

inundatis—Ex Guss. 1, c. et ex herb. h. panorm. 
C. schoenoides Lam.—Guss, Syn. 1, p. 121.—In pascuis et viis 
hyeme inundatis.— Ex herb. h. panorm. et ex Tor- 
nabene FI. Sic. p. 558. 


C. aculeata Ait.—Guss, Syn, 1, p. 121,— In argilloso-arenosis 
inundatis. — Ex herb. h. panorm. et ex Tornabene 
FI. Sie. p. 558. 


SO var. longebarbata.—Ex herb. h. panorm. Tod. 


Cynosurus L. 


C. echinatus L,—Guss. Syn. 1, p. 107.—In calcareis.—Aprili! 
» » var giganteus.—C. giganteus Ten.—In calcareis.— 
Aprili! 
C. cristatus L.— Guss. Syn. 1, p. 108.— In pascuis demissis. 
—Aprili! 
Arundo L, 


A. Donax L.— Guss, Syn. 1, p, 139.—In humentibus mariti- 

mis.—-Septembri ! 
Phragmites Trin. 

P. communis Trin:— Arundo Phragmites L.—var. humilis Dat,— 
Guss. Syn. 1, p. 139-40.—In argillesis hyeme inun- 
datis.—Ex herb. h. i 

Ampelodesmos Lk. 

A. tenax Lk.— Arundo Ampelodesmos Cyr.—Guss. Syn. 1. p. 138. 

— In calcareis.—Aprili! 


- 


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csi: (YI sii 


Agrostis L. 
alba L.—A. stolonifera Host. Gram, —Guss. Syn. I, p. 133. 
In humidis, in arvis arenosis, ad torrentium margi- 
nes.—Ex herb. h. panorm. et ex Tornabene FI, Sic. 
p. 569.—Junio ! 
» var. foliîs setaceis—Ex herb. h. panorm. Tin. 


. verticillata Vill. —Guss. Syn, 1, p. 134.—In humidis.—Aprili! 


Polypogon Desf. 


monspelienssis Dsf.—Guss. Syn. 1. p. 125.—In pratis humen- 
tibus.—Aprili! 


Lagurus L. 


. ovatus L.—Guss. Syn. 1, p.127.—Ad saxa calcarea, —Aprili! 


Stipa L. 


tortilis Desf.—Guss. Syn. 1, p.129.—In arenosis maritimis 
et ad vias.—Martio ! 


Piptatherum P. B. 


multiflorum P. B.—Milium multifforum Cav,—Guss. Syn. 1; 
p. 130.— Ad rivulos, inter sepes, ad muros.—Ex herb. 
h. panorm. et ex Tornabene FI, Sic. p. 564.—Majo! 

coerulescens P. B.— Milium coerulescen Desf,—Guss. Syn. 1, 
p. 130.-—-In rupibus calcareis.—Ex Gussone |, c. 

Avena L. 

fatua L.—Guss. Syn. 1, p. 155.-—In arvis et inter segetes. 
—Aprili! 

barbata Brot.-—Aprili! 

sativa L.—Guss, Syn. 2, p- 787.—In collibus inter segetes. 
— Aprili ! 

pratensis L.— Guss. Syn. 1, p. 154.— In pascuis sterilibus 
collium.—Ex Gussone 1, c. (Val di Mazzara). 


Corynephorus P, B, 


. C, articulatus P. B.—Ex herb. h. panorm, 


Avellinia Parl. 
A. Michelii Parl.—-Ex herb, h. panorm. 
- 


Koeleria P. 


K. villosa P.-—Guss. Syn. 1, p.145.—In arenosis maritimis— 
Ex herb. h. panorm. 

K. phleoides P.—Guss. Syn. 1, p. 144.—In cultis.—Majo! 

K. hispida DC. — Guss. Syn. 1, p. 144.— In arenosis hyeme 
inundatis—Ex herb. h. panorm.—-Majo! 


Vulpia Gmel. 


V., bromoides Gmel.—Festuca bromoides Sm.--Guss. Syn. 1, p. 
85.—In collibus aridis.—Aprili ! 

V. ligustica Reich, —/. ligustica Berto. —Guss. Syn. 1, p. 83. 
In pascuis—Ex herb. h, panorm. 


Bromus L. 


B. rigidus Rth.—-2. Gussonit Parl.—Guss. Syn. 1, p. 79.—In 
arenosis maritimis et ad sepes,——Ex herb. h. panorm. 

B. matritensis L.— Guss. Syn. 1, p. 78.—Ad saxa calcarea.— 
Aprili! 

B. fasciculatus Pr,—Guss. Syn. 1, p.80.—In collibus aridis.— 
Ex herb. h. panorm. 

B. mollis L.—Serrafalcus mollis Par.—Inter segetes et ad vias. 
— Aprili! 


Festuca L. 
F. gigantea Vill—In humidis.—Majo! 
F. arundinacea Schreb.—Z. elatior L.-—Guss. Syn. 1, p. 89.— 
In pascuis.—Aprili ! 
Sclerocloa P. B. 
S. vizida Lk.—var. muralis Guss. Syn, 1, p. 94.—In rupibus 
calcareis,—Majo ! 


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h- 


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A. 


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A 


; 


Briza L. 

minor L.— Guss. Syn. 1, p. e g In rupibus calcareis.— 
Majo ! 

Sphenopus Trin, 


Gouani Trin—S. divaricatus Rchb.—Guss. Sy, 1, p.95-—- 
In salsis a mare dissitis—Ex Gussone I, .c. 


Poa L. 

trivialis L.— Guss. Syn. 1, p. 96.—In pascuis palustribus.— 
Aprili ! 

annua L.—Guss.—Syn. 1, p. 95.-- In rupibus calcareis, — 
—Martio ! 

Hordeum L. 


murinum L.— Guss, Syn. 1, p. 63.— In rupibus calcareis. 
— Majo ! 

Aegilops L. 

ovata L.—Guss. Syn, 1, p. 53. —Ad saxa calcarea. —Aprili! 

Triticum L. 

villosum P, B.—Guss. Syn. 1, p. 65.—Ad vias.—Aprili! 

Agropyrum P. B. 


vepens P. B.— Triticum repens L.—Guss. Syn. 1, p. 67.— 
In arenosis maritimis.—-Ex herb. h. panorm. 


Brachypodium P, B. 


. sylvaticum R. S.— Guss, Syn. 1, p. 7o.— Ad sepes. — Ex 


herb. h. panorm.—Junio ! 


Lolium L. 


femulentum L.—Guss. Syn. 1, p. 60o,—Inter segetes.—Majo ! 


L. perenne L—Guss. Syn. 1, p. 58.— In pratis et ad vias.— 


Majo! 


— 65 — 
LZ, maximum Villa, —Guss. Syn. 1, p. 60.-Inter. segetes.—-Ex 
Gussone 1. c. (Val di Mazzara). 


Lepturus Br. 


L, filiformis Trin.— Rottboellia filiformis Roth, —Guss. Syn. 1, 
p. 57.-In lapidosis maritimis.—Ex Gussone I. c, et 
ex herb. h. panorm. 


2. DESCRIZIONE ED ILLUSTRAZIONE DEL R. ORTO 
BOTANICO DI PALERMO per A. Borzì. 


L’Orto botanico nel suo aspetto generale dia la influenza 
dello stato e della tendenza della Botanica dei tempi in cui 
sorse, Lievi modificazioni vi sono state apportate in epoche 
moderne, adattando alcuni locali alle esigenze degli studî di 
microscopia , senza però discapito della rigidità classica delle. 
sue linee fondamentali, in modo che gli edificî e le ricche e 
variate collezioni di piante formano un insieme di effetto stu- 
pendo e di meravigliosa vaghezza. 

L’ Orto sorse verso la fine del secolo XVIII per iniziativa 
della. Deputazione degli Studî dell’ Università di Palermo; e le 
spese necessarie furono nella massima parte sostenute da Re 
Ferdinando IV. Contribuirono altresì il Principe Caramanico, 
Vicerè di Sicilia, la Municipalità di Palermo e varî patrizî e 
prelati palérmitani. Si volle che l’opera riuscisse maestosa e de- 
gna di una grande Metropoli, adornando il giardino di edificî 
molto pregevoli architettonicamente, forniti di sale destinate alle 
lezioni, alle raccolte scientifiche, alla Biblioteca; e di fabbricati 
ad uso di serra, di tepidario , e di privato alloggio del perso- 
nale di servizio, ecc.—I lavori iniziati nel 1789 furono compiuti 
nel:1795, e vi collaborarono architetti, scultori, decoratori, stuc- 
catori, ecc. fra’ più celebri del tempo. L'architetto francese Leone 
De Fourny, che in quel tempo viaggiava per la Sicilia stu- 

> 


Sp RR e E i a A I 


si dn 

diando i monumenti dell’antichità siciliana, tracciava il disegno 
dell’edificio centrale, detto il Ginnasio, ispirando alla severità 
delle linee dell’architettura greco-sicula la costruzione di questo 
edificio, 

Venanzio Marvuglia, palermitano, disegnava e ai lati del 
ginnasio costruiva i due edificî destinati a calidario e tepidario; 
opere insigni per gusto architettonico e tali da meritare al 
Marvuglia stesso la nomina di membro dello Istituto di Fran- 
cia. Il pittore G. Velasquez dipinse a fresco le pareti interne 
della cupola e del tetrastilo dell’edificio centrale. Gaspare Fer- 
riolo, egregio scultore, scolare ed emulo del Marabitti, model- 
lava le statue rappresentanti le stagioni, che adornano il fron- 
tone del Ginnasio, 

Domenico Dané compose quei graziosi basso-rilievi che ab- 
belliscono i prospetti degli edifici laterali. Vitale Tuccio scol- 
piva le due belle sfingi in calcare compatto e modellava le sta- 
tue di Linneo, di Tournefort, di Dioscoride, di Teofrasto, di 
Esculapio e di Igeia, che si osservano nell’interno e sotto il te- 
trastilo del Ginnasio, E tanti altri artisti famosi del tempo colla- 
borarono adornando ed abbellendo colle loro opere le diverse parti 
del giardino, persino le vasche, le fontane, i muriccioli, ecc. 

I Borboni di Napoli, e specialmente Ferdinando IV, ebbero 
per l’ Orto botanico di Palermo cure paterne. Durante il sog- 
giorno della corte napolitana in Sicilia esso si arricchì di rare 
e peregrine piante, che per ordine della Regina Maria Carolina 
furono importate da lontani paesi. È tuttora viva la tradizione 
di siffatte generose elargizioni. Un gigantesco esemplare di Cycas 
revoluta, che tuttora sammira lungo il viale delle Palme, vuolsi 
sia stato importato dal Giappone per ordine della graziosa Re- 
gina e regalato da questa all’ Orto botanico. Una grande ele- 
gante serra fu dalla stessa donata al giardino. Una dotazione 
annua fissa da Re Ferdinando venne assegnata per la manu- 
tenzione dell'Orto botanico. 

Ai tempi nostri l'Orto di Palermo va segnalato fra’ migliori 
e più importanti, avendo nel corso di oltre un secolo di esi- 
stenza esperimentato i beneficî di una saggia Direzione, sussi- 


ei 67 a 
diati dal concorso di favorevoli eccezionali risorse climatiche a 
segno, da potere esso benissimo aspirare-a divenire un grande 
centro di attività botanica internazionale, secondo ii progetto 
dell’attuale suo Direttore Prof. Borzì e conforme ai voti dei 
botanici, 

Quantunque nelle condizioni presenti l’ Orto non possieda 
Musei di prodotti vegetali, Erbarî, Biblioteca, ecc. di tale im- 
portanza come quelli di alcune capitali d'Europa, tuttavia non 
può dirsi che il suo materiale da studio contenga troppe e va- 
ste lacune. Il Museo di prodotti vegetali non ha potuto pren- 
dere grande sviluppo per mancanza di locali. L’ erbario siculo 
ha un grande valore storico e scientifico, contenendo saggi au- 
tentici di autorità botaniche che hanno collaborato alla cono- 
scenza della Flora sicula, L’erbario europeo può dirsi completo. 
L'erbario extraeuropeo contiene classiche collezioni, p. e, tutte 
quelle di Schimper, di Hohenacker, Sintenis, Reverchon , ecc. 
La biblioteca è molto ricca di opere floristiche, sistematiche, pe- 
riodiche, ecc. e precisamente conta 4600 opere, oltre a 150 pe- 
riodici, di cui una metà in corso di pubblicazione, Essa è in 
via di grande incremento specialmente per lo scambio attivo 
che l’Orto fa delle sue pubblicazioni con altri Istituti scientifici 
dell’Estero e d’Italia. 

Tali pubblicazioni sono il 2Bo/leftino del R. Orto botanico di 
Palermo, periodico trimestrale, e le Conzribuzioni alla Biologia 
vegetale; dell'una e dell'altra la stampa è pervenuta al 3° vo- 
lume, Le Contribuzioni giovano a far conoscere i lavori d’indole 
anatomica, fisiologica e biologica che si compiono nell’Orto da 
studenti che frequentano i Laboratorî, o dagli addetti all’ Isti- 
tuto, —Nel Zollettino trovano posto rassegne e piccoli lavori di 
indole sistematica e floristica; vi si contengono relazioni dei la- 
vori che si compiono nel giardino, osservazioni fenologiche, no- 
tizie riguardo al movimento scientifico dell'Istituto, ecc. 

L’Orto è attualmente in relazione di cambio dei suoi pro- 
dotti, specialmente semi, con 220 Orti botanici e giardini orti- 
coli pubblici e privati, Nell'ultimo quinquennio (1895-99) esso 
ha inviato n, 45139 pacchetti di semi e ne ha ricevuto n. 16281, 


Pie 


— 


Ad attestare della importanza dell'Orto botanico basta get- 
tare uno sguardo al giardino. Esso si compone attualmente di 
due aree distinte, estese complessivamente circa 8 ettari. Fra 
dette aree s'interpongono dei terreni privati, ma per conven- 
zione stipulata col Municipio di Paiermo e col proprietario, tali 
terre passeranno fra breve di. proprietà dell'Orto. 

L’area, posta al di là dei limiti di siffatti terreni, è attual- 
mente coltivata a scopo orticolo, mentre l’altra porzione su cui 
sorgono gli edificî è interamente adibita ad uso di Orto bota- 
nico.—È questa la porzione più antica del Giardino confinante 
colla Villa Giulia e colla via Lincoln, dalla quale vi si accede. 
Ed è appunto qui che sorgono le importanti collezioni di piante 
vive, le serre, le vasche d'irrigazione, l’ acquario , il laghetto , 
l'arboreto, le praterie a Bambù, ecc. 

Richiederebbe molto tempo una rassegna particolareggiata 
delle singolarità vegetali, di cui è ricca questa parte dell'Orto 
botanico. Per formarsene un'idea basta percorrere il viale cen- 
trale in tutta la sua lunghezza e gettare uno sguardo alle piante 
che lo adornano a partire dal piazzale e dalle sue adiacenze. 

Il visitatore osserverà con meraviglia associate piante di climi 
differenti : talune ricordano le contrade temperate dell’ Europa 
(Acer platanoides, A. pseudo Platanus, Styrax officinale, Platanus 
orientalis) e dell'America (Magnolia grandiflora, Liriodendron 
tulipifera, ecc.), e molte altre ci richiamano alla vegetazione di 
paesi più caldi del nostro, od a dirittura caratteristica delle re- 
gioni tropicali e subtropicali. Così prevalgono in prima linea le 
Palme con esemplari vigorosi ed eleganti, e vi si distinguono: 
Cocos plumosa , flexuosa , coronata ed edulis, Trachycarpus ex- 
celsa; Livistona sinensis, Corypha australis, Washingtonia ro- 
busta e filifera, Chamaedorea elatior, Brahea dulcis e calcarea, 
Sabal princeps, Archontophoenix Cunninghamii, Kentia Forste 
riana, Ptychosperma Alexandrae, senza dire delle Phoenix dacty- 
lifera, gigantesche e maestose, costituenti il classico viale delle 
Palme, e P%. canariensis e palustris. 

Le Musacee sono rappresentate da colossali gruppi di .Stre- 
litzia Augusta, cui si associano Str. Reginae, Musa Ensete, Cor- 


da 69 pra 
dyline indivisa, Beaucarnea glauca, Yucca Draconis formanti su- 
perbi e colossali gruppi. 

Le Cicadee contano rappresentanti pregevoli, sopratutto per le 
dimensioni cui raggiungono; tali sono Di00n edule, Cycas circinalis, 
C. revoluta, di cui un individuo raggiunge l’altezza di tre metri. 
Seguono molte altre piante singolari per portamento e origine: 
Brachichyton acerifolium e diversifolium, Meryta Dehnami, Oreo- 
panax mexicana, Paratropia rotundifolia, venulosa, lucida, Tu- 
pidanthus calyptratus , Fatsia japonica, Corynocarpus laevigata, 

rostemon platanoides, Clusia flava, Deherainia smaragdina, 
Tetranthera japonica, Laurus canariensis, Persea grata, Lager- 
stroemia indica, Acer oblongum, Ficus leucantothoma, laccifera, 
laurifolia, magnolioides, macrophyl'a , elastica, erecta , religiosa, 
bracteata, rubiginosa, Sycomorus, eryobothryoides, Jnga Feuillei, 
Enterolobium Timboiva, Pterospermum acerifolium, Pittosporum 
eryocarpum, ecc. ecc. 

A completare il carattere del paesaggio meridionale crescono 
qua e là svelte e intricate liane, dai fusti lunghissimi, flessibili 
che si slanciano da un albero all’altro costituendo fra’ rami e- 
leganti festoni. Degne di nota sono sotto questo riguardo: Acacia 
famarindifolia, Caesalpinia Sappan, Thunbergia japonica, Chae- 
tocalya vincentiua , Melodinus scandens, Quisqualis indica , Ag- 
destis clematidea, Semele androgyna , Beaumontia grandiffora , 
Solandra praline , varie specie di Zecoma, di Mikania, ed 
altre Sapindacee. 

Degne di particolare considerazione sono : an le pra- 
terie a Bambù, il boschetto, ed alcune speciali collezioni di piante 
succulenti, 

L’acquario è un ampio bacino circolare avente un diametro 
di m. 25 circa, diviso in iscomparti mediante muricciuoli. Nel 
mezzo si eleva uno scoglio massiccio, dai cui crepacci sporgono 
molte piante e rivestono di perenne vegetazione la superficie di 
quel masso. Nell’ acquario si ammirano cespugli di colossali 
Papiri e nuotanti sulla superficie dell’ acqua molte specie di 
Ninfee, di Nelumbi, di Nuphar, associate a Vallisneria, a Po- 
tamogeton, a Calla, al singolare Prionium Palmita, ad Eichornia 
e Pontederia, ed a tanti altri vegetali acquatici, 


i e E o a 
SESTO PARE ILLE. DS 
5 SA 


— 70 — 


La rinomata Victoria regia è stata per ilo anni coltivata 
liberamente nell’acquario, e di recente è stato costruito un la- 
ghetto artificiale nelle adiacenze dell'acquario per allogarvela in- 
sieme ad altre rarità della flora tropicale. 

Torno torno all’acquario si eleva una scogliera, che serve alla 
coltura in piena aria di Succulenti per lo più rare e di statura 
non molto elevata, derivandone così un insieme molto variato 
e di effetto piacevole.—Il Botanico vi ammirerà stupendi esem- 
plari di specie nel maggior numero originarie del ee di Buona 
Speranza, Citiamo: Zwufhorbia Caput Medusae , E. splendens , 
molte Aloé, Gasteria, Haworthia, Kleinia, Mesembryanthemum, 
Agave Reginae, Sanseviera, etc. 

Come sfondo al piazzale dell’acquario sorgono verso il lato 
sud del medesimo le praterie a Bamdd e ne deriva un insieme 
artistico di effetto sorprendente. Le praterie sono in massima 
parte costituite di OpAiopogon japonicum, e fra le specie di Bam- 
busa ivi collocate prevalgono lî 2. macroculmis, di cui i culmi 
possono raggiungere fino a 18 m, d’altezza sopra un diametro 
di 25 cm. Notevoli sono pure la 2. vulgaris, gracilis , spino- 
sa, ecc. 

Il Boschetto occupa circa 1/, della superficie totale del giar- 
dino ed è notevole per la grande copia di piante di differenti 
provenienze che vi crescono insieme. Accanto alle Conifere delle 
regioni temperate d’ Europa osserviamo Dammara, Podocarpus 
ed Araucaria dei paesi meridionali; insieme alle specie di A7cus 
dell’India vegetano le Casuarine, le Acacie, i Brachychiton del- 
l’ Australia. In mezzo a tanta copia di piante qua e là talune 
fermano la nostra attenzione in modo speciale per singolarità 
di portamento e sviluppo vigoroso. Un solo individuo di Zeus 
rubiginosa occupa una superficie di circa 800 mq.; dai suoi rami 
pendono numerose radici aeree, le quali, raggiunto il suolo, in- 
grossano e costituiscono sorta di puntelli destinati a sostegno 
dei rami stessi che possono in tal modo continuare ad esten- 
dersi. L'insieme di quello albero è quanto mai singolare e ci 
dà in piccolo l’idea di una foresta vergine coi suoi rami intri- 
lr folti, qua e là avviluppati da liane, e sotto la cui ombra 
| crescono ia Aroidee, Bromeliacee, ecc, 


- 97 = 
Le Succulenti dell’ Orto botanico di Palermo costituiscono 
una collezione ricca e variata, Gli esemplari più colossali sono 
stati piantati alla rinfusa in un posto del giardino. Vi notiamo 
gruppi di Cerei, di Opuntie, di Euforbie cactiformi, di Agavi 
colossali, Aloe, ecc.; ed alcuni esemplari sono addirittura colossali 
potendo raggiungere l’altezza di 6 metri.—Ne risulta un insie- 
me di forme bizzarre, curiosissime, sparse sopra un terreno roc- 
cioso di un effetto meraviglioso, che ci richiama al paesaggio 
delle lande messicane, Del resto l’intiera collezione di succulenti 
è attualmente rappresentata da circa 960 specie distribuite : Me- 
sembriantemi 60, Cactee 650, Aloe 150, Crassulacee 100. Tutte 
prosperano senza il bisogno di ripari invernali. 
Il Botanico ammirerà ancora non poche piante sparse qua 
e là nel giardino, le quali, oriunde di lontane contrade meri- 
dionali, crescono rigogliose sotto il clima di Palermo. Citiamo 
di volo fra le Malpighiacee: Hipfage Madablota, rt 
c.; fra le Euforbiacee : /oannesia Princeps, Cluytia ecc. ; e poi 
Lui , Cedrela odorata, Bombax Ceiba, Myrcia o Gt 
Ammirevole per bellezza è il viale delle Palme segnalato 
nelle Guide fra le cose più notevoli del Giardino. Esso è costi- 
tuito da colossali Palmizî fra cui primeggia il Dattero, i di cui 
fusti slanciati e le folte eleganti chiome compongono un insieme 
artistico di meraviglioso effetto. Lungo i viali di questa im- 
mensa arcata crescono Cycas ed|A/oé dalle dimensioni arboree 
colossali, fusti di altre Palme quali Chamaerops, Corypha, Ra- 
pis flabelliformis, Kentia Forsteriana, mentre qua e là serpeg- 
giano eleganti Liane che si avviticchiano ai rami costituendovi 
dei festoni di sorprendente bellezza. 


i: di — 72 — 


3. LE PIANTE NUOVE O RARE DESCRITTE ED ILLU- 
STRATE NEI DELECTUS SEMINUM E NELL’HOR- 
TUS PANORMITANUS DALL'ANNO 1856 AL 18096, 


per A. Terracciano. 


Cont. e fine (I). 


18. Leguminosae. 

i 32. Biancaca. 

Tod. N. gen. e n. sp., p. 21, et in Hort. Pan. t- Pe 

Calyx tubo brevi urceolato, limbi quinquepartiti laciniis 
deciduis, subpetaloideis, lacinia antica concavo- naviculari, ma- 
jori. Corollae petala quinque, calycis fauci inserta, ejusdem la- 
ciniis alterna, brevissime unguiculata; posticum minus. Stamina 
10 cum petalis inserta, subascendentia, omnia fertilia; filamenta 
libera, inferne villosa; antherae ovato-oblongae, loculis basi pro- 
ductis, Ovarium sessile, compressum, puberulum. Stylus adscen- 
dens basi haud articulatus, filiformis, puberulus, apice obsolete 
incrassato; stigmate truncato. Legumen oblongum, stylo persi- 
stente terminatum, compressum, maturitate inflato-ventricosum, 
unilocuri, oligospermum. Semina 6-7 juxta suturam vexillarem 
alternatim biseriata, ovalia, ossea, exalbuminosa , funiculo di- 
stincto. Embryonis recti cotyledones crassae, radicula brevis, 
exerta, plumula elongata.—Frutex alte scandens in caule, ramis, 
et petiolis aculeis recurvis armatus, foliis abrupte bipinnatis , 
floribus racemosis. | 

Ord. nat. Lomentaceae Z7x.(Praelect. edit. Gisieck. p. 415); 
Caesalpineae £. Brown (in Flinders Voy. II, p. 551); Le 
guminosae /uss. (Gen. p. 345,2 C. Prodr. II, p. 93); Pa- 
3 asi Endl. spa pl. p. 1253). 


— Vedi e II fasc. III-IV, p. 122-176, 


I uni È sor 

Osservazioni: È genere intermedio fra Caesalpinia e Guil- 
landinia, ma più affine al secondo; giacchè, se da questo diffe- 
risce per le lacinie del calice difformi, per l’ovario non stipi- 
pitato, pel legume esteriormente non echinato, da quello molto 
si discosta per la struttura del legume e dei semi piani. Quan- 
tunque i chiarissimi Bentham ed Hooker nel Genera plantarum 
abbiano sotto Caesa/finia riuniti anco i generi Coulferia H,et B., 
Pomaria Cav., Guillandinia Lin., il Todaro credette creare 
Biancaea in primo sull’assenza dell’ albume nei semi, e poscia 
sull'intero abito della pianta, ch’egli confrontava col tipo della 
Caesalpinia, cioè C. brasiliensis Lin, 

Ad ogni modo secondo le sue vedute sotto Biancaea andreb- 
bero annoverate : 
sappan (=Caesal/pina sappan Lin.). 
mimosoides (=€. mimosoides Lam.). 

. ferox (=C. ferox Hasskl.). 
sepiaria (=C. sepiaria Roxd.). 
scandens (=C. sepiaria Auct. non Roxb.). 

91. Biancaea scandens 7od. Nuov, gen. e n. sp., p. 22 et 
Adnot. ad Ind. semin. ann. 1859, d. 30, et Hortus panormit, I, 
D. 4, tab. LL 

Caesalpina sepiaria Zod. /nd. sem. h. bot. pan. 1857; 
D. 4 non Roxd. FI, ind. IF p. 360? 

Reichardia decapetala of. Nov. sp. p. 212?-—DC. 
Prodr. II, f. 484, sed folia non simpliciter pinnata ” 

Caule scandente aculeato, foliis bipinnatis, rachide primaria 
semper, secundaria quandoque, aculeatis, racemo elongato mul- 
tifloro, leguminibus oblongis inflato-ventricosis, 6-7 ovulatis, fo- 
liis basi vix inaequalibus (Zort. Panorm. I L c.). 

Habitat: Di patria ignota, fiorisce nel mese di aprile. 

Osservazioni: Todaro stesso scrisse: « Potius Gwi/andiniae 
quam Caesalpiniae species : recedit tamen leguminibus non e- 
chinatis, ovario non stipitato, aliisque notis ». (Adnot. ind. sem, 
Z. c.). Egli la ritenne differente da C. sefiaria, col qual nome era 
coltivata, pel racemo più lungo che le foglie, per le foglioline 
più glabre a completo sviluppo, ecc. 


DER 


10 


33, Bunchosia. 


92. Bunchosia elliptica 704. MHort. Panorm. I, d. 79, 
tab. XX, 

B. fruticosa, caespitosa; ramis diffusis dependentibus, novel- - 
lis obscure angulatis subtetragonis, pilis paucis strigosis brevis- 
simis glandulisque paucis commixtis huic inde conspersis, an- 
tiquis subcinereis fere glabratis, glandulis oblongis tuberculisque 
linearibus longitudinaliter excurrentibus, obsitis; foliis ellipticis 
in apicem acuminatum statim desinentibus, basi in petiolum 
brevem attenuatis, obsolete undulatis, supra glabratis nervo me- 
dio elevato, prope basim in sulco magis puberulo excurrente 
percursis, subtus pilis strigosis subsericeis vestitis; racemis basi 
incrassatis, oppositis, folio brevioribus, patentibus, in ramis de- 
pendentibus retroflexo erectis; pedicellis basi bracteatis ad api- 
cem articulatis, articulo brevi, incrassato, basi bibracteolato , 
glandula pedicellari, pediculo opposita, breviter pedicellata; ca- 
lycis glandulis quinque oblongis sulcatis integris, bilobis, vel 
bipartitis, vel per totam longitudinem divisis, crebre et arcte 
obsiti, quinquefidi, laciniis valvatim androphoro basi monadel- 
pho, et in globum dilatato , adpressis ; corollae pallide luteae, 
longe unguiculatae lamina elliptico-subrotunda vel rutundata, 
eroso-denticulata, concava ; filamentis superne liberis dorso in- 
vicem adpressis, antice incurvatis; stylo unico, apice in stigmate 
e latere compressum subbilobum, dilatato; baccis ovatis rubris, 
racemosis, 

Habitat: Coltivata un tempo nell'orto botanico per //a/?- 
ghia; se ne ignora la provenienza, e fiorisce nell’autunno. 

. Osservazioni: Nota pei giardini col nome di 2. #uderculata, 
nulla ha da vedere con tale specie e per le foglie ovato-lanceo- 
late, e pei racemi pauciflori brevi e per le ghiandole del pe- 
duncolo. È piuttosto vicina con 2. glandulifera, che però ha 
foglie ondulate ed ellittico-ovate , e ghiandole sulla pagina in- 
eriore, ; 


34. Caracalla. 


93. Caracalla pulcherrima 7od. N. gen. e n. sp. ined. IV, 
et Adnot. ad Ind, sem. ann. 186r,p.31.—Lem. IM. hortic. IX, 
1867, f. 13. 

Phaseolus Caracalla Zîr. sp. I. pd. r0I7. 

Planta ob flores pulcherrimos odoratos insignis, male cum 
Phaseolis confusa; seminibus aliisque caracteribus aliana. 

Osservazioni. Il Todaro si imprometteva di dare la descri- 
zione del genere in una pubblicazione, che poi non ebbe agio 
di condurre a termine. Del resto quello che sia P%aseo/us Ca- 
racalla è ben noto; come non si ignora che Caracalla fu isti- 
tuito da Don nel 1832, (Gen. Syst. II, p. 349), ed ammesso 
poi anche da Endlicher (Gen. pl. p..1297 n. 6674), quale sot- 
tosezione della sezione Euphaseolus di Phaseolus.— Certamente 
la conformazione della carena e delle ali della corolla, insieme 
con i caratteri desunti dai semi, fa distinguere così a prima 
vista da Phaseolus la specie descritta da Linneo per Caracalla; 
ma io confesso di non trovare elementi bastevoli per sostenere 
la creazione di un nuovo genere. 


35. Coppoleria. 

94. Coppoleria monantha Tod. PI. rar. dec. 1, p. 14 et 
Adnot. ad Ind. sem. ann. 1858, f. 20. 

Vicia monantha Desf. A. II p. 165. 

Ervum monanthos Zîn. .Sf. 24 d. 1040. 

Osservazioni: Questo genere fondato certamente sopra una 
specie alquanto diversa morfologicamente dalle altre affini di 
Vicia, di Lathyrus, di Ervum, non è stato ulteriormente rico- 
nosciuto. Il Dottor Alefeld nel 1859 (Oesterr. bot. Zeitschr. p. 
360) e. poi nel 1861 (Bonplandia, IX, p. 125) ebbe certamente 
a dimenticarlo, giacchè, con gli stessi caratteri dati dal Todaro, 
descrisse il suo genere Para/losa. Però nè Coppoleria e nè Pa- 
rallosa sono oggi ammessi, potendo tutto al più costituire. una 
semplice sottosezione di Vicza, 


— 76 — 


36. Cytisus. 


95. Cytisus Bartolottae 704. ef Pyr. Acolic. rar, ined. et 
Tod, Adnot. ad Ind, sem. ann. 1857, fp. 41-42. 
C. (Laburnum) caule erecto teretiusculo et ramis inferiori- 
bus glabriusculis, vel pilis brevioribus puberulis, junioribus vil 
losiusculis, foliolis ternatis, oblongis, obtusiusculis, parvis petiolo 
communi subaequalibus, floribus fasciculatis, in racemo subelon- 
gato dispositis, calycibus bilabiatis, labio superiore obsolete bi- 
dentato, inferioreque integro glabriusculis, inter dentium sinu- 
bus ciliatis, leguminibus glabris, elongatis falcatis. 
Habitat: Ad rupes in insula Zisara (Lipari) Mandralisca. 
Floret aprili, 
Observationes: Valde similis Cyziso acolico Guss. sed pri- 
mo intuitu alienus, Differt foliolis duplo minoribus, basi et apice 
obtusioribus, petiolo primario lamina foliorum  subaequali, pe- 
dunculis corolla brevioribus, glabritie omnium partium majori, 
floribus ad apicem ramulorum in racemo terminali 2-3 pollicari 
elongato dispositis, legumine, omnino glabris; dum in C. acolico 
Guss.laminae foliolorum petiolo communi longiores, pedunculi 
corolla longiores, glabrities omnium partium minor, legumina 
praesertim dorso et sutura pilis elongatis villosiusculis. 
Descriptio ex speciminibus siccis a cl. Enrico Pyraino Ba- 
D ronî Mandraliscae collectis. In Horto huc usque non floruit, et 
semina, quae pro mutua commutatione offeruntur in plantis 
spontaneis collegit C/. Pyraznus—Diximus in honorem Anzonti 
Bartolottae in Horto Regio botanico Panormitano olim demon- 
stratoris scientiae nimis praemature obrepti. 


37. Erythrina. 

96. Erythrina cristagalli Lin. Mant. 99? var. laurifolia 
Tod. Adn. Ind. sem. ann. 1861, p. 32. 

Erythrina laurifolia Tod. Adnot. Ind. sem. H. Bot, Pan. 
| «mn. 1860, p. rr, et forsan Wal/pers in Linnaca XXIII etin 
| Ann. II p. 425 non Jacg. 

.  ©Obs.: Planta Jacquiniana ab ea, quae in hortis sub hoc no- 


STI, pl SORT a NT n E pie er de Re 0 
i aa e E i in BET Ai 
sa nd ont, x Dai darai ri x 


— 97 
mine occurrit, recedit pedunculis biglandulosis (tuberculo utrin- 
que unico /acg.). Confer ea quae diximus in Nuovi generi e 
nuove specie di piante etc. fasc. 3, dp. 57 e seg 
| — var. speciosa 7od. Adnot. ind. sem. ann. 1861 sd. 32. 

E. speciosa Tod. /nd. sem. H. Bot. Panorm. ann. 1860, 
P. II non Andrews! Ab Erythrina speciosa toto coelo di- 
versa, et magis £. cristagalli, quam £, speciosae proxima: for- 
san ob seminum formam probabiliter nova species. 

Osservazioni: Non è improbabile che a questa varietà deb- 
basi riferire, piuttosto che alla vera £. speciosa Andr., la spe- 
cie descritta da Tineo nel 1827 ( Catal. plant. hort. panorm., 
P. 13) col nome di £. Graefferi, se devesi prestare fede alla 
descrizione dello stesso Tineo e dal confronto con esemplari di 
erbario. È strano come il Todaro non la ricordi; io malaugu- 
ratamente non posso dirne nulla, giacchè nessun esemplare oggi 
ne possiede l Orto botanico, nè alcuno dei vecchi giardinieri 
rammenta d’averla veduta. 

97. E. insignis 7od. N. gen. e n, sp. p. 66 et Hortus Pa- 
normit. I, p. 6, tab. II, et Ann. sc. nat. r86 13, ). 307. 

Erythrina caffra Tod. ind. sem. h. bot. pan. ann. 1857, 
d. 8, anno 1858, f. 7, ann. 1859, pf. Io, ann. 1869, f. Ir. 

E. arborea, parce aculeata, ramis paucis suberectis, subfa- 
stigiatis; foliorum ternatorum petiolo primario lamina foliolarum 
subaequali, lateralibus ovatis, acuminatis, basi subtruncatis, me- 
dia vix longius petiolata, lateralibus approximata , late ovata, 
laeviter subcordata, omnibus concaviusculis, junioribus tomen- 
tosis, deinde superne subglabratis, subtus petiolisque puberulis; 
racemis multifloris, aphyllis, abbreviatis, calycibus bilabiatis, ve- 
xillo non explicato, bidentatis, deinde lateraliter scissis, fusco 
velutinis; vexillo brevissime unguiculato, obovato, subreflexo, la- 
mina inferne convoluto introflexa superne dilatato-subfornicata, 
alis carinaque gamopetala duplo longiori; staminibus usque ad 
medium vexillari excepto, in vaginam cylindricam coalitis, su- 
perne in laminam expansis, alternatim longioribus, subtridenti- 
formibus ; leguminibus torosis 2-4-spermis ; seminibus g!aberri- - 
mis, nitidis, coccineis. 


3 


ul 78 pes 

Habitat: Patria ignota, Coltivata da tempo antico nel R. Orto 
botanico proveniente dal R. Giardino di Boccadifalco , fiorisce 
in aprile e maggio. 

Osservazioni : È specie assai distinta, ed in nulla può con- 
fondersi con £, Humei Mey. (vedi figura in Bot. Mag. tab. 2431), 
o con £. caffra Thundb., descritta quest'ultima da Walpers (in 
Linnaea XXIII, p. 742 ed in Ann. II, p. 424) sotto il nome 
di Duchassaingia caffra. Si avvicina piuttosto ad £, secundiflora 
Brot. 

98. E. Moori 7od. MHort. Panorm. II, p. 7, tab. XXVI. 

E. fruticosa, pallide virens in caule ramisque hinc inde re- 
mote aculeata; foliis utrinque glaberrimis longe petiolatis, sub- 
tus ad petiolum, et nervos aculeis tenuibus paucis munitis, fo- 


liolis lateralibus inaequilateralibus subovato-rhombeis, intermedio 


rotundato-rhombeo, racemis axillaribus in extremitate caulis e- 
natis, longepedunculatis, cylindraceis, apice subinterruptis ;' flo- 
ribus ‘cernuis intense coccineis subverticillatis; calyce tubuloso, 
truncato, sub anthesi uno vel utroque latere fisso, obsolete den- 
tato; vexillo brevissime unguiculato connivente, fere recto, late 
lineari carina vix ac ne vix in medio caolita basi et apice bi- 
dentato libera, alis intra calycem occultatis et calyce ipso lon- 
giori; staminibus usque ultra medium in vaginam superne fis- 
sam coalitis, quinque longioribus, quatuor brevioribus, vexillari 
longitudine intermedia, basi a vexillo amplexis, superne ab ora 
ejusdem vix exertis; leguminibus stipitatis pendulis, seminibus 
paucis, fuscis, opacis, majusculis. 

Habitat: Probabilmente nelle Indie, fiorisce da settembre ad 
ottobre, : 

99. E. pulcherrima Tod. N. sp. e n. gen. p. 70, et Plan 
fae novae h. panorm. în Ann. sc. nat. série IV, tom. XX, fp. 307; 
et Zort. Panormit, I, p. 41, tab. XI. 

E. (Micropterix) fruticosa, glaberrima, parce aculeata, foliolis 
late ovato-ellipticis, basi rotundatis apice profunde emarginatis 
vel emarginato-bilobis, petiolis subtus aculeatis; pedicellis eglan- 
dulosis 2-3-axillaribus, supremis in racemum terminalem superne 


| aphyllum dispositis, calyce semel longioribus; calycis glaberrimi, 


TR rosa 9 
Fc Tre î 


— 79 — 
subpoculiformis, breviter bilabiati labio superiore integro, sub- 
truncato, inferiore apice calloso vix prominulo instructo; vexillo 
ovato-elliptico , ecalloso, sub anthesin erecto, subretroflexo, ge- 
nitalium carinaeque rostratae longitudinem superanti, alis mi- 
nutis, rhombeis, calyce brevioribus, filamentis, vexillari excepto, 
in vaginam laeviter. arcuatam fere per totum coalitis; legumini- 
bus....... seminibus 


Habitat: D'origine incerta. —Coltivata da lungo tempo nel 
R. Orto botanico forse proveniente da taluni semi ricevuti dal- 
l'Egitto dal sig. D." Guglielmo La Farina. Fiorisce in giugno 
e luglio. 

100, E. viarum 7od. N. gen. e n. sp. p. 62 et Ann. Sc. 
nat, 1863, p. 306. 

E. corallodendron 7zwx. (Joseph). Syn. pi. h. bot. pan. 
ann. 1802, p. 13.— Tin. (Vinc.) Ind. sem. h. bot. pan, ann. 1827, 
et Cat. pi. h. pan. ann. 1827, pf. 108.— Tod. Ind. sem. h. bot. 
pan. ann. 1857, p. 8 ann. 1859, p. 10, ann. 1860, p. 11 non 
Linn. * 

E. arborea, aculeata, ramis crebris, sparsis, junioribus dense 
aculeatis ; foliorum ternatorum petiolo primario lamina foliola- 
rum longiori, foliolis lateralibus ovato-rhombeis acuminatis, vix 
subcordatis, media latiori, longiusque petiolata, lateralibus re- 
mota, junioribus tomentosis aetate glabratis; racemis multifloris, 
abbreviatis calycibus (vexillo non explicato) bilabiatis, bidenta- 
tis, deinde lateraliter scissis, fusco-velutinis; vexillo vix ungui- 
culato, obovato, adscendenti, marginibus inferne involuto-intro- 
flexis, superne dilatato-fornicatis, alis carinaque gamopetala du- 
plo longiori; staminibus usque ad medium, vexillari excepto, in 
vaginam cylindricam. coalitis, superne in laminam explanatam 
expansis, alternatim longioribus, subtridentiformibus: legumini- 
bus torosis 2-3-spermis; seminibus parviusculis, glaberrimis, ni- 
tidis, coccineis. 

Habitat: Di patria incerta. Fiorisce in aprile e maggio. 

38. Medicago. 


ror. M. decaisneana Tod. N. gen. e n. sp. IV. inedit, et 
Adnot. ad ind. sem. ann. 1866, Pd. 35. 


— fo — 

M. echinus 77. Par, non DC 

Habitat: Forsan in Gallia; floret maio, annua 

Obs.: Proxima sed diversa a I #nfertexta M ill. (DM. echi- 
nus DE ) aculeis leguminum patenter divaricatis nec suturae 
exteriori horizontalibus et superficiem leguminis tegentibus; de- 
nique in 4. decaisneana legumina majora, margine exteriori 
tenuiori, aculeis longioribus, gracilioribus; vexillo breviori, se- 
minibus magisque' compressis minusque tumidis. 

102. M. gracilis 277. Bern. in Biv..Andr. Nuov.-piant. 
îned, p. 10, ex specimine ! (1838), — Z°od., Adnot. ad ind. sem. 
ann. 1858, fp. 26. 

< Medicago Braunii Grex. ef Godr. FI de fret; Pr 39 
eri. Di Mal: VITI,-d: 703. 

| Medicago littoralis Zen. 77. neap. p. 45, et IV, p. 109, 
et V, p. 172, et ,5y/. p. 382, n, 20, et A. V, p. 35 non 

hod. 

Medicago littoralis Guss. Z7. Sic. prodr. II, p. 376, 
et .Supp!. II, p. 258 et .Syz. II, p. 372, non Rho 

103. M. gracillima Zi. (ined. în herb. hort. bot. panor.); 
—Tod. Adnot. ad ined, sem. ann. 1868, p. 36. 

M. lappacea var. paucigyrosa Guss. Syn. fl. sic. IL 
Pd. 306. 

Obs.: CI. Tineus uti diversas species habet 4. graci/Zimam 
suam, et 47. lappaceam paucigyrosam, sed M. gracilima omnino 
est M. lappacea var. paucigyrosa Guss. in locis herbosis um- 
brosis lecta; a 2 /appacea Lam. aliena, ob legumina costanter 
unicycla, vel subbicycla, aliisque characteribus. 

104. M. helix var. spinulesa /70rf Haunien non Guss. 
- — Tod. Adnot. ad ind. sem. ann. 1867, p. 31. 

Obs.: 2. helix var. spinulosa Guss. (FI. sic. syn. IL; p- 364) 
ab hac nostra omnino diversa, quae non est certe I, helicis 
varietas, nec cum 2. helici var. spinulosa Guss. loc. cit. con- 

ndenda.—Differt a 77, helicî leguminibus subpentacyclicis, non 
applanatis, spinulis validioribus numerosioribusque praeditis , 


si > aliisque characteribus.— Accedit potius ad /. 4ttoralem Rhod, 


= 
sed leguùminibus ‘brevioribus non subcylindrateis, anfractuum 
margine tenuiòri, spinulis oppositis, rigidioribùs praedito, ‘certe 
diversa. 

105. M. intertexta /77// Diet. n. d. 4. ALI PI, ped. Pr, 
D. 315, n. 1T752.— Tod. Adnot. ‘ad ind. sem. ann. 1866, p. 35-30. 

M., polimorpha et intertexta Ziz%. 159. p/4 d. 7098. 

Co'chleata fructu echinato maximo Az7v. Ze, dr. 
tab. 88 Legum. 

Me'dicagio Echinus DC. 77. fr. part. 2, p. 340 et Prod. 
ZL p. 187, n. 77. 

Obè.: Nescio quo iùre nomen a I/7//erio et ‘ab AVlionio 
datum praetermittendum sit; et eò anteferendum illud recentits 
M. Echinus a De ‘Candollio impositaàm. 

M. intertexta Willd, (Sp. I. TL, p. 2, p. Togr) ‘tion ‘est 
forsan M. intertexta jam a Millerio et Allionio recoghita 
ob legumiînam acùlea pubescentia; et forsan a I ciliari haud 
‘diversa: synonimum WMorisonii (p. 153,A. TI tab. 15,fig. 3,9 7) 
pertinet omnino ad I ciliarem et ‘ut optime monuit Berfo/. 
in /7. ital. VITI, p. 300, figuram 9, ex declaratiore îpsius Mo- 
risonis loc. cit. repraesentat capsulam meticae 8 erxtensim ut cla- 
vius et distinctius cernantur gyri seu convolutiones spiralés. 

106. M. laevis Desf. 13. ‘all. TI, p.213?—Tod. Adnot, ‘ad 
so sem. ‘ann. 1866, fp. 30. 

: Quamvis cl. Gussonius 2. laevem ad MM. obscuram 
traxit, taimen ‘plantà nostra, quae forsan varietas M. Aelicis, vi- 
detur valde ‘adcedere ad ‘descriptionem IM. Zaevis Desf. ob le- 
guminà circulo vix duplici orbiculata, 

r07. M. panormitana Tin. (ined. in herb. H. Bot. Pan.) 
Tod. Adn. ad ind. sem. ann. 1866, pf. 30. 

Obs.: Proxima //. defertextae, sed abunde diversa legumini- 
bus minoribus, èxacte hemisphaéricis, ‘aculeis brevioribus, gra- 
cilioribus, aliisque notis. 

108. smi ea Tod. Adnot. P7, ind, sem. ann. 1868 , 

d. 36. 
M. minima var. inermis Zor4. 
‘ Habitat: In hortis culta. 


— 82 — 

Obs.: 2 pulchella eximie differt a M. minima Lam. legu- 
minibus minoribus, sutura crassiuscula, plana, utrimque aculeata, 
aculeis brevissimis, vix ‘/ ; lineae longis, crassiusculis, opposite 
divaricatis, 

109. M. rigidula 7od. Adn. ad ind. sem. ann. 1807, d. 3I. 

M. catalonica /7ort. Pan, 

Obs.: Species in Horto panormitano culta sub variis nomi- 
nibus e seminibus e variis Hortis Europaeis acceptis sub variis 
falsis nominibus, est ab omnibus aliis speciebus in Horto cultis 
vel in Herbario osservatis omnino aliena.—A IM. rigidula Desr. 
(Dict. enc. III, p. 634) a M. Gerardi (Auct. fl. gall. et forsan 
M. Gerardi Wald. et Kit. in Willa, Spe: pi: HI, p.:14f5) 
psorsus aliena cyclis planis, laxioribus, margine externo acuto, 
brevi aculeato, aculeis rectis tenuioribus, brevioribusque aliisque 
notis. 

M. catalonica Schrank (Hort. Monac. tab, 28), quae adhuc 
a nobis non visa, sententia cl. Kochii (FI. germ. I, p, 481) est 
varietas IM. ferebelli Willd. 

M. commutata nostra a M. terebello omnino aliena anfractuum 
‘superficie non reticulato-venosa. i 

Cl. Gussonius in suo herbario M. catalonica Sch rank, in- 
specta icone Hort. Monacensis, ad 3. #uberculatam adducit cum 
signo !; sed plantae nostrae nulla cum 2. #uberculata Willd. 
affinitas. 

110. M. sicula 704. Adn. ad ind. sem. ann. 1868, d. 30. 

Habitat : In collibus herbosis arenosis.— Mirto. 

, Obs.: Media inter M. sphoerocarpam et M. turbinatam: ; a 
M. turbinata leguminibus duplo minoribus, aliisque  notis dif 
fert. 

111. M. Sorrentini 7ix. (ined. in Herb. Hort. Bot. Panorm.), 
Tod. Adnot. ad ind. sem. ann. 1859, fp. 30, et ann. 1866, di. 36. 

M. Tinei Sorrent. DI. easice. 

Habitat: In arvis prope Alcamo, 

2-0 Species proxima ob formam leguminum 2 #urbinatae 
— Willd., sed abunde diversa; et spiris dextrorsum versis facilli- 
| me recognoscenda, 


19. Liliaceae. 
39. Alo&. 


112. A. agavefolia 7od. Hort. Pan. I f. 85, tab. XXIII, 

A. (Pictae) breviter caulescens, foliis macris, tenuibus, ma- 
gnis elongatis, patentibus, laeviter arcuato-deflexis, aetate deflexo- 
recurvatis, canaliculatis, subtus convexis, maculis albis, invicem 
| remotiusculis, utraque pagina adspersis, margine tenuissimo ex 
albo-carneo spinoso-dentato cinctis ; pedunculo valido, inferne 
simplici nudo, ad apicem paniculato ramoso ; ramis nudis vel 
remote bracteatis, ad apicem racemos laxiusculos breves ante 
anthesin abbreviatos, post anthesin parce elongatos gerentibus; 
perianthii tubulosi, supra basin vix constricti, pedicello triplo 
longiori, sepalis a medio liberis, apice patentibus, tribus exte- 
rioribus minoribus ; staminibus sub anthesin vix exertis, stylo 
subincluso vix longioribus; capsula..... 

Habitat: Probabilmente dell’Africa sub-tropicale. Fiorisce 
dall'autunno all’inverno. 

Osservaxioni: Fra tutte le specie note si avvicina ad A. fe- 
nuifolia Lam., ma per tutto l'insieme del portamento e pei ca- 
ratteri del fiore e delle foglie ne è così dissimile, da doverla 
considerare autonoma. 

113. A. cernua 7od. Hort. Pan. II, p. 49, tab. XXXVI. 

A. aetate breviter caulescens, foliis oblongo-lanceolatis, pa- 
tentibus, semiamplexicaulibus, crassiusculis, carnosis, supra pla- 
nis, per totum marginem dentibus spinaeformibus castaneo-coc- 
cineis approximatis ornatis; pedunculo florali simplici, dec. 5 
circiter longo, bracteis remotis, brevibus, facile marcescentibus, 
scapo concoloribus ; floribus racemoso-capitatis, densis, cernuis, 
sicut umbrellam dispositis, longe pedicellatis; pedicellis viridibus; 
bracteis floralibus parvis, scariosis, pedunculis multoties brevio- 
ribus; perianthio pollicem longo, fere sexpartito, pallide luteo, 
apice fere campanulato; laciniis exterioribus angustioribus, mar- 
gine diaphano, quasi incolore, obtusis ; laciniis internis latiori- 
bus, margine diaphanis fere albis; staminibus exertis pallide 


Meci: PGE 
flavescentibus, filiformibus, pedicellis concoloribus; antheris cro- 
ceis, parvis, infra medium connectivo insidentibus; ovario ellip- 
soideo; stylo et staminibus concoloribus, stigmate obtusiusculo. 

Habitat: Fiorisce in marzo ed aprile. I semi furono gentil- 
mente inviati dal sig. LeicA#/i7 di Baden, come provenienti 
dal Madagascar. 

114. A. commutata 70.d. Hort. Panorm. I, p. 75; tab, XVILI, 

A. (Pictae) acaulis, stolonifera; foliis oblongis, vel ovato-ob- 
longis, acuminatis, patentissimis an quintam partem, superiorem 
‘recurvatis, terrae fere adpressis, glabris, subtus convexis, maculis 
confluentibus zonatis, supra laeviter concavis, maculis numerosis 
oblongis, sparsis, approximatisve, deinde aetate in, foliis inferio- 
ribus, in zonis, transversalibus fere confluentibus, in quinta parte 
extrema concava canaliculatis, subito in apicem acuminatum re- 
curvatum, desinentibus, margine grosse dentatis, dentibus trian- 
gularibus, incurvis, subspinescentibus; pedunculo ad apicem ra- 
moso; racemis brevibus, laxiusculis, pedicellis sub. anthesin re- 
flexis; perianthii, extus, coccinei, interne flavi cylindracei, sexfidi, 
ad basin vixi incrassati, laciniis brevibus, conniventibus, geni- 
talibus subinclusis, 

Aloé grandidentata //orf. non Salm.-Dych. 

Habitat: Ignoto, ma con molte probabilità del Capo di, Buona 
Speranza, Fiorisce da aprile a giugno. 

115. A. elegans 7od. Hort. Panorm. IL p. 25, tab XXIX. 

A. acaulis, foliis (20. circiter) in rosulam magnam expansis, 
pedalibus bipedalibusque (usque ad 92 cent. longis) e basi lata 
(10, cent.) in apicem. lanceolatum sensim angustatum elongatis 


crassis, glauco-viridibus, immaculatis, supra, fere ab ipsa basi, 


canaliculatis, subtus convexis, dentibus invicem remotis, prope 
basim crebrioribus, corneis, patulis, luteo-viridibus. apice rube- 
scentibus in margine cinctis; inferioribus horizontalibus solo in- 
cumbentibus, mediis adscendentibus, supremis vix patentibus, in 
Iocis siccis cultis aetate arefactione invicem approximatis ; pe- 
dunculo, recto. elongato. (So cent.), inferne ancipiti, nudo, sim; 
plici, ultra medium in ramos rotundatos subfastigiatos dicho- 
tome diviso; ramis ultra medium, bracteatis inferiore aliquando 


iterum diviso, racemos densiusculos, ovato-cylindraceos, aliquando 
in formam thyrsoideam contractos ad apicem gerentibus : flori- 
bus numerosis citrinis, vel luteo-fulvis; pedicellis tubo breviori- 
bus, gracilibus, erectis ad axim approximatis, bractea lanceolata 
acuminata iisdem breviori suffultis; perigonii phyllis basi vix 
inflatis usque. ultra tertiam. partem coalitis; segmentibus conni- 
ventibus interioribus latioribus; staminibus subinaequalibus vix 
exertis, stylo vix longioribus ; capsulis cylindraceis, seminibus 
trigonis. angulis. alatis, 

Aloé elegans 7od. /nd, sem. hor. bot, pan. ann. 1880, pi. 37- 

Aloé abyssinica var. Peacocki 2akerx, Aloineae and 
Yuccoideae in Journ. Soc. Linn. Lond, vol, XVIII, p. 175, n. 62, 
‘et in Zot mag. tom. XXXVIII, 3 ser. tab. 6629. 

Habitat: Proveniente dai semi raccolti da Schimper nell’ A- 
bissinia. 

Osservazioni : Lo. stesso Todaro così scrisse a p. 37 dell’In- 
dex seminum anni 1880: Species elegantissima, acaulis, foliis 
perglaucis, validis, elongatis, floribus, plerumque luteis, vel luteo- 
coccineis, pedunculo foliis longiore, ramoso paniculato. 

Infauste pro A. abyssiniae. commutata, differt in primis caule 
nullo, nec ulla cum nostra A. percrassa affinitas. 

116. A. fulgens 7od, Hort. Panorm. II, fp. 40. tab. XXXIII. 

A. (sect. Eualoè) caule fruticoso simplici, ad apicem rosulam 
foliorum. confertam. gerente; foliis lanceolatis in apicem elonga- 
tum attenuatis, margine aculeis. deltoideis antice incurvatis in- 
terne viridibus, superne corneis dilute castaneis crebre munito; 
pedunculo bipedali basi bracteis laxe sub anthesin jam scariosis, 
ad medium ramoso, supra medium, bracteis numerosis suffulto, 
ad apicem racemos cylindraceos pedales et ultra gerente, flori- 
bus intense coccineis ab apice pedicellorum patentibus subcernuis, 
perianthio recto cylindraceo, intense rubro-coccineo, degioraniua 
subaequalibus, obtusis; staminibus exertis, 

Aloè fulgens 7od; /ud. sem. hort. bot, panorm. ann. 1880, 
d. 36 et 37. 

Aloé arborescens. Morf Mus. florent. et Hort, Rom. 
non. Iz/2, 


RE gi 
si Habitat: Probabilmente nell'Africa australe, fiorisce da di- 
cembre a marzo, 

117. A. Lanzae 7od. Hort. Pan. II fp. 55, tab. XXXIX. 

A. caule brevi foliis elongatis sensim attenuatis, pallide vi- 
ridibus, carnosis, junioribus erectis, supra carnosis margine den- 
tibus viridibus remote dentatis, maculis albicantibus ; oblongo- 
ellipticis, praesertim in pagina inferiore variegatis; pedunculo 
florali simplici infra medium, una vice tantum ramoso, inferne 
usque ad quartam partem bracteato; ad quartam partem supe- 
riorem florifero; floribus laxe racemosis, inferioribus distantibus 
adscendendo magis approximatis; pedicellis ad basin bracteis par- 
vis ovatis scariosis brevibus, sub anthesi pedicellis ipsis convo- 
luto-amplectentibus ; sepalis linearibus subaequalibus obtusis in 
tubum coalitis, obsolete triangulare, stamina et stylum includen- 
tibus, stylo staminibus longioribus, ovario ellipsoideo , stylo fi- 
liformi multoties breviore, stigmate vix conspicuo; antheris ac 
x | sepalis roseo-purpurascentibus. 

3 Aloè japonica /ort, bot. neap. 

Aloé chinensis /Yort. dot. neap. 

Habitat: Probabilmente del Capo di Buona Speranza. Fio- 
risce da marzo a maggio. 

Osservazioni: È pianta assai polimorfa, come ebbe a rico- 
noscere lo stesso descrittore, tuttavia abbastanza bene distinta 
dalle altre specie del gruppo. Potrebbe assomigliarsi per le fo- 
glie ad A. barbadensis; ne differisce completamente pel pedun- 
colo fiorale. 

118. A. macrocarpa 7od. Hort. Panorm. I, p. 56, tab. IX. 

A. (Pictae) subcaulescens, foliis oblongis, e basi latissima in 
acumine gradatim attenuatis, canaliculatis, carnosulis, glabris, 
- laete viridibus, maculis viridi-albidis, oblongis, supra sparse vel 
seriatim dispositis, subtus majoribus, numerosioribusque confluen- 
tibus, ‘zonatim pictis; dentibus spinescentibus, basi inter eos con- 
: fluenti US, ad margines cinctis; junioribus parte infera erecto- 
patentibus, ‘dein aetate per totam longitudinem horizontaliter 
ni ‘ patentibus: ‘racemi axi inferne nudo, simplici, a tertio inferiore 
i Grade mus, perigonii cylindracei tubulosi, basi inflati, pedi- 


RESTA TIE ISTE 


cellis patentibus deinde ascendentibus ; ab axi remotis, bractea 
longioribus; capsulis magnis ovoides. 

Aloè foliis maculatis n. 306 Zed. sem. hort. bot. berol. 
ann. 1870, Pf. 20; semina a peregrinatore IW. Schimper ann. 
1870 ex Abyssinia missa. 

Habitat : Abissinia, fiorisce in aprile, e poi in giugno e lu- 
glio. 

Osservazioni : Appartiene al gruppo che il Salm-Dyck di- 
stinse per Pécfae, ed è una buona specie. Per la grandezza in- 
tera della pianta e la larghezza delle foglie differisce da A. te- 
nuifolia Lam. ed A, virens Haw.; pei racemi allungati da A. 
Saponaria Haw, ed A. latifolia Haw.; per i peduncoli prima 
patenti, poi ascendenti, indi allontanati dall'asse, per la forma 
e grandezza della capsula, per la larghezza delle foglie e le sue 
macchie confluenti, ecc. da A. picta Thunb.; per la forma e la 
direzione delle foglie da A. arabica Lam. ed A. grandidentata 
Salm-Dyck. 

119. A. percrassa 7od. Hort. Panorm. I, $. 81, tab. XXI. 

A. (Spicatae ?) glaucescens, caule brevi, foliis numerosis per- 
crassis supra planiusculis, subtus convexis, margine spinoso-den- 
tatis, e basi latissima fere amplexicaule in apicem lanceolatum 
acutum desinentibus undique crebre vestito; pedunculo inferne 
nudo, supra medium dichotome diviso, ad divisionem bracteato; 
racemis cylindraceis angustis breviusculis, sub anthesin deinde 
elongatis; bracteis ovatis acutis, basi ampliatis, margine scarioso 
lato cinctis, ante anthesin imbricatis; floribus sub anthesin erec- 
ctis; perianthii tubulosi, obscure-triquetri sepalis ad apicem ob- 
tusum subreflexum intensius coloratum tantum liberis, tribus 
interioribus latioribus; stylo staminibus inclusis vix longiore, bre- 
viter exerto; capsulis cylindraceo-ellipticis. 

Habitat: In Abissinia nei luoghi elevati a circa 8000' sul 
mare, da semi di Schimper. Fiorisce da maggio a ‘luglio. 

120. A. Rossii 7°0d. Hort. Panorm. II p.58, tab. XL. 

A. (Eualoè) breviter caulescens, foliis ovatis, erecto-patenti- 
‘bus, utrinque glabris viridibus, nec lineatis, nec maculatis, sed 
tantum in dorso ad apicem aculeatis, utrinque lateré superne 


ro 
CA CRI do rà 
SA RISE 


— 88 — 

aculeis deltoideis albicantibus, ‘supra basin laeviter excavatis, ‘or- 
natis, subtus convèxiusculis; pedunculo simplici vel infra me- 
dium trifido per totam longitudinem bracteato, ‘bracteis ovatis, 
acutis, în anthesin margine ‘et apice scariosis pedunculo appli- 
catis, deinde sub anthesin patentiusculis, demum ‘convolùtis, pe- 
‘dicellum amplectentibus. Floribus nùmeròsis in racemis angustis 
elongatis ad apicem pedunculi ejusque divisionis insertis, basi 
latioribùs, in apicem ‘acutum angustiorem gradatim attenuatis. 
Perigonii tubulosi ‘phyllis liberis in tubum conniventibus tribus 
‘“exterioribus canaliculatis, linearibus, òbtusis, basi angustioribus 
incarnatis, basi ‘et apice ‘intensius ‘coloratis , tribus interioribus 
latioribus pallidioribus, margine hyalino ampliore, dorso linea 
intense rosèa percursis. Stamînibus perigonio vix longioribus , 
luteis fere filiformibus, ad faciem interiorem compressis; anthe- 
ris croceis, vix ‘exertis; stylo filiformi luteo, ovariò den vi- 
ridi 8 mill. longo ‘multoties superante. 

Habitat : Nel Magagascar, fiorisce da marzo a maggio. 

121. A. Schimperi Tod. MHort. Panorm. I, p. 70, tab. 
AVI. 

A. (Maculataè) caulescens , ‘glatico-virens,, foliis patentibus , 
horizontalibusque, oblongis, ima basi dilatatis, semi-amplexicau- 
libus, in apicem acutum gradatim excùrrentibus, in pagina su- 
perioreè nervis tenuissimis ‘striatis, interdum ‘maculis ‘albis ob- 
soletis hinc inde conspetsis, supra basim in medietàte inferiori 
planiîs, in superiore canaliculatis, subtus laevigatis, concaviusca- 
lis, apice ‘subcarînatis, subtriquetris, carina ‘ac margine tenti ex 
albo-roseo , dentibus rubellis corneo-spinosis cinctis; pedunculo 
primario basi nudo indiviso, superne dichotome ramoso, ramis 
‘divaricatis subcorymbosis ; floribus pendulis, in racemo multi- 
floro capitato-corymbòso dispositis; perigonii laciniis in tubo cy- 
lindraceo ing basi parce inflato, ultra medium coalitis, 
capsalis ‘ovati 
eri Sexiaperi Tod. Ind. sem. ‘hort. bot. panorm. 1870, 
DI 46. 
| Aloè lineata var. latifolia A. 27. /nd. ser. hort. berol. 
ann. 1869, d. }, non Zaw. 


— $g — 

Habitat: Nata da semi del giardino botanico di Berlino é 
proveniente dall’Abissinia, Fiorisce da aprile a giugno, 

Osservazioni: Non ha nulla a che vedere con l’ A. 4neaza 
Haw,, e che d’altra parte è specie assai dubbia per l’imperfe- 
zione della descrizione. Sembra piuttosto vicina ad A. Parnzcn- 
lata Jacg., da cui però differisce per la forma del perigonio 
gozzuto alla base e per le foglie nè piane e nè ripiegate indie- 
tro. Ad ogni modo pare intermedia fra la sezione della Panzcu- 
Iutae e quella delle Pictae. 


40. Asparagus. 


122. Asparagus acutifolius Z7nx. Sp. dI d. 449. 

A. acutifolius var. b. brevifolius 7zx. in Guss. Sr. 
fl. sic. add. et emend. II dp. 815. 

A. brevifolius Tornadene, Monografia delle specie di A- 
sparagus spontanee sull Etna, pf. 12 e 33, tab. IL. 

-A. acutifolius var. b. Zen. Sy4. fl. neap. p. 177. 

— Pf. australis 7od. Adnot. ad ind. sem. 1858, fp. 25. 

A. commutatus Zen. 7 neap. III, p. 374 in obs. ad 
Asparagum acutifolium. 

A. acutifolius b. inarimensis Guss. 77. inar., dp. 332. 

A. ambiguus De Nofar. Rep. fl. lig. p. 4or. 

A. acutifolius Guss. Syr, fl. sic. 1, pf. gi7;— Torna d. loc. 
cit, p. 13, 35; tab IV, fig. A, et tab. IV. fic. A ct B, 


. Botryanthus. 


123. B. albo-virens 7od. N. gen. e n. sp. p. 70. 

B. commutatus fl albo Tod. /Zrd, sem. hort. bot. pa- 
norm. ann. 1859, P. 5. 

Muscari albo-virens 7od. pi. easicc, 

B. racemo brevi, denso, floribus ovali-oblongis, superne an- 
gulatis breviter pedunculatis, omnibus fertilibus; dentibus brevi- 
bus, obtusiusculis, erecto-patentibus, fauce pervio-dilatata, foliis 
linearibus, canaliculatis, flaccidis, scapo longioribus, bulbo-ovato. 

Habitat : Raccolta in Sicilia a Val Demone pei prati ele- 
vati aprici, precisamente nei monti di Carzaza vicino Randazzo. 

12 


ta » 


ent ea 

Osservazioni : È affine al Botryantus commutatus Kunth, 
da cui differisce pel racemo più lungo e pei fiori che sono più 
lungamente pedicellati ed hanno la fauce pervio-dilatata, 

124. B. breviscapus 704. /ort. Panorm. Ig f. 19, tab. V, 
fig. sup. 

B. racemo brevi, ovato, densifloro; floribus brevissime pe- 
dunculatis, nutantibus, superioribus neutris, parvis, fere conco- 
loribus, patentibus, summis erectis; perigonio cylindraceo , a- 
pice laeviter constricto, dentibus discoloribus, brevissimis, pa- 
tentibus, tribus inferioribus minoribus fauce late pervia; foliis 
linearibus, canaliculatis, patentibus, scapo longioribus; bulbo sub 
anthesi non prolifero. 

Habitat ; Di patria ignota, probabilmente dell'Europa media, 
poichè nacque da semi venuti di là col nome di 4. parviflo- 
rum, © ì 
Osservazioni : Distinto dal 2. commutatus Kunth. non a- 
vendo il perianzio angoli prominenti all'apice; dal £. neg/ectus 
Guss. pei fiori assai più piccoli e quasi sessili, per il racemo 
più breve, per la forma dei fiori in generale; dal 5. odorus 
Kunth. pel racemo ovato, pei fiori inodori, imbricati, cilindrici, 
pel bulbo non prolifero. Nulla ha da fare con 2. vulgaris Kunth. 
e 5. parviflorus Kunth., ambedue pertinenti ad altra sezione. 

125. B. commutatus Awurn?f%. var. latta Tod. Adnot. 
ad ind. sem. ann. 1857, fp. 39. 

Obs.: Huic varietati pertinet Muscarî La Farinae Tin. ined. 
quod non nisi insignis varietas Zofryanti commutati Kunth. 
(Muscari commutatum Guss.) quoque nobis videbitur, nam non 
nisi foliis latioribus a speciei typo ‘recedit. 

Habitat : In sylvaticis montosis prope Carzzi, ubi olim ex- 
tabat nemus vulgo dictum de//a Girasia, nunc repetitis incen- 
diis penitus destructum. 

3 126. B. Gussonei 70d. Adnot. ad ind. sem. ann. 1872° 
i ego 
| B. neglectus Z/orz. non Aurnth. 

B. odorus Par/. Ft. ital. II, p. 501, ex parte, quoad plan- 
tam lectam in pascuis montosis a/la Pizzuta ed alle Madonie. 


dr n de E a RI A RE an > Re MR NPI 0 L1Ò ba cm 70m 
Vara Va FOT oi 3 vi SPREA vara SO iena erica n a ra 


— 9I — 

Muscari Gussonei 7od. I. exsice. 

M. neglectu°îm /orf. non Guss. 

M. racemosum Guss. 27. sic. syn. I, j. 414, quoad plan- 
tam lectam alle Madonie 2 

Habitat: In pascuis elatis montosis Piloni nei monti della 
Piana deî Greci, Madonie.— Passim in Hortis botanicis colitur 
pro 2. neglecto Guss. Floret aprili, majo; flores vix odori. 

Observationes: Botryanthus neglectus Kunth (M. neglectum 
Guss.) species aliena, est potius £.commutato quam huic spe- 
ciei proximus, In Horto botanico panormitano non colitur. In- 
venitur in collibus depressis Siciliae meridionalis, Merfricîi, Palmi, 
et forsan Orientalis, si planta lecta a Cosentino prope Cazazza 
ad 2. neglectum pertinet.—Ulterius inquirendum an planta ex 
apricis nemorum Siciliae septentrionalis a Montalbano et a Flo- 
resta a cl. Gussonio, et a me in apricis montosis prope 70r- 
forici lecta ad verum 24. odorum pertinet vel ad aliam speciem; 
ex sicco aegre dignoscitur. 

127. B. Sartorii 7od. Hort. Panorm. I, f. 21, tab. V, fig. 
inf. 

Muscari pulchellum Z7e/dr. et Sart. in Boiss. Diagn. 
pi. or. ser. II, fasc. 4, p. 109.— Nymann, Syll. fl. europ. suppl. 
d. 65.—Heldreich. pl. exsicc. e Grecia, 

Botryanthus pulchellus 7od. /nd. sem. hort, bot. pa- 
norm. ann. 1862, pag. 6, non Jord. 

B. racemo cylindraceo, angusto, sublaxifloro; floribus dimor- 
phis, fertilibus paucis breviter pedunculatis; perigonii ovalis den- 
tibus discoloribus, brevissimis, obtusis, recurvis, fauce pervia, 
neutris discoloribus, patentibus, adscendendo minoribus, pedun- 
culoque breviore suffultis, summis suberectis; foliis filiformibus; 
bulbo ovato vel subrotundato, sub-anthesi non prolifero. 


Habitat: Fiorisce in febbraio e marzo, ed è più precoce dello. 


stesso 5. commutatus Guss. È originario della Grecia, e ne- 
gli erbarii si i possiedono i saggi secchi inviati dal pa Hel 
dreich. 

Osservazioni: È specie distintissima e da collocarsi nella 
stessa sezione di 2. odorus, ma da tale sezione differisce perchè 


— 92 — 
il racemo non è denso a causa dei fiori lisci e non imbricati fra 
‘loro, ed anzi è piuttosto angusto e cilindrico è con i fiori sterili 
in numero maggiore e succedentisi coi fertili in ordine inverso 
a quanto accade con le altre specie. La corolla non ha gibbo- 
sità all'apice, epperciò differisce da 2. commutatus; si scosta da 
B. vulgaris per la forma del perigonio e per le foglie lunghe 
e filiformi, 


42. Dasylirion. 


128. D. tuberculatum 7od. Adnot. ad ind, sem. ann. 1887, 
d. 37. 

Pincenectitia tuberculata /Morz 

Beaucarnea recurvata Baker ex parte, in Zzr%. soc. 
Journ. AVIII, p. 233 et 234. 

bs. : Genus 2Zeaucarnea Lem. certe a Dasylirion non dif- 

fert; verosimiliter DasyZirion nec etiam a Nolina diversum. — 
Pincenectitia tuberculata, quam in horto colimus, videtur diversa 
a Beaucarnea recurvata Lem. 


43. Seilla. 


129. S. gallica Auct.— Tod. Adnot. ad ind. sem. ann. 1872 
d. 39. Di 
Habitat: In herbosis maritimis Galliae Orientalis: prope- 
Hyéres legit Carolus Huber, qui benevole communicavit. 

Obs.: Proxima .Scillae autumnali Lin. ex Guss.; sed in 
primis diftert foliis linearibus (lineam latis) flaccidis, supra ex- 
planatis, non filiformibus, superne laeviter canaliculatis, et sub- 
erectis: scapus et racemus valde elongati. 

130. S. obtusifolia Poîr. Voy. II, p. 140.—Desf. FI, atl. 
I. d. 299, tab. 86.—Parl. FI, ital. II, p. q71.—Tod. Adnot. ad 
ind. sem. 1882, p. 39. 

Habitat: Extra moenia Calaritana prope Piazza d'Armi, si- 
mul cum Urgirea undulata. Septembri 1872 Todarus legit. 
Obs.: Scilla intermedia Guss. potius huic speciei, quam S. 

parviflorae Desf. proxima, differt foliis angustioribus magisque 
| elongatis. Folia tam in .S. in/ermedia quam in S. obtusifolia sub 


RZ FLO ad 


anthesin non adhuc evoluta, et non nisi post perfectam fructi- 
ficationem explicantur, et ineunte hyeme jam complete evoluta, 
Icon Desfontainesiana haud bona, quoad folia quae aetate ma- 
gis elongata, et angustiora. 

131. S. sicula 77z. ined. in Guss, Sy. fl. sic. II p. 813. 
—Tod. Adnot. ad ind. sem. 1859 p. 3 

È permixta Ten. ined. in WAS ann, 1845), num. I7 
et Cat. Real Orto di Napoli, 1845, f. 65 et 95. 


20. Lobeliaceae. 
44. Laurentia. x 


132. Laurentia commutata 70d. Adnot. ad ind. sem. ann, 
1872 in Nuovo Giorn. bot. ital. V. p. 160. 
L. Michelii /nd. sem. hort. bot. Berol, ann. 1866, f. 17, 


.non Dec. fil. 


Obs.: Lobelia Laurentia Lin. (Aaa Cosa Tin. Cat. hort, 
bot. Pan. ann, 1827, p. 279 planta macrior !) longe alia species est 
eta Laurentia commutata omnino diversa floribus duplo majo- 
ribus, caule radicante, inferne ramoso, pedunculis axillaribus lon- 
gissimis, petalorum forma.—Laurentia Michelii in Sicilia sponte 
provenit non tantum in arenosis humentibus mari proximis /a- 
lermo a Mondello simul cum /séetes Histrix Dur., sed etiam 
in collibus arenosis humentibus a mari dissitis Misilmeri al piano 
della Stoppa cum /soétes velata Braun., fra Ogliastro e Ven- 
timiglia in apricis humentibus arenosis nemoris della 7umminia 
simul cum Zsoéfes sicula Tod., in collibus arenosis humentibus 
Alcamo alla Fico et prope Alcamo et Partinico simul cum £soétes 
Histrix Braun var. lacunosa ; et in nemore di Angibé prope 
Calatafimi simul cum /soetés Histrix Braun. var. lacunosa, et 
in nemore della Ficuzza simul cum /soétes sicula Tod. et prope 
nemus della Ficuzza al Lupo cum J/soétes Durieuni Br. - 


21. Malpighiaceae. 
45. Bunchosia. 


133. Bunchosia elliptica 704. /ort. dot. pan. I, p. 82, 
fab. XX, et Adnot, ad ind. sem. ann. 1877, f. 38. 


Obs.: Huic forsan est referenda 2. tuderculata Ces. Ind. sem. 
hort. bot. neap. ann. 1877, p. 4, non Jacq—B. tuberculata Jacg., 
cujus optima extat icon in /acg. Zort. Schoenb. tom. I, tab. 104, 
‘pag. 54, differt a nostra foliis ovato-lanceolatis, nec ellipticis, 
racemis paucifloris foliis triplo brevioribus, pedunculis ad basin 
nec supra medium uniglandulosis, ramis undique nec obsolete 
sparse tuberculatis. 

Clarissimus Todaro anno subsequente. in Adnot. ad ind. sem. 
horti Panormitani, 1878, p. 39, Bwurchosiam suam ad 2. glan- 
duliferam hisce notis traxit: Visis iconibus Jacquinianis, ic. 469 
vtCol-V, n PD, glanduliferae est certe referenda 2. eltip- 
fica Tod. Hort. Pan. I, pi 82; tab, XX » 


22. Malvaceae. 
46. Gossypium. 


134. Gossypium Figarei 7od. Relazione dei cotoni coltivati 
nel Real Orto Botanico di Palermo nell’anno 1864 in Atti della 
Società di Acclimazione ed Agricoltura, tomo IV, dp. 162 et Ad- 
not. ad ind. sem. ann. 1864, Pd. 31. 

G. hirsutum micranthum Figari, PI. exicc. ex Aegypto. 

Obs.: Potius G. coespitoso Tod. quam G. hirsuto Mill. pro- 
_ ximum. Annuum, 

i 135. G. herbaceum Lin. Sp. pi. dp. 975?9— Tod. Osserva 
zioni su talune specie di cotone »6.53 non Lange (Ind. sem. hort. 
bot. Haun, ann. 1863, d. 25), et Adnot. ad ind. sem. ann. 1864, 
P.3I. il 

Baumwollen Vo/kam, Hesperid. cont. p. 236 icon.! quoad 
capsulas bona, caeterum mala. 
Obs.: G. herbaceum Zang. loc. cit. sistit species diversa 

a nostro G. snai et potius G. z2redico Lam., non auctorum, 
| proxima, 

136. G. hirsutum //7//. Dict. IV,——Tod. Osserv. etò. di. 73: 
o _ G. herbaceum Bert. Ind. sem. hort. botan. Bon. ann. 1863; 
DA 
|. var. glabratum 7od. Adnot. ad ind, sem. ann. 1864, 
- » Si et cu ?- 73: seminum lana facile secedente, 


G. hirsutum 47722 var. rufo-fulvescens lana facile 
secedente Gasp. Ind. semin. H. R. Neap. ann. 1864, D. 4. 

Obs.: Huic varietati videtur pertinere varietatem nuperrime 
a CI. Gasparrinio evulgatam; tamen a nostro G. g/abrato alie- 
nam: et forsan fortuita menda anno praeterito semina G. 4zr- 
sutt var. glabrati pro vero G. glabrato misimus. Gossypium 
glabratum nostrum est species aa magis immerito cum G. 
marittimo confusum. 

—. var. intermedium 7od. Voc. cit. p. 31, et Osservo. d. 75: 
seminibus lana brevi arcte adhaerenti omnino destitutis. 

Obs.: Haec est insignis varietas seminibus lana brevi ad- 
haerenti omnino destitutis, et illis G. maritimi fere conformi- 
bus: inde notae cane a glabritie seminum expetitae nimis 
firmae, 

—. var. album 7od. Adnot. ad ind. sem. ann. 1863, p. 32. 

G. album 77orf-PilIntz, ann. 1860 p. 3. 

+. var. rufom Todo cit. p. 44 

G. religiosum /7orf.;; Mus. FI. 1861,—Panorm. 1859, — 
Lips. 1862,—Pillntz. 1860. 

. 137. G. maritimum 70d. Oss, etc. fp. 83, et Monogr. gen. 
Goss. tab. VIII, et Adnot, ad ind. sem. 1863 p. 32, 1864 fp. 32, 
1866 d. 34, 1877 p. 38; excluso synon. G. barbadensis Mey. 
Ind. sem. Rhen. traject. 1862, fp. 3. 

G. barbadense Par/. /ud. sem. h. mus. fl. ann. 1863, 
d. Ir-Muell., sem. ex Nova Hollanda. 

G. religiosum 77ort.CaZic. sem. ann. 1864 non Zizz. 

G. herbaceum Decaisn. Ind, sem. h. bot. Paris: ann. 1863, 
d. 9.— Thierr. Ind. sem. h. bot. Cajen. ann. 1863, fp. 23. — 
Hiber Cat. ann. 1865. 

Obs.: Semina, quae habuimus a plantarum mercatoribus 
Platz et A et a Cl. Muellerio ab Australia sub nomine G. 
barbadensis huic speciei pertinent.—Icon. G. sar5adensis, in Bot. 
reg. I, tab. 84, a nostra planta omnino aliena. Gossypium her- 
baceum cultum in Persia ad Tiflis nobis a CI. Haage missum 
ad G. maritimum var. jumelianum omnino spectat. 

— var, degeneratum Tod. /oc. cit. p. 84 et Adnot. ad ind. 
sem. ann. 1864, P. 3732; 


n e ACER Riot AE 
sa IR irrita 


sù 96 _ 

Obs.: Haec insignis varietas, imo potius forma luxurians 
seminibus magnis lana gossypina longiore quam in specie, et 
lana brevi arcte adherenti viridi praeditis, fallaciam distinctionis 
e seminibus characteribus petitae satis superque demonstrat; ta- 
men G. maritimum a G. hirsuto, contra voluntatem omnium 
botanicorum anglicorum , aliis firmis characteribus certe diver- 
sum. Facillime haec species hybridat G. 4zrsutum; inde exstant 
quamplurimae formae hybridae G. hirsuti ad G. maritimum 
accedentes. An G. marifimum var. degeneratum proles hybrida 
enata e G. marittimo a G. hirsuto fecundata ? 

— var. polycarpum 7od. ra gen. Goss. tab. VIII, 
et Adnot. ad ind. sem. ann. 1877, d. 3 

Obs.: In Aegypto colitur, ubi LE esse hybridam prolem 
enatam a G. maritimo et ab Hibisco esculento, valgo Bammia. 

138. G. microcarpum 7od, Hort. Panorm. I, p. 63, tab. 
XIV. 

G. microcarpum 7od. Rel, suî cot. colt. nell’ anno 1864, 
d. 151, et Adnot. ad ind, sem. anni 1864, f. 32, 1877, dp. 38, et 
Rel. cot. colt. 1876, p. IT cum icone, 

G. caule erecto ramis numerosissimis tenuibus, patentibus, 
pyramidato-coespitosis; foliis fere palmati-sectis, glabratis, cilia- 
tis, segmentis 3-5 elongato-lanceolatis, irregularibus, acutis, basi 
vix angustatis, sinubus rotundatis; bracteolis pedunculo multo 
longioribus ovatis, cordatis, usque ad basin liberis, ciliatis, ab 
apice usque ad secundam tertiam partem profunde laciniatis , 
laciniis lineari-lanceolatis, acuminatis; corollae parvae, bracteolas 
aequantis vel superantis, petalis sub anthesin campanulato-ex- 
pansis, obovatis, semicuneatis, subtruncatis, basi lateraliter ma- 
culatis; calyce basi constricto, bracteolis triplo breviori; andro- 
phoro fere ab ipsa basi antherifero, stylo tubo longiori; capsulis 
parvis, globosis; seminibus ovatis, duplici lana vestitis, alia brevi 
arcte adhaerenti, olivacea, alia gossypina sordide alba vel rufe- 


scenti, 


| Habitat: Mexico, 
Obs.: Ab omnibus aliis speciebus distinctissima et quamvis 
accedit ob foliorum partitiones ad G. arsorexm, ejusque conge- 


— 97 — 
nera, tamen abunde diversa, Semina habuimus a C7. Decatsnzo 
sub nomine Cofon rouge de Mexique, petites capsules, feuilles pal 
mées , et Coton blanque de Mexique , feuilles palmées, digitees, 
petites capsules. 

— var. luxurians 7od. Mort. Pan. I, pf. 63 cum icone: 
foliorum partitionibus latioribus, integris, capsulis triplo majo- 
ribus, lana gossypina longiore, 

G. microcarpum var. luxurians 7od. /nd. sem, hort. dot. 
pan. ann. 1864, f. 34 et Adnot, ad ind, sem. 1864, dp. 34. 

Obs.: In plantis in horto repetite cultis flores et capsulae 
duplo majores, folia ampliora ; tamen species ab omnibus aliis 
nobis cognitis toto coelo diversa, et ob folia heteromorpha in- 
signis. 

— var, rufum 7od. Adnot. ad ind. sem. ann. 1866, fp. 34. 

Semina in hac varietate lana rufa vestita, ut fere semper 
evenit in omnibus Gossydiz speciebus; huc adhuc tantum in solo 
G. herbaceo semina cum lana rufa non vidimus. 

139. G. mexicanum 70d. Adnot. ad ind. sem. ann. 1867, 
P_ 31. 

Obs, : Habuimus anno 1864 a CI, Decaisnio sub nomine 
Coton sauvage de Siam dit Siam clair arborescent et vivace. — 
Proximum G. #aifensi Parl. (Sp. dei cot. p. 39, tab, VI, fig. A), 
cum quo convenit ob capsulas parvas zucîs avellanae magnitu- 
dine, sed differt calycis dentibus acutis non in laciniam lineari- 
subulatam productis , foliis profunde cordatis late ovatis, basi 
utroque latere rotundatis, plerumque trilobis vel integris, raris- 
sime subquinquelobis, lobis ovato-triangularibus acuminatis, sinu 
latissimo, vix usque ad quartam partem laminae productis, late- 
ralibus vix minoribus in foliis quinquelobis, lobis inferioribus 
parvis, abbreviatis. 

140. G. Nanking Meyen. Reis. II, p. 323.— Verhandi. Gartb. 
Preuss. t. XI. p. 258, tab. 3?—Tod. Adnot. ad ind. sem. ann. 
1866, f. 34, 1877, 38 et Monog. gen. Goss. tab. ITI, fig. colorata. 

G. religiosum //orf. Gen. ann. 1864 non Linn. 

Obs.: Forsan a G. Nanking Meyen. (in Tod. Mon. gen. Goss. 
tab, III, fig. nigra) alienum et GG. commufatun appellandum. 
Bracteae parvae, corolla triplo breviores, 13 


— 908 — 
Planta enata e seminibus ab Horto botanico Genuensi ac- 
ceptis sub nomine G. religiosi ad G. Nanking Meyen. retulimus 
ob foliorum partitiones, quae interdum bene congruunt cum i- 
cone Meyeni, et ob bracteas parvas; seminum tamen lana alba, 
non rufa,—Forsan huic speciei pertinet G. indicum Cav. Diss, 
t. 2; pag. 314, tab. CLXIX ex parte non Lam. 
141, G. racemosum Poîr. Diet. enc. suppl. 2, p. 370,--Tod. 
% Osser. etc. p. 98 et Adnot. ad ind. sem. ann. 1864, dp. 32. 
n: G. religiosum ZPar/. ex parte. 

Obs.: Plures species, quae procul dubio extant habentes cau- 
lem re vera fruticosum ac semina adglomerata in capsulae loculis, 
fere omnes insularum tropicarum utriusque haemisphaeri inco- 
ti lae, et sedulo examinandae, non omnes apud nos sub hyeme du- 
rant, primo anno vix flores, nunquam capsulas, ‘perficiunt. Nulla 
affinitas cum aliis speciebus etiam fruticosis vel suffruticosis , 

seminibus liberis undique lana involutis. 
- Ad hujus sectionis species pertinent: G. Sarbadense Miquel 
ci Ind. sem. h. Rhen..ultraject, 1862, p. 3, et 1863. p. 3, et Bert. 
n: Ind, sem. hort. bot. bonon. ann. 1863, fp. 6. 
= 142. G. roseum 70d. Oss. sui Cotoni, fp. 22. 
— var. albifiorum 7od. Adnot, ad ind. sem. ann. 1866, 


Obs.: Flores sordide albi, fundo tamen macula ampla pur- 
purascente notata; sed petalis bracteis semper brevioribus, et in 
anthesin clausis fere in tubum convolutis. 

143. G. sanguineum /7asskr/ Cat. pl. hort, bog. p. 200. 
—Walpers, Rep. V, p. 93.— Tod. Adnot. ad ind. sem. ann. 
1866, d. 35° 

G. religiosum Roxd. 77. ind. III, pf. 183 non Linn. 

Habitat: Habuimus a cl, Figari ex plantis in Hortis Indiae 
cultis, 

a Valde affinis _ arboreo Linn. sed caulis re vera non 
» nec capsulae globosae, nec folia setulis terminata. 
© Corolla: magna, atrosanguinea, campanulata;. caulis, rami, fo- 
i ho atrosanguinea, 

‘Non omnino respondet cum descriptione G. sanguinei Has- 
Lià Z. nec cum descriptione G. pudescentibus Splitg. 


acne ua 
; 


EI 99 sa 

144. G. wightianum 70d. Osserv, p. 47. 

— var. intermedium 704. Adnot. ad ind. sem. ann. 1866, 
D. 30. 
G. album Z/ort. Prag. ann. 1865, 

Obs.: Insignis varietas G. wigA4fianî, bracteae amplae, grosse 
et acute dentatae; tota planta dense pubescens nec villosula. 

— var. pubescens 70od. Adnot. ad ind, sem. ann, 1866, 
di 35. 

G. album Z7ort. Gen, ann. 1864. 

G. herbaceum Mort. Petropol. 

Obs.: Foliorum lobi angustiores, medio lateralibus longiore; 
folia vix cordata, pedunculi petiolo breviores. 

— var. pallidum 7od. Adnot. ad ind. sem. ann. 1866, 
d. 35. 

G. siamense 77orf. Gen. anno 1864, non Tex. 

Obs.: Ulterius observandum an re vera G. wig4tiani varie- 
tas, vel potius species distincta: bracteae minores quam in spe- 
cie, petala majora, non intense lutea, sed pallidissime sulphurea; 
pedunculi breviores, cernui. 


23. Orchideae. 
47. Arachnites. 


145. Arachnites fuciflora 70 fim. 

A. spica 4-9 flora, perigonii phyllis exterioribus patentibus, 
ovato-oblongis obtusis, margine reflexis, binis interioribus, pa- 
tentissimis, brevioribus, lineari-lanceolatis, obtusis emarginatisve, 
margine undulato-subreflexis, glabris; labello phyllis exterioribus | 
subaequali, obovato-rotundato , convexo, in disco velutino-holo- 
sericeo, cum lineis binis glabris longitudinalibus varie connexis, 
utrinque prope basim gibbere brevi conico, et basi prope stigma 
gibberibus binis parvis glandulaeformibus, vix lucidis, inter se 
distantibus instructo, in ambitu margine glabro (e viridi-luteolo), 
subtrilobo, lobis lateralibus, quandoque vix manifestis, lobo me- 
dio majore emarginato-bilobo, denticulo brevissimo vel brevi in- 
terjecto vel nullo; gynostemio apice obtusiusculo; bracteis cana- 


RR 
lr SE 
Pe 


— IN0 — 
liculato-concavis acutiusculis, ovario longioribus, foliis oblongis, 
glaucescentibus; fibris radicalibus tuberosis duabus indivisis, 

Arachnites fuciflora /70offm. Deutschl. fl, II, p. 137. 
Lod: -Orch. suc. p. 72. 

Ophrys aranifera /7uds, FI, ang. edit, 2, p. 392.—Parl. 
Pitti dI, di 530, di ‘seg. 

Ophrys insectifera è. Linn. Sp. DI d. 1343: 

— var. panormitana: labello obovato , subelongato . vel 
rotundato, obsolete trilobato, in medio lineis binis glabris lon- 
gitudinalibus parallellis distinctis notato, et utrinque prope ba- 
sim gibbere conico porrecto, instructo, lobis lateralibus depen- 
dentibus, 

Arachnites fuciflora var. panormitana 7od, Ord. 
sic. pi 75, tab. 1, fig. 1 et 2,et in Reich. Orch. tab. 449, f. 23-34 
et in //ort. Panorm. p. 2r, tab. XXVIII, fig. dextra. 

Ophrys atrata Ziînd/. in Bot. reg. fol. 1087, et in Orch. 
d. 370; Guss.Syn. fl. sic. II, p. 546;—Parl. fl. ital. III, p. 533; 
Reich. fil, tab. 452. 

O. aranifera £, atrata Rezck. fil. Orch. p. 90 € 91. 

O. aranifera s. atrata Zar/. Icon. des orch. p. 66, et tab. 
53, fig. I-20, et tab. 54, f. I-Ir. 

O. aranifera £. Bert. FI. ital. IX, d. 586. 

Habitat : Falde delle colline calcaree marittime, che guardano 
il settentrione.—a/lermo a Monte Gallo dalla parte di Squi/laci, 
ed in altri luoghi di Sicilia, non che dell’intera penisola. Fiori- 
sce in marzo ed aprile. 

146. A. Insengae 7od. N. gen. e n. sp. fp. 12, et in Bull. 


| soc. bot. fr. V, p. 660. 


A. perigonii laciniis tribus cierinrilue oblongis, obtusis, la- 
teralibus patentissimis, intermedio arcuatim disposito, a gyno- 
stemio remoto; duabus interioribus ovato-lanceolatis, acutiuscu- 
lis, villosiusculis, gynostemio subaequalibus, exterioribus bre- 


| vioribus; labello subtomentoso, late subquatrato, basi angustiore 
convexiusculoque, apice emarginato, appendiculato; appendicula 


integra, patente; gynostemio suberecto, obtusiusculo, 


— I0I — 

Habitat: Le colline calcaree e le falde dei monti attorno Pa- 
lermo. Fiorisce nei mesi di marzo ed aprile. 

147. A. lunulata 70d. /Hort. Panorm. ZI, -pe23 

A. spica pauciflora laxa, perigonii phyllis exterioribus ob- 
longo-lanceolatis, obtusis, lateralibus labello approximatis, binis 
interioribus paullo brevioribus, linearibus, obtusiusculis, glabris; 
labello obovato-subelongato, convexo, in disco velutino-holoseri- 
ceo, prope medium macula lucida lunulata notato, prope basim 
gibbere brevi conico utrinque, et basi prope stigma gibberibus 
binis glandulaeformibus, lucidis, inter se distantibus instructo, 
in ambitu glabro (e viridi-luteolo) trilobo, lobis lateralibus vil- 
losioribus, dependentibus, apiceque inflexo sese subtus tegenti- 
bus, lobo medio majore, margine sabcrenulato, emarginato, ap- 
pendiculato, appendicula brevi integra obtusiuscula sursum versa; 
gynostemio apice acuminato; bracteis concavis, ovali-oblongis ob- 
tusis ovario longioribus; foliis oblongis lanceolatisve glaucescen- 
tibus: fibris radicalibus tuberosis duabus indivisis. 

A;lunulata Tod. Orch. sic. f. 77: fab. 1, fig, 3 € & 

Ophrys lunulata Zar/, in Giorn, di scienze € lett. per la 
Sicilia, vol. 62, p. 4, et PL. rar. sic. fasc. I fp. 13, tab. 2, fig. 3, 
et P/. nov. p. 23, et I. ital. III, p. 536.— Bianc. Nov. pi. sp. 
sic. p. 11.— Guss. Syn. fl. sic. IL, dp. 545.— Bert. FI. ital. IX, 
D. 589. 

O. aranifera #. lunulata Reichb. fil. Orch. p. 88, tab. 450, 
ha dad 1a eb 

— var. Benoitiana: labello convexo, margine explanato , 
viridi-luteolo , basi inter gibbera, macula glabra e lineis tribus 
efformata, duabus lateralibus per alteram apice conjunctis in- 
structo,— od. Hort. pan. I. c. tab. XX VIII fig. sinistra, 

Ophrys Benoitii 77%. Ined. 

Habitat: Luoghi erbosi nelle falde delle montagne calcaree 
dell’agro Palermitano esposte a settentrione, precipuamente nelle 
colline di Gib:/rossa, Fiorisce in marzo ed aprile. 


— 102 — 
48.. Serapias. 


148. Serapias elongata 7°0d. Mort. Panorm. I, p. 25, tab. 
VII, fig. sin. 

S. spica elongata , multiflora, perigonii phyllis exterioribus 
ovatis, acutis, summo apice subliberis, medio vix latiore, binis 
interioribus paullo brevioribus, a basi ad medium concaviuscu- 
lis, ovatis, a medio ad apicem in acumine explanato , subu- 
lato productis, et ad phyllos exteriores connatis; labello glabriu- 
sculo vel puberulo, perigonii phyllis exterioribus semel longiore, 
callo elliptico, late ac profunde canaliculato, marginibus lamel- 
liformibus suberectis basi instructo, trilobo; lobis' lateralibus e- 
recto-conniventibus, lobo medio ovato, acuto; dependente reflexo, 

3 labelli parte inferiore approximato , basi constricto; bracteis o- 
sa vatis, subventricosis, floribus brevioribus; caule elato, terete, in- 
ferne maculato ; foliis late linearibus acutis subglaucescentibus; 
fibris radicalibus duabus tuberosis ovato-rotundatis. 

Orchis macrophylla Column. Ecphr. di dl 6-34 
; icon. in pag. 322, fig. sinistr. 

Orchis montana italica lingua sai altera C. 
Bauh. Pin. fp. 84-—Moris. h. oxon. III, d. 493. $ 12, tab. 14, 

Orchis lingua var. £. Linn. Sp. PL d. 1344. — Willd. 
Sp. pl. IV, p. 71. 

Serapias lingua Xc46. Zon, fl. germ. et helvetic. XIII, 
et XIV, p. ro, tab, 439, fig. III? 

Habitat: Nei luoghi aprichi delle selve di Va/demone in Si- 
cilia; nelle provincie napoletane (Colonna); Roma ? Fiorisce qui 
in aprile e maggio. ; 

149. S. lingua Lîn.— Tod. Hort. Pahorm, db pe3 

S. spica abbreviata, subtriflora, perigonii phyllîs sia 
ovato-lanceolatis, acuminatis, summo apice plerumque liberis, 
Sl medio vix latiore; binis interioribus paulo brevioribus, e basi 
- anguste-ovata, concaviuscula, margine plana, in apicem subulato- 
x gradatim excurrentibus, et ad phyllos exteriores 
l atis ; labello perigonii phyllis sesquisemel longiore , callo 
Spia, depresso, vix sulcato basi instructo, trilobo, 


lobis lateralibus rotundatis, erecto-conniventibus, lobo medio 
ovato, acuto, puberulo vel glabriusculo dependente; bracteis o- 
vatis flore brevioribus; caule terete immaculato; foliis late lineari- 
lanceolatis, acutis, e viridi-glaucescentibus; fibris radicalibus dua- 
bus tuberosis subrotundis parvis. 

Serapias oxyglottis 2er? Amoen, ital. p. 202 et FI. 
ital. IX, p. 605 —Tod. Orch. sic. p. 1172.—Ambr. FI. tir. austr. 
Il, d. 755 

— var. pallida : floribus pallide subcarneis, perigonii phy1- 
lis binis interioribus angustioribus, lobo medio labelli longiore 
in apicem acuminatum producto. — 704, Op. cit, tab, VII, fig 
dextr, 

Habitat: La varietà è nelle vicinanze di Palermo . alla Fa- 
vorita, nei terreni arenosi e boschivi non mai dissodati, Fiorisce 
in aprile e maggio. La specie è comunissima dappertutto nei 
luoghi arenosi. 

150. S. longipetala ?0//— Tod. Hort. Panorm. I, p. 39. 

S. spica subsexflora, perigonii phyllis exterioribus lanceolato- 
acuminatis, summo apice plerumque liberis, medio vix latiore; 
binis interioribus paullo brevioribus, e basi late ovata, concava, 
margine undulato-crispo longissime subulato-acuminatis, apice 
phyllis perigonii exterioribus connatis; labello phyllis exteriori- 
bus subsesquilongiore, callis duobus linearibus, antice subdiver- 
gentibus, basi instructo , trilobo , lobis lateralibus rotundatis, 
erecto-conniventibus, lobo medio ovato-lanceolato, elongato, con- 
tra germen adpresso, in disco villoso ; gynostemio longe ro- 
strato, rostro subadscendente; bracteis ovato-lanceolatis, elongato- 
acuminatis flore sublongioribus vel subaequalibus; caule subte- 
rete, immaculato, foliis late lineari-lanceolatis, acutis, e viridi- 
glaucescentibus; fibris radicalibus duabus tuberosis subrotundis, 

— var. pallidifiora: labelli lobo medio ovato, non elon- 
gato, pallido,— 704. op. cit. tab. X, fig. sin. 

Habitat: La specie è comune in Sicilia ; la varietà viene 
nelle colline calcaree presso Palermo a Miccini. Fiorisee in a- 


prile e maggio. 


— 104 — 
24. Pedalineae. 
49. Sesamum. 


151. Sesamum africanum 70d. N. gen. e n. sp. pe, IV, 
îned. et in Adnot. ad ind, sem. ann. 1864, 4. 

S. puberulum, caule obtuse SA sulcato, foliis in- 
ferioribus indivisis, cordatis, dentatis, superioribus ovatis, ovato- 
oblongisve, seminibus nigris, rugoso-scrobiculatis, utraque facie 
ala brevi laevigata circumdatis. 

Habitat: In Aegypto superiore; et in horto nostro cultum 
ex seminibus a C/, Ziîgari acceptis. Floret aestate et autumno. 
Annuum. 

Obs.: Capsula omnino ,Sesamzi; quamvis ob semina utraque 
facie marginata a Sesamo recedat. 


25. Plumbaginaceae. 
50. Statice. 


152. Statice panormitana Tod. Adnot. ad ind. sem. ann. 
1857, Pd. 45-46. 

. glaberrima, basi suffruticosa, caespitosa, foliis crebris, 0- 
bovato-spathulatis, vel oblongo-spathulatis, obtusissime retuso 
emarginatis, in petiolum longe attenuatis, margine subcartilagi- 
neo, revoluto instructis; ramis gracilibus flexuosis, a tertia parte 
inferiore dichotomo-ramosis, ramulis tenuibus erecto-patentibus 
elongatis, sterilibus, subnullis vel paucis, spiculis bifloris secun- 
dis, in spicas gracillimas elongatas dispositis, floribus altero pe- 
dicellato fertili, altero abortivo, bractea inferiore ovata acuta mar- 
gine et apice membranacea, superiore subtriplo majore, ovato- 
oblonga, acutiuscula , margine apiceve interdum dentato, albo- 


.  membranaceo, media ovata obtusa fere tota membranacea, ca- 


lycis tubo cylindraceo, pilosiusculo, limbo patente albido, tubo 
duplo breviore, profunde quinquelobo, lobis ovatis lanceolatisve, 
acutiusculis. 

Habitat: In rupibus calcareis submontosis mari imminenti- 


e 105 n 
bus-—Panormi a Monte Gallo dalla parte di Mondello. — Dre- 
pano a Cofani, dalla parte che guarda il mare, sed ibi rara. 
Floret junio. 

Obs.: Planta glaucescens, caespitosa,—Radix lignosa tenuis 
vix ramosa. Caules plures, breves, latos caespites efformantes, 
plus minusve crebre foliosi. — Ex axilla foliorum rami floriferi 
erumpunt , flexuosi, graciles, inferne subsimplices , ad tertiam 
partem inferiorem ramulosi,—Ramuli dichotomi gracillimi ad di- 
chotomiam bractea ovata, acutiuscula, pusilla, adpressa praediti. 
Folia spathulata in petiolum longe attenuata, in spathulae ex- 
pansione plus minusve lata, inde vel ovato-spathulata, vel ob- 
longo-spathulata; apice rotundato, et aliquando subretuso-emar- 
ginato, margine subcartilagineo, ad paginam inferiorem revoluto. 

Bractea exterior seu inferior ovata , acuta, margine lato al- 
bido-membranaceo cincta ; media ovata, obtusiuscula, fere tota 
membranacea, Interior, seu superior, ovato-oblonga, acutiuscula, 
apice aliquando obsolete dentata, exteriore subtriplo longior, mar- 
gine et apice membranaceis convoluta, florem fertilem et rudi- 
mentum ulterius floris abortivi amplectens. 

Spiculae biflorae, in spicam secundam 2-4 pollicarem elon- 
gatam dispositae, erectae vel patulae, longitudine ipsarum inter 
se distantes. Flores alter fertilis pedicellatus, pedicello tenuissi- 
mo, glabrato, fere semilineam longo, in bractea superiore occul- 
tato , rarissime post anthesim ab ipsa parum exerto: alterius 
floris abortivi rudimenta membranacea plus minusque completa 
tantum extant, in bractea superiore penitus occultata, nec un- 
quam eum completum vidimus. 

Floris fertilis calyx quinquelobus, tubo nervis purpurascenti- 
bus costato, cylindraceo-tubulatus, ibique pilosulus, limbo cam- 
panulato-patulo, sordide albo-membranaceo, lobis profundiusculis 
acutiusculisque, per medium usque ad apicem nervo purpura- 
scente in paginam inferiorem excurrente notatis. 


— :106 — 


26. Polemoniaceae. 
51. Caldasia. 


153. Caldasia heterophylla IW7//d. ort. Berol. to I; 
tab. I—Benth. in DC. prod. X, p. 320.— To d. Adnot. ad ind. 
sem. ann, 1858, p. 25. 

‘Bonplandia geminiflora Cav, Ara/, cene. - natur, II, 
131 (ann. 1799) et Icon. VI p. 21, tab. 532 (1800). 

Obs.: Nescio quo anno Z/ortus Beroliniensis fuit evulgatus; 
valde dubito an nomen a Cava/linesio impositum anterioritatis 
jure sit praeferendum. 

Osservazioni: L’Hortus beroliniensis fu pubblicato nel 1807, 


‘‘epperciò va preferito il nome di Cavawi/les. 


27. Polygalaceae. 
52. Polygala. 


154. Polygala brachypoda 70d. N. gen. e n. sp. d. 54. 
P. foliis sparsis, planiusculis, glabris, brevissime petiolatis, 
caulinis lanceolatis, obtusiusculis, ramealibus anguste-linearibus, 


acutis; floribus racemosis; pedicellis filiformibus, floribus duplo 


brevioribus; sepalis exterioribus ovatis, concavis, obtusis, mem- 
branaceo-marginatis , glabris, interioribus elliptico-subrotundis , 
basi ad unguem inaequalibus, inferioribus duplo longioribus , 
petalis superioribus glabris, exterioribus semel longioribus; cap- 
sula obovata, obcordata. 

Habitat: Oriunda forse della regione istessa che /. speczosa. 


Fiorisce da maggio a giugno. 


Osservazioni : Differisce da /. speciosa, oltre che per le fo- 
glie, per la minore lunghezza dei pedicelli, pei fiori più piccoli, 
e per i sepali esterni membranosi ai margini e non cigliati. 

28. Scrophulariaceae. 
53. Verbascum. 
155» Verbascum siculum 70od, Adnot. ad ind, sem. ann. 


s ue A 37. 


— 107. — 

Habitat: Ad margines viarum in montosis, et in campis a- 
ridis. Carini alla ferrovia e nel piano degli Og/iastrelli, Sagana, 
Mirto, aliisque Siciliae locis.—Floret junio, julio. 

Obs.: Species extricatur non facili: affinis, si non idem, V. 
Blattaria var. micropus Caruel in Part, FI. ital. VI, p. 580. 
— Certe non varietas V. Z/attaria L. 

Verbascum Blattaria var. rebandum Arcang. FI, Ital. p. 104 
e planta in Sicilia lecta a Gasparrinio probabiliter hujus loci 
ob flores parvos et caulem paniculatum. 

Bertolonius V. 2B/attaria Guss. FI. Sic. prodr. p. 263 et 
V. repbandum Guss. Suppl. I, p. 59 ad V. virgatum traxit, sed 
planta gussoniana in prodromo et in ejus supplemento descripta 
amplectit V. repandum et V. siculum. 


29, Solanaceae. 
54. Datura. 


156. Datura dubia Zzanca, FI. Avola, n. 181, in Atti Ac- 
cad. Gioenia, ser. 2, vol. 1, p. 330.—Tod. Adnot, ad ind, sem. 
ann. 1858, p. 26. 

D- Stramonium Guss. .Syx. ff. sic. I, fp. 266, non Linn.? 


55. Dunalia. 

157. Dunalia inermis 20r2ì, Adnot. ad ind. sem. ann. 1895, 
et in Bull. Soc. bot. it. 1896. 

Fruticosa-arborescens, inermis glaberrima, ramis plus minus 
flexuosis ; foliis aut solitariis aut ex axillis ramulorum annoti- 
norum fasciculatis oblongo vel obovato-spathulatis, apice acutiu- 
sculis, raro rotundatis, in petiolo longe attenuatis, sopra satu- 
rate viridibus, subtus pallidioribus, magnitudine variis a 5 US- 
que ad 15 cm. longis (adjecto petiolo). Floribus axillaribus so- 
litariis, geminis, raro ternis aut pluribus; pedunculis gracilibus, 
calyce brevi campanulato obsolete 5 nervio, dentibus 5, minimis 
obtusis, corolla lilacina, calyce triplo longiore, tubo infundibu- 
liformi-campanulato,glabro, intus media parte inferiore tomen- 
toso , limbo brevissimo 5-angulato dense ciliato, angulis acutis 
dentibus minutissimis obtusis interjectis, staminibus omnino ae- 


— 108 +— 


qualibus, tertia parte inferiore tubi corollini insertis, filamenits 
glabris, antheris subduplo longioribus, basi paullo dilatatis et 
hinc appendicibus linearibus acutis lateraliter instructis, stylo 
filiformi, tubum corollinum aequante ; bacca globosa, magnitu- 
dine pisi sativi, rubro-aurantiaca, lucida, seminibus reniformi- 
bus, compressis. 

Habitat : Patria ignota; in Horto panormitano culta sub no- 

} mine 2. solanaceae;—D. lilacinae Miers, affinis videtur. 


56. Lycium. 


158, Lycium brevistyglum 70d. N. gen. e n. sp. di 74. 

L. rigidum 7%urbg, var. angustifolium Zur. in DC 
Prod, XIII, p. 525? 

L. ramis recurvis ramulosissimis, ramulis foliosis floriferisque, 
apice rectis, rigidis, in spinam desinentibus, foliis fasciculatis li- 
nearibus, basi attenuatis, subpetiolatis, pedunculis calyce vix 
longioribus; calyce poculiformi laeviter quinque-angulato, quin- 
quedentato, dentibus subtriangularibus, brevibus, ciliatis, vix a- 
cutis, post anthesin ob fructuum ampliationem explanato-amplia- 
to, irregulariter fisso; corolla tubuloso-campanulata, laciniis bre- 
vibus, patentibus, subrotundatis, margine revoluto, 

Habitat: Di origine incerta, — È stato coltivato come una 
specie molto vicina al Zycîxm afrum. Fiorisce in maggio e giu- 
gno, fruttifica in agosto e settembre. 


30. Verbenaceae. 
57. Duranta. 


158, Duranta brachypoda od. N. gen. e n, sp. p. 24 et 
Adnot. ad ind, sem. ann. 1859, d. 30. 

Duranta Mutisii /rd. senz. 4, dot, pan. anni 1858. 

D. inermis; ramis compresso-subtetragonis, foliis ovatis, vel 
statim in apice subacuto desinentibus ; integris, vel supra me- 
dium crenato-dentatis, in petiolum brevem attenuatis, supra gla- 
| bratis, subtus ad nervos puberulis; racemis elongatis, lateralibus 
| brevioribus, omnibus horizontalibus, deinde ob fructuum gravi- 


— tog — 
tatem recurvato-pendulis; florum secundorum, -subnutantium la- 
ciniis rotundatis, imbricatis; fructibus recurvatis, breviter pedun- 
culatis, 

Habitat: Patria ignota. 

160. D. integrifolia 70d. N. gen. e n. sp. p. 27 et Adnot. 
ad ind. sem. ann. 1859, PD. 30. 

D. inermis; ramis teretibus, gracilibus, elongatis, apice sub- 
tetragonis, parce strigilloso-sericeis; foliis ovato-lanceolatis, utrin- 
que acutis, basi in petiolum mediocrem attenuatis, integerrimis; 
racemis lateralibus gracilibus, arcuato-pendulis, terminalibus sub- 
aequalibus, foliis subaequilongis; fructibus remotis, parviusculis, 
obverse ovatis, 

Habitat: Di patria ignota. Fiorisce da luglio ad ottobre, 

Osservazioni: Pare una varietà di 2. irermis, 

161. D. microphylla Desf. Cat. h. Paris, ed. 3, p. 397.— 
Tod. Hort. Panorm. I, p. 73, tab. XVII, 

Duranta Plumieri Schawo. in DC. Prod. XI, p. 615 
ex parte, non Jacg. 

D. inermis vel spinosa, ramis subtetragonis, subcinereis; fo- 
liis parvis oblongo-obovatis, cuneatis, obsolete nervosis , subin- 
tegris vel plerumque a medio ad apicem plus minusque denta- 
tis, inferne integris et basi in petiolum brevem attenuatis ; ra- 
cemis folio semel longioribus, omnibus simplicibus, longitudine 
subaequalibus, paucifloris, subsecundis; pedicellis calyce brevio- 
ribus reflexis, corollae tubo exerto; fructibus, mediae magnitu- 
dinis, ovato-ellipticis, apice acuto, brevissimo, calyce contorto 
terminatis, basi in pedicellum laeviter incrassatum productis. 

Habitat: Di patria ignota, fiorisce da luglio ad ottobre. 

162. D. stenostachya 704, N. sp. e n. gen., p. 26 et Hort, 
Panormit. I, p. 9, tab. III. 

Duranta Plumieri Spr. Sp. pi. I, pd. 5604? — Dietr. 
° Sp. pI. III, p. 618?—Tod. Ind. sem. h, bot. pan. ann. 1858, p, 6. 
non /acg. 

D. inermis; ramis quadrangulis, subpuberulis ; foliis ovato- 
lanceolatis, acuminatis, ad medium tantum serratis, vel prorsus 
subintegerrimis, supra glabratis, subtus ad nervos subpuberulis; 


- fIO — 


racemis longissime spicatis, foliis multo longioribus, ROEDRRA 
fructibus ovatis, parviusculis, vix sulcatis. 

Habitat: Originaria del Brasile; fiorisce da luglio ad ottobre, 

Osservazioni : Dalla Duranta Plumieri di Linneo è molto dif- 
ferente, quantunque l’ unica specie a cui possa dirsi un poco 
più vicina. 

163. D. turbinata 7°0d. N. gen. e n. sp. p. 28 et Adnot. 
ad ind. sem. ann. 1859, f. 30. 

D. inermis vel spinosa; ramis tetragonis, subcinereis, foliis 
parvis obovatis, vel oblongo-obovatis, cuneatis, obsolete nervo- 
sis, obtusiusculis, subintegris vel plerumque a medio ad apicem 
| dentatis, basi in petiolum brevem attenuatis; racemis laterali- 
bus breviusculis, terminali composito approximatis, paucifloris; 
fructibus majusculis, sulcatis, turbinatis. 

Habitat: Di patria ignota, fiorisce da luglio ad ottobre. 

Osservazioni: Potrebbe dirsi vicina alla Duranta Elisia 
Lin., se per i caratteri delle foglie non appartenesse piuttosto 
alla sezione delle Durazza a foglie piccole, e quindi alquanto 
diversa, 


— itt > 


CN:DIGE 


«N. B.--Il numero romano proposto al 
Bollettino in cui sono comprese le LL delle specie qui enumerate. 
| mumeri I-II si riportano al vol. III dell’anno 1899; i numeri LII-IV inv 


| Vo II dell’anno 1898. 


23. Aegilops III-IV p. 166 
73. A. speltaeformis /ord. id,, 166 
74. A. speltoides 7axsch. id., 167 
75. A. squarrosa Lia. - «id. 167 
76. A. triaristata Wild. jd :167 
 — var. intermedia Tod, id., 167 
2. Agave id., 125 
2. A. applanata Lew. id, 125 
3. A. asperrima Jacob. id, 126 
‘. 4. A. Bakeri oss. id., 126 
(5. A. candelabrum 7od.  id., 127 
6. A. caespitosa 7od, id., 127 
7. A. grandibracteata Ross id., 128 
8. A. Haynaldi 70d. id., 129 
9. A. intermedia 70d, id., 130 
ro. A. longisepala 7od. id., 130 
II, A. macrantha 7od. id., 130 
12. A. macroculmis 7od. id., 131 
13. A. multiflora 7od. id., 132 
14. A. paucifolia Tod. i 135 
15. A. pseudofilifera Ross et 
Lanza i 133 
16. A. rovelliana 70d. id. 134 


17. A. Salmiana O?to var. Wi- 
takeri Moss. 
18. A, spectabilis 7od. id., 


19. A. Willdingii 7od. id., 
24. Aira” id., 
77. A. sicula 7od. id, 
39. Aloè I-II, 
112. A. agavefolia 7od. id., 
113. A. cernua 7od. id., 
114. A. commutata 70d. id., 
115. A. elegans 70d. id, 
116. A. fulgens  70d, id., 
117. A; Lanzae 7od. id., 
118. A. macrocarpa 7od. . id., 
119. A. percrassa 7od. id., 
120. A. Rossii 70d. id., 
121. A. Schimperi 7od. id., 
1. Amarantaceae III-IV, 
2. Amaryllideae id., 
3. Apocyneae id., 
47. Arachnites od. I-II, 
| 145 A. fuciflora Hoffm. id., 


— var. panormitana 704, id., 


III-IV, p. 


na è relativo al fascicolo del. 


I 
ece al 


i a DR nta 


pena 


— li2 — 
146. A. Inzengae 7od. I-II, p. 100 9. Compositae III-IV, p. 
147. A. lunulata 7od. id., IOI 10. Convolvulaceae id,, 
— var. Benoitiana 70od. id., IoI 13. Convolvulus id., 
4. Asclepiadaceae III-IV, 145 | 45. C. tricolor Lin. id., 
40. Asparagus I-II, 89| 35. Coppoleria Tod I-II, 
122. A. acutifolius ir. id., 89 C. monantha 70d. id 
— var. australis 7od. id., 89 tI. Cruciferae III-IV, 
32. Biancaea Tod. id, 72| 15. Cucurbita id., 
gr. B. scandens 704. id., 47. C. Farinae Zen id., 
5. Bignoniaceae III-IV, 148 — var. macrocarpa Tod. id., 
41. Botryanthus III, 89 48. C. maxima Duck. var. am- 


123. B. albo-virens 70d. id., 89 
124. B. breviscapus 7od. id.,, 90 
125. B. commutatus Awurzk. 

var. latifolius 704. id., 90 


126. B. Gussonei 7od. id., 90 
127. B. Sartorei 704, id, .9I 
33. Bunchosia (1) id., 74-93 
92. B. elliptica 704, id.; 74-93 

6. Cacteae III-IV, 149 
51, Caldasia I-II, 106 
153. C. heterophylla WiX4. id, 106 
10. Canna HHIV, 151 
‘41. C. Tinaei 704. id, 155 

7. Cannaceae id, 3581 
34. Caracalla PIL 35 


ss C. pulcherrima 7od. ida 4% 


9. Cereus III-IV 149 | 
40. C. Tinaei 7od. id, 149 
| 8. Chenopodiaceae a 151 
32. Cirsium id., 152 


bigua 70d. id., 

—  var.clypeiformis 704. id., 

—. var.depressa 7od.  id., 

— var. neapolitana 7od, id., 

—_ var. messanensis Zod, id., 

49. C. melanosperma A. Braun. 
50. C. moschata Duck. var. 


cubensis 7od. id., 
— var. macrocarpa 7%d. id., 
— var. minor 7òd. id., 


-— var. pusilla 704. id., 
— var. vulgaris 7od. id., 
51. C. Pepo DC. var, auran- 

tia 7od, id., 

—. var, australis 7od.  id., 
—. var. courgero 7od. id, 
— var. italica 7od. id., 
— var. melopepo 7od. id., 
— var. ovifera 7°d. id., 
-— var. pyxidaris 7od. id., 
—. var. verrucosa 7od. id., 
var. villosa 7od. id., 


12. Cucurbitaceae id., 
36. Cytisus LI, 
95. C. Bartolottae 7od. id., 
42 Dasylirion id., 


o al suo vero posto. ci 


Per Se perni questo genere figura a p. 74 tra le Lig 
Ritre nuovamente a p. 93 riportato cioè 
Malpig hiaceae. sa 


128. D. tuberculatum Tod. I-II 
54. Datura id, 
156. D., dubia Zianca. id,, 
27. Dietes III-IV, 
80. D. iridioides .Siveet. id., 
55. Dunalia I-II, 
157. D. inermis Zorzi. id., 
57. Duranta id., 
159. D. brachypoda 7od. id., 
160. D. integrifolia Tod, id., 
161, D. microphylla Desf. IHI, p. 
162. D. stenostachya 70d,  id., 
163. D. turbinata 77 id., 
21, Erodium III-IV, 
58. E. commutatum 70d,  id., 
, 59. E. longicaule 70d. id; 
60. E. soluntinum 704, id., 
37. Erythrina I-II, 
96. E. cristagalli Lim, var. 
laurifolia 7od. id., 
—- var. speciosa 7od. id., 
97. E. insignis 70d. id., 
98. E. Moori 7od. id,, 
99. E. pulcherrima 7od.  id., 
1oo. E. viarum 70d. id., 
20. Euphorbia III-IV 
55. E. Bojeri /700£ id., 
56. E. Breoni /Horf. id., 
57. E. splendens 2ojer. id., 
13. Euphorbiaceae id., 
3. Fourcroya id., 
20. F. altissima 70d. id., 
21, F. Bedinghausi C. Xock, id., 
22. F. elegans 70d. id., 
23. F. pubescens 7od. id., 
12, Galatella id., 
44. G, Sorrentini 7od. id., 
14. Geraniaceae id,, 
46. Gossypium I-II, 


134. G. Figarei 7od. I-II, p. 94 
135. G. herbaceum Lin. id, 94 
136. G. hirsutum 4/77. id. 94 
-- var. glabratum 704. id., 94 
— var.intermedium 7od.id, 95 
— var. album 70d, fd, 06 
— var, rufum 70d, id, 95 
137. G. maritimum 70d, id, — 4 
— v. degeneratum 7pd.id., 95 
— vv. polycarpum 204. id,, 96 
138. G. microcarpum 7od. id, 96 
—. var. luxurians 7od. id., 97 
—. var. rufum 7od, id: 07 
139. G. mexicanum 704. id: 
140. G., Nanking Meyen. id, 07 
141. G. racemosum /’0îr, id.,. 08 
142, G. roseum 70d. id., 98 
— v. albiflorum 7od. id., 98 
143. G. sanguineum Zasskr/, id., 98 
144. G., wightianum 70d. id, 99 
— v.intermedium Tod. id, 99 
— vv. pubescens Tod. id, 99 
— v. pallidum Tod, Er I 
15. Graminaceae I-IV 166 
11. Halocnemum id... 151 
42. H., cruciatum Tod. id., 15I 


81. I. australis Tod. 
82. I. erratica Tod. 
83. L Mandraliscae Tod. 


dk 


84. I. panormitana 7od. III-IV, p. 


85. I. sicula Tod. id., 

-86. I. Statellae Tod, id., 

87. I. Tinaei Tod, id., 

17. Labiatae id., 

17. Lagenaria id. 
53. L. vulgaris Ser. var. mi 

crocarpa Tod, id., 

— var. elongata Tod.  id., 

44. Laurentia I-II, 

132. L, commutata 7od. id., 

::18. Leguminosae id., 

5. Leichtlinia oss. III-IV, 

31. L. protuberans Ross id., 

19. Liliaceae I-II, 

20. Lobeliaceae id., 

36. Lycium id., 

158. L. brevistylum Mi, 

«21. Malpighiaceae ici; 

22. Malvaceae id., 

38. Medicago id., 

101, M. decaisneana Tod. id., 

| 102. M. gracilis Ziv. Bern. id. 

103. M. gracillima Tin. id., 

104. M. helix var. spinulosa 

od. id., 

105. M. intertexta //72/ id., 

id., 

id., 

id., 

id., 

id., 

id., 

III-IV, 

id., 

id., 

id., 

Mm, 


23. Orchideae 
22. Oxalis 
61, O. asinina /acg. 


62. O. Consolii Tod. 
63 controversa Tod. 
64. Coppolerii Tod. 
65 crispa /acg. — 
66 fabaefolia /acg. 


fragrans Tod. 
isosepala Tod. 
lancaefolia /acg. 


(eni 
O — alii 
00000900000 


46. P. praecox Tod. 
24. Pedalineae 
Plumbaginaceae 
26. Polemoniaceae 
52. Polygala 

P. brachypoda Tod. 
27. Polygalaceae 

t. Pupalia 

1. P. Figarei Tod. 
Romulea 

R. Parlatorii 70d. 
31. Salvia 


43. Scilla 

S. gallica Auct. 

. S. obtusifolia Poîr. 
+ S. sicula Tin. 

28. Scrophulariaceae 
Sechium 

71. S. edule Swarfz. 
48. Serapias 

148. S. elongata Tod. 


S. praetermissa Tod. 


I-II, p. 99 
III-IV 163 
id., 163 
id; =108 
id.j-_163 
id., 164 
id.,, 164 
id; (164 
ici" 104 
id., 165 
id., 165 
id,, 165 
id., 165 
id., 166 
id., 168 
id., 168 
id.;£55 
id., 156 
I-II, 104 
id,, 104 
id., 106 
?d., 106 
id.,, 106 
id., 106 
III-IV, 124 
id., 124 
id., 175 
id.;- 175 
id., 176 
id., 176 
I-II, 92 
id, 
id, 92 
id., “43 
id.,, 106 
III-IV, 161 
id., 161 
I-II, 102 
id., 102 


149. 


150. 


33» 


— 1I5— 


S. lingua Lix. I-II, p. 102 Î 34. 
— var. pallida Tod. id, dr 
S. longipetala /0o4/, 10; 103 1-36. 

var. pallidiflora 7od.id., 103 | 37. 
Serrafalcus III-IV, 169 | 38. 
S. Hughii Tod. id., 169| 50. 
Sesamum I-II, 104 | 152. 
S. africanum Tod. id., 104 53. 
Solanaceae id.;.t107 | 156. 
Stapelia III-IV, 145 30. 
S. angulata Tod. id., 145 


S. atrata Tod. 

S. discolor Tod. 
S. mutabilis /acg. 
S. scutellata Tod. 
S. trifida Tod. 
Statice 

S. panormitana Tod, 
Verbascum 
V. siculum 7od. 
Verbenaceae 


III-IV, 
i 


P. 145 
145 


— 1160 — 


4. OSSERVAZIONI FENOLOGICHE 


FATTE NEL PRIMO SEMESTRE DELL'ANNO 1899. 


I. GENNAIO 1899, 


là massima 17°. 84, media 12°, 21°, minima 5°. A 
Giorni di pioggia: 7; quantità d’acqua piovuta: mm.4 7.90 


TEMPERATURA ENTO 
DATA PIOGGIA Sr 
massima media minima 
I 15.4 xt.13 6.4 _ SW. 
Qi 2 18. 6 13.691 ‘&8 2.90 |W-WNW 
È 3 17.9 11.84 9. 0 29.10 | N-NNW. 
n d 133 9.09 DI 6.70 NW. 
A 5 15. 8 10. 3I 3.8 — NW. 
Di 6 15.7 10. 26 * # — SW. 
vd 17.5 10. 74 5.I _ b 
8 16. 5 IO. 27 D+ _ ENE. 
9 17.9 II. 56 30 _ Si 
10 18.0 14 34 7:9 - Si 


In questa decade fiorirono : Alo& elegans Tod., A. soccotrina DC., 
| Anagyris foetida L., forpg aethiopica L., A. bicolor Gasp., Bill 

yramidalis Lindl., B. speciosa Thbg., B. zebrina Lindl., 
| Bougainvillaea splendens isa t., B. aurantiaca Hort., Canella siba 
| Murr., Cyperus alternifolius L., Clivia nobilis Lind1., C. miniata Re- 
| gel, Euphorbia Bivonae Steud. E. pulcherrima Willd., var. lutea 
ce h Fritillaria libanotica Boiss., Furcraea altissima Tod., Jaco- 
ia na B, et H., Lachenalia pendula Soland. in Ait., Ligu- 
;* rad Wallichii Vis., Linaria reflexa Desf., Muscari montanum Willd., 
| Narcissus Tazzetta L., Oxalis Novarae Hort., O. cernua Thbg., 0. 
| compressa L,, O, livida Jacq., O, variabilis Jaca, » Primula sinensis 


Salisb., Thunbergia elegans Borzìi, Tropaeolum majus L., T. lobia- 
num Hort. Veitsch., Verbesina crocata Less., Wigandia caracassana 


H. B,cet-K; 
TEMPERATURA VENTO 
DATA PIOGGIA gend 
massima media minima 
II 19 2 ILA 9.7 I. 90 S. 
Di 12 17.1 12. 06 7.6 4.35 | NW. 
& 13 16. 6 13. 8I 8.0 _ SSW. 
Di 14 20. 3 14. 9I Io, 2 — SW. 
Qi 15 18. 6 13. 77 7.7 - N. 
“| 16 ZIE 13. 39 )# —_ SW. 
17 19.9 13. 4I . 3.8 _ WSW. 
18 18. 3 12. 26 ks - WNW 
19 17.6 II. 46 4.5 - Di 
20 17.4 13.30 4.8 a SW. 


In questa decade fiorirono : Alo è africana Mill., A. agavefolia Tod., 

A. arborescens Mill., A. aristata Schult., A. fulgens Tod., A. obtu- 

sifolia Haw., A. Ucriae Terr. fil., Calankde marmorata a è Coty- 

ledon Saia Bak., C, coccinea Cav., €. PERSO oi Ci. 

i orbiculata L., C. scaphylla Deleuil., Criaiala i 
nu 


gustrum massalongianum Vis., Mammil- 
laria multiceps Salm-Dyck., M. stella-aurata Mart.. Mesembryanthe- 

mum linguiforme L., M. uncatum L., Oncydium splendidum A. Rich., 
O. venustum C. Morr., Oxalis purpurea a var. lilacina SOT; € 1 gl 
rosea Hort., var. albida Hort., O. brasiliensis Lodd., O. micrantha 
Hort., O. variabilis Jacq., var. rubra nta , Sempervivum ciliatum 
Willd., Senecio cruentus DC., Solanum virginianum L., Viola tri- 
color L. 


— 113 — 


is TEMPERATURA VENTO 
DATA PIOGGIA 
pred.!® 
massima media minima 
21 16. 0 10 69 4.4 si SW. 
22 15.9 II. 93 5.9 —_ Si 
| 23 17.6 II. 86 4.0 - SW. 
È 24 18.1 II. 64 4. 5 — SW. 
Mi 25 172 10. 76 dI _ WNW. 
[@) 
7 26 17.5 II. 00 LI è o A 
Pt a. Bb | xé 6:85 | -SSW, 
28 17.0 12.27 1% _ S. 
29 245 14. II 4.6 — Di 
30 2.4 13. $I 3.6 _ S. 
3I è6 5. | 19.60 12.4 - S. 


In questa decade fiorirono : Abutilon Thompsoni St. Hill.. 


pha mar ee Spreng. Arbutus Andrachne L., A. canariensis Duham., 
L., Begonia fagifolia Fisch., B. Rex Putz., B. schmidtiana 


A. Unedo 


preolata L., F 


_raceus Ker-Garwl]1., N. Tazz 
ciana 
| culus Ficaria L., Rhamnus Alatern 


H. B 


nfth., Crocu 


ocus aureusSibth.etSmith., 
Freylinia = Colla, Fritillaria libanotica Boiss., 
cinalis L., F. parviflora Lam., Gynura aurantiaca 
DC., Halleria lclita L., Helleborus niger L., Hyacinthus romanus L., 
H. orientalis L,, Lithospermum rosmarinifolium Ten., Narcissus papy- 
etta L., Periploca laevigata Ait., Poin- 
regia Boj., P. pulcherrima L., Psiadia glutinosa Jacq., Ranun- 
us L., Romulea Bulbocodium S. et M., 
Ruellia pallida Vah L, Senecio Petasites D C., Taraxacum officinale Wigg., 
. ma Rodari, V. didyma Ten., V. panormitana 
et K. 


Fumaria ca- 


— t19 — 
II. FEBBRAIO 1899 


(O massima 17°. 11°, media 12°.14', minima 6°.35/. 
Giorni di pioggia: 9;—quantità d’acqua piovuta: mm. 86.75 


TEMPERATURA VENTO 
DATA PIOGGIA 
massima media minima eo 
I ZI,5 15:73 11,6 — SW. 
Al 2 | 204 | 14.96 6 -— | wsw 
Pi 3 19.7 14. 23 9.0 -- WNW. 
. 4 14. 6 10. 99 8.2 SAR NW. 
Ai 5 14. 3 9. 54 4.1 = NW. 
> 6 16. 3 II. 96 ; $i _ calma 
4 18.7 13:43 8.5 6. 20 id. 
8 19. 6 13. 30 5.1 —_ id. 
9 18. 2 12,43 4.5 —_ id. 
10 18.1 ta.07 3. CAR _ id. 


In questa decade fiorirono : - Abutilon Fossati St.-Hill., A- 
ell., Allium triquetrum L. 
dale nana "Li Belamcanda punctata 
Moori Tod., Euphorbia biglandulosa Des f., E. 
E. Lario Schw., E. piscatoria Ait.. E. 


Candelabrum Tremaùt, 
Raf., Hibiscus liliiflorus Cav., 


platyphyIlos L. . Fritillaria messanensis 
H 


bilis Mill., N. commutatus Parl., N. etruscus Parl., Peristrophe spe- 
ciosa N. » E., Psicotria emetica L., Romulea Bulbocodi i 

ar. grandiflora Hort., Salvia Grahami Bth., S. spicata Schult., Scillla 
amoena L., Sequoja sempervirens Endl., Vinca major L, ° 


- 120 — 


i 
Li ; 

è x, 

a 

; 


In questa decade fiorirono 


TEMPERATURA VENTO 
DATA PIOGGIA 
pred.!® 
massima media minima 
II 18. 3 12. 16 3.0 — calma 
Mi 12 19. I 12. 93 5.0 _ id. 
[| 
<| 13 18. 6 12. 54 4 6 _ E. 
pd 14 18. 7 13. 53 6 8 _ calma 
Q| 15 18.7 13. 13 6.4 _ id. 
| 16 17.6 12. 76 6.5 ig SW. 
17 I#r3 1a-#I 4.5 —_ calma 
18 19. I 15. 29 12.6 4.25 id. 
19 20. 0 TA. 09 8.5 — id. 
20 20, I 14. 09 6.1 _ NE. 


: Aloè ciliaris Haw., A. supralaevisHaw., 


k., Datu 
Desf., Euphorbia Jacquini Fenzl, a borus antiquorum A. Br., H. 


ger L., H. viridis L., Hyosciamus 
ua crenata Haw., = inte- 
ang., Lamium rara mo , Phylliraea media 


, Pri- 
mula Palinuri Petgn., Prunus divaricata Ledeb., Rhamnus Sti 


L., Tulipa praecox Ten. 


Rae RT E go 
FINO ua 


— 121 — 


MPERATURA | VENTO 
DATA | PIOGGIA 
pred.!® 
massima media minima 
| 2I 18.7 13. 09 7.8 o. 40 calma 
< i 
vl 22 19. 6 12. 59 6.0 20.65 | id. 
sn 23 17.2 13.03 97 4 16.05 id, 
i 24 16. 6 12.07 6.7 _ WNW. 
ae) 
25 16. 2 II. 83 5.6 5. 80 ENE. 
26 IO. 3 7.81 6.0 25. 85 SE 
27 II.4 7.91 4.0 o. 40 ENE. 
28 10.9 v53 4.0 _ ENE. 


In questa decade fiorirono : Abutilon arboreum Sweet, Acacia a- 
lata R. Br., Ajuga reptans L., Allium maritimum Torr., A. triquetrum 
L., Aloè cernua Tod., A. elegans Tod., Aralia cacilifera Hort., Ar- 
butus Unedo L., A. canariense Duham., Bosea 
leja americana ‘ , Callicarpa japonica Thbg. È conii rà i. i 
Euphorbia dendroides ba E. Bivonae Steud., Freesia refracta Klatt. var. 
albiflora Hort., F. odorata Eckl., Fumaria capreolata L., Hibiscus rosa 
sinensis L., Linaria rasa Desf., Ligustrum massalongianum Vis., Nar- 
cissus Tazzetta L., Ophrys aranifera sugo 4 Paeonia Post Gian: du 
Senecio grandifolius Less., S. Petasites DC., Solanum zu 
Du sa; Strelitzia Augusta Thbg,, St. E. Backs., S. Da, Dryand., 
Tecoma capensis Lindl., Tropaeolum lobianum Hort. Veitsch., Tr. 


_majus “a Wigandia caracassana H. B. et K., W. urens H. B. etK, 


«122 — 


III. MARZO 1899. 


Temperatura : massima 19°. 27’, media 14°. 32, minima 7°. 48° \ 
Giorni di pioggia: 8; quantità d’acqua piovuta: mm. 44. 40. ) 


Ò 
"A 


TEMPERATURA » VENTO 
DATA PIOGGIA 
pred.!e 
massima media minima 
I 154 9. 79 Dt _ ENE. 
i È [25] 2 TRE TE.Y9 358 _ Di 
- Br 
i < 3 19,2 12. 84 d:3 E. 
w 6) 4 18. 4 13. 20 gs - SSW. 
SE 001 R) 
Le Te) 5 20.3 15. 58 10. I i W. 
: el 6 182 | 13.61 8.0 & NW. 
- > 15.4 II.70 4.9 su E. 
i 8 17.1 12. 54 > 3g a MENESSE, 
9 20. 3 14. 74 3a — 5. 
10 18.8 15:77 10.0 . — | SSE. 
In questa decade I dpi auriculata L., B. Columnae 
Ten., Borrago officinalis L., . albo; Brassica incana Ten., B. ru- 
pestris Raf., B. macrocarpa ci ss., Brexia madagascariensis Thou., 
Cheiranthus Senoneri Heldr.. Cneorum tricoccum L. , Coelestina alba 


L., Cupressus funebris Endl.; C. Liar L., Dimorphotheca plu- 
vialis Moench., Euphorbia Bivonse Steud., E. Characias L., E. bi- 
| glandulosa Desf., E. Ornithopus Jacq., E. platiphylla L., Felicia altis- 
sima L., Galanthus nivalis L., Gladiolus tristis L., Helleborus foe- 
tidus L., Iberis semperflorens L., Iris foetidissima L,, I. pallida Lam., 
I. pseudo Acorus L., Lachenalia tricolor Jacq., var. fol. immaculatis, 
var. @iuadricolor, var. aurea, var. luteola, Papaver dubium L., P. Rhoeas 
La PI viscosa Poir., Ph. chrysophylla Boiss., Prunus Colikae La 
. nana da P. pidvivanica L., P. spinosa I.., Rhaphiolepis indica 
indl., Rh. rubra R. Br., Romulea ligustica P arl., Schoenus nigri- . 
cans L., Scilla bifolia L., Solanum canariensis L. , Taxus baccata L., 
T, ia Hort., Templetonia retusa R. Br., T. glauca R. Br., 
sundaica Mi » Viburnum Tinus 


P. 


123 = 


TEMPERATURA VENTO 
. DATA PIOGGIA 
massima media minima no: 
II 22.6 ‘16. 84 RI _ ENE. 
Ri 12 20. 3 15. 8I 10. 8 — SW. 
I 13 18.0 14. 16 9.0 4. 45 NE. 
a 14 17.0 13. 36 9.0 II. 70 E. 
Dl 15 19. 7 14. 56 9.0 o. 30 SW. 
° 16 18.9 I4.3I 8.5 — E. 
17 19.9 14. 36 6. 6 —_ N. 
18 19. 6 13. 89 4. 8 -- NW. 
19 22.6 ‘6 59 5.9 — SSW. 
20 24.8 Era Ti.4 2.05 SW. 


nsoaWarszewiczii R x: 
floribunda H. B. et K., Biscutella didyma L., B. grata 


na 
s B. laev 


gata L., Braya pianali Koch, B. alpina Sternb. et “ai Chtanii 


grandiflorum Crantz, H. procu 


C. calendulaceu 


mbens L., Iris lu 


«Hi 


drinia compressa Schrad., Calla aethiopica L., Camelina sativa Crantz, 
Caylusea abyssinica Fisch. et Mey., Comucopiae cucullatum L., He 
tostemma gratum Hort., opanax 
lowianum (Miq.) Bth., Dimorphbttiorà annua Hort., Dim. ia 
Moench., Diplotaxis nre DC. , Euphorbia Caput-Medusae L., 


endr 


da Lam., I. pumila Tin., Ixia maculata L., I. paniculata La m., var. 


sneraeflora Lindl, 
major L. 


Li stellatum Cav., 


fl. luteis, I. scariosa Thubg., Lepidium sativum L., L. rudeale L., 
o incurvatus Trin., Mel 
et Sm., Primula elatior Hill., 


asphae- 


gustica 


Salvia janthina Otto et Dietr., S. ge- 
, Sparaxis bulbifera Ker., Sp. tricolor Ker., Vinca 


TRA E” PU ae Sett 


TEMPERATURA VENTO 
DATA PIOGGIA 
pred.ie 
o massima media minima 
7 ZI 197 16. 3I 12.2 2. 85 iW. 
Ai 22 2,8 16. 4I IO, 4 _ ENE. 
A Po 
<| 23 31.6 25:34 IO. I _ Si 
x 24 183.9 15. 64 IRÒ 3. 30 ENE. 
Qi 25 16. 4 II. 27 9. 3 9. I5 W. 
ol 26 11.4 8; 23 55 10, 60 NW. 
27 16,9 Ii. I4 34 — NW. 
Minà 12. 54 4.6 pan ENE. 
i 29 18,4 | 12.86 42 — ENE. 
si 30 18,7 | 13.67 5.2 a ENE. 
o 31 20.8 | 15.76 6.8 A . N. 
è | 


In questa decade fiorirono : Acacia decipiens R. Br., Acer macro- 


-D phyllum L., A. italum Lauth., var. neapolitanum (Ten. ), A. trifidum 
2 Hook., paesana Pavia L., Aloè humilis Lam., var. ineurva, var. se- 
, s miguttata, A. Paxiù Terr. fil., A virens Haw. Aquilegia vulgaris L., 


Babiana stricta Ker., Brassica campestris L., Cheiranthus Cheiri L., 
Cistus creticus L., C. ladaniferus L., C. monspeliensis L., C. salvifolius 
L., C. villosus L., Crataegus atantha: L., Discaria serratifolia Bth. 
et Hook., Forsythia viridissima Lindl., Ciedicivs RAT Mill.; 

G. segetum Kar., ngi So ti iadonna: L., Itis sTod;k pe 


vigatum F. Muell., Melicope ternata Forst., Photinia serrulata Lind., 
Pistacia atlantica dial Pittosporum Tobira L., P. undulatum Vent., 
Pistacia Terebinthus L., Plantago macrorrhiza Poir. , Polygala myrtifo- 
lia i 


cantoniensis Lour., S. multiflora Za bel., Sym- 
-» Tulipa clusiana DC., T. fulgens Hort., T. stran- 
alata Reboul., T viridifora Hort., Viburnum Opulus L., Vinca ma- 


—. i23, _. 


jor L. var. cuspidata, var. fol. variegatis, V. minor L., Zanthoxylon a- 
latum Steud., Zalunzianskia capensis Walpers, Z. selaginoides Wal- 
pers. 


IV. APRILE 1899. 


(Temperatura: massima 21°. 34, media 16°. 45', minima 9°. 45°. G 
Giorni di pioggia: 7; quantità d’acqua piovuta: mm. 39.40 


TEMPERATURA | VENTO 
Dara | PIOGGIA | vo 
massima media minima 
I 19. 7 14. 9I Siad _ ENE. 
_ 2 18.9 15. 19 8.2 _ NE. 
: 3 20.1 | 15:39 GS} _ ENE. 
È 4 20; O 15. 86 vw. .l se E. 
2 5 20. 2 15. 40 IO. 2 —_ NNW. 
i Di 6 21,2 16. 40 toeg: 1 —_ N. 
3 % at, 3 16. 21 var _ ENE. 
3 8 19.9 14. 16 9.0 5.go0 | WNW. 
9 18.0 13. OI 10. 0 IT, 20° W. 
to 17.6 12. 70 8. o 6.15. | WNW. 


In questa decade fiorirono: Aesculus glabra Willd., Anagallis ar- 
vensis L., A.coerulea Lam., Anemone hortensis L., Anthemis mixta L., 
Berberis Bealei Forst., B. serotina Lange, B. sibirica Pall., B. vul- 
garis L., Brodiaea capitata Bth., Bulbinopsis semibarbata B'orzi, Carya 
alfiaetormis Nutt., Cerastium lanatum La m., Collomia coccinea Lehm., 
Crassula afgani Soland., Dianthus piaga Bieb., Echino- 
cactus coptonogonus Lem., E. Echidne ., E. lamel A. Die- 
trich., É. Wislizeni Engel m., Eryngium tricuspidatum L., Filago ger-. 
manica L., Fontanesia Fortunei Carr. , Ferula tingitana L., Fumaria 
officinalis L.,F. parvifiora Lam., Giadioins Colvillii Sweet, Jasminus 
officinalis L., Iris juncea Poir., I. laevigata Fisch., I. neglecta Parl., 
I. ruthenica (Dryand.) Ait., I. Xyphium L., Ixia longifolia Lam., I. 
panna L., I. paniculata Thnbg., Kalankée crenata Haw., Lachena- 
ia Cami Leichtl., Lavatera Olbia L., L. Sieberi Ber, Lathyrus A- 


- 120 £- 
haca L., L. Clymenum L., Lonicera implexa Ait., Medicago orbicu- 
lata AIL Nesaea peziana Desf,, sE salicifolia H. B. et K., h 
scordium striatum Kth., Paeonia Moutan Sims., var. fl. pleno, Petu- 
nia nyctaginiflora fasc Phylliraea Luni L.; Ph, media L., Pittospde 
i rum eugenioides A.Cunn., P. eriocarpum Rosi P. viridiflorum Sims., 
> Pyrus amygdaliformis Vill., P. communis L., Polygala virgataThunbg,, 
Prasium majus L., Ranunculus repens L., Rhaphiolepis japonica Sieb. 
so et Zucc., Ribes aureum Li Robinia Pseudacacia L., Rhodoty- 
; pos kerrioides Sieb. et Zu , Spiraea media F. Schm., Staphylea 
colchica Hort., S. trifoliata La, ;-Goliatia frutescens R. hi Styrax 
officinalis L., Tamarix gallica L., Teucrium flavum L., Thomasia sola- 
nacea Gay., Trifolium arvensis Tr Cherlert. by; Tr. stellatum L., 
Triglochin bulbosa L., Wistaria dii Diu 


TEMPERATURA VENTO 
DATA PIOGGIA 
massima | media minima 1 
II 19.9 13. 93 4 _ ENE. 
Di 12 21.4 15.94 8-6 00 SE. 
O 13 I5. 4 13. 59 12.0 12.90 N. 
pr 14 18. 6 14. 56 a — | ENE. 
Al 15 267 20. 70 SÒ = SSW. 
| 16 22.1 manie ra0 0.75 | ENE. 
17 ‘ag, 18. 24 9.5 —_ ENE. 
18 sth 25. 59 12.8 —_ ESE. 
19 26.9 20. 36 14.9 dn W. 
20 22.4 16. 07 9.0 an NW. 


In questa decade ivan: Abutilon hirtum Don., A. Regnellii Miq., 
A. Thompsoni St. Hil., A. venosum Lem., Aesculus parviflora Walt., 
Alok maia Terr. fil., A. obscura Mill., A. maculata Desf., A. per- 

cta 


ea Cereus Forbesii Hort. Berol., C. Huotti Labour. 

ps.), Cestrum elegans Schl., Clarkia pulchella Pursh., Coro- 
nilla varia L., Cotriedon linguaefolia Lem., C. apolina Hort., C. pul- 
l'enta ] ak. Tai e Bak., C. ica Deleuil., Crataegus 


— 127 — 


; coccinea L., C. Crus-Galli L., C. mexicana Moc. et Sess., C. sinaica 
by Boiss., Chrysanthemum Balsamita L., Eucaridium concinnum F. et M., 
| E. grandiflorum F. et M., Gasteria acinacifolia Haw., G. angulata Du- 
È val., G. angustifolia Haw., G. brachyphilla Haw., G. disticha Haw,, 
7 G. maculata Haw., G. nigricans Haw., G. vittata Duval., G. subnigri- 
È cans Haw., G. trigona Haw., G. verrucosa Duval., Gleditschia ca- 
cale spica Desf., Iuglans regia L., Mammillaria Caput-Medusae Ott., M. 
crocidata Lem., M. glauca Dietr., M. gladiata Mart., M. falcata 
Forst., M. hystrix Mart., M. neumanniana Lem., M. pentacantha 
Pfeiff., M. phymatothele Berg., M. stella-aurata Mart. , M. zuc- 
cariniana Mart., Mesembryanth. cordifolium L., M. Ecklonis Salm.- 
dul 


n 
mathym- 


P. ovale L’Herit., P. quercifolium L’Herit., P. tomentosum Jacq., 
P. vitifolium L’ H erit., Pomaderris apetala Labill., Ranunculus castel- 
lanus Boiss., R. lanuginosus L., R. serbicus Vis., Viburnum chinense 
Hook., V. prunifolium L, 


TEMPERATURA VENTO 
DATA ERNGSIA cr 
massima media minima 
2I 20.9 15 89 8.3 DI ENE. 
ti 22 22.9 16. 43 6.5 _ NW. i 
s *x 22.9 17:43 8.0 - PA 
Vl 24 199 15.27 9.I ne” WNW. 
n 35 20 6 E5:93 7.4 1.60 È. 
Soll 26 21, 2 16. 97 10 0 _ NNW. 
27 22.I 17. 59 545 -_ W. 
28 20. 6 16. 34 11.4 _ N. 
29 31.3 16.80 | 10.5 -_ E. 
30 23.0 18. 37 II. O _ NW. i 


o 


fo 


— 123 — 


In questa decade fiorirono : Abutilon megapotamicum St.-Hill., A- 
canthus longifoliuas Poir., A. mollis L., Acokanthera venenata Don, 
Acroglochin chenopodioides Schrad., PRESE lutea A. DC., Aloè 
abyssinica Lam., A. bortiana Terr. fil., A. ciliaris Haw., A. macro- 
carpa Tod., A. obscura Mill., A. vera L., Anthemis montana L., 
var. cupaniana Tod., Avena Barbati Brot., A. sterilis L., Begonia 
Berteri Hort., B. PRES Dryand, B. evansiana Andr., B. hybrida 
Hort., B. Uiydrochatviifolia Otto ex Hook., B. lucida Parad., B. lyn- 
cheana Hook., B. maculata Raddi, B. nigricans Hort., B. princeps 
Hort., B, Rex Putz., B. semperflorens Link. et Ott., B. Sandersii 


Hort. Kew. B. (bero Lam., B. undulata Schott., B. verschaf- 
feltiama Regel, Campanula ROTA L.,; C. punctata Lam. , Car- 
duus nutans L., Centaurea Calcytrapa L., C. Cineraria L., 


. sphaerocephala L. "Deiana TAI G. Don, Cheiranthus 
Cheiri L., Citrus aurantium L., C. Bigaradia Risso, C. decumana L., 
C. deliciosa Ten., ‘C. tisi lia C. Lumia L., C.. trifoliata L., 
Cnicus eryophorus Roht., C. serrulatum Bieb., Collinsia californica 
Herder, a crassifolia Hook., Dasylirion quadrangulatum S. 
W ats., Deherain a smaragdina Dcne., Ecballium Elateriam A. Rich., 
x Uripliiiio iii Hook., retina insignis To d, var. picta Tod., 

E. viarum Tod., Galactytes t t Mnch., Gladiolus blandus Soland., 
GI. gandavensis V. Hout., GI. ramosus Paxt., Iberis amara L., I. pin- 
nata L., Justicia debilis Lam., J. furcata Jacq, J. ventricosa Wall., 
Lactuca sagittata W. et K., Leontodon Salzmanni Ball., Ligustrum 
Ibota Sieb., var. LETT Clark., Mammillaria barbata Engelm., M. 
Caput-Medusae Link, et Ott., M. centrispina Pfeiff., M. crinita DC., 
M. Donati Hort., M. Donkelarii Hort., M. elongata Hemsl., M. fal- 
cata Forst., M. glauca Dietr., M. hystrix Mart., M. longimamma DOC., 
var. gigantothele Hort., M. mejacantha Engelm., M. neumanniana 
Lem., M. polygona SES: M. seitziana Mart., M. stella au- 
rata Mart., M. spinosissima Lem., M. subechinata Sali DIek, M. 
viridis Salm.-Dyck, M. ciau Ott., Morus alba L., M. altissima 
Miquel, M. Kaempferî Serr., M. nigra L., Nopalea dejecta Salm.- 
| Dyck, N. coccinellifera S. D., Notoscordium fragrans Bth., Oenothera 
biennis L., Oe. amoena Lehm., Opuntia caracassana Salm.-Dyck, 
SE Dilleni Haw. , Paracaryum angustifolium Boiss., P. coelestinum 
Bth. et Hook., Petraea guianensis Cham., Plumbago capensis Thb g., 
Ph H. B. et K., PI., zeylanica L., Podachaenium paniculatum 
| Benth., Psiadia glutinosa Jacq., Scabiosa cretica L., Sc. orientalis 
a i hispanicus L., Spartium junceum L, 


-— 129 = 


V. MAGGIO 1899 


È Temperatura : massima 25°.67:, media 20°.33’, minima 12°. ci 
Giorni di pioggia: 2;—quantità d’acqua piovuta: mm. 12.85 


TEMPERATURA i VENTO 
DATA PIOGGIA 
; massima | media minima EL 
I 24.9 19 09 9.9 n WNW. 
_ 2 21.9 17. OI 10 2 — ENE. 
o 3 23.6 17. 96 8, 0 _ ENE. 
x 4 24.8 19. 84 Int _ ENE. 
lm) 5 25.1 20 60 tit _ ENE. 
L 6 26. 5 21,23 14.0 _ ENE. 
5 26.5 | 20 87 14.0 —_ NNW. 
si 8 dh IL 14 12.8 _ NW. 
È 9 22. 4 17. 70 12.0 1.80 { WNW. 
s Io 23.1 18 47 8.8 — NE. 3 


In questa decade fiorirono: Acer italum Lauth., A. tataricum L., 


Aesculus glabra Willd., Ae. Hippocastanum L., Ae. iflora Walt., 
Ae. Pavia L., Agave atrovirens Karw,, A. Ellemetiana CÈ Koch., A. 
horrida Lone, A. macrantha Tod., A. Wi ildingi Tod,, Alve cernua 
Tod., A. fulgens Tod., A. Saponaria Haw., A. sup 
A. Ucriae Terr. fil., Althaea rosea n Vi) A diri tsimità Orontium L., A. 
majus L., Aquilegia fragrans Benth., A. Kitaibelli Schott, A. o- 
chroleuca Hort., A. speciosa DC., A vulgaris L., Billbergia aloifolia 
Hort., Calystegia sepium R. Br., Carya olivaeformis Nutt., Centaurea 
sphaerocephala L., Centranthus ruber DC., Cereus acifer Otto, C. ni 
gerrimus Link. (Echinopsis), C. pentalophus DC . (Echinocer.), C. pro- 
cumbens A. Gray Smithii Hort., Coccoloba laurifolia Jacq., Cor-. 
dyline indivisa sica , Diospyros Ebenum Koen., D. Kaki L., D. 
virginiana L., Echinocactus dalicanthus Lem. , E. echidne DC., ni 
thrina macrophylla Tod., Eupatorium lucidum Ortg., Gasteria acinacifo- 


17 


A. monspessulanum L., A. trifidum Hook. et Arn., A. platanoides L. 


ralaevis Haw., 


a 
dia 


pi z a È - È 
sbatti Perri af 
PS E SR IA 


— 130 — 
lia Haw., var. retrorsa Hort., G. variegata Haw., ai biloba L., 
Heteropogon hirtus Pers., Hippeastrum Gravinae Roe ., Juglans ni- 
gra L., J. regia L., Kalanchòe crenata Haw. , Livistona a Mart.; 
Lolium perenne L., Mammillaria cirrhifera dari M. gladiata Mart., M. 
macracantha Hort., M. maschalacantha Mon v., M. megacantha Salm.- 
Dyck, M. Fischeri Pfeiff., M. phymasthothele Ber g., Melia Azede- 
rach L., M. Azadiracta L., M. japonica G. Don, Meryta latifolia Seem., 
Mesembryanth. cordifolium L., M. barbatum L., Mihlenbergia gymno- 
styla Nees., Musa Ensete F. Muell., Nymphaea marliacea Hort., N. 
chromatella Hort., Nierenbergia frutescens Dur., Odontospermum ma- 
ritimum Sch., Papaver dubium L., P. hybridum L., P. pinnatifidum 
Moris., P. Rhoeas L., P. somniferum L., Paulownia imperialis S. et Z., 
Pelargonium peltatum ‘Ait. , Periploca traeii L., Phyllocactus biformis 
Labour., Ph. crenatus Walp., ybridus Hort., var. speciosus 
Hort., Phoenix canariensis (Hort.). Dede, Punica Granatum Li, Raz 
nunculus illyricus L., R. lanuginosus L., R. palustris L., Rhamnus ca- 
i thartica L., Rh. dahurica Pall., Rh. infectoria L., Rh. Frangula L., Rh. 
spathulaefolia F. et M., Rh. tinctoria W aldst., Rhipsalis paradoxa Salm.- 
Dyck, Rh. swartziana Pfeifi., Sagittaria lancifolia L., Sambucus nigra 
L., Schotia brachipetala Sond., Scirpus lacustris L , Sempervivum 
lsamiferum Webb. et Berth,, S. arachnoideum L., s. canariense L., 
S. ciliatum Willd,, Serissa foetida Lam., Sisyrinchium striatum da 
Trevesia sundaica Miq., Thypha latifolia L., Th., Shuttleworthii Koch. 
et Sond., Vasconcellosia hastata Ca Zanthoxylon alatum Steud., 
£. Bungei Planch,, Z. Pterota H..B. e 


TEMPERATURA VENTO 
DATA : PIOGGIA 


pred.te. 


Ir 24.9 | 19.47 9. 8 = ENE. 


SÌ 12 | 238 | 18.89 th - ENE. 
i ki 22.9 18. 53 10. 5 = IENE, 
; ed; 14 27.1 21.71 Ipo 1 e ENE. 

AI 3; 27.96 | 13.0 4,566 

© È ‘20.41 | 17.0 da ENE. 

20. 07 tag = 1 ENK 
19.94 | 10.2 ed N. 

| 20,21 Ta a e 

| 20.20 ni 11.2 | _ | NNE. 


Tae 


In questa decade fiorirono: Abutilon Thompsoni St. Hil., Acacia 
neriifolia Cunng., Achillea resa: Ledeb., Alde sca Tod., 
Anthemis montana L. var. cupaniana Tod., Aristotelia macqui L’ He- 
rit., Bryonia dioica L., Callirhoe igua N utt., Callistemon coccineus 
F. Muell., C. Ladiicoa Hort., C. linear sDC,, C. pendulus Re gel, 
Ci VAS Hort., Centaurea nas Guisa Gi frana 

, Cereus Berlandin Engelm. (Echinoc.), C. Roe 
{Eckihoc.); Cheirostemon platanoides Humb. et Hog Di3 is Ciasta pali 
chella L., Cotyledon alba L., C. atropulla Hort., C. glauca Baker, 
Conium maculatum L., Coryaria myrtifolia L., Corde turbinatus Pfeiff. 
(Echinops.), Delphinium Ajacis L., D. Consolida L., Digitalis ferruginea 
L., D, gloxynoides Carr., D. purpurea L., Dorycnium rectum Sen, 
Echinocactus leucanthus Zucc., E. myriostigma Salm.-Dyck, Ery- 
thraea pulchella Coss., Eupatorium lucidum Ortg., Eup. officinale 
Baill., Ferula caspica Bieb.', Fer. communiìs L., Fontanesia philly- 


reoides Labbil., F. Fortunei Carr., Galphimia ‘hitida Hort., Gly- 
cosmis trifoliata Spr., pron ‘Brbebbatnin MiHd;  H. Gricni 
le Gaertn., H. rupestre DC., var. panormitanum (Tin.), H. saxatile 


Moris, var. Kirche (FInsh Heliotropian: europaeum L., H. peruvia- 
num L., Hemerocallis fulva L., Hypericum elatum Ait., Jochroma al- 
biflora «Li J. coccinea Scheid., J. violacea Hort., Lavatera Sie- 
beri Hor cai a Li w Lippia cetriodora H. B. et Ki Mame 
millaria Sean Lem., M. Sempervivi DC., M. viridis Salm.-Dyc 
M. caput Medusae cei. ‘Melilotus gracilis DC. , M. indica All., Ma: 
bryanth. blandum Haw., var. fl. roseis, Mortynia proboscidea Glox., 
Mimulus luteus L., M. tigrinus Hort., Nerium odorum Ait., N. olean- 
der L., Nierenbergia frutescens Dur., N. scoparia Sendt., 
chromatella Hort., Oenanthe crocata L., O. anzi ei che 
Oxalis corymbosa DC., 0. Deppei Lodd., O. grandifolia Ot 
traphylla Cav., O. vespertilionis c- Periploca ansia luni 
Pa ceo L., Phacelia campanulata A. Gray, Ph. Witlavia A. Gra 
Pittosporum eugenioides A. Cind, P. ferrugineum desi) Ax; 
icona ia lvulus L., Psiadia glutinosa Jacq., Ranuncalis castel 
lanus Boiss., R. illyricus L., R. gp L..R.p ustris 06 le 

Pi 


Scop., Thapsia garganica L., Tournefortia fruticosa Ortg., T. hirsutis- 


sima L., Trachelospermum jasminoides Lem., Verbesina crocata Sess. 


Sa SERE 
f È 
a 
sa TEMPERATURA VENTO 
el DATA PIOGGIA 
Lan pred.te 
: + massima media minima 
: Di 2I 27.4 2I. 99 15. 6 _ N. 
" Ri 22 26. 6 21.14 1.5 — E. 
si Q 
1 <| 23 28. 6 22,47 15. 6 —_ ENE. 
x 24 28.9 24. 27 ss: - ENE. 
# 
Qi 25 32.0 25. 39 19. 6 Se W. 
fol 26 27.0 | 20,43 | 13.8 — |wnNwW 
27 24.9 20. 80 14. 3 _ ENE. 
28 23 2 18, 9I 15. 6 II. 5 SSW 
29 ab 18. 56 11,5 _ S. 
30 22% 18. II 13.0 — ENE. 
3I 24.0 18. 96 11.5 _ ENE. 


In questa decade fiorirono : Abutilon arboreum Sweet, Aethione- 
ma coridifolium DC. Althaea rosea Cav., Arabis pumila Jacq., Pare: 
nia è nelumbifolia Ch. et Sclect., B. ricinifolia A. Dietr., B. semper 

te a var. albiflora, var. rubra, Brachichyton diversifolium 
occidentalis Hook. et Arn., Cereus Baumanni Lem. 
avis Engelm., C. Blanchii Poselg., C. cine- 


Lem., C. colubrinus Otto, C. Hawortii DC. (Pilocereus), C. procum- 
bens Engelm., C. tuberosus Pfeiff., Cocos australis Mart,, Cordy- 
line | ii Hort., Coreopsis grandiflora Nutt., Cornus candidissima 
Mill., na macrophylla L., C. sanguinea L., C. stricta Lam., Cotyledon 
Barbeyi Schwfrth., C. mirabilis Deleuil., C. retusa Baker, Dianthus 
s Hort., D. ciliatus Guss., Dracaena Draco L.; var. specta- 
Lem., E. Echidne DC., E. Ottonis 
Link et ‘Otto, E. Pfeifferi Zu ce. Engelmannia sera Torr..@& 
rythrina. Bidwillii Lindl., 


sanguineum L., G. Wilfordii Maxim., Grewia asiatica L., Gypso- 


20 phila hirsuta Spreng., G. perfoliata L., G. trichotoma Wender, Hal- 
de leria lucida L., Hemigraphis colorata Hort., Heuchera hispida Pursh., 
i H. macrophylla Lodd., H. sanguinea Engelm., H. villosa Mchx., 
Hibiscus lilifflorus Cav., var. fl. pleno, H. rosa sinensis L., Hydrangea 
x macrophylla Ser., Lantana alba Mill., L. pulcherrima Hort., L. pul- in 
"di verulenta Hort., L. Radula Sweet, L. rosea Raf., Lobelia laxiflora 
pi H. B. et K. Lychnis dioica L., L. divaricata Rchb., L. Haageana Lem., a 
- L. macrocarpa Boiss., Magnolia grandiflora L., Mammillaria longimam- 
aDC., M. uberiformis Zucc., var. hexacentra(Ott.), Marsilia hirsuta 
A Tha. M. quadrifolia L., M. salvatrix Hort., Mesembryanth. aureum 
si L., M. barbatum L., M. bicolor i M. blandum Haw., M. conspicuum 
S. G. Gmell., M. apidicnà L., M. tuberosum L., Opuntia albicans 
Salm.-Dych, O. camanchica Engelm., et Bigel., O. caracassana 
Salm-Dyck, O. cymochyla Engelm. et Bigel., O. diacantha Hort., 
O. grandis Hort., O. lanigera Parm., O. nigricans Haw., O. pseudo 
Tuna Salm-Dyck, O. pusilla Salm-Dych, O. stricta Haw., O. teres 
Hort., O. triacantha Sweet., O tuna Mill., Pelargonium cucullatum 
(Soland.) Ait., P. formosissimum Pers., P. fragrans Willd., P. gra- 
d, veolens L’Hérit., P. gibbosum L’Hérit., P. lobatum W illd., P. malvae- 
Si folium Jacq., P. multibracteatum Hoschst., P. lappaceum Hoffmgg., 
SR P. odoratissimum (Soland.) Ait., P. quercifoliam L’Herit., Pereskia 
grandifolia Haw., Phlomis chrysophylla Boiss., Ph. ferruginea Ten., 
Ph. viscosa Poir., Phoenix dactylifera L., Phyllocactus anguliger Lem., 
Ph. crenatus Wallp., Ph. nf °° Piper Saponaria Mo- 
lin., Rhodotypus kerrioides Sieb. et Z ., Ribes carnea Hort., Sa- 
ponaria officinalis L., Saxifraga se “a ‘Spar nicaense All, S. 
roseum Scop., Sempervivum annuum Sm., Senecio maritimus L., Si- 
lene Cucubalus W ib., S. fruticosa L., S. nutans L., Telanthera brasi- 
1 oq., Teucrium fruticans L., Valeriana siielinia L., Vasconcel- 
losia hastata Caruel. 


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i : massima 


IV. APRILE 1899. 


27°. 89', media 22°, 71’, minima 15°. 59' 
Giorni di pioggia: 7; quantità d’acqua piovuta: mm. 29.90 


TEMPERATURA ENTO 
DATA : PIOGGIA nas 
massima media minima 

I 24.5 19. 51 11.4 — E, 

Q 2 20.9 17. 63 14.4 2,70 SE. 
5 ko 23.4 19. 79 Fas? — ENE. 
i 4 26. 6 2I. 90 17.0 ca ENE 
A ò 26.9 21. 80 14. 5 5. 00 ENE. 
Di 6 28.1 22. 9I 15.4 de ENE. 
7 28.1 23104 16. 5 3:78 ENE. 
8 28.0 23. 08 16.2 — ENE. 
9 27. 5 23.10 15.0 - ENE. 
10 28.4 22.97 14.0 — ENE. 


) 


In questa decade fiorirono : Acacia glomerosa Bth., A. juncifolia 
Bth., A. rostellifera Bth., A. saligna Vendl., Acanthopanax aculea- 
tum Seem., ua millefolium Ledeb., A. odorata L., A. sulphu- 
rea Boiss., Anthemis austriaca Ja 
aconitifolia Bnge., x Weitschi Ho ster scaberrimus Less., A. 

| tener Harw., Bahuinia montana Hate: B. purpurea L., Bignonia ja- 
> sminioides H. B. et K., Bletia latifolia Gaudich., Borrichia frutescens 
felsia americana L., Budleja brasiliensis Jacq., Carex extensa 


Salm-Dyck, 
Rot n Convolvulus arvensis L. 
iTorr. et Gray, Crinum asiaticum L., Cr. Schmidti 
Cuphaea Lia Lindl., Cussonia triptera Coll, Cyperus al- 
olit C. maritimus Poir., C. Papyrus L., Dais cotinifolia L., 
orium lacidum Ortg., Euphorbia ornithopus Jacq., E. royleana 
, E. splendens Boy., Forskolea angustifolia L., Funkia ovata 
Gomphocarpus fruticosus R. Br., Gerbera Jamesi Hort., Grewia 


sn A palla spinosa ‘L., Ampelopsis 


— 135 — 
i asiatica L., G. flava DC., G. occidentalis L., Grevillaea hilliana F. I 
Muell., Hibiscus liliiflorus Cav., ‘rosa sinensis L., H. syriacus L., a 
Hum #epsna Sm., Ipomaea Hardiggi Paxt., I. rubro Rea Hook., si 
Lilium tigrinum KerstGaw 1., Linaria macedonica pre Mandaevilla pr”. 
suaveolens Lindl., Mirabilis jalapa L., Musa Ensete J. F. Gmel., M. 
Sapientum L,. My Lin communis L., Nopalea i Salm-Dyck, 
E° i N. dejecta Salm-Dyck, Opuntia Dilleni Haw., O. ferox Haw., 
O. grandis Hort., O. occidentalis Eng1lm., O. polyantha Haw., Pale 
thenocistus quinquefolia L., Pilaea muscosa Lindl., Pontederia lou- 
reiriana Schultz, Rhodhea japonica Rothb., Sambucus nigra L., Sem- 
pervivum blandum Schott, S. ciliatam Willd., S. Webbii L., Soli 
dago Virga-aurea L., Solanum Dombeyi Dun., S. macrophyllum H ort., 
A S. triquetrum Ca v., Sterculia seni L., Symphoricarpus orbiculatus 
Moench., Tecoma capensis Lindl., var. grandiflora, var. purpurea, 
T. radicans Juss., T. stans iui var. serrulata, Thalia dealbata Fras., 
Thewetia neriifolia Juss., Urtica atrovirens Req., U, ferox Forst., U. 
hispida DC., U. membrenacea Poir., U. rupestris Guss., Vernonia a- 
byssinica Sch., V. eminens Bisch., Villarsia ovata Vent. 


TEMPERATURA VENTO 
DATA PIOGGIA 
pred.!* 
massima media minima 
II 30. 8 25. 26 15.0 — | E. 
Di 12 27.9 23. 94 19.0 —_ ENE. 
- p è 
<| 13 dg Be) 17.0 a 6; . 
Ol 14 31.4 26. 14 18. 6 SSW. 
AI 15 28, I 23. 66 18.I _ ENE. 
SR 16 28.2. |- 22.77 We 4 db 
17 | 281 22,89. 17.0 — | .NW. 
18 #9: | 20560 14. I 850 | W. 
_19 25.6 2I. 39 15. 8 4.85. WNW. 
20 an.9 | .23:07 tà e. ENE. 


«In questa decade fiorirono : Agave caespitosa Tod., A. candelabrum 
Tod., A. micracantha Salm-Dyck, A. Sartori Kock, A. sisalana 
Perr., Aloè postgenita Schult., Althaea rosea Cav., Armeria elongata 


i — 136 — 

Hoffm., A. plantaginea Willd., A. splendens Boiss., Brachychiton 
acerifolium F. Muell., Br. diversifolium Don, Br. populneum R. Br., 

Bryonia dioica Jacq., Bupleurum aciphyllum W., et B., Calycanthus 
cidentalis Hook. et Arn., Campanula Rapunculus L., Catalpa Bungei 
C. A. Mey., Cereus Baumanni Lem. (Cleistocactus), C. cinerascens DC. 
(Echinocereus), C. colubrinus Otto (Cleistocactus), C.jeucanthus P feiff,, 
ianthus oleraceus Burch., Cotyledon Barbeyi Schw., C. bracteata 
. californica Bak. c. desmetiana Hmsl., C. farinosa Bak., 
6. drbicrati L: , C. pulverulenta Bak., C. retusa Bak., C. secunda 
Bak., Crinum zeylanicum L., Cittaicivioa serratum Tod., Dickia re- 
motiflora Otto et Dietrich, Elaeodendron australe Vent., Erodium 
alsinifiorum Delile, Erythrina Belangeri Hort., E. Crista galli L., var. 
laurifolia, var. speciosa, Furcraea altissima Tod., F. pubescens Tod,, 
Gaura Lindheime: Englm., Hydrangea hortensis Siebold, Jasmi- 
num humile L., Oiea chrysophylla Lam., Opuntia monacantha Haw., 
var. gracilior, ve». orolifera, O. elatior Mill., O. Rafinesquii Engelm., 
O. ruvida Engelgy Origanum Majorana L., O. Onites L., Palyurus 

argonium ardens Lodd,, P. ignescens Lodd., 

P. lappaceum Hoffmg., P. lobatum Willd., P. triste (Soland.) Ait. 
P. zonale L’ Hérit., Phyladelphus hirsutus Nutt., Plumeria acutifolia 
Poir., PI. bicolor Ruitz et Pav., PI. carnea Hort., PI. rosea Hort., 
Quiltaja Saponaria Molin., Rochea coccinea DC., Salvia bracteata 
Russel, S. candidissima Vahl., S. coccinea Juss. Bi Sclarea Li, 
Samolus Valerandi L., Sedum nicaense A.Il., Statice Limonium L., 
aemontana dichotoma Roxbg., Talinum grandifloram Hort., 
T. purpurscens Fisch., Tamarix gallica sa Thalictrum aquilegifolium 
L., Th. cinereum Cav., Th. minus L., Th. morisoni Hort., Th, squar- 
Steud., Thunbergia erecta (Bth) Wall , var. albiftora, Th. 
pera i: Hort., Thymus vulgaris L., Tilia platiphyllos Scop., T. 
tomentosa Moench., var. virescens, T. vulgaris Heine, Vallesia cym- 
baefolia Hort., Zizyphus sativa Gaertn. 


be ie i 
VERE pe, ua e == ; 


— 137 — 
TEMPERATURA ENTO 
Data PIOGGIA 
massima | ‘media | mifima grane 
DI 31/5 | 124 46 | 1500 _ N. 
urli ‘22 26:9 | 21.56 15.8 _ NW. 
vo 23 LA | 22. 76 | 17.0 2.20 SSW 
z 24 29 3 | 23 83 | 15.4 - W. 
al 25 29.9 | 23.94 | 18.5 _ SW. 
all 26 7-5 | 22. 90 18. 5 _ WNW. 
27 28.2 | 22. 69 14.9 _ WNW 
28 29. 4 | 22. 54 14. I — NE. 
29 280 22.77 LIE -_ NE. 
30 30. 3 | 24 19 13.0 _ ENE. 


In questa decade fiorirono: Acacia Cavenia Bert., A; horrida Willd., 
A. Martii Bth, A tamarindifolia Willd., Agapanthus umbellatus L’H & 
rit., var. albiflora, Albizzia ana Duraz., var. speciosa, Albuca 
altissima Jacq., è brevifolia Mill., Alonsoa Warsce- 
viczii Regel, A arrosa L., A. suavissi- 
ma Hort., Calliandra portoricensis Bth., C. tetragona Bth., 
tenuisiliqua Jacq., Carissa Arduina ian Cereus Borplandi Fans. 
C. azureus Parm., C. longispinus dal yck, Clivia nobilis Lindl., 
Cau laurifolia DC, Coffea arabica L., Crinum grandiflorum Hort., 

nia smaragdina Dcne., Dickia rariflora Schultz., D. tiflora 

ito "i Dietr., Erythrina Belangeri Hort., Haworthia tessellata H aw., 
H. attenuata Haw., var. clariperla, H. coartata Haw., H. margaritifera 
Haw., H. radula Haw., H. subulata Baker, H. subfasciata Haw. sr 
Îasaranda mimosaefolia Doa, Jnga Foeuillei DC., Ipomaea Bona Nox 
L., I. Hardingii Paxt., I. Learii Paxt, urpurea Roth., Lantana 
alba Mill, var. grandifora Hort, L illa Roxbg., L. rosea nt 
Mallotus japonicus Mull., Mesemb 


Lopezia race j È 
blandum Haw., M. concinnim Haw., M. forficatum "= M perla 
tum Mill., PERI bradburiana Beck, Nelumbium hybridum Hort., 


N. luteum Willd., N. speciosum ‘W illd., Nesaea -grandiflora Hort., 


N. myrtifolia Desf., N. salicifolia H. B. et K., Nierenbergia frute- 
scens Dur., Oreopanax guatemalense D. et PI., O. Lindeni D. et PI., 
Origanum Majorana L., O. Onites L., O. pulchrum Boiss., O. vulgare 
L., var., viridis, O. paniculatum Hook., Ornithogalum altissimum L., 
Periploca graeca L., Petraea guiaenensis Cha m., Phytolacca logodensis 
H. B. et K., Ph. Dioica L., Ph. ottandra L., Pithecolobium pruinosum 
Bth., Plejoginium Salandri Engl., Ricinus communis L., Strelitzia 
| Angusta Thubg., St. ovata (Dryand.) Ait., St. Reginae Backs., Thy- 
mus Mastichina L., Tournefortia hirsutissima L., T. fruticosa Ortg., 
T. Messerschmidia Sweet, Frachelium coeruleum L., Trachelospermum 
jasminoides Lem., Tradescantia nudicaulis Hort., Tr. virginiana L., 
Zizyphus mucronatus Willd. 


R. ISTITUTO BOTANICO DI PALERMO. 
Contribuzioni alla Biologia vegetale 
edite da A. Borzì. 
Vol. I, in-8°, pp. VII-192, con 6 a 0° LU 12 


SOMMARIO: 
Borzi A.—AI lettore . A s »  p. I-VII 
Cristalloidi PERSO di A ù Ù e ». 65 
» Contribuzioni alla biologia del frutto . 159 
» Note alla biologia delle xerofile della RESO nes 
terranea . 4 »_-179 
Lanza D.—Note di biologia lora A VI) Dit 


Nicotra L. — Cortribuzione alla biologia fiorale del genere "Me: 
phorbia - i + i » 
Paratore E.— Gynerium cine A eb. ni 3 » 
Pistone A.—Le Ziane del genere Solandra (tav. II-IV) è » 99 
Ross H.— Sugli Acarodomazii di alcune Ampelidee (tav. V) » 


Vol. II, in-8°, pp. 316, con 19 tavole . . |. 2. D 28 —- 


SOMMARIO : ; 
Albo G.— Sulla funzione fisiologica della Solanina (fasc.III) P. 193 
Baccarini P. e Scillamà V.—Cox ontributo all’organografia ed 
anatomia del Glinus lotoides L. tav. IX-XIV, 

fasc. II 


è » 
rta A.—Note di iene ved inte: tav. . V-VII, (fase. 1) . >» 4I 
Azione degli soccer sugli organi sensibili delle piante 


(fasc. III). >» 26I 
FerruzzaG. — Esperienze sulla pai di EA Pau sa 
piante crasse (fasc. IÎl) . > 2II 
; Mi 1 rab el 1 a M. A. papa Contribuzione ella conoscenza dei i colleteri, 


tav. IIH-IV, (fasc.1) » 13 
Sui laticiferi delle radici aeree d'Fi cus e n) » I3I 
Scillama V.—(Vedi Baccarini). 
Terracciano A.—/ netlarii estranuziali nelle Bombacee, tav. XV- 


AOVIII, (lose)... i 
» Note anotomo-biologiche sa Aeschynomene in- LaÈ 
dica L. (fasc. III) > — beer 
» La biologia e la sn frate deli Ja ch 


randa ovalifolia R. Br. in rafporto con altre | 
cla A.-Di alcune particolarità anatomiche sa aculsi, t tav. 4 

“based > wi 
i (Rivolgersi alla Direzione del x Orto Loc di Palermo). 


 Bignoniacee, tav. XIX, (fasc. Il) . » a > a 


f. ORTO BOTANICO DI PALERMO 


ANNO III. 


Wo sr. 
Fasc, III-IV (Luglio-Dicermbre 1899) 


Sen o e a si * I ca 
TANI eccesso, È era 2, 
"at meteo iseorneaà Lt 
Sax #= z ==> 2 Sigari EESE= 


SOMMARIO Di © © 4° FASCICOLO, 


Monografia delle specie e varietà di Agrumi coltivate nel R. Orto Bo- 


nico di Palermo. — Indice dei lavori contenuti nel terzo volume. 


Il Bollettino del R. Orto Botanico di Palermo sarà 
pubblicato a fascicoli trimestrali di 3-5 fogli di stampa con in- 
cisioni intercalate nel testo e .con tavole ed appendici. Gli ab- 
bonamenti sono obbligatorî per un anno. Le appendici al « Bol- 
lettino », che sono anche vendibili separatamente, saranno date 
gratis agli abbonati. 


. 


Prezzo dell'abbonamento annuo 
(Pagamento anticipato) 
da dtaio Lire Ba 
Ahibatero 0. . : » IO — 

L’ Amministrazione riterrà come abbonate quelle 
persone cui fu spedito il fasc. 1° e non da esse re- 
spinto. 

Per domande di abbonamenti e per il cambio rivolgersi alla 
Direzione del R. Orto Botanico di Palermo. 


STUDI ALGOLOGICI 
aggio di ricerche sulla biologia delle alghe, ser A. Borzì. 
| Fasc. 1°, in-4° di pagg. VIII-120 con 9 tav. .. Lire 25 — 
i Fasc. 2°, in.4° di pagg. VIII-121-396 con 22 tav. Lire 65 — 
; | Fasc. 3° Phaeophyceae e Cyanophyceae con 20 tavole 
| circa (in corso di stampa) 
(Rivolgersi ri Direttore del R. Orto Botanico di Palermo). 


BOLLETTINO 


h. ORTO BOTANICO DI PALERMO 


SOMMARIO 


5. — Monografia delle specie e varietà di Agrumi coltivate nel 
R. Orto Botanico di Palermo. 
Indice dei lavori contenuti nel terzo volume 


PALERMO 
Stabilimento Tipografico Virzì 


1899 


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MONOGRAFIA DELLE SPECIE E VARIETÀ DI AGRUMI 
COLTIVATE NEL R. ORTO BOTANICO DI PALERMO 


per il Capo giardiniere Vincenzo Riccobono. 


In un paese, come la Sicilia; ové la produzione agruîaria 
è fra i cespiti più importanti per il commercio e l'industria, non 
è certamente fuori di luogo far conoscere nell’ Isola; ed anche 
oltre i suoi confini, quali siano le forme e Îé varietà principali 
di agrumi che qui vengono coltivate. 

È noto che da lungo tempo la Conca d’otò ed i dintorni 
di Palermo siano fra i terreni occidentali dell’Isola quelli, ove 
gli agrumi più prosperinò e siano stati oggetto di maggiori cure 
da parte di coltivatori e di scienziati, 

Il chiarissimo Prof. Giuseppe Inzenga, e ciò per fermarmi 
a parlare dei botanici in quest’ultima metà di secolo, raccolse e 
classificò nel giardino dell'Istituto Agrario Castelnuovo, un no- 
tevole numero di specie é varietà di Ci#xs. L’opera dello In- 
zenga, che nel 1884 era già pronta per la stampa, non vide mai 
la luce; ma delle piante raccolte e coltivate a Castelnuovo, nel 1869 
e poi nel 1875 vennero dati i nomi dal Prof. Ferdinando Al- 
fonso Spagna. L’ elenco del 1869 (1) conta n. 39 tra specie e 
varietà, cioè: 


(1) Alfonso-Spagna F.—Precetti sulla coltura degli Agrumi in Sicilia, 
Palermo 1869. ’ 


» 


UOVOVONOVOVOVOVOVOVOVOVOVOVOVOYOVOVOV YOYVOVOYVVVWYVYI vv vv Y 


Citrus Bigaradia 


» 


w_V VW Vw 


medica 


Aurantium 


«ei 


> . 
Bergamia 


Gi 
fo 


» 


— (42 — 
Riss, 
foetifera Riss. 
myrtifolia Riss. 
salicifolia Riss. 
fasciata Riss. 
sinensis Riss. 
crispifolia Riss, 
dulcis Riss. 
costulata Riss. 
volcameriana Riss. 
Pompelmos Riss. 
coronata Riss. 
mammillata Riss. 
parva Riss. 
vulgaris Riss. 


dulcis Riss. 


saccharina Riss. 


florentina Riss. 
vulgaris Riss. 
mellarosa Riss.. 
lusitanicum Riss. 


. 


oblongum Riss, 


melitense Riss, 
praecox Riss. 
sinense Riss, 
rugosum Riss. 
otaitense Riss. 


3 


L'elenco del 1875 (1) comprende invece n. 85 tra specie e 
varietà, siccome rilevo da una recente pubblicazione del Dott. 
Arnao (2), giacchè mi è stato impossibile aver l’opera originale 
dell’Alfonso, pur avendone fatta richiesta allo stesso autore. 


dii» 


» 
» 


— 143 — 

calabricum Riss. 
cajetanum Riss, 
balotinum Riss, 


A. Citrus Bigaradia Risso. 


1. Citrus Bigaradia foetifera Riss. 


Varietà: 

SORDO > 
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4. » 
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6. >» 
7. » 
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> 


myrtifolia Riss. 

salicifolia Riss. 

fasciata Riss. 

sinensis Riss. . 

crispifolia Riss. 

dulcis Riss. i ; 
costulata Riss. 
volcameriana Riss. 
Pompelmos (varietà decumanus) 
coronata Riss. 

mammillata Riss. 
corniculata Riss. 


glaberrima Riss. 
Bizzarria Riss. 


(1) Alfonso-Spagna F.—Trattato sulla coltivazione degli Agrumi, Pa- : 
lermo 187 


L O 1875. 
«°°» (@) Arnao E,.—La coltivazione degli Agrumi, Palermo 1899. 


ii Mon 
B. Citrus Limetta (vulgaris) Riss. 


Varietà: 
I, Citrus Limetta parva Riss. ; 
dec » dulcis Riss. 


di » saccharina. Riss. 

fe >» » romana Riss, 

Gaio » Pomum Adami Riss, 
» » rugosa Riss, 


C. Citrus Lumia Riss. 
Varietà: 
I, Citrus Lumia dulcis Riss. 
di» >». pyriformis Riss, 
D. Citrus medica Linn. 
Varietà : 
1, Citrus medica tuberosa Riss. 
di » rugosa Riss. 
» » romana Riss. 
di » sulcata Riss. 
e, » costata Riss. 
bi.» » glabra Riss. 
Ty » florentina Riss. 
S,. >» » cucurbitina Riss. x 
E. Citrus Bergamia (vulgaris) Riss. 


Varietà : 
a o fr META ORI Riss. 
Rie 


4. » 


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x 


— 145— 


3, Citrus Aurantium pyriforme Riss, 


latifolium Riss. 
hierochunticum Riss, 
sigillatum Riss. 
carnosum Riss. 
longifolium Riss. 
coniferum Riss. 
lunatum Riss. 
nicaense Riss, 
lusitanicum Riss. 


melitense Riss. 
praecox Riss, 
sinense Riss, 

rugosum Riss. 
otaitense Riss. 


G. Citrus deliciosa Ten. 

H. Citrus Limonum Linn. 

Varietà : 

Citrus Limonum silvaticum Riss. 
» 


* 
» 
» 
>» 
» 
» 

» 
i 
>» 


globicini Ria 
Riss. 


canaliculatum Riss, 


si 1460 — 


13. Citrus Limonum pusillum Riss. - : 


Id» <..  » . peretta-striata Riss. 
Los <> » calabricum Riss. 
e, » cajetanum Riss. 

CASIO e » balotinum Riss. o 
8,» » imperiale Riss. 


Quale che sia il loro valore scientifico, giacchè nessun no- 
me è corredato di descrizione (quantunque parrebbe doversi con-. 
cludere che tali elenchi altro non siano se non un riepilogo dei 
nomi dati dal Risso e Poiteau (1) senza alcuna critica), io ho 
creduto più opportuno esaminare sul vivo le nostre piante, e 
compararle con le figure e le descrizioni che mi sono parse mi- 
gliori (2). Ciò spieghi se la letteratura non sembra a tutti ab- 
bastanza completa, 

Senza alcun dubbio la collezione di Cifrxs esistente nell’Orto 
Botanico di Palermo è fra le più ricche che si conoscano, giac- 
chè essa fu con grande amore sempre oggetto di cura da parte 
dell’illustre e venerato Prof, Agostino Todaro, il quale nulla ri- 

‘ sparmiò per accrescerla ogni giorno più. 

Con la morte del Todaro il chiarissimo Prof. Antonino Borziì 
seguitò a prediliggerla ed accrescerla, ed è per aderire ai suoi 
desiderii ch'io mi sono accinto ad illustrarla. 

Io non entrerò nelle varie questioni che possono avere re- 
lazione più o meno diretta con l’origine e la propagazione delle 


(1) Risso et Poiteau,—Hist. et cult. des Orangers, Paris 1872. 


Ferrari Io. att esperides Romae 1646 
Rumphii G. E.—Herbarium Amb. Tom. II, Amstelaedani 1750. 
3 stesa Li 


Roemer M. I.—Synopses monographicae fasc. I. Hesperides, Vi- 
mariae 1846. 

Presl. C. B.—FI. sic. I. 1826. 

Miquel P. A, W.—FI, Ind. Batav. I, pars, II. p. 526. 


— 147 — 
varietà di Cifus da una o più specie caratteristicamente ben 
differenziate, nè tanto meno sull’epoca più o meno probabile di 
introduzione in Europa e sul progressivo loro estendersi dap- 
prima ai giardini privati e poscia alla cultura intensiva pel com- 
mercio. 

Questo secondo argomento è stato trattato da molti; e nè 
per quanto mi vi accingessi ora io, stimerei potervi apportare no- 
vella luce e arrecare un grande vantaggio alla scienza ed un 
utile alla pratica orticola. Nei dipinti romani della casa della 
Diva Augusta ad gallinas albas sarebbero state raffigurate foglie 
e frutti di Citrus Aurantium, secondo un’ illustrazione di A. 
Méller; cosa veramente un po’ lontana da quanto scrisse il De 
Candolle (1). Tuttavia la cosa non va così a priori cestinata; e 
rimando per maggiori notizie in generale su tutti i Citrus al- 
l’opera citata di De Candolle e di Hehn Victor (2). 

Non meno intricato e difficile riesce precisare il modo ed 
il quando si produssero le nuove varietà; giacchè non è ignoto 
come le api, trasportando il polline dall’una all’altra, ogni giorno 
ne siano inconsciamente causa precipua. Da questa verità, nota 
a tutti, consegue che le stesse varietà sieno di per sè medesime 
mutabilissime ; e quindi, per conservarle, è uopo fare uso del- 
l'innesto. Agiscono assai limitatamente la natura del terreno e 
le condizioni meteoriche; epperciò questi ordini di cause modi- 
ficatrici vanno messi in seconda linea, 

Omesso adunque di trattare questi due argomenti, dirò che 
scopo principale del mio lavoro è di accertare scientificamente 
i nomi delle varietà di Crus coltivate nell’Orto Botanico di Pa- 
lermo, e mercè accurate citazioni iconografiche di porre in grado 
qualsiasi amatore di riconoscere da sè le specie o le varietà da 
esso coltivate. Quindi dopo aver dato i caratteri del genere con 
quelle migliori e maggiori notizie che mi sono parse utili ed 


(1) De Candolle A.—Geographie botanique raisonnée, p. 863-871. 
(2) Hehn Victor.—Kulturpflanzen und Hausthiere in ihrem Uebergang 
aus Asien nach Griechenland und Italien sowie in das uebrige Europa. 
Historisch-linguistische Skizzen, p. 321 333: 
19 


— 148 — 
indispensabili per la sua più precisa conoscenza, enumero le 10 
specie che io ammetto. 

Non che creda interamente alla loro completa autonomia 
specifica ,, giacchè troppi sono i caratteri morfologici, per cui 
molte siffattamente si avvicinano tra loro, da ritenerle quasi co- 
me derivate da una specie unica; ma devo dichiarare che la pra- 
tica orticola richiede necessariamente una certa differenziazione, 
non fosse altro che per potere con unico metodo ed una unità 
di linguaggio aggruppare intorno a più forme ritenute relativa- 
mente più costanti e meglio specificate, la grandissima quantità 
di varietà create o creantisi quasi ogni giorno. Ciò occorreva 
per chiarirne il mio concetto. 

Descrivo poscia ogni specie, e per le varietà dò solamente 
quei caratteri pei quali esse differiscono dalla specie. Intanto 
perchè spesso le parole o non danno un’ idea completa dalla 
forma descritta o non riescono a tutti egualmente comprensibili, 
per ogni varietà cito solo quella figura che con esaztezza la ri- 
produce; e così ciascuno di per sè medesimo, anche senza leg- 
gere la descrizione, può del confronto con la figura riconoscerla. 

E dopo ciò sento vivo il bisogno di rendere all’illustre Di- 
rettore di questo R. Orto Botanico Prof. Antonino Borzì i miei 
più vivi ringraziamenti per avermi sempre incoraggiato ed aiu- 
tato a condurre innanzi il mio lavoro; nonchè al Dott. Achille 
Tetracciano ai cui consigli ho spesso ricorso; ma non posso non 
rivolgere un saluto riverente alla memoria di chi iniziò la col- 
lezione da me ora illustrata, cioè al Prof. Agostino Todaro, che 
dal 1857 al 1892 resse le sorti di questo Orto Botanico e al 
Cav. Michelangelo Console che dal 1857 al 1897 ne fu l’assi- 
stente. 


CITRUS 
Linn. Gen. p. 230, n. 605.—A. Risso (1813), Ann. Mus. XX, 


p. 180, — DC. (1824), Prod. I. p. 539.—C. 2. Pres! (1826), FI. 
bp. 83M Roemer (1646), Fam. nat. fasc. I. p. 35; 


Ci ich (1859), FI. Ind, Batav. I pars. II p. 526. — Len 


— (49 _— 
tham et Hooker (1862), Gen. pl. I. pars. I. p. 305.— Aiésso et 
Poiteau (1872), Hist. et cult. des Orangers.—/. D. Hooker (1872), 
FI. of British, Ind. IL p. 514. — /7. Baillon (1872) Hist. des 
Plant. IV. p. 488.—Z. Savastano (1884), Le varietà degli agru- 
mi del Napolitano.—Zrgler und rar?! (1897), Naturl Pflanz, 
Fam. III, 4 und 5, p. 195. 

Citreum, 70472. ex Rupp. FI. Jen. ed. Hall. 141(1745); 
Mill. Gard. Dict, ed. VI (1752). 

Citrophorum, Neck. Elem. IL 401 (1790). 

Limon, 7owrn. ex Mill. Gard. Dict, ed. VI (1752). 

Oxanthera, /Montrous, in Mém. Acad. Lyon, X; (1860). 
86. : 

Papeda, /7assk. in Flora, XXV (1842). II, Beibl. 42. 

Poncirùs, afin. Sylva Tellur. 143 (1838). 

Pseudaegle, 477. Ann. Mus. Lugd, Bat. II. 83 (1865-66). 

Sarcodactilis, Gaerta. Fruct. III. 39, F. 185 (1805). 

Distribuzione geografica : Il numero delle specie sinora am- 
messe è molto vario, dipendendo esso dal punto di vista se- 
condo cui il genere è stato considerato dai varii scrittori. Così 
è di otto secondo Hooker; sette secondo Engler e Prantl; otto 
secondo Risso e Poiteau; cinque secondo Presl; nove secondo 
Savastano, 

Senza entrare in discussioni sistematiche, io credo che allo 
stato presente delle nostre conoscenze se ne possano accettare 
dieci, dalle quali poi sono derivate con la cultura le moltissime 
forme e varietà descritte posteriormente come specie autonome 
da moltissimi monografi : tali Roemer, che ne conta cinquan- 
tuno e Miquel diciotto. x 

Sembrano originarie tutte dell'Asia sub-tropicale, donde fu- 
rono sui primi dell’éra volgare introdotte nell'Europa meridio- 
nale, e dopo il 1600 nelle regioni temperate di America, e sulla 
fine del secolo scorso in Australia, Recentemente però da Rohlfs, 
Beccari, Schweinfurth, Terracciano furono trovati Citrus Auran- 
tium e C. Limonum allo stato selvatico nei monti della Colonia 
Eritrea; il che sposta in certo qual modo le opinioni sull’ ori- 
gine almeno delle due citate specie, 


; It1. €. Aurantium Ziîrr. Sp. PI. p. 783. 


Rami spinosi; giovani rigetti verdi, dritti e rigogliosi; foglie 
ovato-acute con piccioli alati; fiori di media grandezza, odorosi, 
a petali bianchi punteggiati in verde esternamente, diam. da 
c. 3-4; frutti globosi, diam. da c. 6-9 con buccia liscia o leg- 
germente tubercolata, aureo-rubescente, mesocarpio tenue o spes- 
so, variabile secondo la coltura, polpa succosa, agro-dolce, molto 
gustosa nello stato perfetto, a 8-10 logge e numerosi semi che 
abboniscono, 

C. Aurantium vulgare isso e Poîteau, op. cit, pi 
Sa 

C. Aurantium sylvestre Zresà, op. cit., p. 189. 

Si Aurantium vulgare dulce Zerrari, Hesperides, p. 374, 
f. 377. 

Aurantium verrucosum Awm#7w5, Hamboinense, p.115, 
f. 35. 

Volgarmente: Aranciù partuallu d’ariddaru, o di simenza. 

Osservazioni: La specie presenta numerose varietà, che dalla 
forma del frutto possono ripartirsi nei seguenti gruppi: 


A. Frutti globosi o leggermente depressi, mesocarpio tenue o 


poco spesso, ESG si 
1. Citrus Aurantium Linn. 
2. >» » var. angustifolia R. e P. 
P* » » communis Sav. 
e » » dulcis Sav. 
DIET LO » dulcis forma sanguinea H. P. 
e» » » Limetta Sav, 
de _ » » melitensis R. e P. 
& : » » » minutissima R. e P, 
sa» » »  nicaensis R. e P. 
Lic CER. >» » .otaitensis R, e P. 
SS. » » sigillata R. e P. 


2. Frutti globosi o depressi, striato-variegati, mesocarpio tenue. 
12, Citrus Aurantium Linn. var. mutabilis R. e P. 


— ISI — 

C. Frutti ovato-oblunghi o turbinati, mesocarpio spesso. 
13. Citrus Aurantium Linn. var. ellyptica R. e P. 
Ta }—» » » oblonga R. e P. DE 
ir » » pyriformis R. e P. È 


D. Frutti scannellati, mammellonato-ottusi, mesocarpio tenue o 
spesso. 


16. Citrus Aurantium Linn, var. canaliculata Sav. 
mt. -» » » torulosa R. e P. 
18 -<» » » rugosa R. e P. 


E. Frutti mammellonato-acuminati, mesocarpio spesso. 


19. Citrus Aurantium Linn. var. conifera R. e P. 
TO ,r"» » » longifolia R. e P. 


A. Frutti globosì o leggermente depressi, mesocar- 
pio tenue o poco spesso. 


a 2. C. Aurantium Z?22. var. angustifolia Risso e Poz 
legu; op: cit, pi 4623. 


Volgarmente: Aranciu partuallu a fogghi di mantrinu. i 

Osservazioni : Differisce dalla specie pei rami inermi e per 
le foglie strette simili a quelle del Marderino;i fiori sono pic- 
coli, e i frutti anche tali relativamente. Nella completa matu- 
rità la polpa è di color rosso vinoso, che traspare oscurissimo 
dalla buccia. 


| 3. C. Aurantium Zzrz. var. communis Szvastazo, op. 
cit. Di 31, n. 42. 


C. Aurantium lusitanicum Risso € Poiteau , op. cit; 
|P. 45, f. 26. 
 Volgarmente: Aranciu asia fi 
Osservazioni : Differisce dalla Des pa E a i 
cola, e pei rami inermi; i frutti sono meno grossi e tuberculati 
| e di gusto inferiore. La differenza nella grossezza dipende ordi- 


— 152 — 


nariamente o da quando la pianta abbonisce pochi frutti, o 
+ dalla cultura più o meno esatta; quindi ciò non costituisce carat- 
tere apprezzabile, ammenocchè non sia già divenuto costante. 
5 Si riproduce per innesto, ed è la più ricercata dai commer- 
‘. cianti per farne l’esportazione col continente, essendo i frutti sì 
‘ resistenti da potere subire un lungo viaggio. 


4. C. Aurantium Zi, var. dulcis Savastazo, op. cit., 

P. 33, Da 47. 

Oranger a fruit precocé Kisso e Poîfeau, op. cit., p. 19. 

Volgarmente : Aranciu partuallu duci o di vanigghia. 

Osservazioni : Differisce dalla specie pei rami inermi e per 
la dolcezza della polpa; la maturazione dei frutti avviene più 
precocemente tra’ primi di novembre, ed è anche perciò molto 
vi: ricercato, 


5. C. Aurantium Z?2r. var. dulcis, forma sanguinea 
Hort. Pan. 


Volgarmente: Aranciu partuallu duci sanguignu. 
Osservazioni: Differisce dalla varietà precedente pei soli frutti, 
che sono con polpa e mesocarpio sanguigno. 


6. C. ciare Linn. var. Limetta Savastano, op, cit., 
part. I. p..6. 
C. Aurantium intus-Lumia or. Par. 
Volgarmente: Aranciu partuallu dintra Lumia, 
Osservazioni : Differisce dal C. Aurantium dulce, per il co- 
Jorito. lo della polpa, e per il gusto da paragonare col C. 
Lumi sona als che nella ì polpa si trovano spicchi agri 


ud Arai Linn. var. melitensis Risso e Poîteau, 
x. 29, f. 13. 
\urantium hierochunticum isso, op. citi 185, 
ca Aurantium indicum Ferr. op. cit., p. 429. 

ci 7 sanguineum 7er. in Catal. h. neap. 
sen sa p33 A. 48. 


Ri EA 


cn 


FORA 


rod ART 


la 


Volgarmente: Aranciu partuallu sanguignu, 

Osservazioni : Differisce dalla specie pei rami inermi, e pei 
frutti nei qurali allo stato perfetto la polpa diviene rosso-vinosa, 
che traspare dalla buccia. 


8. C. Aurantium Zir7. var. minutissima isso e Poi 
feau, op. cit., p. 26. 


Pianta ramosa, giovani rigetti verdi; foglie ovato-oblunghe, 
acute, a margine leggermente dentato, piccioli poco alati; fiori pic- 
coli odorosi, diam. da c. 2 '/,-3, petali bianchi punteggiati in 
verde esternamente; frutti piccoli, globosi, leggermente depressi, 
È diam. da c. 3-4; buccia liscia, giallo-pallida, mesocarpio tenuis- 
È simo con polpa succosa agro-dolce, a 7 logge e semi che ab- 
boniscono, 


9. C. Aurantium Zz2r. var. nicaensis Risso e Poiteau, op. 
Cit; pi 96 LG 


C. Aurantium nicaense isso, op. cit., p. 182. 
C. Aurantium var, sumatrana 77ort. Pan. 
Volgarmente: Aranciu partuallu di Sumatra o di Santunucitu. 
Osservazioni : Differisce dalla specie pei rami inermi, e pei 
frutti grossississimi con diam. da c. 7-9 ‘/,, depressi dalla base 
e dalla sommità, il mesocarpio è spesso c. 1, 
A Palermo tale varietà coltivasi da oltre 50 anni col nome 
di Aranciu di Santonocito, perchè fu appunto quello che | 16: —. 
trodusse a Palermo dall'isola di Sumatra (provenienza dubbia 
però circa gli agrumi). 2%. di 


ro. C. Aurantium Z22%. var. otaitensis isso e Poiteau, 

op. cit., p. 45, f. 27. I i 
Rami umili e senza spine; foglie piccole, ovato-lanceolate od 
‘acute, margine irregolarmente seghettato, picciuoli alati con ale 
lineari; frutti piccoli, globosi, terminati da piccoli mammelloni, Ss 
diam, da c. 3 ‘/;-4 con buccia liscia, aureo-rubescente, che stro- 
 finata esala odore nauseante, mesocarpio tenuissimo e polpa 


cen ; 
succoso-dolciastra, a 10 logge e semi che non abboniscono. 
C. otaitensis Savastano, op. cit., p. 38, n. 62. 
C. aurantium tahiticum Xoemer, op. cit., p. 57. 
Volgarmente: Aranciu partuallu chi feti di scravagghi. 


ri. C. Aurantium Zirx. var. sigillata isso e Poiteau, 
De, CI p. 31, 


C. Aurantium brasiliense /ort. Pan. 

C. Aurantium foetiferum Savastaro, op. cit., p. 34, n. 51 
non Presl. 

Volgarmente : Aranciu partuallu du Brasili. 

Osservazioni: Differisce dalla specie pei rami inermi, e pei 
frutti, alla cui sommità’ v'è l’impressione d’un suggello, entro cui 
spesso trovasi un piccolissimo frutto incompleto. Il gusto dei 
frutti è superiore a quello della specie, anche nello stato imper- 
fetto ; abbonisce pochi semi e la raccomando per la propaga- 
zione, 


B. Frutti globosio depressi, striato-variegati, meso- 
carpio tenue, - 


12, (. Aurantium Zirz. var. mutabilis Aisso e Poiteau, 
OD, Cit; pia, L 28, 


Rami inermi, con giovani rigetti verdi; foglie ovato-oblun- 
ghe , bianco-variegate ; fiori simili a quelli della specie tipica; 
frutti globosi,' aureo-verdi striati, diam. da c. 5-7, buccia nello 
stato perfetto con strisce aureo-rubescenti, alternate con altre 
giallo-cromo, mesocarpio tenue con polpa succosa agro-dolce, a 
10 logge e numerosi semi che abboniscono. 

C. Aurantium striatum Ze, op. cit., p. 397, f. 401. 

C. Aurantium fructu variegato Aisso, op, cit., p. 187- 
_ C. Aurantium variegatum et variabile Pres/, op. cit., 
_ C. Aurantium variegatum Ga/lesio in Savastano, op. cit., 
P. 34, n. 52. 


— I55— 
Citrus Aurantium foliis et fruct. variegatis //or£, 
Pan. 


Volgarmente: Aranciu partuallu cu fogghi e frutti variati. 


C. Frutti ovato-oblunghi o turbinati, mesocarpio 
spesso. 


13. C. Aurantium Zirz. var. ellyptica Risso e Poiteau, 
bp. cit pi334 E, 


Volgarmente : Aranciu partuallu, marruccheddu francisi. 
Osservazioni: Differisce dalla specie pei rami inermi e pei 
frutti che sono piccoli, di forma ellittica e con mesocarpio spesso. 


14. C. Aurantium Zzrz. var. Sblenza Risso e Poiteau, 
Opi cit, pi--33, ie TO, 


C. Aurantium maroccana Zorf. Pan. 

Volgarmente: Aranciu partuallu marroccu. 

Osservazioni: Differisce dalla specie pei rami inermi, e pei 
frutti ovato-oblunghi, ordinariamente piriformi, con mesocarpio 
spesso, 


15. C. Aurantium Zirz. var. pyriformis isso e Poiteau, 
du Gt pe 23 


C. Aurantium maroccana forma sanguinea /7or4. 
Pan. 

Volgarmente : Aranciu partuallu marroccu sanguignu, 

Osservazioni: Differisce dalla specie pei rami inermi e pei 
frutti turbinati e sanguigni nello stato perfetto. 


D. Frutti scannellati, mammellonati, ottusi, meso- 
carpio tenue o spesso. 


16. €. Aurantium Zi». var. canaliculata /orf. Par. 
(an Savastano, op. cit., p. 32, n. 43 ?). 


Rami spinosi, con giovani rigetti verdi, leggermente viola- 
cei; foglie somiglianti a quelli del limone, ovato-oblunghe, acu- 
minate, margine irregolarmente dentato e piccioli brevemente 

20 


Ra ai SE I AND LIE ATE SON Ra I GE AR MOT RS 
Md 7 3 SIA 


Sii 156 a 
alati; fiori piccoli, d'un bianco sporco, violacei esternamente; frutti 
mammellonati, ovato-oblunghi, con solchi longitudinali profondi, 
che dalla base si prolungano sino alla sommità del mammel- 
lone ottuso, diam, da c. 5 !/,-6 '/,, con buccia tubercolata aureo- 
rubescente , mesocarpio spesso c. 1, spugnoso e sapido, polpa 
succosa, acida, a 8 logge e molti semi che abboniscono. 

Volgarmente: Aranciu partuallu scanniddatu. 

Osservazioni: Per mancanza di descrizione è per me dubbioso 
assicurare se effettivamente corrisponda alla mia la varietà de- 
scritta del Prof, Savastano, avendo questi riportata come sino- 
nimo la varietà forz/osa di Risso e Poiteau, la quale ne diffe- 
risce molto, 


| 17, C. Aurantium Zirz. var. torulosa isso e Poiteau, 
bpict; pag fa 


Rami eon piccole spine e rigetti verdi; foglie ovato-oblun- 

ghe, acute, leggermente alate; fiori di media grandezza, odorosi, 
iam. da c. 3-4, petali bianchi, punteggiati in verde esterna- 

mente ; frutti depressi alla base ed all’ apice, segnati da varie 
strisce longitudinali, leggermente rilevate, che partendo dalla base 
vanno a finire alla sommità, ove trovasi un infossamento o an- 
che si eleva ordinariamente un piccolo mammellone ottuso, 
diam. da c. 5-6, con buccia liscia aureo-rubescente, mesocarpio 
tenue con polpa succosa, acida, molto gradevole, a 10 logge, e 
numerosi semi che abboniscono, 

C. Aurantium fructu costato Risso, op. cit., p. 186. 

C. Aurantium canaliculatum Sav., op. cit., p. 32, n. 43 
(non esatta). 
> Volgarmente: Aranciu partuallu striatu. 

Osservazioni: La descrizione di Risso e Poiteau corrisponde 


= esattamente ai frutti da me studiati sul vivo, quantunque la 
| denominazione di /orwlosa sia poco esatta. 


Il Savastano comparando la figura e la descrizione del Risso 
negli Ann. du Mus. XX, p. 186 modificò il nome in canalicu- 
latum. Ma egli incorse in un’ inesattezza ; giacchè i frutti non 


sono nemmeno canalicolati, come avrebbe potuto vedere se a- 


aci 


Sa RE Al DL 


vesse esattamente ponderata la descrizione datane da Risso è 
Poiteau, posteriormente. 


18. €. Aurantium Zi. var. rugosa Risso e Poiteau, 
Op. cit., p. 36, £. 19 (poco esatta). 


Rami inermi, con giovani rigetti verdi; foglie ovato-oblunghe, 
spesso acute all’apice, con margine irregolarmente dentato; fiori 
di media grandezza, diam, da c. 4-5, con petali bianchi, punteg- 
giati in verde esternamente; frutti globosi con base ed apice 
depressi, solcati longitudinalmente da solchi profondi molto av- 
vicinati, ordinariamente elevantisi all'apice in un piccolo mam- 
mellone ottuso, diam. da c. 5-7, buccia rugosa-cristata, aureo- 
rubescente, mesocarpio poco spesso, polpa succosa, agro-dolce, 
molto gustosa, a 10-12 logge e numerosi semi che abboniscono. 

Aurantium cortice flavo et sapore dulci Ferr., op. 
cit.; p. 429, 


E. Frutti mammellonato-acuminati, mesocarpio spesso. 


19. C. Aurantium Zér2, var. conifera Risso e Poiteau, 
op. cit.;. pag. 43, f.-25; : 

Rami inermi, rigetti giovani verdi e spinosi; foglie ovato- 
oblunghe, acute, spesso tondegianti con margine dentato; fiori 
grandi odorosi, diam. c. 6, petali lineari, bianchi, sfumati in 
violaceo esternamente, somiglianti a quelli del limone; frutti ro- 
tondato-oblunghi, terminati da un grosso mammellone conico, 
diam, da c. 7-9, con buccia liscia giallo-dorata, mesocarpio spes- 
so, amarognolo, con polpa succosa, giallognola, agro-dolciastra 
che volge all’amaro, e pochi semi che abboniscono. 

20. €. Aurantium Zirz. var. longifolia Risso e Pozteau, 
Op. cit., p. 39, f, 21 (poco esatta). 

Rami con piccole spine e giovani rigetti violacei; foglie ob- 
lungo-lanceolate, margine dentato; fiori bianchi con poco odore, 
diam. da c. 5-6; frutti ovato-rotondati, diam. da c. 8-9 ‘/,, ter- 
minanti con mammellone lungo e conico, buccia liscia, giallo- 


% si sù ig 
A 


da I 58 ue 
dorata, presentando raramente qualche solco, mesocarpio spesso 
c. I, con polpa succosa, acida, giallo-dorata, a 9-11 logge e po- 


chissimi semi che abboniscono, 


C. Aurantium fructu aurato A3sso, op, cit., p.. 187. 


II.—1, C. Bigaradia Zozse/. in Duham., Arb. ed. nov. VII, 


p. 99; in Azsso e Poiteau, op. cit., p. 52, f. 30. 


Rami spinosi, adulti, inermi con giovani rigetti verdi; foglie 
ellittiche, acute, spesso ovato-oblunghe, margine irregolarmente 


‘dentato , piccioli alati; fiori di media grandezza odorosissimi , 


diam. da c. 4-5, con petali bianchi, punteggiati in verde ester- 
namente; frutti globosi con base ed apice depresso e concavo, 
spesso oblunghi, diam. da c. 7-8 '|,, buccia tubercolata, aureo- 
rubescente, con mesocarpio tenue ed amaro, polpa succoso-aci- 


‘da, amarognola, a 6-8 logge e numerosi semi che abboniscono. 


Aurantium acri medulla vulgare Zerr., op. cit., p. 


374, £ 377. 


C. vulgaris /res/, op. cit., p. 188. 

C. vulgaris communis .Sa7., op. cit., p. 28, n. 29. 

C. vulgaris Azsso, An. Mus. p. 190. 

Aurantium acidum XAumjA., op. cit., p. III, f. 33. 

C. Aurantium Bigaradia /7700£., op. cit., p. 515. 

C. Aurantium amara Zngler e Prantl, op. cit., p. 198. 

Volgarmente : Aranciu amaru. 

Osservazioni : Le numerose varietà di questa specie possono 
aggrupparsi nel seguente modo: 


44. Frutti globosi, depressi, concavi, oblunghi, crispati, mesocar- 
pio tenue, 


n sr cen Loisel. 


» var. crispifolia R. e P. 
>» » » crispatocarpa H. P. 
» » » dulcis R, €-P, 
» » » myrtifolia R. e P. 
» » » salicifolia R, e P. 
» »_Y.® piensis Re P. 


B. Fruttti fasciato-variegati, solcati, mesocarpio tenue. 


: 8. Citrus Bigaradia Loisel. var. Consolei H. P. * 
ì ue * » »-. fasciata RR, € P, #: 
IO. & » » foetifera R. e P. 

Fic» » » stata H.:P; 


C. Frutti mammellonati, turbinati, mesocarpio tenue. 


12, Citrus anne Loisel. var. Alphonsii H. P. 
ta » iteophylla H, P. 


A. Frutti globosi, depressi, concavi, oblunghi, cri- 
spati, mesocarpio tenue. 


2. C. Bigaradia Zozse/ var. crispifolia Risso e Poiteau, 

op. city Pr, 66; £ 35, 

Aurantium crispo folio Zerr., op. cit., p. 387, f. 389. 

C. vulgaris crispifolia isso, op. cit., p. 191. 

C. Bigaradia confertifolia /ort. Pan. 

Volgarmente > Aranciu amaru a fogghi rizzi, 

Osservazioni : Differisce dalla specie per le foglie ovato-ot- 
tuse, crispate e conferte, e pei frutti meno grandi. n 

3. C. Bigaradia Zosse/. var. erispatocarpa 7/or Pan. 

Volgarmente : Aranciu amaru a frutti ncrispati. | 

Osservazioni : Differisce dalla varietà. precedente pi frutti 
#3; la put pene e per il mesocarpio più spesso. i 
a Bigaradia Loîsel, var. dulcis Riso e Poiteau, op.. 
| cito p. 74, £ 47. A 
; Aurantium cr medulla vulgare Zirr. op. cit, 
Rota 
-_C. vulgaris pulpa dulci nio; op. cit., p. 193: 
| Volgarmente : Aranciu amaru duci, 
| Osservazioni: Differisce dalla specie, solamente Le frutti a 
iosa dolce. o 


— 160 — 


5. C. Bigaradia Zosse/, var. myrtifolia Aisso e Poiteau, 
op: ot Pet £ 50: 


C. myrtifolia ZHort. Pan. 

Aurantium myrteis foliis Sinense Zerr., op. cit., 
P- 430, f. 433 inf. 

C. vulgaris myrtifolia isso, op. cit., p. 194. 

C. myrtifolia Raf. in Roemer, op. cit., p. 72. 

C. sinensis Pers. in Savastano, op. cit., p. 36, n. 58. 

Volgarmente: Aranciteddu chinisi a fogghi di murtidda. 

Osservazioni : Differisce dalla varietà sinensis per le foglie 
piccole, quasi sessili , lanceolate ed embriciate; come pure pei 
frutti ovato-oblunghi, meno grossi. 


6. C. Bigaradia Zozse/, var. salicifolia Risso e Potteau, 
bp. cit, pi vs; £ 48: 
Volgarmente: Aranciu amaru a fogghi di Salaciu, 
= Osservazioni : Differisce dalla specie per le foglie lineari- 
lanceolate od ovato-lanceolate, di un verde chiaro tendente al 
giallognolo e a lunghi piccioli somiglianti a quelli del Salice, e 
pei frutti oblunghi e concavi alla sommità. 


7. C. Bigaradia Zoise/. var. sinensis isso e Potteau, 
Op. cit., p. 76, f. 49. 


C. vulgaris chinensis Risso, op. cit., p. 194. 

C. sinensis var, latifolia Savastano, op. cit., p. 37, n. 59. 

C. sinensis Pers. 

Volgarmente: Aranciteddu chinisi. 

Pianta piccola inerme, con giovani rigetti verdi; foglie pic- 
cole, quasi sessili, ovato-acute, margine leggermente dentato, pic- 
cioli brevemente alati; fiori piccoli, odorosi diam. c. 3, con petali 
bianchi, punteggiati in verde esternamente; frutti depressi, om- 

| belicati, maggiormente alla sommità, diam. da c. 3 laz4 fa 
con buccia tubercolata, aureo-rubescente, mesocarpio tenue con 
É polpa succosa, acido-dolciastra, amarognola, a 9 logge e numerosi 
| semi che abboniscono. 


si I6T 


Osservazioni: Del C. Bigaradia sinensis e myrtifolia Persoon 
fece due distinte specie; Risso e Poiteau, le ritennero come va- 
rietà del C. Bigaradia, una a foglie grandi e la chiamarono 
sinensis, l’altra a foglie piccole ed imbricate ed è la myrtifolia. 

Il Prof. Savastano si attiene all’ opinione di Persoon, mo- 
dificando però soltanto quella a foglie grandi col farne una 
nuova varietà , Zaifolia. Invece io sono del parere di Risso e 
Poiteau ; poichè sebbene presentino forme differenti dal tipo, 
pur troppo hanno la loro tendenza al C. Bigaradia. 
B. Frutti fasciato-variegati, solcati, mesocarpin te- 

nue. 


8. C. Bigaradia Zoise/. var. Consolei Z0rt. Pan. 


C. Bigaradia crispa Mort. Pan. ; 
Osservazioni: Differisce dalla specie pei frutti rosso-carminio, 
costati, con larghi e profondi solchi longitudinali, i quali, prolun- 
gandosi fino alla sommità, dividono il piccolo mammellone con- 
cavo ed ottuso; la parte piana dei solchi è crispata , le coste 
sono rilevate con superficie cristata, 

Per I’ abbondanza dei frutti è una varietà molto elegante, 
| adoperabile come ornamento; la dedicai al defunto Cav. Miche- 
langelo Console, già Primo assistente di questo R. Orto, in 

ricordo di lui.che molto lavorò sul genere Citrus. 


9. C. Bigaradia Loisel. var. fasciata isso e Poiteau, 
Opel, p, 78, 1, sr, 

C. Bigaradia sulcata Zort. Pan. 

C. Bigaradia variegata Ga/lesio in Savastano, op. cit., 
P. 35 n. 40. 

olgarmente ; Aranciu amaru fasciatu, 


— 162. 


o. C. Bigaradia Zoise/. var. foetifera Risso e Poiteau, 
DPC, 57, L 33. 
_ Aurantium foemina sive foetiferum /err., op. cit., 
P. 403, f. 405. 
Volgarmente: Aranciu amaru rintra aranciu. 
Osservazioni : Differisce dalla specie per le foglie reflesse e 
pei frutti più grossi, con solchi longitudinali, che partono dalla 


tes Sl Sal re 


ai 


do 
cu 


base e vanno a disperdersi alcuni verso il centro, altri si pro- 


lungano fino alla sommità, dove, incassato , apparisce un altro Gi 
piccolo frutto più o meno bene conformato. i 
-; 11. C. Bigaradia Zoisel. var. listata /ort. Pan. ‘SI 


C. Bigaradia fol. et fruct. variegatis /7orf. Pan. 

Volgarmente: Aranciu amaru a fogghi e frutti variati. 

Osservazioni: Differisce dalla specie per le foglie e frutti 
variegati e leggermente listati. 


C. Frutti mammellonati, turbinati, mesocarpio tenue, 


3 12. C. Bigaradia Zosse/. var. Alphonsii ZHort. Par. o 


Rami adulti inermi, giovani rigetti verdi e spinosi; foglie SO 
grandi, ovato-oblunghe, margine dentato , piccioli brevemente fa 
alati; fiori grandi con poco odore, diam. da c. 5-7, petali bian- 
chi sfumati in rosa esternamente; frutti globosi mammellonati, 
diam. da c. 8-10, con profondi solchi longitudinali, che dalla 
base vanno a disperdersi verso il centro, in altri si possono pro- 
lungare fino all’ estremità del mammellone e con solchi meno 
rilevanti, buccia tubercolata, aureo-rubescente, con rilevanti ca- 
pezzoli, mesocarpio spesso c.1, amarognolo, polpa grossa e gra- 
nulosa, succosa, acido-amarognola, a 10 logge e semi che ab- 

. Osservazioni: Questa nuova varietà l’ho dedicata al chiaris- 
simo Prof, Alfonso Spagna, Direttore dell'Istituto Agrario Ca- 
stelnuovo , il quale gentilmente, oltre a darmene talee per la 

propagazione, mi permise lo studio di tutte le specie e varietà 
coltivate, 


le varietà si ripartiscono come segue: 


A. Frutti globosi alla base ed all’apice depressi o cilindrici, me- 


A quanto mi assicura il sullodato Professore la nuova va- 
rietà descritta venne dalle Indie col nome di Godren Kutta. 


13. C. Bigaradia Zossel. var. iteophylla Zort. Pan. 


Volgarmente : Aranciu amaru a fogghi e frutti comu l’aran- 
ciu mantrinu. 


Osservazioni: Differisce dalla specie per le foglie oblungo- 
lanceolate ed acute, e pei frutti piccoli, turbinati, molto somi- 
glianti a quelli del C. deliciosa. i 

Risso e Poiteau, a p. 68, op. cit., descrissero una varietà a 
frutti turbinati, ma dall’accurato esame fattone ho dovuto ac- 
cettarmi, che la mia non ha nulla di comune con quella , ep- 
perciò da considerarsi per nuova. er 


II.-1, €. decumana /477., Syst. ed. XIII. p. 508, 


Rami inermi, giovani rigetti verde-lucenti con piccole spine; 
foglie ovato-oblunghe, adulte crispate, con margine dentato e 
piccioli alati; fiori grandi, odorosi, diam. da c. 4-6, petali bian- 
chi, punteggiati in verde esternamente; frutti globosi, depressi 
alla base e leggermente concavi alla sommità, diam. da c. 7-11, 
con buccia tubercolata, giallo-solfurea, mesocarpio spugnoso ed 
amaro, spesso c. 1 ‘'/,, polpa succosa, granulosa, acido-amaro- 
gnola, a 9 logge e numerosi semi che abboniscono. 

C. decumana crispatus isso e Poîteau, op. cit., p. 97, 
f. 64. ; 

Limo decumanus Rumph., op. cit., p. 96, f. 24. 

Volgarmente: Aranciu pampaliuni a fogghi rizzi. ; 

Osservazioni : Sempre desumendole dalla forma del frutto, 


socarpio spesso, 


1. Citrus decumana Murr. 


— 164 — 


B. Frutti mammellonati o turbinati, mesocarpio spesso. 


n: 5. Citrus decumana Murr. var. Borzii H. P. 
x 6. » » » Chadock R. e P. 


2. C. decumana /Ierr. var. maxima Zort. Pan. 


Volgarmente: Aranciu pampaliuni di maravigghia, 

Osservazioni » Differisce dal C. decumana Murr. var. Pompel- 
mos pei frutti più grossi di forma cilindrica e con lieve assot- 
tigliamento verso la base; ed anche per la polpa ed il meso- 
carpio sanguigno. Proviene dal giardino della Società d’Accli- 
mazione di Palermo, ove è conosciuta col nome di C. decumana 
pompelmos, da cui però tanto differisce, da averne dovuto 
fare una nuova varietà, 


3. C. decumana Murr. var. Pompelmos isso e Po 
lan, op. cit., p. 95, f. OI. 


Rami inermi, giovani rigetti verdi e tomentosi; foglie grandi, 
ovato-oblunghe, acute, spesso rotondate, margine irregolarmente 
dentato , piccioli alati ; fiori molto odorosi e robusti, diam. da 
c. 5-7, petali bianchi carnosi, punteggiati in verde esternamente, 
peduncoli tomentosi ; frutti depressi, maggiormente alla som- 
mità, di forma turbinata, diam. da c. 8-15, buccia liscia, giallo- 
pallida, mesocarpio spesso c. 2, polpa grossolanamente granu- 
losa, a 10 logge e molti semi che abboniscono, 

Aurantium maximum Zerr., op. cit., p. 437, f. 439-441. 

Volgarmente : Aranciu pampaliuni. 

4. C. decumana Murr. var. Todarii Zort. Pan. 

Rami inermi, giovani rigetti verdi con piccole spine; foglie 
. lucide di un verde chiaro, ovato-oblunghe , acute, spesso ro- 
tondate, margine dentato, Pictiali alati; fiori di media grandezza, 
| diam. da c. 4-5, odorosi, con petali bianchi, punteggiati in verde 
| esternamente ; frutti globo-ventricosi, con sommità e base de- 
presse, alcuni di forma turbinata, con mammellone a base grande 
ed pe ottuso, diam. da c. 10-13, buccia tubercolata , gallo: 


— H65 — 


limone, mesocarpio Spesso c. 2, spugnoso ed amaro, polpa poco 
succosa, acido-amarognola, a 12 logge e molti semi che abbo- 
niscono. 

Osservazioni : Varietà nuova molto distinta per la forma dei 
frutti. L’ho dedicata al defunto Prof. Agostino Todaro, già Di- 
rettore di questo R. Orto Botanico, il quale con molto 
resse ritirò da varî giardini la maggior parte degli 
che oggi formano la collezione da me illustrata, 


inte- 
Agrumi, 


B. Frutti mammellonati o turbinati, mesocarpio spesso. 
5. C. decumana Mur. var. Borzii Mort. Pan. 


Rami adulti inermi, giovani rigetti spinosi; foglie verdi, lu- 
centi, ovato-oblunghe, margine dentato, piccioli alati; fiori grandi 
a lunghi peduncoli, odorosi, diam. da c. 5-6, petali bianchi pun- 
teggiati in verde esternamente; frutti ovati, con piccoli mam- 
melloni sporgenti, ottusi (nella stessa pianta alcuni vengono di 
forma turbinata), diam. da c. 8-10 lunghezza da c. 10-12, con 
buccia tubercolata, giallo-limone, mesocarpio spesso c.1 '/,, a- 
maro, polpa granulosa, succoso-acida ed amarognola, a 10 logge 
e semi che abboniscono, 

C. Limonum Zucchetta Imperiale ZMorf, Pan. 

Volgarmente : Zucchetta ’mperiali. 

Osservazioni: Questa nuova varietà, che dedicai al chiaris- 
simo Prof. Antonino Borzì oggi illustre Direttore di questo R. 

Orto Botanico di Palermo, è stata da me coltivata e ritenuta 
col nome di C. Zimonum Zucchetta Imperiale. Ora , avendola 
studiata più esattamente, ho dovuto costatare che appartiene al 
C. decumana. i 


6. C. decumana 77. var. Chadock isso e Poiteau, 
Op. cit., p. 98, f. 65-66, | +; 
; Osservazioni : Differisce dalla specie pei fiori esternamente 
3) violacei, e pei frutti turbinati e ombelicati alla sommità, °° - 


 I6O — 


IV. C. deliciosa 7ex., Sull’Arancio Mandarino, Napoli, 


Tu 1840, 


Rami inermi, giovani rigetti verdi; foglie oblungo-lanceolate, 
margine dentato, piccioli brevemente alati; fiori piccoli, odorosi, 
diam. c. 2, con petali bianchi, punteggiati in verde esternamente; 
frutti globosi, solcati, con base ed apice depressi, alcuni turbi- 
nati e con sommità concava, solchi brevi che si disperdono verso 
il centro dei frutti, diam. da c. 5-7, buccia tubercolata, aureo- 
rubescente, nella maturità perfetta si stacca dalla polpa, mesocar- 
pio tenue con polpa succoso-acida, assai gustosa, a 12 logge 
e semi che abboniscono. 

C. madurensis Zowr, in Risso e Poîfeau, op. cit., p. 49, 
o -£ 20 bis 
C. nobilis var. communis ,Savasfazo, op. cit., p. 36, 
57. 

Aurantium sinense RwmpA., op. cit., p. 113, f. 34. 
Volgarmente: Aranciu mantrinu. 


VC. Hystrix DC, Cat. Hort, Monsp., p. 97. 


| Pianta piccola, con rami armati di piccole spine, e giovani 
rigetti verdi; foglie obovate, spesso ovato oblunghe, margine 
dentato, piccioli alati, ale arrotondate con dimensioni molto più 
ui caga di quelle del C. Bigaradia , onde la foglia sembra di- 
visa in due parti quasi uguali; fiori piccoli, poco odorosi, diam. 
ia pie petali bianchi, sfumati in violaceo esternamente; frutti 
nati, spesso mammellonati brevemente, o con aureola, diam. 
da c. 4-5 ‘/,; buccia con profondi solchi formati da tubercoli 
rilevati, ottusi, tortuosi, diversamente confluenti, di colore verde 
‘ance he nello stato perfetto, mesocarpio tenue con polpa succoso- 
lcias 


o Limo dira Rumph., op. cit., p. 106, f. 28. 
to hystrix «Savi, Atti dell’ Accad, dei Georgofili di Firenze, 
XV. x L 


— 167 — 


VI — 1. C. Limetta zsso, in Ann. Mus. Par. XX. 
bi 105, £L-2: 

Rami diffusi, giovani rigetti verdi e con poche e piccole 
spine; foglie ovato-oblunghe, acute, spesso rotondate, margine 
leggermente dentato, piccioli appena alati; fiori di media gran- 
dezza odorosi, diam. da c. 3 '/,-5, con petali bianchi, punteg- 
giati in verde esternamente ; frutti globosi, coronati, con largo 
mammellone appiattito e con stilo persistente, buccia liscia, aro- 
matica, di un giallo-pallido , mesocarpio tenue con polpa bian- 
castra, succosa, acida e tendente all’ amarognolo , a 8-10 logge 
e semi che abboniscono. 

C. limetta vulgaris Azsso e Pozteau, op. cit., p. ci 57. 

Lima acris.fer.; op. cit, p. 331; £. 333: info: 

Osservazioni - Le poche varietà dalla- specie si dispongono 
così : 

A. Frutti globosi o coronati, mesocarpio tenue. 

I, Citrus Limetta Risso. 

» raf; melarosa R. 

des» » div forma minor H. P. 

. 5. Frutti turbinati, mesocarpio tenue, 

4. Citrus Limetta Risso, var. macrocarpa H. P. 

A. Frutti globosi o coronati, mesocarpio tenue. 

2. C. Limetta sso, var. melarosa isso, op. cit., p. 196. 
_ Rami inermi, giovani rigetti verdi con piccole spine; foglie. 
| ovato-oblunghe, spesso ottuse, piccioli alati o non; fiori grandi, 
 odorosi, diam. da c. 4-5, petali bianchi, punteggiati in verde 
esternamente; frutti globosi, longitudinalmente solcati, con base - 
ed apice depressi , coronati alla sommità con l impronta dello 
stilo e buccia Tiestcolata,, gue rossastra a ma- 


polpa succosa, aiaiarogiolia a 11-13 logge e numerosi nei Si 
che abboniscono. 


— 168 — 
C. Bergamia mella rosa isso e Poîteau, op. cit., p. 85, 
f. 55. 
i Aurantium stellatum et roseum Ze, op. Cc 
393, f. 395 inf. 
Volgarmente : Melarrosa. 


IoiLi 


tu, 


3. C. Limetta Azsso, var. melarosa forma minor Hort. 
an. 


C. limetta fructu stellato isso, Op; Cit, D. 100. 

C. bergamia parva .Savastano, op. cit:, p. 26, n. 26». 

C. bergamia parva isso e Poîteau, op. cit., p. 84. 

C. limetta stellata Presz op. cit., p. 187. 

Aurantium stellatum et roseum err., Op.-Cit. ; Di 
393, £. 395 super. 

Volgarmente : Melarrosa piccula. 

Osservazioni : Differisce dalla precedente pei frutti più pic- 
coli. 


B. Frutti turbinati, mesocarpio tenue. 
, 4 C. Limetta isso, var. macrocarpa or. Pan. 


Rami inermi, giovani rigetti verdi con piccole spine; foglie 
ovato-oblunghe, acuminate , margine leggermente dentato, pic- 
cioli alati; fiori di media grandezza, odorosi, diam. da c. 3-4 I 
petali bianchi, punteggiati in verde esternamente; frutti ordina- 
| riamente piriformi, raramente rotondati, diam. da c. 6-7, buc- 
cia liscia, giallo-pallida, con odore aromatico, mesocarpio tenue 
con polpa succosa, verdastra, acido-amarognola, a 13-14 logge i 
ci ‘molti semi che abboniscono. 
cc Bergamia vulgaris Risso e Poiteau, op. cit., p. 82, 


. be suisià: communis rta op. ca p. 27, n. L 
= pg 


ei 169 Sii 
per essenza. Qui in Palermo la buccia viene usata per farne 
l'interno delle scatole » ove racchiudesi il tabacco da naso per 
renderlo aromatico, 

VIL—1. €. Limonum Xisso, in Ann. Mus. Par. XX, p. 201. 

Rami rigogliosi spinosissimi, con giovani rigetti violacei; fo- 
glie ovato-oblunghe, acute, col margine irregolarmente dentato, 
piccioli non alati; fiori di media grandezza, con poco odore, dia- 
metro da c. 3-4 !/,, petali d'un bianco-sporco, violacei esterna- 
mente; frutti, ovati, diam. da c. 6-7, con mammelloni acuti e 
buccia tubercolata, giallo-solfurea, mesocarpio tenue con polpa 
succoso-acidissima, a 8-10 logge e molti semi che abboniscono. 

C. Limonum sylvaticum Aésso e Poiteau, op. cit, pr1TI; 
1.0; 

Volgarmente : Lumiuni d’ariddaru sarvaggiu. 

Osservazioni: La specie, largamente coltivata è ricca di nu- 
merose varietà, che con grande difficoltà possano riunirsi in gruppi 
ben distinti. Tuttavia, sempre tenendo presente la forma gene- 
rale del frutto, si hanno le seguenti sezioni: 


A. Frutti mammellonati, ovati, spesso arrotondati, mesocarpio 2 
tenue 0 poco spesso, è 


rt. Citrus Limonum Risso. 
>» var. aurantiata Sav. 


N 
. 


v 


n* 


ih 


incomparabilis Riss. 
pusilla Riss. 
semperflorens H. P. 
Terraccianii H. P. 
vulgaris R, et 


Lpd, 


da 


350%: 
2 & ni 


. Frutti mammellonati, striato-variegati, mesocarpio tenue, 
aC Limonum R. var, foliis et fruct. variegatis Sav. | 


WIN. v VV wu yo y 
VOUON NO OVVÙ Y 
WU vv v y 


Frutti mammellonati, ellittici, mesocarpio tenue. 
13. C. Limonum R. var. ellyptica H, P. 
Frutti mammellonati, scannellati, mesocarpio tenue. 


14, C. Limonum R. var. canaliculata R. e P, 
th: * » o». striati Ro 


Frutti mammellonati, rugosi, pyalooblunghi, rotondati, 
socarpio spesso. 
16. C. Limonum R. var. Caietana R. 
» » neapolitana R. e P. 
» » Pomo-d’Adamo Tanar. 
» » Sbardonii R, 


A. Frutti mammellonati, ovati, spesso rotondati, me- 
socarpio tenue o poco spesso, 


2. €. Limonum isso, var. aurantiata Savastazo, Op. 
I PEARCAI 


C.Aurantium lim oniforme Presi, op. cit., p. 190. 

C. Aurantium limoniforme Risso, op. cit., p. 189. 

A uregiium, Limonis effigie Zerr., op. cit., p. 384, 
£. 385. = 
«€. Limonum var. intus-Aurantium Z/orf. Pan. 

C. Lumia aurantiaca sso e Poîteau, op. cit., p. 107. 
Volgarmente : Lumiuni rintra aranciu, 
|_— Osservazioni: Difterisce dalla specie per le foglie meno grandi 
| e rotondate, pei rigetti verdi e pei frutti con mesocarpio spesso e 
polpa aureo-rubescente, somigliante a quella dell’arancio comune, 
ma con gusto acido-dolciastro. Ordinariamente avviene che nella. 
sa mu critico frutti con polpa acida come quelli della : 


— 171 —- 
3. C. Limonum Xisso, var. balotina Risso, op. cit., p. 
, 210; isso e Poîtean, op. cit., p. 126, f, 79-80. 

Osservazioni : Differisce dalla specie pei rami con piccole 
spine, pei frutti obovati, depressi alla base ed alla sommità , 
e pei mammelloni a base grande ed ottusi all'apice, diam. da 
c. 9-11, come per la buccia aureo-rubescente e polpa verdognola, 


4. C. Limonum isso, var. bimamillata Risso, op. cit., 
p. 212; in isso e Poîteau, op. cit., p., 144; f. 94. 


Rami con piccole spine, giovani rigetti violacei; foglie ova- 
to-oblunghe col margine seghettato; fiori identici a quelli della 
specie ; frutti ovato-oblonghi con base ed apice mammellonati, 
al centro ventricosi, diam. da c. 5-6, lungh. da c. 11-14, buccia 
liscia, giallo-solfurea, mesocarpio duro e consistente, con polpa 
succoso-acida, a 9 logge e pochi semi che abboniscono, 

Limon a Rivo seu Rio Zer., op. cit., D: #15, 310 

Volgarmente: Lumiuni a du’ capricchi, 


5. C. Limonum isso, var. duleis Pres), op. cit., p. 185. 


Limon dulci medulla alyssoponensis Ferr., op. cit., 
527. L 250, 

C. Limonum pulpa dulci isso, op. cit., p. 204. 

C. Lumia limetta isso e Poifeau, op. cit., p. 108, f. 69. 
C. Lumia olyssiponensis Aoem., op. cit., p. 60, 
C. Lumia limetta Savastazo, op. cit., p. 23, h. 11, hota 
Lpd 

olgarmente: Lumiuni duci. Li 

Osservazioni : Differisce dalla specie pei frùtti a_ polpa dol- 
| cissima. 
6. C. Limonum Xisso, var. duplex isso e Poifeau, op. 
cit., p. 120. 

. Limon citratus alterum includens Ferr.; op, cit,, 
. p. 203, 4 #91. ser n ; 
. € Limonum foetiferum resi, op. cit., p. 185. 
— Volgarmente: Lumiuni a ciuri duppii. 


ue) 


È ein TT _— 
Osservazioni: Differisce dalla specie pei rami inermi, pei 
fiori a doppia corolla, e pei frutti ovato-oblunghi, rugosi, de 
pressi alla sommità e maggiormente grossi. 


7. C. Limonum £Az:sso, var. incomparabilis isso, op. 
cit., p. 203; Azsso e Poiteau, op. cit., p. 112, f. 71. 


C. Limonum incomparabile 7res/, op. cit. p. 185. 

C. Limonum var. macrocarpa /Hort. Pan. 

Volgarmente: Lumiuni a frutti grossi. 

Osservazioni : Differisce dalla specie pei fiori più grandi e 
pei frutti grandissimi rotondati, con piccoli mammelloni ottusi. 


8. €. Limonum Azsso, var. pusilla isso, op. cit., p. 204; 
Risso e Poiteau, op. cit., p. I14. 

Rami piccoli, spinosi, giovani rigetti verdi; foglie piccole, 
ovato-oblunghe , margine dentato , piccioli alati, alcuni nella 
stessa pianta cilindrici; fiori piccoli con poco odore, diametro da 

2 !/,-3, petali bianchi, leggermente sfumati di rosa ester- 
namente, bianchi nello stato perfetto; frutti piccoli, ovato-roton- 
dati, con mammelloni acuti, diam. da c. 3 '/;-4 ‘/,, buccia li- 
scia, giallo-pallida, mesocarpio tenue con polpa succoso-acida, 
verdognola, a 8-10 logge e semi che abboniscono. 

Limon pusillus calabrensis Zerr., op. cit., p. 209, 
ESTI Inf 
5 C. Limonum pusillum ?res/, op. cit., p. 184. 
se Volgarmente: Lumincella, o muccunettu di dama. 


9. C. Limonum isso, var. semperflorens //or/ Par. 
Volgarmente : Lumiuni lunariu. 
Osservazioni : Differisce dalla specie per le foglie con‘erte 
| € pei frutti rotondati con piccolo mammellone ottuso. Questa | 
| nuova varietà merita di essere coltivata su larga scala da tutti 
i proprietari di agrumeti, semplicemente per l'abbondanza dei 
| frutti e per la continuata fioritura che avviene mensilmente. Da 
cid -» distura del vo: Lumiuni lunariu, 


C. Limonum isso, var. Terraccianii ori. Pan. 


Rami con piccole spine e giovani rigetti d’un verde sbiadito; 
foglie grandi, lucide ovato-oblunghe, acuminate, piccioli alati, 
margine dentato; fiori di media grandezza molto odorosi, diam. 
da c. 4-5, petali bianchi, punteggiati in verde esternamente, pe- 
duncoli lunghi c. 2; frutti globosi, con piccoli mammelloni 
rotondati, ottusi, leggermente pronunziati, diam, da c. 7-8, buc- 
cia liscia, d’un giallo-cromo sbiadito, mesocarpio spesso c. ‘/,, 
polpa succoso-acida, a 13 logge e molti semi che abboniscono. 
C. Limonum californicum /ort. Pan. 

Volgarmente: Lumiuni da California. 

Osservazioni: Questa nuova varietà l’ ho dedicata al Prof. 
Achille Terracciano, Primo assistente di questo R. Orto bota- 
nico, grato a lui per gli aiuti apprestatimi nella compilazione 
di questo lavoro. ; 

Il C. Lîimonum Terraccianii a scopo commerciale è di nessun 
valore; è solamente apprezzato come varietà scientifica ed orna- 
mentale, a cui molto si presta per l'eleganza dei frutti. 


11. €. Limonum isso, var. vulgaris isso e Potteau, 

OD Cit; pi 132; L 34: 

Limon vulgaris Zer., op. cit., p. 191, f. 193. 

C. Limonum commune Savasfazo, op. cit., p. 19, n. 2. 

Volgarmente: Lumiuni nustrali. 

Osservazioni: Questa varietà è riprodotta da innesto, e dif- 

ferisce dalla specie pei rami meno spinosi e poco rigogliosi, co- 

me pei frutti meno grossi. 

B. Frutti mammellonati, striato-variegati, mesocar- 
” pio tenue. uu 

12. (. Limonum sso, var. foliis et fruct. variega- 

tis Savastano, op. cit., nota Las 

C. Limonum sanguineum Sav., op. cit., nota I, p. 4.0 

Volgarmente: Lumiuni sanguignu, cu fogghi e frutti variati.. 

Osservazioni - Differisce dalla specie pa giovani rigetti con 


— 174 — 
dense sfumature rosee, e per le foglie giallo-pallide variegate; 
pei frutti con strisce longitudinali rilevate di un verde sbiadito, 
alternate da altre, che molto tempo prima prendono il colore 
giallo-limone a trasparenza roseo-vinosa, con polpa sanguigna 
nello stato perfetto. Savastano cita. nella nota I, p. 4 una va- 
rietà di C. Limonum sanguineum, distinguendola dal C. Limonum 
: fol. et fruct. variegatis; a me pare che le due varietà siano la 
stessa cosa, e che egli ne abbia esaminato i frutti, alcuni pri- 
ma della completa maturità, altri in istato perfetto. 


C. Frutti mammellonati, ellittici, mesocarpio tenue. 


13. €. Limonum Xzsso, var. ellyptica Zort. Par. 

Rami spinosi, giovani rigetti violacei; foglie piccole, ovato- 
oblunghe, margine dentato, piccioli alati; fiori piccoli, poco odo- 
rosi, diam. da c. 1 '|-2, petali bianchi reflessi, in bottone pun- 
teggiati di roseo; frutti ellittici con base piana, e sommità leg- 
germente mammellonata, diam. da c. 4 ‘/,-5'/,, lunghezza da 

c. 2-3 5/s, buccia liscia, d’ un giallo-cromo e con mesocarpio 
tenuissimo, polpa succoso-acida, a 8 logge e semi che abboni- 
SCORO, | < 

Osservazioni : Il Rumph. Herb. Amb. vol. I. p. 100, f. 25 

descrive il Malum Citrium, il quale somiglia molto alla varietà 

| testè descritta, ma ne differisce soltanto per le foglie ovato-cor- 
date, acute, e pei piccioli non alati. Suppongo però che sia stata 
malamente descritta e figurata, 

In settembre del 1878 S. E. il Ministro degli Esteri ne fece 
inviare a questo R, Orto i semi col nome di C. Limonum, e com 
provenienza di Calcutta ; furono allora seminati ed allevati in 
vaso per molti anni. Posti poi dopo in piena terra, ne fruttifi- 

| carono parecchi esemplari, ed è perciò che, studiatili, ho dovuto 
dar loro la denominazione di C. Limonum var. ellyptica. 


D. Frutti mammellonati, ellitici, mesocarpio tenue. 


14. €. Limonum Risso, var. canaliculata Azsso e Lira 
n op cit, Pe 135 


— 175 — 

Volgarmente : Lumiuni scanniddatu. 

Osservazioni : Differisce dalla specie pei rami inermi, e pei 
frutti ovato-oblonghi, solcati, diam, da c. 5-6, lungh. da c. 7-8, 
buccia torulosa, giallo-solfurea. 


15. €. Limonum Rzsso, var. striata isso, op. cit., p. 
202; isso e Potteau, op. cit., p. 113, f. 72. 


Rami spinosi, con giovani rigetti violacei; foglie ovato-roton- 
date, attenuate verso la base, margine seghettato ; fiori di me- 
dia grandezza , odorosi, diam. da c. 3-4, con petali bianchi e 
violacei esternamente; frutti ovato-oblunghi, attenuati verso la 
base, a forma di una pera, con solchi longitudinali e mammelloni 
ottusi, diam. da c. 4-5 gas buecia tubercolata, giallo-solfurea, me- 
socarpio tenue con polpa acida ed asciutta, a 8 logge e molti 
semi che abboniscéno. 

Limon striatus vulgatior Zerr., op. cit., p. 243, f. 247. 

C. Limonum striatum Presi op. cit., p. 184. 

C. Limonum canaliculatum .Savastazo, op. cit., p. 20, 

Wi. 3. 

Volgarmente: Lumiuni a pirettu. : 
Osservazioni : Savastano in questa varietà confuse il canal 

culatum di Risso e Poiteau; ma non parmi giusto, poichè i frutti 

sono molto differenti. 

E. Frutti mammellonati, rugosi, ovato-oblunghi, ro- 

tondati, mesocarpio spesso. 

16. €. Limonum Asso, var. Cajetana isso, op. cit., 

| p. 208; in isso e Poiteau, op. cit., p. 133, f. 86. 

| Rami spinosi, giovani rigetti violacei; foglie a lunghi pic- 

cioli, ovato-oblunghe, apice rotondato, margine seghettato; fiori 

grandi, odorosi, diam. da c. 4-6, con petali bianchi, violacei e- 

sternamente ; frutti ovato-oblunghi con mammellone ottuso e 

assai pronunziato, sovente in forma di pera, diam. da c. 8-12, 
lunghezza da c. 12-20, buccia tubercolata o torulosa, 2a: 

| solfurea, mesocarpio spesso c. 3, dolce e tenero, polpa s 

spora logge e semi che abboniscono. 


C. Limonum pyriforme /7or£ Pan. 

Limon Cajetanus Zerr., op. cit., p. 203, f. 205. 
C 

E; 


. Limonum Laurae res, op. cit., p. 186. 
Limonum amalphitanum Savasfazo, op. cit., d. 21, 


Volgarmente : Pirittuni, 


17. €. Limonum isso, var. neapolitana isso e Poi 
feau, Op. cit., p. 123. 


Limon secundus neapolitanus Zerr., op. cit., p. 209, 
f. 211 (super). 

C. Limonum pusillum Savastaro, bp. Gi 20, Re 410 > 

C. Limonum var. acre Pres, op. cit., ‘p. 184. ; 

Volgarmente : Napulitaneddu. 

Osservazioni : Differisce dalla specie per le foglie grandi, ||. 
obovate, e pei fiori meno odorosi; frutti più piccoli, mesocar- i 
|. pio spesso e stilo persistente, Savastano comprese questa varietà -S 
nel C. Zimonum pusillum, ma non giustamente, perchè la pianta 
è piccola, spinosa, e fa piccolissimi frutti. 


18. €. Limonum Xisso, var. Pomo d’ Adamo 7arar. 
P. 287. 

Rami diffusi, armati di piccole spine, giovani rigetti violacei, 
foglie d'un verde-chiaro, ovato-rotondate, conferte, margine den- 
tato, piccioli non alati o lievemente; fiori grandi, odorosi, diam. 
c. 4-6, con petali d'un bianco-sporco, esternamente violacei; frutti i 
| grossi, rotondati, mammellonati, mammelloni ottusi, diam. da 
| c 6-8, buccia rugosa, RISI mesocarpio spesso c. I, con 
| polpa succoso-acida, a 9 logge e semi che abboniscono. 

s st Limetta pomum Adami Risso e Poiteau, Op. So p. 
| 92, f. 60. ; 

n; Adami Pomum commune Zer., op. cit., p. 309, f. 313. 
 Volgarmente : Pumu d’Aramu. 


Tax e Limonum Risso, var. Sbardonii isso, op. "a 
205; Risso e Poiteau, op. cit., p. 117, f. 75. 


ci fans: spinosi con giovani rigetti lucidi, sfumati di roseo; 


— 177 — 
foglie ovato-oblunghe, spesso ristrette ed acute, col margine den- 
tato; fiori di media grandezza, diam. da c. 3-4, con petali stretti, 
bianchi, sfumati di roseo esternamente; frutti ovati, spesso ro- 
tondati, depressi alla base, costate, con mammelloni piccoli alla 
sommità terminati da uno stilo ordinariamente persistente, diam, 
da c. 5-6; buccia liscia, giallo-chiara, con mesocarpio spesso 
c. 1, dolce e tenero, polpa quasi asciutta, acida, a 8 logge e semi 
che abboniscono. 

Limon Sbardonius Zèrr., op. cit. p. 251, L 253, 


VIITr. €. Lumia Aisso, Hist, Nat. Or. Europa Merid, 
I, 414. 


Rami inermi, giovani rigetti verdi con piccole spine; foglie 
obovato-ottuse, margine seghettato , piccioli leggermente alati; 
fiori di media grandezza odorosi, diam da 3-4, petali bianchi, 
punteggiati in verde esternamente; frutti globosi, mammellonati, 
con base ed apice depressi, mammellone conico ovvero ottuso, 
ed infossato alla base, diam. da c. 4-5 '/» buccia liscia, giallo- 
| solfurea, emanante odore assai aromatico, mesocarpio tenue ed 
, amaro, polpa dolcissima, finamente granulosa, a 11 logge e nu- 


merosi semi che abboniscono. 
C. Limetta parva Azsso e Pozieau, op. cit., p. 88 f. 58. 
Limon qui lima nuncupatur Zerr., op. cit., p. 331, 

f. 333 (super). 
C. Limetta communis .Savasfazo, op. cit., p. 26, n. 23. 
Volgarmente: Lumia nustrali. 


2. C. Lumia Risso, var. romana //ort, Pan. 


C. Limetta romana Aisso e Porteau, op. cit., p. 90. ai 
- Limona romana piorum in hortis Zèrr., op. cit., P.331, . 

£ 335 a 

Volgarmente : Lumia rumana. + 
Osservazioni - Differisce dalla specie pei frutti più grossi e 
longitudinalmente sol:ati, per la buccia tubercolata ed il meso- © 
| carpio più spesso. 


n 178 pra 


3. C. Lumia isso, var. limoniformis Zort. Pan. 


Volgarmente: Lumia a frutti diversi. 

Osservazioni : Differisce dalla specie pei frutti uguali a quelli 
dei limoni, ma con buccia tubercolata; nella stessa pianta i frutti 
sono molto variabili, sicchè ve ne ha di ovato-oblunghi o de- 
pressi, come quelli della specie. 

“ IX.-1. C. Medica Zzirr., Sp. PI., p. 782. 

Rami diffusi, spinosi, con giovani rigetti violacei; foglie ob- 
lunghe, acute, spesso rotondate con margine dentato; fiori grandi 
odorosi diam. da c. 5-7, con petali bianchi e rosei esternamente; 
frutti grossi, obovato-oblunghi, verrucoso-solcati diam. da c. 8-10; 
lungh. da c. 13-16, con buccia giallo solfurea, mesocarpio dolce 
e tenero, spesso c. 2-3, polpa succoso-acida a 10 logge e molti se- 
mi che abboniscono. 

Volgarmente : Citru. 

Osservazioni : Le poche varietà di questa specie da me stu- 

diate, li distinsi come segue: 


Pa 


A. Frutti mammellonati, ovato-oblunghi, tubercolati, mesocarpio 


spesso, 
1. Citrus Medica Linn. i 
db: » var. florentina R. e P., 
di. è » » maxima R, e P. 
— è» » | » tuberosa R. e P. 


ce B. Frutti senza mammelloni e cilindrici, mesocarpio spesso. 

5. Citrus Medica Linn. var. eylindrica H. P, 

» Frutti mammellonati, ovato-oblunghi, tubercolati, 
mesocarpio spesso, 

2. C. Medica Linn. var. florentina isso, op, cit., p. 200; 

e Poîteau, op. cit., p. 153, f. 102. 


Rami pat spinosi, con giovani rigetti violacei; foglie preti. 
Lesiato, e piccioli nudi; fiori grandi con poco 0-. 


ss 179 i 
dore, diam. c. 5, petali stretti, bianchi, violacei esternamente; 
frutti globosi, con lunghi mammelloni acuti e profondi, con solchi 
longitudinali, diam. da c. 6-8, buccia a grossi tubercoli, giallo- 
dorata, contenente molto olio essenziale, mesocarpio crasso c. 1, 
| polpa succoso-acida, a 10 logge e semi che abboniscono, 

Limon citratus primae notae laevior /err., op. cit., 
p:-263, 1.265, 

C. Medica florentina 7resl, op. cit., p. , 183. 

C. Medica florentina .S22., op, cit., p. 25, n. 21. 

Volgarmente : Citrinu di Firenza, 

Osservazioni: Questi frutti sono ricercatissimi dai sorbet- 
tieri per dare gusto ed aroma ai sorbetti, e si vendono a buon 
prezzo. 

3. €. Medica Zirz. var. maxima Azsso, op. cit., p. 199; 
Risso e Poîteau, op. cit., p. 149, f. 99. 

ami diffusi, spinosi, con giovani rigetti violacei; foglie ob- 
lunghe, falcate, alcune arrotondate, con margine seghettato; fiori 
grandi, odorosi, diam. da c. 5-7, con petali bianchi, rosei ester- 


i: namente; frutti grandissimi oblunghi, ristretti e concavi alla base, 


| con solchi longitudinali interrotti da altri trasversali, terminati 
— da mammelloni più o meno rilevati e sinuosi, diam. da c. 9-11, 
- lunghezza da c. 15-19, buccia a grossi tubercoli, giallo-solfurea, 
mesocarpio spongioso, crasso, da c. 2-3, amaro, polpa succoso- 
verdastra a grossa grana, a 8-10 i e pochi semi che ab- 
boni n 


iscono. 
Volgarmente : Citrato a frutti grossi. — art 
4. C. Medica Zînn. var. tuberosa Asso, op. cit., p. 200; 
Risso e Poîteau, op. cit., p. 148, f. 98. 


| Lifha citrata monstruosa sive scabrosa Ferr,, op. sé 


cit, Di 332, fi 337. 

| C. Medica monstruosa resi, op. cit., p. 183; 

-C. Medica maxima .Sav., op. cit., p. 25, N. 19.. 

atenei Citru vozza vozza. 

| zioni < : Savastano unisce questa varietà col C. Medica 
23 


di «= I80 — 
maxima ; invece io credo che il C. Medica tuberosa differisca 
molto, sia pei frutti con mammelloni molto obliqui, come per 
la buccia crestata, straordinariamente tubercolata. 

+ In Sicilia ne esistono pochi esemplari. Io l’introdussi in 
* questo R. Orto Botanico a mezzo del sig. Cesare Airoldi Duca 
SA di Cruillas, il quale gentilmente mi diede varie talee da una 
pianta che possiede nel suo giardino, 


B. Frutti senza mammelloni, cilindrici, mesocarpio 
spesso, 


5. C. Medica Zirn. var. eylindrica /ort. Pan. 


Rami diffusi, spinosi, con giovani rigetti violacei; foglie ob: 
lunghe, acute, con margine dentato ; fiori di media grandezza 
con poco odore, diam, da c. 4-5, con petali bianchi, e violacei 
esternamente; frutti grandissimi, cilindrici, depressi, con som- 
mità piana, spesso difformi, con solchi longitudinali, diam. da 
C. 12-15, lungh. da c. 15-20, con buccia tubercolata giallo-pal- 
lida, mesocarpio spesso c. 3, tenero e dolce, polpa con grossa 
grana, acida, e molti semi che abboniscono. 

Malum citreum cucurbitinum dia op. cit., 
L 6%: 

°C. Medica lagenaeformis Roem., op. cit., p. 54. 

C. Medica cucurbitina Risso e Poiteau, op. cit., p. 148. 
Volgarmente : Scumfiu, 

Osservazioni : Avendo studiato i frutti sul vivo, trovo, che, 
| per lo meno da Risso e Poiteau questa varietà fu sconosciuta, 
| avendo essi riportato solamente la diagnosi di Ferrario e Vol- 
| camerio, Di qui l’inesattezza di averla ritenuta come varietà del 
C. Medica vulgaris. I frutti sono assai differenti, sia per la for- 
ent come per.la grandezza; epperciò ho creduto opportuno cam- 
i eda denominazione per evitare altre confusioni. 


x-& volkameriana Pasq., Cat. Hort. Bot. Nap., p. 29; 
i © “e Sag Botan, P; 414, 


ellittiche, oblunghe, acute, margine seghettato, piccioli nudi; fiori 
di media grandezza con petali bianchi, odorosi; frutti ovali, dia- 
metro da c. 5-6 ‘/,, con apice leggermente depresso e mammel- 
lonati, buccia liscia o leggermente tubercolata, flavo-rubescente, 
con lo strofinio esalante odore nauseante, mesocarpio tenue, con 
polpa amarognola, a 9-10 logge, e semi che abboniscono. 

C. Bigaradia Volkameriana Azsso e Poiteau, op. 
p. 66, f. 40. 

C. vulgaris Volkameriana .Savastano , op. cit., p. 
D- 34, ; 
Osservazioni : Risso e Poiteau la considerò come varietà del 
C. Bigaradia, alla quale un poco si rassomiglia; però Pasquale 
e Tenore ne fecero giustamente una specie a sè, sia per l’abito 
generale della pianta; come per la forma dei frutti, aventi più 
affinità col C. Limonum. 


INDICE. GENERALE 


i pomum commune Ferr. si 
acri medulla vulgare ai ù 
cortice flavo et sapore dulci Ferr. 


MOMO vv n yi 
i SIZE - sa Pa a È 


— 182 — 
stellatum et roseum Fetr. (inf.) 
stellatum et roseum Ferr. (super.) 
striatum Ferr, È ; 
verrucosum Rumph. ; 
vulgare dulce Ferr. é 

Cirene Teurn.: . 
Citrophorum Neck. 
Citrus Linn, . ; 4 3 
Aurantium Linn. . È ; È 
» amara Engl. e Prantl. 
var. angustifolia R. e P. 
Bigaradia Hook | . 
var. brastliensis H. P. . 
canaliculatum Sav. . 
var. canaliculata H. P. 
» communis Sav. . 
conifera R,.e P.. 
dulcis Sav. . x 


e da 


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. . 


ATRIA, e 0 ag AI, DT | 


dulcis forma sanguinea ch 


var. foliis et fruct. varieg. H. P. 
fructu aurato R. ; 
fructu costato R. 


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— 18; — 
Citrus Aurantium var. mutabilis R, e P. 
» » » nicaensis R. e P. 
» nicaense Riss. i 
» var. oblonga R. e P. 
» » otaitensis R. e P. 
» » pyriformis R.e P. 
» » rugosa R. e P. , 
» sanguineum Ten. ‘ 
» var, sigillata R. e P. . 
» » sumatrana H. P. 
»_ — sylvestre Presl. . 
» tahiticum Roem. . . 
» var, torulosa R. e P. . 
» variegatum Gall, in Sav.. . 
» variegatum et variabile Presl. 
» » vulgare R. e P. . : ” 
Citrus Zergamia communis Sav. . * i 


"0 dci de di SI RN SI 


» . . 


Bigaradia Loisel. ‘ 
» var. Alphonsii H. 


UVOVOV VW VOVY Vv vv Vv vi 


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— 184 — 


Bigaradia var, sinensis R. e P. 


T 


è inc, SING. 


Volkameriana R. e P. 
decumana Murr. . 
var, Borzii H. P. 
» Chadok R..e P.,. 
crispatus R. e P. " 
var. maxima H. P. ì 
» Pompelmos R. e P. 
>. Todarii H. P. ; 
deliciosa Ten, x 
Hystrix DC. ; 
hystrix Savi. 
Limetta R. 
» aa R. 
communis Sav. . + 
var. dergamium Presl, . 
 fructu stellato R. è i 
var, macrocarpa H, P.. =. 
» melarosa R, REI ; 
» melarosa forma e n 
parca Ri e:P. ... 
pomum Adami R. e P. 
romana R. e P. .. 
| stellata Presl. a 
ano R. e P. 


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20.4 
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VOM YO YV yu V Y VV Vv VV Vv Vv vv Vv VV Vv Vv Vv vv Vv v 


La trus Limonum canaliculatum Sav. 
» commune Sav, 
var. dulcis Presl, 


» 


var. foliis et fruct. varieg. “Sar, 
>» incomparabilis R. . ; 
incomparabile Presl, È . 
var. 2nfus-Aurantium H. P, . 
Laurae Presl. x . 
var. macrocarpa H. P. . 
» neapolitana R. e P. 
Pomo d’Adamo Tan. 


\ a Sie, di da, (DI, SR da a e e dt 


VANNO VI IV Lv vv vv 


sylvaticum R. e P. 
var. Terracciani H. P. 


MEA MIA VV VU VV vv v 


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» 


— 186 —_ 
cucurbitina be P_s 
var. cylindrica H. P, 


florentina Sav. 
lagenaeformis Roem. 
var. maxima R. 
monstruosa Presì, 


nobilis var. communis Sav. 
otattensis Sav. 
sinensis Pers. 


sinensis Pers. in Sav. 


tu 


Limon pusillus calabrensis Ferr. . 
qui lima mnuncupatur Ferr. . 
Sbardonius Ferr. é 
secundus neapolitanus Pet : 
striatus vulgatior Ferr. . 
vulgaris Ferr. . 

Limona romana piorum in Kortis na: 

Malum citreum cucurbitinum Ferr. 

Oranger à fruit precoce R. e P. 
Oxanthera Montrous . ‘ 

Papeda Hassk È n 

Poncirus Rafin. . AGI 

Pseudaegle Miq. . E 

Sarcodactilis Gaertn.  . 


VV % UV V Vv YV x“ Vv YV Vv v v 


INDICE DEI NOMI VOLGARI SICILIANI 


p 


- Aranciteddu chinisi 
i. » 
a Vanchi amaru x 
a fogghi rizzi . ’ 
a fogghi di saliciu . 
a foggi e fruttu comu ARRE 
a fogghi e frutti variati % 
a frutti ’ncrispati . x 
duci . 5 
Pea 3 Di 
rintra aranciu si = 
Aranciu mantrinu Resia 


La 


a fogghi di iantidda 


. 


gia LS a ai rizzi. 
alii di maravigghia 


MOMO VIVI IV vv 


— 188 — 
“Aranciu partuallu ; ; : 5 
» OE a fogghi di mantrinu 
cu fogghi e frutti variati 
chi feti di scravagghi 
d’ariddaru o di simenza 
dintra Lumia . 
di Sumatra ‘o di buia 
du Brasili on 
duci o di vanigghia . 
duci sanguignu , 
marrocet: >» —; è 
» . sanguignu , 
marruccheddu francisi 
sanguignu .. 
scanniddatu 
5 striatu 
.Citratu a frutti grossi 
 Citru 


1°) 


O N Ly 
SANNIO VV 4 


a rotti dinetni | 


» 
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È de 
er 
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» 
» 
» 


satin scanniddatu 


LE 


È 


FRA 
rr 


INDICE 


DEI 


‘LAVORI CONTENUTI NEL BOLLETTINO. 


Borzì A.—Descrizione ed illustrazione del R. Orto botanico di 
; Palermo ì 
FANALES F. — Contributo alla conoscenza della ha delle Sciare 
di Marsala . i È » 
Riccorono V.—Monografia delle specie e varietà di aria col- 
tivate nel R. Orto botanico di Palermo È » 141 
| TERRACCIANO A.— Le piante nuove o rare descritte od illustrate 
nei « Delectus seminum » e nell’ « Hortus panor- 
mitanus» dall’anno 1856 al 1896 (cont. e fine) » n 
Osservazioni fenologiche fatte nel 1° semestre 1899 >» 16. vi 


INDICE 


DEI 


Ù | LAVORI CONTENUTI NEL BOLLETTINO 
| DEL R. ORTO BOTANICO DI PALERMO (anno I. II. e III.) 


ì A. — AI lettore 
Di alcune Gigliacee nuove 0 Oa 
Diagnosi di specie nuove o critiche 
Esperienze di acclimatamento 
_ Index seminum anni 1896 


. 


Le specie di Ficus viventi a pien’ aria nel 
R. Orto botanico di Palermo . 
. Bauerella, novum Rutacearam genus 
-  Pleiogynium Solandri 
Reliquiae Tineanae . 
Thunbergia elegans . È 
Descrizione ed illustrazione del R. Orto bo- 
| tanico. di Palermo 


LE M. ia nuovo genere d Lù: tac 
| ceae, con 3 incisioni è » 
o — Zoocecidii dell” Orto. Sonne di Pa- 


Gacuo G. Licu contenuto di pilocarpina nel Pilocarpus 


pennatifolius, cresciuto nel R. Orto bo- 
1) tanico di Palermo ì An. 
TANGANO G. —L’ampliamento del R. Orto bensi di 
Palermo » » 
Le Bromeliacee E Ò ARA negli 
erbarî del R. Istituto botanico di Pa- 
lermo . \ 
MIRABELLA A.— Illustrazione alla flora palermitana : 
Rhus zizyphinus, con 1 tav. 6 
Riccosono V.—Le specie e varietà di agrumi coltivate 
nel R. Orto botanico di Palermo » 
Monografia delle specie e varietà di agrumi 
coltivate nel R. Orto botanico di Pa- 
lermo ,. s : . » 
Ross H.—Delpinoa, novum Agavearum genus . » 
SPRENGER C.—Magnolia grandiflora var. pravertiana » 
TERRACCIANO A.—Le collezioni botaniche fatte dal Mag- 
giore G. Ameglio nella Colonia Eritrea » 
Aloineae et Agaveae novae vel criticae » 
Idem . x î 6 i » 
Antholyza bicoità A » 
Le Agavi conosciute e "SAR nell’ na 
decennio È » 
Le Palme coltivate nel R. sE botanico di 
Palermo Ù 3 x » 
Le specie del genere Brachfcliica i 
Osservazioni fenologiche fatte nel 1° trime- 
stre del 1897 A i » 
Idem nel 2° trimestre del sa up 
Idem nel 3° e 4° trimestre del 1897. 
Revisione monografica delle specie del ge- 
nere Nigella 3 
Conspectus specierum generis uni » 
Cultura ed usi dell’Agave sisalana F » 


A. TERRACCIANO — Le piante nuove o rare illustrate e 
descritte nei « Delectus seminum » e 
nell’ « Hortus panormitanus » dall’ an- 
no 1856 al 1896 . n. 

Osservazioni fenologiche Lu nel. I° seme- 
stre del 1898 ‘ 
Idem nel 2° semestre del sE Ù 


Revisione monografica delle specie del ge- 
nere Nigella (cont. e fine) . à » 
Le piante nuove o rare descritte ed illustrate 
nei < Delectus seminum » e « nell’« Hor- 
tus panormitanus » dall’ anno 1856 al 
1896 (cont. e fine) è a > II 
Osservazioni fenologiche fatte i I° seme- 
stre del 1899 » III 


RIS. L4i TU TO; BOFANICO DI PALERMO, 
Contribuzioni alla Biologia vegetale 
edite da A. Borzì. 


Vol. I, in-8°, pp. VII-192, con 6 tavole, . . . Lire 12 — 
SOMMARIO: |, 
Borzi A. coli let d Si n + p. I-VII 
Ch a RICINE, di e clelia ; i s > 65 
» Contribuzioni alla biologia del frutto 159 
di Note alla biologia delle xerofile della regione Soi 
terranea A >» 179 


Lanza D.—Note di biologia FESTA (at VI) 
Nicotra L.— Contribuzione alla biologia fiorale del por Eu- 


w 
di 
dd 
Si 


horbia P » 3 
Paratore E.—Gyneriumn a H. e 8. (tav.) D.: 75 
Pistone A.—Ze Ziane del genere Solandra (tav. I-IV) >» 99 
Ross H.—Sugli Acarodomazii di alcune Ampelidee (tav. V) » 125 
Vol. 1 18°, pp, 316, -con-19. tavole.’ |.» 38 + 
SOMMARIO : 
Albo G.—Sulla funzione fisiologica della Solanina (fasc.III) p. 193 
-Baccarini P. e Scillamà V.—Contri all’organografia ed 
anatomia del Glinus lotoides L. tav. IX-XIV, 
i (fasc. II) Pi È > 8I 
Borzìi A.—Note di biologia PASSARE tav. . V-VII, (fasc. 1) ‘ » 4I 
» Azione degli seg sugli organi sensibili delle piante 
(fasc. III) . > 26r 
FerruzzaG. — Esperienze sulla RATE di alia Pala e 
crasse (fasc. III) . >» 2II 
Mirabella M. A.— Contribuzione alla conoscenza dei Colisiori. 


tav. II-IV, (fasc. 1) >» 13 
» Sui laticiferi delle radici aeree é Fissi (fasc. II) > I3I 
-Scillamà V.—(Vedi Baccarini). 
Terracciano A.—/ nettarti estranuziali nelle Bombacee, tav. XV. 


XVIII, (fasc. II) i È . >» 137 
» Note anotomo-biologiche sulla Aics in- 
dica E. (fasc. HI) . " » 247 


Bignoniacee, tav. XIX, (fasc. IM) .  . "La 


; È — -Zancla A.—Di alcune particolarità TTT L 
= Web. 3 
; alla Direzione del R. Orto Botanico di Palermo).